Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sarugaki145    10/04/2015    3 recensioni
Hermione, oppressa dagli sguardi che la giudicavano nel mondo della magia, sempre pronti a puntarle il dito contro se a parere loro sbagliava, ed essendo crollata la sua relazione con Ron, decide di tornare a vivere nel mondo dei babbani, sperando di riuscire a sentirsi parte di loro e a ricostruirsi una vita senza la magia.
Quando però decide di iscriversi al college non immagina quello che l’attende come suo nuovo vicino di casa e compagno di corso, scappato come lei da un mondo in cui si sente giudicato, per potersi ricostruire una vita.
Impareranno a sopportarsi o tenteranno di sabotarsi in qualsiasi modo?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Il Draco della porta accanto.
 

Normality.

 
 
Abbiamo soltanto la felicità che siamo in grado di capire.
- Maurice Maeterlinck 
 
 
 
 
Hermione si svegliò il giorno dopo disturbata dalla luce del sole che filtrava dalle tende non tirate e non si rese conto immediatamente della situazione in cui si trovava.
 
Era sdraiata sul divano, ancora totalmente vestita come la sera prima, e come cuscino stava usando il petto di Draco Malfoy.
 
Quando quella consapevolezza subentrò nella sua mente sobbalzò, mentre tutti i ricordi della sera prima entravano prepotenti nella sua mente.
 
Quel senso di vuoto che aveva provato la sera prima si impossessò nuovamente di lei, ma prima che la potesse riportare nello stato di malinconia in cui era si rese conto di quanto fosse diverso Draco in quel momento.
 
La domanda arrivò spontanea alla sua mente, non appena lo osservò per qualche secondo.
 
Da quando quel moccioso viziato era diventato un uomo?
 
Con la barba leggermente sfatta, i fili d’orati che aveva come capelli disordinati mentre cadevano sparsi sulle fronte, ad incorniciare gli occhi chiari che ricordava perfettamente anche se in quel momento chiusi, illuminati da quell’aria da strafottente che si era sempre portato dietro.
 
Non si era mai accorta che il suo petto fosse così ampio e protettivo, l’aveva sempre ritenuto più magro, invece aveva acquistato la giusta massa. Sfiorò piano quella superficie, per paura di svegliarlo con movimenti troppo bruschi.
 
-Mmf..-
 
Mugugnò piano il ragazzo facendola sobbalzare. La sua attenzione si spostò sulle labbra sottili, leggermente dischiuse e immediatamente la ragazza divenne rossa, prima ancora che qualsiasi pensiero potesse nascere nella sua mente.
 
Prima che Draco si svegliasse totalmente Hermione si accoccolò nell’incavo della sua spalla, approfittando della dolcezza incosciente del ragazzo.
 
Quando il biondo aprì il primo occhio si sentiva caldo ed in pace con il mondo.
 
Quando poi vide Hermione accoccolata sul suo petto scattò quasi a sedere, facendola sobbalzare.
 
-Granger! Ma cosa..-
 
Strillò isterico, rendendosi conto troppo tardi che in quel modo l’avrebbe svegliata troppo bruscamente e si sarebbe alzata di pessimo umore.
 
Hermione schizzò a sedere spaventata, mentre cercava di calmare la tachicardia.
 
-Tu.. Cosa?-
 
Farfugliò Draco spaesato, ricordando solo in quel momento il perché fossero finiti in quella situazione.
 
-Io.. Non volevo!-
 
Rispose Hermione, arrossendo senza sapere il perché, a disagio.
 
-Non è successo nulla, vero?-
 
Domandò Draco, facendo avvampare ancora di più la ragazza, per l’allusione che potesse essere successo qualcosa tra loro.
 
-Nulla! Ti sembra?-
 
Rispose lei con un tono più alto di un’ottava, a disagio.
 
