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Autore: NorthernSparrow    06/04/2015    3 recensioni
TRADUZIONE COL PERMESSO DELL'AUTRICE
Ambientata a metà della nona stagione. Castiel sta male e Dean trova un diario che racconta del suo periodo da umano.
Dal Capitolo Uno:
«Sto chiamando dall'Estearn Regional Hospital di Spokane, Washington. Sto parlando con Dean Winchester?»
Un ospedale. Hm. Un altro caso, magari? Sta succedendo qualcosa di divertente in obitorio?
«Sì, che succede?» rispose Dean.
«Potrei chiederle se conosce un certo Steve Smith?»

NIENTE SLASH ma tutto il racconto comprende una forte amicizia tra Castiel e Dean e può tranquillamente essere intesa come una pre-Destiel se si è inclini. Io lo sono.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Per Emma,
ricordati di non piangere sul latte versato.
[NdT]




Capitolo 3: Ottobre

La mano di Castiel non si voleva scaldare. In questo modo almeno Dean aveva qualcosa a cui pensare— qualcos'altro, oltre all'immagine mentale di Castiel che dorme da solo nella pioggia di Settembre. Tremante di freddo e distrutto dalla fame. E sofferente per gli incubi.

Incubi su di me, pensò.

Incubi su di me che lo abbandonavo.

Dopo tutto quello che ha passato stava avendo dei maledetti incubi su di ME.

Concentrati,
si rimproverò. La mano di Cas è fredda. Fa' qualcosa.

Dean si sollevò dalla sedia e si diresse verso il bancone delle infermiere per chiedere se Castiel fosse troppo freddo. Due infermiere accorsero subito. Furono soddisfacentemente scrupolose, controllando la temperatura corporea e i segni vitali di Castiel con cura e riaggiustandogli meglio le coperte addosso. Restituirono il quaderno a Dean (era poggiato sulle gambe di Castiel) e poi rimboccarono i bordi delle coperte attorno ai piedi di Castiel e ricoprirono un po' di più le sue spalle. Dean stette in piedi un po' in disparte, stringendo il quaderno e sentendosi abbastanza inutile.

Poi le infermiere entrarono in una complessa discussione se dovessero cercare di riscaldare Castiel per l'ipotermia o se in quel momento il problema più grave fosse essere sicuri che la febbre relativa alla polmonite non si alzasse. A quanto pare Castiel aveva la febbre, o almeno ne stava "sviluppando" una; ma in qualche modo le sue "estremità" non si erano ancora totalmente riscaldate dall'ipotermia della scorsa notte.

«Quindi ha bisogno di più coperte E di meno coperte?» chiese Dean, citando svogliatamente una battuta di una delle sue commedie preferite. Scherzare ha sempre reso le cose più tollerabili, giusto?

Sam l'avrebbe capita (era una citazione di Walk Hard, uno dei suoi preferiti), ma le infermiere non lo fecero. E nemmeno Castiel, ovviamente.

Cas non capirebbe quella battuta nemmeno in un milione di anni, pensò Dean. Anche se fosse sveglio.

Castiel avrebbe solo corrugato la fronte, con quell'occhiata confusa alla Castiel. E probabilmente avrebbe aggiunto il commento disorientante di Dean alla sua privata lista mentale delle milioni di cose strane di cui avrà probabilmente tenuto il conto ogni giorno. Aggiungendolo alla lista di tutte le altre battute di cui Dean non si è mai preoccupato di spiegare. E tutti quegli altri dettagli sulla vita del ventunesimo secolo con i quali Dean non si è mai preoccupato di aiutarlo.

L'impulso a scherzare era completamente morto. Dean si trascinò verso la sedia all'angolo e ci si sedette, osservando le infermiere che si prendevano cura di Castiel e che coprivano meglio le sue mani e i suoi piedi. Poi fecero a Dean un piccolo discorso d'incoraggiamento; a quanto pare Castiel stava "tenendo duro" e "combattendo ancora". Qualsiasi cosa significasse.

«Ricordi che ha preso antibiotici per tutto il giorno,» spiegò una di loro. «Crediamo che abbia una polmonite batterica, anche se l'influenza era iniziata con un virus. Il suo sistema immunitario deve essere stato colpito abbastanza duramente— era sotto stress o qualcosa del genere? Un po' d'insonnia, magari? Forse non mangiava abbastanza?»

Dean annuì leggermente, non osando parlare, e l'infermiera continuò, «Lo sospettavo. Normalmente si vedono pazienti prendere una polmonite batterica solo se prima erano già compromessi a livello immunitario o se si trovavano sotto stress. Comunque, con una polmonite batterica di solito ci sono miglioramenti solo con un giorno o due di antibiotici. Il meglio sarebbe se iniziasse a respirare di nuovo da solo al più presto, magari oggi, perché non è un buon segno quando... Beh, comunque, non perda la speranza.»

Le solite cazzate, pensò Dean, ma annuì pacatamente. L'altra infermiera gli indirizzò un piccolo sorriso, strattonò la sua mano per farlo alzare, lo riportò alla sedia al fianco di Castiel, lo fece sedere, e alla fine se ne andarono entrambe.

La stanza era di nuovo vuota e silenziosa.

Click-psshhh.

Dean lanciò un'occhiata al quaderno blu ancora stretto tra le sue mani. Lo aprì, sfogliando delicatamente le pagine. Ormai era chiaro che anche se era iniziato solo come un posto dove scrivere una lista di cose da dire a Dean poi è diventato qualcosa di totalmente diverso. Qualcosa di personale; qualcosa di privato.

Qualcosa di molto privato.

E' meglio che non lo legga più, pensò Dean, richiudendo il notebook.

Ma poi pensò:

Voglio smettere di leggerlo per rispettare la privacy di Cas o solo perché è davvero troppo doloroso affrontare quello che gli ho fatto? E se ci fosse qualcosa qui che mi possa aiutare a tirarlo fuori dal coma?

Potrebbe esserci qualcosa su come e perché si era ammalato. O, magari, solo qualche soluzione per aiutarlo a uscirne.

Dean tentennò per altri venti minuti. Si alzò e andò a prendere un'altra tazza di caffè che si raffreddò un'altra volta e che venne quindi versata nello scarico del lavandino come le prime due. Alla fine si risedette al fianco di Castiel, spostando la sedia il più vicino possibile al letto. Controllò l'orario. Le quattro di mattina.

La mano e il braccio di Cas erano stati rimboccati sotto la coperta dalle infermiere. Così Dean fece scivolare la mano sotto il bordo della coperta fino a riprendere la stretta su quella dell'altro.

La sua mano sembrava ancora un po' fredda.

«Hey, Cas,» mormorò Dean, guardando il suo viso. «Qui è Dean. Senti. Rimarrò seduto qui con te un'altro po'. Ti sto tenendo la mano; hey, riesci a sentire la mia mano? Che ne dici di stringere la mia, se la senti?»

Dean aspettò un momento.

