Settima
parte(Klaretta):
Era una
giornata tiepida. Un pallido sole settembrino illuminava i visi dei pochi
studenti rimasti a Hogwarts mentre un vento dispettoso obbligava dolci nuvole
bianche a rincorrersi in gare senza senso.
I più
piccoli erano seduti o sdraiati mollemente sotto le fronde degli alberi, e
lanciavano sguardi invidiosi alla comitiva che si muoveva in quel momento per
raggiungere il piccolo insediamento magico.
Accanto a
loro sfrecciavano piccoli gruppi eterogenei di ragazzini eccitati per la
giornata di libertà mentre dietro di
loro arrancavano i professori che tentavano di mantenere almeno una parvenza di
educazione senza, chiaramente, grandi successi.
Tar e
Lily procedevano sottobraccio sorridendo e chiacchierando di piccole amenità.
Nell'ultimo periodo erano diventate molto amiche.
Lily era
capace di rimanere seduta accanto al fuoco per ore sentendo parlare l'elfa di
casa sua.
La teneva
sveglia notti intere facendosi raccontare quasi allo sfinimento degli interminabili
corridoi del palazzo dove la piccola elfa correva con i fratelli, dei pranzi
regali che servivano alle ambascerie del suo popolo... e dopo qualche
insistenza anche dell'elfo che Tar avrebbe dovuto sposare al suo diciottesimo
compleanno.
Glielo aveva
descritto con note di malinconia e rabbia nella voce e la rossa era rimasta
sconvolta all'idea di un matrimonio combinato. Non erano più tornate
sull'argomento per quieto vivere.
Ma in quel momento nessuna delle due stava
pensando a quei racconti... entrambe ripensavano alla piccola Fera... era stato
triste mollarla a scuola ma sarebbe stato perfettamente inutile tentare di
convincere la McGranitt a fare uno strappo alla regola...
-Ma
guarda un pò...l a mezzosangue e l'elfa... bella compagnia davvero…-
-Malfoy…
non sentivamo affatto la tua mancanza ma chiaramente ti sei sentito in obbligo
di venire a salutare una principessa... mi sembra doveroso in fin dei conti…-
La faccia di Malfoy era deformata dal
disgusto, e tutti avrebbero giurato che se non fosse stato per l'etichetta a
cui lui teneva così tanto avrebbe sputato ai piedi di Taraja.
-cuginetto,
come puoi essere caduto così in basso? A questo punto potevi portarti dietro
quello zoticone del guardiacaccia ed eri sistemato...-
Tar
guardò con un misto di compassione e di disgusto quella ragazzina petulante,
unica donna nella cricca di malfoy.
Era di
una bellezza sconvolgente, con i capelli neri come la notte più buia e occhi
che sembravano poter incenerire chiunque... ma Sirius non sembrava minimamente
toccato...
-io
almeno non vado in giro con un...-
-maiale
platinato.-
-ecco
appunto…-
L'elfa
dovette trattenere le risate, era particolarmente fiera di quel nomignolo....
-tu,
stupida ibrida come osi parlare a me così?-
-oh,
Malfoy te l'ho mai detto che sei davvero petulante?-
-si,quello
è il mio cognome e vedi di non sciuparmelo troppo...-
-non
potrei mai… altrimenti come faresti ?- scosse la testa prendendolo palesemente
in giro…
-ok io
direi che siamo andati anche troppo avanti con questa amabile
conversazione, e noi abbiamo altro da fare quindi bambini dispettosi dite ciao
ai serpeverde e andiamo...-
Guardarono
per un attimo sconvolti Lily e poi scoppiarono a ridere, aveva un tono così
materno!
Appena
voltato l'ultima stretta curva del sentiero che portava alla cittadella magica
Lily si girò verso i ragazzi
-vero che
ci accompagnate a fare shopping?-
Sapeva di
non avere mezza possibilità con Sirius e così si abbassò a fare la cosa più
scorretta del
mondo...
fece gli occhi dolci a James... non avrebbe potuto resisterle.
