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Autore: Mountain D Henry    07/04/2015    6 recensioni
Saga ambientata un anno dopo il time skip su tre isole inventate. Le notizie fedeli all'opera del maestro Oda terminano alla saga di Punk Hazard. I protagonisti sono i Mugiwara che, dopo aver sconfitto due imperatori, si metteranno in viaggio per incontrare un altro imperatore, Shanks Il Rosso. Nuovi personaggi, poteri e sentimenti amplieranno il meraviglioso mondo di Oda, contaminandolo per mezzo della mia fantasia. Proverò a non mettere troppo in disordine un mondo così perfettamente delineato. Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jinbe, Monkey D. Rufy, Nico Robin, Shanks il rosso | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
Mare del Nuovo Mondo
Thousand Sunny
Cucina
8:30 a.m.
1 anno dopo la riunione dei mugiwara
 

 
Tutta la ciurma dei mugiwara si trovava in cucina a fare colazione.
 
Un braccio stava strisciando silenzioso sulla tavola imbandita, come un serpente si stava avvicinando alla sua preda e … presa!
In qualche centesimo di secondo la preda, una gustosa brioche alla crema di nocciole e cacao, era già nelle fauci del temibile e vorace predatore!
Intanto lo sventurato Usopp stava affogando nel suo caffè latte.
«Rufy!!! Non puoi sempre fregarmi metà colazione!» gridò rosso in volto e con gli occhi fuori dalle orbite, dopo aver sputato la bevanda andata di traverso.
«Ma io ho fame!» rispose Rufy con la sua tipica faccia lagnosa.
«Tu hai già una porzione più abbondante del normale, Rufy.» disse Sanji mentre si accendeva una sigaretta.
«Uffa!» replicò il capitano.
 
Intanto Nami stava scrivendo numeri e lettere su una spessa agenda rilegata in pelle blu scura, quasi nera, con cuciture in filo arancione e rosso.
Sul dorso dell’agenda era ricamata la scritta “Navigazione”.
Era un regalo del nuovo nakama: Jinbe.
Il Cavaliere del Mare era molto gentile con lei; si sentiva ancora in colpa per tutte le sofferenze causatole dal suo vecchio sottoposto Arlong.
Il fato a volte trasforma le vittime di reati disgustosi, come il razzismo, in carnefici.
A Jinbe non importava di tutte le scusanti che avrebbe potuto addurre: avrebbe dovuto fermare Arlong in principio ma non era stato capace di togliere la vita al suo compagno.
Nami comunque lo aveva perdonato, anzi era contenta di averlo come nakama.
Poteva confrontarsi con lui su rotte e condizioni del mare.
Era forte e temuto in battaglia dagli avversari.
Sapeva combattere anche - soprattutto in effetti - sul mare, così evitando rischi inutili per il suo avventato capitano.
Inoltre era un uomo-pesce molto saggio e riusciva, come lei, a far ragionare Rufy.
Jinbe si era unito ai mugiwara dopo la sconfitta di Big Mom.
 
Incredibile ma vero, in meno di un anno di avventure nel Nuovo Mondo, i mugiwara avevano sconfitto ben due imperatori.
 
Kaido “delle cento bestie” era stato sconfitto dall’alleanza delle ciurme mugiwara e heart, capitanate da Monkey D. Rufy e Trafalgar D. Water Law.
Il Dottore della Morte, dopo la sconfitta dell’imperatore, gli aveva tolto il cuore e lo aveva gettato nelle profondità abissali dove era stato schiacciato da pressioni enormi.
L’alleanza da quel momento si era sciolta e Rufy aveva lasciato a lui il titolo di nuovo imperatore.
 
