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Autore: Mitsuki no Kaze    09/04/2015    1 recensioni
- Yuu-kun, sai quali sono i compiti di un Generale?-
[...]
- Cosa sta tentando di dirmi?!-
- Che… Ecco… ho un allievo per te. O meglio, un’allieva.-
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo XV - I can see a way for you to come back


Inu fissava con insistenza la porta della camera di Akita. La sua compatibile era uscita di mattina presto per allenarsi con il Generale e, dato che gli era stato vietato di partecipare agli allenamenti, lui era rimasto a sonnecchiare nella stanza ai piedi del letto.
Si era svegliato pochi minuti prima, aveva sbadigliato, si era grattato il muso con una zampa, si era seduto e si era stiracchiato ben bene, stendendo prima le zampe anteriori, poi le posteriori ed infine il collo.
Aveva fatto scorrere lo sguardo per la stanza alla ricerca di una superfice contro cui grattarsi il dorso. Optò per il bordo del comodino, passandogli contro più di una volta, sia il fianco destro sia il sinistro. Poi starnutì e sbadigliò ancora.
Si rese improvvisamente conto di aver sete, perciò si diresse verso la porta. Era chiusa, ma sarebbe bastato spingerla con la testa  per aprirl…
 
TONF
 
Qualcosa non andava.
Riprovò ad andargli contro, questa volta mettendoci più vigore.
 
TONF
 
Niente, la porta non si apriva. E lui si era pure fatto male. Guaì e si grattò la testa con la zampa.
Quella era una cosa proprio strana, perché ogni volta che usciva con Akita, gli bastava spingerla con la testa o grattarla con la zampa per aprirla.
La zampa, certo. Doveva farlo con la zampa.
Si avvicinò una terza volta, questa volta con cautela, per evitare di farsi di nuovo male alla testa, e spinse la porta con la zampa destra.
Nulla.
Riprovò ancora, questa volta quasi grattando il legno dell’ uscio, ma quello non sembrava voler cedere.
Si sedette sconsolato davanti, pensando ad un modo per riuscire ad uscire, mentre la lingua gli penzolava di lato. La sete stava crescendo.
Infastidito cominciò ad ispezionare la zona vicino all’uscita. Fiutò tutto con attenzione e quando trovava qualcosa che forse l’avrebbe potuto aiutare, lo toccava con una zampa. Per sua sfortuna erano solo macchie nel pavimento in pietra o topini di polvere e il unico scopo era quello di farlo starnutire ancora, altro che aiutarlo ad aprire la porta! Niente meccanismi o trucchetti per terra, dunque.
Guaì ancora, per poi abbaiare frustato. Voleva uscire, accidenti! E voleva bere.
Saltò sulle zampe posteriori, poggiando le anteriori sul legno, tentando di fare ancora più pressione.
Fu in quel momento che la vide. La maniglia. Come aveva potuto non pensarci? Akita l’abbassava sempre per uscire dalla camera! Bastò avvicinarsi un po’ con il muso, aprire la bocca, prenderla con i denti ed abbassarla piano piano…
 
