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Autore: giropizza    09/04/2015    8 recensioni
AVVERTENZA
La storia ha subito un cambiamento da rating giallo ad arancione.
Il capitolo quinto presenta comunque ampie e dettagliate descrizioni di atti sessuali. Consiglio a chi segue la storia di leggere le note all'inizio del terzo e quarto capitolo, dove vengono illustrate le dinamiche e il perchè di questo cambio di rotta.
Dal testo:
Dire che le faceva salire il nervoso è un eufemismo perchè se fosse stato legale l'avrebbe strangolato, molto volentieri. A scatenare davvero la sua ira era poi il fatto che fosse, avendolo difronte, impossibile da odiare poichè con quella sua espressione modesta, soave, da arcangelo pieno di buone intenzioni, tolleranza e santità sarebbe stato in grado di rendere mansueto anche un Rock Lee ubriaco, ed era noto a tutti che non vi era nulla di più temibile di un Rock Lee ubriaco.
Non è che non avesse tentato di far ragionare Sasuke, di farlo desistere da quella sua crociata ai danni della perfezione ed ineguagliabilità di Itachi ma tutto era stato inutile. Perciò ora lei si trovava lì, costretta in un'astinenza forzata e a domandarsi cos'avrebbe fatto della propria vita quella testa dura se mai fosse riuscito a darla sui denti al fratello.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Buonasera!
Avrei trilioni  e bilioni di cose da dire ma poichè è tutta oggi che scrivo, cancello, scrivo e cancello come un'ossessa non ce la faccio proprio più.
Qui ci sono i fuochi d'artificio che vi avevo promesso, niente di particolarmente fondamentale ai fini della trama. E' un capitolo pornografico, detta proprio francamente.
E' la prima volta che scrivo una scena lemon e manco i Kami sanno quanto fossi e sia imbarazzata. Non so neanche perchè dato che non sono così tanto pudica, in fin dei conti non è che abbia descritto nulla di epocale o sconvolgente ma insomma, chissà che problemi c'ho.
In ogni caso per questo capitolo mi piacerebbe ricevere qualche parere in più perchè veramente, l'ho modificato trilioni e bilioni di volte e non sono lo stesso troppo convinta.
Comunque continuo a ringraziarvi tutti quanti e soprattutto chi trova il tempo per recensire,
grazie infinite!

Come avevo avvertito la scorsa volta questo capitolo è a rating rosso, nella descrizione l'ho aggiornato in arancione perchè mi sarebbe dispiaciuto molto per chi di minorenne segue la storia.
Quindi, geniale che sono, ho pensato ad una cosa.
Ho strutturato il capitolo in modo tale che chi volesse, per vari motivi, evitare di leggerlo lo possa fare riprendendo tranquillamente dal quinto capitolo. Se per qualche ragione decideste di saltarlo saprete di esservi persi solo una scena di sesso che poi manco è sesso vero e proprio ma vabbé.
A fine capitolo metterò una nota con ciò che forse vi potrebbe interessare e quindi scorrete la pagina in fondo e spoileratevi le parole in rosso.
Questa è la mia tattica per garantire a tutti la possibilità di proseguire con la storia altrimenti godetevi questa mirabolante scena d'amor tra il prode Itachi Uchiha e la vispa Sakura Haruno.


giropizza















"Solo un'ora..."

