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Autore: _neikos_    10/04/2015    6 recensioni
Un amore non corrisposto o forse solo un amore temuto da troppi.Un destino già scritto che non dà pace e non dà speranze. Una partenza sofferta e odiata, basteranno ad arrendersi?
Una nuova avventura ha inizio e stavolta Bunny prenderà da sola le sue decisioni.
In questa storia fonderò aspetti sia dell'anime che del manga.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Seiya/Usagi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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Il pranzo era finalmente giunto al termine. Le sue ospiti si erano congedate e Serenity poteva smettere di fingere di stare bene, poteva sciogliere quel falso sorriso richiesto dalle circostanze. Stanca, stava per defilarsi, ma ancora una volta qualcuno voleva impedirglielo. «Sera, stai bene?» Non si voltò, sapeva che Venus aveva già intuito tutto, ma voleva solo essere lasciata in pace. Aveva bisogno di rimanere sola per riflettere su quello che era successo, per prendere coscienza della realtà, perché stavolta non era un incubo. Avrebbe preferito rifugiarsi in uno di quei sogni dove Seiya la perdonava e ricambiava il suo amore, ma davanti a sé si mostrava un uomo con un’altra vita. Una vita nella quale non c’era posto per lei. «Si sto bene, sono solo stanca. Ho bisogno solo di stare un po’ per conto mio. Ci vediamo più tardi.» Non le diede il tempo di fermarla stavolta, se ne andò senza aspettare una risposta.

Ancora una volta salì quelle scale, consapevole che lui non sarebbe stato lì per lei, stavolta nessuno l’avrebbe sorretta, stava scivolando. Stava cadendo in un baratro di amarezza e dolore. Ma si era sbagliata, c’era qualcosa che le impediva di cadere: La rabbia. Era infuriata con lui, si voleva mostrare uomo ma era rimasto un ragazzino che le voltava le spalle senza degnarla di una spiegazione. Poche parole sputate con disprezzo. Era davvero quello che avrebbe ottenuto dopo più di due anni d’attesa? Dopo la consapevolezza, il risentimento e la sofferenza, poteva davvero accontentarsi di così poco? Aveva rinunciato a troppo per lui. Una figlia non era poca cosa! Non poteva davvero pensare di poterle voltare le spalle così. Soprattutto dopo averla illusa con quel bacio. Entrò nella sua stanza e richiuse la porta sbattendola con violenza. Scalciò via le scarpe, e tolse quei vestiti che ormai sembravano troppo stretti, una morsa di reverenza e nobiltà che la comprimeva e le toglieva l’aria, non la sopportava più. Si mise dei pantaloncini di jeans e una maglia bianca, larga con le maniche a tre quarti, che le scivolava di lato lasciando una spalla nuda; e scalza continuò ad andare avanti e indietro per tutta la stanza. Voleva rilassarsi, ma più passava il tempo più si innervosiva. Più credeva di aver bisogno di stare sola, più capiva che le risposte alle sue numerose domande poteva dargliele solo una persona. Quella persona che non era anni luce lontana da lei, stavolta li divideva solo un piano. Solo una rampa di scale. E lui?? Lui se ne stava rintanato in quella stanza? Potevano stare insieme e lui aveva preferito, cosa esattamente a lei??! Questo ancora non glielo aveva spiegato. Le aveva negato qualsiasi confronto semplicemente andandosene. Forse avrebbe potuto tollerarlo la ragazzina spaurita di qualche anno prima, ma se Seiya credeva di poterla trattare così ora, decisamente aveva fatto male i suoi conti. Si era infilata velocemente un paio di ballerine ed era uscita dalla stanza per recarsi in quella di Seiya. Voleva delle risposte, doveva sapere a cosa o a chi, lui non era in grado di rinunciare per lei!

