Serie TV > My Mad Fat Diary
Segui la storia  |       
Autore: intelligentola    10/04/2015    1 recensioni
Riguardando gli episodi di My Mad Fat Diary (per la centesima volta) ed ispirata da alcune delle vostre storie, ho voluto ripercorrere la storia, ma dagli occhi di qualcun altro; dagli occhi di Finn.
Un viaggio all'indietro, lungo i suoi pensieri e sui suoi sentimenti, a mio parere troppo poco evidenziati nella storia reale.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Nelson, Rae Earl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 2 Non mi ricordo il momento esatto in cui io, Archie e Chop siamo diventati inseparabili; da quel che ricordo siamo sempre stati uniti, fin dal primo giorno delle elementari.
Quel giorno non avevo nessuna voglia di intraprendere la "nuova fantastica avventura", come l'aveva definita mio padre.
Non capivo perché da un giorno all'altro non avrei più potuto restare a casa la mattina, mangiare i miei cereali e giocare a pallone in giardino.
All'epoca pensavo di aver fatto talmente tanto arrabbiare i miei genitori da far scaturire in loro la voglia di  non volermi più nemmeno in casa e all'epoca cacciarmi via a soli sei anni, mi sembrava un'assurdità.
Non sono mai stato facile da gestire, non sono mai stato un bambino tutto chiacchiere. Adoravo avere i miei spazi e adoravo i miei silenzi, li adoro tutt'ora; così, quando la maestra ci aveva fatto sedere in classe, avevo messo il broncio e mi ero imposto di non farmi piacere niente  di quella "nuova fantastica avventura".
Niente e nessuno  mi avrebbe fatto cambiare idea.
"Io so farmi uscire il sangue dal naso" aveva sorriso il bambino di fianco a me.
"Mi sembra una cosa stupida" gli avevo risposto.
"Non se vuoi restare a casa da scuola e non sei malato" aveva continuato.
"Io sono Arnold, ma non mi piace nemmeno un pò come nome" mi aveva detto prima di mangiarsi la mela che aveva nello zaino.
"Il mio nome è Findlay e non mi piace nemmeno un pò come nome" gli avevo risposto.
"Allora tu trova un soprannome a me e io ne trovo uno a te!" aveva detto,sancendo in un qualche modo il nostro rapporto prima di trovare il soprannome che, secondo lui, mi calzava a pennello.
"Da oggi in avanti sarai Finn!" aveva tuonato prima di masticare l'ultimo pezzo di mela.
Faceva degli starni versi, mentre mangiava e il suo soprannome non poté diventare altro che Chop.
Chop mi aveva in un qualche modo salvato,da me stesso e dalla mia solitudine.
Archie lo avevo conosciuto qualche giorno dopo, durante la pausa pranzo.
"Che schifo le zucchine!" avevo esclamato gettando la forchetta sul tavolo, Chop si stava già allungando per spazzolare il mio piatto, quando un bambino con gli occhiali mi aveva chiesto perché non mi piacessero.
"Non le ho mai mangiate e so già che non mi piacciono" gli avevo risposto.
"Come fai a dirlo se non le hai mai assaggiate?" aveva insisto.
"Lo so e basta" avevo sbuffato, ma il suo sguardo continuava a fissarmi.
Così per dimostrargli che ciò che avevo detto era vero, avevo mangiato una zucchina.
A sei anni non avevo mai assaggiato le zucchine e sapevo di per certo che non mi sarebbero mai piaciute.
A sei anni avevo assaggiato le zucchine e le avevo adorate.
Archie, inconsapevolmente, mi aveva fatto uscire dalla mia comfort zone, ovvero scartare a priori qualcosa solo perché non lo si conosce.
Se ci penso adesso, sorrido.
Senza saperlo quei due bambini mi hanno salvato.
Senza saperlo quei due diciassettenni mi salvano di continuo.
Forse era nato proprio tutto da quei primi giorni di scuola.
