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Autore: Bomboletta    11/04/2015    11 recensioni
BRITTANA!
Siamo nella Foresta Amazzonica.
Santana Lopez è una zoologa impegnata in un progetto di ricerca,lavora con gli animali,studiandoli nel loro ambiente naturale,e vive in foresta insieme al suo team di ricercatori,in una base scientifica circondata dal verde.
Brittany è la più brillante del suo corso,e ha vinto un concorso per diventare assistente su campo di una famosa zoologa,nella Foresta Amazzonica.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SERAAAAA! (O dovrei dire notte...)

 

Il nuovo capitolo e' arrivato in fretta,troppe idee che necessitavano di essere trascritte. DUNQUE: in questo capitolo avremo modo di esplorare un po' piu' da vicino i rapporti interpersonali di alcuni di questi psicopatici...e per il resto...

 

Beh,vi auguro una buona lettura :*

 

 

 

 

 

 

Al laboratorio regnava un silenzio quasi surreale. Sarebbe sembrato deserto,se non fosse stato per il suono del click del mouse,di tanto in tanto. Di qualche tasto sul computer. Leggeva concitata,attenta ad ogni parola,ogni virgola,ogni composizione di parole. E con il mouse trascinava le ultime foto da posizionare. Sollevo' lo sguardo,e osservo' attraverso la sobria montatura,la ragazza bionda,che poco distante osservava qualcosa al microscopio e prendeva qualche appunto silenzioso:

 

 

 

“Pensi che riuscirai a terminare in un'ora?” le chiese con tono basso,temendo di disturbare la solennita' del suo lavoro. Lei non distolse lo sguardo,ma si limito' a raccogliere i corti capelli in una piccola coda,che lasciava fin troppi ciuffi ribelli.

 

 

 

“Anche meno” rispose “Le mie colture sono quasi pronte...volevo chiederti,piuttosto,se hai ancora le dendrobatidi in camera tua”

 

 

 

“Le ho liberate qualche giorno fa”

 

 

 

“Merda...”

 

 

 

“A cosa ti servivano?”

 

 

 

“Avevo bisogno di alcuni campioni di muco”

 

 

 

“Non e' un problema,andremo a prenderle appena il tempo sara' migliorato...possiamo andarci insieme” alzo' le spalle “Se avessi saputo che ti servivano le avrei tenute qualche altro giorno”

 

 

 

“Nah,meglio cosi'...sai che mi terrorizza sapere che tieni animali potenzialmente letali in camera tua,lontani dalla sicurezza del laboratorio...posso accettare di morire stritolata da un'anaconda,o sbranata viva da un giaguaro...ma per colpa di una rana da quattro soldi no,non ci sto!” la guardo',finalmente con le mani ai fianchi. L'altra comincio' a ridere di gusto.

 

 

 

“Una rana da quattro soldi?” disse tra le risate.

 

 

 

“E non ridere!” afferro' la penna che aveva sul tavolo e gliela lancio',colpendola in testa.

 

 

 

“Mi ricorda i tempi del college,sai?” chiese sospirando nostalgica,mentre si alzava e andava a frugare nel frigo ben nascosto,tirandone fuori due birre. Le stappo' e ne porse una alla collega.

 

 

 

“Ti riferisci a quando eri una latina bipolare studentessa modello di giorno e mangiatrice di donne di notte?” stavolta fu lei a ridere.

 

 

 

“No...mi riferisco a quando ero china sul mio microscopio,durante l'esercitazione di biologia...una certa Stacey si rovescio' sui pantaloni una provetta che conteneva sperma di bufalo...e lei comincio' a correre come un'ossessa credendo che avrebbe partorito una specie di mutante fratello del minotauro...” la bionda inizio' a ridere “Cercavo di trattenermi,ma poi ho alzato lo sguardo e tu eri li',talmente concentrata nel mantenere un'espressione dignitosa,da essere completamente rossa in viso...ci siamo guardate e siamo scoppiate a ridere,mentre il club delle oche da cortile andava ad aiutare la poveretta a trovare un contraccettivo...” guardo' lontano,persa nei suoi ricordi.

 

 

 

“Come dimenticarlo” la bionda sorseggio' la sua birra “Poi mi sono avvicinata e ti ho stretto la mano”

 

 

 

“Sono Quinn Fabray,e tra qualche anno saro' una biologa alle dipendenze della piu' bella,sexy,intrigante,colta e intelligente zoologa che il mondo abbia mai visto” la mora imito' una vocetta stridula nel pronunciare quelle parole. La risposta della bionda fu una voce calda e mascolina.

 

 

 

“Io sono Santana Lopez,una sborona di prima categoria che pagherebbe col suo rene destro pur di avere una biologa cosi' brillante nel proprio team di squilibrati!”

 

 

Risero insieme. Santana mise in stampa il documento che aveva finito di rielaborare e sistemo' i fogli nella stampante.

 

 

 

“Ci pensi che sono passati sette anni?” le chiese.

 

 

 

“Ti prego...mi fai sentire vecchia,San...”

 

 

 

“Oh,no,cambiamo argomento allora...mi serve il tuo spirito giovanile,sta arrivando una tempesta se tu te lo fossi scordata!”

 

 

 

“Piuttosto,hai gia' contattato il centro meteorologico? Giusto per avere qualche dettaglio in piu'...” domando' la ragazza in camice.

