Serie TV > La Spada Della Verità
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Autore: 50shadesofLOTS_Always    07/04/2015    2 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Kahlan camminò in mezzo alla folla, attraversando l'immensa sala su un tappeto azzurro cielo con l'abito bianco che scivolava su di esso.
Salì i gradini della predella e si sedette sullo scranno mentre Richard, con la Spada della Verità appesa al fianco, si sistemò in piedi accanto a lei. Cercò di ignorare i ricordi del bacio fugace e di tutto quello che si erano detti la notte precedente. Entrarono altre tre donne e altri due uomini, che si sedettero su degli sgabelli ai lati della predella. Erano i membri del Concilio.
Due squilli di tromba riecheggiarono sulle pareti marmoree e Kahlan si alzò in piedi. La gonna si drappeggiò attorno alle sue gambe e Richard si accorse che era un abito diverso, ugualmente bianco come la neve. La gonna era più lunga e il corsetto era lievemente più attillato. Le maniche a tre quarti avevano un pezzo di stoffa ricamato, come se fossero dei prolungamenti delle maniche. Erano decorati con dei piccolissimi ghirigori argentati, presenti anche sul bordo del cappuccio, che copriva la parte retrostante della chioma fluente della donna. Alcune ciocche mogane le cadevano sul seno, coperto da una scollatura meno squadrata, ma che comunque lasciava ben poco spazio all'immaginazione. La cintura di pelle era svanita e si chiese dove Kahlan tenesse i suoi pugnali. Ma quando un raggio di sole colpì gli avambracci sull'interno, notò che le armi erano state nascoste appositamente.
«Buongiorno, cittadini di Aydindril. – esordì Kahlan - Do' un caloroso benvenuto ai Membri del Concilio che oggi sono qui con noi per celebrare il ritorno al potere delle Depositarie... - un lieve applauso pervase la folla per poi scemare dopo un cenno della donna - Come ben sapete, Darken Rahl é morto. É stato ucciso dal qui presente Cercatore di Verità, Richard Cypher e che si é offerto volontario per la mia protezione. Devo molto a quest'uomo, perfino la vita. Non ha protetto solo me, come persona. Ha protetto la stirpe delle Depositarie Amnell e mi ha permesso di far ritorno a casa per proteggere il mio popolo e provvedere ai fabbisogni di esso, secondo un giuramento che ho deposto circa cinque anni fa. Se qualcuno di voi avesse domande da pormi sul futuro, sarò ben lieta di rispondere ai vostri dubbi... ».
Un uomo dai folti baffi si fece avanti con un lieve inchino.
«Madre Depositaria, sono Sir Ethan Ambasciatore del Kelton inviato qui dallo stesso re Gregor del Kelton... – cominciò presentandosi - Con la guerra da poco conclusa, molte delle nostre miniere di oro e vari metalli sono state depredate. Che cosa farete a riguardo? ».
«Innanzitutto, c'é già un accordo con il Generale D'Hariano Zammer, già membro della resistenza, che é pronto a farsi carico di vari risarcimenti fra cui quelli del Kelton. Saranno calcolati i danni e quanto prima, avrete il vostro denaro. Così come tutti gli Stati membri della Confederazione delle Terre Centrali... » concluse Kahlan in tono autoritario.
