Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: _En_    05/04/2015    3 recensioni
Luce e Buio.
Così diversi ma indispensabili l'uno per l'altro.
Perchè si sa, la Luce non può esistere senza il Buio, così come il Buio non può esistere senza la Luce.
Dopo una vita passata in orfanotrofio, Erika si trasferisce ad Heartland City.
Per lei questa è una sfida.
Per farsi degli amici.
Per diventare indipendente.
Per crescere.
Ma soprattutto per nascondere il segreto che si porta dietro da sempre
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rio, Ryoga/Shark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1




Erika spalancò gli occhi di colpo, come le succedeva sempre quando faceva quel sogno.
Si mise a sedere a cercò di mettere la fuoco la stanza.
-Ma dove so...- cercò di dire ma si bloccò ricordandosi che ora non abitava più in orfanotrofio, ma era ad Heartland City.
Un sorriso le illuminò il viso.
Finalmente avrebbe potuto ricominciare da zero.
Si alzò e si avvicinò alla finestra, scostando le tende e aprendola.
I suoi occhi blu oltremare ammirarono lo spettacolo del sole sorto da poco mentre una leggere brezza le scompigliava di capelli rosa salmone.
Richiuse la finestra e uscì dalla camera, scendendo le scale con cautela visto che era ancora un po' insonnolita e non voleva rischiare di cadere e rompersi qualcosa.
Dopo aver fatto colazione rischiando di incendiare le cucina a causa del latte che aveva dimenticato sul fornello e essersi lavata ritornò in camera dove l'aspettava il confronto con la divisa scolastica.
Aprì l'armadio e prese la gruccia con il vestito.
Si avvicinò allo specchio a figura intera e si mise davanti l'abito facendo una faccia disgustata alla vista del colore verde che non le donava per niente e non si intonava né con i suoi occhi né con i suoi capelli.
Stava per togliersi il pigiama quando un rumore improvviso la fece sobbalzare. Mollò la presa sulla divisa girandosi di scattò, pronta per qualsiasi evenienza, per poi constatare che si trattava solo della sveglia che aveva dimenticato di spegnere.


Erika camminava tranquillamente per le strade della città, ammirando il paesaggio che le si presentava davanti.
Aveva fatto bene a svegliarsi prima, anche se avrebbe preferito non sognare niente, visto che sapeva di non essere una persona puntualissima e non voleva arrivare in ritardo il primo giorno di scuola.
Era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse di aver attraversato la strada senza guardare, o meglio se ne accorse quando una moto per poco non la investì.
-Ehi, non ti hanno insegnato a guardare prima di attraversare?!- urlò la voce del conducente del veicolo.
Erika, che intanto si era ripresa dallo spavento, fissava la persona che aveva parlato con un misto di stupore e imbarazzo.
-Si, hai ragione scusami, mi ero distratta e non ho guardato- disse portandosi una mano dietro la testa.
-Cerca di stare più attenta la prossima volta- disse per poi ripartire.
Erika fissò la moto fino a quando non diventò solo un puntino in lontananza per poi rendersi conto che era ancora in mezzo alla strada e quindi si spostò riprendendo il suo cammino.


-Reginald?- disse Rio, seduta sul sedile del passeggero della moto del fratello.
-Cosa c'è Rio?-
-Hai presente la ragazza di prima? Quella che hai rischiato di investire?-
-Sì, e allora?-
-Bhe...ho notato che indossava la divisa della nostra scuola, quindi è probabile che la rivedremo-
-E con questo cosa vorresti dire?- chiese Shark spazientito.
Rio però non rispose, non sapeva cosa dire, e poi conosceva troppo bene il gemello, e il suo tono di voce in quel momento voleva dire che qualunque cosa avesse detto non avrebbe fatto altro che innervosirlo ancora di più.


Erika arrivò davanti al cancello della scuola sana e salva.
Dopo l'incidente si era concentrata esclusivamente sul tragitto per arrivare a scuola e ogni volta che aveva dovuto attraversare la strada aveva guardato due volte.
Nel cortile c'erano molti ragazzi che chiaccheravano mentre altri si dedicavano a duelli pre-scuola.
Erika avrebbe voluto fermarsi, ma oltre al fatto che non conosceva nessuno, doveva andare in segreteria, dove le avrebbero indicato la sua classe e visto che in una struttura grande come quella non era molto facile orientarsi, aveva bisogno di tempo per cercarla.
Dopo aver girovagato in lungo e in largo per dieci minuti buoni Erika di fermò di colpo.
Non aveva la più pallida idea di dove fosse e non aveva trovato neanche la segreteria.
-Accidenti...- disse -ma perchè devo avere il senso dell'orientamento di un lombrico!-
-Ti serve aiuto?- chiese una voce alle sue spalle.
Erika si girò e si ritrovò davanti una ragazza dai lunghi capelli blu con la frangia azzurra. A giudicare dalla sua uniforme dovevano avere la stessa età.
-Ehm...sì grazie, stavo cercando la segreteria ma mi sono persa- ammise mettendosi una mano dietro la testa.
La ragazza sorrise.
-Non ti devi preoccupare, capita a tutti di perdersi quando non si conosce l'edificio. Sei nuova giusto?-
Erika annuì.
-Benvenuta allora, seguimi, ti mostro dov'è-
E si incamminò verso la parte opposta a dove stava andando Nakamori.
La ragazza dai capelli rosa la seguì.
-Comunque io sono Rio Kastle, molto piacere- disse sorridendo.
-Erika Nakamori, piacere mio-
-Ma guarda un po' chi si rivede- pensò Rio.


