Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: vero15star    22/12/2008    5 recensioni
Questa storia parla di Sophia Brooke Adams.Per tutti è la ragazza popolare e impossibile della scuola,la ragazza viziata,ricca,determinata,orgogliosa e splendidamente perfetta.In realtà nasconde un segreto che riguarda lei e la sua famiglia. Un segreto custodito da parecchi anni. La sua storia inizia il giorno in cui incontra Lui:Thomas Storm. Il giorno in cui il paradiso si scontra con l'inferno. Il giorno in cui scopre che la sua eternità non sarebbe mai stata più la stessa. Gelosie,amori inconfessati,litigi,segreti tutto in una storia d'amore che coinvolge più di una persona. Spero vi piaccia,ci tengo molto a questa storia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eternity part 4 All'uscita del laboratorio mi incammino velocemente per non vederlo.
Per tutta la lezione non abbiamo fatto altro che litigare e se non litigavamo ci guardavamo male.
Ho perso tutta la mia infinita pazienza e questo vuol dire molto.
Sento qualcosa che mi blocca ad andare avanti e mi giro a vedere chi è e ad intimargli di mollarmi,quando mi accorgo che proprio quello da cui sto scappando che mi sta bloccando
-Che cosa vuoi?-gli chiedo scocciata mentre la sua mano blocca ancora il mio braccio.
-Senti,tu non mi stai simpatica ma non voglio prendere brutti voti in letteratura perciò possiamo cercare di avere un rapporto civile come normali compagni di laboratorio?Possiamo ignorarci per tutto il resto dell'anno ma almeno in laboratorio cercare di essere pacifici..Per favore-lo dice con un tono che quasi ti spezza il cuore,in un modo pacato ,semplice,dolce .
Ci cascherei anche,se fossi un oca come lui pensa,ma non lo sono.
-Mi dispiace,ma sai una cosa?Non mi interessa!!!Tu credi che io sia un oca,e io che tu sia un povero imbecille perciò non vedo come potremmo fingere di andare d'accordo quando mi dà fastidio persino l'aria che respiri.Ci divideremo il lavoro e parleremo il minimo indispensabile.Ora se non ti dispiace-gli strattono il braccio abbastanza violentemente per liberarmi e con fare sicuro me ne ritorno alla mia macchina dove c'è già mio fratello pronto ad aspettarmi.
So che mi sta guardando e per farlo arrabbiare abbraccio Devon più calorosamente di quanto avrei mai fatto
-Hai bevuto qualcosa Soph?Cos'è tutto questo affetto?-mi chiede sospettoso.In 200 anni non l'ho mai abbracciato in questo modo ed è naturale sia un pò diffidente.
-Non posso abbracciare il mio fratellone?-gli chiedo innocentemente facendo gli occhioni dolci ,una delle cose che mi vengono meglio.
-Non me la racconti giusta sai?Ma perchè indagare,se mi sta bene?-e mi da un lieve bacio sulla guancia mentre tutta la scuola ci guarda in modo strano.
E per una volta anche lui.
Salgo nella macchina e dallo specchietto noto che lui mi sta guardando ancora.
Un sorriso malefico spunta sul mio viso.
Un sorriso di vittoria.
Nessuno può essere immune al mio fascino tantomeno Thomas Storm.
-Io l'ho detto che tu non stai bene..-mi ripete Devon salendo in macchina e continuando a scuotere la testa poco convinto.
-Stai cercando di conquistare Storm?-mi chiede all'improvviso mentre siamo sulla strada di casa.
Ci manca poco che freni di botto appena sento nominare il suo nome.
-Non lo nominare nemmeno,io odio quel ragazzo e meno lo vedo,meglio sto-parcheggio e scendo dalla macchina,cercando nella borsa le chiavi di casa.
-Mi dispiace sorellina ma l'ho invitato alla festa-al suono di quella frase mi giro di scatto e i miei occhi diventano neri notte.
Devon capisce che qui si sta mettendo molto male.
Dopo una giornata di merda,che più merda non si può, deve uscirsene con questa frase?
Brutta mossa Devon.
-Scusa sorella,ma non sapevo che ti stesse così tanto antipatico,perciò l'ho invitato e ora rescindere l'invito mi sembra poco carino-su questo ha anche ragione e lo so.
Odio quando ha ragione.
-Va bene,ma deve stare molto lontano da me,se no finisce male,per lui e per te-gli intimo puntandogli il dito contro e sa perfettamente che sono seria,anzi serissima.
Entro in casa e salgo le scale che portano alla mia stanza immensa.
Le pareti verde chiaro,le tende azzurro oceano,il mio lettone gigantesco posto nel fondo della stanza,la scrivania color mogano sulla quale regna il caos primordiale,lo stereo super elettronico,regalatomi dal mio fratellone per Natale,il mio regno in poche parole.
Mi distendo sul mio letto e penso ad un modo per rilassarmi.
E so benissimo qual'è l'unico modo per rilassarmi.
