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Autore: Undertaker_skull    05/04/2015    2 recensioni
"Perché piangi?", disse la ragazza divertita. "Aiutami ti prego" diceva il bambino... Piangeva, gridava, chiedeva aiuto... Tra le fiamme della sua casa, rannicchiato accanto ai suoi genitori, ormai bruciati dalle fiamme.
Lei guardò danzare affascinanti colori tra il rosso scarlatto e il giallo lucente... Ma poi si girò verso il bambino, annoiata.
"È inutile piangere, gridare o pregare, perché alla fine nessuno ti verrà a salvare..."
La ragazza, che si distingueva fra tutti quei colori, scomparve in una nube nera, mentre il bambino sconvolto continuava a lamentarsi.
La notte era buia, silenziosa e deserta; ma c'era ancora quella casa in fiamme che la illuminava.
Restò qualche momento ad ammirare quel 'panorama' e poi se ne andò, tra le strade del paesino.
"Bene bene, vediamo con chi ci dobbiamo divertire adesso." Disse con un ghigno divertito, mentre camminava e così si confondeva nella notte.
Genere: Avventura, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Che cosa sei tu?!" Dice lui incredulo. Tyler la guardava con un'espressione come se dicesse 'Ma mi sta prendendo per il culo?!'. Lei ruotò gli occhi in segno di noia, poi si avvicinò a lui gattonando.
"Che diavolo fai?!" Dice lui confuso, indietreggiando.
"Guardami negli occhi Tyler." Dice Irina seria. Tyler la guardò negli occhi e non riusciva a crederci. I suoi occhi stavano cambiando colore, da quel nero pece in un lucente rosso cremisi.
Tyler non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Irina prima o poi si sarebbe aspettata un 'Sei un mostro!' o che sarebbe scappato e basta, ma...
"Bellissimi..." Disse Tyler con un filo di voce. Irina sconcertata balzo all'indietro, fuori dal letto con una forza sovrumana.
"Bellissimi?!" Dice incredula. "Questi, Tyler..." Indicando gli occhi. "Sono gli occhi di un mostro, di un assassino... Di un demone!" Tyler era sorpreso e un po'... spaventato. Irina si calmò e si sedette nuovamente sul letto e fece ritornare i suoi occhi in nero pece.
"Senti Tyler... Non aver paura, ti ho già detto che non ti farò del male e non te ne farò." Tyler chiuse gli occhi, come se stesse rielaborando tutto quello che gli è successo in meno di un giorno.
"Sei sempre stata così?" Disse Tyler riaprendo gli occhi. Irina lo guardò sorpresa ma poi sorrise, ma non era un sorriso maligno ne sadico, era quasi... Triste.
"No Tyler, non sono stata sempre così" fece una pausa e poi continuò. "Sai... prima anch'io ero umana , ma è successa una cosa che mi ha cambiata, purtroppo non ricordo le emozioni o i sentimenti che ho provato in quel periodo di tempo." Disse infine.
"Quindi non sei sempre stata... Un..." Stava cercando di dire Tyler.
"Un mostro? Tyler, i mostri non nascono, i mostri sono solo il frutto di orribili esperienze..." Disse divertita. Lui pensò che sarebbe stato meglio non fare altre domande. Si alzò dal letto ancora un po' dolorante e prese il suo giubbotto di pelle su una poltrona difronte al letto.
"Dove vai?" Chiese lei divertita.
"A casa... Ah giusto, ringrazia quel Rik per le bende" dice lui andandosene. Irina lo guarda uscire, cercando di non scoppiare a ridere.

Tyler stava camminando per la 5th Avenue. Avrebbe dovuto prendere un taxi ma voleva respirare l'aria fredda e fresca del mattino e guardò il suo cellulare per vedere l'ora 'Due chiamate perse' da sua madre pensò lui. pensò accelerando il passo. Lui non aveva un padre, era morto molto tempo fa, ma aveva una madre che gli voleva molto bene e anche Tyler le voleva molto bene. Vivevano in un quartiere, né lussuoso né povero di Manhattan. La madre lavorava in un negozio di erbe e oggetti strani, ma comunque si mantenevano.
Mentre Tyler camminava pensava anche a quella ragazza/demone e decise di non parlarne con nessuno.
Dopo un po' fu tirato in un vicolo buio e cadde per terra. Si rialzò subito in piedi e difronte a lui c'era un uomo, non riusciva a vederlo bene in viso, avendo la testa abbassata e un cappuccio, era alto e con... un coltello in mano. lui cercò di colpirlo con un calcio, ma non si fece niente. Quell' uomo di rimando gli diede un pugno nello stomaco che fece volar Tyler per qualche metro. Era troppo forte, quasi... Sovrumano. Non riuscì ad alzarsi, cercò di chiedere aiuto ma sputò solo sangue. L'uomo alzò la testa verso di lui, aveva gli occhi completamente neri, ma iride e pupille rosso scuro, ma la cosa che Tyler notò di più erano i suoi canini sporgenti. Ormai quello sottospecie di essere stava a un metro di distanza da lui.
All'improvviso arrivò, come un fulmine, una cosa che lo sbatté al muro. Era Irina, che gli staccò le braccia in un attimo, e lui stava per urlare dal dolore ma subito lei gli stacca la testa facendola cadere per terra. Poi lei, piena di sangue sulle mani e sul petto, si girò verso Tyler. E fece un sorriso divertito.
"Questo vampiro aveva davvero fame!" Poi andò verso di lui.
"Che diavolo ci fai qui?!" Cercò di dire lui senza sputare sangue.
"Beh, ovviamente ti ho seguito per tutto il tragitto." Disse Irina sorridendo. Tyler la guardò storto.
"Che c'è?! Rik mi ha detto di tenerti d'occhio!" Dice lei con finta rabbia. 
"Non sembri una che ubbidisce così facilmente." Dice lui con lieve sarcasmo.
"Pensavo che ieri fosse solo un caso, ma invece te le cerchi le risse!" Dice lei con ironia, tendendogli la mano. Lui la prese.
"Ah ah ah..." Irina si chiuse il cappotto e cercò di coprire la macchie di sangue.
"Dov'è casa tua?" Chiese lei.
"La numero 87 di questa via, perché?" Disse lui. Irina non rispose, lo mise sulla spalla, senza troppa delicatezza, e con una velocità impressionante arrivarono davanti al negozio della madre. Irina lasciò Tyler, aveva un'espressione stupita, ma poi guardò Tyler.
"Vivi in un emporio per le streghe?!"

-#spazioautrice
Ciao a tutti. Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Mi farebbe molto piacere saper la vostra opinione su questo capitolo, quindi se volete recensite!
  
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