Non è che fosse un gran affare ma dopotutto si sarebbe accontentata anche di dieci minuti, per quei dieci minuti.
Era difficile realizzare pienamente tutto quello che stava accadendo ed anche se nella sua testa aveva vissuto una scena simile migliaia, milioni di volte udirle davvero quelle parole era tutta un'altra storia.
Le sembrava così improbabile, se non addirittura impossibile, che Itachi ricambiasse sul serio i suoi sentimenti che si era data un pizzicotto sul braccio, scatenando l'ilarità del ragazzo il quale, mentre si univa con lui nella risata, ad un tratto si era fatto serio e l'aveva baciata.
Non credeva di essere mai stata baciata prima in quel modo, anzi no.
Non credeva di essere mai stata baciata prima e basta.
Le aveva preso il viso tra le mani, tra quelle sue mani grandi, e le guance le erano andate in fiamme perchè sapeva bene cosa sarebbe successo da li a qualche istante e il solo pensiero la emozionò ed eccitò rischiando di bloccarle il battito cardiaco.
Con il volto stretto tra le dita bianche e sottili di Itachi, si sentì come una di quelle farfalle che nascono con la luce del mattino e muoiono con le ombre della sera e le parve di essere posata sulla corolla di un fiore che non smette mai di sbocciare.
Tutto questo era disgustosamente romantico ma sentire le sue labbra morbide e fresche sulle proprie le fece scordare ogni cosa, compreso il fatto di essersi ripromessa di divenire la reincarnazione di Elisabeth Bennet.
Baciava ancora meglio di quanto si fosse sognata di immaginare o forse era lei che si stava rincitrullendo ma ne dubitava fortemente.
Si stava pur sempre parlando di Itachi Uchiha, Sua Santità.
L'alito gli profumava di agrumi e cioccolato bianco o almeno questo le sembrava, i capelli erano soffici e così lisci da sembrare avvolti dall'acqua, le labbra talmente piene e carnose da renderle impossibile trattenere il desiderio di morderle e quando socchiuse un poco gli occhi, vide le sue palpebre chiuse striate da un leggero, quasi impercettibile, reticolo di verdi venature e si staccò per baciarle, sentendo le lunghe ciglia solleticarla e gli occhi vibrare oltre quella loro coperta sottile.
Non le furono ben chiare le dinamiche che permisero loro di trovarsi, dopo pochi minuti, nella sua stanza, sopra quel suo letto troppo piccolo e quelle lenzuola ancora sfatte ma era abbastanza sicura di essere stata lei a trascinarcelo tenendolo per mano, felice e piena e completa per una volta, anche se solo per un'ora.
Ma lui si era scostato all'improvviso, mettendosi a sedere sul bordo del letto e Sakura lo guardò impaurita, già ferita.
- Non voglio approfittarmi di te e non devi avere alcun dubbio in proposito.- le disse voltandosi a guardarla dopo quello che sembrava essere stato un tempo interminabile.
Lei, che era rimasta distesa con la testa sprofondata nel cuscino - rigida e con i nervi a fior di pelle - ed aveva iniziato ad angosciarsi per quel silenzio, si alzò puntellandosi sui gomiti e avvicinò il proprio viso al suo, quasi arrabbiata.
- Non penserei mai una cosa simile, che cavolo ti viene in mente?-  disse corrugando la fronte e studiando la sua espressione mortalmente seria.
- Non nego di aver pensato tantissime volte a noi due insieme e non solo in senso figurato.- le confidò sorridendo imbarazzato e arrossendo un poco - Ma in questo momento non posso farti nessuna promessa e voglio che tu sia sicura del fatto che le mie intenzioni nei tuoi confronti sono assolutamente serie e che lo sono sempre state.
Con le dita gli scostò una ciocca bruna di capelli portandoglieli dietro l'orecchio e si avvicinò ancora di più, stringendo con forza il suo braccio e strusciandogli il naso contro la spalla.
- Cosa faresti ora se potessi promettermi di restare con me?- chiese alzando lo sguardo verso di lui e incontrando i suoi occhi neri.
Itachi la osservò intensamente e le diede un leggero buffetto sulla fronte prima di rispondere, il capo inclinato un poco a sinistra.
- Stenditi...
Sakura obbedì e mentre lentamente si abbandonava di nuovo sul letto pensò che mai prima di allora si era sentita così piacevolmente ansiosa e chiuse gli occhi, lasciandosi inghiottire dalle coperte e portando le braccia sopra la testa, totalmente rilassata.
Itachi le si avvicinò e piano, con estrema delicatezza, iniziò a sfiorargli il viso con le labbra e poi il collo, la curva che lo unisce alle spalle, la pelle bianca e liscia prima dei seni e la bocca.
La costellava così, di piccoli baci, il leggero respiro sulla pelle la solleticava provocandole forti brividi che lungo la spina dorsale scendevano fino alla sua intimità già calda e sospirò più volte, affidandosi completamente a lui.
- Vorrei vederti nuda...- le sussurrò ad un tratto nell'orecchio, facendola sussultare di piacere.
Senza aprire gli occhi annuì lievemente ed alzò le braccia mentre lui le afferrava l'orlo della maglia per toglierla e si agitò un poco, lasciandosi sfuggire una piccola risata, quando sentì le sue dita fresche sfiorargli l'addome ed iniziare ad accarezzarle la pelle che sembrava agognare quel tocco quanto Sakura.
