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Autore: RoxyDowney    06/04/2015    1 recensioni
"Essere a Parigi per la premiere di questo film è un sogno. Un sogno che “sogno” oramai da troppo tempo. Mancano poche ore e lui arriverà, questo cielo coperto di nuvole non potrà influenzare il mio stato d’animo perché lui illuminerà con la sua energia questo posto e dentro di me sarà come se splendesse il sole." ... "E’ il mio compleanno tra qualche mese, vista la precarietà in cui vivo, visto che nessun regalo potrebbe essere più grande di questa giornata (in cui lo vedrò), ho deciso di regalarmi la possibilità di sorridergli, scattare qualche foto e farmi autografare la raccolta delle mie fan fiction da colui che mi ha ispirata."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Marsiglia è sempre bellissima, non me ne ero resa conto fino ad ora, la mia città, la mia casa iniziava a mancarmi. Los Angeles è fantastica ma questa è casa mia.
Robert è uscito a fare la spesa prima ancora che mi svegliassi, come ogni giorno da che siamo qui continua a prendersi cura di me e si ostina a voler cucinare e come ogni giorno Marcel gli ha dato il cambio ed è venuto a farmi visita ed a controllare la terapia che sto seguendo e per lasciare direttive all’infermiera che mi assiste.
Ha insistito perché mi facessi ricoverare ma ora è riuscito ad accettare la cosa e mi assiste a casa.
-Robert mi ha detto che mangi troppo poco…
Sorrido mentre mi osserva serio. Sono passate un paio di settimane da che siamo qui e tutti i giorni Robert continua a dirgli la stessa cosa sperando che lui riesca a in qualche modo a farmi mangiare di più
-Come se il cibo potesse cambiare qualcosa…
Si siede ai miei piedi e lascia il palmare sul comodino
-Davvero vogliamo iniziare di nuovo questa discussione? Non cambierà le cose ma almeno potresti sentirti un po’ più in forze… e poi
-E poi perché non parliamo di cose importanti anziché sprecare il nostro tempo in questa diatriba che non porterà comunque nessuno di noi a cambiare opinione?
-Sentiamo, di cosa vuoi parlare?
-Del mio progetto.
-Lo sai come la penso.
-Lo so, ma hai portato i documenti? Vorrei firmarli il prima possibile.
-Rose…
-Ho sempre avuto mille paure ma questa è la cosa di cui sono più sicura, su cui non ho mai avuto un dubbio e tu, mio caro, devi darmi una mano.
Lo vedo alzarsi scuotendo la testa e estrae dei fogli da una busta trasparente che teneva nella sua valigetta.
-Ah ma allora mi ascolti!
Sorride e il mio sorriso si apre con il suo
-Ti ho ascoltata perché se questo è ciò che vuoi non posso impedirti di farlo, ma sai come la penso. Dovresti parlarne con Robert prima di firmare queste carte.
-So già che sarebbe d’accordo, non ho bisogno di chiedergli cosa ne pensa, e poi, questo lo farebbe intristire ancora di più di quanto non lo sia già.
Firmo quel documento mentre mi ammonisce ancora
-Tu parlagliene ok?
R-Di cosa dovresti parlarmi?
Volgo lo sguardo verso il soggiorno e lui è lì, con i sacchetti della spesa che ci guarda sorridente
-Marcel è preoccupato per il mio poco appetito
R-Ah di questo non c’è bisogno che me ne parli… lo so benissimo e continuo ad insistere, sono contento che anche tu glie lo dica. Devi mangiare di più Rose!
Marcel mi guarda, poi si alza e mi bacia sulla fronte prima di voltarsi e riporre le carte firmare nella sua borsa. Robert si è voltato su se stesso, lo sento riporre i suoi acquisti in cucina, Marcel mima un “diglielo” prima di uscire dalla stanza e io sbuffo senza essere vista. Li sento chiacchierare e poi congedarsi con il solito abbraccio che Robert gli elargisce e che Marcel ora inizia ad accettare senza impietrirsi.
Mi raggiunge e sorride
-Una di queste sere dobbiamo invitarlo a cena.
-E’ una buona idea.
-Come ti senti oggi?
Mentre mi abbraccia lo vedo guardare verso il display che indica la quantità di morfina che mi infondono.
-Bene…
Sa che l’aumento indicato sul display significa che non va bene, ma accetta la mia risposta fingendo che davvero tutto vada bene si alza e mi chiede cosa preferisco mangiare per colazione, io sforzando entusiasmo per l’argomento sorrido
-Pancakes? I tuoi pancakes?
I suoi occhi si illuminano e con quella speranza che gli vibra addosso esce dalla stanza per mettersi subito all’opera.