 

 

 

“Ho chiamato prima di scendere...il tizio che mi ha risposto parlava un portoghese cosi' stretto che ho avuto parecchie difficolta' a capirlo...in ogni caso si sposta parecchio velocemente,dovrebbe arrivare qui verso sera...percio' abbiamo tutto il tempo per sistemare tutto e barricarci dentro...non dovrebbero esserci problemi...Sam e' gia' a lavoro” spiego'.

 

 

 

Nel frattempo,due piani piu' in alto,Brittany ebbe un risveglio parecchio indelicato. Sobbalzo' quando senti' qualcosa martellare troppo vicino al suo orecchio,e si tiro' a sedere di soprassalto. Apri' gli occhi e quasi urlo' quando vide Sam,mezzo nudo,fuori dalla finestra della sua stanza,che martellava reggendosi a qualcosa. Si alzo',con i capelli tutti scompigliati e l'espressione assonnata,e si avvicino' alla finestra. Lui la vide quasi subito:

 

 

“Buongiorno raggio di sole!” scherzo' sorridendo.

 

 

 

“Posso sapere cosa stai facendo?” gli chiese,notando che stava inchiodando una tavola di legno alla sua finestra.

 

 

 

“Ti metto al sicuro!”

 

 

 

“Mi stai murando viva o che altro?” chiese di nuovo,confusa.

 

 

 

“C'e' una tempesta tropicale in arrivo,e il grande capo mi ha ordinato di sbarrare tutte le finestre”

 

 

 

“Una tempesta? Non ne sapevo nulla...” si massaggio' gli occhi.

 

 

 

“Abbiamo ordini ben precisi,nessuno puo' abbandonare la base, e c'e' una riunione in salotto tra un

quarto d'ora” riprese a martellare,con piu' vigore.

 

 

 

Brittany guardo' l'orologio. Erano le sette e un quarto del mattino. Ebbe appena il tempo di farsi una doccia veloce e cambiarsi,che era gia' ora di scendere per la riunione.

 

 

Quando arrivo' nello stanzone,respiro' un forte clima di tensione. Parlavano tutti a voce molto alta,si percepiva nervosismo sui volti altrui. In quel momento Quinn e Santana entrarono in salotto. Quinn aveva ancora il camice. Santana la vide e si avvicino' a lei,scavalcando una Rachel che sembrava molto vicina alle lacrime:

 

 

“Ciao” le disse “Non e' nulla di grave,non temere” la rassicuro'.

 

 

 

“Sembrano tutti terrorizzati” non riusci' a trattenersi dal dirglielo.

 

 

 

“POSSO AVERE UN MOMENTO DI ATTENZIONE?” Santana sbraito' senza preavviso,facendo sobbalzare la meta' dei presenti,Brittany compresa. Il silenzio calo' nella stanza e lei ordino' a tutti di sedersi. Rimase solo lei in piedi di fronte alla sua piccola platea.

 

 

 

“Dio,Sam,vai a farti una doccia!” Kurt spinse un sudatissimo Sam lontano da se',prima che Santana iniziasse a parlare.

 

 

 

“Dunque...come avete saputo e' in arrivo una tempesta tropicale...ho chiamato il centro meteorologico poco fa e mi sono informata su ogni dettaglio,percio' ascoltatemi bene...” esordi' “La tempesta arrivera' questa sera...ci sono venti forti,sfiorano i duecento chilometri orari...la pioggia sara' torrenziale e il fiume si ingrossera'...come quasi tutti voi sapete,c'e' stata una tempesta anche l'anno scorso,di natura quasi identica,e abbiamo subito molti danni...ma l'esperienza ci insegna,quindi considerando che sono solo le otto del mattino,abbiamo tutto il giorno per metterci al sicuro e per proteggere la base...adesso organizzeremo il da farsi e ognuno di voi lavorera' sodo per adempiere al compito che vi e' stato dato...badate a non scambiarvi i compiti,ho bisogno che ciascuno di voi faccia cio' che io ho chiesto di fare...Sam” guardo' il biondo.

 

 

 

“Dimmi”

 

 

 

“Gia' questa mattina ti ho chiesto di sbarrare le finestre,Will ti dara' una mano” l'uomo con i capelli ricci annui' “Sbarratele per bene,non lasciate spazio tra un'asse di legno e l'altra...occupatevi di ogni piano,con particolare attenzione al laboratorio...potete andare”

 

 

 

“Sara' fatto” i due ragazzi si dileguarono in fretta,armati di martello e chiodi.

 

 

 

“Mike,Holly,Kurt...voi tre dovete occuparvi del laboratorio...Mike,metti al sicuro tutta l'attrezzatura fotografica e i computer...che ciascuno di loro vada nella propria custodia,in magazzino...Kurt,occupati dei microscopi e delle provette...Holly,tu penserai agli animali dello stabulario...sigilla le teche e coprile con un telo...dai da mangiare agli animali e cambia la loro acqua...non toccare il serpente corallo,non voglio morti sulla coscenza” i tre annuirono.