Big Mom invece era stata sconfitta dai mugiwara con l’aiuto di Jinbe.
Qualche tempo prima era tornata a opprimere con le “tasse dolciarie” l’Isola degli Uomini-Pesce, e per fermarla Jinbe la voleva affrontare da solo con la riunita ciurma dei pirati del sole.
Tuttavia il Cavaliere del Mare era stato intercettato da Rufy che lo aveva convinto a combatterla insieme.
A Big Mom era andata meglio che a Kaido: infatti dopo essere stata sconfitta da Rufy era stata rimessa in sesto dal dottor Chopper e affidata alle cure amorevoli di sua figlia Laura, capitano dei pirati rolling e vecchia amica dei mugiwara (dalle note vicende di Thriller Bark).
Non era nata una vera e propria amicizia con la vecchia imperatrice, ma se non altro ora rispettava Monkey D. Rufy.
 
A Rufy non interessava il titolo di imperatore, lui voleva solo diventare il Re dei Pirati, ma la sua navigatrice lo aveva convinto ad accettarlo.
«Con quel titolo basta il tuo nome per proteggere tutti gli amici che abbiamo incontrato nelle nostre avventure» aveva detto al suo capitano Nami.
I suoi amici per lui valevano tanto, e così si era deciso ad accettare il titolo.
«Però voglio un mantello come Shanks!» aveva detto con gli occhi brillanti, aggiungendo «Rosso magari!».
E fu così che Nami e Robin lo trascinarono in tutti i negozi di abbigliamento della più vicina isola, comprando rigorosamente a prezzo di saldo camicie, jeans lunghi (si era rifiutato di vestire altri tipi di pantaloni continuando a ripetere «I jeans vanno bene in ogni occasione! Così mi ha detto Ace.»), mantelli, infradito, sandali e anche un paio di stivali.
Sembrava quasi un pirata serio, se non fosse stato per l’immancabile cappello di paglia.
Aveva anche ricevuto una lettera di congratulazioni da un emissario di Shanks ed ora erano in viaggio per incontrarlo.
 
Usopp stava inseguendo Rufy intorno alla tavola per vendicare la sua brioche.
Nel mentre la navigatrice stava provando a prendere la parola, ma i due strillavano come bambini alla mensa dell’asilo.
Nami, con una vena pulsante in fronte, mise il tappo alla sua biro e chiuse la sua agenda; caricò i suoi “pugni del silenzio” e in pochi istanti fece andare al tappeto sia il cecchino che il capitano.
«Ragazzi, fate meno rumore quando sto cercando di dirvi qualcosa di importante!» strillò con voce un po’ acida la rossa.
«Uffa Nami, non posso leggerti nel pensiero!» protestò Rufy sconsolato, mentre il bernoccolo cresceva sulla sua fronte.
«E menomale!» ribatté la rossa preoccupata dal possibile scenario.
«Comunque stavo per dire che nella nostra rotta verso l’isola estiva di Red Circle dovremmo fare delle tappe intermedie.
Non ci basta il cibo per arrivare all’incontro con Shanks, considerando anche lo stomaco senza fondo di Rufy.
Quindi ci fermeremo due volte prima di arrivare a Red Circle: la prima tappa è a Big Forest Island e la seconda a Coal Mine Island.
Entro due ore saremo in vista di Big Forest Island!» proclamò la rossa.
«Evvai! Avventura!!!» urlò Rufy, ripresosi dal pugno di pochi secondi prima.
«Fufufufufu» rise Robin «Sarà bene che mi vada a documentare in biblioteca.».
«Io vado a controllare le condizioni del mare.» disse mentre usciva dalla cucina Jinbe.
«Io vado a controllare l’inventario e la lista della spesa!» disse Sanji.
«Anche noi!»dissero in coro Chopper, Usopp e Franky.
«Ronf ronf» Zoro si era addormentato.
Brook intanto era uscito ad accordare la sua chitarra sul ponte.
Rufy ingoiò in un battibaleno tutti gli avanzi della colazione e si fiondò sulla sua amata polena.
 
Nami si era seduta su una sdraio e guardava i suoi nakama, il suo capitano.
Sorrise e dentro di se pensò “Come è bello stare con voi!”.
 
Il sole era caldo, il mare era calmo e una verde isola era in vista.
 



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