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Autore: Ferula_91    23/12/2008    7 recensioni
Saaaaalve!!! Eccomi pronta con una nuova ficcy...Un'idea che mi è arrivata improvvisa l'altra mattina...Naturalmente i personaggi principali saranno Sakura e Sasuke, ma qui li vedrete un po’ diversi… Non la solita Sakura che sbava dietro al bel moro tenebroso, ma una Sakura e un Sasuke… MIGLIORI AMICI!!!!!Se vi ho almeno un po' incuriositi, non mi resta che dirvi leggete la storia e magari commentate, che non fa mai male a nessuno! Baci8 da Ferula_91
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ino ripose la tazza vuota sul lavandino, riempiendola d’acqua per lavarla. Tutto con movimenti meccanici, lenti e quasi innaturali, privati di quella voglia e quella forza necessari.

Lei, Ino Yamanaka, aveva mollato… aveva perso.

- Lava anche questa… -sbiascicò Shikamaru apparendole da dietro le spalle mostrando la propria tazza ancora calda.

- Mh…

Nara si sedette sbuffando, accendendosi l’ennesima sigaretta del giorno.

- Che è successo Ino? Come mai non sei di là a civettare con il moretto?

La bionda non si voltò, continuò a far scorrere l’acqua fredda iniziando a pulire il coccio con foga- A che scopo?

- Ma non ci stavi insieme? -chiese guardandola mentre lei si voltava verso lui.

- Non stiamo insieme… non lo siamo mi stati… -abbassò subito lo sguardo- Sei l’unico che c’ha creduto!

Alzò un sopracciglio scuro- Volevo vedere quanto ci mettevi tu per capirlo… Perché credo che qui l’unica che ne era convinta fossi te.

Ino lo guardò spiazzata: che voleva dire? Davvero era l’unica ad aver avuto i paraocchi? Questo non poteva far altro che deprimerla ancor di più… Che stupida!

Se se ne fosse resa conto forse Sakura non sarebbe stata in quello stato; lei avrebbe potuto provare a cercare qualcun'altro che soddisfacesse quel desiderio d’amore che tanto bramava… Invece no, si era impuntata su l’unica persona sbagliata.

Involontariamente pianse, dapprima silenziosamente poi sempre più forte, fu sempre più liberatorio quel pianto atteso. Si appoggiò al lavandino coprendosi gli occhi, fregandosene del fatto che Shikamaru le stava davanti. Si morse il labbro quando si sentì avvolgere da qualcosa di caldo e un intenso aroma di fumo la coprì.

- S-Shika…

- Piangi, mia piccola principessa… -le sussurrò all’orecchio stringendola.

 

Sasuke guardò il soffitto di legno apparentemente ipnotizzato.

"BAKA!" Questo continuava a ripetersi cercando di frenare l’impulso di strozzarsi con le proprie mani.

Si era dichiarato, lei lo amava a sua volta e lui che faceva? Come un idiota qualsiasi se ne stava zitto.

“Ma dico si può essere più imbecilli?” si chiedeva. E a questa domanda solo una frase gli pareva quella più opportuna: non se l’aspettava…

Si lui, Sasuke Uchiha, il freddo e razionale Sasuke, non sapeva come comportarsi di fronte alla dichiarazione che aveva desiderato da anni. Se avesse avuto meno orgoglio si sarebbe fatto un applauso da solo, ma in questo stato di trance un po’ di buonsenso gli rimaneva lo stesso.

E ora però che fare? Andare da lei e dirle “Ohi Sakura! Ti amo anche io, scusa se prima me ne sono stato zitto ma non sapevo che dirti!”: tanto valeva buttarsi nel lago ghiacciato no? Sembrava trovarci gusto a cacciarsi nelle situazioni più complicate… Stupido sadico!

Si mise un cuscino sulla faccia e urlo mentalmente. Però non poteva starsene così, doveva pur fare qualcosa! Si ma cosa?!?

- Sasuke tutto a posto? -domandò Hinata scendendo le scale.

- Più o meno… -rispose togliendosi il cuscino dalla faccia imbarazzato- Come sta Sakura?

