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Autore: runami_ lu99    09/04/2015    3 recensioni
salve a tutti eccomi qui come promesso con la seconda long RuuuuuuNamiii!! con accenni ZoRobin
questa storia è dedicata alla carissima NamyMoon XD
Per salvare la loro navigatrice i mugiwara dovranno trovare quattro gemme molto preziose in quattro isole diverse, coinvolti in gioco mortale: il "Death Game" dovranno superare prove difficili e combattere contro vecchi e nuovi nemici, ma... chi c'è dietro a tutto questo? e soprattutto... perche?
[Dal 3° capitolo]
*Sanji aveva bussato, ma a quanto pare la porta era aperta ed essa si spalancò sinistramente illuminando la buia stanza interna con una fievole luce grigia, i tre compagni però riuscirono comunque a distiguere gli oggetti presenti all'interno, soprattutto, la poltrona girata sopra il quale uno strano soggetto sorseggiava dentro un calice dorato, un vischioso liquido rosso.*
[dal 15° capitolo]
*"Cosa mi spinge..." cominciò a camminare lentamente verso di lui.
"... A rialzarmi?" Chiese scrutandolo da sotto le sopracciglia.
"I miei compagni... per colpa di questa stupida storia sono tutti in pericolo, e tu..." lo indicò.
"Tu... mi stai intralciando impedendomi di portarli al sicuro"*
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Z | Coppie: Rufy/Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: GRANDI SCONTRI, LA PERLA BLU





"Cosa credi di ottenere continuando a schivare i miei colpi? Ritarderai solo l'ora della tua morte" disse l'uomo-ghepardo mentre saettava da una parte all'altra sotto gli occhi concentrati di Sanji che riusciva sempre e comunque a evitare i suoi improvvisi attacchi grazie all'Haki dell'Osservazione.
"Piú tardi è meglio è" affermò il cuoco spostandosi di lato e scansando un altro suo colpo velocissimo, peccato che appena l'avversario toccò terra si lanciò nuovamente contro di lui e riuscì a beccarlo dritto nello stomaco con una testata, goccie di sangue uscirono dalla bocca del biondo insieme ad un gemito strozzato di dolore, cadde al suolo rotolando per la potenza dell'impatto.
"Dannazione" imprecò sottovoce mentre si rialzava e si asciugava il filotto di quel liquido rosso scarlatto che scendeva dall'angolo della bocca.
"Ho perso troppo tempo con te... devo finirti" affermò il nemico mentre gli si avvicinava di qualche passo, Sanji ghignò.
"Stavo pensando la stessa cosa" affermò convinto mentre si apprestava ad accendersi una sigaretta. L'uomo si piegò sulle gambe dandosi una spinta quasi propulsonica e andò a sfiorare il braccio destro del cuoco che essendosi spostato in tempo era riuscito a farsi beccare solo di striscio, ma la velocità era stata talmente alta che una decina di graffi erano apparsi sul suo arto e ora cominciavano a sanguinare leggermente, il nemico non gli lasciò un attimo di tregua continuando a bombardarlo di attacchi a ripetizione: troppo veloci da poter schivare completamente; e troppo potenti da poter bloccare. Intanto il corpo del pirata veniva martoriato causando ferite, lividi e graffi in grande quantità, così come il sangue che sgorgava da esse e che non sembrava voler smettere di uscire: non reagiva, non perchè non volesse; ma perchè non riusciva a stare dietro ai suoi movimenti.
Solamente un leggero venticello sollevava un velo di polvere a coprire qualche centimetro del suolo, mentre due figure indistinte si intravedevano in quella leggera nebbia bassa: una eretta su due piedi e a braccia incrociate, osservava con fare di superiorità il soggetto accasciato ai suoi piedi; l'altra distesa a pancia bassa sul terreno che ormai era una pozza di sangue, gli occhi bianchi non esprimevano alcuna emozione, dalla bocca schiusa numerosi litri di liquido vitale rosso continuavano il loro percorso seguendo la scia che poco prima altri di loro avevano creato. Lo sguardo dell'uomo rimasto in piedi si posava sul corpo inerme del ragazzo biondo steso a terra e ghignò.
"Che sbruffone, credevi seriamente di riuscire a battermi, e invece... guarda che fine hai fatto" disse beffeggiandolo mentre si sedeva con poca cura sulla schiena della sua vittima che emise un gemito appena udibile di dolore.
"Oggi mi sento magnanimo, ti offro due possibilità di scelta..." nessuna risposta in cambio.