Quando rientra nella stanza porta un piatto con due pancakes. Mi sforzo di mangiarli per vederlo sorridere e lui non mi delude.
In queste mattine ci regaliamo delle lunghe chiacchierate. Abbiamo ripreso le nostre confessioni “vis a vis” e Robert mi ascolta sempre con molta attenzione. Oramai posso dire che conosca ogni mio più piccolo pensiero su qualsiasi argomento. Qualche volta mi stupisce ancora e dopo la spesa si presenta con una valanga di domande di cose di cui ancora non avevamo parlato e ne sono felice, poter condividere ogni cosa con lui è ciò che mi completa.
Fingiamo di essere una coppia normale senza problemi ed in realtà entrambi sappiamo che tutto questo non durerà.
-Oggi sono arrivati questi da Los Angeles…
Mi mostra una busta, non so esattamente cosa contenga ma lui radioso e nervoso vuole condividerne il contenuto con me e io sono pronta ad ascoltarlo.
-Di che si tratta?
-Bhè è una cosa a cui avevo pensato mentre ero a nord a girare, poi però non ne abbiamo più parlato perché
-Perché siamo tornati qui?
-Sì…
-Ok racconta.
Lo vedo grattarsi la testa come se non sapesse da che parte iniziare e cercasse di riordinare le idee. Questa immagine di lui mi fa sorridere perché solo in rarissime occasioni l’ho visto impacciato e non capisco come quella busta possa renderlo così vulnerabile.
-Ho pensato… cioè, avrei voluto dirtelo ma poi, e poi Susan mi ha detto facciamolo! ed io…
Mi guarda e deve aver colto il mio smarrimento per le sue parole confuse e sospira sedendosi sul letto, guardando il lembo della busta mentre ci gioca con le dita
-Da quando sei entrata nella mia vita tutto è cambiato… Solo da allora tutto ha avuto un senso e vorrei che per te fosse lo stesso.
-Robert, amore, certo che è così.
-Non interrompermi altrimenti lo sai, non arriverò mai alla fine di ciò che voglio dire.
Annuisco sorridendo
-Penso che, anche…dopo sarà tutto diverso e so che per te potrebbe avere un peso diverso dal mio, ma ti chiedo anzi, ti prego di cercare di considerare la cosa dal mio punto di vista prima di dirmi che ne pensi. Qui dentro ci sono i documenti che sanciscono la fine del mio matrimonio con Susan. Abbiamo ufficializzato la cosa e io vorrei che tu potessi prendere in considerazione la richiesta di diventare mia moglie. Sei tutto ciò che ho, tutto ciò che vorrei ed io ti amo così tanto…
La sua voce si spezza su quelle ultime parole e capisco più che bene i suoi sentimenti ed i suoi tormenti. Io stessa li sto vivendo e cerco di non mostrare quanto mi stia facendo soffrire l’idea di doverlo lasciare qui a soffrire da solo. Non ho il tempo ne’ la forza per aiutarlo a sopravvivermi, ed ora, ha aperto il suo cuore a me in un modo ancora più profondo e le lacrime che rigano il suo viso ne sono l’ennesima prova.
-Non so se posso accettare una proposta del genere…
Il suo sguardo che mi scrutava in attesa di una risposta ora si riposa sulle sue mani e sulla busta.
-Non ti sei nemmeno inginocchiato… e non hai nemmeno un anello con te…
Non posso descrivere il suo sguardo mentre ascolta le mie parole e il sospiro che ha fatto. Il sorriso che si è aperto sulle sue labbra e nei suoi occhi. I miei occhi sono pieni di quell’amore che senza freno esce dai suoi. Non penso di aver mai amato nessuno quanto amo lui e vedere tanta felicità sul suo viso fa quasi male
-E se mi inginocchiassi?
-Potrei pensarci…
Sdrammatizzo mentre lui si alza e si inginocchia affianco al letto lasciando la busta a terra per prendere la mia mano tra le sue.
-Prima che tu ci possa ripensare è meglio che ti dia anche questo…
Dalla tasca dei suoi jeans estrae un anello e mi guarda sorridendo
-Rose… vuoi rendermi l’uomo più felice del mondo accettandomi come tuo marito?
Rido
-Il mio cuore non permetterebbe mai alla ragione di negarci questo… Ti amo Rob. Sì, niente potrebbe rendermi più felice che essere tua moglie.
Bacia la mia mano e lascia scivolare quell’anello lungo il mio dito accompagnandolo poi si solleva e bacia teneramente le mie labbra.
-Ora devo chiamare Marcel!
-Come scusa? Perché?
Sorride capendo il mio stupore alla sua affermazione.