Passarono dei lunghi minuti e Itachi la torturò dolcemente, baciando ogni lembo scoperto del suo corpo e stringendo tra le mani i piccoli seni che quasi le facevano male da tanto volevano ancora di più e speravano in quelle labbra.
Più volte la sua bocca si avvicinò a quei bottoni che avrebbe strappato da sola ma le piaceva che giocasse così, le piaceva avvertire il suo fiato inumidirle la parte bassa del ventre e le sue dita stuzzicarla, afferrando i passanti della cintura e tirandoli un poco, e le piacevano quei baci sulla pancia che a volte si contraeva spasmodica quando gliela afferrava tra le labbra bagnandola di saliva, e il piacera scorreva tutto tra le gambe che involontariamente stava aprendo sempre di più.
Quando lo sentì abbassarle i jeans aprì gli occhi e vedendolo li, mentre si prendeva cura di lei, seppe che era suo e che allo stesso modo lei era sua.
Si appartenevano.
Allungò un braccio e con la mano gli accarezzò la guancia e a quel tocco lui la guardò e sempre guardandola baciò la sua intimità al di sopra delle mutandine, così infantili, quasi ridicole.
Uno spasmo le percorse tutto il corpo ed inarcò un poco la schiena, portandosi le braccia a coprirle il volto e allargando ancora di più le gambe.
Sentiva di essere bagnata e il clitoride gonfio, pulsante e ad ogni carezza, ad ogni bacio il desiderio si faceva sempre più acuto e avrebbe voluto implorarlo di soddisfare quel bisogno ma la voce era ferma in gola, bloccata dai respiri veloci ed ansimanti e dall'abbassarsi ed alzarsi convulso del petto.
Quando risalì per toglierle il reggiseno con gesti sicuri, Sakura si lasciò sfuggire dalle labbra un lamento e sentì Itachi sorridere mentre la baciava di nuovo sul collo e le stringeva ancora i seni stavolta nudi sfiorandone i capezzoli turgidi.
Non ne poteva più eppure impazzire di desiderio le piaceva così tanto che si aggrappò con forza ai suoi capelli quando tornò a scendere di nuovo, le dita strette sull'elastico degli slip.
- A-Aspetta...- ansimò proprio quando stava per abbassarli.
Itachi la guardò sorpreso, bloccando i propri gesti, con un'espressione interrogativa dipinta sul volto.
- Ecco...- disse titubante e facendosi rossa in viso, già era un'agonia parlare in quelle condizioni e ciò che doveva spiegare non migliorava di certo la situazione - Io... Non sono completamente depilata.- proseguì tutto d'un fiato assumendo una sfumatura paurosamente violacea.
- Cioè... Non è che sia un piccolo orso bruno li sotto, solo che non sono perfettamente liscia e...
Itachi scosse la testa divertito e strusciò teneramente la punta del naso tra le grandi labbra, ancora coperte dal sottile strato di cotone.
- Mi piacciono le donne villose...- rispose prendendola in giro.
- Deficiente!- sbottò sorridendo e tirandogli un leggero schiaffo sulla tempia.
- Non so per chi tu mi abbia scambiato...- iniziò a dire poggiando il mento sulla sua coscia - Ma non sono così schizzinoso, un po' di barbetta non mi spaventa...- conluse scoppiando in una grassa risata che tentò di soffocare affondando il volto nella sua pelle.
Lo amava così tanto e lo sapeva, Kami se lo sapeva, che se lo avesse visto per quello che era davvero ed oltre l'immagine perfetta di se stesso che aveva creato lo avrebbe amato ancora di più. Per quanto possibile.
Quando si fu ricomposto tornò a guardarla e Sakura pensò che ogni donna, almeno una volta nella vita, dovrebbe poter essere guardata esattamente in quel modo. Da un altro ragazzo però, s'intende.
Non aggiunse altro e lentamente si riabbassò pronto a toglierle l'ultimo indumento rimasto.
- Un'altra cosa...
Itachi roteò gli occhi al cielo fintamente scocciato e la osservò inarcando un sopracciglio.
- Cosa c'è adesso?- chiese senza riuscire a trattenere un sorriso.
- Prima ho fatto la pipì, ti ricordi?- domandò esitante - Non lo so, magari ti da fastidio!
Lui la guardò a lungo e con un'espressione seria prima di parlare e quello che le disse la fece vergognare tantissimo, al punto che incassò la testa tra le spalle completamente in imbarazzo.
- Se posso: tutta quest'ansia da prestazione te l'ha messa addosso Sasuke?
Sembrava quasi preoccupato e per quanto non le andasse a genio parlare di quel tarlo, tanto valeva affrontare la cosa subito.
- Aveva parecchie pretese...- ammise distogliendo lo sguardo.
- Sakura...- la chiamò alzandosi e portando il viso all'altezza del suo - Se ti fa sentire più a tuo agio puoi andare al bagno a lavarti ma sappi che a me non importa.
Si voltò a guardarlo e arrossì di nuovo perchè era una stupida per aver creduto che Itachi fosse come Sasuke ma soprattutto per aver pensato a lui in un momento simile e così bello.
- Non devi aver paura di non essere all'altezza.- continuò baciandole la guancia - A me andresti bene anche se fossi un piccolo orso bruno la sotto.
Scoppiò a ridere coprendosi il volto con le mani e scosse il capo per liberarsi da quell'imbarazzo e tra le dita schiuse lo guardò ed era bello, li per lei e suo.
Completamente suo.
Almeno per un'ora.
- La prossima volta faccio la pipì su di te così marchio il territorio come i cani...- disse circondadogli il collo con le braccia e stringendolo a sé.