CLACK
 
La porta si aprì all’istante e lui corse fuori, prima che si potesse richiudere.
Si diresse velocemente verso le cucine. Molti finder lo salutarono come se fosse un umano e lui non resistette a ricevere qualche carezza. Raggiunse il bancone di Jerry e si affacciò ad esso. Abbaiò un paio di volte attirando l’attenzione del cuoco che si avvicinò sorridendogli.
- Buongiorno, Inu. Sei qui per la colazione?-
Il cane abbaiò ancora, lasciando penzolare ancora la lingua.
L’uomo ritornò nelle cucine, prendendo il necessario per il pasto della bestia anti-akuma, ritornando poco dopo con due scodelle d’acciaio. Una conteneva dell’acqua fresca e l’altra un preparato, studiato proprio da Jerry stesso per Inu.
L’animale si lanciò subito sulla scodella dell’acqua e bevve avidamente, mentre il cuoco lo osservava ridacchiando.
- Mi raccomando, mangia tutto! Io torno alle cucine, poi riporta le scodelle sul bancone!-
Il cane abbaiò, come se gli stesse rispondendo e Jerry girò sui tacchi e ritornò al proprio lavoro.
Dopo aver bevuto più di metà dell’acqua della ciotola, Inu si dedicò alla sua ‘pappa speciale’, come era solito definirla il suo creatore.
La mangiò tutta, scodinzolando, leccando bene tutto il metallo della scodella fino a che non fu praticamente lucido. Quando ebbe finito prese il contenitore tra i denti e lo portò al bancone, spingendolo con il muso, per non lasciarlo in bilico.
Tornò all’altra ciotola, finì di bere l’acqua rimasta e portò anche quella sul bancone. Abbaiò a Jerry, che giunse subito.
- Bravo cagnolone, sei proprio un tesoro!- esclamò l’uomo carezzandogli affettuosamente la testa. Lui gli leccò una mano, in segno di riconoscenza per avergli dato la colazione. Poi scese le zampe dalla superfice del bancone ed uscì dalla cucina.
Cominciò a gironzolare per i corridoi dell’ Ordine Oscuro, finché non incrociò Johnny che portava uno scatolone tra le braccia. Lo seguì fino ai laboratori della sezione scientifica e mentre il ragazzo poggiava il suo carico su uno dei tavoli, Inu attirò la sua attenzione tirandogli un lembo del camice con i denti.
- Oh! Inu sei tu!- esclamò il giovane scienziato non appena si accorse di lui. – Akita e Kanda sono ad allenarsi e non ti hanno permesso di unirti a loro?-
Il cane abbaiò, rispondendo affermativamente alla domanda.
- Mi dispiace. Sono convinto che ti stai annoiando.- continuò il ragazzo accarezzandogli il capo. – Puoi restare con me, se vuoi. Io però devo lavorare, perciò sta’ buono!-
Johnny aprì un cassetto e tirò fuori una pallina a forma di Akuma di primo livello e la diede al cane che la portò fino ad un angolo della stanza. Lì si accucciò per terra e cominciò a masticarla.
Lo scienziato lo osservò per un po’ da dietro le lenti spesse dei suoi occhiali, divertito dal suo comportamento. Non sembrava un’arma in quel momento, mentre scodinzolava ed addentava il giocattolo. Quello a volte gli sfuggiva e lui subito si alzava per andare a riprenderlo, poi si distendeva nuovamente nel suo angolino e riprendeva a mordicchiarlo.
Sembrava solo un cane con una pallina.
Sospirò, pesantemente e cominciò ad estrarre il contenuto dallo scatolo che aveva portato con sé. Erano le uniformi di Kanda ed Akita. Dopo l’ultimo scontro erano state danneggiate e lui le doveva sistemare. Prese il cappotto del generale dalle spalle e distese le braccia davanti a sé per poterla vedere nel complesso.
Aveva numerosi strappi sulle maniche e uno più ampio sul fianco. Decisamente non era recuperabile, doveva rifarlo da capo, ma almeno i pantaloni erano miracolosamente sani.
Andò a prendere delle stoffe per cominciare a lavorare, quando si sentì tirare per il camice. Inu aveva abbandonato il suo Akuma di gomma e richiamava ancora la sua attenzione.
- Per ora non posso giocare con te! Devo lavorare… vai a riprendere la pallina, su!- disse sfilandogli il tessuto dalla bocca e ritornando al suo tavolo da lavoro.
Ma la bestia  anti-Akuma non demorse.
Lo seguì fino al tavolo e questa volta si alzò sulle zampe posteriori, poggiando le anteriori sul tavolo e sulla stoffa. Abbaiò e batté più volte una zampa sul tavolo.
- No, Inu! Così la rovini!- esclamò il giovane mentre lo faceva scendere dal tavolo. – Che ti è preso? Non ti sei mai comportato così!-
Il cane continuò ad abbaiare e prese la stoffa tra i denti, tirandola verso terra.
- Ora basta! Lasciami lavorare!-
Johnny provò prendere il tessuto, ma il cane lo riacciuffò e si allontanò. Una volta essersi accertato che lo scienziato non lo stesse inseguendo, Inu si mise per terra e, sempre con il tessuto in bocca, si rotolò per terra. Lo scienziato per poco non gridò, ma si precipitò verso di lui, che prontamente si alzò. Aveva la stoffa avvolta su tutto il corpo e il ragazzo si avvicinò ancora per sfilargliela, ma la bestia anti-Akuma riprese ad abbaiare.
Fu in quel momento che Johnny capì…
- Inu… non è che vuoi un’uniforme pure tu?-
Il cane smise di latrare e si avvicinò finalmente a lui, scodinzolando.
Il ragazzo occhialuto si mise a ridere.
- Mi spiace averti rimproverato… Volevi solo farmi capire che ne volevi una pure tu!- disse mentre lo liberava dalla stoffa che ancora aveva addosso.
Inu gli leccò la faccia, per fargli capire che lo aveva perdonato.
- Allora a lavoro!-
 