"...Cosa mi dici: ti lascio qui a marcire, o ti finisco in modo che tu non possa piú soffrire?" Chiese seriamente indeciso sul da farsi. Un respiro soffocato, come di una persona in cerca di ossigeno dopo minuti di apnea, uscì dalle labbra del cuoco, i suoi occhi non erano piú vuoti, ma al contrario le sue pupille erano ridotte ad un puntino, segno evidente che era furioso.
"V-vai al d-diavolo" sibilò minaccioso per poi cominciare a tossire e sputare sangue.
"Oh dai non fare così, sono stato anche buono a non farti fuori quando ne avevo la possibilità" lo riprese offeso.
"Vaf-fan-culo" sembrava piú una divisione in sillabe che un balbettamento dovuto al dolore, l'uomo-ghepardo si infuriò e gli diede un pugno dalle nocche d'argento dritto in viso facendo riaprire altre ferite che si erano dopo tanto tempo chiuse.
"Come osi parlarmi in questo modo!?" Domandò mentre gli mostrava la stessa mano con cui lo aveva colpito e che era coperta di sangue: il suo.
"Va bene... siccome non vuoi collaborare, decido io: ti ammazzo adesso" esordì pronto a scagliare il colpo di grazia, tirò indietro il pugno pronto alla carica e poi parti verso il suo viso; fece appena in tempo a vedere un ghigno da parte del pirata che qualcosa di estremamente bollente gli si era appoggiato sulla guancia, indietreggiò ululando, mentre Sanji soddisfatto si rialzava tenendosi il fianco da cui spuntava una profonda ferita, raccolse le forze e spiccò un balzo alto in aria e cominciò a roteare verticalmente, nel frattempo l'avversario stava cercando di capire cos'era quell'oggetto ustionante che lo aveva colpito, fu solo quando notò una sigaretta deformata al suolo che capì ciò che il biondo aveva fatto, un ringhio basso provenì dalla sua gola e cominciò a cercare il cuoco con lo sguardo, alzò la testa ritrovandoselo a qualche metro dal viso.
"Concasser!" Non fece in tempo a spostarsi che con una gamba tesa Sanji gli aveva dato un violentissimo colpo di tacco sulla sua testa e ora l'uomo-ghepardo stava sprofondando nel terreno colpito da tutta quella forza. Il pirata riatterrò con leggerezza per terra dando le spalle al suo nemico, estrasse una sigaretta e la accese mentre picchiettava la punta della scarpa al suolo. Passò qualche secondo in cui sembrava che fosse tutto finito, il ragazzo buttò fuori una nuvola di fumo.
"Avanti rialzati e non fare finta di niente, so benissimo che non ti ho sconfitto, non sei tanto debole da venir battuto da un solo calcio seppur potente" disse serio mentre si rigirava verso di lui e lo vedeva rialzarsi in piedi anche se dolorante.
"Dannazione! Che colpo micidiale, quel tizio ha una forza spaventosa, devo stare attento o rischio di lasciarci le penne" pensò tra sè e sè ritornando ritto su due piedi.
"I miei complimenti, non sei niente male, ma come hai detto tu non sono il tipo da venir sconfitto per così poco" disse pulendosi con le mani i vestiti dalla polvere.
"Allora cosa aspetti? Fatti sotto" lo incitò il biondo con voce estremamente seria e minacciosa, sollevò un ginocchio e incurvò la schiena fino ad arrivare con la testa alla sua stessa altezza e posizionò le braccia, con le mani chiuse a pugno, accanto al viso pronto per sferrare un nuovo attacco.
"Non provocarmi ragazzetto potrei finirti quando e come voglio se solo lo volessi" rispose a tono l'altro scattando verso il cuoco che rimaneva fermo aspettando il momento piú adatto per contrattaccare. L'uomo sollevò una mano mostrando i suoi artigli affilati macchiati di sangue essiccato sulle punte. Il pirata fece un salto in avanti schivando l'arto del nemico.
"Veau Shoot!" Affondò il piede nel suo stomaco facendolo piegare in due dal dolore mentre lui arretrava strisciando per terra dato l'impatto. Alzò lo sguardo fissando gli occhi sottili di Sanji con una nota di sadicità.
"Sei scoperto" gli bisbigliò per poi colpirlo al centro del petto con un pugno velocissimo. Il pirata venne scaraventato lontano finchè non andò a sbattere contro un cumulo di macerie frantumandole ancora di piú. La testa gli doleva in un modo anormale, e toccandosi si ritrovò con la mano ricoperta di un denso liquido rosso: aveva subito un colpo violentissimo tanto che stava lentamente perdendo le forze; cercò di rialzarsi e ce la fece ma un capogiro lo fece inginocchiare, il respiro era affannato come se avesse paura che da un momento all'altro l'ossigeno sarebbe finito e lui sarebbe rimasto senza; alcune goccie di sudore colavano dalle tempie e dalla fronte, mentre una sensazione di freddo gli fece scuotere il corpo in un brivido non controllato, la vista si offuscava sempre di piú e giocava brutti scherzi raddoppiando le figure davanti a lui.