Click-psshhh. Il petto di Castiel si alzò e si riabbassò. Non c'era stato nessun altro movimento. La sua mano era ferma nella presa di Dean.

«Okay, beh...» Dean deglutì. «Starò qui seduto con te e... leggerò il resto del tuo quaderno, Cas. Mi dispiace, so che è privato, ma ho bisogno di sapere cos'è successo. Se non vuoi che lo legga, beh, magari puoi... svegliarti e dirmelo?»

Dean attese di nuovo per un momento.

Click-psshhh.

«O puoi semplicemente aggiungerlo alla lista delle cose per cui spaccarmi la faccia,» disse Dean con un sospiro. «Che so essere una lista parecchio lunga al momento.»

Click-psshhh.

Dean poggiò il quaderno sul lato del letto di Castiel, lo aprì, trovò il punto in cui si era fermato prima— la lunga e infruttuosa ricerca di un lavoro, l'ultimo venerdì di settembre — e voltò pagina.

Questa volta tenne la mano di Castiel per tutto il tempo in cui lesse.

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I giorni successivi di caccia-al-lavoro erano stati tanto infruttuosi quanto il primo. Sabato andò avanti e indietro per tutta la Route 20. Domenica i negozi erano chiusi e Castiel dovette passare quasi tutto il giorno a cercare cibo nei cassonetti della spazzatura. Il lunedì successivo arrivò fino ai negozi decrepiti in centro città, un po' più lontano dall'università. Martedì si fece strada fino all'aeroporto per chiedere di qualche posto. (Cinque miglia fuori dalla città. A piedi. Castiel non aveva potuto permettersi i $1.25 per l'autobus.) Mercoledì arrivò addirittura fino alle fattorie in periferia.

Dean lesse di ogni ingresso. Ogni negozio. Ogni posto in cui Castiel era stato. Ogni giorno. Ogni lungo, stancante, scoraggiante, affamato giorno. Ogni fredda notte.

L'incapacità di Castiel di riscaldarsi era un tema ricorrente. I giorni non erano male, ma le notti nella prima parte di Ottobre in Idaho potevano essere gelide. Castiel cominciò presto ogni mattina a fare piccoli esordi su com'era andata la nottata. Mentre leggeva ognuno di questi passaggi, dettagliati su quante volte Castiel si era svegliato tremando, sulle volte in cui ha dovuto alzarsi e passeggiare per il parco alle tre del mattino per far tornare la circolazione nei piedi, e su come continuava a tornare al negozio dell'usato solo per vedere le giacche, i cappelli e le sciarpe che non si poteva permettere, Dean tenne la mano di Castiel ancora più stretta. E di tanto in tanto si fermò dalla lettura per controllare con cura che le coperte fossero ancora bene avvolte attorno ai suoi piedi e alle sue gambe.

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Venerdì, quarto giorno di Ottobre. Non credo di riuscire più a dormire di notte. Mi sveglio sempre alle tre o alle quattro tremando troppo per tornare a dormire. Ma oggi ho fatto una scoperta mentre chiedevo di qualche posto di lavoro libero alla biblioteca universitaria.

Sfortunatamente gli studenti hanno la precedenza per tutti i lavori disponibili nell'edificio universitario. Ma stando lì, ho notato due o tre studenti che sonnecchiavano dietro ai loro libri. Ho realizzato che anche io potrei dormire un po' qui! Ovviamente non appaio della stessa età degli universitari ma ho notato, qua e là, una persona più vecchia— più vicina all'età del mio tramite. Forse un istruttore o una qualche sorta di studioso. Ci ho provato proprio ora, spargendo una serie di libri attorno a me su una delle piccole scrivanie a cui mi sono seduto e poggiando la mia testa su un libro aperto. Non è molto comodo ma è caldo, e mi sono subito addormentato per un'ora circa. Ora mi sento molto meglio.

Forse lo potrei fare ogni pomeriggio. Posso dormire nel parco fino alle due del mattino, quando il freddo mi sveglia; poi posso camminare per il parco, o su e giù per la Route 20, fino al sorgere del sole. La biblioteca apre alle otto in punto e credo di poter venire a metà mattinata e dormire per un'ora o due. Dovrò essere discreto ed essere molto attento a essere pulito e a non sembrare "fuori posto", ma sono ottimista. È così caldo qui.


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I seguenti lunedì, martedì e mercoledì Castiel è passato metodicamente per il campus universitario, un dipartimento dopo l'altro, domandando per posti di lavoro. Ma gli studenti avevano già preso tutti i lavori. E tornarono i soliti ostacoli: nessuna esperienza. Nessun documento. Nessuna cittadinanza. Nessuna referenza. Nessun curriculum.

Continuò a cercare. Trovò altro cibo tra la spazzatura. Era andato due volte nella mensa scolastica prima di essere riconosciuto dallo staff della sicurezza; una volta si imbatté in una vendita di biscotti gratis al seminario del dipartimento di fisica; e tornò più volte da Bryce, alla pizzeria, per le fette di pizza gratuite la sera tardi. Ma non era mai abbastanza da mangiare, e non riusciva ancora trovare lavoro. Almeno ora poteva schiacciare qualche pisolino nella biblioteca universitaria.

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Giovedì, decimo giorno di Ottobre.

Non credo di essere più l'angelo del giovedì.

Perché oggi era giovedì ma ho avuto un contrattempo tremendo. La bibliotecaria mi ha svegliato e mi ha chiesto i documenti, sembrando abbastanza scettica sulla mia adeguatezza a questo posto. Ho detto di essere un linguista e di non avere i miei documenti con me (questa era quella che ho deciso sarebbe stata la mia "copertura", come direbbero Dean e Sam; ed è anche abbastanza vera, dopo tutto). Lei è apparsa piuttosto diffidente e prese uno dei miei libri. Attorno a me avevo un assortimento di libri vari che erano stati lasciati su un tavolo, e quello raccolto dalla bibliotecaria era in greco (non l'avevo nemmeno notato), indicò una frase e mi chiese di tradurla. Ero ancora un po' stordito e l'ho stupidamente tradotta in enochiano (visto che è il modo in cui tendo a tradurre le cose, nella mia mente. Traduco ancora l'inglese in enochiano, mentalmente). Quindi l'ho tradotta in enochiano, e dall'espressione della sua faccia mi resi conto del mio errore, quindi sono andato un po' nel panico e tradussi il passaggio in inglese e poi in ebraico, poi in turco, poi in aramaico antico, poi in cazaro e avevo iniziato a farlo anche in scito quando lei mi ha chiesto di fermarmi. Stava ridendo e mi ha detto che sembravo davvero come un linguista.

Però mi ha comunicato che non c'è un dipartimento linguistico in questa scuola e che nessuna di quelle lingue vengono insegnate qui.

Avrei dovuto averlo notato. Ho solo pensato di non aver ancora trovato il dipartimento. E quando non potevo produrre alcuna identificazione universitaria, mi ha detto che avrei dovuto andarmene.

E' stato un brutto colpo.