Ed ora, 11 anni dopo quell'incontro siamo ancora qui; certo, da quando ci sono le ragazze, i nostri momenti insieme sono drasticamente diminuiti, ma qualche volta posso ancora godere della loro presenza, senza la parte femminile della compagnia.
Come oggi.
Chop ha trascinato me ed Archie al parco per una piccola partitella a calcio.
Il tempo di quattro calci ad un pallone e Chop si era già sdraiato sul prato.
"Si può sapere cosa diavolo hai fatto ieri sera, da essere così stanco?" gli chiede Archie, sedendosi accanto.
"Chiedilo a Meggy Poltige" ridacchia Chop.
"Un giorno o l'altro, tutte le tue donne ti si rivolteranno contro" dico, continuando a prendere a calci il pallone.
Ormai sto giocando da solo.
"Non prima che lo abbiano fatto le tue donne, Findlay" ribatte Chop, cercando di distrarmi dai palleggi.
"Io sono un bravo ragazzo" commento, facendo finta di non aver sentito la frecciatina di Chop.
"Come no..." ma Chop non fa in tempo a finire la frase che gli lancio il pallone addosso.
Ok, si lo ammetto, non sono esattamente un modello da seguire; non sono un simpaticone come Chop e non sono un chiacchierone come Archie, ma so prendermi cura di me stesso e questo dopo tutto deve pur valere qualcosa.
"Simpatica, Rae...non trovi?" la domanda di Archie mi riporta alla realtà.
"Eh? Come dici?" non lo stavo ascoltando.
"Dicevo...simpatica Rae..interessante, non lo pensi anche tu?"
Come diavolo siamo finiti a parlare di ragazze?? O meglio, come diavolo siamo finiti a parlare di Rae???
Non stavamo giocando a calcio?
Cosa c'entra Rae con il calcio?
"Mi odia"taglio corto, cercando di non far caso alla risata del mio migliore amico che si propaga in tutto il parco.
Onestamente, penso davvero quello che gli ho detto; lei, decisamente, mi odia e  da un parte mi può anche star bene, ma dall'altra no, non puoi odiare una persona che nemmeno conosci e lei non mi conosce affatto.
Non puoi odiare una persona che non ha fatto niente per farsi odiare.
"Non penso che ti odi" mi risponde Archie.
"Beh se non le provoco odio, allora le provoco fastidio".
"E anche lei mi infastidisce" ma questo non lo aggiungo, lo tengo solo per me.
"Tu non ti infastidiresti se uno facesse finta che tu nemmeno esisti?" mi chiede.
"Io non faccio finta che lei non esista!" esclamo, ferito nell'orgoglio.
"Ma sei hai pure sbagliato il suo nome....e di proposito, aggiungerei io".
"Oh ma piantala, Archie!" dico infastidito dal sorrisetto sul  suo volto.
Non so cosa mi infastidisca di più, se Rae o il fatto che il mio migliore amico mi conosca meglio di quanto io conosca me stesso o il semplice  fatto che Archie sia così attratto da Rae.
Da che lo conosco non l'ho mai visto interessarsi ad una persona, ad una ragazza, per essere più precisi, così tanto come ora.
"Lei mi sembra diversa dalle solite ragazze" continua Archie. Non deve aver colto la mia poca voglia di continuare quel discorso.
"Abbiamo avuto la stessa sensazione" penso, ma non lo ammetterei nemmeno sotto tortura.
"Mi piace!" mi confessa il mio migliore amico.
La mia espressione è un misto tra incredulità e tensione.
Rae ha letteralmente stregato il mio migliore amico, chissà quale altra stregoneria è in grado di esercitare?
Si è già conquistata Archie e spero tanto che Chop sia di diverso avviso.
"Piace pure a me!" risorge Chop dal suo torpore.
Ecco, come non detto.
Ho definitivamente perso i miei amici e piuttosto che restare qui a sentire quanto sia incredibile Rae o altre cazzate, afferro il mio giubbotto e mi dirigo verso il mio scooter.
"Te ne vai già?" mi chiede Archie.
"Vado a trovare mia nonna...così vi lascio alle vostre romanticherie su Rae" dico e prima che uno dei due ribatta qualcosa, sono già in viaggio verso l'ospedale.