"Che mi succede... non capisco piú niente, ho la testa che sembra voglia scoppiare da un momento all'altro" sussurrò stringendo i denti e portandosi una mano a coprire metà faccia.
"Ops... ti ho fatto la bua per caso?" Chiese ironico il suo oppositore avvicinandosi e notando lo stato del cuoco.
"Ahahah non sembri messo molto bene, ti conviene farti ammazzare ora, prima di soffrire, credimi lo faccio per te..." il biondo lo guardò dolorante.
"... E anche per me ahahah" terminò la frase con una risata a dir poco agghiacciante. Sanji tentò per l'ennesima volta di rimettersi in piedi senza risultato: non solo per il colpo violentissimo alla testa e la continua perdita di sangue; ma anche per il peso che il nemico esercitava su di lui con un piede sulla sua schiena. Strinse gli occhi per concentrarsi ed elaborare la situazione per trovare la soluzione migliore.
"Toglimi una curiosità... tu che fai parte della ciurma di Cappello di Paglia, sono curioso di sentire che ruolo svolgi" disse l'uomo-ghepardo, il pirata lo guardò con la coda dell'occhio.
"Sono il cuoco di bordo" rispose semplicemente, avrebbe potuto non dirglielo, ma per lui era come se mentisse su ciò che era. No, lui non avrebbe mai rinnegato il suo titolo, per nulla al mondo.
"Un... un cuoco?... ahahahahah che cosa inutile" rise sguainatamente senza accorgersi dell'occhiata omicida che il biondo gli stava rivolgendo.
"Seriamente fai un lavoro così ridicolo? Pff... sei a dir poco patetico" lo derise nuovamente. Strinse i pugni. Serrò i denti. Spalancò gli occhi. Uno sguardo intimidatorio. L'uomo abbassò lo sguardo ritrovandosi terrorizzato davanti a quegli occhi furibondi e fece un passo indietro.
"C-cos'hai da guardarmi in qu-quel modo?" Balbettò, il cuoco si rialzò, senza alcuna fatica questa volta, e lo raggiunse lentamente.
"Non permetterti..." l'altro deglutì a vuoto.
"... Di prendere in giro..." immobile, paralizzato dalla paura.
"... Quello che faccio" un sibilo minaccioso. Risvegliatosi il nemico decise di attaccare con un colpo di artigli ma fece solo in tempo a caricare indietro la mano che il suo avversario era sparito. si accorse dopo che il pirata non si trovava piú di fronte a lui, cominciò ad osservarsi attorno cercando di capire dove fosse andato a finire, scorse un ombra muoversi dietro di lui e in un lampo si voltò portando la sua gamba distesa all'altezza del torso, il colpo venne bloccato dall'arto inferiore del cuoco, ma data l'impressionante rapidità lui venne sbalzato via cominciando a roteare a mezz'aria, atterrando con le spalle all'avversario.
"Troisieme Hacher" Sanji fece diversi salti all'indietro fino ad arrivare vicino al suo obbiettivo e, unendo i piedi gli sferrò dei violenti colpi al volto e cadde sulle braccia in posizione verticale.
"Bouqueterie Shoot" si raggomitolò e velocemente attaccò con un colpo a due gambe il mento del nemico scaraventandolo in aria, dopodichè lo raggiunse usando lo Sky Walk.
"S-sei anche in grado di vo-volare!?" Chiese piú a se stesso che al diretto interessato, in risposta ebbe solo un ghigno.
"Diable Jambe..." l'uomo-ghepardo spalancò gli occhi quando vide le gambe del suo avversario diventare incandescenti: per lui era la fine.
"... Flanchet Shoot" una tempesta di calci infuocati tramortì il tizio e poi venne finito con un distruttivo colpo sulla testa che lo rispedì al suolo con una velocità inaudita, tanto che quando toccò terra, data la potenza, trapassò il pilastro da parte a parte cadendo nel vuoto. Sanji raggiunse la lastra atterrando con delicatezza, estrasse una sigaretta dalla tasca e la accese inspirando per poi buttare fuori il fumo dalla bocca.
"La prossima volta che ti scontri con qualcuno, non sottovalutarlo..." fece una pausa e nel frattempo si avviò in un punto imprecisato dell'orizzonte con lentezza e le mani infilate nelle tasche.