Erika era davanti alla porta della sua nuova classe.
Non aveva mai cambiato scuola e la cosa la rendeva un po' nervosa.
Fece un respiro pronfondo e fece un passo in avanti, mentre la porta automatica, avvertendo la presenza di un persona, si apriva da sola.
La professoressa era già in classe. Era una signora sui quarant'anni con i capelli biondi e ricci e un aria simpatica.
Si girò verso la nuova arrivata con un sorriso.
-Vieni pure avanti- le disse facendole cenno di avvicinarsi.
La ragazza era sempre più nervosa e agitata. Temeva di fare una figuraccia.
-Bene ragazzi- disse sempre sorridendo e mettendo una mano sulla spalla di Erika -come vi ho già detto, da oggi avrete una nuova compagna-
-Mi chiamo Nakamori Erika, molto piacere- disse facendo l'inchino di presentazione e tutto d'un fiato, voleva finire al più presto e andare a sedersi.
-Bene Erika, c'è un posto libero vicino alla signorina Kastle, puoi sedersi lì-
La ragazza dagli occhi azzurri annuì e si diresse verso il posto indicatogli dall'insegnante.
-Quindi siamo in classe insieme- disse Rio mentre Erika si sedeva.
-Eh già-


-Finalmente le lezioni sono finite, non ce la facevo più dalla fame!- disse Erika esultante, mentre lei e la sua nuova vicina di banco uscivano dalla classe per pranzare.
Rio rise -Sì, in effetti anche io ho un certo languorino-
-Ehi Rio!-
La ragazza dai capelli blu si voltò nel sentir pronunciare il proprio nome mentre un ragazzo dai capelli blu le correva incontro inseguito da una ragazza dai capelli verdi.
-Ciao Yuma- disse salutando il ragazzo -e buongiorno anche a te Tori- disse mentre la ragazza li raggiungeva con il fiatone.
-Yuma! Si può sapere perchè ti sei messo a correre per i corridoi?!- urlò la ragazza che doveva chiamarsi Tori rivolta a Yuma.
-Scusa Tori- disse mettendosi una mano dietro la testa -comunque, hai per caso visto Shark?- chiese rivolto a Rio.
-No, mi dispiace, è da quando sono cominciate le lezioni che non lo vedo-
Tori, che intanto si era ripresa dalla corsa, spostava lo sguardo dall'uno all'altra per poi accorgersi della presenza di un'altra persona.
Anche Erika li stava osservando, visibilmente divertita dal comportamento del ragazzo, ma si accorse lo stesso dello sguardo della ragazza.
-Molto piacere, sono Erika Nakamori- disse sorridendo a Tori.
Tori colta alla sprovvista, esitò per un istante ma rispose subito al saluto.
Yuma, accortosi solo in quel momento della presenza di un'altra persona, fissò la diretta interessata per qualche secondo per poi presentarsi e provare a fare amicizia, come suo solito del resto.
-Ciao! Io sono Yuma Tsukumo!- disse, o meglio, urlò quasi saltando in braccio a Nakamori.
-Piacere di conoscerti Yuma-


