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Autore: fuyu_chan    04/04/2015    2 recensioni
E se Ed Warber avesse una sorella? E se anche lei giocasse a calcio? Ma fosse andata a studiare all estero e ora, dopo tanto tempo fosse tornata in Giappone?
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Kojiro Hyuga/Mark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'la sorella di cui nessuno sapeva niente'
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Era sveglia già da un po’, aveva fatto colazione, aveva salutato i ragazzi e ora era nella sua camera. E si stava annoiando. Si perché quel giorno i ragazzi erano impegnati in una conferenza che si sarebbe trattenuta molto a lungo, le ragazze avevano deciso di andare a fare shopping e sarebbero rimaste fuori tutto il pomeriggio, quindi, a conti fatti, era sola e poteva fare tutto quello che voleva.

Non avendo però niente da fare decise di disegnare, era da un po’ che non lo faceva e allenarsi non avrebbe di certo fatto male. Prese un foglio, la sua “attrezzatura” professionale e si mise le cuffie, iniziò a pensare a un soggetto, cosa che si rivelò piu difficile del previsto, si tolse le cuffie e collegò il cellulare alle casse così che la musica potesse risuonare liberamente nella camera, e in un attimo la voce di Marracash riempiva la stanza.

Anche dopo questo cambiamento la sua testa non riusciva a pensare ad altro che a quel viso, non ci riusciva proprio, Lui si era insinuato nella sua testa e non aveva intenzione di uscire, ripensò a quello che suo fratello le diceva quando non era nella stessa situazione da bambini “lascia uscire la tua immaginazione, non rinchiuderla” quindi lo fece: sulle rime di “didinò” iniziò a tracciare linee sul foglio e dopo un paio d’ore aveva finito la traccia a matita e decise di fare una pausa, scese quindi giù e si diresse in cucina. Mentre era lì che sorseggiava un tè freddo la maniglia scattò e vide entrare le ragazze che lasciarono una pila di sacchetti vicino al divano e la raggiunsero sorridenti, mentre lei era intenta a rispondere ai messaggi che le erano arrivati mentre lavorava

-Hei, Yami, non ti sembra che il volume della musica sia un po’ alto? E poi è rap, che schifo, sai che non si addice a una ragazza?-   non le era mancata per niente la voce di Patty

-Ciao anche a te Patty, il volume ?no, non mi sembra alto perché, secondo te, lo è? Sai che neanche un occhio viola si addice a una ragazza, ma se continui così è probabile che ne avrai uno –

-Dai ragazze non cominciate a litigare, Yami, stasera andiamo ad una festa organizzata dalla federazione, sarebbe meglio se andassi a prepararti-  si intromise Jenni

-Grazie Jenni lo terrò a mente, ora se volete scusarmi torno in camera mia, ci vediamo dopo-

Tornata in camera abbassò la musica e iniziò a colorare i disegno.

Dopo un’oretta circa il foglio era intinto di colori e su di esso risaltava il volto del ragazzo che la sera prima aveva accompagnato la ragazza in camera.

Mise il disegno insieme agli altri nella cartellina e si buttò a peso morto sul letto, prese il cellulare tra le mani e scivolò sul numero del mister cliccando il tasto di chiamata

- … … … -

-Dai, rispondi,rispondi … -

- … .. Pronto? Yami?-

-Sì, salve Freddie, disturbo?-

-Stiamo facendo una pausa, per cosa mi hai chiamato?-

-Bé le ragazze mi hanno informato di stasera e mi chiedevo se la mia partecipazione all’evento fosse necessaria-

-Penso che basti avere Julian con noi in quanto regista, se vuoi puoi rinunciare a venire-

-Grazie. E mi darebbe il permesso di andare ad un’altra festa stasera?-

-Basta che non ti metti nei guai, capito?-

-Certo! Grazie mille mister!-

Chiuse la chiamata più felice che mai e si diresse in bagno, si sfilò i vestiti e si buttò sotto il getto d’acqua calda rilassandosi. Una doccia era quello che ci voleva, la rilassava sempre.

Arrivò l’ora di cena e la ragazza scese in sala, la squadra era da poco tornata alla base e dovevano di sicuro essere stanchi, quindi le ragazze avevano preparato una cena ristoratrice per dargli energie per la festa di quella sera. Si sedette al solito posto e quando i piatti furono serviti e tutti si sedettero a tavola fu il mister a prendere parola per primo

-Allora,ragazzi, sono soddisfatto del pomeriggio, anche se capisco che sia stato stancante,ma dovete resistere ancora stasera e domani avrete una giornata libera per riposarvi.-

A quelle parole gli occhi di molti si illuminarono e a Yami scappò una risata che contagiò anche Amy e Jenni mentre Patty parlò dopo il mister sempre guardando storto la ragazza con cui nel pomeriggio aveva quasi litigato

-Hey, Yami, perché non ti sei preparata per la festa?-

-Ah non velo ho detto? Stasera ho una festa, non vengo con voi-

- ma … mister lei cosa dice?-

-Ho già approvato questa decisione nel pomeriggio, penso che in rappresentanza di regista della nostra nazionale basti Julian –

Con quest’ intervento la discussione finì e tutti finirono di cenare in silenzio.