"... Soprattutto, se quel qualcuno è un cuoco" terminò lasciandosi l'uomo tramortito, ancora in volo verso il nulla, alle spalle

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Una piccola tarantola osservava attentamente coi suoi occhi argentati ogni mossa del ragazzo che stava combattendo: ogni movimento, ogni respiro, ogni goccia di sudore, ogni muscolo contratto del suo corpo.
"Niente male per essere un moccioso" disse Raji ghignando mentre si massaggiava la spalla destra probabilmente colpita poco prima.
"Certo! Io sono colui che diventerà il re dei pirati... devo essere forte" commentò Rufy piú serio che mai coprendosi la testa col suo inseparabile cappello di paglia.
"Sei un pò troppo sicuro di te ragazzo" ribattè l'uomo-pesce incrociando le braccia con fare di superiorità.
"Anche tu non sei da meno sai" rispose il moro sorridendo a trentadue denti facendo così incrementare la rabbia del suo avversario.
"Taci!" Urlò quello scattando nella sua direzione con la mano serrata in un pugno, il capitano schivò l'attacco abbassandosi per poi ricoprire la sua mano con l'Haki dell'Armatura facendola diventare di colore nero metallizzato e diede un potente gancio destro nello stomaco del nemico che emise un piccolo gemito di dolore, dopodiche ghignò sadico.
"Beccato" sussurrò l'uomo-pesce colpendo alla nuca il ragazzo che si ritrovò con un dolore allucinante e la faccia spalmata sul terreno; tentò di rimettersi in piedi ma una forte ginocchiata alla bocca dello stomaco gli bloccò il respiro e lo fece accasciare nuovamente al suolo.
"Tu, non provare a rialzarti e potrei anche pensare di lasciarti vivere" gli disse il suo avversario tirandogli un forte calcio che lo spedì contro una casa diroccata frantumandola del tutto. La tarantola che si era appollaiata su di essa venne sbalzata via dall'impatto e finì su un altro masso, i suoi occhi argentati si mossero in direzione del moro e infine si fissarono sulla sua figura studiandola attentamente. Rufy intanto si rialzava dalle macerie che lo avevano sepellito e si mise in piedi rizzando il busto.
"Allora mi sa che non hai capito" lo ammonì Raji correndo verso di lui, il capitano alzò gli occhi notando che si stava avvicinando, ricoprì nuovamente la sua mano con l'Haki e partì al contrattacco, ad un metro di distanza entrambi scagliarono il colpo che però venne schivato dal loro reciproco obbiettivo e con l'arto sinistro ambedue le parti ricevettero un pugno da parte dell'altro, si spedirono lontani di una decina di metri. Il moro si rialzò col fiatone: aveva un occhio chiuso per lo sforzo, e l'altro fissava la sagoma del suo avversario che faceva capolino tra i resti di una casa che era andata distrutta; l'uomo-pesce invece ghignava compiaciuto da tutta quella potenza, come se fosse felice di aver trovato un avversario forte come lui.
"Alzati e combatti! Non rimanere li impalato... ho voglia di divertirmi un pò" sussurrò le ultime parole con un sorrisetto sghembo sul viso.
"Tu... ti vuoi divertire? Tutto questo per te è un gioco!?" Urlò furioso mentre le sue nocche si sbiancavano e le sue vene comincavano a pompare così tanto sangue da farle fuoriuscire da sotto la pelle.
"Beh... si chiama *Gioco di Morte* o sbaglio?" Gli fece notare mentre assumeva un aria da superiore.
"È divertente per te vedere le persone morire!?" Stava scoppiano e nulla lo avrebbe fermato.
"Finchè non sono io ad andarci di mezzo... direi di si" e scoppiò a ridere sguainatamente come se non ci fosse un domani. Il sangue gli ribolliva, i denti sfregavano fra loro come a volersi consumare, le pupille degli occhi diventavano un insignificante puntino nero, le sopracciglia si aggrottavano mettendo in evidenza i vasi sanguigni che spuntavano sulla sua fronte e l'adrenalina, guidata da un impeto di ira, cresceva a dismisura trasferendo energia a tutti i muscoli del suo corpo. Con una velocità inaudita si lanciò caricando un pugno all'indietro verso il nemico, mentre questo era ancora intento a ridere, un urlo di sfogo si levò al cielo, come quando dei soldati in guerra si gettano nella mischia gridando: "alla carica!" Raji si bloccò attirato da quel grido e abbassò lo sguardo vedendo l'arto nemico ormai a pochi millimetri dal suo viso. Troppo vicino, troppo veloce e troppo potente per poterlo schivare; la mano chiusa del moro schiacciò il viso del suo avversario come una pallina di carta, e venne catapultato al suolo creando un enorme buca, un leggero venticello si espanse data la potenza dell'impatto che aveva mosso l'aria attorno a loro. Raji era steso al suolo, qualche dente mancava dalla sua bocca e da essa scendeva lenta una scia di sangue che cadendo a piccole goccie imbrattava il terreno polveroso di rosso.
