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Autore: genesisandapocalypse    07/04/2015    10 recensioni
"A volte le strade più panoramiche della vita sono le deviazioni che non si aveva intenzione di prendere."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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Imprevisti.

EPILOGO.
 
A tutti voi, che avete seguito questa storia,
Ai 5SOS, che non posso far a meno di ringraziare, perché mi danno tanto,
Alle mie favolose donne immaginarie, perché sono state importanti per i ragazzi, in questa storia.
 
Venere entra in casa e non dice nulla, come suo solito, mentre sorride incoraggiante al ragazzo che le sta stringendo una mano un po’ troppo forte.
Gli accarezza le nocche con il pollice, fermandolo per chiudere la porta.
Si slancia a baciarlo, poi, afferrandogli la nuca e spingendoselo contro, perché le labbra di lui sono troppo invitanti, sarà che le ha leccate talmente tante volte, tale è l’agitazione, che le ha rese più gonfie.
Sente le chiacchiere lontane del resto della famiglia che fanno da sottofondo al loro bacio, poi si stacca e sorride apertamente, osservando il viso del ragazzo con gli occhi socchiusi.
«Sei agitato?» gli chiede, quando lo vede deglutire e inarcare le sopracciglia verso il basso.
Ashton scuote la testa e fa una risatina falsa.
«Assolutamente no,» le mente, e Venere lo sa, basta accorgersi degli occhi che corrono da una parte all’altra dell’ingresso.
Sa che è agitato, la mano gli sta sudando da morire – e lei che, fino a poco fa, si schifava di un contatto del genere – e sta troppo, davvero troppo zitto.
«Andrà tutto bene, Ashton,» e gli sorride nuovamente, ribaciandolo con dolcezza, prima che un tossire li faccia staccare imbarazzati.
Quando si accorgono entrambi che è semplicemente Naomi, sospirando tranquillizzandosi.
«Ragazzi, capisco il vostro affiatamento, ma di là il pranzo è pronto e Lilian non vede l’ora di vedervi insieme – dice, indicando con un dito la cucina – quindi, che ne dite di entrare, così possiamo mangiare? Sapete, ho una certa fame,» Ashton ridacchia, prima di annuire e farsi trasportare da Venere fino alla cucina.
Ormai sono due mesi che stanno insieme e Venere ha voluto far felice tutti dando la bella notizia. Tatjana, poi, ha insistito subito per farlo venire a pranzo.
Del resto, lo diceva lei, Ashton è un così bel ragazzo.
Appena il riccio mette piede nella stanza, ci sono urli e acclamazioni, provenienti da nient’altro che Lilian, Nieves e Tatjana, che li fanno arrossire imbarazzati.
Igor, seduto compostamente sulla sedia a capotavola, non può che indurire la mascella e affinare lo sguardo.
