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Autore: flashmary97    07/04/2015    2 recensioni
Essendo una fan più che sfegatata di Chuck, ho deciso di scivere una mia Fan Fiction nella quale conitnuo la storia come l'ho immaginata, riprendendo dal magico bacio sulla spiaggia...
"n quel momento Chuck la guardò negli occhi, il suo cuore si riempì di speranza e al contempo di paura, avvicinò lentamente le sue labbra al viso di Sarah, quasi con timore, timore di spezzare quel leggero filo che aveva riunito i loro cuori durante il racconto della loro storia…"
Sono assolutamente gradite recensioni di qualsiasi tipo, anche critiche, da parte di chi legge, anzi mi fa molto piacere sapere cosa pensa la gente riguardo a ciò che scrivo per potermi migliorare... Buona Lettura!
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 14

Sarah sgattaiolò furtivamente fuori dalla pesante porta. Con un lungo passo sorpassò il giovane uomo disteso a terra. Cavolo, lo aveva colpito proprio bene. Con la schiena appiccicata alla gelida parete di metallo strisciò lungo tutto il corridoio, sentendo una a una le scanalature che dividevano i diversi pannelli d’acciaio che lo componevano.
In fondo il percorso piegava verso destra, così Sarah allungò leggermente la testa per sbirciare oltre lo spigolo. La forte luce del sole, proveniente dall’esterno la colpì dritta negli occhi ma socchiudendoli riuscì ad intravedere la guardia che controllava l’uscita. Batté alcuni colpi che portarono l’uomo ad avvicinarsi. Quando le passò a fianco per girare l’angolo, con una rapida mossa Sarah gli apparve alle spalle e, bloccandogli il respiro con la mano, lo fece svenire.
Corse dunque verso l’uscita ma, giunta sulla soglia, si bloccò e si appiattì contro il muro, di nuovo; decine di guardie circondavano la totalità dell’edificio, camminando nervosamente avanti e indietro e tenendo lo sguardo attento a qualsiasi movimento sospetto.
Non poteva permettersi di combattere da sola contro tutte quelle guardie, il bambino ne avrebbe risentito sicuramente. Così si limitò ad osservare, stando ben nascosta, nella speranza di trovare al più presto il momento più opportuno per fare la sua mossa.
 
 
Chuck, intanto, era ancora nascosto al limitare del bosco. Scrutava attentamente oltre le foglie ogni movimento, ogni dettaglio. Studiava il nemico, come mai aveva fatto prima, rinvigorito nuovamente dalla speranza di poterla ritrovare. Un ragnetto gli si appoggiò sulla camicia. Aveva sempre avuto il terrore dei ragni ma questa volta non gliene importava. Con l’indice lo fece delicatamente cadere a terra senza emettere nemmeno il più piccolo dei rumori. In una condizione normale, probabilmente, avrebbe iniziato a saltare in giro, urlando come una femminuccia.
I suoi occhi, resi brillanti dai raggi del sole che filtravano attraverso i rami, esaminavano accuratamente ogni angolo di quella casa. Corsero lungo l’estremità di una parete per poi incontrare una sorta di botola leggermente rialzata dal manto erboso del prato: probabilmente conduceva a una stanzetta sotterranea ma era ben mimetizzata, forse una volta era un nascondiglio segreto. Le sue pupille, poi, percorrendo il muro, proseguirono e ad un tratto si bloccarono.
Giunte a una rientranza si bloccarono. Delle leggere ciocche bionde, sospinte dal vento, volteggiavano fuori da quell’ apertura e accanto sporgeva un piccolo nasino. Era lei. Sì, era per forza lei. Mantenne lo sguardo fisso in quel punto finché non vide il luccichio dei suoi occhi che si sporgevano per dare una sbirciata e riflettevano l’azzurro del cielo.
Mitica Sarah, lo sapevo! Sei sempre un passo avanti, pensò Chuck. Doveva assolutamente raggiungerla. Era lì, proprio davanti a lui, in poco tempo tutto sarebbe finito. Si fece coraggio e si concentrò, poi con un balzo da gazzella saltò fuori per attirare l’attenzione, emettendo forse il gridolino più bello che gli fosse mai venuto. Delle guardie si precipitarono contro di lui che velocemente iniziò a scappare verso destra, con il suo solito fare imbranato. Un flash, un flash, ora doveva assolutamente venirgli un flash.
Si girò di scatto per affrontare le guardie, una gli si buttò addosso e, in quel momento, nella mente di Chuck si affollarono immagini confuse che si susseguivano velocemente. Dopo pochi secondi aveva atterrato l’uomo.