Eppure è stata gentile: mi ha chiesto scusa e ha detto che era una nuova regola. Qualcosa a che fare con dei "massacri scolastici". Non posso più lasciare che persone senza documenti usino le biblioteche.

Quindi me ne sono dovuto andare. Stavo pianificando di continuare la mia ricerca di un lavoro all'università ma ammetto di essere andato direttamente al parco e di esserci rimasto per tanto tempo.

E' scoraggiante scoprire che le poche abilita che mi sono rimaste non sono nemmeno utili.

Non so che fare.

Il sole è appena tramontato. Rimarrò qui a guardare la luna e ad ascoltare il gufo. Dovrei trovare un piano ma non sembro riuscire a pensare a nulla.



["A Winter's Tale" by zsomeone]

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Venerdì, undicesimo giorno di Ottobre.

Non sono riuscito a dormire per niente la notte scorsa. Troppo freddo. La temperatura è scesa sotto lo zero per la prima volta. Temevo che le mani e piedi si sarebbero congelati.

Dovrò chiamare Dean per farmi aiutare.

Vedrò se potrò farcela per un'altra notte.

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Sabato, dodicesimo giorno di Ottobre.

Ho camminato per tutta la nottata scorsa, per riscaldarmi, e ho dovuto continuare fino all'alba (non sono riuscito a scaldarmi nemmeno dopo che il sole fu sorto) ma in quel momento, con mia sorpresa, incontrai delle persone che sistemavano alcuni mucchi di oggetti sul prato di fronte alla loro casa. A quanto pare stavano organizzando una cosa chiamata "mercatino dell'usato", ovvero una svendita di cose che non vogliono più organizzata nel loro giardino. Gli oggetti sono tutti di seconda mano ed è un assortimento abbastanza strano, dischi di musica e tazze scheggiate e così via, ma sembrano molto economici e, sopra a dei libri e altre cose, c'è un SACCO A PELO. È vecchio e ha uno strappo ricucito in modo disordinato, ed è sporco, ma di sicuro non più di quanto non sia già io.

Sfortunatamente lo hanno messo in vendita a cinque dollari. Ma gli ho chiesto se avrebbero potuto considerare di accettare $1,99. È tutto quello che ho; quello che mi è rimasto dei soldi che Dean mi aveva dato. Loro mi hanno avvertito che è "un sacco a pelo solo per tre stagioni, non invernale", il che è un po' preoccupante, ma è di sicuro meglio di non avere niente; e mi hanno detto che avrebbero considerato di abbassare il prezzo a $1,99 se non sarebbe stato venduto entro la fine della giornata.

Perciò ora sto aspettando per la strada guardando il sacco a pelo per tre stagioni.

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12:35. Una ragazza sta guardando il sacco a pelo.

L'ha tirato su. Sta chiedendo il prezzo.

AH, l'ha rimesso giù!

Se n'è andata! Non l'ha comprato.

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14:45. Un giovane uomo sta guardando il sacco a pelo.

Ha anche chiesto il prezzo.

Se lo sta portando appresso. Non sembra una buona cosa.

Sta anche guardando una tenda pieghevole.

Ora sta guardando avanti e indietro dal sacco alla tenda.

Sta rimettendo giù il sacco! Ha preso la tenda.

Ha comprato la tenda e non il sacco!

Che sollievo.

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16:00 - CE L'HO - l'uomo del mercatino è venuto e mi ha detto che avrebbero accettato i $1.99 visto che sono rimasto ad aspettare per tutto il giorno. Ora lo sto tenendo sul mio grembo! Il quaderno è poggiato sopra ad esso.

Possiedo un sacco a pelo.

Mi sento molto più al caldo anche solo tenendolo contro il mio grembo. Sono completamente senza soldi ora ma mi sento molto incoraggiato. E' blu. Mi piace il colore; è quasi la stessa sfumatura della cravatta che avevo. Però è di forma simile ad un bozzolo. Ha una piccola borsa blu e lo si appallottola per farlo entrare.

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E' il giorno dopo. Domenica, il tredicesimo giorno di Ottobre. HO DORMITO PER TUTTA LA NOTTE. Il sacco a pelo è incredibile! A quanto pare l'autunno è una delle tre stagioni per le quali è progettato.

In verità non sono ancora completamente al caldo— ieri notte ha gelato di nuovo quindi ho tremato a lungo e quando mi sono svegliato ho trovato della brina sull'esterno del sacco. Ma la differenza è sbalorditiva. Non dovevo preoccuparmi che le mie mani potessero congelarsi. Mi sento molto meglio oggi.

Ciò significa anche che non dovrò già chiamare Dean. Non dovrà scoprire quanto male me la stia cavando (non ancora, comunque). Magari ho ancora una possibilità di trovare un lavoro da solo prima che arrivi l'inverno. E di compiere i miei scopi. O alcuni di essi, almeno. Mi sono reso conto che forse non posso compiere quelli più grandi, non quest'anno comunque. Ma se potessi almeno ritrovare la mia grazia. O se potessi riunirmi ai Winchester; se potessi essere di qualche utilità— Forse dovrei rivalutare la missione. E gli scopi e la strategia.

MISSIONE: Rimediare ai miei sbagli? Ad alcuni almeno?

SCOPI SPECIFICI: Recuperare la mia grazie, se ne è rimasta alcuna, riottenere il rispetto e l'amicizia di Dean (se possibile) e di Sam (se possibile).

STRATEGIA per raggiungere questi scopi. Devo ancora guadagnare dei soldi per coprire i bisogni immediati (intanto continuare a dormire nel parco con il sacco a pelo per tre stagioni); poi trovare una casa. Dubito di potermi permettere una macchina; ora che so di più sui prezzi degli oggetti temo che dovrà scegliere tra una casa e una macchina ed è ovvio che ho più bisogno di una casa, almeno per l'inverno. Ma appena mi sarò trasferito magari potrò contattare Dean e Sam e convincerli di essere ancora utile.

APPROCCIO TATTICO PER LA SETTIMANA: Devo assolutamente trovare un lavoro. Ma non ho fatto nessun progresso a questo proposito, nonostante ci stia provando da settimane. E sto cominciando a preoccuparmi che il problema della pulizia possa tornare. Ho continuato a pulire il mio tramite nel bagno della biblioteca cittadina. La biblioteca è troppo piccola per dormirci (e davvero minuscola e non è aperta molto spesso e non ha dei cubicoli come quella universitaria, ma solo delle sedie di legno), ma è aperta per almeno qualche ora al giorno e ho scoperto di poter usare il bagno per lavarmi in fretta. Posso anche radermi lì e ho anche lavato la mia camicia nuova nel lavandino due volte. Ma temo di aver bisogno di una vera doccia. E che la mia biancheria sia troppo sporca. Potrebbe ricominciare ad avere effetto sulle mie prospettive lavorative un'altra volta.

Ma il problema maggiore è la continua questione della mancanza di esperienza lavorativa, e di referenze, e di un indirizzo, e di documenti. Di non essere umano, insomma.

Dovrò mentire?