Sarà bello, bravo e buono quanto pare alle donne di casa, ma è comunque un ragazzo e, sì, ok, Venere e grande e vaccinata, ma è ancora una bimba, per lui.
Kendra ridacchia, saluta con la mano il riccio e si gira a osservare il padre, non capendo tale disagio.
«Papà, perché sei arrabbiato?» chiede, innocentemente, facendo sussultare l’uomo – e il ragazzo.
Tatjana lo incenerisce con uno sguardo, prima di prendere Ashton sotto braccio e farlo accomodare.
«Su, Ashton, siediti – dice lei, sorridendo amorevolmente – è già tutto pronto, non vorrei che ti sciupassi,» ridacchia, mentre Lilian continua a lanciare occhiate soddisfatte a Venere, che non riesce a trattenere uno sbuffo divertito.
«Ashton – inizia il padrone di casa, squadrandolo da sotto gli occhiali rettangolari – allora, ragazzo, cosa fai per vivere?» e Venere si sbatte una mano in fronte, scuotendo la testa, che non ci crede gliel’abbia chiesto sul serio.
Ashton si blocca, posa la forchetta e il coltello nel piatto e gli rivolge un’occhiata enigmatica e spaventata, prima che Lilian parli.
«Dio, pa’, lascialo perdere – dice, dandogli una gomitata – così spaventi l’unico ragazzo in grado di sopportare Venere – e rivolge un sorrisino divertito a quest’ultima, che da una gomitata al ragazzo già pronto a ridere e incrocia le braccia – non so te ma io non la voglio più in mezzo ai piedi!» e Nieves ride, annuendo per darle ragione.
«Con la sua mania del silenzio..» dice quest’ultima.
«E la fissa di sistemare la stanza ogni giovedì..» la segue Lilian, arrotolando uno spaghetto nella forchetta.
«Lo sbraitare a destra e manca per la musica ad alto voluto,» ribatte la più giovane.
«Vogliamo parlare di quando si mette il profumo? Ci intossica, secondo me lo fa a posta, magari spera in una nostra morte prematura,» aggiunge Naomi, ridacchiando follemente alla faccia sconvolta della secondogenita.
«Finitela!» sbotta, schiaffeggiando il tavolo.
Ashton ridacchia, sotto lo sguardo infuocato della ragazza, prima di prenderle una mano e stringerla.
«Dico, ma come fai a sopportarla?» e Lilian ama fare domande a trabocchetto e sa che Venere vorrebbe ucciderla, ma lo fa per lei, ‘ché già se la immagina la risposta del ragazzo.
E magari Igor riesce a calmarsi.
Ashton alza le spalle, sorridendo gentilmente alle ragazze.
È in soggezione, sotto gli occhi inquisitori di ben sette persone.
«A me piace così com’è,» balbetta, prima di portarsi alle labbra la mano di lei, che, per una delle prime volte nella sua vita, arrossisce a dismisura.
Si sentono vari borbottii e sospiri sognanti tra le altre ragazze, prima che Venere, sebbene sia piuttosto imbarazzata a farlo davanti alla propria famiglia, si sporga per far combaciare le loro labbra.
E anche a lei piace così com’è, Ashton.
 
