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Autore: Yamaliang    05/04/2015    0 recensioni
L'8 agosto,San Lorenzo, le stelle cadenti,tutto il quartiere aspettava una festa del genere, prima di ferragosto, atmosfera magica, vecchie conoscenze, nuove lotte.
Le nostre squadre che lasciano alle spalle le avversità per divertirsi.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap9

Erano le cinque  e mezza  del pomeriggio e il cielo cominciava ad ambrarsi, le strade erano fiumi di auto che scorrevano e brillavano sotto i pigri raggi del sole che lentamente si  accingeva a coricarsi dietro i grattacieli. 

Intanto nel pullman si sentivano schiamazzi e canzoni stonate, Aomine si era tappato le orecchie con dei cotonfiocchi, cercando di dormire, ma aveva Kise che lo punzecchiava ancora per forzarlo a cantare con la combriccola. Momoi era appiccicata a Kuroko che guardava la strada, silenzioso, affacciato al finestrino.

 All’improvviso il pullman si fermò di colpo e la caciara cessò.

–Che succede?- Chiese Kasamatsu all’autista, ma non dovette attendere molto prima di accorgersi qual era il problema. 

–Capitano che succede?- subentrò Kise col suo solito ottimismo. Kasamatsu lo prese per il collo e lo fiondò contro il parabrezza. 

–Ahi! Potevi dirmelo che c’è la coda in modo più gentile senpai!- rispose dolorante. 

–Ragazzi credo arriveremo tardi, c’è una coda infinita qua davanti- comunicò il capitano ai passeggeri. 

–Cosa? Non possiamo stare qui tutto il pomeriggio! C’è la fiera! C’è la festa sulla spiaggia!- Commentò Kagami agitato 

– Hey, calmati Taiga, avrai più tempo per riposare così- rispose Aomine assonnato. 

–No, Aominecchi! Non è questo lo spirito giusto! Avanti autista! A tutta carica!- Urlò grintoso Kise, prima che il manrovescio del capitano sistemasse la situazione. 

Midorima si alzò e iniziò a parlare. 
– Bene signori, non vedo altra soluzione se non restare ad aspettare che il traffico si smaltisca, opp… - 

- Ma Midorimacchi non vogliamo aspettare!- interruppe Kise ansioso e un altro manrovescio lo zittì. 

–Ehm, grazie Kasamatsu, come stavo dicendo; oppure potremmo prendere un’altra strada, calcolando tutti i rischi, sarebbe comunque meno noioso per tutti che aspettare altre due ore rinchiusi nel pullman- concluse aggiustandosi gli occhiali. 

Tutti si scambiarono rapide occhiate, e tutti furono d'accordo.
–Bene, allora autista le dispiacerebbe?- 
-Ma certo- l’autista fece retromarcia e prese una via secondaria che attraversava una campagna. 
–Hai avuto un’ottima idea Midorimacchi- si complimentò Kise. 
–Ovvio, come sempre del resto. Ne dubitavi forse?- rispose lui immodestamente. 

La gita proseguiva tranquilla quando il pullman si fermò di nuovo. 

–Ahhh, qual è il problema adesso?- Urlò Aomine nervoso per lo sbalzo. 

Kasamatsu si affacciò di nuovo e scorse un gregge di pecore che invadeva la strada. 

–Ah, bene ci mancava solo questa.- ammise afflitto. 

Kagami non ce la faceva più a stare seduto così si fiondò  e sbattè come un cane rabbioso contro la porta finchè non s’aprì e  scappò fuori, via attraverso gli alberi. Aomine si affacciò fuori per vederlo correre e farsi due risate. Tutti scesero dal pullman per trovare un modo per risolvere quel soffice problema. 

