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Autore: CacciatriceDiTramonti    05/04/2015    1 recensioni
Jennifer e Liam. Australiani. Migliori amici da quando sono nati, praticamente vicini di casa. Con in comune la sfrenata passione per i Coldplay e il profondo affetto incondizionato che li lega. Ma una serie di eventi metteranno alla prova il loro legame così speciale costringendoli a fare scelte non sempre facili.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nel mio uovo di Pasqua c'era questo...non uccidetemi XD Buona Pasqua a Tutti!

POV Jennifer.
Sono nella mia camera, con le cuffie dell'ipod nelle orecchie, e “Green
Eyes” dei Coldplay a palla a ripetizione. Giusto per stare un po'
male, ma giusto un po'. Sono seduta a terra, circondata da album di
fotografie, mentre le parole che Nikki mi ha detto qualche giorno fa
continuano a ripetersi nella mia testa. Allenta un po' con lui.
Allenta un po' con lui. Come se fosse possibile allentare con Liam.
Come se fosse possibile smettere di averlo tra i piedi ad ogni ora
del giorno senza cadere in pezzi. Come se fosse possibile smettere di
chiamarlo solo per sentire la sua voce. Insomma, porca puttana, siamo
amici da 25 anni. Che detta così sembra che siamo due vecchi, in
realtà siamo solo amici da quando siamo nati. Come faccio a
liberarmi di una persona così importante per me, così radicata
nella mia quotidianità? Però se l'unico modo per cui lui sia felice
è questo, allora lo farò.
Apro l'album contrassegnato con il numero “1” e dopo un po' di foto
mie da piccola appena nata ecco che arriva la nostra prima foto
insieme. Siamo sul letto dei miei genitori, almeno credo. Lui ha 8
mesi, io sono evidentemente appena nata. Siamo entrambi sdraiati a
pancia in giù. Lui ha gli occhioni chiari sgranati e un'espressione
divertita. Io invece no, non sembro molto a mio agio. Dietro di noi
ci sono i nostri fratelli Ben, Blaine, Chris e Luke che fanno tutti i
tipi di smorfie possibili. Scorro un altro po' e trovo un'altra foto
stupenda. Credo che siamo sempre sul letto dei miei genitori. Qua
Liam credo abbia un anno. Ha molti capelli, biondissimi, ed è
vestito con una specie di tutina di calcio. Era paffuto, ma già alto
per la sua età. È seduto e tiene me, vestita di una tutina rosa e
ancora semipelata, tra le braccia. Ho gli occhi sgranati e rido.
Iniziano a scendere le prime lacrime, che vanno via via aumentando
man mano che il numero dell'album progredisce e l'età nelle nostre
foto aumenta. Ad ogni foto mi chiedo come cazzo farò senza di lui,
ora che ho deciso di lasciarlo andare, di troncare il filo che ci
tiene uniti e lasciarlo per la sua strada. Come farò senza di lui
che è una parte così grande di me?
Mi blocco del tutto su una foto del suo 18esimo compleanno. Ci sono io,
vestita di bianco-oro, che sembro più grande dei miei 17 anni e 4
mesi, che tengo una torta distrutta in mano e rido guardando Liam con
la faccia bianca di crema che ride pure lui e ha un braccio attorno
alla mia vita. Dio, sembra ieri. Sembra ieri il suo 18esimo
compleanno, quando di fronte a tutta quella sontuosità ed eleganza
non ho resistito e gli ho spalmato la torta in faccia. E poi abbiamo
iniziato a ridere come due cretini. E ci siamo abbracciati
spalmandoci la torta in ogni dove. E nonostante io gli avessi
rovinato il suo bel vestito lui mi ha ringraziato dicendomi che avevo
reso tutto più speciale. Tiro fuori la foto dal suo involucro di
plastica e la giro.