Arrivata davanti alla porta aveva bussato con forza, attese qualche istante ma dopo non aver ricevuto risposta bussò ancora. Niente. Dalla stanza affianco uscì Taiki. «Bunny!» «Ehi, Taiki ma Seiya non c’è?» «No è uscito, mi ha detto di voler prendere un po’ d’aria, non so dirti dove sia andato. Io scendo dalle altre, Yaten è rimasto giù, vieni con me?» Le sfuggì un sospiro di delusione e rimase titubante per un po’, ma cos’altro avrebbe potuto fare? Non poteva essere scortese con lui, dopo tutto erano grandi amici e non si vedevano da tantissimo tempo. In più se Seiya credeva di essere troppo prezioso per poterla degnare della sua presenza, poteva andarsene anche al diavolo per quanto la riguardasse. «Ma certo.» lo affiancò e scesero insieme per unirsi al gruppo. «è davvero bello avervi di nuovo qui! Allora come stai? Che cosa avete combinato in tutto questo tempo?» «Bah sai… la ricostruzione del pianeta ci ha impegnati davvero moltissimo, diciamo che per un anno la nostra vita è stata abbastanza monotona. Ogni mattina c’era un gran lavoro e fino a sera non si fermava nessuno. Poi finalmente siamo riusciti a riprendere una vita “normale”. Seiya si è convinto di dover portare il peso del mondo sulle sue spalle, così si è arruolato. Ora è il capitano delle guardie reali. Ma… detto tra noi, credo che cercasse un modo per dimenticarti..» «A quanto so, ci è riuscito abbastanza bene!»  La principessa camminava con lo sguardo basso, sembrava più interessata al pavimento che al suo interlocutore, e quella frase gli era uscita spontanea, senza volersi fare sentire in realtà. Tuttavia Taiki aveva sentito bene nel silenzio del corridoio, e aveva percepito anche la delusione nella sua voce. «Ti assicuro che bene non è la parola giusta Bunny. Io non te ne faccio una colpa, assolutamente, ma forse è giusto che tu sappia che Seiya ha sofferto davvero molto. Gli sei mancata ogni giorno.» «Certo, fino a quando non ha deciso di fidanzarsi…» «E tu come fai a saperlo? Ancora non è stato annunciato.» Bunny lo guardò incerta, non capendo se la stesse prendendo in giro anche lui. Una festa in grande stile non era bastata come annunciazione?? «Ma sai… l’universo è piccolo.. le voci corrono… e tu e Yaten invece?» Taiki non capiva bene che piega stesse prendendo quella conversazione. Lui, non riuscendo neanche a spiegarsi il perché, aveva voluto scaturire in lei un senso di colpa che credeva a ragione visto le sofferenze del fratello, sicuro che lei non avesse condiviso quelle pene. Ma Bunny gli sembrava sempre più infastidita, amareggiata nei confronti del ragazzo e sempre più incline a voler cambiare discorso, così lasciò correre e rispose alle sue domande. «Yaten si occupa dell’addestramento delle nuove Sailor Starlights, io invece mi occupo della ricerca scientifica e… effettivamente ho una novità anch’io..» «Ah si? E cioè?» Taiki si scurì un po’ in volto ma non ebbe il tempo di rispondere, infatti le ragazze li avevano visti arrivare e li chiamarono a gran voce per farsi raggiungere.

