Assenza/Ausencia
Appena ti ho lasciato,
sei in me, cristallino
o tremante,
o inquieto, da me ferito
o colmo d’amore, come quando i tuoi occhi
si chiudono sul dono della vita
che senza sosta ti affido.
Amore mio
ci siamo incontrati
assetati e ci siamo
bevuta tutta l’acqua e il sangue,
ci siam trovati
affamati
e ci siam morsi
come morde il fuoco,
lasciandoci ferite.
Ma attendimi,
conservami la tua dolcezza.
Io ti darò anche
Una rosa.
Nel momento stesso in cui ti ho lasciato, la tua immagine si è cristallizzata nella mia mente.
Ogni momento che abbiamo vissuto: quando eri tremante di paura, quando eri inquieto, quando eri ferito, o quando eri colmo d’amore, tutti questi momenti sono impressi nella mia memoria.
Amore mio.
Ci siamo incontrati e come due calamite ci siamo scontrati, attratti, entrambi assetati di qualcosa, chi di vendetta e odio, chi di voglia d’aiutare ed essere utile. Ci siamo trovati affamati, affamati di calore, amore, bocche, pelle, sudore e lacrime. E ci siamo fatti del male, ci siamo morsi come morde il fuoco- lo stesso fuoco che ha ucciso la mia famiglia- e ci siamo feriti a vicenda. Morsi, per ricordare, ricordare il dolore ma soprattutto per far capire agli altri che ci apparteniamo.
Ora devo andare via, per capire quali sono le mie priorità ma una sola cosa so.
Di una sola cosa sono sicuro, ti amo e tornerò da te. E lascio questa città, lascio il nostro letto ancora pregno dei nostri odori, mentre lascio te ti chiedo di conservare il tuo amore e la tua dolcezza. E io ti darò anche una rosa solo per vedere il tuo –stupido-sorriso.