"Ti do io una lezione" gli intimò prendendolo per il colletto della maglia che portava, il nemico lo guardò dolorante.
"Ma co-come hai fatto a muo-muoverti co-così ve-velocemente?" Chiese, il pirata non rispose; lo gettò contro un muro e lo guardò piú serio che mai. L'uomo-pesce cominciò a sghignazzare, prima piano e poi sempre piú forte.
"Questo combattimento mi piace, sei forte ragazzo, ma a sentire un pirata che mi fa la predica sulla vita delle persone... mi viene il ribrezzo" ringhiò piano rialzandosi e sistemandosi in una posizione: mano sinistra aperta avanti, mentre la destra caricata all'indietro.
"Tecnica del Pugno Spaccategole!" Rimanendo a distanza Raji attaccò il ragazzo con un pugno che, senza alcun contatto con il suo obbiettivo, lo spazzò via a causa dell'onda d'urto creata.
"... Usa lo stesso stile di combattimento di Hody e Jimbe" constatò il capitano ricordando quanta potenza sprigionavano quegli attacchi.
"Oh... non ti aspettavi che anche io conoscessi il Karate degli uomini-pesce?" Lo beffeggiò ghignando, Rufy al contrario strinse i denti ed emise un ringhio basso.
"Ora che userò queste tecniche non potrai sconfiggermi" lo avvertì e si lanciò pronto all'ennesimo attacco.

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"Rufy... dove sei? Dove ti sei cacciato?" Continava a chiedersi Nami mentre correva a perdifiato tra le macerie della città in rovina cercando di avvertire qualsiasi rumore, qualsiasi oggetto che potesse ricondurla al luogo in cui il suo capitano stava combattendo.
"Dannazione!" Perfino una navigatrice esperta come lei faticava ad orientarsi in un posto in cui gli unici punti di riferimento erano case distrutte tutte uguali. Si fermò qualche minuto a riprendere fiato con le mani appoggiate sulle ginocchia.
"Come faccio a trovarlo in un luogo simile? Forse dovrei andare da Franky, almeno so dov'è" pensò ad alta voce finchè non vide una statua alquanto familiare in lontananza.
"Ma quella..." riprese a correre, questa volta nella direzione dell'oggetto a cui stava puntando.
"Non ci sono dubbi... è propio lui" constatò una volta che fu piú vicina.
"Nettuno... allora Rufy deve essere qui in gi..." nemmeno il tempo di concludere la frase che un rumore attirò la sua attenzione. Si diresse subito verso quella fonte sperando e pregando di trovarlo sano e salvo.
"Rufy..." sussurrò guardando il polverone nero che si levava al cielo.

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"Era un gigante, alto almeno tre metri e mezzo tutto muscoli e con una faccia spaventosa, mi attaccava con i suoi proiettili grandi quanto una nave da guerra, ma non mi sono lasciato intimorire e l'ho battutto in poco tempo, anche se devo ammettere che era valido come avversario" Usopp stava raccontando a Chopper lo scontro che aveva intrapreso in quell'avventura cambiando, ovviamente, qualche "piccolo" particolare: come il fatto che quello che aveva affrontato non era un gigante tutto muscoli, ma una vecchietta con il colpo della strega; e che il cosidetto gigante non lanciava proiettili giganteschi, ma solamente dei biscotti con goccie di cioccolato.
"Wow! Usopp sei fenomenale!" Esclamò la renna estasiata da quella storia così avvincente.
"Certe volte mi chiedo come faccia a credere a tutte quelle fandonie" disse Franky riferendosi al medico di bordo.
"Yohohohoho non ne ho idea" rispose Brook ridendo.
"Ragazzi guardate, ecco la statua" li avvertì Zoro con tono tranquillo.
"Quindi è li che si dovrebbe trovare la gemma giusto?" Chiese Robin.
"Si esatto, è al suo interno" rispose Arjey sorridendo sulla spalla della giovane archeologa.
"Che cos'è una gemma?" Domandò la piccola Coji incuriosita, la donna sorrise amorevole.
"È un sasso luccicante che vale moltissimo" disse lei cercando spiegarglielo in modo semplice, gli occhi della biondina si illuminarono.