Si erano ritrovati tutti in una saletta accogliente, con un bel tavolo centrale, diversi divanetti intorno ad un camino ancora spento, e un piano forte a coda sotto la grande vetrata da dove entrava ormai l’ultima luce del tramonto. L’allegria la faceva da padrona, anche se l’atmosfera era carica di cose non dette. Troppe cose non dette. Bevevano the freddo e mangiavano qualche biscotto fatto da Morea, ricordando aneddoti sulle esperienze comuni che sembravano così recenti, ma in realtà ormai lontane. Non volendo parlare di un presente troppo maturo per quegli eterni ragazzi catapultati in un mondo di responsabilità fin da troppo giovani. Ognuno di loro si guardava bene dal prendere temi troppo seri, volevano solo stare insieme a ridere e a scherzare come avevano sempre fatto. Stavano tutti ridendo, avevano bendato Bunny per giocare a mosca cieca, e la lasciavano vagare per la stanza nonostante avesse sbattuto al tavolo già un paio di volte. Quando la porta si aprì. Seiya era tornato, aveva fatto una passeggiata per schiarirsi le idee, e non si aspettava di trovarli tutti lì. Aveva solo chiesto a Heles dove potesse trovare i suoi fratelli, visto che non li aveva trovati nelle loro stanze, e la ragazza insieme alla sua compagna, lo aveva accompagnato nella sala dove sapeva per certo essere Yaten. Il quale non si era staccato da Marta per più di dieci minuti. Ed erano proprio lì, a giocare spensierati, a urlare quando Bunny si avvicinava troppo a qualcuno. Yaten, che sembrava decisamente un’altra persona, li tirò dentro richiudendo la porta, spingendo poi Seiya verso Bunny per far si che lei lo trovasse. Lei gli afferrò un braccio, «Preso!» contenta finalmente di poter scaricare la benda a qualcun altro, ma quando con la mano gli sfiorò la guancia per capire chi fosse, il cuore le balzò subito in gola. Sapeva riconoscere fin troppo bene la sua pelle e i suoi lineamenti. Ritrasse la mano e abbassò il foulard che le copriva gli occhi. Cercando di non mostrare il disagio che aveva provato e l’emozione che lui scaturiva tutte le volte. Rimase a fissarlo per un attimo che a entrambi sembrò infinito. Cercando di riprendere subito il controllo gli porse la benda, «Beh ora tocca a te!»
«Ragazzi!!» Fece Marta entusiasta, interrompendo bruscamente il gioco e risvegliando la piccola e sfegatata fan che era assopita dentro di lei, «Perché ora che siete qui tutti e tre non ci cantate qualcosa!?? Per favoreeee!!!» I ragazzi rimasero allibiti, di certo non si aspettavano una richiesta simile. Fu Yaten a esporre il pensiero di tutti: «Ma no Marta ti prego, non lo facciamo più da una vita, è quasi imbarazzante!» «Dai su, ma cosa vi costa??» «La dignità? No dai veramente non abbiamo nemmeno una chitarra..» Alchè una più sfegatata Amy, memore della sua fan-tessera n°25, continuò l’opera della sua compagna dal fiocco rosso, «Dai ragazzi, non vi fate pregare, solo una!!» Taiki era sorpreso, Amy per una volta aveva messo da parte la sua timidezza, così lui la volle accontentare «Ma si.. Va bene.. Anche se è passato davvero tanto tempo, potrebbe anche essere divertente… Ragazzi ve la ricordate “Search for your love”? Seiya tu potresti suonare il piano.» Seiya tra tutti era quello meno propenso ad accontentarle, ma anche Morea e Rea avevano le mani incrociate al petto e gli occhi luminosi che recitavano una supplica silenziosa. «Ok.. Se ci tenete tanto…» Solo Bunny sembrava disinteressata a quello che le succedeva intorno, ma così non era. Semplicemente si sentiva sovrastata da tutto quello che stava sfuggendo al suo controllo. Ci mancava solo la canzone che aveva fatto risuonare migliaia di volte, tutte le volte. Tutte le notti, per cercare di colmare il vuoto nel cuore che aveva scavato la nostalgia. Se gli altri l’avevano dimenticata lei ne aveva memorizzato ogni singola nota. Ormai la odiava e l’amava allo stesso tempo, e ora risentire lui cantarla, ascoltare ancora quella voce che era stata solo per lei, dopo il netto rifiuto della stessa mattina, non le faceva fare salti di gioia.