 

 

 

“Rachel...Brittany...” le due alzarono gli occhi “Ho bisogno che vi occupiate delle barche,al fiume...la tempesta lo fara' ingrossare,percio' devono essere trascinate a terra se non vogliamo perderle...in due dovreste farcela...trascinatele a terra,svuotatele di ogni cosa,prendete tutto...una volta a terra copritele con i teli...ogni barca ha il proprio telo vicino ai giubbotti di salvataggio...copritele e assicurate i teli per terra con i picchetti...fatevi dare un martello da Sam...”

 

 

 

“D'accordo” dissero all'unisono.

 

 

 

“Quinn,tu mi aiuterai a recuperare le fototrappole e videocamere disseminate attorno alla base...ce ne sono trentasei,percio' e' un gran bel lavoro da fare,non posso farcela da sola”

 

 

 

“Ok,San”

 

 

 

“Blaine...tu tieni a portata di mano la tua attrezzatura medica,nel caso in cui Sam decida di giocare a fare Gesu' Cristo...se non dovessero esserci emergenze,prepara cibo per tutta la giornata...servono un pranzo e una cena veloci ma ipercalorici,e bevande zuccherate...”

 

 

 

“Agli ordini”

 

 

 

“Bene,se non ci sono domande,e' tutto!” Santana li guardo' uno per uno,ma era stata talmente chiara da non lasciare ombra di dubbio “Allora a lavoro,ragazzi!” tutti sparirono nelle direzioni indicate.

 

 

 

Holly,Mike e Kurt scesero in laboratorio,Blaine inizio' a tirare fuori la sua strumentazione da medico,Santana e Quinn uscirono fuori,cosi' come Rachel e Brittany. E i lavori di messa in sicurezza della base ebbero inizio.

 

 

Brittany si chiedeva come fosse possibile pensare a una tempesta imminente: era una splendida giornata di sole,il caldo era afoso come sempre,e non si muoveva una foglia.

 

 

“E cosi' c'e' stata una tempesta l'anno scorso?” chiese a Rachel dopo che,con non poca fatica,tirarono a riva la prima barca,che avevano precedentemente svuotato di ogni cosa. Stavano bevendo la limonata che aveva portato Blaine,per riprendere fiato,prima di assicurarla al terreno.

 

 

 

“Si,e' stato un vero disastro” spiego' la ragazza “Il centro meteorologico locale ci aveva assicurato che la tempesta non sarebbe passata da qui,che avrebbe percosso il versante ovest della foresta,lontano da noi...e senza nemmeno accorgercene ci siamo ritrovati proprio nel bel mezzo della tempesta...”

 

 

 

“Cosa e' successo?” Brittany la guardo' curiosa.

 

 

 

“Beh,non eravamo preparati...alcuni di noi erano in missione...abbiamo perso tantissime attrezzature...ventiquattro fototrappole sono andate distrutte,le barche sono affondate...I vetri di quattro finestre sono andati in frantumi...e Kurt,Sam e Mike sono rimasti bloccati per due giorni in foresta...il fiume era straripato ed era impossibile prosegiure o tornare indietro...per fortuna avevano il telefono satellitare e ci hanno avvisati che stavano bene...ma e' stato un incubo...”

 

 

 

“E quando la tempesta e' finita?”

 

 

 

“Quando e' finita la tempesta e' iniziato l'uragano Lopez...” rise “Santana era su tutte le furie...avevamo subito migliaia di dollari di danno,tre dei nostri erano rimasti bloccati,e tutto per un'informazione sbagliata...ha fatto causa al governo brasiliano,e si e' fatta rimborsare fino alll'ultimo centesimo,piu' centomila dollari di danni morali per i ragazzi dispersi...ma credimi,non avresti proprio voluto vederla in quei giorni!” rise.

 

 

 

“Beh,sembra che stavolta sia diverso...ha chiamato lo stesso centro meteorologico?”

 

 

 

“Ovvio che no,da quel giorno chiama il centro nazionale,non quello locale,e si premura di ricordare l'evento passato per accertarsi di avere informazioni precise e dettagliate” risero entrambe.

 

 

 

“Scommetto che andra' meglio...ha preso tutte le possibili precauzioni”

 

 

 

“E sara' cosi',vedrai...Noi abbiamo Santana Lopez” le schiaccio' l'occhio e si rimisero a lavoro.

 

 

La giornata trascorse cosi',a correre da una punta all'altra,dentro e fuori la base. Brittany e Rachel impiegarono quasi quattro ore per assicurarsi che le barche fossero saldamente inchiodate a terra. Era stato un lavoro faticoso e lungo. Di tanto in tanto intravedevano Santana arrampicata su qualche albero nelle vicinanze,che smontava pazientemente una fototrappola. Aveva occhi dappertutto,riusciva a controllare i movimenti di chiunque dentro e fuori la base,e per la prima volta da quando si trovava in Amazzonia,Brittany la vide andare in giro con il telefono satellitare sempre in tasca.

 

 

Si fermarono solo per ora di pranzo,consumando un panino al volo giusto per rimettersi in forze. Poi di nuovo a lavoro. Fu tutto pronto per le sei del pomeriggio. Ogni lavoro era stato portato a termine e loro erano barricati dentro la base. Nessuno doveva uscire dalla base. Ordini categorici di Santana.

 

 

Cosi' Brittany ebbe il tempo di farsi una meritata e piacevolissima doccia. Rimase li' dentro per almeno un'ora,e non era neanche certa di aver lavato via tutto il sudore. Si senti' rinata quando usci' e indosso' abiti freschi e casalinghi: pantaloni di tuta neri,morbidi e leggeri,e una canottiera verde militare. Aveva i capelli ancora umidi quando scese in cucina.

