Era sveglia
già da un po’, aveva fatto colazione, aveva
salutato i ragazzi e ora era nella
sua camera. E si stava annoiando. Si perché quel giorno i
ragazzi erano
impegnati in una conferenza che si sarebbe trattenuta molto a lungo, le
ragazze
avevano deciso di andare a fare shopping e sarebbero rimaste fuori
tutto il
pomeriggio, quindi, a conti fatti, era sola e poteva fare tutto quello
che
voleva.
Non avendo
però niente da fare decise di disegnare, era da un
po’ che non lo faceva e
allenarsi non avrebbe di certo fatto male. Prese un foglio, la sua
“attrezzatura”
professionale e si mise le cuffie, iniziò a pensare a un
soggetto, cosa che si rivelò
piu difficile del previsto, si tolse le cuffie e collegò il
cellulare alle
casse così che la musica potesse risuonare liberamente nella
camera, e in un
attimo la voce di Marracash riempiva la stanza.
Anche dopo
questo cambiamento la sua testa non riusciva a pensare ad altro che a
quel
viso, non ci riusciva proprio, Lui si era insinuato nella sua testa e
non aveva
intenzione di uscire, ripensò a quello che suo fratello le
diceva quando non
era nella stessa situazione da bambini “lascia
uscire la tua immaginazione, non rinchiuderla”
quindi lo fece: sulle rime
di “didinò” iniziò a
tracciare linee sul foglio e dopo un paio d’ore aveva
finito la traccia a matita e decise di fare una pausa, scese quindi
giù e si
diresse in cucina. Mentre era lì che sorseggiava un
tè freddo la maniglia
scattò e vide entrare le ragazze che lasciarono una pila di
sacchetti vicino al
divano e la raggiunsero sorridenti, mentre lei era intenta a rispondere
ai
messaggi che le erano arrivati mentre lavorava
-Hei, Yami,
non
ti sembra che il volume della musica sia un po’ alto? E poi
è rap, che schifo,
sai che non si addice a una ragazza?-
non le era mancata per niente la voce di Patty
-Ciao anche
a te Patty, il volume ?no, non mi sembra alto perché,
secondo te, lo è? Sai che
neanche un occhio viola si addice a una ragazza, ma se continui
così è
probabile che ne avrai uno –
-Dai ragazze
non cominciate a litigare, Yami, stasera andiamo ad una festa
organizzata dalla
federazione, sarebbe meglio se andassi a prepararti-
si intromise Jenni
-Grazie
Jenni lo terrò a mente, ora se volete scusarmi torno in
camera mia, ci vediamo
dopo-
Tornata in
camera abbassò la musica e iniziò a colorare i
disegno.
Dopo
un’oretta
circa il foglio era intinto di colori e su di esso risaltava il volto
del
ragazzo che la sera prima aveva accompagnato la ragazza in camera.
Mise il
disegno insieme agli altri nella cartellina e si buttò a
peso morto sul letto,
prese il cellulare tra le mani e scivolò sul numero del
mister cliccando il
tasto di chiamata
- …
… … -
-Dai,
rispondi,rispondi … -
- …
..
Pronto? Yami?-
-Sì,
salve
Freddie, disturbo?-
-Stiamo
facendo una pausa, per cosa mi hai chiamato?-
-Bé
le
ragazze mi hanno informato di stasera e mi chiedevo se la mia
partecipazione
all’evento fosse necessaria-
-Penso che
basti avere Julian con noi in quanto regista, se vuoi puoi rinunciare a
venire-
-Grazie. E mi
darebbe il permesso di andare ad un’altra festa stasera?-
-Basta che
non ti metti nei guai, capito?-
-Certo! Grazie
mille mister!-
Chiuse la
chiamata più felice che mai e si diresse in bagno, si
sfilò i vestiti e si
buttò sotto il getto d’acqua calda rilassandosi.
Una doccia era quello che ci voleva,
la rilassava sempre.
Arrivò
l’ora
di cena e la ragazza scese in sala, la squadra era da poco tornata alla
base e
dovevano di sicuro essere stanchi, quindi le ragazze avevano preparato
una cena
ristoratrice per dargli energie per la festa di quella sera. Si sedette
al
solito posto e quando i piatti furono serviti e tutti si sedettero a
tavola fu
il mister a prendere parola per primo
-Allora,ragazzi,
sono soddisfatto del pomeriggio, anche se capisco che sia stato
stancante,ma
dovete resistere ancora stasera e domani avrete una giornata libera per
riposarvi.-
A quelle
parole gli occhi di molti si illuminarono e a Yami scappò
una risata che contagiò
anche Amy e Jenni mentre Patty parlò dopo il mister sempre
guardando storto la
ragazza con cui nel pomeriggio aveva quasi litigato
-Hey, Yami,
perché
non ti sei preparata per la festa?-
-Ah non velo
ho detto? Stasera ho una festa, non vengo con voi-
- ma
… mister
lei cosa dice?-
-Ho
già
approvato questa decisione nel pomeriggio, penso che in rappresentanza
di
regista della nostra nazionale basti Julian –
Con
quest’
intervento la discussione finì e tutti finirono di cenare in
silenzio.