Seiya prese posto sullo sgabello, concentrandosi un momento per ricordare lo spartito, ma ci volle poco. D'altronde quella canzone era stata fin troppo importante per loro, e per lui ancor di più. Le dita sfioravano delicatamente i tasti, ricreando quella melodia che li ricatapultò al tempo in cui erano degli idol amati da tutti, e le guerriere delle adolescenti pazze di loro. Poi tutto era cambiato, svelando la verità, facendoli ritrovare compagni di battaglia, amici leali dopo scontri feroci. Seiya si fece rapire dalla musica, dal ricordo della ricerca disperata della sua principessa.. che ora era lì, davanti a lui. Perché era lei la sua principessa, Bunny. Cercò i suoi occhi, ma non li trovò. Lei si era avvicinata alla finestra dandogli le spalle. Non riusciva a vederla ma poteva sentirla, poteva sentire il dolore che stava provando perché era lo stesso che provava lui. Poteva sentire il pentimento di una giovane donna che aveva fatto una scelta sbagliata quando ancora non aveva la capacità di affrontarne le conseguenze. E la delusione per non poter avere una seconda occasione. Se solo lei avesse saputo quanto disperatamente lui avrebbe desiderato concedergliela. Seiya si morse il labbro inferiore costringendosi a distogliere lo sguardo, ma non ci riuscì, e quando scorse una lacrima che le rigava il viso, non resistette più. Avrebbe voluto raggiungerla, stringerla ancora tra le braccia. Far sue ancora quelle labbra che da sempre avrebbero dovuto appartenergli, e rassicurarla che la cosa che desiderava di più era poterla amare. Ma non poteva. Come non poteva rimanere lì a guardarla, o a cantare per lei un’ennesima volta. Stavolta era lui che doveva tirarsi indietro. Era lui quello con un altro destino già scritto da non poter sfidare. Si alzò di scatto facendo quasi cadere lo sgabello, uscì dalla porta e si diresse verso il giardino, camminando svelto tra gli alberi, mettendo sempre più distanza tra lui e il bisogno di amarla e proteggerla.

Bunny non lo aveva mai guardato, non osava farlo. Ma quando sentì la musica arrestarsi di colpo, e lui uscire come una furia, seppe di doverlo raggiungere, seppe di non poterlo lasciare solo.
Lo inseguì senza dare spiegazioni a nessuno, e nessuno gliele avrebbe chieste. Si precipitò nel corridoio ma lui era già sparito, e se lo conosceva come era sicura di conoscerlo, sapeva che si stava dirigendo dove si sarebbe diretta lei. Arrivò di corsa in giardino guardandosi intorno, era buio, ormai la sera era scesa, e non distingueva bene le ombre. Ma quando sentì un grido di rabbia e un colpo assestarsi su un tronco, capì in che direzione dirigersi. «Seiya.. che cosa stai facendo? Cosa ti è preso?» «Davvero non lo sai? Bunny per favore torna al palazzo. Lasciami in pace ti prego.» «Non ti lascio finché non comincerai a darmi qualche risposta sensata! Senza andartene o mandarmi via!» Gli si avvicinò per guardargli la mano, ma lui la ritrasse. «E poi mi spieghi cosa significa ora quest’assurdità?? Perché ti sei trasformato??» Regina del Coraggio si sedette per terra, portando le gambe al petto e tenendosi la testa tra le mani «Non lo so.. forse.. ho pensato che così sarei riuscito a starti lontano, o che mi saresti stata lontana tu.. non lo so. Non so mai niente quando ci sei tu.» Lei gli si inginocchiò davanti, togliendogli le mani dalla testa, costringendolo a guardarla. Poi accarezzandolo gli prese il viso tra le mani «Credi davvero che.. basti così poco per tenermi lontana da te? Seiya… io ti amo! Amo tutto di te, ti amerei con qualsiasi aspetto, in qualsiasi forma. Ti amo, anche se non vuoi sentirtelo dire, io ti amo.» Lo aveva detto e ripetuto per ammetterlo ad entrambi, per convincere lui. Finalmente si era liberata da quel peso, e lo baciò. Regina del coraggio ricambiò completamente, aprendo le gambe e stringendola al petto, facendo aderire i loro corpi che da troppo tempo bramavano di essere legati. Ma per Seiya non poteva bastare, la voleva sentire