Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: GEK    16/02/2005    3 recensioni
Questa fic è stata scritta da Ghirlanda, DarkElectra e Klaretta (da cui GEK)... (Ghirlanda) Neve d'inverno, vento in primavera, sole d'estate, pioggia d'autunno... sono una come tante... [clara] Io sono le tenebre che agoniano la luce... attratta dal male ma aspirante al bene... la luce oscurata... il demone angelico... l'infernale purezza... io sono solo io. [Electra]Osi chiedermi chi sono... Sono la visione di un sogno mortale... non solo questo. Sono la verità di un bugiardo, la lacrima di un buffone, la compagna di un eremita, la voce di un muto, lo sguardo di un cieco. Io sono ciò che voglio essere... ndE: probabilmente clara e ghirli mi ammazzeranno, perchè ho cambiato il commento senza dirgli nulla... ma la nostra firma vale la pena di essere letta, vero? Cmq, la storia è ambientata ai tempi dei mitici Marauders, dal loro terzo anno in poi... abbiamo aggiunto due nuovi personaggi e io credo che valga davvero la pena di leggerla... e di COMMENTARLA. Piccolo appunto personale sul titolo: "Once upon a tale" è il corrispondente del nostro "c'era una volta", e lo abbiamo scelto perchè ci faceva pensare ad un amicizia che il tempo ha violentato e distrutto, ma della quale i protagonisti conservano la memoria... e poi io sentivo la musichina nelle orecchie quando lo dicevo... Che altro dirvi?? buona lettura ragazzi... Le Tre Malandrine di EFP vi ringraziano e vi salutono... ma RECENSITE!!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una giornata tiepida

Settima parte(Klaretta):

 

Era una giornata tiepida. Un pallido sole settembrino illuminava i visi dei pochi studenti rimasti a Hogwarts mentre un vento dispettoso obbligava dolci nuvole bianche a rincorrersi in gare senza senso.

I più piccoli erano seduti o sdraiati mollemente sotto le fronde degli alberi, e lanciavano sguardi invidiosi alla comitiva che si muoveva in quel momento per raggiungere il piccolo insediamento magico.

 

Accanto a loro sfrecciavano piccoli gruppi eterogenei di ragazzini eccitati per la giornata  di libertà mentre dietro di loro arrancavano i professori che tentavano di mantenere almeno una parvenza di educazione senza, chiaramente, grandi successi.

 

Tar e Lily procedevano sottobraccio sorridendo e chiacchierando di piccole amenità. Nell'ultimo periodo erano diventate molto amiche.

Lily era capace di rimanere seduta accanto al fuoco per ore sentendo parlare l'elfa di casa sua.

 

La teneva sveglia notti intere facendosi raccontare quasi allo sfinimento degli interminabili corridoi del palazzo dove la piccola elfa correva con i fratelli, dei pranzi regali che servivano alle ambascerie del suo popolo... e dopo qualche insistenza anche dell'elfo che Tar avrebbe dovuto sposare al suo diciottesimo compleanno.

Glielo aveva descritto con note di malinconia e rabbia nella voce e la rossa era rimasta sconvolta all'idea di un matrimonio combinato. Non erano più tornate sull'argomento per quieto vivere.

 

 Ma in quel momento nessuna delle due stava pensando a quei racconti... entrambe ripensavano alla piccola Fera... era stato triste mollarla a scuola ma sarebbe stato perfettamente inutile tentare di convincere la McGranitt a fare uno strappo alla regola...

 

-Ma guarda un pò...l a mezzosangue e l'elfa... bella compagnia davvero…-

-Malfoy… non sentivamo affatto la tua mancanza ma chiaramente ti sei sentito in obbligo di venire a salutare una principessa... mi sembra doveroso in fin dei conti…-

 La faccia di Malfoy era deformata dal disgusto, e tutti avrebbero giurato che se non fosse stato per l'etichetta a cui lui teneva così tanto avrebbe sputato ai piedi di Taraja.

 

-cuginetto, come puoi essere caduto così in basso? A questo punto potevi portarti dietro quello zoticone del guardiacaccia ed eri sistemato...-

 

Tar guardò con un misto di compassione e di disgusto quella ragazzina petulante, unica donna nella cricca di malfoy.