Sarah nel frattempo aveva assistito alla scena, senza capire chi fosse quello strano personaggio che le stava permettendo di fuggire. Si guardò per bene in giro e quando fu il momento iniziò a correre verso il bosco. Chuck, intanto, si era liberato dei primi uomini e vide Sarah uscire allo scoperto. La osservò schivare abilmente il colpo di un primo uomo ma poi un secondo la prese alle spalle.
Chuck si precipitò verso di lei e, arrivando da dietro, tirò una gomitata sul collo della guardia che stramazzò a terra.
Sarah, sentendo lo scagnozzo mollare la presa e scivolare verso il basso si voltò incredula.
Per dei lunghissimi secondi non smisero un attimo di guardarsi. Non dissero nulla, quello sguardo parlava da solo. Gli occhi azzurri di lei si riempirono del colore dorato si quelli di lui dicendo: “non posso crederci, sei qui, per me, di nuovo. Ti ho visto scivolare via dalla mia mano. Non so come tu possa essere vivo, ma non importa, basta averti qui”. Gli occhi ambrati di Chuck brillarono in risposta: “sono qui amore mio. Ti ho trovata! Credevo di averti persa ma non potevo lasciarti andare senza tentare, sono qui”.
Chuck afferrò dolcemente la mano di Sarah e con un gesto lieve la fece avvicinare. Lei, ancora irrigidita per l’incredulità di quel momento, si lascio trascinare finché non furono così vicini che i visi si sfiorarono. Al contatto, una lacrima scivolò lungo la guancia della donna. Lui l’abbracciò e la baciò, stringendola forte a se.
Un paio uomini si avventarono sui due ma, rapidamente, come se lo stessero aspettando, loro si voltarono schiena contro schiena e simultaneamente fecero roteare un calcio che li stese. Poi tornarono a guardarsi …

-Ciao Chuck. -
-Ciao Sarah. -

Sorrisero e si baciarono velocemente per poi tornare al combattimento contro le guardie che li stavano circondando. Era da tempo che non combattevano così appiccicati, così affiatati. Si ricordarono della prima volta che avevano lottato insieme in quel modo: dopo quel viaggio, quello sul treno di ritorno da Parigi.

Lo scontro però perversava: arrivavano scagnozzi da tutte le parti, in continuazione e la fatica iniziava a farsi sentire. La ferita di Chuck pulsava come non mai e lui iniziava a sudare. Gli si annebbiava la vista ma fece finta di niente, non poteva mollare, non in quel momento. Schivò un paio di pugni e ne diede altrettanti ma gli mancarono le forze per scampare a un terzo che lo colpì proprio nella parte sinistra del petto. Sarah lo vide barcollare. Atterrò gli ultimi scagnozzi lì intorno con delle abili mosse e lo raggiunse per aiutarlo ad alzarsi.

-Chuck, scotti! Non possiamo continuare così, devi fermarti! Che hai fatto? –

Una piccola macchiolina di sangue aveva arrosato la camicia: la ferita si stava riaprendo.
Nel frattempo da lontano altre guardie li stavano raggiungendo. 


NDA: Ed eccoci di nuovo qua, finalmente. Ecco che inizia ad arrivare il vivo dell'azione. Spero di essere in grado di riuscire a gestire anche queste nuove situazioni al meglio. Chiedo perdono per l'infinito tempo che vi faccio aspettare ogni volta e che diventa sempre più lungo ma quest' anno sto davvero impazzendo. Spero almeno che il capitolo sia degno di tutta questa attesa. Ringrazio immensamente tutti coloro che mi sopportano e recensiscono, vuol dire davvero tanto per me la vostra opinione per capire come affrontare i nuovi capitoli, per capire se quello che immagino funziona ecc.. quindi vi prego di continuare a farlo :D Grazie mille! Siete stupendi!
  
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