REGOLA NUMERO UNO

• Conosci la tua preda! •

    Naruto non è mai stato un tipo particolarmente invadente o avvezzo a perseguitare individui più o meno consapevoli della sua presenza alle loro calcagna; da quando si è ritrovato fra le mani La Guida al Corteggiamento di Jiraiya-sensei dietro suggerimento del maestro stesso, però, ha sconvolto le proprie carte in tavola. Il motivo? Conquistare il ragazzo più ambito di tutta Konoha: Uchiha Sasuke. 
    Lo stesso sciagurato ragazzo che l’Uzumaki pedina da quando l’Ero-sennin, ispirato dalle sue turbe amorose, gli ha consegnato personalmente il proprio innovativo e quanto mai illuminante, ultimo manoscritto: un testo suddiviso in una decina di capitoli per un totale di dieci regole per fare innamorare. A detta del sensei: infallibili!, puntando il proprio indiscusso successo sull’ingenuità infantile di Naruto e la stima, nonché fiducia inespugnabile, nutrita nei suoi confronti dal ragazzo stesso. Il biondo non si è di certo lasciato pregare, infatti, nonostante l’evidente insuccesso dell’amato mentore nei confronti della sua prediletta Tsunade, ostinatamente negativa alla corte di un Jiraiya ancor più tenace della burbera bionda prosperosa, armandosi del libricino e uscendo di casa con esso al seguito, gelosamente custodito nella propria inseparabile tracolla arancione. 
    Nel primo mucchio di pagine, la prima regola: Conosci la tua preda.
    La prima impressione del giovanotto è stata una delusione cocente. Avvicinarsi a Sasuke è sempre stato difficoltoso persino per quelli che potevano essere considerati suoi amici, figurarsi per un completo sconosciuto come lui. Poi, però, vinto dagli incoraggiamenti del suo maestro, Naruto ha proseguito nella lettura, leggendo passo passo cosa dovesse fare e come approcciarsi non alla preda nell’immediato ma all’habitat di essa ed entrarvi a far parte; l’Uzumaki ha così dunque cominciato dal più basso PPP — pedinamento per principianti — ad un più elevato SSS — stalker sempre solerte. 
    La quotidianità di Uchiha Sasuke ha così svelato i suoi segreti agli occhi cerulei del persecutore innamorato, che nel giro di pochi giorni è riuscito a registrare i più consueti spostamenti del corvino, la sua attitudine all’atletica, l’intelligenza da cui gli derivano onori ed oneri, i cambiamenti evidenti sul suo viso solo ad occhio ormai esperto, come i segni della stanchezza, dello stress, del nervosismo, la comparsa di fossette appena accennate sulle guance pallide quando è disteso, l’indifferenza alla politica, l’intolleranza alle battute di quello che ha scoperto essere Hozuki Suigetsu, compagno d’università di Sasuke e appassionato di scherma. Ha avuto lo spiacere di vedere la cugina repressa Karin sempre accozzata al braccio dell’Uchiha e la fortuna di compiacersi di come questi riuscisse sempre a scacciarla con un mortificante gesto stizzito e una eloquente occhiata fulminante.
    Naruto ha inoltre modo di scoprire, grazie alla Guida, quanto il tempo sia capace di passare rapidamente se solo lo si impiega in maniera tanto coinvolgente quanto costruttiva; sono già trascorse tre settimane da quando ha cominciato la sua lettura e due e mezzo dall’inizio del metterla in pratica. Nel lasso di tempo menzionato ha potuto affinare la propria conoscenza nei confronti dell’oggetto della sua infatuazione, carpendone abitudini e orari — iscrivendosi alla sua stessa, costosissima palestra —, riuscendo quasi a prevenire gli sbalzi d’umore di Sasuke e intuire quando, dove e perché avrebbe deciso di deviare anziché seguire il consueto percorso settimanale. 
    Quasi un’altra manciata di giorni dopo, però, mentre era seduto al tavolo del bar del signor Teuchi a fare colazione con un semplice caffè nero come ogni martedì, senza nulla dire o fare, l’Uchiha si è alzato, scostando la sedia metallica il meno rumorosamente possibile, raccolto le poche cose posate sul tavolino, pagato il conto e letteralmente volato via fuori dal locale, tanto che a Naruto, appostato in una delle panche esterne che tanto faceva caldo, è quasi andato di traverso il cornetto ripieno che aveva preso per stemperare la monotonia dell’attesa e placare i borbottii del proprio stomaco, alzandosi ancor più in fretta di Sasuke, mollando una banconota più esosa del dovuto sul bancone e mettendosi a correre come un forsennato per le vie di Konoha. 
    Ciò che ha confuso il giovane biondo, lasciandolo indietro sulla tabella di marcia, non è stato il gesto apparentemente casuale e istintivo dell’Uchiha, quanto più il fatto che, quel giorno, Naruto è certo di aver intravisto un principio di ghigno sul volto diafano della sua preda. 
    Nulla di strano, direbbe chiunque. 
    Naruto chiunque non è di certo, e se due mesi prima poteva amareggiarsi di affogare nella stessa ignoranza della gente comune, adesso è più che consapevole del fatto che se Uchiha Sasuke tira fuori il suo pressoché scaduto residuo di mimica facciale per la più diabolica delle espressioni è quanto mai garantito che stia tramando qualcosa, qualunque, che può andare dal comprare un cesto di pomodori di una sottomarca — comparabile all’ideazione di un attacco terroristico — al premeditare un omicidio nella maniera più originale della sua vena artistica. 
    Deduzione sviluppata dall’assodata constatazione che Sasuke ami gli imprevisti e i cambiamenti di programma quanto un diabetico ami ritrovarsi circondato da uova di cioccolata nel giorno di Pasqua.
    Al contrario di quanto potrebbe risultare tutto studiato e calcolato nei minimi dettagli, l’Uchiha è semplicemente un abitudinario cronico che soprassiede agli imprevisti e tutto ciò che fa quando gli si presenta dinanzi qualcosa che non è umanamente prevedibile è sfogare la propria frustrazione sulle stilografiche che suo padre, famoso dirigente di imprese immobiliari, gli regala ogni qual volta faccia ritorno da lavoro; penne che il ragazzo sembra distruggere più che volentieri, quasi aspetti solo un pretesto per farlo. Il suo pedinatore ha infatti notato che sia solito portarsi appresso sempre una penna differente, una Bic comune dal cappuccetto blu vagamente mordicchiato in quello che Naruto immagina essere stato un momento di particolare concentrazione o nervosismo.
    Tornando alla rincorsa scalmanata sulle tracce di Sasuke dopo la sua fuga dal bar: il biondo non può fare a meno di notare, seguendo a malapena con lo sguardo la capigliatura corvina fra la folla, che il ragazzo cammina totalmente a caso, come se stesse cercando volontariamente di perdersi o, ragiona Naruto con orrore, seminare qualcuno. Tuttavia non può lasciarsi semplicemente avvalere dal dubbio e ignorarlo, che per quanto ne sappia lui Sasuke potrebbe essere indisposto, magari  lì lì per sentirsi male e svenire sotto le tipiche temperature lunatiche primaverili, avere una sincope e, Kami-sama ne scampi!, finire tra le grinfie di una di quelle assatanate delle sue ammiratrici. 
    Basta figuarsi quella scena — l’espressione diabolica dell’Haruno troneggiante su tutte le altre con Sasuke fra le braccia — per accelerare il passo e, incurante delle imprecazioni degli altri passanti, allungare un braccio per scansarli e cercare di agguantare la camicia del moro.
    Una fitta di panico s’impossessa del povero sfiancato una volta uscito dalla fiumana di persone, rendendosi tragicamente conto di aver perso di vista Sasuke. 
    È così che si è sentito Dante prima di incontrare Virgilio? Smarrito e impanicato?
    Dannato Sasuke. Uno crede di conoscerti e poi questo!
    Più alterato che deluso, Naruto ripesca la Guida dalla tracolla con espressione contrita, spalancando il libro e facendo scorrere rapide le pagine sotto il suo sguardo infuocato; la corsa della carta cessa nel momento in cui trova ciò che cerca, in un grassetto distintivo per il passo seguente.
 