 

 

Molti dei ragazzi erano li' e si facevano compagnia in attesa della tempesta,come se aspettassero una vecchia amica. C'era anche pero',chi aveva deciso di dileguarsi e attendere nel silenzio della propria camera. Sul tavolo c'era un piatto con dei tranci di torta al lampone. Stava per prenderne un pezzo quando Blaine la rimbecco'.

 

 

“Hey Britt,Santana ha chiesto di te” le disse. Lei alzo' lo sguardo.

 

 

 

“Nel senso che vuole vedermi?”

 

 

 

“Si,ha detto che vuole parlarti” aggiunse Kurt dal divano.

 

 

 

“Sapete dov'e'?” chiese allora.

 

 

 

“E' in camera sua”

 

 

 

“Bene,non ti dispiace se prendo questa,vero Blaine?” chiese alludendo alla torta,e prima di ricevere risposta aveva gia' rubato il piatto e si era dileguata nel corridoio.

 

 

Usci' nella scalinata esterna e si arrampico' con una sola mano lungo la scaletta che portava alla stanza di Santana. Poi busso' e attese il suo arrivo da dietro la porta. Le apri' sorridendo:

 

 

 

“Mi cercavi?” chiese.

 

 

 

“Ciao Brittany...si,volevo parlarti,entra...” si sposto' e la invito' ad entrare. La stanza di Santana,che aveva visto solo una volta,era ordinata e profumava di frutti tropicali. Il letto grande coperto da un piumone bordeaux,la scrivania piena di fogli e con il portatile acceso,l'armadio all'angolo,la porta del bagno chiusa.

 

 

 

“Ho saccheggiato la cucina” le disse mostrando la torta.

 

 

 

“Grandioso,ho una fame!” le sorrise e prese il piatto dalle sue mani,poggiandolo sulla scrivania,dalla quale prese un malloppo di fogli rilegati in un piccolo libro. Poi si sedette sul letto e la invito' a fare lo stesso.

 

 

 

“Di cosa volevi parlarmi?” chiese la bionda.

 

 

 

“Questa e' la pubblicazione rivista e corretta” disse mostrando i fogli “L'ho riletta per intero questa mattina,ho allegato le foto che ho scattato e l'ho stampata...prima di mandarla,pero',tu e Holly dovete firmarla,io l'ho gia' fatto” Brittany era confusa.

 

 

 

“D'accordo...ma potevo firmarla anche domani,no?” chiese “Neanche Holly l'ha firmata...”

 

 

 

“Lo so...infatti questa e' la punta dell'iceberg...c'e' un'altra cosa di cui volevo parlarti,senza nessuno attorno,soprattutto senza Holly,altrimenti la licenzio sul serio...” mugugno'.

 

 

 

“Di che si tratta?”

 

 

 

“Negli ultimi giorni ho visionato molto materiale sui cebi,e ho prestato particolare attenzione al tuo lavoro di riconoscimento sui singoli individui della famiglia...”

 

 

 

“Ho sbagliato qualcosa?” scatto' Brittany allarmata.

 

 

 

“No,assolutamente,anzi...c'e' davvero tanto bel materiale...e penso che dovresti farne una tua pubblicazione...” la guardo' seria.

 

 

 

“Cos...una pubblicazione...mia?” non credeva alle sue orecchie.

 

 

 

“Si,stendi un documento e spiega che metodologia hai usato per riconoscerli...in che modo la documentazione fotografica ti ha aiutata,quanto tempo li hai osservati,come e' piu' facile distinguerli fisicamente...scrivimi dieci pagine,stampale,firmale...io devo solo sottoscrivere in quanto direttrice del progetto” spiego'.

 

 

 

“Ma non ci ho lavorato da sola”

 

 

 

“Oh si che lo hai fatto” Santana sorrise affabile “Io ti ho solo dato una linea guida” le mise una mano sulla spalla.

 

 

 

“Ti fidi cosi' tanto di me?” la bionda era commossa.

 

 

 

“Si” salto' dal letto e la abbraccio' forte,quasi stritolandola. Santana quasi perse l'equilibrio.

 

 

 

“Grazie San! Grazie grazie grazie!”

 

 

 

“Non hai bisogno di ringraziarmi,Brittany...te lo meriti” sorrise e poi si alzo' e recupero' la torta,porgendone un pezzo alla bionda. Iniziarono a mangiarla insieme.

 

 

 

“E' buonissima”

 

 

 

“Stupido Blaine” la mora si lamento' con la bocca piena “Mi fara' ingrassare,e non saro' piu' in grado di muovermi”

 

 

 

“Ma piantala!” rise l'altra.

 

 

 

La loro conversazione fu interrotta da uno squillo simile a quello di un telefono. Proveniva dal computer di Santana,che era illuminato e indicava una videochiamata. Lei fisso' il computer per qualche secondo.

 

 

“E' la mia famiglia” spiego' breve “Ti dispiace se rispondo? Resta pure,se vuoi farmi compagnia”

 

 

 

“Ma certo” le sorrise “Fai pure,io resto in un angolino” la giovane allora corse a recuperare il portatile e sedette a gambe incrociate sul letto,vicina a Brittany,che pero' non era inquadrata dalla telecamera. Poi avvio' la videochiamata.