-Ne ho parlato con lui qualche volta… questa busta è in cucina già da qualche giorno... e lui mi ha detto che se tu avessi accettato, mi avrebbe dato una mano. Conosce il sindaco perché qualche mese fa si è sottoposto a delle cure e… gli chiederà di ufficializzare la nostra unione.
-Marcel è proprio un angelo…
-Già… Lo chiamo.
Lo sento parlare al telefono dall’altra stanza è felice e io con lui. Sembra assurdo pensare di poter essere felici in un momento come questo ma lo siamo.
-Che ne dici, va bene settimana prossima?
Rabbrividisco per un istante ma poi rispondo di getto come se quelle parole non venissero da me ma dal mio corpo
-Che ne dici di oggi pomeriggio?
Robert si blocca per un istante, poi la felicità nei suoi occhi si smorza e annuisce. Riprende a parlare con Marcel e si accordano per il pomeriggio.
Forse Marcel ha ragione dovrei parlargli di quei documenti ma è già tutto così maledettamente difficile.
 
M-Rose?
R-Rose? Amore mi senti?
Apro gli occhi e fatico un po’ a mettere a fuoco, Robert e Marcel sono entrambi seduti affianco a me forse ho avuto un black-out
-Mi sono addormentata?
Questi farmaci a volte mi fanno questo effetto, mi addormento e non mi accorgo che lo sto facendo.
M-Rose, c’è qui il Sindaco è venuto…
Il mio vuoto è durato praticamente mezza giornata? Robert è un po’ teso, forse preoccupato.
-Ok allora facciamolo.
Robert sorride e si siede vicino a me mentre Marcel fa entrare nella stanza l’infermiera e il sindaco che con un sorriso di circostanza si ferma ai piedi del letto, fatico a seguire ciò che dice finché lo sento concludere cominciando ciò per cui l’abbiamo chiamato.
S-Cercherò di essere breve visto le circostanze, non è il caso di indugiare sulle lungaggini burocratiche: Robert vuoi prendere Rose come tua moglie?
R-Sì. Lo voglio.
S-Rose, vuoi prendere Robert come tuo marito?
-Sì. Lo voglio. Più di quanto immagina.
S-Allora vi dichiaro marito e moglie. Prendo i documenti e una volta firmati sarete sposati a tutti gli effetti.
Robert mi bacia e sorride appena mentre mi accarezza il viso
-Ti amo Rose. Non dimenticarlo mai.
Annuisco e sto per rispondere ma il sindaco ci interrompe portando i documenti da firmare. Appongo la mia firma con la mano che trema un po’, poi tocca a Robert ed infine all’infermiera e a Marcel che si sono offerti di essere i nostri testimoni.
Escono tutti dalla stanze e Robert il ringrazia accompagnandoli nell’altra stanza. Chiudo gli occhi e ripiombo nel nulla da cui fatico ad uscire. Quando riapro gli occhi Robert sta seduto sulla poltrona affianco al letto e lo sguardo fisso al monitor. Seguo con lo sguardo il suo e non posso non notare subito quanto i miei parametri si siano abbassati. Capisco che non sono i farmaci a darmi questi blackout ma è il mio cervello.
-Robert…
-Tesoro! Finalmente ti sei svegliata!
-Che ore sono?
-Le 4 del mattino.
-Quanto ho dormito?
-Un giorno e mezzo più o meno.
-Robert questo non è un buon segno… mi dispiace amore… penso che ti debba dire
-Non dire così. Non è colpa tua…non
-Ci sono delle cose che volevo dirti…e se non te le dico ora, non so se riuscirò a farlo poi…
Si sdraia vicino a me e mi abbraccia stretta a se.
-Dimmi ti ascolto
-Prima di tutto… Grazie. Mi hai dato la possibilità di vivere un sogno, ti amo così tanto… poi devi fare alcune cose per me. Questa casa, devi assicurarti che diventi una casa appoggio per chi sarà sfortunato come me.
-Ok. Te lo prometto
-E poi… Marcel.
-E’ di là che riposa, vuoi che lo chiami?
-No. Ma ci sarà un momento in cui dovrai ascoltarlo con attenzione perché ti parlerà dell’unico progetto a cui non ero disposta a rinunciare.
-Lo ascolterò quando verrà il momento, ora non preoccupartene.
-E’ difficile ma temo che quel momento sia arrivato. Questi blackout non sono dovuti ai farmaci ma… forse dovremmo salutarci ora… la prossima volta che succede
-Potresti non svegliarti… Marcel me lo ha detto.
Sorrido, Marcel fa sempre la cosa giusta. Chiudo gli occhi abbandonandomi tra quelle braccia che mi scaldano mentre le sue labbra mi baciano sulla fronte sussurrandomi il suo amore. 

   
 
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