"Che figata!" Esclamò saltellando suscitando le risate degli altri.
"Robin-chwaaaaaann!" Si udì un urlo da lontano e voltandosi, tutto il gruppo, notò un ombra che saltellava qua e la con gli occhi a forma di cuore.
"Sanji!" Urlò felice il piccolo medico sbracciandosi felice di vedere l'amico, seppur non molto sano, ma salvo.
"Robin mia cara spero che tu stia bene, sei ferita? Hai fame? Sete? Ti cucino qualcosa se vuoi?" Il cuoco non aveva minimamente notato gli altri membri dell'equipaggio e si concentrava quindi solo sulla corvina.
"Ma la tua mano! Cosa ti sei fatta Robin tesoro!?" Urlò allarmato notando la fasciatura.
"Niente di che, solo un piccolo taglio" rispose lei tranquillizzandolo.
"Sanji ma sei pieno di ferite, e a occhio direi che alcune sono molto gravi" constatò Chopper preoccupato pronto a curare qualsiasi male.
"Io ho una fame che non ci vedo... anche se essendo uno scheletro gli occhi non ce li ho yohohoho" intervenne Brook con la sua classica battuta.
"Ah... ci siete anche voi" disse il biondo con aria menefreghista.
"Non ci aveva nemmeno calcolato!" Urlarono Usopp e Chopper offesi. Coji intanto si nascose dietro alla gamba di Robin spaventata da quello strano signore con il sopracciglio arricciato. Sanji se ne accorse e la guardò stranito per poi sorriderle.
"Lei chi è?" Chiese all'archeologa.
"Si chiama Coji, l'ho incontrata qualche tempo fa dentro ad una casa che mi guardava" sorrise.
"Non trova piú i suoi genitori, ha detto che avrebbero dovuto venirla a prendere, ma non sono piú tornati e io non potevo lasciarla la da sola" spiegò.
"Ho capito, non c'è bisogno di aggiungere altro" si inchinò alla stessa altezza della bambina ancora diffidente.
"Piacere io mi chiamo Sanji" si presentò cercando di trattenere il dolore per le ferite, la piccola fece un sorrisino.
"Ciao! Lo sai che hai i capelli del mio stesso colore" gli fece notare, il biondo sorrise.
"Che coincidenze eh" scherzò facendo ridacchiare la bambina.
"Posso salirti in groppa?" Chiese, Sanji rimase fermo per un pò: aveva male ovunque, ma non sarebbe riuscito a dirle di no; acconsentì e si posizionò Coji sulle spalle facendo attenzione alle ferite.
"Oooohh, ma da qui si vede tutto! Compresa quella cosa luccicante la in fondo" esclamò entusiasta, attirando l'attenzione di tutti.
"Luccicante?" Chiese Brook, Usop tirò giú gli occhiali da vista e guardò piú attentamente il punto di cui stavano parlando.
"Si, è vero, hanno ragione la statua di Nettuno sta... brillando"

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Il moro era nuovamente steso al suolo colpito dai potenti attacchi del suo nemico, ma non mollava, per nulla al mondo lo avrebbe fatto, mai e poi mai si sarebbe fatto sconfiggere: doveva vincere a qualsiasi costo. E con questi pensieri in mente si rialzò: il suo corpo coperto di ferite, graffi e lividi ovunque; sporco di polvere mischiata a sangue.
"Mh...? Ti reggi ancora in piedi? Sei testardo ragazzo. Mi chiedo cosa ti spinga a rialzarti ogni volta" disse Raji guardandolo. Il capitano si oscurò il viso serio con il suo cappello per poi alzare gli occhi neri e fissare l'uomo-pesce con fare di sfida e determinazione, lui indietreggiò intimidito e ingoiando aria a vuoto.
"Cosa mi spinge..." cominciò a camminare lentamente verso di lui.
"... A rialzarmi?" Chiese scrutandolo da sotto le sopracciglia.
"I miei compagni... per colpa di questa stupida storia sono tutti in pericolo, e tu..." lo indicò.
"Tu... mi stai intralciando impedendomi di portarli al sicuro" inclinò leggermente la testa assumendo un aria ancora piú minacciosa.
"Tu fai questo per delle persone... sei sciocco" disse, il moro assottigliò gli occhi.
"Verrà un giorno, in cui i tuoi amici, come li chiami tu, ti tradiranno e non verranno in tuo soccorso per aiutarti preferendo salvarsi la pelle. Questa è la cruda verità" gli disse allargando le braccia e poi ghignò. Rufy intanto avanzava sempre piú non dando peso alle sue parole.