But Honey you should know..that I could never go on..without You”
Ok adesso sono sul serio Alice nel paese delle meraviglie e tra poco mi
si allagherà la camera. Cerco di asciugarmi gli occhi ma le lacrime
calde continuano a scendere. Questa foto con questa frase è il colpo
di grazia, ma meglio piangere ora che dopo. La
porta si apre facendomi saltare.
-Jen! Ma che cazz..- esclama Blaine spiazzato guardandosi intorno. Vedo i
suoi occhi soffermarsi sulla foto che ho in mano, e poi scorrere
rapidamente tutte quelle attorno a me.
-hai litigato con Liam per caso?- indaga.
Scuoto la testa e mi asciugo di nuovo gli occhi.
-sei appena arrivato?- chiedo alzandomi e sperando di sviare il discorso.
-non importa, andiamo fuori, così parliamo- taglia corto lui cingendomi
le spalle. Mi libero al volo dell'ipod lanciandolo sul letto, ma
porto con me la foto mentre seguo mio fratello fuori dalla camera e
giù per le scale. Usciamo sulla spiaggia e ci sediamo il più vicino
possibile alla riva, dove la sabbia però è ancora asciutta.
-allora, parla, dai- mi esorta Blaine senza mezze misure. Ok Jen, preparati,
da adesso non si torna più indietro.
Rannicchio le ginocchia al petto e le circondo con le braccia.
-Nikki..mi ha chiesto..anzi no..supplicato di allentare con Liam..- ammetto
sbuffando. Posso sentire gli occhi di Blaine spostarsi dall'orizzonte
a me, ma io continuo a guardare il mare.
-e perché?- chiede allarmato.
-lei..loro..hanno un po' di problemi..tipo una mezza crisi..credo..- spiego.
-dovuta a?- continua Blaine.
-a...diciamo che Liam ha fatto cilecca a letto, una volta. Lei c'è rimasta
malissimo e lui c'è rimasto malissimo per come lei c'è rimasta e
insomma hanno tipo litigato. Quella sera Liam mi ha tirato giù dal
letto perché aveva bisogno di dirmelo, era a pezzi..-
-si ma- mi interrompe -io non capisco che c'entri tu in tutto ciò-
-oh beh..io praticamente vedo Liam più di Nikki. Ecco che c'entro-
sbotto guardando per un istante la foto. Poi giro lo sguardo verso
Blaine, che è accigliato e pensieroso.
-che ti prende?- gli chiedo indagando i suoi occhi.
-si lasceranno- dice con tono piatto.
-ma che dici Blaine!-
-si lasceranno e sai perché?- continua lui, ignorandomi -perchè per
problemi loro, lei ha messo in mezzo te, perché non sa a cosa
attaccarsi. Chiederti di allentare con lui è come sperare che ti
passi la febbre chiedendo a un'altra persona di prendersela. Non ha
senso-
poi si blocca e sgrana gli occhi -non avrai mica accettato, eh Jen?-
-invece si che l'ho fatto- ribatto io e gli occhi prendono a bruciarmi di
nuovo.
-perchè, Dio, perché!- impreca battendo i pugni sulla sabbia.
-perchè se questo può farlo essere felice, allora devo farlo. Se lo merita-
-si lasceranno, Dio santo, e lui si incazzerà con te per aver accettato
questa cosa, e tu dovrai farti perdonare, ammesso che ti perdoni-
urla Blaine gesticolando.
-io ci devo provare- ringhio asciugandomi gli occhi. Blaine mi leva le
mani dagli occhi con uno strattone e mi costringe a guardarlo. Occhi
negli occhi.
-sei sul serio disposta a metterti da parte perché lui sia felice?- mi
chiede, un pelo più calmo. Annuisco e le lacrime riprendono a
scendere. Il fatto è che già sentirlo dalla mia voce fa un male
terribile, ma sentirlo anche da un'altra voce è proprio il colpo di
grazia.
Blaine mi abbraccia e io tra le sue braccia sprofondo, lasciandomi andare
finalmente ad un pianto liberatorio.
