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Autore: Mountain D Henry    08/04/2015    5 recensioni
Saga ambientata un anno dopo il time skip su tre isole inventate. Le notizie fedeli all'opera del maestro Oda terminano alla saga di Punk Hazard. I protagonisti sono i Mugiwara che, dopo aver sconfitto due imperatori, si metteranno in viaggio per incontrare un altro imperatore, Shanks Il Rosso. Nuovi personaggi, poteri e sentimenti amplieranno il meraviglioso mondo di Oda, contaminandolo per mezzo della mia fantasia. Proverò a non mettere troppo in disordine un mondo così perfettamente delineato. Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jinbe, Monkey D. Rufy, Nico Robin, Shanks il rosso | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Braccia allungabili
 
Big Forest Island
Thousand Sunny
Ponte
10:30 a.m.

 

 
Tutta la ciurma era sul ponte della Sunny.
 
Robin illustrava ai nakama quello che aveva appreso in biblioteca «Dai libri che abbiamo a bordo ho trovato diverse informazioni. Innanzitutto quest’isola fa parte della Repubblica dell’Arcipelago di Joy e non ha postazioni della marina. A ovest c’è una foresta che esisteva già prima dei primi insediamenti e che copre circa i 3/4 della superficie dell’isola. Non si hanno notizie di esplorazioni da almeno 7 secoli. Inoltre gran parte della fascia costiera è inaccessibile a causa di una corrente che, infrangendosi su una barriera di scogli e corallo, genera impetuosi mulinelli.
Il quoziente intellettivo medio della popolazione è molto alto ma non c’è un grosso sviluppo tecnologico. E’ molto curioso il fatto che ogni abitante dell’isola sappia giocare a scacchi.
Ancor più curioso è il fatto che negli ultimi 3 secoli sono stati pochi i campioni del mondo di scacchi che non provenivano da questa isola.
Anche l’ex-grandammiraglio e campione di scacchi in carica, Sengoku “il Buddha”, è venuto a studiare dai maestri del posto.».
«EH!? Sengoku è un campione di scacchi?!» si chiese perplessa Nami.
«Gra… gra… grand… grand… grandammiraglio!?!» strillò impaurito Usopp.
«D’altra parte è un grande stratega.» sentenziò Jinbe mentre nella sua mente di uomo-pesce scorreva un flashback della guerra di Marineford.
«Comunque non è qui! Percepirei la sua presenza. Mi ricordo bene quella bodda1 d’oro!» disse Rufy allegro.
«Buddha, non bodda! Non è mica un rospo!» disse Sanji.
«Il tuo haki tonalità dell’osservazione si è potenziato dopo le ultime imprese, Rufy-kun.» osservò Jinbe.
«Peccato, lo avrei potuto fare a fettine!» dichiarò Zoro.
«Però sento una presenza molto forte.» continuò Rufy.
«Comunque sarà una fermata solo per fare provviste. Guai a voi se combinate guai!» disse frettolosamente Nami.
Rufy voleva vedere di chi fosse quella presenza.
“Proviene dalla foresta, devo scoprire chi è!” pensava il capitano.
Allora Rufy eccitatissimo si parò istantaneamente davanti alla navigatrice e con la sua faccina più tenera implorò la rossa «Nami, guarda che bella foresta! Possiamo esplorarla?! Esploriamo la foresta?! Dai?! Dai!? Dai!?».
Nami commise l’errore di guardarlo nei suoi occhi imploranti.
Aveva già perso.
“E poi è lui il mio capitano…” pensò la rossa.
«Ok capitano!» gli rispose dandogli un pugno in testa «Basta che non fai quella faccia! Mi fa sentire a disagio.».
«Evvai!» urlò Rufy da terra.
 