Genesis sente il corpo spezzarsi dal piacere, mentre accarezza e graffia la schiena larga di Luke, che si sta muovendo velocemente dentro di lei.
Luke è sudato, rosso in viso e ha i capelli bagnati che cadono sul viso. La bocca è schiusa e Genesis, davvero, non ha mai visto visione più bella.
Una mano di lui finisce sul suo seno, stringendolo appena e facendole sfuggire un singhiozzo strozzato, cosa che lo fa sorridere tra il divertito e l’amorevole.
La prima volta – che poi lo era in tutto e per tutto per Genesis – è stata tanto delicata e lenta che Luke, al pensiero, si sente male.
Ma male in senso buono, perché non si era mai goduto così tanto il corpo di qualcuna, voleva andare sempre di fretta e arrivare all’apice del piacere il prima possibile, incurante della propria partner.
È l’ha capita, la differenza tra il sesso e l’amore, perché con Genesis è tutta un’altra cosa.
Quella volta ha sentito il cuore battere nella cassa toracica con forza, quasi a voler uscire fuori, non è riuscito a reprimere il sorriso nemmeno per un attimo e non ha avuto bisogno di preliminari per eccitarsi, gli è bastato baciarla a lungo.
Da non crederci, cosa gli fa quella ragazza.
La bacia vorace, mentre pensa a come le ha asciugato le lacrime di dolore la volta prima, passandole le labbra per tutte le guance e aspettando pazientemente che si calmasse.
Al pensiero del primo gemito di lei, non riesce a placare il piacere ed esplode in un singulto, seguito subito dal sospiro di Genesis.
Si butta di schiena accanto alla ragazza, respirando e  boccheggiando per riprendere aria, prima di afferrarla per la vita e premersela conto, facendo scorrere una mano sulle curve di lei.
Le bacia una spalla nuda, prima di tornare a guardarla in viso, osservando i capelli sconvolti che le coprono il seno e le guance. Glieli scosta lentamente, portandoglieli sulla schiena, poi fa intrecciare le loro gambe e sorride spensierato.
«Sei così dannatamente bella – le dice, accarezzandole un braccio e sporgendosi per baciarla sulle labbra – e sei mia, tutta mia!» aggiunge, allargando il sorriso e passandole le mani sulla schiena, per stringerla più  a sé.
Genesis sbuffa, alzando gli occhi al cielo, non potendo evitare di lasciarsi sfuggire una risatina.
«E tu sei così possessivo,» borbotta, al pensiero che, sì, lei non è sua di parola, ma di fatto.
Non parla con un maschio – a parte Michael, Ashton e Calum – da quando si sono messi assieme, perché è sempre schivata da tutta la popolazione del sesso opposto.
E ha saputo persino che sono volate minacce, di cui lui, però, fa finta di nulla.
Luke è geloso, non se lo immaginava così, ma lo è.
Ed è protettivo, non la lascia sola un attimo.
È presente, fedele e, sì, anche tremendamente romantico.
Troppo, considerato che al loro primo mesiversario l’ha portata in riva al mare e le ha dato la felpa, con la scusa che tirasse vento.
Non c’era nemmeno un soffio, di quel cacchio di vento.
Ma Genesis non si è di certo lamentata, ha tenuto la felpa perché aveva il suo profumo addosso e, non c’è nulla da fare, a lei gli piace da impazzire l’odore di Luke.
E a fine serata, ovviamente, ha tirato fuori una scatola di cioccolatini.
Genesis sorride al ricordo, prima di stringersi sul ragazzo e affondare il naso nel collo di lui.
È sudato, sì, ma non le frega nulla.
Non sa come, riesce a profumare in qualunque dannata situazione e, ci scommette, persino dopo una maratona riuscirebbe a inebriarla con quell’odore così buono.
Lo sente posare un bacio sulla sua tempia e sorride sulla sua pelle.
E lei, davvero, aveva così paura che la facesse soffrire?
Non può, chi ama non ferisce.
E Luke la ama, ci scommette la sua stessa vita.
 