Finito di
mangiare il dolce la ragazza andò in camera sua e
iniziò a prepararsi per la
serata:top nero che lasciava parte della pancia scoperta, minigonna
nera,
parigine a rete, tacco 10, e giubbotto di pelle. I capelli legati in
una
treccia che ricadeva dolcemente sulla spalla sinistra e un velo di
trucco con
una linea di eye-liner nero.
Scese quando
il mister richiamò i ragazzi per andare, mentre camminava i
ragazzi rimasero di
stucco e le ragazze la guardarono contrarie
-Yami, hai
promesso di non metterti nei guai ricordi?-
-Stia
tranquillo mister, so quello che faccio-
E detto
questo uscì dirigendosi verso il garage dov’era
parcheggiata la SUA Harley nera
lucida. Mentre prendeva le chiavi e il casco venne raggiunta dal trio
di suo
fratello e da Benji dietro di loro che parlò per primo
-Sai piccola
Warner, vestita così sei ancora più sexy-
Questo
commento regalò al portiere un’occhiataccia da
parte di Ed, dopodiché l’ SGGK
lasciò i 4 ragazzi soli
-Sicura che
non ti caccerai nei guai sorellina?-
-Tranquillo
fratellone, andrà tutto bene, anche da ubriaca ho molto
giudizio, infatti non
vado mai con gente che ha brutte intenzioni, anche l’ultima
volta, quando la
mattina ci siamo svegliati nello stesso letto mi ha riaccompagnato a
casa con
la sua auto e ora siamo ottimi amici-
Il ragazzo
davanti a lei per poco non svenne e lei, divertita, salì a
bordo della sua moto
e sfrecciò via prima che il karateca potesse dirle qualcosa,
ma poté sentire la
risata della tigre in sottofondo.
La discoteca
era davvero piena, e piena era anche la fila di ragazzi che da un
po’ di tempo
la stavano corteggiando, ma non poteva fare questo a suo fratello,
quindi si
era imposta di non bere troppo e così stava facendo.
Era solo al
secondo bicchiere di Vodka.
Discoteca
h.01.30 a.m.
Guardò
l’orologio,
l’una e mezza, forse era meglio tornare a casa. Sarebbe
andata via mezz’ora
prima ma aveva visto che c’era una gara di bevute e non era
riuscita a
resistere dal provare, ovviamente aveva vinto, ma era preoccupata che
suo
fratello fosse preoccupato per lei … buffo … .
Uscì
di lì e
si diresse verso l’ Harley, salì a bordo e corse
verso il residence.
Una volta
arrivata e parcheggiata la moto si diresse in cucina, era tardi ma la
luce era
accesa, e quando entrò ci trovò la tigre che
beveva un bicchiere d’acqua fresca
- Yami, alla
buon ora, com’è andata la festa?-
-Benissimo-
Sorrise la
ragazza e gli strappò di meno il bicchiere che teneva in
mano per berne qualche
sorso, la vista era offuscata dall’alcool e anche la testa,
ma non troppo da
non sapere del tutto quello che accadeva
-Qualcuno
è
un po’ ubriaco eh-
Scherzò
Mark,
la ragazza gli diede un leggero pugno sul petto e incontrò
gli occhi del
ragazzo che la rapirono per qualche minuto,
-Allora?
Adesso
devi andare a letto- sentenziò
Mark
-Ma non ho
sonno, e sono troppo stanca per fare le scale, mi porti tu??- chiese con gli occhi da
cucciolo la ragazza
-Sei
impossibile, non hai sonno ,ma sei stanca-
Rise il
ragazzo, e in risposta ricevette una linguaccia, poi prese la ragazza e
la
portò su per le scale, quando furono davanti alla porta
della sua camera la
lasciò scivolare coi piedi a terra, e lei nascose il viso
nel suo petto
- Hei devi
andare a dormire-
-Ma io non
ho sonno-
-Non mi
interessa-
La ragazza
mise il broncio e lo fissò per un po’, poi si
alzò sulle punte per raggiungere
il viso del ragazzo
-Sai come
potremmo passare il tempo?-
Glielo
sussurrò
all’orecchio e il ragazzo venne attraversato da un brivido
che passò lungo la
schiena, lei se ne accorse e iniziò a lasciargli una scia di
baci su tutto il
collo, lui le prese le mani e la bloccò contro la porta
-smettila,
sei ubriaca, non lo vuoi davvero-
-lo so io
quello che voglio-
Si
divincolò
dalla presa del ragazzo e continuò il lavoro fino a che Mark
non la bloccò e si
avventò sulla sua bocca senza riuscire a trattenersi.
Da dolce
diventò un bacio più passionale e il ragazzo
aprì la porta e fece scivolare la
ragazza dentro, chiudendo la porta a chiave, e poggiandola sul letto
senza
smettere di baciarla. Iniziò a levarle la maglietta e la in
pochi minuti la
lascò in intimo, lo stesso fece lei per lui che
iniziò a scendere sul collo e
poi sempre piu in giu, e la stanza cominciò a riempirsi dei
gemiti della
ragazza e ben presto anche del ragazzo.
E poi
successe, e anche se lei era ubriaca, sapeva cosa era successo, ed era
sicura
che se lo sarebbe ricordata. Quando si addormentò aveva al
suo fianco il
ragazzo, e sorrideva felice.