Era di una bellezza sconvolgente, con i capelli neri come la notte più buia e occhi che sembravano poter incenerire chiunque... ma Sirius non sembrava minimamente toccato...

 

-io almeno non vado in giro con un...-

-maiale platinato.-

-ecco appunto…-

 

L'elfa dovette trattenere le risate, era particolarmente fiera di quel nomignolo....

 

-tu, stupida ibrida come osi parlare a me così?-

-oh, Malfoy te l'ho mai detto che sei davvero petulante?-

-si,quello è il mio cognome e vedi di non sciuparmelo troppo...-

-non potrei mai… altrimenti come faresti ?- scosse la testa prendendolo palesemente in giro…

 

-ok io direi che siamo andati anche troppo avanti con questa amabile conversazione, e noi abbiamo altro da fare quindi bambini dispettosi dite ciao ai serpeverde e andiamo...-

 

Guardarono per un attimo sconvolti Lily e poi scoppiarono a ridere, aveva un tono così materno!

  

Appena voltato l'ultima stretta curva del sentiero che portava alla cittadella magica Lily si girò verso i ragazzi

 

-vero che ci accompagnate a fare shopping?-

Sapeva di non avere mezza possibilità con Sirius e così si abbassò a fare la cosa più scorretta del

mondo... fece gli occhi dolci a James... non avrebbe potuto resisterle.

-noi veramente - sbattutina di ciglia maliziosa -ma certo con grande piacere!

Tar si girò per non far vedere la sua faccia quasi viola nello sforzo di non ridere. -Ma Lily, in quanto secchiona, a te non dovrebbero interessare i vestitiii.- Esclamò Sirius con voce lamentosa…

-su non fare il bambino, e poi non è per me ma per Tar, ha bisogno di un vestito per la festa danzante di Halloween!-  

-ma mancano mesiiii…-

-su, su non fare così!-

 

Così tra borbottii vari e imprecazioni contro Ramoso, considerato unico vero colpevole di questa tragedia, seguirono le ragazze, che non facevano altro che entrare e uscire dai negozi, indicandosi vicendevolmente tutti gli oggetti strani che riuscivano a scovare. Spesero una mezza fortuna solo da mielandia.

 

Tar voleva provare tutto. Dalle api frizzole, passando alle cioccorane, fino ai lecca lecca da dare ai nemici che facevano spuntare strane nuvolette viola tra i capelli.

Con un enorme sacchetto in una mano e un gelato di un colore inguardabile, uscirono dal negozio occhieggiando tutti i locali che si affacciavano sulla strada.

-ah no ferme li, ora andiamo da zonko…-

-si dai Lily mi sembra giusto...-

 

Nel negozio di scherzi diedero davvero fondo alle loro possibilità. Occhieggiavano praticamente ogni diavoleria che ingombrava i polverosi scaffali.

Alla fine furono riportati con i piedi per terra di Lily che ricordò loro che i fondi dovevano bastare per tutto l'anno.

Si accontentarono di una decina di caccabombe, qualche petardo ad accensione a freddo e altre sciocchezze tipo pergamene dispettose o penne che scrivevano solo insulti.

 

-Io dovrei mandare una lettera a mio padre, sono quasi tre settimane che non gli scrivo...-

-Allora la prossima tappa è l'ufficio postale. Questo devi proprio vederlo, è uno spettacolo troppo forte.-

La posta sarebbe rimasta uguale per molti anni... già in quegli anni su tutte le pareti erano pronti gufi di diversi colori, razze a seconda della velocità e della grandezza del pacco.

Tar rimase letteralmente a bocca aperta, facendo un giro su se stessa come per abbracciare tutto quello che poteva vedere.

Girò per un buon quarto d'ora tra tutti  i vari pennuti, scegliendo alla fine un gufo completamente nero (esistono? NdA) adatto per i viaggi lunghi e faticosi. 

 

Quando finalmente uscirono tutti e sei respirarono a pieni polmoni l'aria pulita, senza la puzza che sembra accompagni la presenza di uccelli.