-noi
veramente - sbattutina di ciglia maliziosa -ma certo con grande piacere!
Tar si
girò per non far vedere la sua faccia quasi viola nello sforzo di non ridere.
-Ma Lily, in quanto secchiona, a te non dovrebbero interessare i vestitiii.-
Esclamò Sirius con voce lamentosa…
-su non
fare il bambino, e poi non è per me ma per Tar, ha bisogno di un vestito per la
festa danzante di Halloween!-
-ma
mancano mesiiii…-
-su, su
non fare così!-
Così tra borbottii
vari e imprecazioni contro Ramoso, considerato unico vero colpevole di questa
tragedia, seguirono le ragazze, che non facevano altro che entrare e uscire dai
negozi, indicandosi vicendevolmente tutti gli oggetti strani che riuscivano a
scovare. Spesero una mezza fortuna solo da mielandia.
Tar
voleva provare tutto. Dalle api frizzole, passando alle cioccorane, fino ai
lecca lecca da dare ai nemici che facevano spuntare strane nuvolette viola tra
i capelli.
Con un
enorme sacchetto in una mano e un gelato di un colore inguardabile, uscirono
dal negozio occhieggiando tutti i locali che si affacciavano sulla strada.
-ah no
ferme li, ora andiamo da zonko…-
-si dai
Lily mi sembra giusto...-
Nel
negozio di scherzi diedero davvero fondo alle loro possibilità. Occhieggiavano
praticamente ogni diavoleria che ingombrava i polverosi scaffali.
Alla fine
furono riportati con i piedi per terra di Lily che ricordò loro che i fondi
dovevano bastare per tutto l'anno.
Si
accontentarono di una decina di caccabombe, qualche petardo ad accensione a
freddo e altre sciocchezze tipo pergamene dispettose o penne che scrivevano
solo insulti.
-Io
dovrei mandare una lettera a mio padre, sono quasi tre settimane che non gli
scrivo...-
-Allora
la prossima tappa è l'ufficio postale. Questo devi proprio vederlo, è uno
spettacolo troppo forte.-
La posta
sarebbe rimasta uguale per molti anni... già in quegli anni su tutte le pareti
erano pronti gufi di diversi colori, razze a seconda della velocità e della
grandezza del pacco.
Tar
rimase letteralmente a bocca aperta, facendo un giro su se stessa come per
abbracciare tutto quello che poteva vedere.
Girò per
un buon quarto d'ora tra tutti i vari
pennuti, scegliendo alla fine un gufo completamente nero (esistono? NdA) adatto
per i viaggi lunghi e faticosi.
Quando
finalmente uscirono tutti e sei respirarono a pieni polmoni l'aria pulita,
senza la puzza che sembra accompagni la presenza di uccelli.
La
principessina si guardò intorno e il suo sguardo si fermo su una vecchia casa
diroccata su una collina...
-e quella
che cos'è?-
I ragazzi
si scambiarono occhiate strane che non riuscì a cogliere, e finalmente Lily le
rispose
-mah
niente, è la stamberga strillante. Dicono che sia il luogo più infestato di
tutta la Gran Bretagna.-
Tar battè
le mani eccitata.
-davvero
?che bello!!! vi prego mi portate a vederla?-
-no no
dai figurati che vuoi che ci sia da vedere ? e poi io voglio proprio andare nel
negozio di vestiti...-
Il tono
di Lily suonava assolutamente normale ma il collo le si era arrossato e la
risposta era stata decisamente troppo frettolosa.
Ma non
potevano permettere che lei entrasse la dentro per trovare... niente...
Il
negozio di vestiti era dall'altra parte della città e lo raggiunsero dopo una
breve passeggiata completamente silenziosa.
La
tensione era quasi tangibile ma si sa, non c'è ragazza che sappia rimanere di
cattivo umore davanti alla prospettiva di un pò di sano shopping.