"I tuoi discorsi non mi sfiorano nemmeno" il nemico lo guardò stupito.
"E sai perchè? Perchè conosco perfettamente tutti i miei compagni e so che una cosa del genere non la ferebbero mai" esclamò deciso attivando il Gear Second: il suo corpo cominciò ad emanare vapore e la sua pelle divenne leggermente piú rossa del normale.
"Vedremo, quando sarai in pericolo succederà" ribattè.
"Non sperarci... e comunque adesso quello in pericolo sei tu" Rufy balzò verso di lui con entrambe le braccia caricate all'indietro.
"Gomu Gomu no... Jet Bazooka!" Le sue mani scattarono verso lo stomaco dell'avversario, Raji preso alla sprovvista non riuscì a schivare il suo attacco micidiale, troppo veloce e potente, e tramortito venne catapultato al suolo creando un cratere enorme.
"Gah..." emise uno strano rumore mentre sputava a terra della saliva mista a sangue.
"Che potenza" pensò sfiorandosi la pancia per poi gemere di dolore, si rialzò, quello sarebbe stato il ultimo attacco: il piú forte di tutti e con quello lo avrebbe messo al tappeto. Si concentrò.
"Calcio rotante..." si piegò sulle ginocchia. Anche Rufy si preparò al colpo decisivo.
"Gomu Gomu no..." sembrava che la tensione si potesse tagliare con un coltello.
"... delle Settemila Tegole" l'uomo-pesce si scagliò contro il moro con un potenissimo calcio rotante.
"Jet Gatling!" Il pirata mitragliò il suo obbiettivo con una tempesta di pugni velocissimi e allo stesso tempo potenti. Il nemico non potè nulla contro quell'attacco e venne sovrastato da tutta quella forza.
"Aaaaaaaahh!" Un urlo di sfogo si levò al cielo.
"Rufy..." sussurrò Nami che stava assistendo alla scena mentre alcune lacrime di gioia e commozione le annebbiavano la vista.
"Tu... non devi..." gridò il capitano rivolto tizio di fronte a lui.
"... Metterti in mezzo!" Mise ancora piú potenza negli arti superiori martoriando il corpo del suo avversario con una raffica di pugni, quando fu sicuro che Raji, ormai tramortito, non si sarebbe piú mosso terminò l'attacco che lo lasciò stremato, si sbilanciò in avanti e cadde a terra con un suono sordo.
"Rufy!" Urlò la navigatrice correndo verso di lui per constatare che stesse bene, non appena gli fu vicino sorrise nel vedere il ragazzo dormire rumorosamente con la bocca spalancata e una bolla che dal naso si sgonfiava e gonfiava ad ogni suo respiro.
"Grazie al cielo stai bene" sussurrò cadendo in ginocchio esausta: sia per la corsa che per le ferite riportate nella battaglia conclusa poco prima.
"Hey... Nami! Rufy!" La voce di Usop giunse da lontano alle orecchie della navigatrice.
"Ragazzi, siete voi, che bello rivedervi!" Esclamò la rossa sorridendo.
"Ti sono mancato Nami-saaan!?" Gridò Sanji trotterellando e raggiungendo in pochi secondi la ragazza, come se il peso che Coji gli esercitava sulle spalle non esistesse.
"Sisi, certo" rispose lei muovendo la mano su e giú.
"Ma sei coperta di ferite!" Intervenne il medico avvicinandosi.
"Per fortuna molte sono superficiali e quelle profonde non sono così grandi da metterti in pericolo di vita" constatò osservandone alcune.
"Anche se sarebbe meglio disinfettarle e bendarle per bene, o potrebbero infettarsi" terminò con un sorriso rassicurante che venne ricambiato dalla ragazza, poi spostò lo sguardo su Rufy che ancora dormiva.
"Che mi dici di lui invece? Sta bene?" Domandò, la renna si chinò sul capitano.
"Si è tutto okey, in pochi giorni si dovrebbe riprendere" rispose con fare esperto.
"Fantastico" sussurrò la rossa accennando ad un piccolo e timido sorriso. Chopper guardò con la coda dell'occhio Sanji: la fronte era imperlata di sudore, gli occhi erano socchiusi per lo sforzo e il fiato era corto. Qualcosa non andava, era fin troppo chiaro, ma lui non sembrava voler darlo a vedere.
"a proposito ragazzi, ora che Raji è stato sconfitto dobbiamo cercare la gemma, qualcuno ha idea di dove si trovi?" Chiese Nami.
