Serie TV > Rizzoli & Isles
Segui la storia  |       
Autore: AlexVause    08/04/2015    2 recensioni
A dare maggior profondità di pensiero non è tanto una grande intelligenza, quanto un profondo dolore.
Riuscirà ciò ad aprire occhi da lungo tempo rimasti chiusi?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 6
 
Era ormai pomeriggio inoltrato.
Maura era nel suo ufficio mentre Jane stava interrogando i vari sospettati. L’Avrebbe raggiunta appena aveva in mano qualcosa di tangibile su cui lavorare.
La tensione la stava facendo impazzire così, decise di sedersi sul divanetto e mettersi a leggere un libro preso su Amazon qualche settimana prima.
- Ci stai riuscendo?
Una domanda che riscosse dai pensieri la Dottoressa. Quella voce le fece vibrare il cuore.
- A fare cosa?
- A rilassarti.
Jane si sedette a fianco di Maura che chiuse il libro sulle proprie ginocchia.
- Quando sei tesa, tendi a leggere un libro.
Spiegò la Detective sorridendo.
- A dir la verità no. Ho troppi pensieri per riuscire a rilassarmi. Ciò non toglie che, magari…provandoci funzioni.
Jane le circondò le spalle con un braccio, stringendola a sé.
- Siamo ancora in alto mare. Tutti sembrano avere un alibi di ferro. A questo punto non ci resta che attendere il ritorno in patria del Tenente Coleman, uno dei sospettati, partito per l’Iran due giorni fa. È l’unico ad avere un nipote che potrebbe fare al caso nostro…e che al contempo sembra essere svanito nel nulla.
- E Frost, a che punto è con la SD e il Decodificatore di EZ Code?
Chiese Maura sospirando.
- Sta ultimando il tutto. Sarà da te fra circa un’ora.
Il telefono della Detective vibrò.
- Rizzoli. Arrivo subito.
L’espressione di Maura fu abbastanza eloquente da far comprendere a Jane ciò che voleva sapere.
- Era Korsak. Devo chiamare l’aeroporto di Washington.
Le due donne si alzarono e la mora diede un casto bacio sulle labbra di Maura.
- Ti va di cenare con me?
Il Medico Legale sorrise.
- Certamente. Ci vediamo dopo che Frost sarà passato.
Jane sorrise a sua volta voltandosi e andando verso la porta. Improvvisamente si fermò sulla soglia dell’ufficio.
- Cosa stavi leggendo Maur?
La Dottoressa aprì il libro leggendo una frase che l’aveva colpita.
- “Mai mi sarei sognata di incontrare una persona come te.
Mai mi sarei sognata di aver paura di perderti.

Ora lo so, ora lo sento.
Mi hai rubato il cuore insinuandoti in me lentamente.
Non andartene mai. Ne sarei perduta.”
Quelle parole lasciarono senza respiro la mora. Il cuore ebbe un sussulto e in un attimo chiuse le distanze fra le loro labbra.
Un bacio passionale, ricco di parole mai dette.
Una carezza sul viso di Maura. I loro sguardi incatenati.
- A dopo.
Sorrise Jane seppur triste nel dover lasciare la donna davanti a sé.
- A più tardi Jane.
 
- Come potete notare, queste nuove tecnologie ci stanno aprendo un “Mondo di possibilità”. Le funzionalità per questo genere di codici sono molteplici, pur variando in base alla versione dello smartphone, come:  visitare URL, inviare o salvare appuntamenti in calendario, comporre o inviare e-mail o messaggi di testo, effettuare chiamate dirette ad altri numeri di telefono, combinare funzioni di codice in un unico menu, salvare i contatti nella rubrica, giocare alla lotteria, utilizzare funzioni di e-couponing tramite codici promozionali…e via dicendo.
Le facce dei Detective erano stabiliate.
Jane, Frankie, Korsak, Frost e il tenente Cavanaugh erano attentissimi nell’ascoltare Maura.
- Come mi stava spiegando Frost prima che ci raggiungeste, questo non è un normale smartphone per la decodifica dei Code, ma è stato elaborato in modo tale da non trasmettere dati di ogni sorta e essere il più sicuro possibile. Ora, vedremo cosa cela la nostra vittima nel suo tatuaggio.
Il Medico Legale assieme a Susie Chang, si misero all’opera con lo scanner.
Dopo circa un minuto, una serie di numeri, lettere e spazi vuoti venivano ripetuti in modo disordinato tanto da rendere perplesse entrambe le Dottoresse.
- Frost, può per favore…
Senza che Maura finisse la frase, il Detective capì di avvicinarsi.
- Sta andando troppo veloce per poter capire qualcosa. Devo provare a rallentarlo.
- Riesci a scaricare quel materiale per poterci lavorare?
Chiese Jane che sentiva di essere nuovamente a un punto morto.
- Ci posso provare.
- Va bene. Frost, lavoraci il più possibile per rendere utilizzabile e comprensibile ciò che abbiamo appena visto. È sicuramente un indizio importante e fondamentale, ma ora è assai inutile. Jane, tu resta con la Dottoressa. Se ho bisogno ti chiamo.
- Sì Signore.
Acconsentì la mora.
-Voglio concludere l’indagine e catturare la persona che ha fatto questo.
Disse infine Cavanaugh indicando il cadavere sul tavolo autoptico per poi congedarsi.
- Questo è un enigma che si fa sempre più complesso.
Sospirò Korsak prima di tornare al piano superiore.
- Che ne dici Maur…andiamo a cena?
Propose Jane notando la collega pensierosa.
- Sì…tanto al momento non possiamo fare altro.
Rispose frustrata Maura andando verso gli ascensori.
 