Le
commesse si lanciarono occhiate desolate appena le videro entrare e
cominciarono a seguire i loro movimenti come cani bastonati...
Le
ragazze cominciarono dall'intimo... per Lily un completino di pizzo bianco… Tar
le sussurrò in un orecchio...
-vuoi
proprio farlo morire James questa volta eh?-
Lily si
limitò a mostrarle la lingua e ad ammirarla fasciata da un sottoveste di seta
nera.
Il corpo
perfettamente sodo grazie ad anni di danza coperto da quel leggero tessuto
rendeva l'elfa particolarmente attraente...
-e tu
invece chi vuoi far morire di crepacuore?-
-ah ah
ah…-
Passarono
ai vestiti e qui iniziò il disastro... si provarono centinaia di capi, mentre
le commesse meditavano suicidio.
Dopo
quasi un'ora di prove Tar uscì dal camerino con un lungo abito viola, colore
che accentuava i suoi occhi della stessa sfumatura, e una scollatura che di
casto non aveva nulla.
Il
tessuto era morbido, stretto fino ai fianchi per poi creare una gonna larga e
morbida..
-wow Tar,
sei fantastica… se non lo compri ti faccio ricoverare… bisognerebbe essere
pazze per lasciarsi sfuggire l'abito del secolo...-
-direi
che non sei messa male neanche tu tesoro... questo abito ti sta d'incanto.-
Vedendo che i ragazzi ormai scalpitavano
decisero di rinunciare alle scarpe e pagando il conto li raggiunsero sulla
strada acciottolata.
-sia ringraziato merlino… credevamo che foste
state risucchiate da un vortice temporale... sentite che ne dite di separarci?-
-Noi volevamo andare nel negozio di articoli sportivi
e...-
-abbiamo capito… ci incontriamo ai tre manici
di scopa tra un'ora?-
-perfetto a dopo...-
Allontanandosi i ragazzi avrebbero potuto
giurare di aver sentito Lily tenere la sua ennesima lezione di storia
-sai
questo locale ha una sua importanza culturale... è stato il quartier generale
durante la rivolta dei...-
Ma il
resto della lezione non lo sentirono mai, troppo occupati da... altro!!!!!
Entrarono nel locale denso di fumo e di grida
degli avventori...
quel giorno gran parte dei tavolini era
occupata da studenti in uscita ma in un angolo, proprio dietro un grande
quadro, sedevano i professori con la presenza eccezionale del preside.
Le due ragazze ordinarono da bere due
burrobirre mentre Lily cercava di estorcere un'informazione di vitale
importanza a Tar.
-ti prego dimmeloooo…-
-ma no dai cosa te ne importa…?-
-ma lo sai che sono curiosaaa... dai com'è
tuo fratello?-
-buah… è simile a me... capelli neri, occhi
blu e un carattere che peggiore non si può... felice?-
-si si mi ritengo soddisfatta!-
-ecco ragazze le vostre bibite… ma i
cavalieri dove sono finiti?-
-oh madama... sa com'è... non ne potevano più
così sono andati da "tutto per il quidditch"-
-non preoccupatevi, tra poco cresceranno e
preferiranno stare con due belle ragazze come voi...-
Lily era arrossita...
- stai pensando a james eh? dai confessa.-
-no no ma cosa dici...-
-certo.-
-a me james non piace!-
-shhht, fai silenzio.-
Era girata verso il tavolo degli insegnati e
anche Lily potè vedere, grazie alla luce rossastra di un piccolo lampadario che
la vecchia dama del quadro si era avvicinata all'orecchio di Silente ma da
quella distanza era impossibile sentire quello che si stavano dicendo.
O forse in fondo neanche così impossibile.
Tar saltò in piedi afferrando di scatto soprabiti e sacchetti e afferrando Lily
per un braccio.
