Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Elejah4ever    05/04/2015    1 recensioni
Si svolge durante la 3x14, gli abbinamenti sono all'interno.
Le ragazze si comportano in modo strano durante il ballo dei Mikaelson e i loro svenimenti non sembrano dovuti ai troppi bicchieri di vino.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie, Bennett, Caroline, Forbes, Elena, Gilbert, Katherine, Pierce, Rebekah, Mikaelson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spazio autrice: è vero, non ho raggiunto le tre recensioni, ma Crespuscolina13 mi ha chiarito che la storia è ancora abbastanza confusa, così ho deciso di pubblicare un capitolo per chiarire le idee. Spero che con questa decisione più persone recensiranno la mia storia: desidero davvero sapere cosa ne pensate. Piuttosto dite che è orribile e ma fatelo! 

CAPITOLO 3
(POV Elena)
Dopo che Rebekah scomparve, mi voltai verso le altre.
-Ora dovrebbe succedere qualcosa?- domandò Caroline guardandosi intorno.
-Non lo so- risposi sincera- mettiamoci sedute e aspettiamo.
Tutte annuimmo.
In mezzo a quella distesa di bianco sembravamo sospese nel nulla.
Inoltre, il tempo sembrava scorrere fermo.
Niente cambiava e sembrava essere passata un'eternità dalla scomparsa di Rebekah, poi notai un particolare.
-Là!- esclamai alzandomi e indicando ciò che si stava formando poco distante da noi.
-E' una porta!- urlò Bonnie e poi corremmo tutte verso di essa.
-Sta svanendo!- ringhiò Katherine.
Più correvamo e più la porta sembrava distante e più tentavamo di andare veloci e più la porta spariva.
-Fermi!- urlò Bonnie e ci bloccammo insieme a lei.
-Bonnie, andiamo o rimarremo bloccate qui!- dissi agitata tentando di trascinarla.
-Non capite?- chiese e noi la guardammo confusa- dobbiamo lasciare che la porta scompaia se vogliamo raggiungere la prossima tappa. Questa non è altro che una prova.
Aprii la bocca sorpresa, ma poi annuii e aspettai che la porta scomparisse come aveva fatto Rebekah.
Quando tutto tornò bianco, ci fu una luce accecante.
Mi riparai gli occhi con una mano e quando la scostai, ci trovammo tutte in un corridoio di un castello.
-Fa freddo- sussurrò Caroline stringendosi nella sua giacca, mentre nuvolette d'aria uscivano dalla sua bocca.
-Andiamo avanti e cerchiamo di capire cosa succederà- disse Katherine e tutte le camminammo dietro.
Guardai la mia antenata.
Sembrava sicura di sè in quel luogo, destreggiandosi senza difficoltà nel labirinto che era quel corridoio.
-Katherine- la fermai mettendole una mano sulla spalla- sei già stata qui?
Lei si voltò verso di  noi, guardandoci dubbiosa.
-Sì- rispose infine- è dove stavano gli Originali quando sono andata a vivere da loro. Era uno dei tanti loro castelli e ci abbiamo trascorso l'estate del mio primo anno qui.
-E quello?- chiese Bonnie indicando il suo anello, notandolo in quel momento.
-Qui è dove mi sono sposata. Con Finn Mikaelson.
Sbarrai gli occhi insieme alle mie amiche.
-Klaus l'ha fatto tornare per il compleanno di Rebekah e ci siamo conosciuti. Il nostro rapporto era segreto: se Klaus l'avesse scoperto, sarebbe andato su tutte le furie. Eravamo felici insieme, innamorati l'una dell'altro, così decidemmo di sposarci e scappare. Una volta finito il matrimonio eravamo pronti a partire, quando Klaus si è presentato davanti a noi. Pugnalò Finn e mi prese per portarmi al rituale. Lo stesso giorno scappai e il resto è storia.
Annuii, essendo l'unica a sapere cos'era successo quando era scappata.
-Bene, quindi questa è la tua prova- disse Caroline e Katherine annuì- andiamo allora, così che potrai tornare a casa.
Riprendemmo a camminare per i corridoio finché non arrivammo in una sala circolare.
La stanza era spoglia, alcuni punti erano bruciati e le finestre sbarrate con assi di legno.
Katherine si portò una mano alla bocca, guardando la zona sconcertata.
-Che succede?- bisbigliai andandole incontro preoccupata.
-E' dove mi sono sposata- raccontò cercando di ricomporsi, ma tutte vedevamo che le era difficile- era così magnifico. C'erano fiori freschi che crescevano lungo le pareti, le finestre davano sul lago vicino al castello e ai campi coltivati e l'altare di marmo bianco era uno dei più belli che abbia mai visto. Il più bello in assoluto.
Le misi una mano sulla spalla, stringendo leggermente e lei riuscì a ricomporsi.
Mi fece un cenno con la testa, poi camminò verso il centro della stanza.
Noi, rimanemmo indietro lasciandole affrontare la sua prova.
-Katerina.
Kaus emerse dal buio e tutti noi lo guardammo attentamente.
-Che succede?- chiese Katherine quando vide che aveva in mano un paletto di legno.
-Ho ucciso Finn- rispose come se nulla fosse.
Per la prima volta, vidi Katerina Petrova.
La mia antenata cadde in ginocchio, soffocando un urlo portandosi le mani alla bocca e prese a piangere in modo compulsivo.
-Non invocava pietà. Lui voleva morire, detestava questo mondo e quello che era diventato, così, io l'ho aiutato.
-Era tuo fratello!- urlò Katherine saltandogli addosso.
Klaus la schivò facilmente, sfrecciando dall'altra parte della stanza.
-Prima di ucciderlo, mi ha detto che ti voleva al suo fianco e mi ha chiesto di darti questo.
Klaus le lanciò il paletto di legno, poi scomparve.
Guardai la lotta negli occhi di Katherine.
Vivere o uccidersi per vedere finalmente il suo amore dopo tanto tempo?
Sapevo, però, che la voglia di vivere di Katherine, il suo istinto di sopravvivenza era molto elevato, tanto che si era impiccata per diventare una vampira e vivere per sempre.
Era così forte, che ormai Katherine stessa era l'istinto di sopravvivenza.
Mi mordicchiai il labbro quando la vidi abbassare il braccio, le mani pronte a lasciare andare il paletto di legno.
Rimasi sorpresa quando la sua presa si fece improvvisamente salda, determinazione che bruciava nei suoi occhi, e alzò il pugnale, affondandolo velocemente nel suo petto.
Cadde di nuovo in ginocchio, ansimando mentre sangue fuoriusciva dalla ferita, poi cadde per terra, la sua pelle che diventava grigia.
Quando lo fu del tutto, sparì in un lampo di luce e noi ci trovammo di nuovo nella zona bianca
Senza Katherine.