sua, e il desiderio che aveva di lei in quel momento, era più forte di qualsiasi dovere. Si strappò la spilla riprendendo il suo aspetto, tornando se stesso, quello di cui lei si era perdutamente innamorata. Continuò a baciarla con passione e con voracità, stringendola sempre di più. La fece sdraiare sull’erba, che morbida li accoglieva, clandestini e nascosti da tutti. E riprese a baciarla togliendole il fiato, lei lo stringeva attirandolo sempre di più a se, senza volerlo lasciare andare, come se avesse paura di perderlo da un momento all’altro. Poi lui delicatamente si allontanò, solo per poterla guardare negli occhi, e lei lo vide: Non c’erano capitani o guerriere in quel momento, tantomeno principesse o futuri re. C’erano solo loro. Solo Seiya, solo Bunny. Lui scrutava quell’azzurro brillante, appoggiando poi la fronte alla sua «Ti amo Bunny, lo sai che ti amo. Lo sai che ti ho sempre amata.» Ma nei loro occhi l’innocenza ormai era sparita, lasciando spazio a maturità e consapevolezza di troppi obblighi da non poter fuggire. «Seiya.. stai con me! Resta con me!» «Bunny.. non lo capisci.. non lo capisci che così mi uccidi? Io non posso.» Si alzò rimettendosi a sedere, e gli costò tutta la fatica del mondo. Anche lei fece lo stesso, ancora frastornata «Perché?? DIMMI PERCHé!!» «Perché devo sposare un’altra donna. È in pericolo, e con lei il nostro mondo. E io ho promesso di proteggerli entrambi. L’ho giurato.» Tutte le domande che le giravano per la testa erano sparite, il suo sguardo perso nel vuoto, «Chi è?» lui si passò le mani tra i capelli, «Ha davvero importanza?» «No… credo di no.. se non sono io non importa chi scegli. La ami?» «Bunny.. non è così semplice. Non è questo..» «No è molto semplice! O la ami o non la ami! Voglio saperlo!» «No.. Amo te, ho amato sempre e solo te.» «E allora stai con me! Seiya ci sarà qualcun altro oltre te capace di difendere il pianeta. Taiki ha ragione, il peso del mondo non è sulle tue spalle.» «Taiki non sa di cosa parla. Io ho un dovere da compiere, non sono un codardo!» «Lungi da me voler mettere in discussione il valore di Regina del Coraggio. O peggio del capitano Kou!!  Seiya, senti, ti sto chiedendo solo una possibilità. Se c’è qualcosa che non va noi possiamo aiutarvi! Lascia che ti aiuti.» «Non puoi aiutarmi, nessuno deve sapere» «Cosa? Cos’è che mi nascondi ancora? Perché menti? A me??» «Non fare la vittima! Non ti sembra un po’ ipocrita da parte tua?» «Ipocrita?» «Avanti Bunny… so di Chibiusa! E tu non mi avevi mai detto niente. Stai qui a farmi la morale, quando tu sei la prima che una volta andati via da questo posto avrà il suo bel da fare.. Sta bene sua maestà il principino?? EH?? Cos’è? Sei qui perché sai già che ti dirò di no?.. Perché sai già che non cambierà niente?! Ti volevi togliere lo sfizio? Tanto poi c’è quel cretino di Seiya che pensa a rimettere insieme i cocci… Vero?» -schaff- uno schiaffo gli arrivò in pieno viso. Bunny era in piedi davanti a lui e ora si, lo guardava con disprezzo. Se voleva trovare un modo per tenerla lontana.. beh c’era riuscito. «Sei un idiota! Io sono qui, a dirti che ti amo, e tu hai il coraggio di dirmi una cosa del genere?? Allora non hai capito proprio niente! Non mi conosci affatto. Sai che ti dico? Hai vinto Seiya! Ti starò alla larga!» Si voltò, e si incamminò a passo svelto. Ma stavolta non c’era nessuna lacrima da versare. Seiya rimase lì.. Neanche lui si capacitava di quello che le aveva detto, ma prima o poi avrebbe dovuto tirare fuori anche lui la rabbia che provava. Da quando Pluto gli aveva raccontato della Piccola Lady aveva rivalutato tutta la situazione, pensando e ripensando più volte. Ma non ne era mai venuto a capo. E ora l’aveva buttato fuori senza pensare, ma forse era meglio così.. forse senza avere tentazioni sarebbe stato più semplice. Sicuramente non era piacevole avere davanti una Bunny infuriata, ma si, era decisamente più semplice che non averla davanti disposta ad amarlo.