-corri, non ho capito bene cosa sia successo
ma di sicuro qualcosa di brutto a Fera.-
Lily sbiancò in volto creando un curioso
contrasto tra il suo viso bianco neve e i capelli più simili a una fiamma.
Corsero a perdifiato lungo le vie
acciottolate di Hogsmeade, rischiando di travolgere vecchi maghi, bambini e
fattucchiere in vacanza.
Si fermarono quando da dietro la collinetta
apparve la grande porta della scuola e Lily si appoggiò sulle ginocchia
riprendendo fiato.
Entrarono, immergendosi nel silenzioso quasi
spettrale di quei corridoi abituati a vedere correre studenti e a sopportare
schiamazzi di ogni tipo.
L'infermeria venne raggiunta presto ma si
acquattarono dietro una colonna aspettando che i professori finissero di
parlare…
-da suo padre.-
-è un gesto indegno!-
-con tutta la famiglia.-
-li picchiava anche.-
-meriterebbe Azkaban a vita...-
Le due ragazze si guardarono in volto, avendo
capito a grandi linee cosa fosse successo... era terribile. Quando si
allontanarono in direzione dello studio circolare di Silente le due entrarono
in infermeria.
-cosa ci fate qui?-
-noi... beh ecco noi... vorremmo vedere
Fera.-
-Fera Piton?-
-si lei.-
-no non se ne parla neanche, ha bisogno di
riposare e di dormire.-
-la prego madama chips, ci faccia entrare,
staremo poco lo prometto.-
la donna si guardò intorno come cercando
qualcosa che la aiutasse nella scelta, poi guardo la rossa
-andate, ma solo cinque minuti e non la
stancate.-
-oh, grazie grazie grazie.-
Il letto in cui era stesa la piccola
grifondoro era schermato da bianche tende tirate per assicurarle un minimo di
privacy. Quando scostarono la tenda la videro. Su quel letto che sembrava così
grande, accentuando l'impressione che lei fosse piccola e fragile. Non c’erano
segni tangibili della violenza subita, se si escludono le lacrime che ancora le
rigavano il volto. Vedendo le sue amiche però le asciugò con la manica, in un
gesto tenero e quasi infantile.
-voi... voi sapete...?-
-shht non ci devi raccontare niente...-
si limitarono a sedersi sul letto e ad
abbracciarla forte, perché nessuna di loro sapeva quali fossero le cose giuste
e le parole adatte.
-ragazze, mi spiace, ma adesso deve davvero
riposare.-
Madama aveva in mano un bicchiere pieno di
una pozione dall'aria disgustosa che emanava una nebbiolina bluette.
Quando Fera la bevve storse il volto in
un'espressione di puro disgusto, facendo scoppiare a ridere le amiche. Poco
dopo era caduta in un sonno profondo, senza sogni a turbarlo. Le studentesse
più grandi lasciarono in silenzio l'infermeria.
Quel clima lugubre si mantenne anche lungo i
corridoi. I quadri sussurravano su quella sporca storia, come se non avessero
un pettegolezzo come quello da secoli. Non si curavano affatto di abbassare il
tono di voce al passaggio delle due.
Entrambe erano immerse in pensieri troppo
profondi e personali per renderli corporei a parole. Lily aveva un volto
sconvolto, pallido con i grandi occhi verdi cerchiati da lacrime trattenute.
Tar sembrava aver preso la situazione molto più sul personale. Serrava forte i
pugni mentre si torturava il labbro inferiore scotendo la testa come un cavallo
bizzoso. Davanti all'ennesimo pettegolezzo, trovò un modo per tirare fuori
almeno in parte la sua rabbia.
-LA VOLETE SMETTERE?-
-Tar, ti prego, stai tranquilla, loro non
centrano nulla.-
-NO HAI RAGIONE NON CENTRANO NULLA, MA NON
HANNO NIENTE DI MEGLIO DA FARE CHE IMPICCIARSI DEGLI AFFARI ALTRUI?-
La voce si perse tra i lunghi corridoi della
scuola, mentre l'elfa rilasciava le braccia, che fino ad allora aveva usato per
gesticolare in aria, lungo i fianchi.