–Nigou potrebbe aiutarci a farle tornare dentro- propose Momoi  
-Non credo, il recinto è rotto- osservò Midorima. 
–Bene ora dobbiamo metterci a fare i falegnami e i pastori, che bella giornata!- sbraitò Aomine, che si sdraiò sull’erba e tentò di appisolarsi. 
–Aomine-kun muoviti, questo è un problema di tutti!- lo sgridò Momoi. 
–Non credo! Ah, finché le pecore non mi disturbano non è un mio problema!- rispose sfacciatamente. 
Proprio in quel momento due montoni  impregnati di fango gli passarono sopra, calpestandolo e insozzandolo. 
–Allora?-  chiese soddisfatta Momoi. 
–Ahhrgh, stupidi cervelli di lana, va bene vi aiuto.- 
Kuroko intanto era andato ed era tornato con dei pali per riparare il recinto e il proprietario del gregge. 
– Ma Kurokocchi, come hai..?-  stava per chiedere Kise.
-Non credo dobbiamo perdere tempo a fare domande, muoviti e monta quei pali!- Gli ordinò Kasamatsu. 

Tutti iniziarono a collaborare e in men che non si dica,seppure con qualche infortunio,  il recinto fu di nuovo a posto. 

–Ora ci mancano solo le pecore- asserì Hyuuga –Dov’è quell’idiota di Kagami, ci farebbe comodo per spaventare le pecore-
Ed eccolo spuntare dai rovi, tutto malconcio e pieno di lividi. 
–Ma cosa ti è successo? Non puoi andare in giro così!- Lo rimproverò Aida. 
–Ecco, faccende personali con un… ehm… lasciamo stare… Hey Daiki, come ti sei conciato?- tentò di cambiare discorso. 
–Non sono affari tuoi Taiga- rispose imbronciato.
–Bene visto che siete quelli più sporchi cacciate voi le pecore dentro!- Propose scherzosa Momoi. 
Tutti furono d’accordo perché nessuno voleva avere a che fare con quei montoni vista la scena di prima. 
–Hey, Nigou può darvi una mano se volete- Kuroko poggiò il cucciolo a terra che subito cominciò a rincorrere gli ovini. 
–Avanti Taiga, vediamo chi ne caccia di più- propose Aomine. 
Kagami accettò la sfida, voleva sgranchirsi un po’ e  quella sfida lo accendeva. 
–Sta certo che non mi farò battere da te e da quel cane!- 

I due presero posizione e scattarono in avanti verso il muro lanoso. Alcune pecore le spingevano a forza dentro, altre spaventate giravano intorno alla fattoria prima di rientrare, ma dopo tutti i capogiri, le cadute e le spinte le pecore furono tutte all’interno del recinto. Il proprietario si scusò per l’inconveniente e ricompensò il gruppo  con qualche succo di frutta fresco e qualcosa da mangiare fatto in casa.  Purtroppo per Aomine e Kagami non c’era una doccia e un paio di ricambio abiti. 

–Che schifo, dovrò restare così tutto il giorno- si lamentò Kagami. 
–Ah ma di cosa ti lamenti, guarda me!- proseguì Aomine mentre Momoi tentava di pulirlo, ma era tutto inutile. 
Dopo essersi riposati si erano fatte già le 18 e 30 e tutti si imbarcarono sul veicolo per partire alla volta della fiera. 

 –Hey, Kagami, dove eri finito prima?- Chiese Kuroko curioso. 
– Avevo bevuto troppo, ecco, ti ho detto tutto.- sussurrò imbarazzato Kagami. 
Aomine che origliò tutto si alzò e urlò ai quattro venti:

– AAAH Taiga se la stava facendo sotto!!! Ahahahah!-  
- E tu idiota? Ti sei fatto cavalcare da un montone, ma credo non gli sia piaciuto visto come ti ha ridotto!- rispose Kagami in sua difesa. 

–Basta voi due bambini, non siete stanchi?!- Li zittirono Aida e Momoi.  

Il viaggio proseguì  tranquillamente tra le risatine del gruppo  fino al centro città, le prime luci intermittenti iniziavano ad accendersi e la notte stava iniziando a calare.



Ed ecco il nono capitolo. Siamo vicini a un altro bell'incontro!
Perdonate ancora il mio ritardo ç-ç
Grazie della lettura. c:
   
 
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