Le tre ragazze uscirono in cortile per cercare un luogo in cui poter pranzare mentre Yuma, che era con loro, era intento a scrutare la massa di studenti cercando di individuare il suo amico, o per meglio dire, avversario: Reginald Kastle.
-Yuma, duellerai con Shark più tardi, ora sarà meglio che ti muova a mangiare, la pausa non durerà ancora a lungo- disse Tori, guardando Yuma sconsolata, visto che per duellare avrebbe fatto di tutto.
-Tori ha ragione, cercheremo dopo Shark- si intromise un'altra voce.
Astral era appena apparso dall'interno della Chiave dell'Imperatore appesa al collo di Yuma.
-Ma, uffa non è giusto!-. Incrociò le braccia e mise il broncio.
Sia Rio che Tori ridevano della buffa scena, ma Erika aveva altro a cui pensare.
Uno strano spirito era appena apparso dal nulla!
Astral, dal canto suo, si accorse di essere fissato dalla nuova arrivata e si avvicinò per guardarla meglio.
La ragazza era paralizzata.
-Ma...tu mi vedi?- chiese lo spirito Astrale.
La ragazza annuì.
-Che cosa?!- urlò Yuma, facendo voltare qualche studente -Tu lo vedi?-
Nakamori annuì di nuovo.
-Strano...ma ormai credo che non ci dobbiamo più stupire di niente-
-In effetti...- disse Yuma,
-Qualcuno mi vuole spiegare che cosa sta succedendo?!- urlò Erika spazientita e spaventata.
-Sì, hai ragione- E trovarono un posto riparato in cui poter parlare tranquillamente. -Per prima cosa è meglio che mi presenti, io sono Astral e vengo dal Mondo Astrale-
E così Astral cominciò a spiegare del suo arrivo sulla Terra, della sua missione e di tutte le sfide che lui e Yuma hanno dovuto affrontare, narrando anche di quello che è accaduto durante il Carnevale Mondiale di Duelli.
Erika non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Le sembrava tutto così strano e distante, lei aveva sempre avuto una vita ordinaria e normale. Eppure, qualcosa dentro di lei le diceva che non doveva avere paura e di credere a quello che le stavano raccontando, infondo qualcosa di misterioso c'era anche in lei: i sogni che faceva non erano forse un mistero che non era ancora riuscita a svelare? E poi c'era anche quell'altra cosa che detestava con tutta se stessa...no, era meglio non pensarci.
-Quindi voi state cercando di raccogliere le Carte Numero?- chiese sperando di aver azzeccato il nome delle carte nominate molte volte da Astral nel corso del racconto.
-Esattamente, ne hai mai sentito parlare?-
La ragazza scosse la testa.
-Ehi Shark!- la voce squillante di Yuma ruppe il silenzio che si era creato mentre con la mano salutava una figura che si muoveva in mezzo alla folla.
Rio, che si era seduta sull'erba, scattò in piedi con un'aria preoccupata.
-Ciao Yuma- disse con voce indifferente.
Spostò lo sguardo sui presenti ma i suoi occhi si fermarono su Erika.
-Tu!- disse guardandola, mentre sul suo volto compariva un'espressione sorpresa.
Anche Erika lo riconobbe.
-Ma tu sei quello che mi stava per investire stamattina!- urlò puntandogli l'indice contro.
-Veramente direi che sei stata tu che non hai guardato prima di attraversare!-
-Suvvia ragazzi, cercate di non litigare- disse Rio cercando di farli calmare.
-Non ti intromettere Rio-
-No, Rio ha ragione, non vale perdere tempo a discutere con te-. Erika incrociò lo braccia con uno sguardo di sfida.
Reginald non rispose, si limitò a lanciarle un'occhiataccia e se ne andò.
-Shark aspetta! Non dovevamo duellare oggi?- chiese Yuma inseguendolo.
-Sarà per un'altra volta Yuma, mi è passata la voglia-
-Ma come!- urlò Yuma deluso e mettendo il broncio.
-Yuma lo sai vero che non puoi constringere le persone a duellare con te?- chiese Astral temendo una reazione di quel tipo.
-Certo che lo so, cosa credi!-
-Conoscendoti saresti capace di fare una cosa del genere- disse Tori ridendo.
-Non è assolutamente vero!-
Anche Rio si era unita al gruppetto, mentre Erika se ne stava in disparte, pensosa.
Quel ragazzo, Shark, chi si credeva di essere?
Eppure c'era qualcosa in lui che la incuriosiva, non sapeva spiegarselo, lo sentiva e basta.
Scosse la testa allontanando quei pensieri.

Non avrebbe mai potuto trovare interessante una persona di quel genere.




A.A.

Rieccomi con il nuovo capitolo!
Per prima cosa voglio augurare a tutti Buona Pasqua!
Avrei voluto aggiornare ieri ma sono stata impegnatissima -.-
Ma ora parliamo del capitolo.
Non ho mai scritto un capitolo così lungo in vita mia! Sono veramente stupita di me stessa!
E così poteta vedere che la mia OC è una pazza che fa sogni strani, che non sa attraversare la strada e che non sa orientarsi.
Erika: vacci piano con le offese!
Io: non sono offese, è la verità u.u
Vorrei anche fare una piccola premessa se così possiamo chiamarla: questa storia sarà divisa in tre parti. La prima, cioè quella che sto scrivendo adesso, sarà la più noiosa e anche quella che avrà meno capitoli.
E io vi vorrei chiedere che cosa ne pensate dei capitoli così strutturati, se vi sembrano noiosi o altro.
Vi sarei grata se mi rispondeste.
E dopo tutta questa pappardella noiosa passiamo ai ringraziamenti!
Voglio ringraziare Naoko_chan e Kioshan Sakura se aver recensito il capitolo precedente.
Mi scuso per gli eventuali errori di ortografia.
Se volete lasciate una recensione.
Questo è tutto
Alla prossima

  
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