La principessina si guardò intorno e il suo sguardo si fermo su una vecchia casa diroccata su una collina...

-e quella che cos'è?-

I ragazzi si scambiarono occhiate strane che non riuscì a cogliere, e finalmente Lily le rispose

-mah niente, è la stamberga strillante. Dicono che sia il luogo più infestato di tutta la Gran Bretagna.-

Tar battè le mani eccitata.

-davvero ?che bello!!! vi prego mi portate a vederla?-

-no no dai figurati che vuoi che ci sia da vedere ? e poi io voglio proprio andare nel negozio di vestiti...-

Il tono di Lily suonava assolutamente normale ma il collo le si era arrossato e la risposta era stata decisamente troppo frettolosa.

Ma non potevano permettere che lei entrasse la dentro per trovare... niente...

 

 

Il negozio di vestiti era dall'altra parte della città e lo raggiunsero dopo una breve passeggiata completamente silenziosa.

La tensione era quasi tangibile ma si sa, non c'è ragazza che sappia rimanere di cattivo umore davanti alla prospettiva di un pò di sano shopping.

Le commesse si lanciarono occhiate desolate appena le videro entrare e cominciarono a seguire i loro movimenti come cani bastonati...

Le ragazze cominciarono dall'intimo... per Lily un completino di pizzo bianco… Tar le sussurrò in un orecchio...

-vuoi proprio farlo morire James questa volta eh?-

Lily si limitò a mostrarle la lingua e ad ammirarla fasciata da un sottoveste di seta nera.

Il corpo perfettamente sodo grazie ad anni di danza coperto da quel leggero tessuto rendeva l'elfa particolarmente attraente...

-e tu invece chi vuoi far morire di crepacuore?-

-ah ah ah…-

 

Passarono ai vestiti e qui iniziò il disastro... si provarono centinaia di capi, mentre le commesse meditavano suicidio.

Dopo quasi un'ora di prove Tar uscì dal camerino con un lungo abito viola, colore che accentuava i suoi occhi della stessa sfumatura, e una scollatura che di casto non aveva nulla.

Il tessuto era morbido, stretto fino ai fianchi per poi creare una gonna larga e morbida..

-wow Tar, sei fantastica… se non lo compri ti faccio ricoverare… bisognerebbe essere pazze per lasciarsi sfuggire l'abito del secolo...-

-direi che non sei messa male neanche tu tesoro... questo abito ti sta d'incanto.-

 

 Vedendo che i ragazzi ormai scalpitavano decisero di rinunciare alle scarpe e pagando il conto li raggiunsero sulla strada acciottolata.

 -sia ringraziato merlino… credevamo che foste state risucchiate da un vortice temporale... sentite che ne dite di separarci?-

 -Noi volevamo andare nel negozio di articoli sportivi e...-

 -abbiamo capito… ci incontriamo ai tre manici di scopa tra un'ora?-

 -perfetto a dopo...-

 

 Allontanandosi i ragazzi avrebbero potuto giurare di aver sentito Lily tenere la sua ennesima lezione di storia

-sai questo locale ha una sua importanza culturale... è stato il quartier generale durante la rivolta dei...-

Ma il resto della lezione non lo sentirono mai, troppo occupati da... altro!!!!!

 

 

 

 Entrarono nel locale denso di fumo e di grida degli avventori...

 quel giorno gran parte dei tavolini era occupata da studenti in uscita ma in un angolo, proprio dietro un grande quadro, sedevano i professori con la presenza eccezionale del preside.

 Le due ragazze ordinarono da bere due burrobirre mentre Lily cercava di estorcere un'informazione di vitale importanza a Tar.

 -ti prego dimmeloooo…-

 -ma no dai cosa te ne importa…?-

 -ma lo sai che sono curiosaaa... dai com'è tuo fratello?-

 -buah… è simile a me... capelli neri, occhi blu e un carattere che peggiore non si può... felice?-

 -si si mi ritengo soddisfatta!-

 -ecco ragazze le vostre bibite… ma i cavalieri dove sono finiti?-

 -oh madama... sa com'è... non ne potevano più così sono andati da "tutto per il quidditch"-

 -non preoccupatevi, tra poco cresceranno e preferiranno stare con due belle ragazze come voi...-

 

 Lily era arrossita...