Cerco tra i miei armadi una tuta e scendo le scale per rifugiarmi in palestra.
La nostra casa è molto grande.
Contiene 3 piscine,della quale due all'aperto,un campo da tennis,una palestra,una stanza giochi dove c'è il biliardo e le slot machine,la stanza Poker che usa mio padre,e la stanza Party per le feste.
Si,siamo esageratamente ricchi.
Ma cosa vi aspettate dopo 413 anni passati ad accumulare ricchezze e una favolosa fortuna con le varie lotterie e borse?
Metto i guantoni da boxe e inizio a prendere a pugni il sacco,più piano che posso per evitare di romperlo nuovamente.
Quando mi arrabbio spacco qualsiasi cosa mi sia intorno persino il metallo;è uno dei miei innumerevoli poteri.
Sento la rabbia crescere sempre più forte,la sento trasformarsi in energia e questa energia mi rende indistruttibile e inizio a colpire sempre più forte ,più forte che posso tanto da rompere un pezzo di muro ,vicino alla quale si trovava il sacco ,ora solo un amasso di polvere sul pavimento.
Sono troppo arrabbiata per prendermela contro un sacco oggi.
-Hai bisogno di uno sfidante sorellina?-mi chiede Devon scendendo dalle scale ,vestito con un pantalone di tuta blu scuro e una canottiera grigia che mette in mostra il suo fisico possente e muscoloso.
Se non lo conoscessi così bene,so per certo che anche io mi prenderei una cotta per lui.
-Mi sa di si,oggi ne ho proprio bisogno-accetto l'offerta stranamente.
Sono restia a lottare contro di lui ma oggi me ho davvero bisogno e non posso distruggere mezza casa.
-Vedo che Storm ti ha ridotto proprio a pezzi-sentendo nominare quel nome gli mollo un pugno nello stomaco.
Per natura noi non ci facciamo male e tantomeno sentiamo dolore però i pugni e le varie botte rimangono sotto forma di semplici lividi molto chiari,però riconoscibili da noi semi-angeli.
Un pesante livido si forma sulla pelle,nell'esatto punto dove gli ho piantato il pugno.
-Incavolata eh?Bene,anche io-e iniziamo a lottare.
Pugno dopo pugno,schivata dopo schivata,rimango sempre io la più forte e lo sappiamo entrambi.
Devon mi stuzzica,cerca di distrarmi ma quando lotto il mio cervello è scollegato e l'unico rumore che sento è quello delle gambe che si muovono e delle mani che lottano.
L'ultimo pugno deciso è nello stomaco,di nuovo.
Cade per terra e si arrende.
-Forse è meglio che non lotti con te,sai far sentire un uomo ,uno schifo-rido divertita mentre mi asciugo il sudore e decido di farmi una doccia immediatamente perchè l'odore che emano mi fa raccapricciare.
Il getto caldo sulla mia pelle mi rilassa e cerco di non pensare a niente che potrebbe farmi arrabbiare.
L'acqua scorre sulle mie bracce nella quale posso notare piccoli lividi chiarissimi alla quale dovrò dare una spiegazione ai miei.
Se c'è una cosa che Selenia e Carter odiano sono quelle poche volte in cui io e Devon lottiamo perchè per loro questo non fa altro che renderci più competitivi e fa male alla famiglia.
Esco dalla doccia e scelgo con tranquillità un jeans azzurro chiaro e una t-shirt grigia .
Quando sono in casa posso vestirmi anche anonimamente senza curarmi troppo dei particolari.
Scendo per il consueto the del pomeriggio e dò un bacio alla mia dolcissima mamma acquisita.
Lei mi guarda sorridendo ma poi quel sorriso si trasforma in rabbia .
-Sophia Brooke Adams hai lottato contro tuo fratello?-ecco.
Non le si può nascondere niente,capisce sempre tutto.
All'occhio umano quelle semplici,piccole macchioline giallastre chiaro neanche si vedrebbero ma non all'occhio di una madre,specialmente poi Selenia.
-Ma no,è stato il sacco da boxe,ero poco concentrata oggi e mi è arrivato spesso in faccia e sulle braccia-ci avrebbe persino creduto se Devon non fosse arrivato e da come l'ho conciato,si capisce perfettamente che non ho lottato contro un sacco.Bestemmio mentalmente contro di lui,che subito capisce di aver fatto un grande errore a scendere in cucina a maniche corte,con i lividi in bella mostra.
-E chi è stato a ridurre tuo fratello in questo modo?Sophia,quante volte ti ho detto che per nessuna ragione al mondo devi lottare contro Devon?Ho capito che devi sfogare la tua rabbia ma non puoi farlo contro qualcos'altro che non sia tuo fratello?Anche a costo di far ricostruire casa conoscendo la tua forza-mi urla seriamente arrabbiata.
Ogni volta devo sempre subirmi il discorsetto dopo-lotta.
Credo persino di averlo imparato a memoria.