 
Quando Kanda ed Akita arrivarono alla sezione scientifica, trovarono Inu in piedi sul tavolo e Johnny che gli girava intorno con degli spilli appuntati al camice.
- Che sta succedendo qui?- chiese il Generale vedendo che il cane aveva addosso quello che sembrava un cappottino nero.
- Inu voleva fatta un’uniforme, perciò gliene sto confezionando una!-
Kanda sgranò gli occhi.
- Il cane voleva un’uniforme?-
- Sì, esatto.- rispose lo scienziato, continuando a lavorare senza guardarlo in volto.
- E te lo ha detto lui?- chiese incredulo
- Me lo ha fatto capire!-
Il Generale aprì la bocca come per dire qualcosa, ma ci ripensò e la richiuse. Si voltò verso Akita che era rimasta impassibile a tutta quella conversazione.
- Tu non dici niente?- sbottò.
Lei lo guardò perplessa.
- Che dovrei dire?-
- Che non è possibile che il cane possa volere un’uniforme!-
- Perché non dovrebbe volerla? Anche Inu va in missione e corre dei rischi… Di recente ne abbiamo avuto la prova. Perciò credo sia giusto che anche lui abbia una protezione.- disse la castana con semplicità.
Kanda si portò una mano al viso, stringendo la radice del naso tra indice e pollice, come per concentrarsi e comprendere un concetto particolarmente difficile.
- Questo posso anche accettarlo… Ma davvero può aver chiesto a Johnny di farsi cucire un’uniforme?!-
Vide le teste della sua allieva e dello scienziato muoversi in sincrono, in un gesto affermativo.
- Perché non dovrebbe esserne capace?- chiese il ragazzo, non capendo il motivo di tanto stupore.
- Perché è un cane!- esclamò lui, guardando i suoi due interlocutori quasi con rabbia.
Proprio mentre la situazione stava degenerando, Reever entrò nel laboratorio.
- Oh, Kanda. Ti stavo proprio cercando. Quella cosa che ci hai consigliato di provare a costruire è pronta.-
Il Generale si fece improvvisamente serio.
- La Kekkai a base di Dark Matter?-
Lo scienziato annuì.
- Sembra che il prototipo sia funzionante. Lo abbiamo provato con Lau Jimin e sembra danneggiare l’Innocence solo se vengono colpite le pareti.-
- Di che si tratta?- chiese Akita.
- Kanda non ti ha detto niente?- chiese lo scienziato guardando prima lei, poi l’altro Esorcista. La castana si voltò verso il Generale, ma lui guardava altrove.
La ragazza alzò le spalle non chiedendo i motivi del silenzio di Kanda e rivolse la sua attenzione a Reever che iniziò a spiaegare.
- E’ un nuovo tipo di Kekkai che Kanda ci ha proposto di creare, da utilizzare contro Apocryphos. Si basa sullo stesso principio delle Kekkai da utilizzare contro gli Akuma, solo che questa è a basa di Dark Matter. Dato che Apocryphos è un particolare tipo di Innocence, se usiamo la sua sostanza antagonista dovremmo riuscire ad imprigionarlo almeno.-
- Capisco.- annuì Akita. – Generale, questa è un’idea sua?-
- Sì, perché?- chiese lui .
- Perché lei è un tipo più… fisico, diciamo… Non l’ho mai vista pensare a delle strategie, di solito si butta nel combattimento senza pensarci troppo.-
Lui sbuffò e chiuse gli occhi, voltandosi da un’altra parte.
- Effettivamente, siamo rimasti sorpresi pure noi della scientifica! Noi non abbiamo neanche pensato ad una simile idea, invece è stato proprio Kanda a proporlo! Che brutta figura...-
Il Generale si voltò, guardandoli entrambi male.
- Mi state dando dell’idiota, per caso?!-
- No, Generale. Assolutamente.- disse Akita, tentando di fare un’espressione più inespressiva possibile, mentre Reever stava visibilmente tremando, dato che l’Esorcista aveva perfettamente centrato il bersaglio.
 