- Eccitante!- sussurrò affondando il volto nell'incavo del suo collo.
La riempì di baci sul viso facendola sorridere e in tutto il mondo non c'era posto dove avrebbe preferito essere.
Com'era vissuta fino ad allora senza quel corpo su di lei?
Sospirò quando Itachi le strinse tra le labbra i capezzoli, ciucciandoli con delicatezza mentre con le mani le sosteneva il busto, portandolo verso di sé e i respiri tornarono a farsi frenetici quando scese fino a tornare li, sulla sua intimità che ormai sembrava bruciare e un gemito le sfuggì dalle labbra quando gliela baciò.
Finalmente le abbassò gli slip rosa e con il dito medio ed indice accarezzò le grandi labbra, poi il clitoride ed infine la pelle gonfia che abbracciava l'apertura.
Sakura fu colta da un potente spasmo e dovette mordersi il labbro inferiore per non urlare mentre inarcava la schiena, portando la testa all'indietro e senza pensarci piegò le gambe ad angolo acuto e Itachi fece passare le proprie braccia al di sotto, stringendole poi le cosce tra le dita.
Abbandonò la testa lasciando che sprofondasse nel cuscino mentre il petto si alzava ed abbassava frenetico ma sussultò con forza, piegandosi in avanti quando con la lingua la toccò  per poi afferrare tra le labbra il clitoride che pulsava fino a farle male.
Si mosse lento insinuandosi nell'orifizio e Sakura credette di morire tanto grande era il suo piacere, e sapeva che avrebbe raggiunto l'orgasmo a breve e per quanto l'agognasse in parte sperava che quel momento non finisse mai perchè la sua bocca, le sue dita dovevano per sempre essere li, su di lei e sue.
Liberò un braccio e delicatamente, come se avesse paura di farle male, infilò l'indice nell'apertura continuando a torturare dolcemente con le labbra quella parte di lei che, come ogni altra parte del suo corpo e del suo essere, lo amava.
A quell'unico dito se ne aggiunsero altri due ed iniziò a muoverli su e giù e ad ogni istante i suoi gemiti erano sempre più forti, i suoi respiri sempre più veloci e quando un'ultima scossa partì da li fino a diramarsi lungo tutto il corpo, sentì i muscoli contrarsi e l'addome sussultare convulsamente mentre nuovamente si piegava in avanti, le unghie quasi affondate sulla sua cute ed un urlo roco e soffocato in gola.
Si lasciò ricadere sul cuscino ancora ansimante e si portò un braccio alla fronte, gli occhi chiusi e la mente sgombra, tentando di regolarizzare il proprio respiro.
Itachi alzò il busto e procedendo a carponi le tornò sopra, posandosi delicatamente su di lei, quieto, pacifico e suo.
Fu allora che Sakura si rese conto di qualcosa di grosso e duro che le premeva contro la coscia e sorrise pensando a quanto dovesse essere stato tragico per la sua virilità occuparsi di lei per tutto quel tempo senza ricevere la minima attenzione per se stessa.
Povero amore...
Voltò il viso fino a sfiorargli il collo con la punta del naso e protendendosi un poco iniziò a baciarglielo, afferrando poi con i denti il lobo dell'orecchio e tracciandone il contorno con la lingua.
Sapeva che gli uomini non amano particolarmente le effusioni, soprattutto durante il sesso, e che preferiscono che con loro si vada diretti al sodo ma avevano quell'ora a disposizione - e Sakura non voleva soffermarcisi troppo su questo pensiero ingombrante - perciò se lo sarebbe vissuta a pieno.
Forse si sentiva in colpa anzi, sicuramente si sentiva in colpa ed era probabile che anche per questo avesse pensato soltanto a lei e conoscendolo era felice così, soddisfatto perchè lo aveva capito da come l'aveva guardata che essere la ragione dei suoi sospiri e gemiti gli era sufficiente, almeno per il momento.
Sorrise ancora perchè conoscendolo avrebbe preferito stare con lei in altre condizioni e avrebbe aspettato altri mille anni se fosse stato possibile prima di arrivare a quel punto,...
Avrebbe atteso ancora pur di poter farle quelle promesse alle quali alludeva.
Pur di far di lei "una donna onesta".
Il suo amore...
Stretto a lei in quel modo, con il volto affondato nella sua pelle, il respiro a scaldarle il cuore e le braccia abbandonate ai lati del suo viso, le sembrò così indifeso e lo amò ancora di più. Per quanto possibile.
Con le dita gli accarezzò la nuca e lo sentì rabbrividire per quel contatto, mentre irrigidiva le spalle.
- Soffri il solletico?- chiese ridendo.
- Da morire...- borbottò contro il suo collo.
Sakura soffiò leggera sulla sua pelle e rise felice quando Itachi si dimenò strusciando il proprio viso su di lei, l'erezione sempre più prepotente.
Piano riuscì ad insinuare le braccia fra i loro corpi ed iniziò a sbottonargli la camicia, lo sentì sospirare mentre gliela sfilava con calma ed iniziava a tracciar linee sottili con le dita sulla sua schiena bianca e perfetta. Con le unghie marchiava lieve e dolce sentieri lunghi ed ondulati e lui respirava roco provocandole brividi di piacere, con i polpastrelli seguiva la protuberanza della colonna vertebrale seguendone tutta la lunghezza, fino a raggiungere l'orlo dei pantaloni scuri, fino a tastare quella parte morbida e piena dove iniziavano le natiche.