Bunny rientrò al castello, mancava poco che le uscissero fulmini dalle orbite, passò davanti a Marta senza nemmeno accorgersi di lei. «Sera ma dove vai??» «In camera mia. Non mi sento bene e non scendo stasera. Avverti tu Pluto, chiedi scusa a tutti da parte mia.» «Ma gli ospiti?» «Gli ospiti sopravvivranno anche alla mia assenza! L’importante è che ci sia domani! Ora scusami.» Allungò il passo e si rifugiò nella sua stanza. Stavolta si, aveva bisogno di solitudine. Silenzio e solitudine, e magari una doccia calda che lavasse via la passione irrazionale mischiata al veleno di quella lite assurda che ancora aveva addosso.

Il gruppo di amici aveva raggiunto il salone centrale. Marta aveva preso posto accanto a Yaten, neanche lei voleva allontanarsi da lui. Aveva avvertito tutte che la principessa non stava bene e sarebbe rimasta di sopra. Ma l’assenza congiunta di Seiya dava da pensare un po’ a ognuno di loro. Gli sguardi tra gli amici erano alquanto eloquenti, ma nessuno voleva dire ciò che tutti pensavano. La situazione era già difficile di per sé senza che loro alimentassero i dubbi di altri. Quando la cena era quasi conclusa Marta si avvicinò a Yaten per non farsi sentire dagli altri, «Ma dov’è tuo fratello, non viene a mangiare qualcosa?» «No non credo, fa sempre così.. penso sia rimasto da qualche parte lì fuori. Quando è arrabbiato o ha Bunny per la testa resta sempre via. È fatto così. Vuole restare solo.» «Arrivo tra un po’, in caso ci ritroviamo nella saletta va bene?» « Va bene, ma dove vai?» «Devo fare una cosa.»   

Marta aveva cercato Seiya un po’ dappertutto senza riuscire a trovarlo. Poi prima di arrendersi, aveva voluto fare un ultimo tentativo. Era alquanto improbabile trovarlo proprio lì, ma il dubbio le stava picchiettando la mente quindi provò. Sul retro del palazzo si apriva un altro giardino, e più infondo vari vialetti costellati di alte siepi portavano ad una grande veranda, quasi come se fosse il centro di un bellissimo, ma molto meno complicato labirinto. La sera seguente sarebbe stata allestita lì la festa dopo la cerimonia e la firma del tanto atteso trattato. Sulla destra proprio al limite dei vialetti c’era un punto in cui le siepi creavano uno spazio chiuso, un quadrato di erba e fiori dove Serenity si rifugiava ogni volta che aveva combinato qualcosa. Da lì nessuno avrebbe potuto vederla e spesso passavano diverse ore prima che decidesse di venirne fuori. Finchè un giorno la protetta di Venere non la beccò mentre cercava di uscirne con un po’ di difficoltà, visto che le si era impigliato uno dei suoi candidi vestiti e stava facendo un po’ di rumore per tirarlo via dai rametti. Nessuno tranne loro due conosceva il nascondiglio della principessina. Ma a volte Seiya e Bunny erano così simili da sembrare connessi da qualcosa di troppo sfuggevole per essere compreso. Marta con fatica era entrata nel nascondiglio, sorpresa di trovarlo lì, ma ancor di più incredula per non aver sbagliato la sua previsione. Seiya la guardò