-Perché non andiamo a fare colazione?-
 
Propose con la stessa voce in falsetto, alzandosi e incamminandosi verso la cucina, dove si mise ad armeggiare per preparare il caffè, mentre le mani ancora le tremavano.
 
Il ragazzo la raggiunse dopo parecchi minuti, stiracchiandosi ancora indolenzito per la posizione in cui aveva dormito.
 
Per prendere in giro la ragazza per il disagio che ancora aleggiava nell’aria, si posizionò dietro di lei, prendendole i fianchi e mormorando con tono seducente:
 
-Granger..-
 
La ragazza sobbalzò, girandosi con in mano una grossa tazza di caffè, che finì quasi interamente sulla camicia bianca di Draco.
 
-Scotta!-
 
Strillò lui saltellando via e sbottonandosi la camicia per allontanare quel liquido bollente dalla pelle. Hermione intanto mortificata continuava:
 
-Scusa Draco, scusa! Giuro non l’ho fatto apposta! Mi hai spaventato te!-
 
Il ragazzo non rispose finché non si fu sfilato la camicia, quindi la fulminò con lo sguardo.
 
-Scusa veramente!-
 
Implorò lei veramente dispiaciuta, quindi il biondo sbuffò e rispose:
 
-Non l’hai fatto apposta, tranquilla. Direi che tornerò a casa ora, giusto per farmi una doccia.-
 
La ragazza annuì e rispose meccanicamente:
 
-Ottima idea. Vado anch’io a lavarmi allora.-
 
Detto ciò si allontanò velocemente, a disagio, mentre il petto nudo di Draco le appannava ancora il cervello.
 
Il ragazzo la vide chiudersi la porta del bagno alle spalle, quindi con un sorriso divertito per la situazione si incamminò verso l’uscita, sfilando dalla tasca le chiavi di casa e iniziando a giocarci.
 
Quando aprì la porta d’ingresso però si trovò davanti una rossa di sua conoscenza, quindi si appoggiò allo stipite della porta divertito.
 
-Buongiorno Weasley.-
 
Salutò con un ghigno, quindi lei ribatté leggermente spaesata.
 
-Ciao Malfoy! Cosa ci fai qui.. Mezzo nudo?-
 
Draco trattenne una risata e rispose tranquillo:
 
-Secondo te? Sei fortunata di non essere arrivata cinque minuti fa. La Granger è in doccia se la cerchi.-
 
Ginny lo osservò senza riuscire a preferire parola, mentre il ragazzo le sfilava davanti tranquillo, tornando nel suo appartamento.
 
Non appena la rossa si fu ripresa dallo shock scattò verso il bagno, dove spalancò la porta e urlò per superare il rumore della doccia:
 
-Herm! Ma sei veramente fidanzata con Malfoy? Mi avevi detto che l’avevi rivalutato e che eravate diventati amici, ma non pensavo fino a questo punto!-
 
Il tono allarmato della rossa fece spaventare la padrona di casa, che tirò fuori la testa dalla tendina e osservò la migliore amica con un sorriso e rispose:
 
-Stai tranquillissima Ginny che è stata una trovata sul momento di Draco per zittire Ron!-
 
La rossa sospirò di sollievo, lasciandosi cadere a sedere sulla tavoletta del water.
 
-Oh Morgana!- Sospirò sollevata, poi si accigliò e con un sorriso vittorioso continuò - Fatto sta che lo chiami per nome!-
 
-E` stato uno sbaglio vai tranquilla! L’ha fatto per me, per non far vedere a Ron e Lavanda quanto fossi sola. E probabilmente anche per godersi la scena!-
 
La rassicurò la ragazza infilandosi l’accappatoio e uscendo dalla doccia.
 