-scusa, non volevo fare questa scenata ma mi
sento così... impotente.-
-lo so, mi sento così anche io...-
E forse per la prima volta da quando erano
amiche si abbracciarono, non un gesto di affetto ma dettato dal bisogno
imperante di appoggiarsi a qualcuno che potesse sostenere loro e i loro
problemi.
Quando sciolsero l'abbraccio Lily aveva il
volto invaso dalle lacrime, che Tar asciugò con un dito.
- non far e così,
dobbiamo essere forti anche per Fera adesso capito?-
-hai ragione...
eh... ehm tar, che ne dici di venire dentro? io davvero non ce la faccio a
stare da sola... nessuno avrà nulla da ridire...-
-non dopo che ho
spaccato la faccia a sirius in effetti... forza entriamo...-
e rivolgendosi alla
signora grassa lily disse:
-edera dorata.-
La signora guardò
con sospetto Tar, ma alla fine decise di aprirsi rivelando il piccolo
passaggio.
Mentre entravano attraverso il quadro, tutti
i personaggi dei dipinti circostanti si guardarono negli occhi sentendosi
colpevoli di quell'imperdonabile indelicatezza. Solo una vecchia sirena
borbottò qualcosa contro questa gioventù senza rispetto per gli anziani ma fu
prontamente zittita da occhiate di fuoco in ogni direzione.
Nella sala comune regnava la rilassata
tranquillità che segue le giornate faticose e divertenti, con allegri gruppetti
che investivano le ultime energie della giornata giocando a scacchi o, più
raramente, ripassando le materie per il giorno dopo.
I malandrini erano stesi su un vecchio divano
rosso intenso, e la scena era quella ormai nota a tutti... remus che ripassa...
sirius che ciacola con le ragazze e james che gioca con il boccino mentre peter
lo guarda adorante. Nessuno sembrava preoccupato, come se la notizia non li
avesse minimamente toccati...
-ragazze eccovi… non è stato molto carino
scappare senza dire neanche...-
-AH SAREMMO STATE NOI QUELLE POCO CARINE?-
-INFATTI DAVVERO NO SO COME FACCIATE A ESSERE
COSì TRAQUILLI-
-SI DIREBBE QUASI CHE NON VE NE FREGHI NULLA
DELLA NOSTRA AMICA... CHE PENA CHE MI FATE
-…CHE CI FATE!-
Ma i ragazzi si guardarono con aria spaesate,
del tipo... queste si sono completamente bevute il cervello...
fu remus a dare voce a quello che tutti e
quattro si stavano chiedendo.
- ma cosa state dicendo?-
-COSA STIA… cosa stiamo dicendo? vuoi dire che
voi non ne sapete niente?-
-ehm... no, non credo… cosa dovremmo sapere?-
Le due si
lasciarono cadere sulla moquette che ricopriva tutta la sala comune...
guardandosi negli occhi come cercando di scaricare sull'altra la responsabilità
di dire quello che stava accadendo... alla fine fu Lily a prendere la parola.-
-allora, noi eravamo ai tre manici di scopa
ad aspettarvi... e Tar ha sentito un quadro che parlava con Silente.-
- c'era silente?-
-si ma non è importante…ascoltala.-
-ecco, erano brutte notizie e così siamo
tornate di corsa al castello. Fino adesso siamo state in infermeria da Fera.-
-NO. come sta la mia piccolina?-
-bè... non sta bene... suo...- Ma qui la voce
sembrava esserle venuta a mancare e fu
Tar a finire di parlare in sua vece.
-quel porco di suo padre ha tentando di
violentarla.-
Cadde un silenzio di tomba... nessuno sapeva
cosa dire, come reagire. Remus si passò la mano sugli occhi, sconvolto. Sirius
sgranò gli occhi e sbiancò. James praticamente svenne.