 - stai pensando a james eh? dai confessa.-

 -no no ma cosa dici...-

 -certo.-

 -a me james non piace!-

 -shhht, fai silenzio.-

 

 Era girata verso il tavolo degli insegnati e anche Lily potè vedere, grazie alla luce rossastra di un piccolo lampadario che la vecchia dama del quadro si era avvicinata all'orecchio di Silente ma da quella distanza era impossibile sentire quello che si stavano dicendo.

 

 O forse in fondo neanche così impossibile. Tar saltò in piedi afferrando di scatto soprabiti e sacchetti e afferrando Lily per un braccio.

 -corri, non ho capito bene cosa sia successo ma di sicuro qualcosa di brutto a Fera.-

 

 Lily sbiancò in volto creando un curioso contrasto tra il suo viso bianco neve e i capelli più simili a una fiamma.

 

 Corsero a perdifiato lungo le vie acciottolate di Hogsmeade, rischiando di travolgere vecchi maghi, bambini e fattucchiere in vacanza.

 Si fermarono quando da dietro la collinetta apparve la grande porta della scuola e Lily si appoggiò sulle ginocchia riprendendo fiato.

 Entrarono, immergendosi nel silenzioso quasi spettrale di quei corridoi abituati a vedere correre studenti e a sopportare schiamazzi di ogni tipo.

 

 L'infermeria venne raggiunta presto ma si acquattarono dietro una colonna aspettando che i professori finissero di parlare…

 -da suo padre.-

 -è un gesto indegno!-

 -con tutta la famiglia.-

 -li picchiava anche.-

 -meriterebbe Azkaban a vita...-

 

 Le due ragazze si guardarono in volto, avendo capito a grandi linee cosa fosse successo... era terribile. Quando si allontanarono in direzione dello studio circolare di Silente le due entrarono in infermeria.

 

 -cosa ci fate qui?-

 -noi... beh ecco noi... vorremmo vedere Fera.-

 -Fera Piton?-

 -si lei.-

 -no non se ne parla neanche, ha bisogno di riposare e di dormire.-

 -la prego madama chips, ci faccia entrare, staremo poco lo prometto.-

 

 la donna si guardò intorno come cercando qualcosa che la aiutasse nella scelta, poi guardo la rossa

 -andate, ma solo cinque minuti e non la stancate.-

 -oh, grazie grazie grazie.-

 

 

  Il letto in cui era stesa la piccola grifondoro era schermato da bianche tende tirate per assicurarle un minimo di privacy. Quando scostarono la tenda la videro. Su quel letto che sembrava così grande, accentuando l'impressione che lei fosse piccola e fragile. Non c’erano segni tangibili della violenza subita, se si escludono le lacrime che ancora le rigavano il volto. Vedendo le sue amiche però le asciugò con la manica, in un gesto tenero e quasi infantile.

 -voi... voi sapete...?-

 -shht non ci devi raccontare niente...-

 si limitarono a sedersi sul letto e ad abbracciarla forte, perché nessuna di loro sapeva quali fossero le cose giuste e le parole adatte.

 

 -ragazze, mi spiace, ma adesso deve davvero riposare.-

 Madama aveva in mano un bicchiere pieno di una pozione dall'aria disgustosa che emanava una nebbiolina bluette.

 

 Quando Fera la bevve storse il volto in un'espressione di puro disgusto, facendo scoppiare a ridere le amiche. Poco dopo era caduta in un sonno profondo, senza sogni a turbarlo. Le studentesse più grandi lasciarono in silenzio l'infermeria.

 

 Quel clima lugubre si mantenne anche lungo i corridoi. I quadri sussurravano su quella sporca storia, come se non avessero un pettegolezzo come quello da secoli. Non si curavano affatto di abbassare il tono di voce al passaggio delle due.

 Entrambe erano immerse in pensieri troppo profondi e personali per renderli corporei a parole. Lily aveva un volto sconvolto, pallido con i grandi occhi verdi cerchiati da lacrime trattenute. Tar sembrava aver preso la situazione molto più sul personale. Serrava forte i pugni mentre si torturava il labbro inferiore scotendo la testa come un cavallo bizzoso. Davanti all'ennesimo pettegolezzo, trovò un modo per tirare fuori almeno in parte la sua rabbia.