-ti farai malissimo Jen..- dice accarezzandomi i capelli.
-lo so..-
Il guaio è che lo so sul serio. La morte di Tommy mi ha fatto un male
pazzesco, e Tommy era un amico che conoscevo da appena quattro anni,
con cui condividevo solo il ballo. Mi sono rassegnata a rinunciare a
lui, quando era morto. Qui si parla di rinunciare ad una persona
viva, che fa parte della mia vita da sempre. Non farà malissimo,
sarà mille volte peggio di “malissimo”.
-e per il ballo come farete?- mi chiede poi, sciogliendo l'abbraccio.
-quello Nikki ha detto che non possiamo troncarlo, sarebbe troppo palese- gli
spiego.
-che puttana!- impreca Blaine sprezzante.
-ti prego, non fare così- lo supplico. Già è difficile così com'è,
non ho bisogno di sapere che anche lui sta male per me.
-d'accordo, scusa- mormora lui ricomponendosi, e tornando a guardare il mare.
-mi racconteresti una cosa?- gli chiedo poi.
-certo- annuisce lui.
-come..come siamo diventati amici io e Liam?- chiedo sentendo un nodo nella gola.
-il fatto è che..io e Ben eravamo amici di Luke e Chris, com'è normale,
insomma, le nostre case distano 10 minuti a piedi l'una dall'altra e
5 minuti dal molo entrambe, ma questo lo sai. Tu e Liam siete
arrivati quando eravamo ragazzini e volevamo giocare. E invece sia
mamma e papà sia i genitori di Liam erano molto indaffarati e quindi
il compito di badare a voi era di noi fratelli più grandi. E la cosa
ci pesava, perché noi volevamo giocare. Così abbiamo passato molto
tempo a casa di Liam quando lui era piccolo, e molto tempo a casa
nostra quando sei arrivata tu, che Liam era già più grandino. E la
cosa è continuata finché anche tu hai iniziato a camminare. Allora
da casa ci siamo spostati al molo, portandovi sempre con noi. Non vi
siete mai dati fastidio, avete sempre giocato insieme. Ma se vuoi
sapere quando siete diventati inseparabili, beh. Liam aveva quasi 3
anni e tu ne avevi quasi 2 e mezzo. Era la vigilia di Natale.. tu hai
iniziato a piangere come una disperata perché volevi giocare con
Liam. E non serviva a niente dirti che “domani lo vedrai
tranquilla”, eri disperata. Mamma ha tenuto botta per un po', poi
alla fine ha chiamato Leonie, chiedendole se poteva andarsi a
prendere Liam per una mezz'oretta perché la stavi facendo impazzire.
E Leonie le ha detto che aveva appena alzato il telefono per
chiamarla per chiederle la stessa cosa perché Liam stava facendo il
diavolo a quattro perché quel giorno non avevate giocato insieme.
Così hanno deciso di fare il Natale a casa nostra, e non appena sono
arrivati, tu e Liam avete iniziato a giocare come se niente fosse
successo  e..siete crollati sul tappeto gommoso prima di cena-
Non mi asciugo neanche più gli occhi ormai. Guardo la foto che ho in
mano, mentre mi immagino le scene descritte da Blaine. Lui mi prende
la foto dalla mano e la osserva per un istante, sorridendo, poi la
gira e legge la frase che ho scritto lì dietro, esattamente sette
anni fa.
Si gira verso di me e mi guarda con uno sguardo serio, ma dolce.
-non ce la farete a starvi lontani- dice, sventolandomi la foto sotto al
naso -ma tu fai bene a provare. Se non altro ti farà capire molte
cose- 
poi si alza e si avvia verso casa.
Lo inseguo immediatamente.
-quali cose Blaine?- chiedo. Si ferma e si gira verso di me.
-lo capirai, prima o poi- taglia corto baciandomi la fronte. Bene,
l'enigma di Blaine era proprio quello di cui avevo bisogno.
  
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