Alla fine
fu l'elfa a parlare, quasi sicuramente a sproposito.
-già…quel porco di suo padre, un pervertito
come tutti gli uomini.-
-tar…-
-no lily è vero, davvero sono tutti dei
maiali.-
A questo
punto sirius si riscosse dallo shock che aveva colpito i tre ragazzi e si rivolse
imbronciato a taraja.
-ehi scusa. capisco che sei sconvolta ma non
vedo perché devi addossare la colpa all'intero genere maschile. Solo perché uno
fa schifo non significa che lo facciano tutti.
Taraja
rimase un attimo interdetta, con un dito sollevato a mezz’aria, poi sorrise
trionfante e disse:
-beh,
sai… il fatto è che non è l’unico maschio schifoso che conosco.-
Ehi,
sirius… è un’idea mia, o c’era un velato riferimento…?-
-non
c’erano veli…-
-ma chi ti credi di
essere per trattare la gente in questo modo? Miss principessina sul pisello.
Non sei nessuno per giudicare.-
- Oh,
certo, perché ci sono casi lampanti di uomini intellettuali... come te vero?-
-no non ho detto questo ma da qui a...
insomma a fare quello che ha fatto…-
- oh certo perché il vostro primo pensiero
quando vedete una ragazza non è “riuscirò a portarmela a letto”?-
-come ti permetti? che ti credi di essere?-
-Tar.-
-zitta lily è una questione tra me e questo
bell'imbusto.-
-guarda che nessuno ti ha offeso mentre tu mi
stai insultando ripetutamente.-
-sirius…-
-jamie fatti gli affari tuoi.-
James e lily si guardarono sconfitti mentre
erano costretti a assistere a quella specie di partita di ping pong di botta e
risposta. Sapevano che tutte le parole che uscivano dalle bocche dei due erano
dettate dall'ira ma dovevano smetterla prima di fare cose di cui si sarebbero
poi pentiti.
Nel frattempo il litigio proseguiva.
- io sono un gentiluomo lo sai, non ho
neanche risposto al tuo schiaffo.-
-oh certo un vero cavaliere d'altri tempi,
non hai risposto al pugno solo perché il nasino ti faceva troppa bua!-
-piccola viscida... non te l'ho restituito
solo perché non volevo vederti piangere.-
-ah è questo che hai raccontato ai tuoi
amichetti? e sono...-
La risposta a quella provocazione Sirius non
la sentì mai… era troppo occupato a fissare le labbra di lei che si muovevano
velocemente sputando sentenze e parole velenose, leggermente inumidite dai
resti di lucidalabbra e, almeno a suo parere, assolutamente irresistibili.
Senza pensare le chiuse la bocca con un bacio
al quale lei parve, almeno inizialmente lasciarsi andare. Stava cominciando a
godersi quelle sensazioni quando lei si staccò di botto, lasciandogli una
sensazione di freddo improvviso, subito sostituito dal calore bruciante di una
cinquina.
-e poi non saresti un porco...-
furono le ultime parole della mora che riuscì
a udire prima che lei corresse fuori dalla sala a grandi passi, quasi di corsa.
Il gruppo rimase un secondo paralizzato, e
quando lui fece per correrle dietro Lily gli pose una mano sulla spalla
sussurrandogli.
-è molto meglio se vado io.- scomparendo
quindi dietro al quadro.
Cercò per un po’ la ragazza all'interno della
scuola, vedendola però attraverso una delle ampie finestre che davano sul lago.
In pochi minuti le fu accanto. Era seduta vicinissima alla riva fangosa, le
ginocchia al petto e una lacrima sul viso, mentre il vento le scompigliava i
lunghi capelli neri…
la rossa le si sedette accanto...
-Tar ma cosa...-
-era il mio primo bacio.-