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Autore: Bad Bionda Bana    05/04/2015    1 recensioni
Io e la mia migliore amica abbiamo intrapreso un percorso che molti non avrebbero mai pensato di scegliere. Ci siamo iscritte insieme all'università di lingue per studiare il coreano. Già essere li insieme per noi era un sogno, ma la nostra mente volava sempre a quel momento che sembrava così lontano, al nostro stage del terzo anno in Corea del Sud, a Seoul. Avremmo potuto sognare qualsiasi cosa, ma di certo non ciò che ci accadde.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cheondung, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo andammo agli studi di registrazione per gli ultimi accordi e per ricevere le telecamere con le quali avremmo dovuto documentare ogni nostro giorno.
-Buongiorno ragazze.- ci salutò il signor Kim più raggiante del solito -Immagino che non vediate l'ora di iniziare quindi cercherò di essere il più veloce possibile.- prese un pacco dalla sua scrivania -Qui dentro ci sono le telecamere e tutto ciò che potrebbe esservi necessario. Per esempio il supporto nel caso facciate un giro in bici per potervi filmare. Potete fare quello che volete, l'importante è che vi si veda, se insieme sarebbe meglio, soprattutto l'inizio, così che gli spettatori possano conoscervi, e che vi divertiate.- concluse lui con un sorriso enorme.
-Quindi noi per queste due settimane non dovremo fare altro che filmarci mentre facciamo le nostre solite cavolate?- chiesi quasi non credendoci ancora.
-E quando arriveranno anche gli MBLAQ nel programma?- chiese Jessica.
-I ragazzi dovrebbero aggiungersi a voi il prima possibile, però vorremmo uno o due giorni di riprese solo vostre. Ricordatevi che il programma è per di più su voi due.- rispose il signor Kim -Direi che è tutto. Mi dispiace avervi scomodate per così poco, ma volevo che veniste a vedere.- diede un'occhiata alla porta sorridendo. In quel momento si aprì ed entrarono Mingyu e la signora Kim con un passeggino, subito mi tornò in mente il piccolo regalo che avevo preparato per la nascita del bimbo, e che portavo sempre in borsa con me per fortuna.
-Penso che questo sia il momento più adatto per darvi questo.- dissi porgendo il pacchettino alla signora Kim -Non è niente di che, ma mi farebbe piacere se lo accettaste.- rimasi a fissarla mordendomi le labbra mentre lo apriva mostrando il libricino.
-Oddio, è la storia che ci hai fatto leggere?- chiese lei portandosi una mano davanti alla bocca -Sei stata un tesoro Alice.- mi abbracciò e poi si aggiunse anche il marito. Dopo quel piccolo momento di tenerezza, mi avvicinai al passeggino per vedere il piccolo Sanghyun. Era bellissimo, sembrava un piccolo bambolotto, solo più fragile, con tutto il coraggio possibile chiesi se potevo prenderlo in braccio, avevo un po' di paura perché non avevo mai tenuto un bimbo così piccolo in braccio, ma volevo sentire cosa si provava. Tra le mie braccia sembrava ancora più piccolo, e ogni tanto allungava la manina verso il mio volto come se avesse voluto conoscermi, io sorridevo più di quanto non avessi mai fatto, quella sensazione era indescrivibile e meravigliosa. Senza che me ne accorgessi, il signor Kim chiese a Jessica di filmarmi mentre ero persa in quel mio mondo materno.
-Questa qui è la zia Alice.- disse Mingyu prendendo la mano del bimbo -La zia che lascerà a lavorare da solo lo zio Mingyu.- concluse ridendo, io in risposta gli lanciai una piccola occhiataccia.
-Verrò a trovarti qualche volta. Prendila come un'effettiva vendetta per quel sabato.- risposi anche io ridendo e cullando un po' il bambino.

-Bene.- dissi seduta sul divano.