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E' tardo martedì, quindicesimo giorno di Ottobre. Due giorni dopo l'ultima volta che ho scritto.

Ho attraversato tutta la città un'altra volta e non ho ancora avuto fortuna con il lavoro ma è successo qualcosa di molto incoraggiante. Oggi è stato un'altra lunga giornata spesa nel non trovare un lavoro. Ma mi sono fermato in pizzeria all'orario di chiusura. C'era di nuovo Bryce e stasera aveva conservato tre fette per me! Una era condita con dei peperoni, una con fette di ananas e pezzi di bacon e l'ultima con funghi vari. Erano tutte fantastiche. Bryce ha detto che potevo rimanere dentro per mangiarle, mentre lui chiudeva il negozio, il che era sempre meraviglioso. Stavo mangiando la terza fetta quando il negozio era tutto chiuso, perciò ho provato a sbrigarmi, in modo che potesse andare a casa, ma lui mi ha detto di prendermi il mio tempo.

Poi mi ha chiesto come stesse andando la mia ricerca di lavoro e in quali posti ho cercato. Gli ho raccontato delle difficoltà che ho avuto e gli ho mostrato la lista sul quaderno, la lista di posti in cui sono stato. Ho provato di riprendermelo quando mi sono reso conto che avrebbe potuto leggere i dettagli dell'incidente al negozio di materassi e le parti sul mio sonno (ho scoperto che le persone sono più diffidenti di me quando scoprono che dormo all'aperto). Ma aveva già notato i primi paragrafi di venerdì e tra essi c'era quallo che ha richiesto "esperienza di utilizzo del registratore di cassa", il Gas-n-Sip.

Così Bryce mi ha detto, "Vieni dietro al bancone,» e mi ha mostrato come usare il registratore di cassa! E anche la macchina per le carte di credito!

Penso di potercela fare. Ci sono molti dettagli minuziosi, cose che devono essere fatte in un ordine preciso e cose sui "codici a barre" e "rimborsi" e diversi tipi di carte e altre complicazioni. Ma Bryce ha detto che non è troppo difficile se si sta attenti.

L'ho ringraziato e lui ha detto, «E' solo che odio vedere qualcuno che ce la sta mettendo tanto quanto te venire buttato giù. Non hai nemmeno i vestiti per il freddo.» E' stato in qualche modo imbarazzante ma ero comunque molto grato.

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HO AVUTO UN LAVORO. Ho avuto un lavoro! Sono stato assunto per un lavoro! E' giovedì, il diciasettesimo giorno di Ottobre e a quanto pare il giovedì è ancora un buon giorno per me, visto che HO AVUTO UN LAVORO.

L'incarico è da "Commesso"! La rata del pagamento è di $7.25 all'ora. E' al Gas-n-Sip. E' successo che, sono tornato in tutti i posti di lavoro che includevano i registratori di cassa perché ora, grazie a Bryce, posso dire, con sincerità, che ho "esperienza con il registratore di cassa" (anche se ammetto di non aver specificato quanta). E' diventato chiaro che la manager del Gas-n-Sip, la quale si chiama Nora, sia sull'orlo della disperazione. Quando questa mattina sono arrivato lei sembrava abbastanza stanca, il negozio disordinato e il bagno bisognoso di pulizie. A quanto pare alcuni dei suoi dipendenti studenti se ne sono andati a causa di problemi con gli orari scolastici, e lei sta avendo difficoltà ad assumere degli studenti per coprire i turni mattutini visto che la maggior parte hanno lezione di mattina, e lei ha una figlia piccola quindi non può venire sempre in negozio. Sembrava molto spossata. Il momento in cui ho detto di avere "esperienza con i registratori di cassa" mi ha fatto compilare una domanda di lavoro.

Temo di aver dovuto mentire in diverse parti del modulo. Ma sembra che lei non l'abbia controllato, visto che mi ha telefonato più tardi e mi ha offerto il lavoro.

E' la prima volta che mi chiamano su questo cellulare. Visto che Dean non mi ha ancora chiamato.

Vuole che lavori durante i turni mattutini e a volte quelli pomeridiani, per trenta ore ogni settimana! $7.25 all'ora x 30 ore = $217.50 solo in una settimana! Oltre duecento dollari! Sembra davvero tanto. In quattro settimane diventeranno $870!

E' quasi abbastanza per una stanza in motel. Come quelle in cui stanno Sam e Dean. La meno costosa in città sarebbe di $960 al mese. Comincio subito, domani mattina alle sei. Nora mi ha avvertito che non verrò pagato fino a sabato prossimo, quindi dovrò dormire nel parco per quasi altre due settimane, ma per la fine di Ottobre avrò un po' di soldi! E potrò dire, con sincerità, alle persone che affittano le stanze, che ho un lavoro e una fonte di guadagno. Potrei essere in grado di prendere una stanza per il primo Novembre. O, forse, potrei trovare una stanza di motel che mi posso permettere. Le stanze nei motel hanno già i mobili e un letto vero.

Grazie al cielo il telefono che Dean mi ha dato ha una piccola sveglia incorporata, quindi potrò arrivare in tempo. Anche se sono un po' preoccupato su come fare a lavarmi così presto. Temo che i miei pantaloni siano diventati abbastanza sporchi (fortunatamente sono scuri, ma comunque) - ho solo un paio di pantaloni. Perciò, sono nella biblioteca cittadina ora e ho appena lavato a mano i pantaloni nel lavandino del bagno e li ho strizzati come meglio ho potuto, e ora sto in piedi davanti alla conduttura dell'aria calda, mentre il mio telefono si carica. La bibliotecaria Audrey mi guarda in modo un po' strano— temo che sia ovvio che i miei pantaloni siano bagnati, ma sono abbastanza sicuro di non puzzare, e spero che mi lascerà stare qui per un altro paio d'ore fino a quando non si asciugheranno un altro po'.

Mentre aspetto che i pantaloni si asciughino, ho molte nuove cose di cui sono preoccupato e delle quali mi piacerebbe chiedere a Dean quando chiamerà.

Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:

1. se sta bene / Sam sta bene

2. se posso tornare. Posso offrire:

- abilità di combattimento

- Enochiano

- lavare delle cose. Lavare i vestiti, i piatti, la macchina di Dean

3. altro:

- Devo chiedere a D/S se mi possono dire qualcosa su: come funzionano le macchine della benzina, come funzionano le macchine delle bevande e del cibo, numerose domande sulla transizione di denaro, come operano in generale i negozi.

- Inoltre credo di aver bisogno di prestare più attenzione sul mio comportamento da umano. A quanto pare questo lavoro richiede "competenze umane"— Nora lo ha chiesto specificamente— e so di non essere ancora bravo in questo, anche se ho provato a imparare. Non ho mai potuto lasciare molte volte la guarnigione negli ultimi millenni, in realtà. Balthazar continuava a sgattaiolare giù sulla Terra; io non l'ho mai fatto, visto che dovevo compiere il mio dovere. Sarei dovuto andare con lui. Comunque so di non capire molte sfumature culturali e molti detti inglesi... consigli?

