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Autore: BrokenSmileSmoke    05/04/2015    1 recensioni
Sequel de "L'Amore È Una Lotta".
Dopo l'incidente, Yumi ed Ulrich hanno voglia di tornare ad una vita normale, cercando di dimenticare tutto quello che è successo fino a quel momento.
Ma è solo l'inizio dei loro problemi: il ritorno di una delle maggiori cause delle paure e dei traumi di Yumi mette a dura prova il loro rapporto, assieme ai fantasmi del passato di Ulrich.
"«Cosa significa?»
«Tranquilla, Yumi. Noi staremo sempre insieme, perché il nostro Amore non è destinato a finire.»
"
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Amore è una lotta '
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2 - AEPS
L'Amore È Per Sempre
Capitolo 2
Nightmare.

«Puoi lasciarci qui.» disse il ragazzo alla sorella.
«Cosa? Ma tu..» lo fermò Sissi, per poi sospirare «Ulrich, non puoi fare sforzi. Vi lascio davanti casa.»
«Un po' d'aria fresca non mi farà di certo male, vero Yumi?» domandò Ulrich.
«Ulrich, penso sia meglio arrivare davanti casa.» rispose la ragazza cercando di non farsi convincere dallo sguardo del fidanzato.
«Dai ragazze, sono stato rinchiuso non so per quanto tempo per in quella stanza d'ospedale, senza poter uscire. Voi sareste diventate pazze!»
Sissi sospirò.
«Dove vi lascio?»
«Va bene al parco qui vicino.» rispose Ulrich.

Passarono un altro po' di minuti, e la Mercedes di Sissi accostò vicino all'entrata di un parco.
Yumi aprì lo sportello ed uscì dalla macchina.
Si guardò intorno.
Un tonfo al cuore.
L'immagine di lei che correva fuori dal Rainbow Coffee, seguita da William ed Olivya, continuava a proiettarsi nella sua mente.
Il rumore delle stampelle di Ulrich la riportò alla realtà.
«Chiamatemi in caso di bisogno» esclamò Sissi, ottenendo il Sì annuito da parte di Yumi, per poi riaccendere la macchina e partire.
Ulrich e Yumi entrarono nel parco, andando a sedersi su una panchina lì vicino.
Tra i due c'era un silenzio imbarazzante.
Tutta colpa mia, si disse Yumi, non dovevo baciare William, non dovevo chiamare Ulrich e dubitare del mio Amore per lui, continuava a ripetersi.
«Allora... Come sono stati questi mesi senza di me?» domandò il ragazzo, cercando di togliere l'imbarazzo.
Yumi sorrise.
«Saranno passate si e no tre settimane, nulla di più.»
«Dentro quella stanza sembrava molto di più.» disse il ragazzo cingendole il collo con un braccio, e dandole un bacio sulla guancia.
«Yumi?» chiese in lontananza una voce femminile.
La ragazza si girò verso la fonte di quella voce, notando una chioma rosa.
«Aelita!»
La tipa le si avvicinò.
«Fortuna che eri tu, pensavo di fare una figuraccia!» disse, poi notò il ragazzo accanto a Yumi «Ulrich! Come va?»
«Per fortuna tutto bene..»
«Aelita!» si sentì chiamare da lontano.
«Odd, un attimo che arrivo!» rispose la ragazza con i capelli rosa.
Yumi guardò stupita Ulrich, il quale rimandò lo sguardo.
«Oh, ciao Ulrich!» si avvicinò un ragazzo biondo ai tre «Non sapevo che ti avrebbero dimesso proprio oggi!»
«Certo certo, amico. O forse ti eri dimenticato di me?» chiede il moro dando delle pacche sulla spalla ad Odd.
«Aelita!» esclamò Yumi ottenendo l'attenzione dell'amica «Vieni a farti quattro passi con me, devi raccontarmi delle cose!» disse poi prendendola sottobraccio.
Le due si allontanarono, mentre Ulrich ed Odd continuarono a parlare tra di loro.