-Quindi?- rispose Jessica seduta accanto a me. Davanti a noi c'era il pacco aperto con le due telecamere e il resto dell'attrezzatura -Iniziamo?- presi una delle telecamere, la accesi e controllai che nell'inquadratura ci fossimo entrambe.
-Iniziamo.- premetti il tasto e la telecamera iniziò a registrare -Ehm, ciao. Lei è Jessica e io sono Alice. Da oggi, per le prossime due settimane registreremo la nostra vacanza/studio qua in Corea del Sud. Beh, vacanza/studio, per fare questo programma abbiamo finito prima lo stage quindi si può dire che è solo una semplice vacanza.- mi girai verso Jessica, la quale si limitava a guardare la telecamera annuendo -Forza dì qualcosa. Non lasciare che sia solo io a parlare.-
-E cosa mai dovrei dire? Noi due veniamo dall'Italia, siamo migliori amiche e speriamo di divertirci molto.- disse per poi bloccarsi -Ma sono io o abbiamo iniziato nel modo più noioso del mondo?-
-In effetti. Beh, dobbiamo un attimo scaldarci, è la nostra prima volta, non siamo abituate.- risposi continuando a registrare -Per questo programma dovremo documentare la nostra vacanza, potremmo iniziare mostrando dove viviamo.- mi alzai e girai la telecamera -Allora, ognuna presenta un paio di stanze mentre l'altra filma, inizia te.- mi girai trovandola con l'inquadratura.
-Io? Perché devo iniziare proprio io? Sai com'è la mia relazione con macchinette fotografiche e telecamere.- disse lei tentando di sfuggire.
-Perché al momento sono io quella che ha la telecamera.- risposi ridendo e inseguendola, lei andò a prendere la seconda telecamera.
-Ecco, ora anche io ho la telecamera.- iniziò a filmarmi.
-Vedo che siamo in una situazione di stallo.- dissi guardandola con atteggiamento da sfida -C'è solo un modo per sistemare tutto. Sasso.-
-Carta.-
-Forbice!- urlammo insieme. Per mia sfortuna le mie forbici vennero distrutte dal suo sasso.
-Accidenti. Va bene, inizio dalla cucina, ma poi ci scambiamo, il signor Kim ha detto che dobbiamo filmarci entrambe.- dissi ridacchiando e abbassando la mia telecamera -Bene, questa è la nostra piccola cucina, abbiamo tutti gli elettrodomestici più indispensabili a nostra disposizione, forno, microonde, lavastoviglie, frigo.-
-Ma stai facendo una televendita per caso?- chiese Jessica iniziando a ridere.
-Cosa dovrei dire se non questo per descrivere una stanza? Voglio vedere che farai tu allora.- iniziai a ridere anche io.
Filmammo ogni centimetro quadrato del nostro appartamento, ci mancava solo che da filmare anche i cassetti in camera da letto, ma preferimmo evitare. Pur di filmare qualcosa, ci mettemmo a fare giochini stupidi che avevamo visto o in qualche drama o nei programmi televisivi. Filmammo anche mentre cucinavamo, poi la sera uscimmo per una semplice passeggiata, forse fuori da quell'appartamento avremmo trovato ispirazione per qualche idiozia. Qualche passante, vedendoci filmare per strada, ci fece una linguaccia o ci salutò, così decidemmo di farci un piccolo cartello con la scritta “Free Hugs”. Andammo a comprare il necessario nella prima cartoleria aperta. Eravamo curiose di sapere in quanti si sarebbero fermati, e poi era sempre qualcosa di carino da filmare, qualche ragazzo cercò addirittura di attaccare bottone. Nonostante il nostro rifiuto nei confronti degli obbiettivi delle macchinette fotografiche o delle telecamere, ci divertimmo tantissimo e filmammo praticamente tutto il giorno, facemmo anche una piccola ripresa per la buonanotte prima di andare a dormire.