- Bene… Il medico dovrebbe arrivare tra poco però è cosciente e non sente più freddo… -si sedette nel divano opposto a quello del moro- Se non ci fossi stato tu…

- ... Sakura non sarebbe caduta nel lago… -ammise a fil di voce.

Hinata sorrise timidamente- Bhè potresti andare da lei e scusarti, se è questo che ti fa star così… E magari aggiungere qualcos’altro, neh?

L’Uchiha arrossì leggermente alzandosi- Si forse lo farò… -concluse correndo verso le scale e salendole a due a due.

Il sorriso sul volto della Hyuga aumentò seguito da una breve risatina; in quel mentre qualcuno aprì la porta.

- Ci sono! -gridò Naruto togliendosi il cappotto e la sciarpa.

Il sorriso della corvina sparì in un istante, lasciando posto ad una tremarella comune per lei. Quando Naruto la vide seduta sul divano mentre lo fissava, distolse lo sguardo sedendosi nel posto dove prima c’era Sasuke.

- Come sta Sasame? -chiese Hinata disegnando cerchietti sulle gambe con le dita.

- Eh? Ah si… Bene, mi ha detto di salutarvi tutti.

Hinata si morse il labbro inferiore- Era… era arrabbiata?

Il biondo sbattè gli occhi perplesso.

- No che non lo era… anzi… era contenta! Ha detto che ci ha fatto il regalo di Natale in anticipo…

Hinata strinse la stoffa dei pantaloni tra le mani abbassando ancor di più lo sguardo... Dov'era finita tutta la sicurezza di prima? Tutta la voglia di vederlo e di dirgli quelle fatidiche parole "Mi sono lasciata con Kiba"?

- Come mai tutto sto silenzio? -domandò l'altro guardandosi intorno, non notando schiamazzi e grida concitate per l'arrivo del Natale.

- Sakura è caduta nel lago ghiacciato e adesso è in camera sua. "Adesso Hinata, è il momento giusto..."

Inghiottì alzando lo sguardo- Senti Na-Nar...

- E' caduta nel lago?! Ma sta bene? -le urla di Naruto coprirono le parole della hyuga che si zittì ancora riabbassando lo sguardo come se la stesse rimproverando.

- Si... C'è Sasuke con lei... -era il momento- Naruto dob...

- Non è possibile vi lascio un attimo soli e mi c...

- NARUTO! -gridò Hinata alzandosi, bloccando Naruto che la guardò esterrefatto.

- S-si?

La corvina sospirò risedendosi composta, il cuore che batteva all'impazzata- Ho lasciato Kiba... -riuscì a dire e dopo pochi istanti le braccia del biondo le furono intorno in un dolce abbraccio.

 

Sakura si stropicciò gli occhi sentendo qualcuno bussare alla porta e sbiascicando un "avanti" li richiuse infastidita dalla luce della lampada che qualcuno aveva acceso. Non ebbe la voglia di alzare la testa per vedere chi fosse entrato, ma sobbalzò lo stesso quando il materasso si mosse su e giù.

- Sas'ke?

Un attimo di silenzio...

- Preferiresti lui? -fu la domanda della persona seduta all'altro capo del letto.

Sakura spalancò gli occhi: Gaara. Istintivamente fece per alzarsi, ma il rosso la bloccò iniziando a parlare.

- Sakura aspetta... Io... io volevo chiarire...

- Cosa vuoi chiarire? Credi davvero di potermi inventare altre scuse dopo che ho saputo che hai a che fare con Deidara?! -aveva alzato la voce mentre con forza stringeva i lembi della coperta.

- Non puoi dare pregiudizi così!

- Ah si? E cosa dovrei dire allora? Siete fatti della stessa pasta, sei un bugiardo quanto lui!

Gaara si accigliò ancor di più- Se fossi davvero un bugiardo secondo te sarei qui? Credi davvero che ti avrei detto tutte quelle cose?!

Sakura distolse lo sguardo- Farà parte del tuo piano...