Una volta che la Kekkai era pronta, fu creata una squadra di sette Esorcisti per andare a riprendere Allen Walker, ora che era possibile affrontare Apocryphos. Quella missione sarebbe valsa anche come test definitivo per la nuova arma, perché i dati di quel tentativo sarebbero usati come base per ulteriori modifiche e perfezionamenti.
Gli Esorcisti scelti per quella missione erano i tre Generali: Kanda, Sokaro e Tiedoll, accompagnati da Miranda, Lavi, Lenalee e Kaya. Erano stati scelti solo tipi Equipaggiamento, dato che i tipi Parassiti erano più vulnerabile al controllo di Apocryphos sulle loro Innocence.
Akita rimase ferma davanti alla scaletta del Gate, impaziente.
- Voglio venire lo stesso.- insistette.
Kanda sospirò.
- Non se ne parla. Anche se non portassi Inu con te, hai nel tuo corpo una piccola parte di Innocence, non possiamo correre il rischio che Apocryphos l’attivi a suo piacimento.-
Lei corrugò la fronte. Sapeva che aveva ragione, ma non poteva sopportare la sua inutilità. Si era allenata tanto per poter combattere da sola, senza il supporto della sua bestia anti-Akuma, ma adesso le veniva preclusa la possibilità di partecipare a quella missione importante.
Riconosceva però i suoi limiti e il rischio che lei stessa avrebbe corso in quella situazione. Rischio, che si sarebbe potuto estendere a tutti i suoi compagni, dato che non si potevano prevedere gli effetti del potere di Apocryphos su di lei.
- Faccia attenzione, Generale.- disse arrendendosi.
Si allontanò dall’Arca lasciando che la squadra potesse finalmente partire.
Lui la vide allontanarsi e sospirò.
- E’ Kanda.- la corresse, prima di salire la scaletta ed entrare nel Gate.
 