 -LA VOLETE SMETTERE?-

 -Tar, ti prego, stai tranquilla, loro non centrano nulla.-

 -NO HAI RAGIONE NON CENTRANO NULLA, MA NON HANNO NIENTE DI MEGLIO DA FARE CHE IMPICCIARSI DEGLI AFFARI ALTRUI?-

 La voce si perse tra i lunghi corridoi della scuola, mentre l'elfa rilasciava le braccia, che fino ad allora aveva usato per gesticolare in aria,  lungo i fianchi.

 -scusa, non volevo fare questa scenata ma mi sento così... impotente.-

 -lo so, mi sento così anche io...-

 

 E forse per la prima volta da quando erano amiche si abbracciarono, non un gesto di affetto ma dettato dal bisogno imperante di appoggiarsi a qualcuno che potesse sostenere loro e i loro problemi.

 Quando sciolsero l'abbraccio Lily aveva il volto invaso dalle lacrime, che Tar asciugò con un dito.

 - non far e così, dobbiamo essere forti anche per Fera adesso capito?-

 -hai ragione... eh... ehm tar, che ne dici di venire dentro? io davvero non ce la faccio a stare da sola... nessuno avrà nulla da ridire...-

 -non dopo che ho spaccato la faccia a sirius in effetti... forza entriamo...-

 e rivolgendosi alla signora grassa lily disse:

 -edera dorata.-

 La signora guardò con sospetto Tar, ma alla fine decise di aprirsi rivelando il piccolo passaggio.

 

 Mentre entravano attraverso il quadro, tutti i personaggi dei dipinti circostanti si guardarono negli occhi sentendosi colpevoli di quell'imperdonabile indelicatezza. Solo una vecchia sirena borbottò qualcosa contro questa gioventù senza rispetto per gli anziani ma fu prontamente zittita da occhiate di fuoco in ogni direzione.

 

 

 Nella sala comune regnava la rilassata tranquillità che segue le giornate faticose e divertenti, con allegri gruppetti che investivano le ultime energie della giornata giocando a scacchi o, più raramente, ripassando le materie per il giorno dopo.

 I malandrini erano stesi su un vecchio divano rosso intenso, e la scena era quella ormai nota a tutti... remus che ripassa... sirius che ciacola con le ragazze e james che gioca con il boccino mentre peter lo guarda adorante. Nessuno sembrava preoccupato, come se la notizia non li avesse minimamente toccati...

 

 -ragazze eccovi… non è stato molto carino scappare senza dire neanche...-

 -AH SAREMMO STATE NOI QUELLE POCO CARINE?-

 -INFATTI DAVVERO NO SO COME FACCIATE A ESSERE COSì TRAQUILLI-

 -SI DIREBBE QUASI CHE NON VE NE FREGHI NULLA DELLA NOSTRA AMICA... CHE PENA CHE MI FATE

 -…CHE CI FATE!-

 Ma i ragazzi si guardarono con aria spaesate, del tipo... queste si sono completamente bevute il cervello...

 fu remus a dare voce a quello che tutti e quattro si stavano chiedendo.

 - ma cosa state dicendo?-

 -COSA STIA… cosa stiamo dicendo? vuoi dire che voi non ne sapete niente?-

 -ehm... no, non credo… cosa dovremmo sapere?-

Le due si lasciarono cadere sulla moquette che ricopriva tutta la sala comune... guardandosi negli occhi come cercando di scaricare sull'altra la responsabilità di dire quello che stava accadendo... alla fine fu Lily a prendere la parola.-

 -allora, noi eravamo ai tre manici di scopa ad aspettarvi... e Tar ha sentito un quadro che parlava con Silente.-

 - c'era silente?-

 -si ma non è importante…ascoltala.-

 -ecco, erano brutte notizie e così siamo tornate di corsa al castello. Fino adesso siamo state in infermeria da Fera.-

 -NO. come sta la mia piccolina?-

 -bè... non sta bene... suo...- Ma qui la voce sembrava esserle venuta a mancare  e fu Tar a finire di parlare in sua vece.