- Ma che piano e piano!! Ti sto facendo capire che oramai con loro non voglio averci più niente a che fare!

- Oh ma fammi il piacere!! E cosa sarebbe la forza scatenante di questa tua svolta decisiva? -domandò alzando la testa irata per vederlo in faccia.

- TU!

La rosa spalancò gli occhi rimanendo per qualche secondo con lo sguardo fisso sul rosso, poi fece ricadere la testa sul cuscino con un tonfo. Rimase immobile per un minuto, gli occhi verso il soffitto che sembrava talmente vicino che in lei si insinuò la paura che potesse schiacciarla da un momento all'altro. Si coprì fino alla nuca stringendo i denti: che senso aveva quella dichiarazione ora?

- Non ti chiedo di perdonarmi per ciò che ti ho fatto, non me lo merito, mi piacerebbe, ma non ne ho il diritto... E non ti chiedo neanche di ricambiare ciò che provo per te, so già che nel tuo cuore non c'è più posto -concluse alzandosi e avviandosi verso la porta- Addio Sakura.

Vide la porta chiudersi davanti impotente e per un attimo scorse i bagagli appoggiati alla parete di fronte: se ne sarebbe andato, per causa sua. Che avrebbe dovuto fare ora? Si era resa conto di amare Sasuke ma non poteva lasciar andar via così Gaara perchè in fin dei conti, anche se diceva di odiarlo tanto, lei ci teneva a lui come a un qualsiasi amico. Ma sarebbe stato patetico e illusorio chiedergli di rimanere, però lasciarlo partire in quel modo proprio non lo sopportava. Quindi l'unica soluzione era lasciarlo andare per la sua strada, sperando di avere una seconda possibilità di potergli riparlare e chiarire.

Sospirò rilassandosi fra le coperte e chiuse gli occhi per far mente locale su cosa era appena successo, ma non riuscì a capacitarsene: aveva solo una grandissima confusione in testa. Grugnì contrariata sentendo nuovamente alcuni tonfi sulla porta.

Non rispose sperando che la persona dall'altra parte la prendesse per addormentata e la lasciasse stare ad un meritato riposo; eppure sentì lo stesso la porta aprirsi e richiudersi subito dopo: ma lei rimase immobile a occhi chiusi, emettendo respiri ampi e profondi per dare l'idea che stesse pisolando.

Ma quei placidi respiri si fecero strozzati e gli occhi verdi le si aprirono in un istante non appena sentì premere contro le sue labbra qualcosa di morbido e con un piacevole aroma di borotalco. A primo acchito le risultò difficile capire chi fosse la figura a starle davanti, ma poi gli occhi la focalizzarono e un esteso rossore la pervase quando questa si allontanò da lei sorridendo appena.

- S-S-Sas'ke... -riuscì a dire in un sussurrò strozzato, vinta dall'incredulità.

Lui la guarda, con un'espressione indecifrabile- Bhè cos'è quella faccia?

- Io... ehm... Tu... e poi... -si zittì subito dopo arrossendo.

- Ma non eri innamorata di me? -a tale domanda il volto della ragazza si tinse ancor di più di un rosso acceso.

- S-si lo so però... -non sapeva proprio che dire: l'aveva colta alla sprovvista, senza preavviso...

- Però...

Sakura lo guardò imbronciata, mettendosi faticosamente a sedere- Però non puoi venire qui, baciarmi e credere che vada tutto ok!

Sasuke alzò un sopracciglio- E cosa avrei dovuto fare? Mi ami, io ti amo, che vuoi d'altro? -chiese come se fosse la cosa più naturale del mondo: al diavolo le fisime, i pensieri troppo contorti e i "se" o i "ma" che rendono al vita solo più complicata di quanto già non lo è! "Dritto alla meta" aveva pensato salendo le scale.

La rosa lo guardò scandalizzata e confusa, domandandosi quando mai l'Uchiha aveva avuto quella parte del carattere... Però a pensarci bene, su quelle cose era stato sempre molto deciso: basti pensare alla sera di qualche anno prima, quando l'aveva baciata nel ritorno a casa.