- Le bugie. Mi sta disturbando il fatto di aver dovuto mentire sulle mie qualificazione. Non ho mentito verbalmente, ma devo confessare di aver formulato delle informazioni in modo deliberatamente sfuorviante in modo che Nora avesse l'impressione che io abbia lavorato in una pizzeria per molti anni e che non ho avuto altri lavori prima di quello. E ovviamente ho scritto un grande insieme di informazioni false nella domanda di lavoro.

Dean deve saperlo?

Una delle cose peggiori che abbia mai fatto è

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E' un po' più tardi. I pantaloni si stanno ancora asciugando. Ho dovuto fermarmi e pensare per un po'.

Una delle cose peggiori che abbia mai fatto è

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E' notevolmente difficile anche solo scriverlo, persino adesso, tutto questo tempo dopo.

Una delle cose peggiori che abbia mai fatto è stata mentire a Dean e Sam, durante la guerra con Raphael, e far del male a Sam. Gli ho mentito ripetutamente. E Sam era gravemente ferito, quando ho buttato giù la sua parete mentale. Era tutto parte di una strategia disperata, ovviamente, per cercare di vincere la guerra, ma credo che è stato quello l'inizio della perdita di fiducia di Dean in me. Ricordo ancora la sua espressione quando ha scoperto che gli avevo mentito. Si fidava di me, fino a quel momento.

Ricordo quello sguardo in modo molto vivido.

Temo di pensare a quale sarebbe la reazione di Dean se scoprisse che ho mentito di nuovo. E Sam a quanto pare non desidera nemmeno parlarmi più.

Dean mente spesso, certo, così come Sam; ma io non voglio mentire con tutto il cuore. Voglio essere un bravo umano. Inoltre le menzogne di Dean e Sam sono leggere. E loro non hanno bisogno di riscattarsi come me.

Ma ora ho dovuto mentire. Ho mentito in 8 spazi della domanda di lavoto: il nome (ho messo Steve Smith), il "codice fiscale" (ne ho messo uno di cui mi sono ricordato quando ho visto la domanda di lavoro di un'altra persona in un altro negozio), la cittadinanza, esperienza lavorativa, indirizzo, capacità, referenze, educazione (ho messo l'università locale). Sono 8 bugie o 1? Quindi. le mie domande per Dean sono:

- Quant'è severo il peccato che ho commesso con queste 8 bugie? (o 1)

- Da umano, come si fa ammenda per peccati come 8 bugie? (o 1)

- Dean mi può perdonare per queste 8 nuove bugie? (o 1)

- Potrebbe lui, o Sam, perdonarmi per quello che è successo in passato? E' almeno possibile? Non c'è niente che io possa fare per riaggiustare la nostra amicizia? O è stata spezzata in modo irreparabile?


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Questo era un altro di quei punti in cui Dean dovette prendersi una pausa e mettere giù il quaderno, e trascorrere un po' a cercare di riscaldare la mano di Castiel.

«Ti avevo perdonato molto tempo fa, idiota», borbottò alla fine. «Hai fatto un casino, è vero. Davvero un gran casino. Ma stavi cercando di salvare il mondo, ti sei dimenticato di quel pezzo? E quella è stata, tipo, la prima volta che facevi qualcosa da solo. I tuoi primissimi passi sulle tue gambe e sei finito a comandare gli eserciti del Paradiso?» Dean dovette sospirare. «Dannazione, Cas. Ti dai mai una pausa?»

Dopo un momento aggiunse, «E, Cas... Ne hai pagato il prezzo qualcosa come dieci volte ormai.»

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Dopo questa c'erano dodici pagine piene di dettagli sul Gas-n-Sip. C'era un gruppo di disegni incredibilmente belli di macchine che Castiel aveva imparato ad utilizzare. Ognuno di essi era una vignetta magnificentemente dettagliata che non sarebbe stata fuori posto in uno studio artistico, pensò Dean. Il registratore di cassa, il POS per le carte di credito, la pompa del gas all'interno, quella all'esterno, la macchina delle bevande, la piastra degli hot dog, i frigoriferi... tutto. C'era una mappa dell'intero negozio, e schemi su quello che doveva stare su ogni scaffale. C'erano protocolli dettagliati di ogni aspetto del negozio: le procedure per aprire e chiudere, per ordinare la mercanzia, per rifornire gli scaffali, per prepare il cibo (un sacco di appunti sulla sicurezza del cibo: "Nora dice che non è sicuro mangiare cibo ammuffito? Davvero? Controllare con Dean."), per fare inventari, per pulire i pavimenti e le finestre, per gestire il denaro. Infine una lista estremamente dettagliata su come pulire il bagno.

Su una pagina Castiel aveva disegnato un calendario del resto di Ottobre e di tutto Novembre, tutti i giorni della settimana raccolti in una griglia precisa, con tutti i suoi turni lavorativi annotati all'interno. E la quantità di soldi che ha calcolato che avrebbe guadagnato ogni giorno.

Ma non aveva tenuto conto delle tasse, notò Dean.

Castiel aveva anche cominciato a studiare la televisione del Gas-n-Sip. Una pagina intera era coperta con citazioni senza contesto di serie tv. (Dean sbuffò una risata alla vista di "lo sceriffo è tornato in città" scarabocchiato in un angolo, insieme ad una precisa annotazione della fonte - a quanto pare Castiel ha tirato fuori la frase "tornato in città" da una vecchia maratona di Bonanza1). Si era annotato pezzi di sigle, frasi cliché di qualche soap opera e anche appunti sui gesti ("simbolo con i pollici alzati = benevolenza? L'ho individuato in tre diversi programmi in televisone. Credo di aver visto D/S farlo qualche volta? Da chiedere.") Dopo una settimana di lavoro, il giovedì seguente, Castiel si era reso conto che avrebbe potuto permettersi un alloggio.

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Giovedì, il ventiquattresimo giorno di Ottobre.

Ho trovato una stanza di motel che mi posso permettere!

Non posso ancora trasferirmici ma è già sistemata. E' al Mountaineer Inn, nei sobborghi della Route 20. Sarà una camminata di diverse miglia ma avrò una stanza per me. Ho scoperto che offrono una rata scontata di molto se garantisco di rimanere per almeno un mese. Così costerebbe $800 al mese! Erano anche disponibili a mostrarmi una delle stanze, e ne ho scelta una. E' proprio come una di quelle in cui stanno Sam e Dean. Ha una doccia propria con l'acqua calda e c'è anche una piccola cucina con un forno a microonde, e uno di quei piccoli frigoriferi con piccole bottiglie di alcolici che piacciono a Dean, e addirittura dei fornelli. Ha un letto incredibilmente enorme. Il letto ha 4 cuscini e 2 coperte e un copriletto e c'è una coperta in più nell'armadio, e nel bagno ci sono sei asciugamani bianchi (2 grandi, 2 medi e due piccoli quadrati, tutti molto puliti e bianchi) così come una saponetta e una boccetta di shampoo, e l'intera stanza è riscaldata e ha delle tende alle finestre. C'è un divano e un piccolo tavolo e una sedia. C'è anche una televisione.