-Devo subito rassicurare Harry! Voleva già chiamare qualcuno del SanMungo per controllare che non ti avesse stregata!-
 
Scherzò la rossa facendo scoppiare a ridere l’amica. In quel momento però Ginny tornò pensierosa e chiese, ricordando il suo arrivo:
 
-Perché è uscito da casa tua a petto nudo quindi?-
 
Hermione sorrise rassicurante e le raccontò che per sbaglio gli aveva rovesciato addosso il caffè bollente.
 
-E perché era a casa tua a quest’ora del mattino vestito come ieri sera?-
 
Domandò di nuovo Ginny, sempre più interessata.
 
-Ha dormito qui.-
 
Ammise Hermione, riassumendo le circostanze, ma omettendo tutti i pensieri che aveva avuto quella mattina.
 
-Herm, lasciatelo dire.. Tu sei innamorata!-
 
Sbottò Ginny alla fine con un’espressione di chi la sa molto lunga sull’argomento, ma l’amica la zittì con un gesto della mano, ribattendo:
 
-Non dire sciocchezze. Siamo diventati amici, probabilmente posso dire che gli voglio bene, ma tutto finisce qui. Non sono ne innamorata ne cose del genere.-
 
Ginny la osservò severa e ribatté prontamente:
 
-Probabilmente non l’hai ancora capito. Ma io vedo gli occhi con cui lo guardi. E non sono gli stessi con cui guardavi Ron, perché i tuoi occhi per mio fratello erano quelli di una madre, mentre quelli per Malfoy sono gli stessi che vedo in quelli dei miei genitori. Non è un amore passionale, o almeno quello è un di più, è un amore paziente e dolce, molto più profondo. Pensaci Herm, per favore.-
 
E con questa affermazione la ragazza chiuse l’argomento, lasciando alla migliore amica molto su cui pensare.
 
*
 
Era un sabato sera di inizio marzo e in un appartamento londinese due ragazzi stavano concludendo una cena.
 
Draco era infatti stato invitato dalla vicina di casa a cena, per festeggiare il passaggio di entrambi ad un difficile esame.
 
Non era un evento così strano che il ragazzo ed Hermione cenassero insieme, perché, viste le scarsissime doti culinarie del biondo, sempre più spesso la mora rimaneva intenerita e lo invitava a cena.
 
-Se avessi pensato sei mesi fa di essere tua amica mi sarebbe venuto da ridere, sai?-
 
Osservò la ragazza sovrappensiero prendendo un’altra forchettata di uova dal suo piatto.
 
-Siamo “amici” per convenienza.-
 
Puntualizzò Malfoy acido guardandola di sbieco. Lei sospirò sconfitta e chiese:
 
-Amici per convenienza?-
 
-Si, hai capito bene.-
 
Puntualizzò immediatamente lui, per poi continuare:
 
-Io e te siamo “amici” solo perché possiamo capire cosa sta passando l’altro, non per un’innata simpatia che proviamo l’uno per l’altra.-
 
Lei alzò gli occhi al cielo e commentò offesa:
 
-Ovviamente, non sia mai che il purosangue Draco Lucius Malfoy provi anche una sottospecie di simpatia per la mezzosangue Hermione Granger. In fondo anche se non la sopporta ci passa comunque la maggior parte delle sue giornate insieme.-
 
Concluse lanciandogli un’occhiataccia. Draco sbuffò alzando gli occhi al cielo e commentò:
 
-Dai possiamo non definirla innata la simpatia ma forzata, felice?-
 
-Oh, da morire!-
 
Concluse lei alzandosi dal tavolo infastidita e sistemando i piatti nella lavastoviglie.
 
-Dai Granger.. Non fare l’offesa!-
 
Lei non rispose e si limitò a continuare a sparecchiare il tavolo, cercando di non spaccare un piatto su quella testa platinata.
 
-E va bene, per farmi perdonare ti porterò fuori questa sera. È sabato no? I babbani la considerano una serata in cui bisogna uscire per forza e tu stai sempre in casa! Fatti trovare vestita in modo accettabile tra mezz’ora.-
 
Concluse lui, con il suo solito tono annoiato, alzandosi dal tavolo e avviandosi verso la porta.
 
