Silenzio di tomba. Il Dio della morte osservava compiaciuto gli avvenimenti…
Un ragazzo che aspirava a diventare un dio giusto.
Un altro ragazzo che aspirava a essere colui che avrebbe portato la giustizia.
Una ragazza che aspirava all’amore del ragazzo/dio.
Una dea che tenta di salvare la ragazza.
Il dio della morte iniziò a sghignazzare
Poliziotti che volevano portare la giustizia, ligi al dovere.
Una azienda che faceva soltanto i propri interessi.
Molti, poi, morirono.
Il dio della morte iniziò a ridacchiare.
Un nuovo giudice si sostituì a quello precedente, anche lui voleva portare giustizia.
Un nemico… un mafioso… forse il suo migliore amico
Marionette nelle mani di entrambi: donne, uomini, falsi giustizieri, agenti…
Il dio della morte rise veramente forte per tutte queste vicende che erano avvenute per causa sua. Aveva lanciato il proprio quaderno fra gli umani, no?
E adesso stava lì, ridendo, ad ammirare l’uomo che si era macchiato di tanti delitti, il “dio”. Scrisse il suo nome sul suo quaderno… Scandendo bene gli ideogrammi… Dopotutto, il gioco che lo aveva fatto ridere e che aveva avuto in questi anni stava ormai finendo…
“Gli uomini sono veramente divertenti, vero Raito?”