divertito, «Che cosa ci fai tu qui?» «Io? Sono venuta a cercare te! Che cosa ci fai Tu qui? Come hai fatto a trovare questo posto?» «Io.. stavo raggiungendo voi.. ma poi ho cambiato idea.. sono venuto qui fuori e camminando l’ho scovato.. Come facevi a sapere che mi avresti trovato qui?» Marta rise debolmente, era bizzarro anche da spiegare. «Questo.. questo era il nascondiglio di Bunny. Fin da bambina, ogni volta che si arrabbiava o che combinava qualcosa. Tutte le volte che voleva stare lontana da tutto e tutti, si intrufolava qui dentro. Io ci ho messo un sacco di tempo a scoprirlo sai? Ma non le ho mai detto che lo sapevo. Ho voluto lasciare che fosse solo suo, il suo segreto. Il suo rifugio. Non so cosa mi ha spinto a cercarti qui, ma a quanto pare avevo ragione a farlo!» Seiya la ascoltava rapito, immaginando una bellissima bambina con due codini biondi, che con le manine esili provava a farsi spazio tra i rami delle siepi pur di sfuggire a sua madre e poi pensò a quella giovane combattente che non si tirava indietro difronte a niente, e che lui invece aveva ferito con tanta semplicità. A quell’ultimo pensiero si intristì riportando lo sguardo al cielo come stava facendo prima dell’arrivo dell’amica.  Marta gli donò un bel sorriso, e poi si sedette affianco a lui. «Lei è venuta da te sai? È venuta a cercati!» «Cosa? Quando?» «Si.. qualche mese fa, è venuta da noi a dirci che voleva trovarti! Che non riusciva più a stare senza di te, le mancavi troppo. Così ha mollato tutto, ha rotto con Marzio ed è partita. Si è allenata un anno intero per riuscire ad usare il cristallo d’argento così da poterti raggiungere. Ma non è andata come tutti ci aspettavamo. Un pomeriggio Bunny è partita, ma la notte stessa ha fatto ritorno Sailor Cosmos!» «Com’è possibile? Lei non è mai venuta da me!» «Oh si invece! Semplicemente non l’hai vista. Ma quello che ha visto lei le ha fatto così male da richiamare il potere del cristallo del Cosmo per difendersi. Quando l’abbiamo trovata era distrutta. Non ha mangiato per giorni, non sapevamo cosa fare. Ti abbiamo odiato tutte, soprattutto Heles. Lei era venuta da te.. e tu invece baciavi un’altra… Ti eri fidanzato. Seiya, non sei l’unico che ha sofferto. Lei ha rinunciato a tantissimo per te. Sappilo.» Seiya era sconvolto, la guardava sgomento. Tutto gli stava crollando addosso, ogni piccolo, singolo, maledetto errore gli si ritorceva contro. Si premeva i palmi sugli occhi nervosamente «no no no no, non ci posso credere! Non è possibile!» Balzò in piedi, uscendo da quel nascondiglio. Mentre correva verso un’unica meta possibile tutto gli sembrò assurdo, era stato un idiota, meschino senza nessun motivo. E ancora una volta era stato il buffone della sorte. Se aveva creduto  di essersi pentito abbastanza di quel bacio dato a Saphira con leggerezza, ora sapeva per certo quanto si fosse sbagliato. Marta si incamminò per rientrare, con calma e soddisfazione. Sulle labbra era disegnato un sorriso beffardo che valeva più di mille parole. 