«Veniamo dritte al punto: cosa c'è tra te ed Odd?» chiese maliziosa la mora.
Aelita arrossì, ma infondo immaginava che l'amica l'aveva allontanata per chiederle questo.
«Beh, niente, sai.. Amici.» balbettò.
«Certo, certo» rispose sorridendo Yumi «Amici amici, o amici.. Amici?» disse accentuando l'ultima parola.
«Beh, sai, dopo l'incidente ci siamo un po' avvicinati, e..»
Mentre continuavano a parlare si avvicinò un ragazzo.
«Come sta la mia bimba?» chiese il ragazzo facendo un sorriso beffardo.
Yumi deglutì, mentre Aelita non impiegò molto a rispondergli.
«Joe.. Cosa ci fai tu qui?»
«Oh, Yumi non te lo ha detto?»
«Detto cosa?» Aelita guardò Yumi, sospetta, la quale prese fiato.
«Non dovevi essere alla centrale di polizia?»
«Hanno rimandato la questione.» sorrise Joseph.
La mora aveva paura di quel sorriso, non le aveva mai detto nulla di buono.

«Ci rivedremo presto, bimba.» aveva detto.

Poi nulla, due uomini lo avevano preso e portato  in cella.

Deglutì «Cosa sei venuto a fare qui a Sceaux?»

«Bimba mia, mi mancavi.» cercò di avvolgerle le spalle con un braccio, ma la tipa si scansò.
Lui la guardò, sorridendo amaramente «Oh, non dirmi che ce l'hai ancora con me.»
Yumi voleva scappare, ma sapeva che in fin dei conti avrebbe solo peggiorato la situazione.
«Beh, tu che ne dici?»
Joe stava per ribattere se non fosse per l'arrivo di Ulrich ed Odd, e quindi se ne andò.
Aelita decise che era il momento giusto per chiederglielo.
«Cos'è successo che io non so?»
Ulrich guardò Yumi interrogativo, nemmeno lui sapeva nulla.
La ragazza inspirò profondamente «Avete presente.. L'incendio al mio monolocale?»
I due annuirono, Aelita era un po' intimorita da quello che avrebbe detto Yumi.
«Quando sono andata alla centrale..» sospirò.
Ulrich la guardava, già immaginando che la ragazza sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro.
«Il tizio che appiccato l'incendio.. Beh, era Joe.»
Il moro rimase sorpreso, la rosa non tanto.
«Io.. Io non so più cosa fare! Mi ha reso la vita un inferno, sono continuamente terrorizzata da quello che potrebbe fare da un momento all'altro, a me, a voi, a mia madre.. Io non posso continuare la mia vita così, perché è dovuto succedere proprio a me?»
«Noi.. Dobbiamo andare.» disse Aelita guardando Odd.
La verità è che non voleva dirle cose che probabilmente non sarebbero mai successe, non voleva illuderla.
L'abbracciò per poi dirigersi verso casa.
Yumi guardò Ulrich, alla ricerca di un briciolo di speranza nei suoi occhi.
«Si sta facendo buio, andiamo a casa.» disse cingendole le spalle con un braccio.

Una volta arrivati vicino la porta d'ingresso dell'abitazione, Yumi iniziò a tremare al solo pensiero che Joe avrebbe potuto farle ancora qualcosa.

«Ho paura, se Joe dovesse sapere dove abito, dove abitiamo..»
Ulrich le sorrise.
«Io ti proteggerò.»
«Non potrai proteggermi sempre.»
«No no no!»
Yumi lo guardò negli occhi.
«Ti fidi di me?»
Annuì.
«Bene, allora sai che ti proteggerò, sempre
«Ma..» stava per ribattere Yumi.
«Ho fame e ho freddo, perché non entriamo in casa?»
«Ah, certo..» rispose la mora aprendo la borsa ed estraendo le chiavi.
«Ma.. Il piccolo Devil?» chiese Ulrich.
«Non è che sia poi tanto piccolo adesso..»
Detto questo la ragazza mise la chiave nella serratura, girandola e aprendo la porta.
Un enorme cane grigio uscì fuori dall'appartamento, abbaiando e facendo festa ai due.
Ulrich rimase piacevolmente sorpreso, sia dalla grandezza del cane che dalla vivacità.
«Ehi, cucciolone» disse al cane accarezzandogli la testa.
«Devil, dai basta.» rimproverò Yumi, ma il cane invece di smetterla saltò addosso anche a lei, leccandole la faccia.
«Tranquillo Ulrich, ormai è di rito che faccia così.» disse sorridendo la ragazza.
Detto questo si diresse in cucina, intenta a preparare la cena.
Ulrich, con affianco Devil che continuava a saltellare, fece un giro della casa.
Infondo dopo il trasloco di Yumi il ragazzo non era andato a trovarla nella sua nuova abitazione.

