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Autore: bad93    05/04/2015    3 recensioni
In una chiesa, un personaggio misterioso, inginocchiato davanti all'altare, stava facendo una promessa. Accanto a lui, in silenzio, il parroco.
-Ho un desiderio e sono disposto a rinunciare a tutto pur di realizzarlo.-
-È davvero così importante questo tuo desiderio?-
-È la mia priorità assoluta. -
-E sei davvero convinto che rinunciando a ogni cosa lo realizzerai?-
-È l'unica via che posso prendere, non mi è concesso di scegliere. Anche se sarà doloroso, devo farlo e resistere. Sicuramente verrò odiato e qualcuno soffrirà molto a causa mia.- e sospirò amaramente.
"Già soffrirai parecchio, mi ero ripromesso di non fare nulla che potesse recarti dolore, ma purtroppo nella vita non sempre le scelte sono come le vorremmo; il mondo è cambiato rispetto a dieci anni fa. "
-La persona di cui parli è molto importante per te, non è così?
-Che intende dire? Io non intendevo riferirmi a una persona precisa.-
-Non è difficile da capire, mentre dicevi l'ultima frase ti sei rattristato, come se davanti a te ci fosse la persona di cui parlavi. Ti stavi già immaginando la sua reazione di fronte alla tua scelta. Quando ha iniziato ad essere importante per te? -
Tratto dal primo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18: Invito a cena.

 

 

Angie era persa nei suoi pensieri, intenta ad osservare il fantastico panorama; Axel continuava a guardarla, tormentato dalle sue solite preoccupazioni, finché a un certo punto gli venne in mente di controllare l'orologio: erano le otto meno dieci.

-Angie faremo tardi, è ora di andare.-

-E' già passato tutto questo tempo? Non me ne sono accorta.-

Entrambi salirono in macchina e raggiunsero la loro meta. Axel suonò il campanello e Byron li accolse.

-Ciao, ben arrivati.-

-Ciao, siamo in ritardo?-

-No, siete in perfetto orario.- rispose facendoli accomodare in salotto.

-Vi abbiamo portato un piccolo pensiero.- disse Axell porgendogli la bottiglia di vino.

-Non dovevate, vi ringrazio.- disse il padrone di casa prendendo l'oggetto.-Come va Angie, stai meglio?-

-Si, grazie. Sto bene, ma qualcuno non mi crede.- rispose lei marcando il soggetto della seconda frase e guardando Axel.

-Io ti credo eccome, semplicemente ti ho detto di riposare, è diverso.-

-Ha ragione, sei ancora convalescente e non devi sforzarti.- s'intromise Byron, -Comunque sono felice che stai bene, se hai bisogno di Marina la trovi in cucina.- disse infine lui, indicandole il luogo, avendo notato i fiori che la ragazza aveva in mano.

-Grazie, la raggiungo subito.-

Lei si allontanò e i due uomini poterono parlare in tranquillità.

-Quindi come hai intenzione di muoverti ora?-

-Voglio chiudere questa faccenda il prima possibile, per fortuna la finale è vicina. Spero che l'Inazuma riesca a vincere o non saprei cosa fare.-

-In realtà mi riferivo a lei, ma va bene anche così.-

-Che intendi?_

-Pensi di tornare da lei?-

-Ora come ora non credo, viviamo di nuovo insieme da mio padre. Ma parlare di una nuova convivenza nella nostra vecchia casa è un'esagerazione.-

-Perché? Infondo tu non l'hai lasciata per davvero, hai solo fatto una pausa. Giusto?-

-Diciamo di sì, cambiando discorso cosa c'è per cena?-

-Non lo so, ma non è difficile da intuire. Marina odia il pesce.-

-Angie odia la carne.-

-Quindi.-

-Quindi, ci tocca patire la fame.-

-Esatto.-

-Come ci siamo conciati per amore.-

-Qualche sacrificio va fatto, se vuoi essere ripagato.-

-Già. Ma quelle due stanno facendo un rosario? Angie non torna.-

-Chi lo sa, sono donne, dovranno raccontarsi tutto nei minimi dettagli.-

-Tanto stanno parlando di noi.-

-Questo è sicuro.-

-Saranno partite da un ciao come va e poi saranno saltate dritte alla relazione privata.-

-Preoccupato,?-

-Non più di tanto, ma sai a differenza della tua mogliettina, Angie è molto confidenziale, e la cosa mi dà fastidio.-

-Ah sì? Però lo sai tra amici si tende a raccontare tutto.-

-Tra amiche forse, ma tra amici di certo no. Almeno io non ho mai sbandierato più del necessario con i miei amici e nemmeno tu.-