«Vi ringrazio, Madre Depositaria... » rispose l'uomo prima di tornare in mezzo alla folla.
Un'altra donna si portò avanti senza impedirsi un'occhiata al Cercatore, che per tutta risposta la ignorò palesemente.
«Madre Depositaria, vorrei solo farle una domanda di natura privata » disse timidamente.
«Se non sarà troppo indiscreta, sarò ben lieta di rispondervi » sorrise Kahlan educatamente.
Ma era ovvio che fosse un sorriso di circostanza, che non coinvolgeva lo sguardo.
«Ora che siete l'ultima Depositaria, immagino che sceglierete un compagno per dare un erede allo Scranno di Aydindril... ». A quelle parole, il volto di Kahlan sbiancò e il suo sguardo incontrò per un momentaneo secondo quello di Richard che s’irrigidì, come se fosse stato congelato.
La Depositaria raddrizzò le spalle e riprese la sua postura autoritaria nonostante dentro di sè, il cuore le martellava nel petto.
«Avete ragione ad avere tale dubbio. Vi assicuro però che Aydindril avrà un erede, ma solo dopo che avrò ristabilito la serenità e la prosperità nel popolo. Solo allora sceglierò un compagno » finì e solo chi era un attento osservatore, poté vedere il sospiro sollevato del Cercatore.
«Perdonatemi, Madre Depositaria per la mia curiosità. Ma vorrei chiedervi se già avete fatto una lista mentale su chi potrebbe diventare il vostro compagno... » continuò la nobildonna.
«Temo di non poter rispondere a tale quesito,poiché non ho ancora compilato una tale lista... » rispose la donna in bianco trattenendo il nervosismo.
«Vi ringrazio, Madre Depositaria... » concluse la donna prima di ritirarsi anche lei.
Kahlan fece per concludere l'assemblea,quando un sibilo attraversò i presenti.
Richard estrasse la spada e si parò di fronte alla Depositaria. Sollevò l'arma appena in tempo per deviare un coltello a tre lame. Tre donne apparsero sulla soglia della sala gremita di persone,che iniziarono a parlottare fra loro dopo qualche attimo di panico. Kahlan fece per esporsi alle tre nuove arrivate,ma il Cercatore la trattenne dietro di sé «Fatevi avanti! » tuonò Richard mentre le tre donne,vestite con abiti semplici ed anche un po’ usurati,camminarono verso la predella.
«Chi siete? » domandò Kahlan in tono autoritario come pochi minuti prima.
«Siamo le Sorelle della Luce. Il mio nome Verna e queste sono le mie consorelle,Amelia e Salindra - si presentò la più anziana delle donne indicando le sue compagne - Siamo qui per te,Richard Rahl... ».
Il Cercatore le guardò confuso.
«Vi sbagliate. Il mio cognome é Cypher... ».
Zedd che era rimasto in disparte per tutto il tempo,uscì da un ingresso laterale e guardò Richard negli occhi mentre le tre donne s’inchinarono immediatamente.
« Grande Mago... » mormorarono in coro,ma il vecchio le ignorò.
«Figliolo,ciò che dicono é vero... - Kahlan fissò prima il Mago poi Richard,che restò pietrificato - Ci sono molte cose che non ti ho detto,e, una di queste é proprio la tua vera discendenza... Tu sei l'erede al trono di D'Hara. Tuo padre era Panis Rahl... ».
La folla si lasciò sfuggire un suono di sorpresa mentre la testa di Richard era un sovraffollamento di ricordi e parole.
 