                                                                                                     ***
Non mi sono mai piaciuti gli ospedali.
Primo perché c'è sempre qualcuno pronto ad inseguirti con una siringa.
Secondo perché sono impersonali, tristi.
Voglio dire, perché non renderli più accoglienti? Già le persone che stanno qui non sono proprio in fiore, se poi i muri sono bianchi, senza nemmeno un quadro, questo di certo non li aiuta a guarire.
E vorrei tanto che mia nonna guarisse, che tornasse a casa e che la domenica mi preparasse il pranzo prima della mia partita di calcio, che mi raccontasse le sue avventure da ragazza hippy, che mi ricordasse le sue corse in moto con il nonno.
Ma purtroppo da due settimane è inchiodata a questo dannato letto d'ospedale e le sue uniche gioie nella giornata siamo io e mio padre che ci alterniamo per farle compagnia.
"Eccolo qui il mio ragazzaccio" dice, circondandomi le spalle con le sue fragili braccia.
Mi lascio cullare dal suo abbraccio e assaporo ogni istante, come se potesse essere l'ultimo nostro istante.
Ricaccio immediatamente indietro quel pensiero.
Non voglio pensare che un giorno tutto questo potrebbe finire; profuma di buono, ha sempre profumato di buono, come un fiore che sboccia ad ogni primavera.
"Cosa mi racconti di nuovo?" mi chiede sciogliendomi dall'abbraccio.
"Oh sempre le solite cose....Archie pare si sia preso una cotta per quella nuova.." dico con nonchlance.
"E la cosa ti da fastidio!" esclama sistemandomi i ciuffi ribelli della frangia.
"Perché mai dovrebbe darmi fastidio?" le chiedo indifferente, ma sono ben consapevole che se c'è una persona che mi conosce meglio di Archie, quella è mia nonna.
"Perché non hai ancora capito se piace anche a te!" ride mia nonna, rendendo i suoi occhi azzurri luccicanti.
"Rae non mi piace!!" esclamo offeso.
"Finn, ti ho cambiato il tuo primo pannolino e so quando qualcosa ti piace oppure no!" dice, facendomi arrossire.
Evidentemente, oggi, tutti hanno voglia di parlare di Rae, nonostante io mi opponga di continuo all'inizio di una qualsiasi conversazione che l'abbia come tema principale; la mia faccia dovrebbe parlare da sola ma o le persone intorno a me sono diventate improvvisamente cieche oppure vorrei che la mia faccia facesse capire una cosa, che in realtà non penso.
Cerco di indossare la mia armatura migliore, per evitare di rendermi ridicolo di fronte a mia nonna.
"Inutile che combatti...prima o poi arriverà quella ragazza che ti ruberà il cuore...Prego solo che non sia una come quella biondina che mi hai fatto conoscere un pò di tempo fa!" mi dice mia nonna, mentre io soffoco una risata e anche mia nonna ride ed è così bello vederla ridere di cuore.
"Non so nemmeno perché ci sono uscito per più di due mesi" dico.
In effetti ancora non capisco cosa avessi visto in Stacey Stringfellow da farmela frequentare per così tanto tempo.
Forse il fatto che tutti dicessero che insieme saremmo stai perfetti? Me lo sono  sentito dire così tante volte, che alla fine devo essermene convinto pure io.
Ma dopo due mesi in cui venivo trascinato da un negozio all'altro e sventolato come un trofeo di caccia, ho detto basta.
Per Stacey ero semplicemente la prova evidente che lei era meglio delle altre. Io ero il suo bel ragazzo da esporre alle feste, mentre le altre ragazze morivano di gelosia.
Quando l'ho lasciata mi sono sentito libero, libero da un peso che mi portavo dietro da troppo tempo.
Mi sono sentito libero di provare sentimenti veri, che sentivo solo io e che non mi fossero imposti dagli altri; in più Archie e Chop mi avevano offerto da bere, non appena avevano saputo della rottura.