Forse posso mostrarla a Sam e Dean se un giorno verranno a visitarmi.

Ciò mi fa ricordare: ho imparato così tante nuove cose! Credo di poter essere più utile ora. Dovrei essere preparato per descrivere quanto ho imparato.

Cose da chiedere a Dean quando chiamerà:

1. se sta bene / Sam sta bene

2. se posso tornare

Ora le abilità includono:

- abilità di combattimento

- lavare i piatti

- Enochiano

- Posso permettermi la mia camera di motel. 6 asciugamani, 3 coperte, 4 cuscini. Sarei felice di condividerli se ne avessero bisogno. Più che felice.

- pulire i bagni, i pavimenti, i banconi, i piatti, i vestiti, la macchina di Dean

- cambiare le lampadine

- Posso fare inventari. Inventario di munizioni, della libreria degli Uomini di Lettere?

- So utilizzare la cassa, varie macchine per il cibo (utile, o no?)

- So preparare hot dog, nachos, burrito congelati e bevande blu.

- So preparare il caffè.

- Molte altre abilità da commesso! Qualcosa potrebbe essere utile. Spero.

- So il codice per disabilitare il prezzo della benzina del Gas-n-Sip. Posso abbassarla a 0.01. Ma non voglio rubare.

- Ho i numeri delle carte di credito di molte persone ora... No. Non voglio rubare.

3. altro:

- cosa significa il segno con i pollici alzati

- cosa significa quando una persona tiene una mano

approssimativamente ad altezza spalle e un'altra persone la colpisce con la sua mano. L'ho visto diverse volte alla televisione del Gas-n-Sip, e oggi ne sono stato testimone di persona. Sembra un breve rituale di battaglia, forse? Però entrambe le persone sembravano amichevoli l'una con l'altra. E' un gesto d'amicizia? Le stesse persone si sculaccerebbero a vicenda, come il pizzaiolo aveva fatto alla babysitter in quel film? Sembra simile — entrambi sono schiaffi, giusto? Però sento di star mancando qualche sfumatura.

- cosa significa quando una persona dice ad un'altra "questo giro lo faccio io" al bar. Ho visto anche questo in televisione. Penso che questo significhi che la persona sta offrendo di pagare altre birre per gli altri? Anche questo è un gesto di amicizia? Una persona che ha fatto il rituale della battaglia-di-schiaffi e di alzare i pollici farebbe anche "questo giro lo faccio io"? (NOTA: Provo a valutare se sarebbe appropriato fare qualcuna di queste cose con Dean o Sam. Potrei comprargli bottiglie di birre un giorno, forse?)

Vorrei dividere i gesti amichevoli da quelle che non sono amicizie; e devo identificare quali sono appropriati per lo stesso sesso e quali per quello opposto.

- consiglio su come asciugare un sacco a pelo quando torno al parco di notte dopo aver lavorato tutto il giorno e scopro che è piovuto e che c'è un buco nella busta della spazzatura che ho messo sopra al sacco e che quindi è stato sotto un getto d'acqua fredda per tutto il giorno. Se si dorme in un sacco a pelo umido, quanto fa male alla salute?

- Cibo avariato? Nora mi ha dato delle regole rigide sul non servire cibo "ammuffito o scaduto" ai clienti. Dice che non è sicuro. Ma tutto il cibo che mangio è di questo genere. Davvero non è sano? Specificamente: per quanto tempo dopo la data di scadenza si può bere un latticino? Va bene mangiare del formaggio con della muffa? Ho grattato via la muffa - va bene? E invece la carne che è diventata verde e che ha un cattivo odore?

- Perché c'è un tale ritardo nella telefonata di Dean? Va tutto bene? Oggi mi sono reso conto che sono passati due mesi dall'ultima volta che l'ho visto. Ma l'unica persona che mi ha chiamato è stata Nora.

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Sabato, il ventiseiesimo giorno di Ottobre.

Non potrò trasferirmi nella stanza in motel.

Alla fine sono stato pagato, ma è uscito fuori che è molto meno di quanto avessi calcolato a causa delle "tasse federali e statali e le tariffe della sicurezza sociale". Non me ne ero reso conto. Nora ha dovuto spiegarmelo. È sembrata perplessa dalla mia ignoranza in materia; ho avuto problemi a nascondere il mio sconcerto visto che a quanto pare sono cose basilari. Inoltre il denaro arriva in forma di assegni e l'unico posto in cui posso cambiarli in banconote richiede un'alta parcella per un servizio così modesto.

La mia tariffa di pagamento è diminuita di più di un terzo da questi fattori.

Non lo avevo calcolato. Ho passato il pomeriggio in biblioteca a rifare i miei calcoli. Non importa come gestisca i numeri, sembra che non potrò permettermi la stanza in motel.

Dovrò continuare a dormire nel parco.

Sto cercando di adattarmi a quest'idea. È stata una realizzazione così dura. È stato come un colpo fisico. Sono seduto qui in biblioteca a fissare le cifre e a cercare di accettare il fatto di non potermi permettere una stanza per Novembre. Novembre inizierà la prossima settimana. La rata del motel per me abbordabile è una tariffa speciale mensile. La tariffa giornaliera è molto più alta. Potrei, credo, starci nelle notti più fredde? - Ma dopo aver controllato i miei conti dovrò risparmiare i miei soldi solo per prendere una stanza per Dicembre.

Dovrò passare almeno un altro mese nel parco. Sono molto affezionato al mi sacco a pelo per tre stagioni - sembra un amico - e ha fatto una grande differenza, ma è solo per tre stagioni e la quarta stagione, l'inverno, si sta avvicinando in fretta. Le mattine mi sveglio di nuovo tremante.

È come se l'inverno fosse un predatore che mi sta inseguendo. Ogni volta che trovo un modo per riscaldarmi un po' (i cartoni, i sacchi dell'immondizia, il sacco a pelo), le notti si raffreddano ancora e finisco sempre per avere freddo come prima. È scoraggiante.

Inoltre è terribilmente spiacevole quando piove, nonostante il tetto di buste di plastica che ho sistemato nel cespuglio grande. La sensazione di sfinimento dopo una notte fredda e piovosa è decisamente spossante e mi fa commettere degli errori a lavoro. Il mio stipendio era stato diminuito di $32 ieri e so che il motivo è questo. Nora era arrabbiata. I $32 saranno tolti dalla mia paga.

NON POSSO perdere questo lavoro. DEVO trovare un posto migliore per dormire in modo da potermi concentrare meglio di giorno.


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Alla fine del paragrafo, Castiel aveva disegnato un piccolo schizzo che all'inizio Dean non riusciva a decifrare. Una fila di piccole strisce. Quattro chiazze, tre grandi rettangoli e un gruppo di altri sei quadrati e rettangoli più piccoli.

Alla fine Dean si rese conto che era la riproduzione di quattro cuscini, tre coperte e sei asciugamani di grandezze diverse. Tutte in fila l'una accanto a l'altra.