-Ovvio, ci sono cose che puoi dire e altre no.-

-Ecco Angie non possiede questa funzione, lei racconta e basta.-

-Qualsiasi cosa?-

-Qualsiasi.-

-Alquanto imbarazzante.-

-Il problema è che lo fa con chiunque, non solo con chi conosce. È questo che mi dà più sui nervi . -

-In effetti è molto sconveniente che la tua ragazza vada in giro a raccontare faccende tue personali al primo che capita. Ma non puoi dirle di non raccontare nulla quando le dici qualcosa?-

-Certo se riguardasse una cosa detta potrei farlo, il problema è che lei racconta anche cose che non ho detto, o faccende che ha vissuto lei. In questo caso non posso zittirla. Perché le donne devono dirsi tutto? Non possono sorvolare su alcune cose.-

-Chi lo sa, forse sono contente e quindi se lo raccontano. Infondo non hai da vergognarti per un qualcosa di romantico che hai detto o fatto.-

-Fosse solo quello non mi interesserebbe. Comunque anche Marina racconta faccende vostre, sai.-

-Ne sono consapevole, sono certi discorsi tra donne, che non capirò mai.-

-E non ti dà fastidio?-

-Non più di tanto, finché sta nei limiti.-

-Chi ti dice che stia nei limiti?-

-Mi fido.-

-Anche io mi fido di Angie, ed ero convinto che stesse nei limiti. Purtroppo i limiti che intendiamo noi uomini sono totalmente differenti dai loro.-

-Come fai a dirlo?-

-Beh, una volta parlando con mia sorella, ho scoperto che sapeva un po' troppe cose personali. E le ho chiesto chi gliele avesse raccontate, mi ha risposto che era stata Angie, in più quando era piccola ci seguiva di nascosto e faceva delle foto durante i nostri appuntamenti.-

-Hai una sorellina audace.-

-No, ho una fidanzata troppo chiacchierona. Le ha raccontato pure la nostra prima volta e quelle a seguire su richiesta.-

-Così è esagerato. Va bene raccontare la propria vita privata, ma questo è fuori ogni limite.-

-Le donne si raccontano tutto te l'ho detto, sei sicuro che Marina non lo faccia?-

-Credo di no, non è una che racconta certe cose.-

-Magari non con tutti, però con qualcuno dovrà pur sfogarsi.-

-In quel dovrebbe dirmelo direttamente, se qualcosa non va.-

-Non te lo dirà mai, le donne preferiscono che certe cose le capiamo da soli.-

-Forse hai ragione, comunque ora mi hai messo il dubbio.-

-Ti sconsiglio di chiederglielo.-

-Perché?-

-Io l'ho fatto con Angie e si è incazzata perché avevo ficcato il naso nelle sue faccende e l'avevo spiata durante le sue conversazioni private.-

-Ed era così?-

-No. Volevo solo una conferma da lei.-

 

Nel frattempo le due donne erano entrate in salotto avvisandoli che la cena era pronta, come i due uomini avevano intuito, il menu era vegetariano. Nonostante non ne furono pienamente entusiasti, mangiarono tutto, per non offendere, più che per fame. La cosa forse più interessante era il dolce, Marina aveva fatto la meringata, Axel odiava i dolci, ma in quel momento era felice di avercelo davanti; gli sembrava l'unico cibo invitante e saziabile di quella cena. Terminarono di cenare e Angie si offrì di aiutare Marina a sistemare la cucina, così poterono chiacchierare ancora un po', i due uomini invece preferirono andare in salotto a gustarsi un whisky, continuando il loro precedente discorso. Nel frattempo in cucina...

 

-Quindi le cose tra voi sono tornate come prima.-

-Non credo, a volte penso di sì, e sono convinta che lui che mi ami ancora, altre volte invece mi sembra che siamo dei perfetti estranei.-

-Capisco, magari lui non sa come comportarsi. Insomma ti ha lasciato, e ora vi ritrovate di nuovo sotto lo stesso tetto in una convivenza forzata, inoltre dopo quello che ti è successo. Penso che lui ti stia trattando come prima perché ti ama ancora e non vuole ferirti o rincarare il dolore che hai subito.-

-Dici?-

-Ne sono sicura.-

-Invece le cose tra te e Byron vanno a gonfie vele, dico bene?-

-Insomma, diciamo che non posso lamentarmi.-

-Che è successo?-

-Ultimamente discutiamo un po' troppo.-

-E' normale, dopo anni di conoscenza non si nascondono più i propri lati peggiori e si tende a mostrarsi per quello che si è veramente, diventando anche meno accondiscendenti. Questo passaggio lo abbiamo avuto anche noi, passerà.-

