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Autore: Sel Dolce    05/04/2015    5 recensioni
Tutti provano dei sentimenti, è una cosa ovvia.
C'è sente quelli positivi e chi quelli negativi, ma c'è solo un sentimento che presenta entrambi i lati: la gelosia.
Sentimento opprimente che mette certe restrizioni alla libertà, ma che fa anche intendere che una persona tiene a te.
Dal testo:
« Non sei gelosa? » le chiese d'un tratto, sapendo che la ragazza avrebbe capito perfettamente. Infatti si girò notando un gruppo di ragazze letteralmente ammassate intorno al suo fidanzato da cinque anni.
« No, nemmeno un po'. »
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doremì sorrise accostandosi alla finestra della classe, guardando verso il campo da calcio dove si stava disputando la partita. Sorseggiò tranquillamente il suo succo alla pera portandosi una mano sulla guancia, il gomito sul davanzale.

Sorrise per l'aria primaverile che l'aveva investita muovendole i capelli che sul collo le fecero il solletico. Aguzzò la vista in cerca di una persona in particolare, ma tra tutte quelle persone non riuscì a distinguerlo.

Sospirò scrollando le spalle, dando le spalle alla finestra, vedendo la classe completamente vuota se non per il professore che stava finendo di scrivere una cosa sulla lavagna.

Erano quasi giunta la pausa estiva e già non vedeva l'ora di riabbracciare Aiko, le aveva promesso che avrebbe passato l'intero periodo da lei e Hazuki a Misora. Da quando si era trasferita si erano organizzate in quel modo, durante le pause si alternavano per chi doveva andare dall'altra.

Fortunatamente non doveva preoccuparsi dei corsi estivi per il recupero, tutto grazie a Tetsuya che l'aveva aiutata a studiare bacchettandola per bene a ogni suo errore fino ad arrivare alla perfezione. Era strano da dire, ma il ragazzo aveva una media eccellente, quasi da far concorrenza a quella di Hazuki.

Marina si affacciò sorridente entrando in classe, doveva aver finito di annaffiare i fiori giù in cortile e senza pensarci si andò a posizionare vicino all'amica, solo che volgeva lo sguardo verso il campo di calcio.

« Non sei gelosa? » le chiese d'un tratto, sapendo che la ragazza avrebbe capito perfettamente. Infatti si girò notando un gruppo di ragazze letteralmente ammassate intorno al suo fidanzato da cinque anni.

« No, nemmeno un po'. » rispose alzando la mano in segno di saluto per ricambiare quello di Tetsuya che quelle galline nemmeno le guardava. Sapeva che non l'avrebbe mai tradita, nemmeno con una ragazza più bella di lei.

« Non ti dà nemmeno fastidio che passa ogni singola ricreazione giù a giocare lasciandoti qui da sola? » insistette lei, voleva bene all'amica ed era per questo che non riusciva a sopportare il modo in cui Kotake la trattava.

« Perché dovrei negargli di fare quello che più ama? » domandò invece la rossa, lo sguardo pieno d'amore verso il campo da calcio dove seguiva le mosse del suo fidanzato – finalmente dei giocatori se n'erano andati creando meno problemi nel riconoscerlo – era molto migliorato dalle elementari.

« Se rincorrere una palla lo rende felice non posso negarglielo, poi è una mia scelta quella di rimanere qui, non è certo lui ad obbligarmi a rimanere qui per tutto il tempo. » rispose lei muovendo la mano come a scacciare via un moscerino, Marina non era certo la prima a dirglielo.

« Sarà... » rispose l'altra solamente posando il viso su entrambe le mani chiudendo gli occhi, godendosi l'aria primaverile come precedentemente stava facendo Doremì.

« Ora vado, devo fare una cosa. » l'avvertì la rossa sorridendo, in mano teneva un budino al limone sicuramente fatto da lei con le sue stesse mani. Tutti sapevano cosa voleva dire, anche quel giorno Tetsuya e Doremì sarebbero rientrati tardi dalla ricreazione.