Mentre stavano cenando al Caffè Division One, Frost arrivò a passo svelto puntando dritto verso le due donne intente a conversare.
- Ok…ho rallentato quello strano assemblamento di numeri, simboli, lettere e spazi vuoti. Vorrei un suo parere Dottoressa.
L’uomo le porse lo Smartphone.
- Potrebbe essere…
- …scrittura ASCII?
Frost terminò la frase iniziata da Maura.
- Sì, concordo appieno. Tutto sta, nell’immediato futuro, assemblarli e vedere cosa questo codice compone e ci vuol mostrare.
- Forse, rallentandolo sino a scattarne diversi fotogrammi, riusciremo a capirne qualcosa. Che ne pensa?
- Direi che è un’ottima idea Frost!
Esclamò il Medico Legale con un sorriso.
- Non resta che darmi da fare.
- E allora vai.
Jane indicò la porta, al collega, ridendo. Il giovane partner la prese in parola congedandosi.
- Sento che finalmente, seppur piano piano, le cose si stanno smuovendo.
Sorrise Maura all’amica.
- Unendo le nostre forze, lo prenderemo, te lo assicuro Maur.
 
- I fotogrammi sono stati catturati e stampati. Ora non resta altro che metterli nel giusto ordine.
Frost informò i presenti.
Maura, vedendo la quantità di fogli sul tavolo si sedette.
- Sarà un lavoro assai lungo.
Sospirò poi frustrata.
- Ma cosa sono questi sci?
Chiese Jane impacciata nel ricordare almeno una parte di quello strano nome.
- ASCII, Jane.
Sorrise la Dottoressa.
- Allora…ASCII o American Standard Code for Information Interchange, altrimenti detto Codice Standard Americano per lo Scambio di Informazioni, è un codice per la codifica di caratteri.
Supponendo che tutti questi caratteri rappresentino un’immagine, come spero che sia, si tratterebbe di arte ASCII. L'arte ASCII è un mezzo artistico molto in voga negli anni passati, che si basa principalmente sui computer come supporto di presentazione; consiste di immagini prodotte componendo i 95 caratteri ASCII. Immagini d'arte ASCII possono essere create con ogni editor di testo, e sono talvolta usate in combinazione con i linguaggi di programmazione per produrre programmi per computer il cui testo forma un disegno o un’immagine.
Spiegò Maura accuratamente.
- Quindi, non resta che vedere cosa ne esce?
Chiese Frankie un po’ perplesso.
- Esattamente.
- È un lavoro che pensate di riuscire a svolgere?
Domandò il Tenente con un pizzico di preoccupazione.
- Sarà difficile, ma se Frost mi aiuta, insieme possiamo riuscirci. Non nego che ci vorrà del tempo.
Ammise la Dottoressa guardando nuovamente la quantità di fogli sulla scrivania del Detective.
- Bene…dirigetevi nel seminterrato. Di spazio ce né. Per qualsiasi cosa chiedetemi pure. Buon Lavoro.
La ringrazio Sean. Sorrise il Medico Legale prendendo i fogli con sé e dirigendosi verso gli ascensori.
 