 

 

 

Dall'altra parte c'era un giovane,poteva avere vent'anni. Aveva i capelli neri come quelli di Santana,ma gli occhi castani erano piu' chiari. Anche la carnagione era scura,e il sorriso spavaldo era lo stesso. Le somigliava da morire,e quando la vide sorrise.

 

 

“Sbaglio o quella che vedo e' la mia sorellina?” disse con voce scura.

 

 

 

“In carne ed ossa” rispose Santana.

 

 

 

“Beh,piu' ossa che carne a dire il vero...”

 

 

 

“Ma che ne capisci! Questi sono i muscoli che tu sogni la notte” lei gli fece una linguaccia e questo fece ridere Brittany “Come stai Roy? Come va' all'universita'?”

 

 

 

“Ah,solita noia” sbuffo' lui portando le mani dietro la testa “Sempre qualche esame da dare,e stupidi spocchiosetti che ottengono piu' di me,ho mandato al diavolo il professore di anatomia ieri...”

 

 

 

“Roy!” Santana lo richiamo' “Vuoi farti davvero buttare fuori?”

 

 

 

“Oh,andiamo,Sannie,eri cosi' anche tu,e guarda dove sei adesso!” protesto'.

 

 

 

“In Amazzonia,lontana da tutti i prof che ho mandato al diavolo?” la zoologa rise,facendo ridere anche il fratello.

 

 

 

“Hai fatto il lavaggio del cervello a tutti,in questa casa...pensa che ieri e' entrata una lucertola in casa...mamma si e' messa a strillare e voleva colpirla con la scopa...ma papa' ha detto che se tu fossi stata in casa non glielo avresti mai permesso...l'ha presa a mani nude!” rise “Era terrorizzato,Sannie,diceva che era una sensazione orribile al tatto,ma ha fatto l'uomo di casa,l'ha presa e l'ha liberata in giardino!” Santana scoppio' a ridere.

 

 

 

“Davvero mamma voleva colpirla con la scopa!?” chiese.

 

 

 

“Si! Ma super Pa' ha fermato lo scempio!”

 

 

 

“Sta di nuovo parlando male di sua madre,non e' vero?” alle spalle del giovane spunto' una donna sulla cinquantina,e il volto di Santana si illumino'.

 

 

 

Brittany capi' dove Santana aveva preso tutta la sua bellezza. Sua madre era uno splendore nonostante l'eta' non proprio giovanissima. Sembrava bassa e minuta,proprio come la figlia,ma era altrettanto bella.

 

 

 

“E cosi' volevi approfittare dell'immensa distanza che mi impedisce di sbraitarti contro,per prendertela con una povera innocente lucertolina?” la mora aveva un tono dolce,estasiato,che la bionda non conosceva “Ma cosa ti ho insegnato in questi anni? Eh?” chiese sorridendo.

 

 

 

“Ricordami,tesoro,chi e' la madre di chi?” rispose a tono la donna,prendendo posto accanto al figlio.

 

 

 

“Tu hai insegnato a me,e' giusto che io ricambi il favore! Come stai,mammina?”

 

 

 

“Sicuramente meglio di te...Dio,Santana,sei sempre piu' magra,ma ti fanno mangiare in quel postaccio? Sei pallida,lavori troppo!”

 

 

 

“Certo,mamma” rispose paziente. Brittany non riusciva a distogliere lo sguardo da quello spettacolo. Era priva di ogni tipo di difesa,era cosi' se' stessa,e i suoi occhi brillavano di felicita'.

 

 

 

“Bene” Roy finse di prendere appunti “Facendo una diagnosi accurata in base ai sintomi descritti dalla nostra genitrice...stai morendo,Sannie,ti restano due mesi di vita,usali bene!” la zoologa rise ancora,mentre il fratello si beccava uno schiaffo affettuoso dalla madre.

 

 

 

“E dov'e' l'eroe di casa?” domando'.

 

 

 

“A salvare vite in ospedale,come sempre” sua madre parlo' con tono orgoglioso.

 

 

 

“Ma volete piantarla di parlare come due vecchie?” si intromise di nuovo il ragazzo,guardando alternativamente la madre e lo schermo del pc,come se davanti avesse davvero sua sorella “Parliamo di cose importanti! Si cucca in Amazzonia,sorellona?” ammicco' allo schermo.

 

 

 

“Cucco in ogni caso piu' di te!” eccola,la Santana che conosceva.

 

 

 

“Posso ben crederci! Hai trovato il tuo posto da femmina alfa in una tribu' di scimmie amazzoniche?” Brittany scoppio' a ridere senza rendersene conto,e porto' le mani alla bocca. Santana si volto' a guardarla.

 

 

 

“Stai ridendo,per caso?” le chiese con aria di sfida. E questo aumento' le sue risate.

 

 

 

“Chi c'e' con te?” il ragazzo dall'altra parte si fece curioso.

 

 

 

“Nessuna scimmia,Roy, e' la mia assistente,che trova divertenti le stronzate che ti escono di bocca!” senza preavviso volto' il computer inquadrando la bionda che ancora rideva. Lei si senti' in imbarazzo quando realizzo' di essere osservata con curiosita' dal fratello e dalla madre del suo capo.