"Era troppo barbie, per te" mi aveva detto Archie.
"Deve ancora nascere quella che mi ruberà il cuore, nonna!" dico convinto fino al midollo osseo della cosa.
"Non sfidare la sorte Finn, e poi non c'è niente di più bello che essere innamorati, tesoro mio!" mi risponde mia nonna, accarezzandomi dolcemente la guancia.
"Come si fa a capire quando uno è innamorato?" le chiedo.
"Oh fidati, tesoro, quando sarà te ne renderai conto da solo".
"Tu con il nonno lo hai capito subito?"
Ride, prima di muovere il capo in segno di assenso.
Il nonno deve mancarle più di quanto ammetta; lo capisco da come muove la testa e dal velo di tristezza che le si diffonde negli occhi.
Non voglio rattristarla, così cambio velocemente argomento.
Le racconto delle battute di Chop, che lei adora; le racconto dell'imminente festa di Chloe in piscina.
Le racconto quale nuova canzone sto ascoltando ultimamente.
Le racconto tutto quello che mi passa per la mente e senza rendermene conto, le racconto anche di Rae; con mia nonna mi viene così naturale parlare, lei mi sa capire ed ascoltare.
Così in men che non si dica passo con lei il resto del pomeriggio.


                                                                                                   ***
"Sto uscendo" urlo verso il piano superiore, dove so esserci mio padre intento a lavorare alla sua scrivania.
"Buona serata! E non bere troppo!" mi urla di risposta.
 Ecco una cosa che ho ereditato da mio padre, la concisione nel dire le cose.
Da quando siamo rimasti solo io e lui, non abbiamo mai fatto grandi discorsi.
Lui c'è per me ed io ci sono per lui.
Ci prendiamo cura l'uno dell'altro senza bisogno dell'intervento di nessun altro; e questo è tutto quello che conta.
Stringo il mio borsone e mi avvio verso casa di Chloe, per la tanto attesa festa in piscina.
Non appena arrivo a casa di Chloe, vedo Archie seduto sugli scalini della casetta di legno del padre di Chloe.
"Non ti butti nella mischia, bello?" gli chiedo dandogli il cinque.
"Volevo...ehm... aspettare Rae..." mi dice.
Seriamente?
"Vuoi che ti faccia compagnia?" gli chiedo, mosso più da uno strano istinto dello stomaco che dalla reale voglia di fare compagnia al mio migliore amico.
"Nah...vai pure a raggiungere gli altri! Me la cavo benissimo da solo.."
La risposta di Archie, mi arriva come un pugno dritto alla bocca dello stomaco.
"Non mi vuole qua intorno, mentre aspetta la sua Rae" mi dico, alzando le spalle e raggiungendo gli altri dentro la piscina.
Izzy e Chloe mi salutano calorosamente, mentre Chop si lamenta del fatto che sono sempre in ritardo; sorrido, cercando di sembrare il più rilassato possibile, ma sono tutto fuorché rilassato.
Sono un fascio di nervi e continuo a studiare la porta d'ingresso della piscina nell'attesa che Archie mi raggiunga, ma quella dannata porta rimane chiusa.
Non riesco a controllare il mio stomaco, che continua a martellarmi, come se avessi un diavolo in corpo che continua a prendermi a cazzotti.
Si può sapere cosa diavolo mi prende???
Perché mi ritrovo ad essere geloso del mio migliore amico?
Odio sentirmi così e devo trovare al più presto una soluzione.
Vodka.
Ecco il mio Santo Graal; forse con qualcosa di alcolico posso finalmente smettere di contorcermi e smettere di arrovellarmi il cervello.
Sono già al settimo bicchiere di vodka quando vedo entrare il mio migliore amico in piscina, seguito da Rae, avvolta in un accappatoio bianco.
"Il DJ è arrivato!" esclama, richiamando l'attenzione di tutti.
"Chi l'ha nominata DJ?" Alle votazioni io non ero presente, e se ero presente ero troppo ubriaco per rendermi conto della votazione; solitamente il DJ alle feste sono sempre stato io. In fin dei conti sono sempre quello che ne sa più di musica.