-Ricorda che sono un Malfoy e non mi piace aspettare!-
 
Concluse chiudendosi la porta alle spalle.
 
Hermione rimase senza parole, con un piatto a mezz’aria che non aveva ancora raggiunto la lavastoviglie, indecisa se lanciarglielo dietro o sistemarlo nella macchina.
 
Draco Lucius Malfoy, quella serpe della peggior specie, quel odioso ragazzino viziato che l’aveva perseguitata per anni, l’aveva appena invitata ad uscire.
Senza lasciarle la possibilità di replicare, tra l’altro.
 
Aveva deciso, non sarebbe uscita assecondando ancora una volta quel moccioso.
 
Tre minuti dopo era però in camera sua che osservava il suo armadio, alla ricerca di qualcosa da mettersi.
 
In fondo avrebbe sfruttato quell’occasione offerta totalmente da lui, magari godendosi anche una bella serata.
 
Un grande sconforto la prese quando iniziò a passare i suoi vestiti, notando come nessuno potesse veramente piacere a Draco.
 
Alla fine scelse un vestito color acqua marina, stretto fin sotto il seno e poi a sbuffo, che le arrivava appena sopra le ginocchia.
 
Sopra abbinò una sciarpina nera, che andava anche a coprirle le spalle per scaldarla.
 
Era un vestito decisamente primaverile e allegro, non avrebbe potuto trovare di meglio, anche se temeva che avrebbe potuto soffrire un po’ di freddo, anche perché non aveva idea della meta dove sarebbe stata portata. In quel momento si guardò allo specchio e notò come i suoi capelli non si potessero definire tali ma solo un groviglio, nuovamente.
 
Casualmente lo sguardo si posò su una foto sua e di Ginny e le tornò in mente quella spuma che avevano comprato insieme qualche settimana prima, quindi volò in bagno e sistemò i capelli al meglio, rendendo i ricci meno crespi e più definiti.
 
Mentre sceglieva la borsa per completare il tutto si rese conto che erano anni che non aveva un appuntamento. Non che fosse mai stata una latin lover, ma qualche uscita l’aveva fatta prima con Krum, poi con Ron ed infine con quei due o tre babbani che aveva frequentato. Quello che aveva avuto qualche mese prima con Price non lo definiva un appuntamento, visto l’intendo secondario del ragazzo.
 
Ma quello non era un appuntamento iniziò a cercare di convincersi la castana mentre riempiva la borsetta di qualsiasi cosa potesse servirle e si rendeva conto di avere solo pochi minuti.
 
Dieci minuti dopo Draco suonò il campanello e la ragazza andò subito ad aprire, essendo consapevole di quanto lo rendesse nervoso aspettare.
 
Il platinato rimase interdetto per qualche secondo vedendo la ragazza che con disinvoltura gli apriva la porta  di casa e si affrettava ad uscire. L’unico commento che uscì dalle sue labbra fu un acido:
 
-Per fortuna ti sei vestita in modo decente, temevo che l’uscire con Weasley ti avesse fatto dimenticare il buon costume.-
 
-Se era un modo tuo per dirmi che sto bene ti ringrazio.-
 
Commentò Hermione di rimando iniziando a scendere le scale, lui, per tutta risposta, emise un grugnito che Hermione non seppe interpretare.
 
-Dove mi porti?-
 
Chiese visibilmente di buon umore la ragazza, lui per tutta risposta si limitò ad alzare le spalle e a continuare a camminare per la strada affollata. Hermione sbuffò, ma continuò a trotterellare dietro al ragazzo, mentre l’aria fresca le pungeva le gambe scoperte.
 
Malfoy si bloccò davanti ad un locale di classe e la ragazza non poté che pensare che fosse proprio in stile Draco.
 