 

 

 

“Scusate l'interruzione” disse rossa in viso,facendo un cenno con la mano. Roy si volto' verso la madre.

 

 

 

“Mamma,voglio andare in Amazzonia!” stavolta fu Santana a ridere senza ritegno,mentre mamma Lopez gli tirava un altro scappellotto.

 

 

 

“Perdona mio figlio” si giustifico' “E' un delinquente,spero che almeno mia figlia si stia comportando bene!” la mora roteo' gli occhi al cielo.

 

 

 

“Mamma,Roy,lei e' Brittany...Brittany,loro sono mamma e Roy” disse brevemente,cantilenando.

 

 

 

“Piacere di conoscerla,signora”

 

 

 

“Niente signora,sa proprio di vecchia! Mi chiamo Carmen” sorrise la donna.

 

 

 

“Ciao Brittany” aggiunse Roy facendo ciao con la mano “Com'e' avere mia sorella come capo? Devastante,non e' vero?”

 

 

 

Prima che la ragazza potesse rispondere,un forte colpo di vento le fece voltare entrambe. Alzarono gli occhi al soffitto,che era trasparente,e si accorsero che la tempesta era iniziata. Pioveva forte,all'improvviso,e un ramo si stacco' dall'albero,precipitando con un forte rumore sul tetto della stanza di Santana.

 

 

 

“Dannazione” mormoro' quest'ultima.

 

 

 

“Cos'e' questo baccano?” chiese la madre,in ascolto.

 

 

 

“Mamma...la tempesta e' appena iniziata...era in previsione,ma speravo arrivasse piu' tardi...potrebbe cadere la linea in qualunque momento,quindi se succede non allarmatevi,non sto morendo” spiego'.

 

 

 

“Ti chiamiamo nei prossimi giorni,tesoro,vai pure...”

 

 

 

“D'accordo...vi scrivo domani” disse lei,con un sorriso triste.

 

 

 

“Brittany,e' stato un piacere” sorrise benevola guardando la bionda.

 

 

 

“Il piacere e' tutto mio” lei ricambio' il suo sorriso.

 

 

 

“Ciao Sannie” il fratello la saluto' con un gesto “Ci manchi a casa”

 

 

 

“Mi mancate anche voi” sospiro' “Date un bacio a papa'” fece un ultimo gesto e chiuse la chiamata.

 

 

 

Poi si guardo' intorno,nel silenzio e si rese conto che la tempesta si era scatenata per davvero. Il vento soffiava fortissimo e i rumori provenienti dall'esterno non erano per nulla rassicuranti. La pioggia era battente.

 

 

“Direi che e' cominciata...” sussurro' Brittany.

 

 

 

“Gia'...ho due notizie,una buona e una cattiva...”

 

 

 

“Dimmi quella cattiva...” disse spaventata.

 

 

 

“Quella cattiva e' che non puoi tornare in camera tua...ho dato ordine di chiudere le porte a chiave non appena la tempesta fosse iniziata,e in ogni caso e' pericoloso uscire...” disse in fretta.

 

 

 

“E quella buona?” chiese.

 

 

 

“Quella buona e' che puoi restare qui...il mio letto e' grande,c'e' abbastanza spazio...anche se dubito che riusciremo a dormire con questo baccano...” Brittany arrossi',e tanto anche. Ma di contro,anche la mora sembrava parecchio imbarazzata dalla propria affermazione.

 

 

 

“Grazie...” balbetto'.

 

 

 

“Posso darti un cambio se vuoi dormire comoda...c'e' il bagno” disse indicando la porta.

 

 

 

“Non e' un problema,posso dormire cosi'” spiego'.

 

 

 

“D'accordo” lei annui',scese dal letto e ripose il computer sulla scrivania,dopo averlo spento. Poi ando' in bagno,e Brittany ne approfitto' per stendersi sul letto,sotto le coperte. Fece attenzione a restare sul lato destro del letto.

 

 

 

Quando Santana usci',spense le luci e la raggiunse,prendendo posto dalla parte opposta. Nonostante la tempesta coprisse il cielo,con le sue nuvole,non era buio. La luce naturale rischiarava la stanza e permetteva alla bionda di avere una visuale chiara di ogni dettaglio attorno a lei.

 

 

Santana era stesa con le braccia dietro la testa,guardava il soffitto. Scrutava i rami scossi dal vento,e d'un tratto il suo volto fu illuminato da un fulmine.

 

 

 

“Accidenti” disse mentre il rombo del tuono lo seguiva,spedito “E' anche peggio dell'altra tempesta”

 

 

 

“Pensi che ci saranno danni?” le chiese la bionda,accucciata di lato,mentre la fissava.

 

 

 

“Non questa volta,andra' tutto bene” disse forse piu' a se' stessa.

 

 

 

“Sai...” inizio' la giovane “Somigli tanto a tua madre” la mora si volto' e la guardo' con un mezzo sorriso.

 

 

 

“Se vedessi mio padre,diresti che sono una via di mezzo”

 

 

 

“Da quanto non li vedi?”

 

 

 

“Roy e' venuto a trovarmi due anni fa...e' rimasto un paio di settimane...invece mamma e papa' non li vedo da tre anni”

 

 

 

“Devono mancarti molto...”