Questo è il mio ruolo all'interno della compagnia.
Chop è il simpaticone, Archie è il saggio ed io ero il DJ; ero perché Rae, non solo mi ha fregato l'amico, ma si è anche presa il mio ruolo all'interno della compagnia, con la sua ferma consapevolezza di essere una specie di guru in fatto di musica.
Ed è allora che sento un'altra fitta allo stomaco.
"Questa ragazza mi farà venire l'ulcera"  penso, mentre la osservo selezionare scrupolosamente i CD, passargli in rassegna uno ad uno, scartando con una smorfia quelli che secondo lei sono troppo "commerciali" e sorridendo quando vede un CD adatto alla serata, e quando lo fa arriccia lievemente il naso.
Oh piantala Finn!
Smetto di concentrarmi su di lei e cerco di concentrarmi su altro; qualsiasi cosa che mi distolga dal pensiero di lei, ma inevitabilmente quando Chloe le si avvicina, non posso far altro che cercare di leggere il loro labiale, per capire cosa si stiano dicendo.
Poi d'un tratto si alza e lascia sfilare il suo accappatoio lungo i fianchi.
Sembra che abbia deciso di unirsi a noi comuni mortali, dopotutto; così mentre io, Chloe, Archie chiacchieriamo a bordo piscina e Chop ed Izzy spariscono sott'acqua, lei si arrampica sullo scivolo.
Cerco di non guardarla e sembrare disinteressato a tutto ciò che fa, ma in un attimo il mio sguardo si riposa nuovamente su di lei.
"Oh cielo..."sussurra Chloe, mentre Chop riemerge dall'acqua.
Accade tutto in una frazione di secondi.
Lei rimane imperturbabile, nonostante, sono sicuro, nella sua mente stiano girovagando miliardi di pensieri, come la freccia di una bussola completamente impazzita. Non batte ciglio e l'ammiro per questa sua forza; in pochi sarebbero rimasti impassibili al suo posto, io per primo non avrei saputo come uscire da quella situazione, cosa dire per evitare gli sguardi di tutti su di me. Ma lei invece no, eccola li, incastrata nella rampa dello scivolo, con gli occhi di tutti noi puntati addosso come fari, nel silenzio che si è creato in quella piscina, uscirsene con un "Chop...vieni qui ed usa i tuoi bicipiti per tirare fuori il mio culone da questo scivolo....."
Chop le sorride : "Nessun problema, Rae..." e con un strattone riesce a farla scivolare in acqua.
Tutta la tensione accumulatasi svanisce in un attimo ed io per la prima volta sorrido impacciato, non appena incontro il suo sguardo.
"Barista...un drink al limone, se non ti dispiace...e togli questo schifo dalla radio" ride, prima di gettare le braccia al collo di Archie.
Eseguo, come un bravo scout le sue richieste, aspettandomi un grazie, un sorriso, un "sotterriamo l'ascia di guerra e fumiamo il calumet della pace", ma lei, invece, mi ignora e si getta nuovamente sul mio migliore amico.
Non sono mai stato ignorato da una ragazza così tante volte come invece fa Rae, di continuo.
Adesso, sono sicuro, lei è diversa dalle altre.









Eccomi con il nuovo capitolo! Mi scuso per la lunghezza del capitolo, ma se siete arrivate fin qui COMPLIMENTI! Avete finalmente terminato la maratona! Questo capitolo è più lungo del previsto, perché ho dovuto "focalizzare" il personaggio di Finn su alcuni avvenimenti, come la sua amicizia con Archie e Chop o come il suo rapporto con la nonna. Per il rapporto con suo padre, sono stata breve e concisa (stranamente) perché per loro due ho in mente qualcos'altro in un altro capitolo, per delinearne il rapporto.
Vi ringrazio ancora per l'attenzione e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!
Vi abbraccio!
Hope you like it,
I.












  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > My Mad Fat Diary / Vai alla pagina dell'autore: intelligentola