REGOLA NUMERO 2, dice.




Fatti notare.
  

 

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Credo sia la prima volta in assoluto che provo a scrivere qualcosa sulla SasuNaru. Merito/colpa dell’influenza di una mia amica, che dopo aver guardato il film del libro di Guglielmo Scilla mi ha linkato la pagina di Wikipedia con le 10 regole e chiesto di scriverci qualcosa nel fandom di Naruto. Di cosa parli la Raccolta è quindi chiaro: ogni capitolo sarà autoconclusivo ma seguirà lo stesso filone di trama, ovvero la conquista di Sasuke attraverso le 10 regole (qui inventate da Jiraiya). Tra un capitolo e l’altro saranno presenti riferimenti agli altri capitoli, credo, ma ognuno potrà essere letto come storia a sé. Dovrei inserire anche qualche altro personaggio, ma per lo più saranno riferimenti. È OOC perché, beh, che Naruto sia ostinato è indiscutibile, se nei confronti di Sasuke ancora meglio, ma la nota sentimentale mi fa storcere il naso. E poi potrei sconvolgere i loro caratteri per adattamento di trama — non terribilmente ovviamente, non lo sopporterei neanche io.
Detto questo, spero che la fanfiction (scritta per pura voglia di intrattenere anche simpaticamente) vi piaccia!
Non esitate a farmi notare sviste o errori di qualsivoglia tipologia, ben voluti anche consigli per migliorare. ^^
Considerato che l’8 termineranno le tanto amate vacanze Pasquali, credo che gli aggiornamenti andranno un po' a rilento ma (spero) non sforino la prossima Era Glaciale.
Un bacio e un grazie a chiunque passerà da qui, alla prossima!