 

 

 

“Moltissimo” sussurro' “Penso spesso a quanto mi piacerebbe svegliarmi la mattina con l'odore dei pancakes di mia madre...passare il giorno del Ringraziamento in famiglia...o anche solo aspettare mio padre che torna per cena...”

 

 

 

“Hai una famiglia meravigliosa,Santana...si vede che ti vogliono un gran bene...e poco fa ho visto nei tuoi occhi lo stesso amore nei loro confronti” la latina si volto'. Adesso era anche lei rannicchiata,e guardava Brittany.

 

 

 

“Nessuno di voi e' abituato a grandi dimostrazioni d'affetto da parte mia...pero' con la mia famiglia e' diverso” sembro' quasi giustificarsi.

 

 

 

“Ed e' stupendo” le sorrise l'altra.

 

 

 

“Sai...amo il mio lavoro piu' di ogni altra cosa...lavorare con gli animali,in mezzo alla natura,mi rende felice,e sto davvero bene qui...non sono mai stata cosi' bene in nessun altro posto...” sembro' pesare le parole che stava per dire “Ma in certi momenti sento che mi manca qualcosa...probabilmente e' solo la mia costante ricerca di una perfezione inesistente...in fondo nessuno ha una vita perfetta...”

 

 

 

Brittany riflette' sulle parole appena pronunciate dall'altra,ma la risposta venne fuori prima che fosse in grado di formulare la giusta combinazione di parole.

 

 

 

“Non e' la ricerca della perfezione...cio' che ti manca e' ben diverso...” l'affermazione incuriosi' Santana.

 

 

 

“E cosa sarebbe?”

 

 

 

“Ti manca un contatto umano” disse semplicemente.

 

 

 

“Stiamo di nuovo parlando di sesso?” anche nella penombra Brittany vide chiaramente le sua sopracciglia sollevarsi fin troppo,e rise di una risata innocente e cristallina.

 

 

 

“Ma no,scema,non e' questo che intendo...guardami,Santana,e sii onesta...quando e' stata l'ultima volta che hai guardato un film in compagnia di qualcuno,commentando qualche scena mal riuscita mentre divori un pacco di popcorn?” Santana la fisso' colpita “A chi hai dato l'ultimo abbraccio sincero,solo perche' avevi voglia di farlo? Quando hai ascoltato le confidenze di un amico che aveva bisogno di sfogarsi?”

 

 

 

All'inizio non rispose.

 

 

Quelle parole la colpirono forte,e vi medito' a lungo. Ma per qualche ragione non riusciva a interrompere il contatto visivo con gli occhi azzurri e sinceri di Brittany. Aveva ragione,e lei lo sapeva.

 

 

Cosi' sospiro' sconfitta.

 

 

“Cosi' tanto tempo fa,da aver dimenticato cosa si prova...” lo disse piano,con vergogna. E Brittany si avvicino' a lei. Tanto,troppo. Le loro gambe si sfioravano.

 

 

 

“Poco fa hai detto di fidarti di me...” inizio'.

 

 

 

“Che stai facendo?” chiese,improvvisamente nervosa.

 

 

 

“Ti sto ricordando cosa si prova” aggiunse,prima di circondare la sua vita,in un abbraccio. Santana si senti' arrossire.

 

 

 

“Brittany,non...” annaspo'.

 

 

 

“Dimenticatelo,ok?” la interruppe lei “Dimentica che sei il mio capo,dimentica che sono la tua assistente...Siamo Brittany e Santana,nient'altro...fuori c'e' una tempesta,ma qui dentro si sta bene...” Santana non sapeva cosa dire. Era pietrificata in quella posizione,e si sentiva indifesa.

 

 

 

“D'accordo...” sussurro'.

 

 

E abbasso' la testa. Non voleva mostrare troppa debolezza,e non voleva essere vista in quello stato di imbarazzo.

 

 

Brittany,che non sapeva da dove aveva tirato fuori tutto quel coraggio,ne approfitto' per sistemarsi meglio in quella posizione. Le permise,con gesti delicati,di appoggiarsi al suo petto,ma percepiva il suo nervosismo e il suo disagio.

 

 

“Sei tesa” disse gentile.

 

 

 

“Lo so...”

 

 

 

“Rilassati,San... chiudi gli occhi e dimentica la tempesta... raccontami qualcosa” propose.

 

 

 

“Ad esempio?”

 

 

 

“Parlami della tua famiglia...del lavoro di tuo padre,dei progetti di tuo fratello,del rapporto con tua madre...quel che vuoi” la zoologa chiuse gli occhi,anche se Brittany non poteva vederla,e prese un respiro profondo.

 

 

 

“Mia madre e' colombiana,mio padre spagnolo...ma io e mio fratello siamo nati a New York...papa' e' un chirurgo d'urgenza,tra i migliori nel suo campo...e' un lavoro duro,soprattutto quando non riesce a salvare i suoi pazienti,ma lui ci mette il cuore...e' la sua passione...” Brittany ascoltava attentamente “Nonostante passi quasi tutto il giorno in ospedale,ha sempre trovato del tempo da dedicare alla famiglia...e' un padre e marito esemplare,non dimentica mai un compleanno o l'anniversario di matrimonio...e' cosi' d'esempio per noi,che Roy ha deciso di seguire le sue orme...sta studiando medicina...”