-Non dico che litighiamo per ogni cosa o che siamo litigi pesanti, semplicemente lavora troppo, ultimamente non viene nemmeno a dormire, sta alzato a lavorare finché non crolla sul divano. Gli dico sempre che dovrebbe riposare e non sforzarsi in quel modo, ma lui mi risponde che deve lavorare e di non preoccuparmi; infine mi liquida con un sorriso e un cenno della mano.-

-Magari vuole solo essere provocato e si è stufato di prendere l'iniziativa.-

-Di che parli?-

-Del sesso.-

-Stai scherzando?! Non mi metto a fare giochi imbarazzanti, come fai tu con Axel.-

-Che c'è? Mi avete chiamato?- chiese l'uomo che passava di lì tornando dal bagno e aveva sentito il suo nome.

-No, nulla grazie.- si affrettò a rispondere imbarazzata Marina, sperando di convincerlo ad andarsene.

-Le stavo dicendo di provare a fare con Byron qualche giochetto che facevo con te in passato.- disse Angie.

-Ah, ok.- disse lui tranquillo e andandosene. - Aspetta, che hai detto?!- chiese sbigottito rientrando in cucina.

-Che stavo consigliando a Marina..-

-Lo so cosa hai detto, era una domanda retorica, la mia.-

-Allora sii più chiaro, lo sai che non ho la tua intelligenza.-

-Lasciamo perdere, non darle retta, sono sicuro che Byron ti accetta per quello che sei.- disse infine rivolgendosi a Marina.

-Tu credi?-

-Certo. Ora torno di là.-

-Mi raccomando amore, non dire niente a Byron.-

-Cosa?- rimase sorpreso e per qualche istante non si mosse.

-Ho detto che non devi rovinare la sorpresa.-

-AH, si ok.- se ne andò.

-Che succede, ti vedo stranamente felice.- chiese Byron vedendolo entrare in salotto.

-Nulla di particolare, comunque sei fortunato, Marina non parla più del necessario, ma sei ugualmente sfortunato perché Angie capisce tutto al volo senza che glielo si dica esplicitamente.-

-Capisco. Probabilmente Marina deve averle raccontato che ultimante sto lavorando troppo. E Angie deve avere fatto due più due.-

-Già, accidenti è quasi mezzanotte. È proprio vero che quando ci si diverte il tempo vola. Sarà meglio che vada a recuperarla o dovrete ospitarci per la notte.-

-Per me non c'è problema, ma non credo che dormiranno.-

-Già, e a proposito di dormire, spero che stanotte vada tutto bene.-

-Perché dovrebbe andare storto?-

-Sono mesi che non dormo con lei, ho paura di cedere e così facendo mando in fumo tutto. Le ho promesso che un giorno le avrei raccontato tutta la verità e per quel giorno devo terminare la faccenda, altrimenti non potrò mantenere la parola data.-

-Ti capisco, non è una situazione facile. Se fossi al tuo posto non so some mi comporterei; probabilmente avrei fatto le stesse cose.-

-Grazie di tutto Byron.-

-Figurati, io sono sempre qui se hai bisogno.-

I due uomini si sorrisero a vicenda e poi Axel si allontanò per andare a chiamare Angie, nel frattempo Byron prese i loro cappotti.

-Ma come è già ora?- si lamentò lei.

-Sì, non fare la bambina. È già tardi per te.-

-Ma io volevo parlare ancora po' con Marina, e poi cosa sei una gallina?-

-Come scusa?-

-E' solo mezzanotte!-

-E tu sei convalescente, quindi non fare i capricci, avrete tempo per parlare anche nei prossimi giorni, nessuno vi vieta di prendere un caffè.-

-Tu si invece.-

-Cosa?-

-Hai detto che non posso uscire da sola.-

-Ok, ma non ti vieto di vederti con le tue amiche. Mi dici dove devi andare e ti accompagno poi quando hai finito ti vengo a riprendere, non è difficile.-

 

Intanto Byron e Marina guardavano la scena, un po' sbigottiti e un po' divertiti, quei due nonostante tutte le vicissitudini, non erano cambiati di una virgola, come se la loro separazione non fosse mai avvenuta. Non tenevano un comportamento adatto a due ex-fidanzati, ma non ci diedero peso, felici che i loro amici non fossero tristi o depressi come pensavano.

 

 

 

Continua...

 
  
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