Finito di mangiare il dolce la ragazza andò in camera sua e iniziò a prepararsi per la serata:top nero che lasciava parte della pancia scoperta, minigonna nera, parigine a rete, tacco 10, e giubbotto di pelle. I capelli legati in una treccia che ricadeva dolcemente sulla spalla sinistra e un velo di trucco con una linea di eye-liner nero.

Scese quando il mister richiamò i ragazzi per andare, mentre camminava i ragazzi rimasero di stucco e le ragazze la guardarono contrarie

-Yami, hai promesso di non metterti nei guai ricordi?-

-Stia tranquillo mister, so quello che faccio-

E detto questo uscì dirigendosi verso il garage dov’era parcheggiata la SUA Harley nera lucida. Mentre prendeva le chiavi e il casco venne raggiunta dal trio di suo fratello e da Benji dietro di loro che parlò per primo

-Sai piccola Warner, vestita così sei ancora più sexy-

Questo commento regalò al portiere un’occhiataccia da parte di Ed, dopodiché l’ SGGK lasciò i 4 ragazzi soli

-Sicura che non ti caccerai nei guai sorellina?-

-Tranquillo fratellone, andrà tutto bene, anche da ubriaca ho molto giudizio, infatti non vado mai con gente che ha brutte intenzioni, anche l’ultima volta, quando la mattina ci siamo svegliati nello stesso letto mi ha riaccompagnato a casa con la sua auto e ora siamo ottimi amici-

Il ragazzo davanti a lei per poco non svenne e lei, divertita, salì a bordo della sua moto e sfrecciò via prima che il karateca potesse dirle qualcosa, ma poté sentire la risata della tigre in sottofondo.

La discoteca era davvero piena, e piena era anche la fila di ragazzi che da un po’ di tempo la stavano corteggiando, ma non poteva fare questo a suo fratello, quindi si era imposta di non bere troppo e così stava facendo.

Era solo al secondo bicchiere di Vodka.

 

Discoteca h.01.30 a.m.

Guardò l’orologio, l’una e mezza, forse era meglio tornare a casa. Sarebbe andata via mezz’ora prima ma aveva visto che c’era una gara di bevute e non era riuscita a resistere dal provare, ovviamente aveva vinto, ma era preoccupata che suo fratello fosse preoccupato per lei … buffo … .

Uscì di lì e si diresse verso l’ Harley, salì a bordo e corse verso il residence.

Una volta arrivata e parcheggiata la moto si diresse in cucina, era tardi ma la luce era accesa, e quando entrò ci trovò la tigre che beveva un bicchiere d’acqua fresca

- Yami, alla buon ora, com’è andata la festa?-

-Benissimo-

Sorrise la ragazza e gli strappò di meno il bicchiere che teneva in mano per berne qualche sorso, la vista era offuscata dall’alcool e anche la testa, ma non troppo da non sapere del tutto quello che accadeva

-Qualcuno è un po’ ubriaco eh-

Scherzò Mark, la ragazza gli diede un leggero pugno sul petto e incontrò gli occhi del ragazzo che la rapirono per qualche minuto,

-Allora? Adesso devi andare a letto-  sentenziò Mark

-Ma non ho sonno, e sono troppo stanca per fare le scale, mi porti tu??-  chiese con gli occhi da cucciolo la ragazza

-Sei impossibile, non hai sonno ,ma sei stanca-

Rise il ragazzo, e in risposta ricevette una linguaccia, poi prese la ragazza e la portò su per le scale, quando furono davanti alla porta della sua camera la lasciò scivolare coi piedi a terra, e lei nascose il viso nel suo petto

- Hei devi andare a dormire-

-Ma io non ho sonno-

-Non mi interessa-

La ragazza mise il broncio e lo fissò per un po’, poi si alzò sulle punte per raggiungere il viso del ragazzo

-Sai come potremmo passare il tempo?-

Glielo sussurrò all’orecchio e il ragazzo venne attraversato da un brivido che passò lungo la schiena, lei se ne accorse e iniziò a lasciargli una scia di baci su tutto il collo, lui le prese le mani e la bloccò contro la porta

-smettila, sei ubriaca, non lo vuoi davvero-

-lo so io quello che voglio-

Si divincolò dalla presa del ragazzo e continuò il lavoro fino a che Mark non la bloccò e si avventò sulla sua bocca senza riuscire a trattenersi.

Da dolce diventò un bacio più passionale e il ragazzo aprì la porta e fece scivolare la ragazza dentro, chiudendo la porta a chiave, e poggiandola sul letto senza smettere di baciarla. Iniziò a levarle la maglietta e la in pochi minuti la lascò in intimo, lo stesso fece lei per lui che iniziò a scendere sul collo e poi sempre piu in giu, e la stanza cominciò a riempirsi dei gemiti della ragazza e ben presto anche del ragazzo.

E poi successe, e anche se lei era ubriaca, sapeva cosa era successo, ed era sicura che se lo sarebbe ricordata. Quando si addormentò aveva al suo fianco il ragazzo, e sorrideva felice.

   
 
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