Film > Re Leone
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Autore: lionelscot    06/04/2015    1 recensioni
« Pensi davvero che io possa diventare re ? Dopo Mohatu, Ahadi, Mufasa, mio padre... E se non fossi in grado ? E se finissi come Scar ? »
« Io sono convinta che sarai un grande re proprio perché hai questi dubbi, perché ti preoccupi, perché non ti ho mai visto nasconderti dalle tue responsabilità e perché ne sono certa. Tu sarai un grande re. »
Salve a tutti e benvenuti alla nuova edizione della mia vecchia fiction TLK: The Missing Prince. Dopo oltre due anni ho deciso di rimettervi mano e di riscriverla, seguendo nuove idee nate per la creazione di una nuova serie di Fiction legate all'universo de "Il Re Leone". Spero vi possiate interessare e vi possiate preparare ad un viaggio nelle Pridelands.
Le altre due versioni le potete trovare ai seguenti indirizzi:
- http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1406967&i=1 (2°)
- http://lionking.forumcommunity.net/?t=50166728 (1°)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kopa, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Vitani
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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         Un brivido, gelido come una lama di purissimo cristallo ghiacciato, la strappò dal sonno attraversandole il corpo e l’ansia dell’incubo che l’aveva turbata si era destata con lei. Aveva il fiatone, come se corso fino ad ardersi i polmoni e i muscoli. Era tale il suo essere sconvolta che svegliò pure il leone che le dormiva accanto.

         « Nala… Che succede ? » le domandò preoccupato.

         « Dov’è Kopa ? »

            « Cosa ?! »

            « Qui non c’è Simba. Kopa non è qui ! »
l’agitazione di Nala stava salendo ad ogni istante che il suo sguardo vagava per la grotta senza incontrare la figura del figlio.

         « Nala calmati… Probabilmente è uscito a giocare fuori. Non c’è nulla di che avere paura. » tentò di rassicurarla il re ma, invano. Era come se la leonessa non volesse sentire. Alla fine, decise di darle retta.

         Affidarono la principessa alle cure delle balie e svegliarono le altre leonesse per cercare il cucciolo. Si sarebbero divisi in gruppi di tre elementi, in modo da poter coprire meglio il territorio. Simba sarebbe andato con Malka e Tojo, mentre Nala sarebbe stata accompagnata da Tama e Asali.

         « Non preoccuparti. Lo troveremo. » fu la promessa del sovrano alla sua regina e di un padre ad un figlio. Una promessa, destinata ad un triste fato.

         Il sole era sorto da pochi minuti e Kopa non doveva essersi allontanato da molto, massimo un’ora. I compagni di Simba lo prendevano un po’ in giro per la sua apprensione. Continuavano a dirgli che fosse normale che un cucciolo sparisse per i fatti suoi ogni tanto è che con molta probabilità fosse già tornato a casa a ridere di tutto quel trambusto. Anche il re lo sperava, ma il fatto che all’appello fossero mancate Sarabi e Zira lo aveva disturbato ulteriormente. D’un tratto, l’ironia fu spazzata via, nel momento esatto che Zazu apparve sopra di loro, urlando quelle parole: Kopa è nella gola. Zira lo vuole uccidere come sta facendo con Sarabi.
         Fu come una pugnalata. Le sue paure si erano materializzate nella peggiore delle sue ipotesi Il ruggito che uscì dal petto del sovrano fu un segnale inequivocabile per tutta la savana. Tutti i gruppi si sarebbero diretti immediatamente verso la gola. Simba e i suoi furono i primi ad arrivare, ma sul luogo dello scontro non c’era nessuno, solo segni di lotta ovunque e terra smossa vicino ad un tronco spezzato, sotto la quale si trovava un fiore distrutto. I combattenti si dovevano essere spostati, come testimoniavano le orme e una scia di sangue. I tre si misero a correre con tutte le loro forze, mentre il re pregava con tutto sé stesso che non fosse troppo tardi, o non avrebbe avuto più il coraggio di guardare in faccia la sua compagna. D’un tratto furono sullo strapiombo. Videro Zira che si agitava come una posseduta per scrollarsi di dosso qualcosa. Era Kopa, ne erano certi. Era vivo, era ancora vivo ! Aumentarono ulteriormente l’andatura, ma quando erano ormai prossimi alla leonessa, il tempo si arrestò di colpo quando videro il corpo del piccolo staccarsi dalla leonessa e dirigersi verso il fondo di quella discesa irsuta. L’urlo di dolore di un padre che assisteva alla scomparsa del figlio fu agghiacciante. Malka e Tojo bloccarono Zira al muro, mentre Simba sporse lo sguardo oltre la caduta, cercando invano il corpo del figlio. Aveva fallito. Il mondo parve crollargli addosso nello stesso modo in cui era avvenuto anni addietro, quando aveva visto morire suo padre. Aveva giurato che una cosa del genere capitasse ancora e invece, ora aveva perso suo figlio…
         Pochi istanti dopo giunsero anche Nala e le altre. Lo sguardo pieno di lacrime del compagno le fecero mancare il fiato. Un dolore che non aveva mai provato prima si stava impossessando di lei, dolore che mutò repentinamente in ira quando colse lo sguardo beffardo dell’assassina del suo cucciolo, del suo Kopa. Tama e le altre faticarono ad impedirle di avventarsi come una furia cieca su Zira. Simba assistette alla scena, poi si avvicinò alla madre, riversa a terra ancora viva, anche se la stessa avrebbe preferito non esserlo. Il leone si maledisse per non averla ascoltata tempo addietro, quando gli aveva detto che Zira era una minaccia senza il controllo di Scar, mentre lui si era limitato a toglierle l’onore di essere una Walinzi, costringendola a diventare compagna di un altro leone e ora invece, lei lo guardava soddisfatta dopo averlo privato del dono più bello che li avesse donato la vita. In quel momento, nella sua testa erano presenti solo pensieri di rabbia, rimorso, vendetta…
         La legge era chiara riguardo all’uccisione di un membro del branco: morte. Ma quel sorriso beffardo…

         « Avanti Simba… Fallo.. Fallo ! Uccidimi, lo so che lo vuoi ! Dimostrami che non sei un debole e fallo ! »

         Lo avrebbe fatto. Ogni fibra di sé lo voleva. Ma capì che per quella leonessa, la morte non era una punizione, ma una liberazione. Era il suo modo per ricongiungersi a Scar, lasciando sul cuore di Simba il peso di rendere orfani dei cuccioli. Già… I suoi figli… fece cenno ai due leoni che la bloccavano di lasciarla, sotto lo sguardo sconcertato dei presenti, mentre la colpevole scoppiò a ridere.

         « Lo sapevo ! Sei solo un debole, come tuo padre. E tu saresti un re ? »

            « Hai ragione Zira… Sono un debole. Io non ti ucciderò. Ma da questo momento in avanti, tu e la tua famiglia non siete più membri delle Pridelands. Da questo momento in avanti, voi sarete banditi da queste terre e da quelle dei leoni qui presenti per sempre. E se doveste tentare di metter zampa ove vi è precluso, verrete puniti con la morte. Questo è quanto vi spetta, vivere come dei nessuno. »


         Il re aveva sorpreso nuovamente tutti i presenti, compresa Zira che si era ammutolita tutta di un tratto. Sarebbe dovuta vivere non solo senza il suo re, ma marchiata a vita nelle terre di nessuno coi suoi cuccioli, coloro alla quale aveva promesso che mai avrebbero vissuto quell’esperienza che l’aveva forgiata nella sua giovane vita, prima che un principe l’accogliesse nelle sue terre, offrendole un futuro diverso, un futuro che ora era svanito anche per coloro che non avevano colpe su quanto accaduto in quella gola. Il re non volle sentire ragioni, da nessuno. Quando al confine con le Outlands le furono consegnati i suoi figli, prelevati ancora addormentati, l’odio che provava per la stirpe di Mufasa aumentò come mai, giurando a sé stessa che tutti loro avrebbero pagato sino all’ultima goccia di sangue per quello. Prese Kovu per la collottola e seguita da Vitani e Isipho, si allontnò senza voltarsi. Dentro di sé, sapeva già che tra qualche anno avrebbe ripercorso quello stesso sentiero, scatenando una guerra che nelle Pridelands nessuno aveva mai visto…
   
 
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