La mattina dopo a svegliarmi furono dei rumori leggeri ma insoliti, subito non ci feci caso più di tanto, mi limitai a girarmi dall'altra parte chiudendo di nuovo gli occhi. Purtroppo, una volta che mi svegliavo di mattina, raramente riuscivo a riaddormentarmi completamente, e in quel momento rimasi in uno stato di dormiveglia abbastanza leggero. Continuavo a sentire bisbigli e rumori di passi avvicinarsi alla nostra camera. Fin da quando abitavo con i miei genitori in Italia ero abituata ad ascoltare ogni minimo rumore, avevo addirittura imparato a riconoscere dai passi chi era a salire le scale o a scenderle. Rassegnata dal fatto che non avrei preso di nuovo sonno, mi grattai gli occhi e alzandomi a sedere aprii gli occhi incredula di ciò che vidi.
-Ehm, Jessica.- allungai una mano per scrollarla appena e spostarle la coperta dal viso tenendo lo sguardo fisso davanti a me -Penso tu debba svegliarti.-
-Ancora cinque minuti, è presto.- stava per tornare a dormire ma schiuse appena gli occhi e subito si tirò su a sedere sorpresa -Che diavolo?-
-Buongiorno!- si alzò un piccolo coro. Davanti a noi c'erano i ragazzi con in mano entrambe le nostre telecamere, Joon filmava Jessica mentre Sanghyun filmava me.
-Il sole splende alto nel cielo ed è tempo di svegliarsi dolci fanciulle.- disse G.O aprendo le tende e lasciando al sole entrare nella stanza. Mi girai un secondo verso Sanghyun, il quale non toglieva gli occhi dalla telecamera che inquadrava me, sul viso un dolce sorriso che a momenti mi scioglieva.
-Ok ok, va bene.- ridacchiai -Siamo sveglie.- spostai le coperte e scesi dal letto stiracchiandomi -Non ti alzi Je?-
-Preferirei cambiarmi tipo.- mi guardò con degli occhi che mi supplicavano di far uscire i ragazzi dalla camera, e capendo al volo li spinsi tutti in cucina con la scusa di dover preparare la colazione. Jessica non si sentiva molto a suo agio a farsi vedere in canottiera e pantaloncini corti, a dire la verità nemmeno io, ma dopo avermi vista con quel vestitino pensai che dei pantaloncini non fossero mica la fine del mondo.
-Ed ecco a voi un esemplare di Alice mentre si accinge a preparare il pasto adatto a lei e alla sua compagna di avventura Jessica.- disse Mir davanti alla telecamera di Sanghyun facendo finta di tenere un microfono in mano. Joon aveva spento la sua telecamera per non sovrabbondare con troppe registrazioni.
-Sento con piacere che hai imparato a pronunciare il mio nome senza tutte quelle elle in eccesso.- dissi ridacchiando, presi una banana e gliela misi in mano -Se devi farlo, almeno fallo bene con anche il microfono.-
-A quanto pare la razza di Alice ha molto senso dell'umorismo e interagisce liberamente con l'uomo.-
-Che ci fa Mir con una banana in mano?- chiese Jessica una volta entrata in cucina.
-Mi sta studiando come se fossi l'ultimo esemplare di me sulla faccia della terra.- risposi ridacchiando e facendo ridere anche gli altri.
-Beh, non ha tutti i torti.- ci girammo tutti verso Sanghyun, il quale aveva appoggiato la telecamera sul tavolo sempre puntata su di me -A meno che tu non abbia una gemella identica a te ma che al momento sta studiando chissà quale altra strana lingua- fece il giro del tavolo e mi si avvicinò -tu sei unica nel tuo genere.- sorrise e mi diede un colpetto sulla fronte come per farmi tornare in me.
-Sembra proprio che per gli esemplari di Alice sia arrivato il periodo dell'accoppiamento.- disse Mir mettendosi davanti all'inquadratura.
-Mir!- urlai quasi dandogli una sberla in testa. Come si spostò mi girai per non mostrare alla telecamera quanto fossi arrossita, ma purtroppo ad accorgersene fu Jessica, che mi lanciò un'occhiata complice. Mi sarei voluta sotterrare.

  
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