****
 
Camminava su e giù per la stanza delle Assemblee in preda allo shock più traumatico della sua intera vita. Il respiro era accelerato e nonostante comandasse al cuore di rallentare,lui non ubbidiva. Richard si passò le mani nei capelli e fissò Zedd in piedi,accanto alle tre donne.
«Quindi ricapitolando: mia madre,cioè tua figlia Tarallyn... - disse indicando il Mago - Rimase incinta di Panis Rahl? E questo fa' di te mio nonno? » chiese non ancora convinto.
«Sì e sì... » rispose Zedd a entrambe le domande del giovane,che si voltò verso le Sorelle della Luce.
« E voi cosa c'entrate in tutta questa storia? » domandò ancora,cercando di trovare la verità.
Verna fece un passo avanti.
« Molti anni orsono,un Profeta annunciò la nascita di un erede di un grande impero,destinato ad essere il protettore del popolo e il più Grande Mago Guerriero da 3000 anni a questa parte... - iniziò la donna - Di recente hai delle forti meningiti,vero? » domandò.
« Sì,é vero ma... ». La Sorella della Luce interruppe nuovamente il Cercatore.
« É il Dono. Ogni Mago possiede un Han,cioè la magia che scorre nel proprio sangue. Tu hai un Han potente perché sei frutto di due progenie estremamente potenti: i Rahl e gli Zorander... E se non sarai istruito,morirai per i mal di testa... ». Kahlan ebbe un sussulto a quelle parole.
«Perché non mi hai detto nulla?! » chiese con stizza.
«Perché ti saresti preoccupata. Esattamente come stai facendo adesso... ».
La donna in bianco sospirò a tanta noncuranza.
«Devi venire con noi... » disse Amelia,ma Zedd si mise in mezzo.
«No! Non potete farlo e questo lo sapete ».
Amelia fece per ribattere,ma Verna intervenne ancora.
«Avete ragione Grande Mago,ma non sapevano che voi foste ancora in vita... Perciò Richard potrà restare qui,ma noi dovremo rimanere per accertarci dei suoi progressi... » assicurò. Richard era confuso e si sentiva messo con le spalle al muro. C’erano così tante cose da chiarire,che non sapeva da dove iniziare.
«Perché avete aggredito Kahlan? » chiese perplesso.
«Credevamo che fossi stato confessato e l'unico modo per liberarti,era ucciderla... » si spiegò l'anziana donna mentre a Richard cominciava a dolere la testa. Sia per le troppe informazioni,sia per il Dono magico.
 
****
 
L'aria fredda della notte lo raggelò,ma gli fornì un po’ di ristoro dalla calda oppressione delle notizie apprese solo quel pomeriggio. Richard sospirò stanco e guardò il panorama,stando attento a non cadere oltre il bastione che collegava due delle torri del Palazzo delle Depositarie. Kahlan gli si avvicinò con l'abito che le svolazzava per il vento,insieme ai morbidi capelli profumati.
«Richard,é tardi. – osservò con ovvietà - Perché sei qui? » chiese con un cipiglio di preoccupazione.
«Pensavo... >> rispose lui senza guardarla negli occhi. Si vergognava di sé stesso.
«A cosa? - insisté lei - Guardami... ». Richard obbedì e finalmente,incontrò gli occhi verdi della donna.
«Non voglio essere un Mago,non voglio il Dono... » disse affranto.
«Perché dici questo?! – domandò perplessa - Richard,avere il Dono é un regalo prezioso e speciale... >>
«Io odio la magia. La odio perché é la sola causa della nostra distanza... » rispose infervorato. Quel argomento era ancora una ferita aperta. Kahlan ingoiò il nodo alla gola che le si era creato. Anche lei la pensava in parte allo stesso modo.
«Io sono una Depositaria. Possiedo la magia... » disse e Richard sgranò gli occhi.
«Io non odio te,Kahlan. Odio la magia... » ribatté ancora.
«Ma la magia é parte di me. Come puoi dire di amarmi se odi la magia? É una contraddizione... » continuò la donna. Richard sospirò e si rese conto che la compagna aveva ragione.
«Io non... Kahlan,é complicato... ». Lei posò una mano su quella del Cercatore.
«No,Richard. Non lo é... Tu sei solo spaventato... » mormorò dolcemente facendolo rabbrividire piacevolmente.
Restarono qualche attimo in silenzio con la luna che rischiarava la città ed il Palazzo Bianco.
«Dovresti odiarmi... » disse Richard ad un tratto.
«Perché? » domandò Kahlan stizzita.
«Perché sono un Rahl... ».
Si mise a giocherellare col bordo del muricciolo marmoreo che costeggiava il bastione mentre lei sorrise bonaria.
«Le colpe dei padri non ricadono sui figli... » disse prima di scostare una ciocca di capelli biondo-scuro dalla fronte del compagno, che si voltò e le sorrise dolcemente.
«Ti amo... » le disse lasciandole un sapore dolceamaro in bocca.
«Anch'io... » rispose Kahlan dopo qualche attimo per poi stringersi all'uomo.
Posò la testa sulla spalla di Richard ed insieme,restarono a godere della vista su Aydindril fino a che non si ritirarono nelle loro camere.
   
 
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