 -quel porco di suo padre ha tentando di violentarla.-

 

 Cadde un silenzio di tomba... nessuno sapeva cosa dire, come reagire. Remus si passò la mano sugli occhi, sconvolto. Sirius sgranò gli occhi e sbiancò. James praticamente svenne.

Alla fine fu l'elfa a parlare, quasi sicuramente a sproposito.

 -già…quel porco di suo padre, un pervertito come tutti gli uomini.-

 -tar…-

 -no lily è vero, davvero sono tutti dei maiali.-

A questo punto sirius si riscosse dallo shock che aveva colpito i tre ragazzi e si rivolse imbronciato a taraja.

 -ehi scusa. capisco che sei sconvolta ma non vedo perché devi addossare la colpa all'intero genere maschile. Solo perché uno fa schifo non significa che lo facciano tutti.

Taraja rimase un attimo interdetta, con un dito sollevato a mezz’aria, poi sorrise trionfante e disse:

-beh, sai… il fatto è che non è l’unico maschio schifoso che conosco.-

Ehi, sirius… è un’idea mia, o c’era un velato riferimento…?-

-non c’erano veli…-

 -ma chi ti credi di essere per trattare la gente in questo modo? Miss principessina sul pisello. Non sei nessuno per giudicare.-

- Oh, certo, perché ci sono casi lampanti di uomini intellettuali... come te vero?-

 -no non ho detto questo ma da qui a... insomma a fare quello che ha fatto…-

 - oh certo perché il vostro primo pensiero quando vedete una ragazza non è “riuscirò a portarmela a letto”?-

 -come ti permetti? che ti credi di essere?-

 -Tar.-

 -zitta lily è una questione tra me e questo bell'imbusto.-

 -guarda che nessuno ti ha offeso mentre tu mi stai insultando ripetutamente.-

 -sirius…-

 -jamie fatti gli affari tuoi.-

 James e lily si guardarono sconfitti mentre erano costretti a assistere a quella specie di partita di ping pong di botta e risposta. Sapevano che tutte le parole che uscivano dalle bocche dei due erano dettate dall'ira ma dovevano smetterla prima di fare cose di cui si sarebbero poi pentiti.

 Nel frattempo il litigio proseguiva.

 - io sono un gentiluomo lo sai, non ho neanche risposto al tuo schiaffo.-

 -oh certo un vero cavaliere d'altri tempi, non hai risposto al pugno solo perché il nasino ti faceva troppa bua!-

 -piccola viscida... non te l'ho restituito solo perché non volevo vederti piangere.-

 -ah è questo che hai raccontato ai tuoi amichetti? e sono...-

 La risposta a quella provocazione Sirius non la sentì mai… era troppo occupato a fissare le labbra di lei che si muovevano velocemente sputando sentenze e parole velenose, leggermente inumidite dai resti di lucidalabbra e, almeno a suo parere, assolutamente irresistibili.

 Senza pensare le chiuse la bocca con un bacio al quale lei parve, almeno inizialmente lasciarsi andare. Stava cominciando a godersi quelle sensazioni quando lei si staccò di botto, lasciandogli una sensazione di freddo improvviso, subito sostituito dal calore bruciante di una cinquina.

 -e poi non saresti un porco...-

 furono le ultime parole della mora che riuscì a udire prima che lei corresse fuori dalla sala a grandi passi, quasi di corsa.

 Il gruppo rimase un secondo paralizzato, e quando lui fece per correrle dietro Lily gli pose una mano sulla spalla sussurrandogli.

 -è molto meglio se vado io.- scomparendo quindi dietro al quadro.

 Cercò per un po’ la ragazza all'interno della scuola, vedendola però attraverso una delle ampie finestre che davano sul lago. In pochi minuti le fu accanto. Era seduta vicinissima alla riva fangosa, le ginocchia al petto e una lacrima sul viso, mentre il vento le scompigliava i lunghi capelli neri…

 la rossa le si sedette accanto...

 -Tar ma cosa...-

 -era il mio primo bacio.-

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GEK