Erano le cinque e mezza del pomeriggio e il cielo cominciava ad ambrarsi, le strade erano fiumi di auto che scorrevano e brillavano sotto i pigri raggi del sole che lentamente si accingeva a coricarsi dietro i grattacieli.
Intanto nel pullman si sentivano schiamazzi e canzoni stonate, Aomine si era tappato le orecchie con dei cotonfiocchi, cercando di dormire, ma aveva Kise che lo punzecchiava ancora per forzarlo a cantare con la combriccola. Momoi era appiccicata a Kuroko che guardava la strada, silenzioso, affacciato al finestrino.
All’improvviso il pullman si fermò di colpo e la caciara cessò.
–Che succede?- Chiese Kasamatsu all’autista, ma non dovette attendere molto prima di accorgersi qual era il problema.
–Capitano che succede?- subentrò Kise col suo solito ottimismo. Kasamatsu lo prese per il collo e lo fiondò contro il parabrezza.
–Ahi! Potevi dirmelo che c’è la coda in modo più gentile senpai!- rispose dolorante.
–Ragazzi credo arriveremo tardi, c’è una coda infinita qua davanti- comunicò il capitano ai passeggeri.
–Cosa? Non possiamo stare qui tutto il pomeriggio! C’è la fiera! C’è la festa sulla spiaggia!- Commentò Kagami agitato
– Hey, calmati Taiga, avrai più tempo per riposare così- rispose Aomine assonnato.
–No, Aominecchi! Non è questo lo spirito giusto! Avanti autista! A tutta carica!- Urlò grintoso Kise, prima che il manrovescio del capitano sistemasse la situazione.
Midorima
si alzò e iniziò a parlare.
– Bene
signori, non vedo altra soluzione se non
restare ad aspettare che il traffico si smaltisca, opp… -
- Ma Midorimacchi non vogliamo aspettare!- interruppe Kise ansioso e un altro manrovescio lo zittì.
–Ehm, grazie Kasamatsu, come stavo dicendo; oppure potremmo prendere un’altra strada, calcolando tutti i rischi, sarebbe comunque meno noioso per tutti che aspettare altre due ore rinchiusi nel pullman- concluse aggiustandosi gli occhiali.
Tutti si scambiarono rapide occhiate,
e tutti furono d'accordo.
–Bene, allora
autista le
dispiacerebbe?-
-Ma certo- l’autista
fece retromarcia e prese una via secondaria
che attraversava una campagna.
–Hai avuto
un’ottima idea Midorimacchi- si
complimentò Kise.
–Ovvio, come
sempre del resto. Ne dubitavi forse?- rispose
lui immodestamente.
La gita proseguiva tranquilla quando il pullman si fermò di nuovo.
–Ahhh, qual è il problema adesso?- Urlò Aomine nervoso per lo sbalzo.
Kasamatsu si affacciò di nuovo e scorse un gregge di pecore che invadeva la strada.
–Ah, bene ci mancava solo questa.- ammise afflitto.
Kagami non ce la faceva più a stare seduto così si fiondò e sbattè come un cane rabbioso contro la porta finchè non s’aprì e scappò fuori, via attraverso gli alberi. Aomine si affacciò fuori per vederlo correre e farsi due risate. Tutti scesero dal pullman per trovare un modo per risolvere quel soffice problema.
–Nigou
potrebbe aiutarci a farle tornare dentro- propose Momoi
-Non credo, il recinto
è rotto- osservò
Midorima.
–Bene ora
dobbiamo metterci a fare i falegnami e i pastori, che bella
giornata!- sbraitò Aomine, che si
sdraiò sull’erba e tentò di
appisolarsi.
–Aomine-kun
muoviti, questo è un problema di tutti!- lo
sgridò Momoi.
–Non
credo! Ah, finché le pecore non mi disturbano non
è un mio problema!- rispose
sfacciatamente.
Proprio in quel momento
due montoni impregnati
di fango gli
passarono sopra, calpestandolo e insozzandolo.
–Allora?- chiese soddisfatta
Momoi.
–Ahhrgh,
stupidi
cervelli di lana, va bene vi aiuto.-
Kuroko intanto era andato ed era tornato con dei pali per riparare il
recinto e il proprietario del gregge.
– Ma
Kurokocchi, come hai..?- stava per chiedere Kise.
-Non credo
dobbiamo perdere tempo a fare domande, muoviti e monta quei pali!- Gli
ordinò
Kasamatsu.
Tutti iniziarono a collaborare e in men che non si dica,seppure con qualche infortunio, il recinto fu di nuovo a posto.
–Ora
ci mancano solo le pecore- asserì Hyuuga –Dov’è
quell’idiota di Kagami, ci farebbe comodo per spaventare le
pecore-
Ed eccolo
spuntare dai rovi, tutto malconcio e pieno di lividi.
–Ma cosa ti
è successo?
Non puoi andare in giro così!- Lo
rimproverò Aida.
–Ecco,
faccende personali
con un… ehm… lasciamo stare… Hey
Daiki, come ti sei conciato?- tentò di
cambiare discorso.
–Non sono
affari tuoi Taiga- rispose imbronciato.
–Bene
visto che siete quelli più sporchi cacciate voi le pecore
dentro!- Propose
scherzosa Momoi.
Tutti furono d’accordo perché nessuno voleva avere
a che fare
con quei montoni vista la scena di prima.
–Hey, Nigou
può darvi una mano se
volete- Kuroko poggiò il cucciolo a terra che
subito cominciò a rincorrere
gli ovini.
–Avanti Taiga,
vediamo chi ne caccia di più- propose
Aomine.
Kagami
accettò la sfida, voleva sgranchirsi un po’
e quella sfida lo accendeva.
–Sta
certo che non mi farò battere da te e da quel
cane!-
I due presero posizione e scattarono in avanti verso il muro lanoso. Alcune pecore le spingevano a forza dentro, altre spaventate giravano intorno alla fattoria prima di rientrare, ma dopo tutti i capogiri, le cadute e le spinte le pecore furono tutte all’interno del recinto. Il proprietario si scusò per l’inconveniente e ricompensò il gruppo con qualche succo di frutta fresco e qualcosa da mangiare fatto in casa. Purtroppo per Aomine e Kagami non c’era una doccia e un paio di ricambio abiti.
–Che
schifo,
dovrò restare così tutto il giorno-
si lamentò Kagami.
–Ah ma di cosa
ti
lamenti, guarda me!- proseguì Aomine mentre
Momoi tentava di pulirlo, ma era
tutto inutile.
Dopo essersi riposati si erano fatte già le 18 e 30 e tutti
si
imbarcarono sul veicolo per partire alla volta della fiera.
–Hey,
Kagami, dove eri finito prima?- Chiese
Kuroko curioso.
– Avevo bevuto
troppo, ecco, ti ho detto tutto.- sussurrò
imbarazzato Kagami.
Aomine che origliò tutto si alzò e
urlò ai quattro venti:
–
AAAH Taiga se la stava facendo sotto!!! Ahahahah!-
- E tu
idiota? Ti sei fatto cavalcare da un
montone, ma credo non gli sia piaciuto visto come ti ha ridotto!-
rispose
Kagami in sua difesa.
–Basta voi due bambini, non siete stanchi?!- Li zittirono Aida e Momoi.
Il viaggio proseguì tranquillamente tra le risatine del gruppo fino al centro città, le prime luci intermittenti iniziavano ad accendersi e la notte stava iniziando a calare.
Ed ecco il nono capitolo. Siamo vicini a un altro bell'incontro!
Perdonate ancora il mio ritardo ç-ç
Grazie della lettura. c: