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Autore: Bloody_Breeze    06/04/2015    5 recensioni
DAL CAP.7:
la principessa abbassò lo sguardo -dei pirati hanno ucciso mia madre… tu sei un pirata… tu conosci il nome di mia madre… - sta volta anche il pirata spalancò gli occhi -ehi… cosa stai insinuando Amu?-
DAL CAP.8:
- sei davvero bravo a danzare, io invece non tanto- Ikuto la fece girare di nuovo e poi rispose - hai ragione, sei davvero una frana principessa - Amu lo guardò accigliata -e tu sei terribilmente crudele-
DAL CAP.11:
- Midori… riesci a sentirlo anche da qui?- chiese incuriosita la bionda - Certo. Per me è come un richiamo. Lui, l’oceano, mi chiama, mi sussurra,mi culla, mi parla e per me, non c’è voce più bella.- detto ciò, si alzò, andò fuori il balcone ed iniziò a cantare una strana melodia...
Le acque del mare si alzarono e la pioggia cominciò a cadere incessante, i tuoni squarciarono il cielo, il vento aumentò d’intensità ed una luce abbagliante ricoprì ogni cosa. Poi si fece più piccola fino a scomparire del tutto in un unico punto; appena la luce scomparve del tutto, al suo posto, sulle acque del mare, comparve una figura fatta completamente d’acqua. Assomigliava tanto ad una… sirena.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15. L’Inganno dell’Isola.
 
 
<< dove mi trovo? Chi sono? >>

La ragazza strinse forte le mani sulle tempie << BASTA! FATELE SMETTERE! NON URLATE! CHI SIETE?! Chi diamine sono io?! >> << sei altamente patetica altra me. Sei Amu Hinamori ed io sono te. >> la principessa sbarrò gli occhi, iniziando a ricordare chi fosse e non capacitandosi di quell’improvviso vuoto di memoria. In seguito,trovandosi spaesata, alzò lo sguardo e ciò che vide di fronte a sé le fece perdere un battito. << finalmente ricordi chi sei! Non sarebbe stato da me iniziare a ricordarti chi fossi e quale fosse la tua storia, la nostra storia >> la ragazza che Amu aveva davanti era semplicemente.. Lei!

<< non riesco a capire… come fai tu ad essere me? … oh no… aspetta un momento. No, non è possibile… >> l’altra Amu sogghignò << vedo che hai capito, Amu >> le si avvicinò, le posizionò un indice sotto il mento, glielo alzò e sorridendo malefica disse << questa è la maledizione della sirena, mia cara me. >> la principessa, pietrificata, non riuscì a rispondere alle parole della sé “cattiva”; dalla sua bocca fuoriuscivano parole mute.

<< … la maledizione della doppia personalità. Tu saresti la “me cattiva”, sbaglio? >> proferì infine, dopo essere riuscita a prendere fiato.

L’Altra Amu le graffiò il mento con l’unghia e si allontanò dalla principessa stizzita, rivolgendole uno sguardo annoiato e cattivo << se proprio la vuoi mettere così, allora sono la cattiva. Hai ragione cara Me. >> Amu solo in quel momento si guardò attorno e ciò che vide la spaventò non poco, si trovava nel nulla. Era circondata dal nero; l’unica figura che aveva colore, oltre lei, era l’Altra Sé. << dove siamo? Cos’è questo posto? >>

La cattiva le sorrise << siamo nella tua, nella nostra mente, Amu. In questo momento ti trovi in acqua e sei circondata da delle… possiamo dire presenze. È la prima volta che parliamo, non mi stupisce che tu faccia queste stupide domande, quindi sei giustificata. >> Amu era sbalordita << come fai a sapere ciò che avviene fuori da questo posto? E come facciamo a parlare in questo modo? >> la cattiva era ancora più scocciata di prima nel sentire tutte quelle domande, ma se ne fece una ragione, si sedette ( nonostante si trovassero nel vuoto), facendo un cenno ad Amu incitandola a sedere a sua volta e così parlò << Vedi, principessina, ogni sirena, come abbiamo precedentemente appurato, ha una doppia personalità una buona e una cattiva: in questo caso, tu saresti la buona ed io la cattiva, quella che, lasciamelo dire, si diverte di più. Tu sei troppo noiosa e prevedibile. In ogni caso, noi riusciamo a parlare in questo modo, poiché siamo finite in una corrente marina chiamata “il sussurro delle sirene”, dove in noi sirene, se non è successo già prima, riusciamo a comunicare in questo modo per superare una prova; ma di questo ne parleremo tra poco. Per quanto riguarda la domanda sul “come fare a sapere cosa succede fuori dalla nostra mente”, devi sapere che è piuttosto semplice: basta rilassarsi e concentrarsi sulla vista esterna. Adesso prova, prima che incominci a blaterare cose stupide >>. Amu stette per protestare, ma non disse niente e fece ciò che l’Altra Amu le aveva detto.

Chiuse gli occhi, prese un respiro profondo, fece scorrere l’ossiggeno lungo tutto il corpo e si rilassò; infine, si concentrò sul mondo esterno ed aprì gli occhi.

Si trovò a diversi metri sott’acqua, avvolta dal blu più intenso che avesse visto e circondata da delle figure assomiglianti a sirene che urlavano a squarciagola e la imploravano di salvarsi e salvarle. La cosa che stupì i più Amu, però, fu che non si era trasformata in Sirena d’Acqua. << com’è possibile? Io non so nuotare e non potrei né parlare né respirare sott’acqua in questa forma >> << è opera mia, cara Amu. Solo io posso controllare attentamente la trasformazione e far sì che tu possa respirare sott’acqua. >> la voce della cattiva sopraggiunse nella mente di Amu, nonostante ella stesse guardando il blu attorno a sé. Dopo le parole dell’Altra Amu, però, la principessa tornò con il pensiero nella sua mente e si ritrovò di nuovo, faccia a faccia con la cattiva, che sorrise compiaciuta. << bene. vedo che hai incominciato a capire come si osserva il mondo esterno e guardare allo stesso tempo nella nostra mente. >>

<< chi sono quelle sirene? Che cosa vogliono da me? >> Amu non fece caso alle parole della cattiva. Molte erano le domande che le vagavano in testa e che necessitavano di una risposta. << ricordi che ti avevo detto della prova da superare? Beh, sappi solamente che quelle sirene non l’anno superata e sono state condannate ad essere anime dormienti che si svegliano una volta ogni cent’anni, chiedendo di essere salvate e di tornare in loro stesse. >> la principessa spalancò gli occhi << spiegati meglio. In cosa consiste questa prova? E come fai a sapere tutte queste cose se io e te siamo la stessa persona? >> la cattiva ghignò; non aspettava altro che quella domanda. Naturalmente, essendo la sua mente e quella di Amu la stessa, poteva sapere in ogni momento ciò che la buona stava pensando, ma la soddisfazione di poter udire e poter rispondere a cose che solamente ella stessa sapeva non aveva prezzo.

<< è la trappola dell’Isola, cara la mia dolce metà. Per poter entrare nell’Isola e far comparire il varco che ti permette di raggiungerla, devi fare una cosa semplicissima: sconfiggere la tua parte cattiva: ME! >> la principessa spalancò gli occhi ed iniziò a indietreggiare, mentre la cattiva iniziava a ridere malefica e a ghignare beffarda. << vedi tutte quelle anime che sono intorno a noi in questo momento? Sono le anime buone che non ce l’hanno fatta e che si sono lasciate sopraffarre dall’Altra Metà. Sono state estirpate dal corpo e sono diventate pazze. L’unica pecca è che solo le anime che riescono a sconfiggere noi metà cattive possono entrare nell’Isola, perché pure. Tutta opera di quella bastarda schifosa della Regina Bianca! Ed è proprio qui che arriviamo alla tua seconda domanda: come faccio a sapere tutte queste cose. Bèh, è tutta opera della Regina Nera. È da quando sei nata che la Regina Nera parla con me, così come con tutte le altre Sirene d’Acqua precedenti. Lei c’informa sul passato e su alcune cose che devono avvenire. Ci addestra e ci fa diventare armi letali, che sono difficili da abbattere, così da poter uccidere o sopprimere voi metà pure. Devi sapere che io sono sempre stata sveglia e attiva dentro di te. Ora ti stai chiedendo come avrà fatto la Regina Nera ad addestrarmi… come spiegartelo… vediamo… ah, si! Hai mai notato che ogni qual volta da piccola scappavi dal castello di nostro padre per vedere il nostro amato mare ti trovavi, ad un certo punto, in una fase rem da cui ti risvegliavi poco dopo e che credevi fosse solamente la tua mente ad essersi rilassata? Bene! quello è il momento in cui ogni volta, ogni anno, mi risvegliavo e mi allenavo con Lei . la Regina Nera tornava ogni volta solo per allenarmi. Io ho sempre appreso molto in fretta e lei era così fiera di me. Le volte in cui, invece, non scappavi in mare, lei entrava nella nostra mente con il pensiero e mi istruiva su noi sirene. In conclusione, Amu, oggi non hai scampo >>

La principessa si alzò di scatto, con il fiatone e guardava in direzione della cattiva, spaventata. << ti concedo altre due domande, prima di porre fine alla tua misera anima. Pensaci bene >>Amu ci pensò, ma prima che potesse dirle all’Altra a voce alta, quest’ultima scoppiò a ridere << sul serio? Sono queste le domande che hai pensato? Non posso credere di condividere la mente con una sciocca come te! Devo ammettere, però, che una di queste due domande è pensata abbastanza bene; sull’altra non mi pronuncio neanche. Le domande dunque sono: “ chi è la Regina Nera” e “come facciamo a combattere”. Per quanto riguarda la prima domanda, lasciami dire, prima di rispondere che sono scioccata sul fatto che tu non abbia ancora capito chi sia, nonostante tu abbia ascoltato precedentemente tutta quella storia ; comunque si tratta di… no. Ho cambiato idea. Non te lo dico. Ti dico solamente che è una persona che tu continui a credere ancora spudoratamente essere buona. L’hai conosciuta, ma al tempo stesso di lei non sapevi niente. se mettessi in moto questo cervello riusciresti a capire di chi si tratta; solo che non lo accetteresti neppure volendo. Per quanto riguarda l’ultima domanda, invece, sappi che l’unico strumento che potrai utilizzare sarà la nostra mente e le mani. In questo modo sia io che te saremo limitate; perché diciamocelo, se fossimo state due persone diverse che avrebbero dovuto sfidarsi a duello in carne ed ossa e non nella mente, tu saresti morta prima ancora di aver preso un altro respiro. >> la principessa era rimasta senza parole e senza pensieri.

<< ORA INIZIAMO CARA AMU! >>
 


NEL FRATTEMPO SULLA NAVE PIRATA…
 


<< Ikuto! Sta per iniziare! >> Kukai urlò a squarciagola verso il capitano, mentre con le mani si copriva le orecchie, stanche di sentire le urla disperate delle anime. Il mare era calmo, il vento non tirava e i gabbiani non sorvolavano quel cielo dall’aria tanto inquietante e misteriosa, così come il mare. La tempesta si trovava solo ed unicamente nella mente di Amu, in quel momento.

<< Amu… devi farcela! Mia Regina, ti supplico, ascolta la mia preghiera e salvala! Non farla essere preda del male! >> Ikuto si trovava in ginocchio vicino la punta della nave, nel posto in cui era solita mettersi Amu quando doveva pensare o voleva stare da sola. Ikuto, Kukai, Yoru… tutti sapevano cosa stava accadendo, tutti tranne Utau e la stessa Amu.

La biondina si avvicinò a Kukai, con uno sguardo indecifrabile sul volto << ora mi devi spiegare tutto. Come potete stare calmi quando Amu si è gettata in mare e ancora non risale e che cosa diamine è quest’atmosfera terrificante? Soprattutto queste urla… che diamine succede Kukai? >>  Il ragazzo la guardò stanco. Stanco del fatto di dover tenere quel peso sulle spalle, stanco di tutti quei segreti e, soprattutto,stanco di mentire alla donna che amava. << vieni con me nella cabina di Ikuto >> prese per mano la ragazza e la trascinò velocementre all’interno della stanza, si sedettero sul letto e incominciò a parlare << ricordi quando Ikuto ha raccontato della storia di Midori ed ha detto che prima di morire vostro padre gli ha donato la lettera di vostra madre? >> la ragazza annuì decisa << ecco. Noi sappiamo tutto grazie a quella lettera. In tutte quelle pagine, in tutti quei fogli scritti così minuziosamente, così precisi e dettagliati, non vi era scritto solamente cosa fosse l’High-Tide e dove si trovasse; vi era scritto anche che si saremmo trovati davanti degli ostacoli: il primo ostacolo era quello di trovare una Sirena d’Acqua. Noi abbiamo trovato Amu. Il secondo ostacolo lo hai notato anche tu poco fa: far apparire la Stella Blu e per fare ciò serviva la disperazione di una Sirena; il terzo ostacolo è quello che sta provando a superare Amu in questo momento: sopprimere la sua parte oscura per far comparire il varco che ci porterà direttamente nell’Isola. Infine vi è un ultimo ostacolo: superare la priva dello specchio. >> Utau era sconvolta, mentre Kukai teneva il volto tra le mani, a testa bassa. << in cosa consiste la prova dello specchio? >> riuscì a proferire infine la bionda. Kukai alzò lo sguardo e la fissò sconsolato << su questo non so risponderti. Souko nella lettera ha scritto solamente che sarà la prova più difficile da superare per la Sirena. >> << ma come faceva a sapere tutte queste cose mia madre? Non credo che avesse trovato tutte queste informazioni nella biblioteca reale o, in ogni caso, su dei libri. >> aggiunse Utau abbattuta. Il castano sorrise amaramente << c’è scritto anche questo nella lettera. Tua madre,Souko, riusciva a parlare con la Regina Bianca. Era l’unica a poterlo fare. La Regina comunicava con lei attraverso la mente e le trasmetteva tutte le informazioni necessarie per il superamento della missione e il ritrovamente dell’High-Tide. È sconvolgente, non sembra neppure vero. Sembra che tutta questa storia non sia altro che un sogno o meglio, un incubo senza fine. Io non la sopporto Utau… NON LA SOPPORTO! >> il ragazzo iniziò ad urlare furioso e con le lacrime agli occhi. La ragazza gli si avvicinò cautamente e lo circondò con un abbraccio amorevole, lasciandolo sfogare << è tutta colpa della Regina Bianca, sai? È tutta colpa sua se Souko si è ammalata gravemente ed è morta! >>

 Utau spalancò glo occhi, sconvolta << … cosa stai dicendo Kukai… mia madre era ammalata di tisi. Perché dovrebbe essere stata colpa della Regina? >> il ragazzo iniziò a ridere sommessamente, con le lacrime che scendevano ancora, amare, sul suo volto distrutto. << c’è scritto tutto in quella lettera amore mio. Un giorno Souko aveva chiesto disperatamente l’aiuto della Regina Bianca per poter arrivare all’High-Tide e salvare, infine, la sua migliore amica, la madre di Amu. La Regina Bianca aveva risposto alle sue preghiera, ma l’aveva avvertita che troppo, troppo sarebbe stato il peso del sapere da sopportare per la sua mente ed il suo fisico, che nel frattempo aveva incominciato ad avere i primi sintomi della malattia. Se la Regina Bianca avesse comunicato con lei, per tutto quel tempo, come infatti è successo, la sua mente si sarebbe stancata troppo in fretta, portando così la malattia a deteriorare sempre più velocemente. Tua madre era una donna tanto testarda da accettare comunque la cosa. Voleva trovare la soluzione. Voleva salvare Midori dalla maledizione e con lei, tutte le altre Sirene d’Acqua che sarebbero venute a venire. >> udendo quelle parole, anche il volto di Utau aveva incominciato ad essere rigato di lacrime << io le odio tutte Utau… odio tutte le Sirene d’Acqua. Se non fossero mai esistite tutte queste persona non sarebbero morte. Voi avreste vissuto una vita tranquilla nel castello, il barone e la baronessa sarebbero ancora vivi e anche mia zia. Ho odiato tutta questa faccenda delle Sirene d’Acqua sin dall’inizio, sin da quando ho incontrato Midori/Midos. Nonostante ciò sono sempre rimasto. Ho sempre lottato e sono arrivato anche al punto da farmi addestrare da lei. Ho fatto tutto per diventare più forte e proteggere te, Ikuto e Daichi. Ho fatto di tutto per non essere una spina nel fianco, perché voi siete stata, dal primo momento che vi ho incontrata, la mia seconda famiglia. Vi ho sempre amato e devo ammettere che, ad un certo punto ho iniziato ad ammirare anche Midori e a pensare che, se non fosse stata infetta dalla maledizione e se non fosse nata come Sirena d’Acqua sarebbe potuta essere una brava regina. Perché io sono sicuro che in fondo fosse una brava persona. >> le lacrime dul volto di Kukai avevano cessato di cadere e avevano lasciato il posto alla rabbia e alla frustrazione del ragazzo, che continuava a parlare e sfogarsi incessantemente. << Poi, però, sono passati gli anni e abbiamo incontrato Amu. Devo ammettere che all’inizio la mia simpatia nei suoi confronti era tutta una finzione, ma con il tempo, a causa sua, tutte le mie certezze sono cadute in pezzi, frantumandosi sempre di più. Era diventato sempre più difficile odiarla e alla fine ho imparato ad apprezzarla, a vederla con una luce diversa e per me è diventata come una sorella minore da custodire e da accudire. È stato grazie ad Amu che ho capito ed imparato che non tutte le Sirene d’Acqua sono, in realtà, maledette o fanno del male volontariamente. Ed ora io mi sento così impotente, mi sento così inutile nel non poterla aiutare Utau! Amu ormai è entrata nella mia famiglia ed io non sto facendo niente per aiutarla! >> la ragazza era inespressiva e complice di quelle parole << tu stai facendo anche troppo Kukai. Solo con queste tue ultime parole hai dimostrato di essere l’unico ad aiutarla davvero e di credere in lei. Perché è questo che serve adesso ad Amu: credere. Credere di avere una possibilità di vittoria. Credere in un futuro migliore e credere che i suoi amici siano pronti a sostenerla in ogni momento più buio. Sono sicura che queste parole la stanno raggiungendo in questo momento Kukai. Sono sicura che lei ti stia ascoltando e ce la stia mettendo tutta. Tu non devi darti colpe però. Tu hai fatto e continui a fare del tuo meglio. Sei la persona più forte che abbia mai conosciuto e non potrò mai ringraziare quanto voglio tutte queste Sirene d’Acqua, che tu disprezzi tanto, per avermi fatto incontrare te, ridere con te ed innamorarmi di te. Sei una persona straordinaria. Devi solo credere di più in te stesso >> Kukai guardò sbalordito la ragazza. Il cuore aveva incominciato a battere più forte, i brutti pensieri, alle parole della ragazza, erano scomparsi, andati via. Ora c’era solo Utau nella sua mente e davanti i suoi occhi. Non c’era nient’altro che avesse bisogno di attenzione, oltre lei. Perché lei era l’unica cosa di cui aveva bisogno in questo momento. Lei e le sue parole dolci; lei e il suo sorriso; lei e la sua voce melodiosa. Lei.

Dopo essersi ripreso, il ragazzo le sorrise dolcemente e le fece una carezza, facendo diventare la ragazza tutta rossa. Le passò il pollice, delicatamente sulle labbra e le si avvicinò lentamente << sei la cosa più bella che mi sia capitata, Utau >>. Detto ciò coprì con le sue labbra la distanza che le separavano di quelle di lei, per scambiare il loro primo vero bacio. Un bacio prima cauto, dolce e attento; poi un bacio caloroso, passionale  e pieno d’amore.
 


TORNANDO ALLE DUE AMU…
 

Mentre combatteva con l’altra Amu, la ragazza scoppiò a piangere all’improvviso. Pianse e singhiozzò amaramente.
L’avevano raggiunta. Le parole di Kukai l’avevano raggiunta.

Era un’ora che ormai combattevano. La battaglia consisteva nel creare con la mente delle onde, per poi farle trasformare in scaglie d’acqua o farne prendere le sembianze di un pugno o di una mano e scagliarlo,poi, contro l’avversaria.

Questo Amu lo aveva capito,però, troppo tardi. Era piena di lividi su tutto il corpo ed era stanca. Non era abituata a
combattere con la mente di una Sirena d’Acqua. Non riusciva a rimanere in piedi. L’Altra non le dava un attimo di tregua; si divertiva a torturarla mentalmente, a farle lesioni sempre più grandi su tutto il corpo o circondarle la testa con una bolla d’acqua, fino al limite di sopportazione e poi rilasciarla.

<< CHE C’E’ PRINCIPESSINA? NON MI DIRAI DI ESSERE GIA’ STANCA?! >> la cattiva ghignò vedendo il volto di Amu coperto di lacrime, credendo che fosse stata lei la causa di esse. Ad un tratto la ragazza,stanca di vedere la principessa piangere e di sentire tutti quei singhiozzi, le si avvicinò e la prese con forza al collo << Adesso mi sono stancata. Sei troppo noiosa Metà. Addio! >>

Amu si sentì soffocare sotto la presa ferrea dell’Altra ed iniziò a boccheggiare, cercando di cogliere anche il più piccolo spiraglio d’ossigeno. Poi, d’un tratto capì e sogghignò.

La cattiva, nel vedere il ghigno di Amu allentò la presa sul collo della ragazza, sorpresa.

<< è tutta un’illusione. È un’illusione ed io ci sono cascata appieno. Quanto sono sciocca! Io ho sempre dovuto credere che fosse vero. Tu in realtà non puoi uccidermi, altrimenti moriresti anche tu. Tu mi avresti solamente addormentata e sradicata dal mio corpo, come le altre anime delle sirene che ci circondano. Ed era proprio con la parola “dormiente” che mi hai fatto pensare. Anche quando l’anima dorme e non si trova più nel corpo appartiene, in realtà, ancora ad esso: le anime delle sirene che sono qui nel mondo esterno in realtà stanno dormendo e i loro lamenti sono tali perché provengono dai loro incubi. Se loro si risvegliassero riuscirebbero a tronare nel loro corpo, non è vero cara me? >> la ragazza scostò la mano che le avvolgeva il collo con delicatezza e si avvicinò con sicurezza alla sua parte cattiva, che nel frattempo, udendo quelle parole era rimasta a bocca aperta. << …come hai fatto a capirlo? Tu! Tu eri disperata, non sapevi come fare a uscire di qui! Stavi per cadere addormentata! >> << hanno creduto in me. >> rispose Amu a bassa voce. La cattiva la guardò sbalordita << cosa?! Chi? E come hanno fatto le loro voci a raggiungerti?! >> la principessa sorrise << l’amicizia e l’amore sono più forti di quanto pensi, mia dolce Metà >> l’Altra Amu iniziò ad indietreggiare, mentre Amu avanzava con le braccia protese verso di lei << Non mi toccare! >> la principessa la guardò dolcemente << non voglio farti del male. Voglio solo poterti abbracciare. Farti capire di non essere sola >> la cattiva sbarrò gli occhi << cosa stai dicendo?! Potrei farti del male da un momento all’altro! >> Amu la guardò sconsolata e le sorrise << non è vero. Non potresti neanche volendo. Guardami! Sono già guarita dalle lesioni che mi hai fatto nel momento in cui ho capito che erano un’illusione. Il dolore era un’illusione! Lasciati abbracciare >> l’Altra Amu sembrò essere paralizzata. Non riusciva più a muovere un muscolo e ciò aveva dato modo alla buona di circondarle le spalle con un abbraccio << io sono te e tu sei me. Noi due siamo la stessa cosa. Io ho bisogno della tua forza, intelligenza e astuzia e tu hai bisogno di amore e affetto. Tu sei una parte di me e non ti abbandonerò mai. Non ti lascerò più sola. Te lo prometto! Anche se adesso dormirai, quando ti risveglierai, perché so che succederà, lascia che i tuoi pensieri confluiscano nei miei; lasciami capire come ti senti e, soprattutto, quando ti senti sola parlami! Parlami ed io ti risponderò subito! Sono qui. Con te. Per sempre! >> la cattiva, sentendo il calore e le parole di Amu iniziò a tremare, sin quando una lacrima calda le scese lungo il viso etereo; infine sorrise e poggiò la mano destra sulla testa della sua cara Metà buona << non ti libererai di me per molto tempo. Sai anche tu che la parte cattiva di qualcuno risorge sempre disse poi l’Altra Amu, mentre iniziava a scomparire.

Amu si staccò dall’abbraccio e le rivolse uno sguardo di sfida, seguito da un sorriso << sarò pronta ad accoglierti… sorella >> detto ciò, l’Altra Amu scomparve definitivamente, iniziando il suo percorso da “Dormiente”.

Nel momento in cui la cattiva scomparve, Amu chiuse gli occhi, li riaprì e si ritrovò immersa nel mare. Prima di entrare nel panico più totale, data la sua incapacità di nuotare, prese il lucchetto tra le mani, disse qualcosa sottovoce e si trasformò in Sirena d’Acqua; poi riemerse in superficie, dove sapeva che l’attendevano ansiosi.

Il primo che vide fu Ikuto << Capitano… ma cosa fai? Ora ti metti anche a pregare? Non è da te! Che c’è, hai perso il tuo coraggio? >> il capitano appena notò la Sirena iniziò a ridacchiare e si sporse dal lato della barca << io? Pregare? Ti piacerebbe! Se proprio devo dire la verità, stavo cercando di allentare i nervi e la rabbia. Tenere la Dumpty Key in mano con gli occhi chiusi mi fa rilassare e concentrare e credere… credere che ce l’avresti fatta >> aggiunse infine sorridendo. La ragazza nell’udire le sue parole toccò con una mano la superficie dell’acqua e fece lo stesso con le sue labbra. Dopo il gesto la parte del mare in cui si trovava Amu in quel momento, si avvolse attorno a lei e si alzò, fino ad arrivare all’altezza di Ikuto << questa dove l’avresti imparata? >> la ragazza gli sorrise dolcemente << istinto, credo… e non hai visto tutto! Guarda qua >> chiuse gli occhi, intonò una strana melodia e il suo corpo si ritrasformò man mano in quello di un umana, mentre l’acqua che la teneva su ancora la sorreggeva. Il capitano la guardò sbalordito << incredibile! Se avessi saputo prima che sconfiggere la tua parte cattiva avrebbe risvegliato in te l’istinto della Sirena, ti avrei portata qui immediatamente! Non sembri più la solita mocciosa in questo momento, sai? >> la ragazza gli fece una linguaccia << sei il solito antipatico! Piuttosto, vedi di prendermi ora che devo saltare >> << devi salt… >> non riuscì a finire la frase che la principessa gli  si gettò contro. Riuscì a prenderla al volo per miracolo << ecco. Ora posso benissimo affermare che ritiro tutto quello che ho detto sul tuo non essere più una mocciosa >> la principessa, che aveva le braccia attorno al collo del pirata iniziò a ridere << oh, andiamo Ikuto! Sarebbe stato troppo noioso scendere sulla nave tranquillamente. Chi non avrebbe approfittato vedendo un bel pirata pronto a prenderla? >> Ikuto iniziò a ridere, poi la guardò malizioso << non credo che tu abbia capito cos’hai appena detto in questo momento! Sai, se avevi queste necessità me lo potevi benissimo dire in cabina. Avremmo risolto tutto là >> << a cosa ti riferi… >> Amu intuendo il discorso del pirata divenne tutta rossa e si divincolò con forza da lui che, mentre rideva a crepapelle la lasciava allontanare << sei il solito maniaco! >>
<< ce l’ha fatta! … Amuu!! >> dall’altro lato della nave, dove si trovava la cabina di Ikuto, fuoriuscì Kukai, che iniziò a correre verso di lei, seguito da Utau. La principessa nell’udire la voce del giovane pirata iniziò a lacrimare e, a sua volta, iniziò a correre verso di lui, sin quando il pirata la prese al volo e la circondò in un abbraccio da mozzare il fiato. Un abbraccio fraterno. << ce l’hai fatta! Mio Dio Amu, ce l’hai fatta! Io… io devo dirti alcune cose e devo chiederti scusa! >> Amu ricambiò l’abbraccio e gli sorrise << ho sentito tutto Kukai. La tua voce mi ha raggiunta >> Kukai spalancò gli occhi e alcune lacrime incominciarono a scendere lungo il suo viso << cosa? >> la ragazza si staccò dall’abbraccio e lo guardò dolcemente << mi hai raggiunta, Kukai >> il pirata era rimasto impassibile, non sapeva che dire. Guardava solo la principessa davanti a sé.

D’un tratto una mano a lui molto familiare si appoggiò sulla sua spalla. << te l’avevo detto capoccione. Sei il ragazzo più forte di tutti >> Kukai era rimasto con lo sguardo verso Amu, ma quella mano l’avrebbe riconosciuta in ogni dove: era Utau. La biondina, in seguito, rivolse uno dei sorrisi più belli mai visti prima ad Amu << Bentornata a casa, Amu >> si avvicinò alla principessa e l’abbracciò, lasciandola per un attimo interdetta << sei una persona davvero speciale principessa >>

A rompere l’atmosfera di quel momento fu Ikuto, che tossì richiamando l’attenzione dei presenti si di sé << se avete finito con tutti questi abbracci, dovremmo preoccuparci di come arrivare nell’Isola, ora che Amu ha sconfitto la sua parte cattiva >> Utau guardò il fratello arcigna << Sappi che sei davvero un rovina momenti Ikuto! Sappiamo tutti qui che vorresti abbracciare e tenere Amu tutta per te, ma ora è il nostro turno. Quindi mantieni la tua gelosia per te e non ti lamentare >> << io non sono geloso! >> ribadì Ikuto innervosito e, al tempo stesso imbarazzato. << si, certo. Ed io sono mora >> aggiunse poi la sorella << in ogni caso su una cosa posso darti ragione, fratellone. >> la bionda rivolse l’attenzione verso la principessa << sai come dobbiamo fare Amu? >> quest’ultima le annuì sicura << se vuoi, puoi anche aiutarmi Utau >> la ragazza guardò la Sirena sorpresa << certo che voglio aiutarti! In che modo potrei mai,però? >> Amu le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla << devi effettuare la trasformazione dell’Angelo e cantare con me >> tutti i presenti guardarono la principessa a bocca aperta << e cosa dovrei cantare?! Non so le canzoni che conosci tu e poi… poi non credo di esserne all’altezza! >> Amu la guardò sorridendo << lo sei eccome, invece! Ora ascoltami. Io devo tornare di nuovo in acqua e trasformarmi in Sirena; dopo la canzone incomincerò ad intonare una melodia nel mare. Riuscirete tutti a sentirla e tu, Utau, con il tuo potere riuscirai sicuramente a seguire la melodia >> detto ciò la ragazza si allontanò dai ragazzi e si gettò dalla sponda in mare, sotto lo sguardo allibito di tutti.

Non appena si gettò, sia lei che Utau,sulla nave, si trasformarono; ma, prima di incominciare ad intonare la melodia, Amu si guardò intorno e notò che tutte le anime delle sirene erano in silenzio. Le guardò una ad una e parlò loro << ho bisogno del vostro aiuto. Ve ne prego sorelle! Svegliatevi dal vostro sonno centenario e cantate con me >>

In quel momento rilassò la mente, protese le mani verso il cielo e,spinta dall’istinto, incominciò ad intonare una melodia che non sapeva di conoscere.

Utau non appena udì la voce di Amu, chiuse gli occhi, come la principessa aveva fatto in mare, spiegò le ali, si alzò in volo nel centro della nave, protese le mani verso il basso e cominciò a cantare, seguendo la melodia della Sirena.

Nel momento in cui le due voci si unirono, accadde l’impensabile: un’ondata di energia improvvisa scosse la nave ed il mare stesso e, come per magia, le anime delle sirene si svegliarono.

Amu aprì gli occhi, sentendo l’energia delle altre Sirene farsi sempre più viva e circondarla. Le guardò e sorrise, vedendo che esse stesse la guardavano grate e avevano incominciato ad accompagnare lei ed Utau nel canto.

Quando tutte le voci si unirono, qualcosa sembrò ruppersi e il mare incominciò a popolarsi, i gabbiani a sorvolare il cielo e la brezza marina a scorrere tra le vele della nave. Ad un certo punto un’isola comparve a un kilometro di distanza dalla nave. Era uno spettacolo da considerarsi magico e indimenticabile. L’anima del mare si era finalmente risvegliata.

<< principessa Amu, grazie per tutto quello che avete fatto per noi. La maledizione, grazie a voi e la vostra amica è stata spezzata. Ora possiamo finalmente tornare in pace nei nostri corpi originari. L’incubo è finito. >> una delle anime parlò alla ragazza, che le sorrise accondiscendente << l’Isola è sempre stata lì, non è vero sorelle? >> le altre sirene annuirono << se mai una delle Sirene fosse riuscita a sconfiggere la sua parte oscura, l’Isola le si sarebbe mostrata, accogliendola. Noi, purtroppo, anni orsono non siamo riuscite nell’intento come voi. Ma vi siamo infinitamente grate. Vogliamo darvi un avvertimento, però, Principessa: la Regina Nera osserva tutto, in ogni momento e sicuramente vi avrà teso una trappola, nell’Isola. Ma non temete. Vedrete che la Regina Bianca  saprà come aiutarvi. Addio principessa e grazie ancora! >> le anime scomparvero tutte insieme, lasciando Amu da sola.

Dalla nave Ikuto e Kukai avevano guardato tutta la scena meravigliati ed ora avevano capito veramente cosa fossero in realtà le Sirene d’Acqua: erano L’Anima stessa del mare e la Sua Essenza.

Utau e Amu, dopo che le anime se n’erano andate, si ritrasformarono e tornarono sulla nave.  << Ottimo lavoro ragazze! >> Ikuto le guardo orgoglioso e Kukai fece un cenno con la testa,  d’accordo con il capitano. Fu in quell’istante che uscirono dalle cabine dei mozzi, Yoru e Daichi che sbadigliavano << cos’è successo fratellone? Ci siamo persi qualcosa? >> Utau guardò il fratello minore sconcertata e non poté far altro che mettersi una mano sulla fronte ripetendosi di continuo “ non è possibile, non voglio crederci, non è possibile”  << si può sapere come avete fatto a dormire con tutto quello che è successo qua fuori?! >> urlò all’improvviso Kukai allibito << beh, cugino, avevamo sonno e, dato che il mare era così silenzioso abbiamo deciso di approfittarne e riposare. >> Ikuto li guardò spazientito e sconvolto << avete preso le erbe per dormire, non è vero? >> i ragazzini annuirono complici << ora si spiega tutto >> concluse Ikuto. << vi ho detto milioni di volte di non prenderle! Se ci fosse stato un agguato come avreste fatto a combattere?!  L’effetto delle erbe è fortissimo ed è da ieri notte che dormite! Come vi è saltato in mente di prenderle?! >> aggiunse Kukai furioso << abbiamo capito… ci dispiace >> disse Daichi preoccupato, notando le espressioni degli amici. << Amu ci pensi tu a buttarli in mare o lo faccio io? >> proclamò Utau dopo aver ascoltato i piccoli << lo farei io molto volentieri Utau, ma penso che potremmo benissimo punirli a dovere più tardi. Ora è meglio se incominciamo ad avvicinarci all’Isola >> la biondina sospirò e annuì accondiscendente << hai ragione. Dopo ci penso io a loro due >> Yoru e Daichi si guardarono preoccupati. Dopodiché Ikuto si diresse verso il timone ed iniziò a guidare la nave verso l’Isola << iniziate a fare il vostro lavoro razza di scansafatiche! Avete dormito anche troppo! Ora dobbiamo andare… ed anche in fretta. Ho una brutta sensazione >>

 

NEL FRATTEMPO SU UNA NAVE POCO DISTANTE…
 


<< Capitano Nagihiko! Lei  vuole vedervi >> il capitano guardò il suo subordinato annuendo.

Entrò nella sua cabina e guardò la ragazza che stava seduta sul centro del tavolo, con una perla e una conchiglia in mano. Era una ragazza bellissima, dal viso ovale, dolce e allo stesso tempo duro, con occhi grandi color nocciola e i lunghi capelli ricci, color biondo ramato che le incorniciavano il volto.

<< Rima volevi vedermi? >> la ragazza ghignò al bel capitano e gli fece cenno di avvicinarsi. Il capitano le si avvicinò e notò che in quel momento la ragazza aveva gli occhi color verde. << sono appena arrivati sull’Isola. Con i miei poteri in mezza giornata potrò fare arrivare anche voi. Oramai tutte le trappole sono state spezzate, grazie al canto della Sirena e delle anime. Sarà una passeggiata arrivare e sorprenderli quando meno se lo aspettano. >> il ragazzo udendo quelle parole ghignò a sua volta << ottimo lavoro, abominio >> Rima, udendo quel nomignolo lo guardò torvo << sai che odio quel soprannome. Ti conviene smetterla se vuoi adempiere alla tua missione e non ritrovarti senza testa , leccapiedi >> il ragazzo la guardò brutalmente, facendola sorridere beffarda ed uscì velocemente dalla cabina, chiudendosi con forza la porta alle spalle << odioso abominio. Io non la sopporto! >> << signor capitano… potrei farvi una domanda? >> uno dei mozzi si avvicinò cauto al capitano, sapendo che non gli piaceva essere disturbato quando era turbato. Nagihiko lo guardò seccato e annuì << perché molti chiamano la ragazza con il termine “abominio”? >> il capitano si sorprese di quella domanda e, a differenza di ciò che immaginava il mozzo, Nagihiko rispose << mi stupisco che tu non lo sappia, mozzo. Lei è una chiaroveggente che è stata sottoposta ad un esperimento molti anni fa: le è stato iniettato il sangue di una Sirena d’Acqua. Ora, a causa di ciò, è capace di vedere ciò che accade nel presente in tutte le parti del mondo e frammenti di futuro e, per colpa del sangue della Sirena, ora è anche capace di controllare le correnti del mare. È grazie a lei se siamo stati capaci di raggiungere la nave del Gatto Nero in così poco tempo >> il mozzo chinò la testa in segno di ringraziamento << Vi ringrazio per la vostra indulgenza capitano. Ora, con il vostro permesso, vado ad adempiere al mio lavoro >>
Dopo che il mozzo fu lontano, Nagihiko salì al timone ed estrasse dalla tasca interna della divisa, una lettera << chissà se riuscirai a superare la prova dello specchio, Amu… mi auguro di si. Così riusciremo a catturare sia te che quella lurida ciurma dei pirati e a prendere l’High-Tide e a riportarti a casa. Non puoi neppure immaginare cosa succederà ai tuoi cari amici quando tornerai a casa… AVANTI TUTTA CIURMA! >>
 

IN UN ALTRO LUOGO…

 
<< vediamo chi riuscirà per prima a fare Scacco Matto, Regina Bianca >> una mano mosse un’altra pedina contro la scacchiera bianca << “Scacco al Re”. Siete in trappola mocciosi >> la donna iniziò a ridere malefica e in quell’istante una strana canzoncina iniziò a farsi largo sulle spnde dell’Isola

“ dove andate, dove andate,
state attenti a chi guardate
quanti inganni essa serba
ecco l’Isola che v’inganna
attenti, attenti
lo specchio vi tenta
e la Regina vi guarda attenta
dove andate, dove andate
tornate indietro finché potete!”



 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutte care lettrici! :D
come promesso, ho cercato di aggiornare il prima possibile e vi ho fatto questo regalo pasquale! ;)
spero che il capitolo sia di vostro gradimento. mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate :)
adesso finalmente alcuni nodi vengono al pettine e... con rammarico devo dirvi che mancheranno solamente altri due capitoli alla fine della storia.
spero di riuscire a sorprendervi però :))
non so quando potrò aggiornare, penso durante la chiusura delle scuole.
vi ringrazio ancora, siete tantissime e grandiose! non potete neanche immaginare quanto piacere mi faccia leggere le vostre recensioni.
xxx
Bloody_Breeze

 





 
 
  
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