-Sophia!!!Ascoltami quando ti parlo signorina...è l'ultima volta che ti faccio questo discorso,la prossima ti metto in punizione.-
Ormai non mi spavento nemmeno più.
Sono circa 100 anni che mi minaccia con la punizione ma riesco sempre a farla franca con i miei occhietti da cucciolo e da ruffiana professionista.
Guardo Devon e anche lui sta ridendo sotto i baffi,e mentre mia madre si gira ancora arrabbiata per versare il the nelle apposite tazze,mi prende le mani e mi dice sottovoce,per non farsi sentire
-Vale sempre sentirsi il discorsetto se posso lottare contro di te,nonostante tu mi batta sempre-
-Guarda che il discorsetto lo fa a me ,mica a te comunque vale lo stesso per me,un giorno riuscirai a battermi-gli dico sorridendo e scherzando ,lui mi trattiene per il braccio,guardandomi negli occhi..
-Si lo so,basterà farti distrarre da Storm e allora vincerò io-al suono del suo nome gli tiro un altro pugno nello stomaco.
-Sophia!!-urla Selenia con uno sguardo fulminante.
Lo so,sono nella merda.
In teoria.
-Non è colpa mia,sa perfettamente che non voglio sentir parlare di quel ragazzo e lui continua a ripetere il suo nome ,io che dovrei fare?L'unico modo per farlo tacere è picchiarlo-mi ribello io incrociando le braccia e sbuffando.
E che cavolo non può dare sempre la colpa a me?
Ok,sono molto più in vantaggio io perchè sono estremamente forte ma se dico che una cosa mi dà fastidio,mi da molto fastidio..
-Devon?Smettila di importunare tua sorella!!-
Il mio fratellone mi guarda indispettito,e mi fa una linguaccia mentre Selenia lo ammonisce esausta.
Povera Selenia le diamo sempre molto da fare con i nostri problemi e i litigi.
E dire che tutti in teoria pensano che gli angeli siano delle persone molto tranquille e poco inclini alla violenza.
Mi sa che non hanno ancora conosciuto me.
Nel frattempo mi siedo sulla sedia e continuo a sorseggiare il mio thè mentre penso a lui,quel maledetto e insopportabile lui.
Quella persona che è nata soltanto per darmi il nervoso e che non sopporto,l'unica persona al mondo capace di tenermi testa,l'unica della quale ,anche se mi costa davvero tanto ammetterlo,ero rimasta ammaliata.
Quella persona che si chiama Thomas Storm.
Stramaledetto ragazzo.
Non sono abituata a persone che sanno reagire alle mie provocazioni,e odio quei pochi che ci riescono,lui specialmente.
Thomas "Tommy"Storm.
Una tempesta di rabbia e furia mi invade il corpo e sento l'energia e l'adrenalina scorrere nelle mie mani, so che sto per perdere il controllo di me stessa.
Un altra cosa a cui non sono abituata.
Io non perdo mai il controllo.
Urlo arrabbiata mentre mi alzo dalla sedia,più che altro scaraventandola e iniziò a correre dirigendomi verso la campagna.
Corro sempre più forte,fregandomene della possibilità che qualcuno mi veda ad una velocità che sfiora i 200 km/h e il vento freddo e gelido mi sfiora le guancie rosse ,facendomi sentire molto meglio.
Sentire il vento è una benedizione per me,per la mia salute mentale e fisica.
è una delle poche cose che sia gli umani che noi angeli sentiamo sulla pelle e lo apprezzo moltissimo.
Essere così diversa da tutte le altre persone può portarti alla disperazione e sono conscia che molte delle sensazioni o esperienze che gli umani provano io non potrò mai provarle per il resto della mia eternità.
Essere madre per esempio,sposarmi,avere fame,sete,avere paura,sentirsi felici oppure innamorati.
Specialmente quest'ultima.
Credo che gli umani non apprezzino abbastanza la possibilità di donare se stessi alla persona che si ama e poter condividere la gioia dell'avere qualcuno accanto per sempre.
Per loro ,quel per sempre è relativo.
Per me no.
Per me per sempre è davvero per sempre.
Persino quando non  voglio.
L'amore è l'unica cosa che rimpiango del non essere umana,del resto non me ne importa tantissimo.
Vorrei provare quei sentimenti di cui sento parlare nelle menti delle persone,nei loro intricati pensieri,sapere che cosa significa stare male per qualcuno ,sentirsi morire se ti guarda,quella sensazione di mancamento nelle gambe appena lo vedi da lontano,provare l'amore in tutte le sue forme e versioni.
Ma non succederà mai,e non è propriamente per colpa mia.
Quale ragazza si innamorerebbe mai di una persona ,metterebbe in gioco se stessa,il suo cuore,la sua vita nelle mani di un altra sapendo perfettamente che finirà presto?
Forse qualcuno lo farebbe anche ma non io.
Non sono pronta abbastanza per affrontare un dolore del genere.
Non lo sarò mai.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: vero15star