 
Non appena la squadra raggiunse Londra, gli Esorcisti concordarono il da farsi.
- Adesso ci dividiamo. Il nostro obbiettivo è cercare Allen Walker ed evitare in ogni modo lo scontro con Apocryphos.- mise in chiaro Tiedoll. – Comunicheremo tramite i nostri golem, perciò non spegneteli per nessun motivo. Se doveste avvistare o Walker o Apocryphos, mandate un messaggio con la vostra posizione. Convergeremo tutti nella zona più ampia nelle vicinanze per aprire un Gate o utilizzare la Kekkai per bloccare Apocryphos. Tutto chiaro?-
Gli altri Esorcisti annuirono, ma la preoccupazione negli occhi di Kaya e Miranda era palese. La prima perché non era ancora abituata a missioni a così alto rischio e la seconda perché sapeva che buona parte della riuscita della missione gravava su di lei, dato che se avessero incontrato Apocryphos, avrebbe dovuto tenerlo confinato nella Kekkai fino alla loro fuga, oppure riportare l’arma allo stato originale, se fosse stata distrutta.
Il vecchio Generale poggiò una mano sulle loro spalle.
- State tranquille, ragazze. Non sarete mai davvero sole. Se avrete un qualunque problema contattateci e accorreremo in vostro aiuto.- disse con un sorriso gentile e rassicurante.
- Yuu.- disse poi al proprio allievo. – Tu prova a ritrovare il rifugio in cui si nascondeva Allen Walker l’ultima volta che lo hai visto. Se era un luogo sicuro, probabilmente non si è spostato.-
Il giovane annuì con un cenno del capo.
Sokaro invece perse una bretella della Kekkai e gli fece passare in mezzo un braccio, poggiandola su una spalla.
- Niente in contrario se questa la prendo io?-
- Tu?- chiese Kanda inarcando un sopracciglio.
- Sei sicuro di volerti prendere questa responsabilità, Sokaro? Devi essere pronto a scappare se Apocryphos ti dovesse avvistare.-
L’altro Generale quasi rise.
- So bene quello che devo fare. Seppur mi dispiace non poter prendere a calci in culo quell’Apocryphos con la mia Madness, credo di essere il più indicato per questo compito. Riesco a restare lucido anche sotto pressione e a reagire in breve tempo e poi non ho difficoltà a trasportare la Kekkai senza affaticarmi.-
Tiedoll annuì.
- Non penso che nessuno abbia niente da obiettare, perciò va bene. Peso che adesso siamo pronti a muoverci. Su andiamo.-
Il gruppo si divise e Kanda provò ad orientarsi per la città, cercando di ricordare la strada percorsa quando era andato a cercare Allen con Akita tempo prima.
Ritrovò la piazza in cui avevano trovato il ragazzo ad esibirsi come pierrot e proprio lì veniva il difficile. Quando Apocryphos li aveva attaccati erano scappati velocemente e non era riuscito a memorizzare il percorso che avevano fatto.
Impiegò molto tempo per trovare la strada giusta e molte volte dovette tornare indietro, ma finalmente riuscì a raggiungere la sua meta.
Il vecchio edificio un po’ decadente nel quale si erano rifugiati quella volta s’imponeva in un piccolo vicolo, riducendo di parecchio la via che conduceva ad esso.
Il giovane Esorcista lo osservò attentamente, per accertarsi di non essersi sbagliato, poi lo aggirò alla ricerca dell’ingresso su retro, che effettivamente trovò.
Scese nei sotterranei e facendosi luce con una torcia che teneva nelle tasche posteriori della divisa, capì di aver raggiunto un vano molto ampio.
Nella semi oscurità notò un corpo disteso per terra e la sagoma di una persona seduta. Quest’ultima si voltò nella sua direzione non appena percepì che la luce lo stesse illuminando. Kanda ebbe appena il tempo di riconoscerlo, prima di venire attaccato.
Bloccò i suoi movimenti, afferrando le sue braccia e solo quando lo ebbe immobilizzato, gli pressò una mano sulla bocca per non fagli fare rumore.
- Moyashi! Datti una calmata! Sono io.-
Allen si rilassò immediatamente e lui lo lasciò andare.
- Kanda! Che ci fai qui?-
- Siamo venuti per portarti via. Abbiamo trovato un modo per fermare Apocryphos.-
Il ragazzo dai capelli bianchi sgranò gli occhi.
- Come?-
- La Sezione Scientifica ha creato una Kekkai a base di Dark Matter, dovrebbe riuscire ad intrappolare Apocryphos.-
Allen però non sembrava contento di quella notizia. Abbassò lo sguardo e poi voltò la testa verso la persona stesa a terra. Tyki Mikk stava sonnecchiando placidamente a pochi metri da loro.
Kanda osservò il Noah per un po’, poi si rivolse ad Allen.
- Andiamo via prima che si svegli. Tenterà di fermarci e di portarti da Conte del Millennio non appena avremo neutralizzato Apocryphos.-
- Sì, lo so…-
Il ragazzo diede un ultimo sguardo all’uomo disteso per terra, poi si voltò verso Kanda ed insieme si avviarono verso la scala che li avrebbe condotti fuori dal sotterraneo.
 