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Lunedì, il ventottesimo giorno di Ottobre. Ho avuto un'idea.

Questa mattina mi sono svegliato alle tre, estremamente infreddolito e con le mani e i piedi intorpiditi. Di solito quando succede mi metto a passeggiare per il parco. Lo stavo facendo e stavo al mio quarto giro attorno al parco, indossando il sacco a pelo attorno alle mie spalle, quando mi sono reso conto di poter semplicemente andare al Gas-n-Sip qualche ora in anticipo! E rimanerci! Nora mi lascia aprire il negozio tutto da solo — nessuno lo saprà se ci vado un po' prima!

Così ho fatto - sono lì ora - sono arrivato alle quattro del mattino - e ho potuto dormire per qualche ora nello sgabuzzino prima delle sei del mattino, quando ho aperto.

E poi ho avuto una rivelazione: posso dormire nello sgabuzzino del Gas-n-Sip per tutta la notte! (beh, dalla mezzanotte fino alle 5:30, comunque). Nora non lo verrà a sapere! Sarà molto più caldo qui. La temperatura è sempre mantenuta sopra ai dieci gradi Celsius la notte. Devo solo stare attento che Tyler e Cory, che lavorano nei turni serali, non mi vedano. Tyler chiude sempre subito alle 23:30; Cory, nelle sue serate, a volte chiude qualche minuto prima. Entrambi se ne vanno circa a mezzanotte. Aspetterò dietro al secchio della spazzatura nel cortile posteriore fino a quando non sono sicuro di averli visti andarsene, e poi entrerò e mi infilerò nello sgabuzzino per dormirci. Dovrei riuscire ad accumulare almeno cinque ore e mezzo di sonno! Credo di poter nascondere il sacco a pelo nell'armadietto degli attrezzi.

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È la tarda serata di lunedì, il ventottesimo giorno di Ottobre. O la prima mattina di martedì, credo. L'ho fatto. Sono nello sgabuzzino. È appena passata la mezzanotte. Passerò tutta la notte qui.

È così incredibilmente caldo qui! Saranno almeno tredici gradi Celsius.

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Mercoledì, il trentesimo giorno di Ottobre. È tardi, appena prima di mezzanotte, e mi sto di nuovo preparando per la notte nello sgabuzzino. È la mia seconda notte qui. Non riesco ancora a capacitarmi di quanto faccia caldo. E ho anche scoperto di potermi lavare per bene nel bagno.

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Ancora mercoledì notte. Sono ancora sveglio. Qui è estremamente buio e tranquillo. Molto dipiù di quanto fosse nel parco. Non posso più vedere le stelle o la luna. È pacifico ma anche molto solitario. Non sento la mancanza dei topi, o della pioggia e del freddo, ma mi manca il gufo, e le ghiandaie che is appollaiavano nei miei cespugli di mattina.

È divertente, mi ero abituato ad osservare le ghiandaie svolazzare in giro. Anche se era sempre un po' difficile guardare come potevano volare con facilità.

Ho pensato di chiamare Dean, per dirgli che non sto più al freddo, ma non l'ho fatto. Preferisco aspettare fino a quando non avrò una stanza mia, il primo Dicembre. Così potrò mostrargli la mia camera, se mai verrà a visitarmi.

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Giovedì, trentunesimo giorno di Ottobre.

Oggi è un giovedì e dovrebbe essere un buon giorno per me. Ma oggi è anche la festività nota come Halloween, o chiamata anche Samhain.

Questo è solo il mio secondo Halloween sulla Terra. In antichità non si celebrava questa particolare festa. E mi sono perso la maggior parte degli Halloween degli ultimi sei anni - l'anno scorso ero in Purgatorio, l'anno prima ero ancora in quell'ospedale, l'anno prima in Paradiso, e così via. L'unico altro Halloween a cui ho assistito davvero è stato quello seguente alla salvezza di Dean dall'Inferno, quando i sessantasei sigilli venivano spezzati.

Quindi oggi ho ricordato per tutto il giorno quel particolare Halloween. Cory ha chiesto la serata libera e io ho lavorato nel turno notturno, e degli studenti sono venuti per tutta la serata con degli strani costumi. Alcuni vestiti da mostri, altri da demoni.

Due erano travestite da angeli. Entrambe ragazze. Avevano delle inutili piccole ali finte fatte di fil di ferro, piume finte e brillantini. Ho pensato che fossero assurde. Poi mi resi conto che erano meglio delle ali che ho adesso, che, ovviamente, non ci sono.

Ricordo l'espressione di Dean quando gli mostrai l'ombra delle mie ali, poco tempo prima di quel Halloween.

Ricordo il volo per tirarlo fuori dall'Inferno. È divertente pensare che ero stato selezionato per quel compito proprio perché ero considerato il migliore nel combattimento in volo. Mi vergogno di ammettere di essere stato un po' orgoglioso — di essere il migliore a volare, di essere stato quello selezionato per salvare l'Uomo Virtuoso dall'Inferno. Ammetto che le mie capacità di volo erano sempre state una fonte di orgoglio.

Lo amavo tanto. Volare.

È inutile pensarci, ora. Non volerò mai più. Come la colomba migratrice, io

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Più tardi. Quasi mezzanotte. Devo smetterla. Devo smettere di pensare alle mie ali. Ora vado a dormire.

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È l'una del mattino. Non riesco ancora a dormire.

Quel Halloween fu anche la prima volta che incontrai Sam. Ricordo chiaramente la stanza in cui li incontrai: era la stanza di un motel, ovviamente, con pareti viola (c'era un sacchetto per maledizioni nascosto nel muro) e un divano verde. Indossavo il cappotto di Jimmy e la cravatta blu. Entrambi sono ormai persi da tempo.

Ero riluttante a stringere la mano di Sam. L'aveva notato anche lui. Ora che capisco meglio il significato di quel gesto mi sento male al ricordo. Quelli erano alcuni dei giorni precedenti alla mia ribellione. Ero ancora fiducioso della giustizia del Paradiso, allora; nella ragione dei miei ordini. Obbedivo e seguivo i miei ordini. Credevo ancora che Dio stesse con noi. Il giorno dopo stavo in un parco e dissi a Dean di avere dei dubbi. Di essere incerto su cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato. Non credo che lui abbia mai realizzato quanto rischiosa fosse quella ammissione. Era blasfema, per un angelo; era una confessione imperdonabile. Non l'ho rivelato a nessun'altra anima del creato: non ai miei compagni soldati, nè ai miei superiori, nè ai miei amici, nessuno. Ed eccomi a raccontarlo ad un umano.

Ero un angelo. Avevo la mia grazia, e le mie ali. Potevo volare. Ma avevo dubbi.

A quei tempi Dean provava ancora un certo timore reverenziale nei miei confronti, credo. Non è durato per molto.

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Non riesco ancora a dormire. È quasi l'alba.

Cose da chiedere a Dean se chiamerà:

1. se sta bene / Sam sta bene

2.