"Già fatto..." rispose Robin mostrando una perla color celeste con sfumature blu scuro, il tutto trasparente; all'interno sembrava crepata in modo da dare l'idea di un mare leggermente mosso, mentre all'esterno era liscia senza neanche una minima imperfezione.
"Wow ma è stupenda" si meravigliò la rossa ammirandone la bellezza.
"Dove l'avete trovata?"
"Come ci aveva detto Arjy era nella statua di Nettuno, beh, piú precisamente si trovava sulla corona che portava" spiegò sorridendo.
"Fantastico! Abbiamo già recuperato la prima" esultò Rufy che si era improvvisamente ridestato.
"Com'è che ti svegli quando ti pare e piace!?" Gridò Usopp sbalordito dalla stranezza del suo capitano, il moro rispose con un sorriso a trentadue che contagiò tutta la sua ciurma.
Intanto la piccola tarantola si stava allontanando dal gruppo senza che nessuno se ne accorgesse, e dopo qualche metro svanì in una nuvoletta di fumo nero come la pece.

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In un umida e buia grotta illuminata solamente dalle poche fiaccole appese alle pareti, una piccola figura entrò a passi corti e veloci, fermando la sua corsa solo quando fu davanti al trono su cui un ombra sedeva.
"Mi-mia Signora, la-la ciurma..."
"Lo so... ho visto" il servitore venne interrotto bruscamente dalla voce calma della Dea della Morte.
"Contattate Res e ditegli di prepararsi" ordinò, lui si inchinò e velocemente uscì dalla stanza per eseguire il suo compito.
"Dannazione!" Gridò furiosa dopo qualche secondo di silenzio.
"Un altra persona con quel cappello ha superato la prima prova..." si fermò a pensare.
"... Lui è il secondo, ma non finirà com'è finita col primo uomo... questa volta vincerò io" sibilò rabbiosa, per poi rivolgere lo sguardo verso una tarantola appoggiata ai suoi piedi e ghignò sadica mostrando il suo sorriso a dir poco raccapricciante.
"Si... questa volta ne sono sicura" disse prendendo l'insetto per poi guardarlo negli occhi argentati intravedendo una figura che stava combattendo, si distrasse e guardò quello strano anello di vetro riflettente che portava al dito.
"Lei morirà, e la mia vendetta si compirà" terminò mentre la sua risata malvagia rimbombava sulle pareti della grotta.

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"Pronto signor Res... la Signora ha detto di prepararsi" disse il servitore ad una palla luminosa sospesa in aria.
"Nnnnh? Dopo così tanto tempo? Finalmente, non vedevo l'ora di fare un pò di... distruzione" rispose una figura rispecchiata nella sfera cominciando a ripetere insistentemente e con sadismo l'ultima parola.





ANGOLO DELL'AUTRICE PRONTA PER ANDARE AL PATIBOLO PER QUESTO TREMENDO RITARDO NELL'AGGIORNAMENTO:

Ehm... non so nemmeno se vi ricordate di me ^.^
sapete... sono Luna soprannominata Lu? Autrice di questa storia? Amante della RuNami e della ZoRobin? Quella persona che si scusa infinitamente per il mese e mezzo di attesa? (ammettetelo... avete capito chi sono grazie all'ultima domanda vero? XC)
SCUSATEEEEEEEEEE!! DAVVERO DAVVERO SCUSATEEEEEEE!! ma la scuola mi sta stremando... non ho mai il tempo di scrivere se non alle 11 di sera (cosa che faccio -.-")
E per farmi perdonare ho fatto un capitolo più lungo del solito... cioè... MOOLTO più lungo ^.^
spero comunque che vi sia piaciuto il capitolo...
volevo avvertirvi che come avevo detto... la saga dell'isola di Mizu è finita!! i prossimi due capitoli saranno di passaggio... perciò dovrei metterci meno tempo a scriverli... ma saranno più corti ^.^
ringrazio infinitamente tutte le persone che nonostante i miei ritardi continuano a seguirmi, a mettere la storia tra le preferite e a leggerla soltanto.
un grazie va ovviamente anche a:

Roxy001
ZoRobin_2000
Yuki Fujiwara


per aver recensito lo scorso capitolo... mi sono accorta che alcuni di voi non recensiscono più... ma tranquilli non so quante volte l'ho ripetuto: l'importante non è recensire... l'importante è che la storia vi piaccia :D io non mi offendo ^.^
detto questo posso terminare ci sentiamo tra qualche mese giorno ^.^ (si spera)
ciaoooooo
hola
la pazza sclerata
Lu :D

E VIA! PIÙ VELOSHE DELLA LUSHE (Kizaru Style) XD

  
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