Nami prese 10 bastoncini, 9 lunghi e uno corto.
«Chi prende il più corto rimane a guardia sulla nave!» comandò Nami.
Ognuno prese un bastoncino.
Il più corto toccò a Zoro.
«Almeno non dovremo andare a cercarlo per tutta l’isola!» disse Sanji punzecchiando lo spadaccino.
«Stai zitto, cuoco da due soldi! Io non mi perdo mai!» ringhiò Zoro.
«Ma se non sai nemmeno dove sei ora, Marimo!» rispose, accigliato, il cuoco.
«Vuoi che ti faccia a fettine?!» disse mentre stava portando la mano all’elsa della Wadō Ichimonji.
«E che io ti prenda a pedate?!» ribatté piccato Sanji.
Da dietro arrivò Nami che stese entrambi con i suoi “pugni della pace”.
 
«Ci divideremo! Allora: Usopp, Franky e Brook andate alla ricerca di legname e materiale utile per i vostri lavori; Sanji, Jinbe e Chopper occupatevi di rifornimenti per cucina e infermeria. Io e Robin faremo shopping e porteremo il capitano a esplorare la foresta, così non si perderà. Zoro starai a guardia della nave. Non dormire!» terminò il discorso Nami.
«Ronf Ronf» Zoro già russava rumorosamente.
Nami caricò il suo “destro del risveglio” e…
«Ahia! Strega!» brontolò Zoro.
«Non devi dormire quando sei a guardia della nave!» ribatté Nami e poi si rivolse a Brook con fare seducente «Per favore Brook, potresti rimanere con lui sulla nave?».
«Però mi mostreresti le tue mutand – fu interrotto da Nami col destro “penitenza del pervertito” – Ahia! Ok, così inizierò a comporre una nuova melodia!» disse lo scheletro accettando la “gentile” richiesta della bella navigatrice.
 
Qualche ora dopo in centro due meravigliose donne stavano camminando seguite da una montagna di pacchi, buste e un cappello di paglia.
A un certo punto la testa sotto al cappello di paglia e un lungo collo di gomma si alzarono sopra il mucchio di pacchi in movimento.
«Ragazze, avete finito?! Io voglio esplorare la foresta!!» disse Rufy.
«Sì, capitano.» rispose l’archeologa «Tu vai con Nami a portare le borse alla Sunny. Così non ti sentirai solo! Fufufufu Io intanto faccio due domande sulla storia del posto. Ci vediamo qui fra 30 minuti.»
“Così non ti sentirai solo?! A che gioco stai giocando Robin!?” pensò Nami.
«Ok! Andiamo Nami!» disse Rufy col suo sorriso più largo.
«Sì Rufy.» rispose un po’ confusa Nami.
 
In poco tempo capitano e navigatrice erano arrivati alla Sunny e avevano posato tutte le borse.
«Ehi Rufy, che cosa voleva dire Robin prima?!» chiese Nami dopo averci pensato per tutto il tragitto.
«Prima quando?!» chiese spaesato il moro.
Nami gli tirò il “pugno della memoria”.
«Prima Robin ha detto “tu vai con Nami, così non ti sentirai solo”. Cosa vuole dire? Lei sa qualcosa che io non so? Ti senti solo ultimamente? Sei triste per qualcosa?!» la rossa lo tempestava di domande.
«Calma, calma! Troppe domande Nami.» disse il moro interrompendo il flusso di parole senza fine della nakama.
“E ora che le dico alla mia Nami!?” pensava Rufy.
Il pirata si massaggiò le tempie.
«Ultimamente mi sento un po’ strano.
Dormo poco la notte, mi brontola sempre lo stomaco…
È come se carne e avventure non mi bastassero più.
Vorrei… vorrei una cosa ma forse non sono abbastanza… beh abbastanza qualcosa per ottenere quella cosa… Non lo so spiegare bene!» provava a spiegarle il moro.
«E Robin che c’entra?!» strillò Nami più acida che mai.
“Cosa mi prende?! Devo essere stanca…” disse fra sé e sé la rossa.
«Tranquilla Nami!» le rispose Rufy «Ho chiesto consiglio a Chopper che non ha trovato nulla di strano e mi ha mandato da Robin. Lei ha detto che dovevo capire bene cosa o chi volessi. E beh, a quello ci sono arrivato!».
«E quindi?!» strillò ancora Nami.
“Di nuovo!? Ma che mi succede? Forse sono gelosa della sorellona?! No, non è possibile!” pensava Nami.
«Quindi devo trovare la maniera di capire se posso… ottenere quella cosa. Ecco Robin mi ha detto che devo parlare, chiedere. Non tutto si può ottenere con haki, braccia allungabili o denaro. Così ha detto lei.» affermò Rufy arrossendo un po’ sotto l’ombra del suo cappello «Ora però torniamo in città! Non vorrei tardare e perdermi la foresta!».
«Baka!» lo insultò Nami mentre gli stava già tirando il “pugno del guastafeste”.
“Oh Rufy, perché mi fai sentire così e poi... ti perdi nella foresta! Ma no, sicuramente non parlava di quel sentimento… Sì, è cresciuto fisicamente, ormai è un vero uomo. Bello, alto, muscoloso, carismatico… Ma che sto pensando!? Un imperatore, il futuro Re dei Pirati… Calmati Nami, fai un bel respiro. Tu sei solo la sua navigatrice.”
«Ehi Nami! Perché ti sei imbambolata?! Ti carico sulla schiena perché siamo in ritardo! Reggiti forte!!!» urlò mentre allungava le sue braccia su di lei e se la caricava sulla schiena.
 