« Sei in ritardo, calciatore da strapazzo. » sbuffò la ragazza alzandosi dalla panchina laccata di verde che si trovava sul tetto della scuola. Si mise in punta di piedi per riuscire a baciarlo, poggiando appena le labbra sulle sue.

« Scusami, il mio fan club mi ha trattenuto! » rispose Tetsuya beccandosi un pugno sulla spalla, sapeva perfettamente che la sua fidanzata era gelosa anche se non lo dava a vedere.

« Spaccone. » bofonchiò incrociando le braccia al petto dopo avergli passato il budino al limone, per festeggiare un altro anniversario. Inizialmente la ragazza non era sicura della loro relazione, pensava che sarebbe durata solo qualche mese ed invece quel giorno erano cinque anni, un record per due persone che prima non facevano altro che litigare!

« Stai diventando verde, milady. » rispose lui beccandosi l'ennesimo pugno della settimana, per lui era impossibile non stuzzicarla, amava vederla arrossire di rabbia e gonfiare le guance per poi esclamare i suoi tipici “uffa!” prima di colpirlo violentemente per quanto le era possibile.

« Pure tu lo saresti... » borbottò lei dandogli le spalle mentre un sorriso malizioso le si dipingeva sulle labbra.

« Come? Perché mai dovrei esserlo? » domandò il ragazzo stupidamente, non riuscendo a cogliere il vero senso di quella frase. Ovviamente aveva messo in chiaro che nessuno doveva avvicinarsi a Doremì con intenzioni romantiche, da bravo fidanzato iperprotettivo.

« Mitsuiko mi ha chiesto di uscire... » rivelò lei continuando a non guardarlo, infatti si allontanò andando fino al limite della terrazzo posando le mani sulla rete protettiva guardando in basso dove c'erano ancora molti studenti a godersi il sole.

Il ragazzo ci mise più del necessario a capire e comprendere veramente a frase che la sua fidanzata gli aveva appena detto. Quando finalmente tirò le somme scattò sul posto per poi correre verso di lei tossendo per il budino andato di traverso.

« Tu che hai risposto? » domandò.

« Che ci avrei pensato. » sorrise l'ex apprendista strega prima di baciarlo. Come poteva anche solo per un secondo pensare che avrebbe accettato, insomma, un po' di fiducia!

Lui l'afferrò per i fianchi sollevandola da terra, non fu molto difficile in quanto la ragazza era rimasta molto bassa rispetto alle altre diciassettenni e lui più alto di almeno mezzo metro. Sembrava una bambina delle elementari per quanto era bassa.

« Mettimi giù! » ordinò mettendo su un broncio mal riuscito, si vedeva perfettamente l'ombra di un sorriso.

« Gli ho detto di no, tranquillo! » rise della sua gelosia, rendendosi conto che pure lei doveva sembrare come lui quando si parlava del suo fan club.

« Ti metto giù solo se ammetti che sei gelosa. » rispose lui abbassandola di poco, per avvicinare i loro visi.

« Sono ubriaca di gelosia, tu sei solo mio. » disse lei prendendogli il viso tra le mani prima di baciarlo, un bacio vero.

« Mi tormento di gelosia, penso che potresti trovare qualcuno migliore di me. » rispose Tetsuya affondando il viso nell'incavo del collo della ragazza, sentendo il suo pungente odore di muschio bianco.

« Nessuno sarà mai migliore di te. » rise Doremì finalmente tornando con i piedi per terra « Spero che lo stesso valga per te. » aggiunse puntandogli contro il dito scherzosamente, conoscendo già la risposta.

In quel momento suonò la campanella, interrompendo i due giovani.

« Ancora cinque minuti, devo far passare la gelosia per Mitsuiko. » affermò Tetsuya fiondandosi sulle labbra di Doremì che erano già divenute rosse per i baci precedenti.

Sì, la gelosia era un sentimento pessimo, ma anche un'ottima scusa per baciare la persona che si teme di perdere.




GELOSIA

/ge·lo·sì·a/

sostantivo femminile

Sentimento tormentoso provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri.


   
 
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