- Sono con Allen Walker, ci stiamo dirigendo in una zona abbastanza ampia per aprire un Gate dell’Arca.- disse Kanda al suo golem, il messaggio raggiunse tutti gli altri ed anche la sezione scientifica dell’Ordine Oscuro.
- Va bene, Kanda. Stiamo calcolando la tua posizione. Presto la manderemo agli altri Esorcisti.- rispose Reever, mentre lui ed altri scienziati lavoravano sulle tastiere, per poi contattare singolarmente gli altri membri del gruppo e dar loro le informazioni su come raggiungerli.
I due arrivarono alla piazza in cui si erano incontrati in precedenza e dopo aver comunicato la loro posizione alla Sezione Scientifica, rimasero in attesa dell’arrivo dei compagni.
- Non ci posso credere che tornerò a casa… Credevo che tornare alla Home sarebbe stato difficilissimo, invece sta accadendo tutto in un attimo! - disse Allen, con un timido sorriso sulle labbra.
- Non parlare troppo presto, Moyashi.- ribatté Kanda mentre si guardava attorno con attenzione.
- Su, Kanda… sii positivo! Non può andare sempre tutto male!-
Allen si dovette immediatamente ricredere. Dal tetto di un edificio era saltato giù Apocryphos.
- Maledizione! Te l’avevo detto di non parlare troppo presto!- esclamò il Generale. – Mandateci rinforzi e in fretta! Apocryphos ci ha raggiunti!-
Il particolare tipo di Innocence li attaccò senza perdere tempo e i due Esorcisti si ritrovarono a dover scappare per evitare uno scontro, dal quale non sarebbero mai usciti vincitori.
 - La Kekkai dovevo portarla io, accidenti!- Imprecò Kanda mentre correvano.
- Muovetevi in direzione Sud – Est!- disse loro la voce di Komui dal golem. – Vi avvicinerete a Sokaro!-
- Ricevuto!- esclamarono i due e fecero come gli era stato detto.
Dopo aver imboccato vari vicoli e stradine trovarono finalmente il Generale che correva nella direzione opposta. Non appena li vide, si fermò, per poggiare a terra la Kekkai ed indirizzarla verso Apocryphos. Il luogo non era adeguato per l’utilizzo dello strumento, dato che non era molto ampio, ma non potevano fare diversamente.
Non appena Allen e Kanda furono alle sue spalle, attivò l’arma.
Una luce scura si proiettò verso la creatura e non appena la raggiunse sembrò riflettersi su di essa, per poi avvolgere lo spazio circostante ed intrappolare Apocryphos in un cubo semitrasparente, che sembrava fatto di vetro annerito.
I due fuggitivi, che si erano lanciati per terra in modo da guadagnare qualche metro in breve tempo alla fine della corsa, si voltarono prima verso Apocryphos, poi verso Sokaro.
- Ha funzionato?- chiese Kanda ma non ricevette risposta.
Lui ed Allen si misero in piedi ed affiancarono l’altro Generale.
Apocryphos non si muoveva all’interno della Kekkai, rimaneva immobile.
- Che la Kekkai lo abbia reso inerte?- ipotizzò Sokaro.
- Non credo… la scimmia di Cloud Nine riusciva muoversi dentro la Kekkai… Apocryphos è in tipo di Innocence infinitamente superiore.-
- Allora cosa sta facendo?-
- La sta studiando.- disse Allen fissando la creatura. – Sta comprendendo cosa gli abbiamo usato contro e sta studiando un modo di uscire.-
- Speriamo che ci impieghi molto tempo a capirlo. Gli altri dove sono?- chiese Kanda.
- Eccoci!- Esclamarono Lenalee e Kaya. Entrambe provenivano dal una traversa alla loro sinistra. Da lì a poco giunsero anche Lavi e Miranda. Per ultimo, pochi attimi dopo, arrivò Tiedoll.
- Scusate, mi ero allontanato troppo…- si giustificò l’uomo.
- Ora che siamo tutti, lasciamo questo coso qua e noi vediamo di raggiungere un luogo adeguato per aprire un Gate, giusto?- chiese Sokaro.
Lavi alzò una mano.
- E se lo portassimo con noi?- chiese.
Gli sguardi di tutti si puntarono su di lui.
- Non possiamo rischiare! E’ fuori discussione.- rispose Kanda lapidario.
- Ma a quanto pare la Kekkai funziona! Potremmo portarlo con noi senza pericoli! E lì la Sezione Scientifica potrà studiarlo per scoprire finalmente dove si trova il Cuore!-
Gli altri Esorcisti si guardarono tra di loro, incerti.
- E’ una bella tentazione, certo… Sarebbe l’occasione per fare scacco matto al Conte del Millennio, estrapolando le informazioni da Apocryphos…- convenne Tiedoll.
Miranda avanzò udi qualche passo.
- Scusate… se non vi dispiace, io attiverei il mio Time Record sulla Kekkai, almeno finché siamo qui… Per essere tranquilli, fin quando non ce ne saremo andati… Spero presto.- disse rabbrividendo alla sola vista della creatura d’Innocence.