Zoro intanto si era visto la scenetta sorridendo e sghignazzando «Qualcosa si sta muovendo… Era l’ora!».
«Yohohohohoho» si aggiunse Brook «Scriverò una canzone d’amore!».
 
Rufy intanto correva a perdifiato con Nami sulla schiena.
“Robin ha detto che non posso ottenere tutto allungando le braccia, ma forse si sbagliava!” pensava il futuro Re dei Pirati.
 
In città nello stesso momento Robin stava parlando con degli anziani del posto.
«C’è una storia che si tramanda di padre in figlio su questa isola. Si dice che in quella foresta ci siano delle rovine e una roccia antichissima e indistruttibile!» le raccontò un vispo vecchietto vestito di stracci mentre, fra un sorriso e l’altro, mostrava di aver perso metà dei suoi denti.
“Che sia un Poignee Griffe!?” si chiese l’archeologa.
Una vecchia si avvicinò «Signorina, stia attenta. In quel bosco potrebbe esserci una creatura molto pericolosa. Si dice che un giorno di 15 anni fa un mostro prese possesso del corpo di un ragazzino maledetto e uccise sua madre e dei soldati. Poi, dopo essersi macchiato gli artigli di sangue, scappò nel bosco e da allora nessuno lo ha
 più visto.».
“Un mostro che prende possesso del corpo di un ragazzo?! Che strana storia! Forse un Frutto del Diavolo?!”
«Tenga gli occhi ben aperti sia in terra che in cielo!» la ammonì la vecchia.
«Grazie a entrambi!» rispose Robin sorridendo gentilmente.

«Robin!!!» l’archeologa sentì un urlo familiare alle sue spalle.
Si voltò e vide il suo capitano con la sua sorellina sulle spalle.
“Il capitano avrà già ottenuto ciò che voleva?!” pensò mentre principiava a ridere «Fufufu Sono qui!».
 
Era una bella giornata e c’era una foresta che aspettava solo di essere esplorata.
 
 
 
 
 
 
Note
1 Bodda in toscano significa rospo. Questa parola viene spesso usata per etichettare una persona con una pancia enorme.
 
 
Angolo dell’autore
La mappa è fatta a mano e si vede.
Se qualcuno di voi ha più talento di me (ci vuole poco! xD) e voglia di fare una mappa più seria, inviatemela e la inserirò nei prossimi capitoli con ovvi ringraziamenti e citazione.
Se volete uno spoiler sulla creatura della foresta, cercate su facebook la pagina "Mountain D. Henry".
Per il resto fatemi sapere cosa ne pensate.



 
   
 
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