Itachi si era completamente abbandonato su di lei e la lasciava fare, beandosi di quelle carezze come lei si era beata delle sue e avrebbe voluto baciarlo sulle labbra ma perchè accontentarsi quando poteva avere per sé tutto il corpo.
Sgusciò da sotto il petto mentre lui si metteva su un fianco seguendo con gli occhi ogni suo movimento e lo baciò a lungo, prima di scostarsi un poco per poterlo ammirare.
La pelle era nivea esattamente come quella del viso e le linee del collo scendevano marcate fino a legarsi con le curve delle spalle e al petto tonico, perfettamente disegnato e l'addome piatto dalla muscolatura non troppo accentuata si concludeva con quella V ben definita, sulla parte bassa del ventre, che toccò e sentì la chiara e rada peluria di Itachi mettersi ritta, sull'attenti e la sua pelle farsi d'oca.
Baciò l'ombelico piccolo ed interno, baciò i punti li vicini e piano, con precisione scese ancora più giù mordendo leggermente quella pelle così fresca e profumata.
Itachi le accarrezzava i capelli e lo sentiva sussultare di tanto in tanto e soffocare qualche risata quando tracciava con le dita un percorso che andava da sotto le sue ascelle per poi proseguire lungo i fianchi.
L'erezione grossa, incredibilmente grossa, le premeva contro la giugulare e senza pensarci aprì la lampo dei jeans, sfilandoglieli poi velocemente e liberando le gambe lunghe e dai muscoli rigonfi.
Indossava dei boxer grigio chiaro che in quel momento gli abbracciavano il membro lasciando ben poco all'immaginazione e Sakura, che era innamorata ma pur sempre una giovane donna, sorrise compiaciuta e ansiosa glieli calò.
Una luce celestiale la colpì in pieno viso quasi accecandola e le sue labbra si spalancarono stupefatte e ammagliate da cotanta bellezza e... grandezza.
Alzò lo sguardo su di lui che la osservava pacione, con quel sorriso idiota che hanno tutti gli uomini quando capiscono che gli stai per fare un bel pompino e che su di lui aveva qualcosa di tenero che le fece desiderare di accontentarlo immediatamente, sperando di riuscire a soddisfarlo quanto lui aveva soddisfatto lei.
Afferrò la sua intimità con dolcezza e la mise in bocca, bagnandola di saliva e tracciando piccoli ghirigori con la lingua sulla cappella rigonfia.
Itachi si irrigidì emettendo un gemito roco e con una mano le scostò i lunghi capelli dal viso, tenendoli stretti nel pugno.
Non distolsero mai lo sguardo l'una dall'altro e piano, a ritmo cadenzato, Sakura iniziò ad alzarsi e ad abbassarsi lungo il membro lungo e grosso e turgido mentre con le dita, delicatamente, stuzzicava anche i testicoli con palese apprezzamento di Itachi, i quali respiri si facevano sempre più affannosi.
Era così bello, così tenero e comunque così sexy mentre i muscoli si irrigidivano maggiormente ad ogni movimento e le guance si arrossavano.
Ci vollero parecchi minuti perchè raggiungesse l'orgasmo e dovette alternare mani e bocca più volte. Quando il suo piacere le esplose caldo dentro la cavità orale lo ingoiò e con soddisfazione asciugò un rivolo che le colava lungo il mento, la mandibola era un poco dolorante ma sorrise mentre guardava i suoi occhi spalancati e fissi sul soffitto, il suo petto muoversi veloce e il suo viso accaldato.
Rimase a cavalcioni su di lui, le intimità pericolosamente vicine ma non avevano più molto tempo a disposizione ed ora gli si voleva solo stendere vicino, accocolarglisi addosso e addormentarsi con lui incurante del fatto che i suoi genitori sarebbero potuti rincasare da un momento all'altro.
Si accasciò sul suo petto, le gambe raccolte attorno ai fianchi, quando Itachi si fu ripreso e chiuse gli occhi ascoltando il battito del suo cuore che ancora era eccitato un po' per il pompino, un po' per l'amore.
Con le mani le accarezzava la schiena e si abbandonò completamente in quel posto che era suo, che lui aveva scavato apposta per lei.
- Sakura...
Alzò la testa per poterlo guardare, poggiando il mento sul suo petto con fare sornione.
- Hm?
- Se mi vuoi baciare puoi farlo.
Arrossì violentemente coprendosi gli occhi con le dita e singhiozzò, trattenendo una risata per poi circondargli il busto con le braccia stringendolo forte, fino a soffocarlo.
- Grazie per il permesso!- disse alzandosi e avvicinandosi alla sua bocca, sensuale.
Con la punta del naso gli accarezzò le guance ancora rosse e la insinò tra le labbra schiuse e più volte portò le proprie ad un milimetro da loro senza toccarle finchè non tirò fuori la lingua umida e lo leccò, dalla fine del mento fino alle narici che si arricciarono.
Itachi le afferò con forza il volto tra le mani e la guardò intensamente prima di ricambiare il gesto e lei rise.
Rideva in quel suo modo stranissimo.
In quel modo che era solo suo.
Con la fronte corrugata, un occhio leggermente schiuso, le narici che vibravano leggermente come fili d'erba mossi dal vento, le gengive rosa ben visibili e quel suono chiaro, limpido, ne acuto ne gutturale tra i denti.
Rise tanto. A lungo.
Perchè era felice. Era felice grazie a lui ed avrebbe sempre voluto vederla così.
Decise che avrebbe parlato con Sasuke.
Per la sua felicità. E per la propria.