- Sì, Miranda! Hai avuto un’ottima idea! La prudenza non è mai troppa.- le sorrise incoraggiante Lenalee.
La castana annuì con il capo a quel complimento e cominciò ad attivare la sua Innocence.
Non appena il Time Record fu messo in funzione, gli occhi di Apocryphos che fino a quel momento erano rimasti chiusi, si aprirono.
- Stupidi Esorcisti… Aspettavo solo un vostro errore e voi ci siete caduti come immaginavo!-
La creatura parlò con voce cattiva che fece gelare il sangue nelle vene ai presenti.
Poggiò le mani su una delle facce del cubo e dai suoi palmi cominciarono ad uscire quelle che sembravano piume, che iniziarono a corrodere la Kekkai.
- Non mi ci vorrà molto ad aprire questa insulsa scatoletta! Non appena sarò fuori distruggerò il Quattordicesimo!-
Immediatamente Lavi e Kanda si schierarono davanti ad Allen, per proteggerlo.
- Non ci pensare nemmeno!- esclamò il primo.
- Prima dovrai vedertela con noi!- concluse il secondo.
- Ragazzi…- sussurrò l’Esorcista dai capelli bianchi. Aveva finalmente ritrovato i suoi amici.
Miranda intanto tentava di contrastare al tentativo di Apocryphos, accelerando il riavvolgimento del tempo il più velocemente possibile, sottoponendo il proprio corpo  ad uno sforzo fisico immane.
- Allen, apri un Gate!- gridò la donna. – Non resisterò a lungo!-
Il ragazzo ubbidì, non c’era tempo per cercare un luogo idoneo, dovevano andarsene alla svelta.
- E lui? Non ce lo portiamo?- chiese Lavi riferendosi ancora ad Apocryphos.
- No! Miranda non può tenere il Time Record ancora attivo!- ribatté Allen.
- Ma lui ti verrà ancora a cercare! Se non lo portiamo all’Ordine, continuerai ad essere in pericolo!- insistette lui.
Il ragazzo dai capelli bianchi digrignò i denti.
- Non importa!- disse, mentre apriva il Gate. - Tutti dentro.-
- Shonen, mi hai proprio deluso… Te ne vai senza neanche salutare?-
Proprio mentre tutti gli altri Esorcisti erano entrati nel Gate, Allen fu scaraventato a terra da Tyki. In Noah lo immobilizzò sotto il suo peso, bloccandogli entrambe le mani con le proprie.
- Te ne sei accorto solo ora? Sei tu ad avermi deluso, Tyki.- rispose a tono il ragazzo.
- Ti ho solo dato un vantaggio.-
Allen sollevò lo sguardo al Gate sopra di loro, era riuscito a non farlo chiudere nonostante la distrazione che gli gravava di sopra. Mancavano solo lui e Miranda.
- Non penserai che ti possa lasciare andare, vero?- riprese il Noah.
- Puoi sempre venire con me. Se mi aiuti, vivrai. Se mi ostacoli ci ritroveremo punto ed a capo. Fai la tua scelta.-
Lui scoppiò a ridere.
- Aiutarti?  Scappare con te? Stai scherzando, vero?-
- Non hai visto? Siamo riusciti ad immobilizzare Apocryphos. Se ci aiuti, anche voi Noah avrete una minaccia in meno, no?-
- E dovrei andare nella tana del lupoo? Non ci penso nemmeno!- sbottò Tyki.
- Nessuno ti farà del male! Anche io sono un Noah, fino a prova contraria.- insistette Allen, stava per cedere, lo vedeva chiaramente. Tyki non era totalmente votato alla famiglia Noah, conservava anche la sua parte umana e questa si stava visibilmente ribellandosi alla Memory che quel corpo ospitava.
Il Noah allentò la presa sul suo corpo, e l’Esorcista riuscì a toglierselo di dosso.
- Tyki… devi usare il tuo potere sulla Kekkai, rafforzala!-
L’uomo guardò Apocryphos che tentava di rompere quel cubo e l’Esorcista che controllava il tempo, che riavvolgeva ogni singolo istante nonostante fosse solo ad un respiro dallo svenimento.
Non appena vide che l’Innocence della donna riparò per l’ennesima volta la Kekkai, lui cominciò a far fluire il suoi potere dai palmi della mano. Un fiotto di energia scura avvolse il cubo, rendendolo ancora più opaco.
Allen si avvicinò a Miranda e le poggiò una mano sulla spalla, facendole capire che poteva disattivare la sua Innocence. Lei crollò esausta tra le sue braccia ed il ragazzo la prese in spalla.
Attivò la Crow Belt con la quale arpionò la Kekkai, ma non appena quella la toccò, iniziò a bruciacchiarsi. Era pur sempre Dark Matter quella. L’Esorcista non se ne curò, anzi rafforzò la stretta e cominciò ad avviarsi verso il Gate, trainandosi dietro l’arma.
Ad un passo dal Gate, si voltò verso Tyki.
- Su… Andiamo a casa.-
 