- La mia idea era di posizionare una telecamera sul soffitto in modo da poter osservare, in tempo reale ovviamente, ciò che stiamo componendo sul pavimento. Da vicino, concorderà sicuramente con me Dottoressa, ci risulterebbe impossibile capirne il significato e rallenterebbe il lavoro.
Propose Frost reggendo fra le mani una piccola telecamera.
- L’immagine verrà trasmessa sul monitor qui di fianco.
Maura era intenta a guardare i vari fogli con su scritti numeri e lettere.
- Sono messi in ordine per fotogramma?
- Certamente.
- Allora proviamo a tenerli in quest’ordine. Sicuramente, appena poggiamo la prima fila, riusciremo ad avere una linea guida per costruirlo in modo corretto e completarlo.
- Ha già un idea, Dottoressa?
Maura sembrò frugare nella propria mente alla ricerca di informazioni utili.
- I fogli sono 72. Una forma geometrica elementare, per comporre una data immagine con questo numero di fogli, non può essere che un rettangolo. Ho bisogno di carta e penna Frost.
Disse d’un tratto Maura alzandosi dalla sedia ove era seduta.
- E di dare un’occhiata al tatuaggio. Qualcosa ci è sfuggito e sono certa che la soluzione l’abbiamo dinnanzi ai nostri occhi.
- Io, nel frattempo, installo la telecamera.
Informò Frost mentre vedeva la Dottoressa allontanarsi.
 
Nel suo ufficio, Cavanaugh stava guardando i monitor. Le telecamere inquadrarono Frost e il Medico Legale parlare e poi Maura allontanarsi dal seminterrato.
Il Tenente spostò lo sguardo verso il monitor che inquadrava l’uscita dell’ascensore e il corridoio che portava all’obitorio.
Di lì a poco la Dottoressa oltrepassò le porte automatiche dirigendosi verso il proprio ufficio. Prese una cosa che somigliava a un block notes e una penna.
Sean spostò nuovamente lo sguardo verso il monitor dell’obitorio, dove sembrava essere diretto il Medico Legale.
Il tenente, in quell’istante, notò un lieve sfarfallamento sullo schermo.
Guardò con attenzione la Dottoressa uscire dal suo studio.
Sarebbe dovuta apparire nel monitor che mostrava l’obitorio ma non accadde nulla.
-Rizzoli!
Chiamò Cavanaugh richiamando l’attenzione della Detective poco distante.
- Tenente, qualcosa non va?
Chiese Jane preoccupata raggiungendo il Principale della Omicidi alla scrivania.
- L’uomo le fece cenno di avvicinarsi.
Maura sembrò aver dimenticato qualcosa ed era tornata nel proprio ufficio. Prese una cartella
dall’archivio e poi uscì nuovamente.
Gli sguardi dei Detective si spostarono nel secondo monitor per vedere la Dottoressa entrare nell’obitorio, che confinava con il suo ufficio ma, ancora una volta, nulla avvenne.
- Maura!
Esclamò Jane precipitandosi verso l’ascensore.
 
Il medico Legale uscì dal proprio ufficio entrando nell’obitorio. Un rumore le fece alzare lo sguardo.
Tutto attorno a lei sembrò tranquillo.
Fece qualche passo verso la cella mortuaria dove era situata la vittima dell’omicidio.
Un secondo rumore attirò la sua attenzione.
Si voltò ma era sola. Scosse la testa e afferrò la maniglia del portellone in acciaio.
- Non ti muovere.
Maura a quella voce si pietrificò.
- Cosa vuoi da me?
Chiese la Dottoressa tentando di modulare la propria voce e lasciar trasparire freddezza anziché timore.
- Lei è troppo zelante. Non posso rischiare oltre.
L’uomo era nascosto nella penombra.
- Maura!
Gridò Jane entrando nell’obitorio e cogliendo di sorpresa sia l’amica che l’intruso.
- Jane attenta!
Ma quell’avvertimento andò a vuoto.
L’uomo uscì dall’ombra bloccando la Detective da dietro e iniettandole qualcosa, con una siringa, al collo.
La mora crollò a terra e l’intruso se ne andò.
Cavanaugh, Korsak, Frankie e alcuni poliziotti corsero dietro all’assalitore.
Maura si precipitò dall’amica a terra.
- Jane…
La Detective dormiva profondamente.
La donna inginocchiata al suo fianco tirò un sospiro di sollievo.



Nota di Alex: Il mistero s'infittisce :P
Cosa starà pensando Maura? Quale altro segreto celerà quel tatuaggio?
Stay Tuned mie lettori preferiti :D
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Rizzoli & Isles / Vai alla pagina dell'autore: AlexVause