Personaggi: Hermione Granger e Blaise Zabini
Prompt: Abbraccio
Rating: Giallo
Genere: Drammatico
Contesto: Da Epilogo alternativo
AURORA
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Driiin. Driiin._________________________________________________________________________________________________
Cercò sotto ai cuscini del divano, nella borsa, sotto ai mobili,… Ma dove accidenti era finito il suo telefono?
Driiin. Driiin.
Forse il suono arrivava dal piano superiore. Salì di corsa le scale e spalancò la porta del bagno; eccolo li, appoggiato accanto al lavandino del bagno.
“Hermione, finalmente!”.
“Blaise?”.
“Ho bisogno di te!”.
Hermione varcò di corsa la soglia della casa dell’amico. All’ingresso dovette scavalcare l’appendiabiti che era caduto a terra. Ogni centimetro del pavimento era cosparso di giocattoli. Si recò in cucina, da dove provenivano gli strilli della bambina.
Appena la vide Blaise tirò un sospiro di sollievo. Aveva i capelli in disordine, la camicia sgualcita e puzzava. Sembrava che non si lavasse da settimane.
“Hey, ti trovo in gran forma”, lo prese in giro Hermione.
Guardandosi intorno si rese conto che la cucina era ancora più disastrosa dell’amico.
“Oh, è passato Attila da queste parti, elefanti compresi?”.
“Chi?”, chiese Blaise.
“Lascia stare. Roba babbana”.
Blaise correva per tutta la stanza come un pazzo cercando di fare ordine. C’era cibo sparso ovunque: sui mobili, sul pavimento, sui suoi capelli addirittura.
“Continua a strillare come un’aquila. Non so più cosa fare. Oddio ecco che ricomincia”.
La piccola Aurora aveva cacciato un urlo che avrebbe potuto benissimo spaventare Voldemort in persona.
“Non dorme mai, non dorme da giorni”, disse il ragazzo che nel frattempo l’aveva presa in braccio e si era avviato verso la cameretta della bambina.
“E dalla faccia che hai direi neanche tu”, gli rispose Hermione, seguendolo.
“Da brava Aurora, fai un riposino, ti prego”.
Blaise mise la bimba nel suo lettino ma non ne volle assolutamente sapere di smettere di piangere. Lui si passò una mano tra i capelli, disperato.
“Scusa ma dov’è Pansy?”.
“Pansy è uscita”, rispose lui.
Hermione capì all’istante che qualcosa non andava. Non l’aveva guardata ed era uscito immediatamente dalla stanza. Tornò in cucina, dove nuovamente provò a pulire.
“Blaise, dov’è Pansy?”.
Si bloccò con la spugna in mano. Infine si lasciò cadere sulla sedia e fece quello che Hermione mai, MAI, si sarebbe aspettata lui facesse: pianse.
“Pansy se n’è andata”.
“Cosa?! Ma… ma quando? Perché?”.
“Sono tornato da Londra tre giorni fa. Quando sono entrato in casa ho trovato la babysitter che mi ha consegnato Aurora insieme a una lettera. Era stanca di me, Hermione. Ha detto che l’ho trascurata, non le ho dato le attenzioni che si meritava...”
“Ma Aurora? Come ha potuto abbandonare Aurora?”, sussurrò Hermione.
“Non posso crescerla da solo. Non la conosco nemmeno. Sono sempre stato assente. Pansy ha ragione: sono un cattivo padre”.
“Beh, Pansy si sbaglia. So che puoi farcela; devi farcela! Devi farcela per tua figlia Blaise”.
Blaise la abbracciò di slancio e pianse per interminabili minuti sulla sua spalla.
“E poi se c’è riuscito anche Malfoy”, cercò di sdrammatizzare Hermione.
Un sorriso apparve in mezzo a quel lago di lacrime che scorreva sul suo volto
“Draco ha avuto te però”.
“Anche tu hai me”.
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Questa flashfic partecipa alla Challenge "Coppie scoppiate" di _Eleutera_
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