(POV Elijah)
Era passato un giorno e nessun'altra ragazza era arrivata.
Stavo leggendo il giornale dopo aver finito il mio pranzo, quando sentii un gemito dalla sala da ballo.
Corsi insieme a tutti verso di essa, fermandomi sulla porta quando vidi che era Katerina.
-Amore!- esclamò Finn correndole incontro.
-Finn!- urlò Katerina.
Distolsi lo sguardo quando si riunirono, lasciandogli un momento tutto per loro.
Rebekah mi venne vicino e mi posò una mano sulla spalla, poi fece lo stesso con Klaus.
Katerina tossì e tutti noi vi voltammo verso di lei.
-Io e Finn staremo di nuovo insieme- disse seria e Finn le strinse a sè, annuendo.
-Se voi non l'accettate- continuò nostro fratello- io e Katerina ce ne andremo. Ora non permetterò a nessuno di dividerci, lotterò coi denti se necessario, ma noi staremo insieme.
-Non c'è bisogno che ve ne andiate- disse Klaus- per troppo tempo ho impedito la tua felicità Finn e se Katerina ti rende felice, posso arrivare a tentare di non ucciderla.
Finn annuì, capendo che quello era tutto quello che avrebbe ricevuto da Klaus.
Passandomi una mano tra i capelli, tornai in salotto insieme a tutti.
-Elijah- mi fermò Katerina.
Tutti camminarono distanti, lasciandoci tempo per parlare.
-Elena sta aiutando tutte noi e credo che sarà l'ultima a tornare.
-Peché mi dici questo?
-Perché la sua sarà la sfida più difficile e potrebbe non tornare. Voglio che tu sappia che esiste questa possibilità e che ti prepari.
-Apprezzo il gesto, ma non ce ne sarà bisogno: Elena è forte e saggia e saprà come superare le sue prove.
-Non sono prove fisiche quelle a cui siamo state sottoposte Elijah- mormorò cupa Katerina- quella che Elena dovrà affrontare sarà una lotta contro sè stessa, contro i suoi demoni peggiori. Tutte noi dobbiamo superarli per tornare qui.
Annuii e poi tornai con lei dagli altri.
Al piano di sopra, intanto, madre non era ancora uscita dalla sua camera.
-Cosa crediate che stia facendo?
-Non lo so, ma niente di buono visto che ha bloccato la porta- rispose Klaus.
Ripresi il mio giornale e ritornai a leggere.
"Potrebbe non tornare"
Quelle parole continuarono a tormentarmi finché non andai a dormire e anche nei miei sogni non mi lasciarono tregua.

(POV Elena)
Eravamo sedute nel bianco ad aspettare la porta, quando qualcosa cambiò.
In lontananza, tutto divenne nero. 
-Che succede?- chiese Caroline preoccupata alzandosi in piedi.
Il nero avanzava velocemente verso di noi, inghiottendo tutto il bianco.
-Ragazze, là c'è la porta!- esclamai indicandola.
Questa volta era aperta e mostrava parte di una strada.
Corremmo verso di essa, capendo che quella volta saremmo dovute entrare nella porta, e cercando di precedere il nero.
Putroppo, questo vinse, ma la porta rimase, solo sospesa nel vuoto.
-Che facciamo?- esclamò Bonnie con le lacrima agli occhi.
Ormai il nero ci stava per raggiungere e non credevo che anche noi avremmo galleggiato come la porta.
Se non fossimo arrivate in qualche modo ad essa, saremmo scomparse nel nulla.
-Datemi la mano- dissi tendendo le mie verso le mie due amiche.
Titubanti, la presero.
-Vi fidate di me?
-Con tutta me stessa- risposero in sincrono.
-Allora correte.
Tirandole dietro di me, corsi verso il nero e la porta.
Quando misi un passo sul vuoto, chiusi gli occhi e continuai a correre.
Poco dopo, le mie ginocchia cedettero e trascinai le mie due amiche a terra.
Aprendo gli occhi, mi trovai in una strada asfaltata.
-Ce l'abbiamo fatta!- esclamai con le lacrime agli occhi.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Elejah4ever