- Gaara s'è già andato? -domandò dando vita al pensiero che le stava ronzando nella mente.

- E questo che c'entra?! -domandò l'Uchiha stizzito.

Sakura abbassò lo sguardo- L'ho trattato da schifo... E non gli ho neanche chiesto scusa... Lui... lui era cambiato ma non ci volevo credere.

- E' naturale Sakura, dopo quello che ti è successo... E anche lui lo ha capito, ne sono sicuro.

La ragazza alzò lo sguardo verso di lui mostrando due smeraldi bagnati, desiderosi di riversare su quella pelle arrossata una cascata di lacrime.

- Lo pensi davvero? -chiese supplicante, prendendolo per la manica della felpa con due dita.

Lui la fissò: non era stranamente geloso per quella preoccupazione verso Gaara, sapeva che lei era seriamente preoccupata di lui come amica. Lei oramai era sua, e nessuno gliel'avrebbe portata via!

Con un rapido movimento intrappolò la testa rosa fra le sue braccia stringendola in una tenera presa all'altezza della pancia

Fu la porta a spezzare l’atmosfera creatasi: qualcuno difatti bussò delicatamente.

- Sakura è arrivato il dottore… -disse Hinata dall’altra parte ricevendo un “fallo entrare” dalla ragazza che si era staccata con malavoglia dalla presa del moro, ma che continuava a fissare.

 

Gaara sospirò quando vide l’autobus avvicinarsi alla fermata e con un gesto brusco prese in mano la valigia e si rimise lo zaino in spalle, dando un’ultima occhiata alla strada appena percorsa.

Finita… se ne stava andando da perdente. Meglio così sommariamente; il problema si poneva però nel pensare a Deidara… Non l’avrebbe passata liscia, ne era sicuro, non in questa particolare occasione almeno.

Il telefono vibrò nella tasca del piumino e svogliatamente lo prese e rispose alla chiamata. La voce che gli arrivò dall’altro capo dell’apparecchio lo stupì molto.

- Se sei davanti alla fermata dell’autobus deduco che hai risolto tutto, giusto Gaara?

“Merda…” pensò il rosso guardandosi intorno e notando poco lontano da lui una Volkswagen nera.

- Cazzo ci fate qui, Deidara? -domandò riattaccando subito dopo e avviandosi verso la vettura, dalla quale uscì il biondo.

- Mamma mia che accoglienza! -scherzò appoggiandosi alla portiera aperta.

- Che siete venuti a fare qui? -ripetè poggiando a terra la valigia.

- Mh volevamo passare il Natale qui… E’ un bel posto! Allora com’è andata?

- Bene… Ho fallito e ho deciso di lasciare la banda. -disse ricevendo subito dopo un cazzotto in piena guancia, barcollando appena.

- Non ho sentito bene Gaara… Ripeti?! -continuò prendendolo per il giubbotto e avvicinandoselo al volto contratto in una dura espressione.

- Che getto la spugna e lascio la banda, mi sono stancato dei tuoi capricci... -concluse scostandosi dalla presa e pulendosi il labbro sanguinante.

Deidara rimase lì per lì in silenzio, poi scoppiò in una rumorosa quanto terrificante risata appoggiandosi al cofano della macchina.

- I miei capricci dici? -domandò fra le risate- Ma tu sei impazzito... Credi davvero che ti lascerò andar via così?

- Chi sei tu per impedirmi di andar via?!

Deidara gli si avvicinò nuovamente- Sono quello che ti ha dato nuova vita.

Gaara lo guardò con gli occhi spalancati, mentre nella mente le immagini lo riportavano ad anni fa, quando era emarginato e senza nascosto dall'ombra di quel padre che tanto aveva odiato...

- Ma io... questa vita non la voglio più! -gridò prendendo la valigia e correndo verso l'autobus.

Hidan uscì dalla vettura subito dopo- Deidara lo lascerai andar via così?

Il biondo sorrise- Avremo modo di fargliela pagare... Ora dobbiamo prepararci al piatto principale. -rispose risalendo in macchina e mettendo in moto.

  
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