Come un dipinto…
Un
giorno Thomas mi portò nel quartiere dove abitava. Rimasi impressionata da ciò
che vedevo: case malridotte , pezzi di legno e chiodi per terra,famiglie
numerose, uomini di tutte le origini , zingari, e l’aria aveva un odore di
polvere proveniente dalle industrie della città . Erano le 7 di sera e Thomas
mi aveva invitato a cena.
“ Ehi,
Sara, ci sei? Non ti sento più?”
“ Sì, si
è che sono esterrefatta! Non credevo che...”
“ Eh,
già…L’America non è fatta solo di lusso, c’è anche un'altra faccia della
medaglia…Non capisco perché i giornali dove scrivi te non parlano mai di queste
cose…”
“ Le
scriviamo, ma poi tutto si perde per pregiudizi e maldicenze…voglio però
scrivere un articolo, voglio svelare il tuo mondo…” dissi con occhi
entusiasti. Thomas mi guardava
fiducioso: avevo voglia di cambiare, di scavalcare il sistema, di giocare con
la mia vita e Thomas era la mia spinta. Ho scritto i miei articoli migliori in
America.
C’era un sole fioco nel cielo di primavera e i
bambini giocavano con l’acqua delle fontane. Le donne, alcune nere, portavano
cesti di pane ai mariti che lavoravano, mentre i neonati piangono per avere la
madre vicina. . Un bambino con un cappello di circa 10 anni si avvicinò a me chiedendomi chi ero e io
fiduciosa dissi:
“ Sono
un’amica di Thomas!” Lui disse: “ Le amiche di Thomas sono anche mie amiche,
vuoi essere anche mia amica?” “ Certo!” E lo strinsi forte, poi la madre lo chiamò.
Il suo sorriso, i suoi occhi neri spensierati e ingenui infondevano gioia nel
cuore.
“ Vieni, siamo arrivati! Attenta al gradino, è
pericolante.” In quel giorno Thomas mi
consigliò di non mettere i tacchi a spillo, perché le strade erano piene di ghiaia
: non dovevo dare nell’occhio, ero vestita con un lunga gonna e una maglia
larga, perché molta gente del suo quartiere non accetta di vedere un estraneo,
perché si sente osservata e giudicata con la paura di essere cacciata via. La
discriminazione è un problema diffuso in America, infatti è il più grande
continente multietnico che contiene persone di tutte le origini.
Entrai
in casa di Thomas : era una stanza piccola, un piccolo terrazzo dove si
vedevano i locali luccicanti notturni di
Manhattan, un letto e un piccolo armadio dove
Thomas teneva i vestiti, un tavolo con una sedia e un piccolo televisore con
l’antenna e un bagno, teneva la tromba dentro l’armadio. Sulle pareti c’erano
fissi foto di famosi jazzisti …
“ spero
che non t’impressioni per il disordine...” disse Thomas toccandosi la testa.
Ma no, figurati, non ci avevo fatto neanche
caso, guardavo le foto…”
“ belle,
vero?” Prese la tromba e si mise seduto a pulirla.
“ Ho notato
dalle foto che ci sono delle scritte, tipo – La vita e la musica sono la stessa cosa. Per suonare bene bisogna amare
la vita - Michel Petrucciani,, jazzista.”
“ sono
frasi simboliche che loro hanno detto e che mi hanno scritto loro in prima
persona…Quanti viaggi ho fatto per procurarmele, poi non ho ancora finito, ho
un mondo da scoprire. “ Lo guardavo con due occhi estasiati, perché era pieno
di orizzonti. Mi ricordava Davide quando l’avevo conosciuto nei primi tempi,
mentre io ero rimasta intrappolata in un lavoro che non mi permetteva tempo,
chiusa nelle mie convinzioni ed ora mi rendevo conto che i miei valori erano
delle illusioni di una persona ambiziosa che mi avevano fatto perdere il senso
della realtà.
Feci con
Thomas esperienze che con Davide non avrei fatto mai,come dormire all’aperto,
guardare l’alba al mattino e fare il bagno nuda in pieno oceano ,dipingere.,
addirittura scalare monti e fare sport estremi come il salto nel vuoto; forse
anche Davide si è illuso nel suo lavoro, ma ci sarà un momento della sua vita
che non ce la farà più e si sentirà inerte e vuoto di tutto.
“ Sai,
Thomas, sei migliore di me!”
“ Non
devi dire così! Proveniamo da mondi diversi…Io ho passato la vita per le strade
a raccogliere rimproveri a suonare in luoghi diversi, tu stai in un mondo
borghese legato a ritmi veloci dove non c’è tempo per le emozioni! I
giornalisti sono obiettivi,imparziali e critici e io non vedo questi requisiti
in te…” Thomas è diretto ed era sincero,per questo lo amo.
“
Infatti sento dentro di me qualcosa che non mi rende obiettiva, sento di stare
per crollare.”
“ Apri
il tuo cuore! Hai una vita magnifica davanti a te se la saprai sfruttare bene,
anzi se la sapremmo sfruttare…Il mondo sarà nostro.” Con lui le mie paure
scomparivano all’istante.
“ Io e
te…” continuai.
“ Si, io
e te, Sara, saremo gli eroi che salveranno l’umanità dal male e dai soprusi.”
“ Tu con
la tua musica infonderai messaggi di amore…” continuai.
“ E tu
renderai concreto le mie emozioni; sarai il mio pennello e io il tuo colore…”
“ Gia,
come un bellissimo dipinto….” Lo guardai e ci abbracciammo stretti.
Mi persi
dentro di lui in un mondo dove le emozioni prendono colore, dove le rondini
migrano in climi caldi .