Natasha affonda il cucchiaio nella ciotola di gelato, prima di riservare un’occhiataccia gelosaa Jacob, che dovrebbe essere suo fratello, non l’amante del suo ragazzo.
Sì, diamine, ormai passa più tempo con lui, alla playstation, che con lei, magari su un letto, nudi.
E, davvero, non dovrebbe essere gelosa. Si tratta di suo fratello, che non è gay – e tanto meno lo è Michael – ma allora perché diavolo stanno spiccicati?
Sono diventati come Cip e Ciop, migliori amici di una vita, fratelli non di sangue.
Louise ride e le tira una gomitata.
«Dio, smettila – le dice – dovresti essere felice che vada così e non in un altro modo – aggiunge, alzando le spalle – pensa se a Jacob non piacesse? Si ritroverebbe all’ospedale, ora, il suo adorato fantasmino,» e Natasha alza gli occhi al cielo, senza evitare, però, di darle ragione.
È così, è una buona cosa che Jacob adori così tanto il suo ragazzo ma, davvero, non può evitare di indispettirsi di fronte a tanta affabilità.
Insomma, lei voleva passare un bel pomeriggio a letto, con del cioccolato e magari solo una coperta a coprirli, non a guardare l’ennesimo videogioco sull’enorme schermo del proprio salotto con Louise a farle compagnia, avvolta solo dalla confusione che stanno facendo i due maschi di casa.
«Ma guardali! – esclama la minore, indicandoli con tutte e due le mani – davvero, non mi stupirei se scoprissi che vanno a letto insieme!» e quasi lo urla, sperando di venire sentita, ma sono entrambi così tanto presi da non fare caso alle sue parole.
Louise scoppia a ridere, guardandoli per un secondo.
Non può darle torto, ma questa gelosia innata per il proprio fratello non la capisce.
Dai, su, si tratta di Jacob, non di una troietta beccata in discoteca.
«E va bene, ci penso io!» le dice, poi, dandole una pacca sulla spalla. Si avvicina alla TV e, con fare molto tranquillo, la spegne, sotto le proteste di Michael e gli insulti di Jacob.
«Tu, fila in camera tua – dice, puntando un dito contro Jacob – e tu, fila dalla tua ragazza,» aggiunge, affinando lo sguardo e mettendosi le mani sui fianchi.
E ormai Michael ci vive, in quella casa, e ha imparato a obbedire a Louise com’è giusto che sia, perché è un po’ la leader, tra tutti e tre.
Sottomette persino Jacob, che oltre a essere maschio, è persino il primogenito.
Natasha sbuffa, si alza e cammina verso la cucina, abbandonando il gelato nel frigo, prima di avviarsi nella propria camera.
Michael la raggiunge poco dopo, grattandosi la nuca con imbarazzo e sorridendo divertito all’espressione inferocita della propria ragazza.
Corre verso di lei e l’afferra dai fianchi, buttandola sul letto insieme a lui, stringendola per non farla scappare, mentre la sente scalciare e mugolare contro la sua maglia.
«Quanto sei bella quando diventi gelosa – le dice lui, ridacchiando – sebbene non è normale che tu lo sia di tuo fratello – aggrotta la fronte e la guarda confusa – cioè, posso capire di Louise, ma di Jacob! E dai, non sono gay, lo sai!» sbotta, allentando la presa per poterla guardare in viso.
Natasha affina gli occhioni azzurri, imbronciandosi, prima di alzare un sopracciglio.
«E chi me lo assicura? Magari sei bisex!» e lei lo sa bene, che non lo è, ma stuzzicarlo le piace da morire, specie quando lo invita lei a casa propria e passa il tempo più con il fratello che con lei.
«Ma dico, scherzi? – urla Michael, guardandola a occhi sgranati – ti prego, non che abbia qualcosa contr.. ok, forse sì, insomma, hanno le idee confuse! – e apre un braccio, stringendola di più con l’altro – cioè, o ti piace la fragola, o ti piace la banana, non ci vuole molto,» e, ok che dovrebbe essere arrabbiata, ma Natasha non può fare altro che ridere all’espressione di Michael.
Michael sorride apertamente, mentre la guarda arricciare il naso e socchiudere gli occhi, poi, sebbene la risata cristallina di lei sia un toccasana per le sue orecchie, si abbassa e la bacia, avvolgendole le braccia sulla schiena e accarezzandole la spina dorsale.
E vorrebbe che l’attimo si bloccasse, per poterla baciare per sempre.
 