All’interno era ricercato ma accogliente, mentre un’aria surreale aleggiava per l’ampia sala.
 
Un cameriere arrivò immediatamente e salutò cordialmente Malfoy, conducendoli poi ad un tavolo rotondo in un angolo dove nessuno gli avrebbe disturbati.
 
-Cosa vuoi da bere Granger?-
 
Chiese Draco galante non appena si furono accomodati.
 
-Non saprei, non bevo mai.-
 
Rispose lei sovrappensiero, quindi lui con una risata rispose:
 
-Scelgo io per te allora! Vado al bancone, torno subito.-
 
Si allontanò quindi svelto, lasciando la ragazza ad ammirare il posto.
 
Un piccolo palco occupato da un pianoforte occupava parte di una parete e li una cantante cantava e catturava l’attenzione di tutti i tavoli più vicini.
 
Mentre aspettava Hermione venne affiancata da un ragazzo moro, che si accomodò al posto lasciato libero da Draco:
 
-Hey bellezza! Che ci fai qui tutta sola?-
 
Domandò galante ammaliandola con un sorriso. La ragazza si passò una ciocca dietro l’orecchio e rispose a disagio.
 
-Io.. Sto aspettando un mio amico.-
 
Il ragazzo  non sembrò scoraggiarsi nel sentire che fosse già accompagnata, quindi si presentò:
 
-Io sono James Thompson e il tuo dolcissimo nome?-
 
-Hermione Granger.-
 
Rispose lei asciutta, nella speranza di essere lasciata in pace. Il ragazzo iniziò a parlare della sua vita, di come fosse brillante negli sport e del suo lavoro, ma Hermione smise di ascoltarlo ben presto.
 
Dopo qualche minuto James si girò attirato da un colpo di tosse, trovandosi davanti un gelido Draco.
 
-Ecco, è lui quello che stavo aspettando!-
 
Cinguettò Hermione sollevata dal ritorno del biondo. Subito il moro si alzò scusandosi, spaventato dallo sguardo spietato di Draco e dal marchio nero che spuntava dalle maniche leggermente arrotolate della camicia.
 
-Si vede come ci tieni ad uscire con me. Subito a fare l’oca con un altro.-
 
Sibilò Draco offeso non appena quello si allontanò.
 
-Non dire scemate! Era quello li che si era incollato e non capiva che fossi già fuori con un altro!-
 
Si difese immediatamente la mora guardandolo storto.
 
-Tieni.-
 
Sbottò Draco ancora risentito allungandole un bicchiere di liquido ambrato.
 
-Cosa mi hai preso?-
 
Domandò la ragazza curiosa, annusando il contenuto del bicchiere.
 
-Brandy, sono sicuro che ti piacerà.-
 
La ragazza annuì e provò a bere un sorso del suo liquore. Dopo il primo impatto forte trovò gradevole al gusto.
 
Tra i due calò un lungo silenzio, in cui entrambi osservarono la sala intorno a loro, ascoltando la cantante.
 
-Sei ancora offeso?-
 
Domandò lei dopo parecchi minuti, a disagio.
 
-Non sono offeso, solo arrabbiato.-
 
Sbottò lui scuro in volto, continuando a fissare un punto lontano nella sala.
 
-E perché? Dai Draco non ho fatto nulla, non rovinare la serata così per favore.-
 
Il biondo la osservò, notando come fosse effettivamente mortificata, quindi con un enorme sforzo decise di passare sopra al tutto, preparandosi ad una serata che sarebbe potuta anche essere piacevole.
 
I due iniziarono quindi a chiacchierare e dopo che finirono i loro alcolici Draco si servì un’altra volta, diventando sorso dopo sorso sempre più simpatico.
 
La serata passò quindi velocemente e quando quella sera Hermione tornò a letto con la testa che le girava un po’ si addormentò con un sorriso, come non succedeva da troppo tempo.
 
 
- To be continued. 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sarugaki145