 

 

 

“Vuole fare il chirurgo d'urgenza anche lui?”

 

 

 

“In realta' vorrebbe fare il neurochirurgo...e anche se e' uno scapestrato,ha le idee molto chiare sul suo futuro...ce la fara',sicuramente...”

 

 

 

“Siete molto legati,vero?” chiese ancora la giovane.

 

 

 

“Anche se e' piu' piccolo di me,ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella mia vita,e mi ha sempre protetta...una volta prese a pugni un tipo che mi aveva appellata in modo molto volgare davanti ai cancelli della scuola,dopo aver ricevuto un due di picche” rise al ricordo,e il suo respiro si fece sereno.

 

 

I muscoli si rilassarono,il suo corpo si sciolse lentamente. Non protesto' quando Brittany inizio' ad accarezzarle i capelli,portandoli dietro il suo orecchio.

 

 

 

“Anche tua mamma ha un viso incredibilmente dolce...”

 

 

 

“Mamma e' il nord della bussola...il punto di riferimento fondamentale...ricordo ancora il mio primo Natale a casa di ritorno dal college,per le vacanze...ci siamo trovate sole in cucina,mentre lei preparava la cena...era un periodo molto duro per me...studiavo tanto,seguivo troppi corsi...scoppiai a piangere senza potermi fermare...e tra un singhiozzo e l'altro le dissi che c'era qualcosa di sbagliato in me,che il mio mondo girava al contrario...perche' per un assurdo motivo che non mi spiegavo,mi piacevano le ragazze,e non potevo farci niente...lei mi abbraccio'...mi abbraccio' cosi' forte da stritolarmi...mi disse che era orgogliosa di me,che ero stata coraggiosa,e che,ne era certa,lo sarei stata anche in futuro...che mi avrebbe sempre sostenuta,e che un giorno sarebbe venuta al mio matrimonio,poco importava che sposassi un uomo o una donna...” concluse.

 

 

 

Fu il silenzio.

 

 

Adesso Santana era rilassata,il suo respiro era regolare. Non sentiva piu' neanche i suoni della tempesta,fuori. E la bionda lo percepiva,era soddisfatta del risultato ottenuto.

 

 

“Va' almeno un po' meglio?” le chiese piano.

 

 

 

“Molto...molto piu' di quanto credessi possibile” disse.

 

 

 

Alzo' la testa.

 

 

Il contatto umano che le era mancato per tutto quel tempo,stava iniziando a ricordarlo. E senti' il bisogno di guardarla negli occhi.

 

 

Era certa che il suo sguardo trasmettesse gratitudine,e sapeva che Brittany era in grado di leggerla.

 

 

Quando i loro occhi si incontrarono erano vicine. I loro corpi erano stretti l'uno all'altro,e Santana poteva sentire il suo respiro infrangersi sulla sua pelle. Ebbe un brivido.

 

 

Gli occhi di Brittany erano chiari e limpidi,e la vide sorridere debolmente. L'aveva vista,la gratitudine nei suoi occhi neri. Sorrise di rimando. La mano della bionda si poggio' sul suo viso,in una carezza che le fece socchiudere gli occhi,ma glieli fece anche riaprire subito. Erano davvero troppo vicine.

 

 

“Britt...” sussurro' con voce spezzata. Era la prima volta che la chiamava cosi'.

 

 

 

“Si?” la sua voce era roca.

 

 

 

“Questo e'...” cerco' le parole,ma il suo odore la stordiva “Inappropriato...” disse infine. Lei annui' impercettibilmente.

 

 

 

“Lo so...” e raccolse le sue labbra in un bacio.

 

 

Le impedi' di dar sfogo ai suoi pensieri,di farsi troppe domande,di tornare sulla difensiva. Santana,poi,sulla difensiva non voleva tornarci. O forse non ne aveva semplicemente la forza. Sapeva soltanto che era bastato quel tocco lieve a farle dimenticare il resto. Sapeva che l'aveva stretta di piu' a se',senza rendersene conto. Sapeva che anche lei la stava baciando.

 

E non aveva nulla,nulla a che fare con la sera della festa,quando le era praticamente saltata addosso. Non c'era traccia del desiderio carnale,della voglia animalesca di strapparle i vestiti di dosso.

 

Brittany la stava baciando dolcemente,muoveva piano le labbra sulle sue,in un contatto fresco e gentile. Le sue labbra sapevano di lampone. Erano morbide e si incastravano perfettamente sulle sue. A quel bacio ne segui' un altro e un altro ancora.

 

Le sue mani non cercavano l'elastico dei pantaloni,per farli sparire dalla circolazione. Le accarezzava il viso,si spostava dolce sul collo,poi sui fianchi. La sovrasto' con il suo piccolo peso,e Brittany non aspettava altro,nonostante i loro corpi fossero gia' vicinissimi.

 

Le loro lingue si cercarono e si trovarono,si accarezzarono e intrapresero un ritmo perfetto,sebbene fosse improvvisato. Passarono minuti,o forse ore,a baciarsi,senza dirsi una parola,tra una carezza e l'altra. Di tanto in tanto un sospiro tradiva l'emozione. E presto si addormentarono in un abbraccio,nel silenzio di quella stanza,mentre fuori imperversava la tempesta...

 

  
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