«Dio mio, dovevi sentirli – dice Naomi, ridendo e poggiando la testa sulle gambe del proprio ragazzo – erano diabetici!» aggiunge, facendo ridacchiare Calum, che le passa una mano fra i capelli biondi.
«Ammettilo, vedere tua sorella così presa ti ha destabilizzata,» scherza, abbassandosi un poco.
Naomi ride, poi sgrana gli occhi e scuote la testa.
«Di più! – esclama, battendo le mani – mi ha addirittura traumatizzata,
Cal!» scherza, prima di tirarsi su per poi mettersi a cavalcioni sul ragazzo e circondargli il collo con le braccia, lasciando che qualche risatina fuoriesca dalla sua bocca.
«Quanto sei teatrale!» Calum inarca le sopracciglia verso il basso e sorride divertito, portando le sue mani sui fianchi, prima di darle un lungo bacio appassionato.
«Tra poco arrivano gli altri,» dice lei, ridacchiando, prima che il ragazzo possa toglierle la maglietta, già alzata fino all’ombelico.
Calum sbuffa, allontanandosi dalle sue labbra, prima di ridere.
«Non so resisterti,» le rivela, poi, alzando le spalle e stringendo le dita sulla carne tenera di lei.
Naomi ride, annuendo, perché lo sa, Calum non può fare a meno di lei e, se avesse la possibilità, la prenderebbe pure tre volte a sera.
E sa anche che, però, manca poco all’arrivo degli altri, quindi proprio non conviene.
Si abbandona sul corpo di lui, facendo sì che i loro visi siano a poca distanza, prima di sorridere apertamente e dargli un bacio leggero sulla punta del naso.
Calum se le sente proprio sulla lingua, pronte a uscire, quelle due paroline che hanno un significato enorme, troppo grande per i suoi gusti, almeno per quelli prima di Naomi.
E apre la bocca, boccheggiando, mentre le carezza una guancia con le nocche ed è pronto a parlare, ma, proprio quando un “ti” gli esce soffocato, il campanello li fa sobbalzare.
Calum corre ad aprire, mentre Naomi sente ancora il cuore batterle all’impazzata perché, davvero, le sembrava proprio quella frasetta. E, ok, magari sta fraintendendo, magari voleva solo dirle qualche cazzata delle sue, ma magari no.
Venere e Ashton si stravaccano sulla poltrona, lei sulle gambe di lui, mentre Luke preferisce il pavimento, accomodato tra le gambe lisce e nude di Genesis, che sta seduta tranquillamente nella parte di divano libero, mentre le dita affusolate passano tra le ciocche bionde del ragazzo.
Passano venti minuti prima che Michael e Natasha arrivino, lui con ancora le tracce del rossetto chiaro di lei su tutto il collo.
Nessuno sembra farci caso, a parte Luke, ovviamente, che viene distratto solo da un bacio dato alla svelta dalla mora, ‘ché ormai ha imparato a conoscerlo.
Naomi si coccola nuovamente tra le braccia di Calum e non lo lascia più, mentre le battute allegre di Ashton fanno sbottare a ridere quasi tutti, nella stanza.
E le sembra come se quelle pareti siano un po’ troppo strette per tutto l’amore contenuto in quelle mura, tra i baci di Genesis sulla tempia del proprio ragazzo e i sorrisi innamorati sul viso di Luke; tra le carezze distratte di Venere e gli sguardi languidi di Ashton; tra la stretta di Michael attorno alla vita di Natasha e la risata di quest’ultima.
Naomi si sente andare a fuoco, appena le labbra del proprio ragazzo raggiungono la sua guancia, mentre le mani di lui si stringono sulla sua vita.
E giura, vorrebbe dirgliele lei, ‘ché se le sente proprio, ma Calum, appena si gira, la bacia profondamente e a lungo.
E, «ti amo,» la batte sul tempo, mentre lei sente il cuore battere all’impazzata e un sorriso nascere sul suo viso.
C’è tanto amore, in quella stanza.
C’è tanto amore, tra lei e Calum.
«Ti amo anch’io,» sorride, gli accarezza una guancia e lo bacia di nuovo.
E non è mai stata tanto felice, prima.

 
***
Ehilà,
come va?
Beh, che dire? Mi si stringe il cuore a finire così, ma, davvero, non avrebbe senso continuarla, perché ormai sono felici tutti e otto.
Ho amato scriverla, perché mi sono accorta di essere migliorata grazie a questa FF, dopo la mia prima storia.
Ho adorato raccontare i loro dilemmi, i loro pensieri, far capire i loro sentimenti.
Ringrazio ognuno di voi che, silenzioso o meno, ha seguito questa Fan Fiction, spronandomi magari a continuarla.
Spero davvero che vi sia piaciuta e che non venga mollata nel dimenticatoio, che sia, magari, quel genere di storia che viene riaperta dopo un po’, per rileggerla e per ri immergersi dentro, lasciandosi trasportare fuori dalla realtà.
Non ho tanto da dire, non sono mai stata brava con le parole, quindi vi lascio e vi do un enorme bacio a tutti voi!
E, magari, ci si becca alla prossima, hm?
Con taaaaaantissimo amore,

la vostra Judith.
  
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