 
 
Angolo autrice
 
Sono passati cinque mesi dall’ultimo aggiornamento, vero? :’D Speravo di riuscire a postare questo capitolo prima, ma non ci sono riuscita >_<
Proverò ad accorciare i tempi (mi piacerebbe aggiornare tipo a Giugno, per esempio), ma non vi prometto nulla…
Una cosa posso assicurarvela però! Mi sono resa conto che mancano una decina di capitoli alla fine di questa fic! Di preciso ne ho contati ancora 8, ma potrei decidere di farne di più, perché alcune parti di storia, forse avranno bisogno di una trattazione più ampia… Comunque posso dire di vedere la luce e la fine di questa fanfiction che odio ed amo xD
Vorrei velocizzare gli aggiornamenti proprio per concludere il prima possibile, ma vedremo come andranno le cose un po’ per volta.
Bene, aspetto i vostri pareri in merito a questo capitolo! La prima parte sono convinta di averla scritta sotto l’effetto di stupefacenti, perché è… è… è… Non so definirla veramente xD E’ nato tutto da un’idea random, ossia ‘Voglio che anche Inu abbia l’uniforme!’ e da lì è venuto fuori il pezzo di Akita, Kanda, Inu e Johnny rispetto a questa fantomatica uniforme xD Poi ho deciso di iniziare il capitolo dal punto di vista dei Inu stesso… e da qui sono venute fuori le scenette della porta, della colazione e della pallina a forma di Akuma… Non so decidere se queste idee siano geniali o totalmente idiote xD Credo che il confine sia molto labile…
Per il resto… che ne pensate della nuova Kekkai? Io la trovo una soluzione abbastanza efficace ed anche abbastanza probabile, ma sono curiosa di sapere anche i vostri punti di vista.
Bene, credo di aver concluso!
Grazie come sempre a Ya_mi, per il supporto, il betaggio e la recensione al capitolo precedente! Grazie anche a Lady Red Moon che mi ha lasciato un parere al capitolo 14!
A presto!
Un bacione,
~ Mitsuki <3
   
 
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