 
Bunny era in piedi davanti alla finestra, aveva finito di asciugare i capelli e li stava spazzolando per inerzia, quel movimento quasi ipnotico la rilassava. Ad un tratto però si voltò, la porta era stata spalancata con foga e un Seiya affannato aveva varcato la soglia. Richiudendola poi dietro di se con violenza, senza staccare gli occhi da lei. «Perché non me l’hai detto?? Perché non sei venuta da me??» Bunny era confusa e le urla di Seiya di certo non aiutavano. Lei cercava di mantenere la calma, «Non so di cosa stai parlando.» «Su Kinmoku! Perché non sei venuta a parlarmi??» Bunny ora era completamente scioccata, non sapeva come, ma ora lui sapeva. «Io… non ci sono riuscita ok?!?»  Seiya cercava un po’ di comprensione da rivolgerle ma trovava solo rabbia. Ancora rabbia, e si avvicinò alla scrivania dandole le spalle «No, hai preferito scappare!!» Battendo i pugni sul legno: «PERCHè?? PERCHè?? Perché scappi sempre da me???» «Seiya io sono qui! GUARDAMI. SONO QUI DAVANTI A TE!! Sei tu che sei scappato. Sei tu che mi stai voltando le spalle! Io ti ho detto che ti amo! Che voglio stare con te! E tu mi hai detto NO! Ma cosa avrei dovuto fare? Dirtelo il giorno del tuo fidanzamento??» «Non era il mio!!! Era quello di Taiki!! MALEDIZIONE! Di Taiki, Bunny!!» Gli occhi della protetta della luna erano completamente sgranati, lente lacrime le rigavano il volto contro la sua volontà. Non riusciva a proferire parola, non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito. Non riusciva ad accettare di essere stata così sciocca, di aver creduto così poco in lui e nell’amore che provava per lei. Seiya la guardava senza voler cedere, così arrabbiato! Ma con nessuno a cui dare la colpa, se non al destino e ad una serie di sfortunati eventi che si erano concatenati contro di loro. Ma lei era lì, fragile, innamorata a chiedergli di amarla. E per lui aveva rinunciato a tutto quello che conosceva come certezza. Non poteva più resisterle. Per una volta avrebbero vissuto anche loro, magari sbagliando, ma liberi. Aveva abbandonato ogni sentimento negativo, li aveva buttati via con qualche lacrima che non era riuscito a nascondere neanche lui. L’aveva stretta forte a sé per consolarla, per difenderla. Sempre. Avevano così tanto da dirsi e così poca voglia di farlo. Lei gli strinse le spalle, chiudendosi completamente contro di lui, per soffocare il pianto. Lui la baciò tra i capelli, cercando poi la fronte… la tempia… la guancia… il mento… il collo… la spalla. Ad ogni tocco corrispondeva un respiro profondo della ragazza. Quando lui gli sfiorò la clavicola con le labbra, lei smise completamente di piangere e di pensare, per catturargliele e farle sue. Abbandonando collera e rimorso per vivere quell’amore proibito e dannato. Lui avrebbe voluto essere dolce, delicato, come aveva immaginato migliaia di volte di essere vivendo quel momento, ma non poteva riuscirci. La spinse verso il letto senza smettere un secondo di approfondire quel bacio, la fece sdraiare, sdraiandosi a sua volta sopra di lei. Senza darle scampo e respiro, e solo Bunny sapeva quanto lei non desiderasse entrambi. Desiderava solo lui. Solo possedere lui, solo essere posseduta da lui ora e per sempre. Si amarono, perché quello era folle e smisurato amore, tutta la notte concedendosi l’uno all’altro, non volendo dividere le loro anime per nulla al mondo, a costo di finire all’inferno. Non proferendo bisbiglio che potesse spezzare quell’incanto, rischiando di squarciarlo e lasciar si che la realtà si infiltrasse caparbia.
Alle prime luci dell’alba lui si addormentò, tenendola tra le braccia, respirando il suo respiro, perdendosi nel suo profumo. Lei invece non voleva farlo. Non voleva addormentarsi, terrorizzata dall’idea che al suo risveglio potesse rendersi conto che era stato solo un altro dei suoi meravigliosi sogni su Seiya. Ma lui era lì accanto a lei e lei lo stava ancora accarezzando, per non smettere mai di sentirlo. Alla fine dovette cedere, facendosi cullare da quella meravigliosa ninna nanna che era il battito del cuore di Seiya.        




per Crystal.... per Sakura... per Drem.                       

   
 
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