3.

Dean non chiamerà.

È da un po' di tempo che lo so.

Perché continuo a fare queste liste?

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Alla fine mi sono addormentato e ho fatto un sogno. Sognavo di camminare nella neve alla ricerca di un riparo. L'ululato della bufera risuonava nell'aria. Qualcuno mi stava seguendo; alla fine vidi dei lupi scheletrici dagli occhi rossi che si avvicinavano, circondandomi. Mi misi a correre per lungo tempo in boschi innevati, in testa al branco, e alla fine vidi delle finestre illuminate. Era il bunker. Quando mi affacciai a una di esse vidi Sam e Dean. Indossavano le loro camicie confuse; sembravano star bene. Sembravano a loro agio e al caldo. C'era una gran quantità di cibo sparsa attorno a loro. Una grande quantità di cibo— formaggio senza muffa, tante pizze con ogni tipo di condimento— e anche cumuli di asciugamani bianchi, coperte e pile di cuscini, tutti ammucchiati sul pavimento. Sam leggeva qualcosa sul suo piccolo computer e Dean beveva una di quelle bevande che gli piacciono, e stavano ridendo per qualche cosa.

Nel sogno sapevo che dovevo entrare nel bunker per salvarmi. Sollevai una mano per rompere la vetrata. Ma poi mi resi conto che se l'avessi fatto avrei fatto entrare il freddo e la neve. E avrei fatto entrare i lupi. Dean alzò lo sguardo sulla finestra. Sembrava stesse guardando proprio me. Ma poi si girò. All'inizio pensai che lo avesse fatto di proposito. Poi realizzai che deve aver visto solo il suo riflesso; non mi ha mai veramente visto.

Nel sogno mi voltai e andai via, verso il bosco. I lupi mi stavano aspettando al limitare degli alberi. Dozzine e dozzine di loro.

Poi mi sono svegliato.

Mi sorprende ancora vedere il modo in cui le emozioni umane colpiscano fisicamente il mio tramite. Mi sconcerta ancora trovare il mio cuore che batte in fretta o i miei muscoli che tremano; o i miei occhi che pizzicano o i polmoni che si bloccano, così che la mia visione sia sfocata e che mi sia difficile respirare. È così disorientante quando succede; non ci sono ancora abituato. E ci vuole molto più tempo per riprendere il controllo quando il proprio corpo reagisce in modo tanto imprevedibile.

Questa volta non sono nemmeno sicuro su quale fosse l'emozione che stesse causando tutte le reazioni fisiche. Non sono più tornato a dormire. Ora sono le cinque del mattino: ho aperto presto il negozio.

Va tutto bene. Ho un posto caldo per dormire e ho un lavoro e un sacco a pelo per tre stagioni, e ho del formaggio e una tazza di caffè caldo, e tra un mese potrò prendere una camera in affitto. Va tutto bene. Sto bene.


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Dean non era riuscito a leggere in fretta— doveva continuamente fermarsi e chiudere il quaderno per un po' e poi riaprirlo— e quando alla fine diede un'occhiata al telefono per controllare l'orario, scoprì che erano già le sei del mattino. Sam sarebbe tornato presto.

Chiuse il quaderno e lo poggiò, un'altra volta, sulle gambe di Castiel, per poi posare una mano sulla sua testa, sperando di svegliarlo un po', e stringergli la mano con l'altra. Si avvicinò al suo viso e gli parlò direttamente nell'orecchio. Nonostante tutto, sperava che, in qualche modo, Castiel potesse sentirlo.

«Cas. Ora mi ascolti,» cominciò. Sentì la propria voce uscire fuori in un ringhio burbero, e pensò, sembro arrabbiato.

Io SONO arrabbiato,
realizzò. Ma non con Cas. Assolutamente non con Cas.

Si forzò a prendere un paio di respiri e poi disse a Cas, con un tono più dolce, «Ascolta. Ti riprenderai, mi hai capito? Ti sveglierai e comincerai a respirare da solo oggi stesso e sconfiggerai questa cosa. La polmonite e il resto. Stai prendendo degli antibiotici, quindi starai meglio, mi hai capito? Ma devi combattere, Cas. So che sai combattere. Sei un cavolo di combattente; sei sempre stato un combattente; e ora so che hai combattuto così tanto per mesi, ma devi continuare a lottare solo per un altro po', sentito? Devi combattere per un altro paio di giorni, okay? Fino a quando non batti questa cosa.»

Dean prese un altro respiro. Strinse la mano di Castiel, gli accarezzò i capelli e continuò:

«Devi combattere, Cas. Non puoi mollare. Capito? Devi iniziare a respirare da solo. Devi. Perché— perché, senti, Cas, ho bisogno che tu combatta, e, Cas, mio Dio, avevi ragione, magari non ti ho mai visto davvero— magari non l'ho mai fatto. Cas... Ho perso Kevin e ho quasi perso Sam e se perdo te— se ti perdo— se ti perdo così— dopo averti buttato in quell'inferno gelato— se ti perdo così— non riuscirò— non riuscirò a— a, um—»

Dean chiuse gli occhi, pensando, Ma non riguarda me. Non riguarda ciò di cui io ho bisogno.


«Devi combattere, Cas, devi svegliarti. Devi riprenderti e poi ti riporterò al bunker, e, Cas, comprerò mille asciugamani bianchi per te, lo giuro, e tutte le coperte che vuoi, e un milione di cuscini e il formaggio migliore di sempre, e un letto largo un miglio, e... e Sam si merita di poterti rivedere, non sapeva nemmeno che ti avessi mandato via, Cas... e... senti, devi svegliarti anche solo per farmi dire quando mi dispiace, okay? Ti prego, mi puoi dare solo il tempo di farlo? Puoi svegliarti e lasciarmi dire quando diamine mi dispiace? Sveglia, Cas. Inizia a respirare da solo. Svegliati. Per favore?»

Castiel non rispose.

Click-psshhh.



1: Bonanza è una serie televisiva statunitense di genere western trasmessa per 14 stagioni dalla NBC, dal 1959 al 1973 per un totale di 430 episodi. Abbastanza ovvio, ma hey.


Note della traduttrice scomparisciuta:
Ho appena finito. In questo momento. Questo capitolo. E mi stanno cadendo gli occhi. Credo di aver ripagato il mio debito con il ritardo (ahah, ti piacerebbe).
Ormai si è capito, aggiorno una volta al mese. Fatevelo bastare.
La cosa è, poi, che volevo pubblicarlo entro Pasqua. E visto che è l'html (lo stronzo) che mi ha rubato mezz'ora, per me è ancora Pasqua. Quindi, BUONA PASQUA!
E vabbè, ora vado che devo morire sul letto.
Ringrazio solo chi ha recensito lo scorso capitolo (non mi va di vedere i nomi ora, magari domani li metto) e tutti quelli che hanno messo la storia tra le ricordate e tra le seguite! Che pucciosi che siete.
Ora vado sul serio. Sciaaao, alla prossima!
   
 
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