«Allora, cosa sta cucinando la mia piccola cuoca?» chiese Ulrich avvicinandosi da dietro alla ragazza e dandole un bacio sulla guancia.

«Oh, nulla di che.. Potresti prendere la scatola con la lasagna? È lì dentro» chiese Yumi indicando con l'indice un mobiletto appeso al muro.
Ulrich impiegò alcuni secondi ad aprire il mobiletto e prendere una scatola con sopra scritto "Lasagna", porgendogliela alla ragazza.
«Grazie» rispose quest'ultima dandogli un bacio «Sissi mi aveva chiesto se per il cenone di Natale andavamo da lei, ci saranno anche Aelita ed Odd, così gli ho detto che per noi va bene, ma se tu non te la senti posso anche..» la voce di Yumi fu interrotta dal ragazzo.
«No, tranquilla, è perfetto. Saremo di nuovo tutti insieme, è fantastico.» disse lui prendendole il viso tra le mani e baciandola.
L'abbaiare di Devil gli interruppe, il cagnolone era piombato in cucina stringendo felice in bocca ciò che restava di un cuscino del divano, con una nevicata di piume a fargli da sfondo.
«Oh Devil, di nuovo no!»
Ulrich rise nel vedere il cane che starnutiva, sommerso di piume, o almeno da ciò che restava del cuscino.
«Sai, non lo ricordavo così.. Insomma, ricordo che era un cucciolo piuttosto tranquillo.»
«Già, peccato che sia diventato così insopportabile!» esclamò Yumi poggiando sul tavolo una teglia d'acciaio e mettendo un primo strato della pasta.
«Ma non devi andare al bar a lavorare?»
«Sì, ma sono riuscita a farmi spostare il giorno libero.»

Il piccolo raggio di sole che entrava dalle finestre bastò a far svegliare la ragazza, la quale si stropicciò gli occhi e si alzò dal letto, attenta a non far svegliare Ulrich, il quale dormiva tranquillo accanto a lei.
Devil era già nel salotto intento a masticare il divano, ma alzò la testa di scatto quando vide Yumi avvicinarsi a lui.
«Oh no, Devil, che stai facendo?» disse sussurrando la ragazza.
Il cane fece un guaito e adagiò la testa sul pavimento, come se si sentisse in colpa.
«Dai, vai a farti una passeggiata fuori»
Yumi aprì la porta dell'appartamento e fece cenno al cane di uscire.
Una volta che Devil era fuori richiuse la porta, solitamente il cane graffiava la porta quando voleva rientrare; poi si diresse verso la cucina.

«Buongiorno Ulrich» disse dolcemente Yumi, poggiando accanto al ragazzo un vassoio contenente la colazione, dei pancakes appena fatti, dei croissant al cioccolato, una spremuta d'arancia ed una tazzina di caffè.
Ma il ragazzo non dava alcun cenno di svegliarsi.
«Ulrich, tesoro...» provò a scuoterlo Yumi, ma lui aveva la pelle fredda come il ghiaccio.
Riprovò a scuoterlo nuovamente, con più forza, tanto da far rovesciare il caffè e la spremuta d'arancia sul letto, macchiando le lenzuola.
Dall'esterno si sentì un forte frastuono, e a susseguirsi un guaito di cane fece eco nell'aria.
La ragazza si affacciò velocemente dalla finestra, trovando il corpo di un cane travolto dalla macchina.
«Devil!» urlò Yumi.
***

Innanzitutto, mi spiace per aver fatto passare così tanto tempo tra il primo ed il secondo capitolo, ma spero di riuscire a pubblicare il terzo almeno entro maggio/giugno.
Poi spero di non aver cambiato caratterialmente i personaggi in questi due capitoli (insomma, è da quasi due anni che ho pubblicato "L'Amore è una lotta", credo sia difficile ricordare per filo e per segno ogni singolo dettaglio dei personaggi). Oltre questo credo che sia anche importante far evolvere il carattere dei personaggi.
Insomma, Yumi non dovrebbe restare segnata a vita per gli avvenimenti del passato; così come Ulrich non dovrebbe continuare a fare il donnaiolo di turno.
Beeeeh, alla prossima. 
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