CAPITOLO 50: LA FINE DELL'ADDESTRAMENTO


Questo capitolo sarà molto più breve del precedente. Consideratelo un capitolo di intermezzo.
Ringrazio Illidan e Bankotsu, che continuano a commentare e a seguirmi. E voglio augurare a tutti, anche se un po' in anticipo, buon Natale e un felice anno nuovo.

Drizzt ansimò vicino alla carcassa. Era stato un combattimento realmente impegnativo, il più duro della sua vita.
"Hai vinto. Sei stato bravo."
"Maestro Tenkai?"
"Ora, assorbi il Globo di Ghiaccio. Esso ti donerà la capacità di controllare le energie fredde ad un livello molto superiore a quello attuale."
Dalla bocca del cane fuoriuscì una sfera azzurra che volò verso l'elfo, poi cominciò a girargli attorno, per poi dissolversi.
Drizzt aveva ottenuto nuovi poteri.
"È stato divertente." - commentò Zhai.
"Hai battuto il Demone dell'Ombra. Ora assorbine il potere."
Zhai vide davanti a sé la sua immagine, come se fosse riflessa in uno specchio. Poi ritornò ad essere la sua ombra.
"Ora quando avrai bisogno di aiuto essa verrà in tuo soccorso."
Zhai ce l'aveva fatta.
"Che lotta! E la spada ormai è tutta rovinata!"
"Non temere, perché ora non ne avrai più bisogno. Prendi la Spada d'Argento."
L'umano osservò la potente arma vicino al cadavere, e la prese con sé.
"Colei che prima ha tentato di ucciderti ora sarà la tua più fedele alleata. Quella spada è magica, fanne buon uso."
Rannek aveva trovato ciò che cercava.
"Mi ha quasi ucciso...ma alla fine ho vinto!"
"Hai sconfitto il demone. Ora prendi il suo potere."
Il corpo del mostro si dissolse ed al suo posto rimase una magnifica gemma allungata.
"La Pietra del Demonio. Possiede dei poteri magici straordinari. Prendila. È tua."
Anche Illius aveva ottenuto la sua ricompensa.
"Chissà come se la sono cavata gli altri...ha, siete qui!"
I quattro erano di nuovo tutti uniti.
"Evviva! Ce l'abbiamo fatta tutti quanti!" - esultò lo stregone.
"E adesso siamo più forti. Abbiamo nuovi poteri..." - cominciò Drizzt.
"...e nuove armi!" - disse Rannek alzando trionfale lo spadone.
"Avanti, ora usciamo da qui."
"Aspettate, prima vi guarisco le ferite." - disse Illius, e così fece.
I quattro, ora di nuovo davanti alla porta la varcarono. Essa si dissolse alle loro spalle.
"Sono fiero di voi." - si complimentò il maestro con un inchino.
I quattro chinarono il capo in segno di rispetto.
"Ora siete pronti. Non ho più nulla da insegnarvi."
"Ma non potete di certo andarvene così!" - disse Black.
Lui e il suo compagno si spostarono e mostrarono dei doni preparati dal maestro: una veste blu, un'armatura rossa in scaglie di drago, un abito nero e un'armatura argentata.
"I vostri abiti ora sono rovinati, e questi sono per voi. Li ho costruiti personalmente. Andate a cambiarvi ed indossateli."
Dopo poco i quattro erano pronti: gli abiti erano stati fatti su misura per loro, ed erano forti, resistenti e incantati dalle più potenti magie.
"Ora ho un compito per voi. Un oni mi ha comunicato che Amahara, una città che avete visitato, è stata attaccata e conquistata."
"Che cosa?! Ma se abbiamo ucciso il tiranno e scacciato i soldati!"
"Purtroppo i nostri nemici avevano a disposizione dei fortissimi mercenari, che hanno devastato gli uffici dopo la vostra partenza. Tenete questa polvere blu. Gettatela nel fuoco ed essa vi porterà a  Uru-baen, la città dove sono stati deportati gli abitanti."
"Cosa? Uru-baen è una delle città più potenti del Regno di Damara...dev'essere opera di Decio!"
"Probabilmente. Alcuni miei soldati hanno indagato, e pare sia in atto un piano per rovesciare dal trono gli eredi."
"E allora andremo nella città, aiuteremo Goshiro e la faremo pagare a quel criminale!"
"Voi non venite?"
"No, la polvere creata è appena sufficiente per voi. Non appena ne avrò dell'altra io e i miei allievi vi raggiungeremo."
"Buon viaggio!"
"Buona fortuna!"
"Ci vediamo!"
Illius creò del fuoco con la magia, poi i quattro gettarono la polvere e partirono.
"Grandi prove attendono quei ragazzi. Ma ce la faranno, ne sono convinto."
Tenkai si voltò e si diresse verso l'interno del tempio.
"Maestro, dove andate?"
"A prendere una delle lame più potenti che esistano."
Il monaco andò verso la statua del suo avo, inginocchiata davanti ad una di Onimusha.
"La katana."
La spada, sistemata in un fodero legato attorno alla vita della statua venne estratta: era magnifica, scintillante ed affilatissima.
"Fatta in kerium. La lega metallica più forte mai concepita da delle creature mortali."
Il maestro sferrò alcuni colpi all'aria, dimostrando di saper maneggiare l'arma con ammirevole abilità.
"Perfetto" - pensò - "Mi ricordo ancora come si fa."
Dopo poco tempo il monaco aveva raccolto talismani e varie pergamene purificatrici, pronte ad essere utilizzate
"Ora devo solo preparare la polvere. Ci vorrà un bel po', ma presto potrò finalmente scendere in campo."
L'umano sospirò. Da una parte voleva combattere con tutto il cuore, ma dall'altra cercava solo la pace. Poi sul suo volto comparve un sorriso.
"Tremate, demoni" - pensò mentre fissava il sole - "Sono tornato!"