Più tardi, sempre su quel letto troppo piccolo, Sakura si divertiva a fargli sberleffi e smorfie, incrociando gli occhi e mostrandogli la lingua che lui, prontamente, tentava di afferrare.
- Credo che l'ora sia passata da un pezzo- disse Itachi ad un tratto.
- Cosa? Non ho mica capito...- rispose facendo orecchie da mercante e guardandosi attorno come se fosse spaesata.
- Lo sospettavo che fossi un po' tonta!- commentò sospirando dispiaciuto e facendo scattare Sakura che alzò il busto, già incazzata.
- Uchiha, come ti permetti?- sbottò imperiosa.
Lui rise, allungando il collo per baciarla tra i seni, e quando si allontanò restò ad osservarla a lungo mentre lei, imbecille com'era, si atteggiava da vamp scuotendo la chioma di lunghi capelli rosa e lanciandogli sguardi ammiccanti.
- Ti piaccio?- domandò con voce infantile mordendosi il labbro inferiore.
Itachi annuì con aria solenne.
- Sei bella...- disse arrossendo un poco e piegando il capo di lato, sul cuscino.
- Dimmi tre cose che ti piacciono di me!- ordinò incrociando le gambe - Esteticamente...-
Rimase per un paio di minuti in silenzio continuando a guardarla intensamente e le piacque farsi guardare così, le piaceva da impazzire che la guardasse.
- Gli occhi - iniziò a dire dopo un po' - Sono grandi e mi piace come li trucchi.-
Sakura sbattè le palpebre languidamente, per scherzo e Itachi rise, scuotendo la testa fintamente esasperato.
- Poi mi piacciono i tuoi seni...
- Ma sono piccolissimi!- obiettò prendendoli tra le mani ed osservandoli contrariata.
- Io li preferisco!- affermò compunto incrociando le braccia dietro la testa - E la terza cosa...
- La terza cosa?- domandò ansiosa lei, pronta ad udire qualcosa di incredibilmente romantico che le avrebbe fatto sentire le campane del Paradiso.
- Il tuo sedere - concluse inarcando un sopracciglio e ghignando beffardo.
- Itachi! Sei un cretino!







SPOILER PER I PUDICI

Dai che sto scherzando!

Pochissime cose comunque...
Itachi e Sakura decidono di concedersi quest'ora d'amore che poi la sveglia si inceppa e la fanno durare una settimana e mezza (due orette) ma si possono capire.
Insomma fanno le loro belle cose anche se non si arriva proprio all'unione totale, si fermano prima ma è tutto fantastico e comprendiamo che Itachi è anche il Dio del sesso, pur essendo ogni cosa all'insegna della dolcezza. Tra le righe capiamo anche che lui vuole fare di lei "una donna onesta" e finchè non sarà certo di poter star con lei eviterà di scop... Ok!
Ragionamento super wow se consideriamo che il resto però lo hanno fatto abbastanza già la seconda volta che si son trovati in casa da soli. (Qui l'autrice dimostra quanta coerenza vi sia nei suoi pensieri e che l'ha scritta lei la storia, per fortuna).
Casti e puri giovini di buon affare.
Una volta ambedue soddisfatti iniziano a rotolarsi nel letto amoreggiando tranquillamente, scherzano, ridono, si pigliano per il culo e tra le tante cose il Santo decide che parlerà con Sasuke dell'alto tradimento di cui si è fatto artefice, per combattere in nome del suo amore, della felicità di Sakura e bla bla bla.
Infine Sakura sfoga tutta la sua cultura proponendo un gioco: dimmi tre cose che di me ti piacciono esteticamente.
Occhi, seno e sedere.
Per fortuna non gli ha chiesto tre cose caratteriali.

THE END

Detta così sembra però un macello di capitolo, Cristo Santo!
La cosa spaventevole è che è pure realistico.
Ma letto non è così male ve lo giuro!

Va bene, io sto morendo e risorgendo da sola per le risate. Scusate ma quando sono stanca sclero ed è meglio che vada.
Ciao ragazzi!



   
 
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