Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Usagi Kou    23/12/2008    9 recensioni
Il volto perfetto della mia piccola, dolce Renesmee mi scaldò il cuore alla prima occhiata. Gli occhi color cioccolato che tanto amavo mi restituirono per un istante uno sguardo carico di felicità e amore, lo stesso che sapevo avere io ogni volta che i miei occhi ne sfioravano la delicata figura, e la bocca si aprì in un dolce sorriso finché…
… non si tramutarono in quella occhiata di sadico divertimento e in quel ghigno perfidamente maligno che la resero la perfetta copia di quel manipolatore figlio del demonio che era suo padre.
Gesù, Giuseppe, Maria e tutti gli angeli, che avevo fatto di così brutto, terribile e cattivo nella mia breve vita?
E soprattutto perché, e dico perché, quando a tutti gli altri era andata benissimo, solo a me doveva capitare l’unica anima gemella che non mi spalleggiava mai ma che, anzi, mi costringeva a fare tutto quello che le passava per l’anticamera del cervello? Non ero già stato punito a sufficienza?
“Questa è una cosa di cui sono fiero, Jacob” sogghignò il sadico… ehm, Edward “Cosa credi che mi abbia indotto a cedere così facilmente, se non sapevo che non l’avresti passata così liscia come speravi?”
Che cosa succede a casa Cullen/Swan? Con l'arrivo di Elizabeth Cullen, la piccola trovatella, molte sono le sorprese che hanno scovolto in due giorni la vita dei nostri vampiri. E se, per una serie di coincidenze, Jacob si ritrovasse a doverle fare da babysitter? E se gli unici che potessero - o fossero costretti - ad aiutarlo sono Seth, Quil ed Embry? Quanti se e quanti come... Riuscirà la piccola Lizzie a resistere a un pomeriggio a La Push? Dopo molto ritardo, eccomi con il mio post BD, con il apitolo più demeziale della ff, narrato da Jacob, l'impavido lupo: Lupus in fabula: Operation Babysitter - When the stupid wolf don't understand that should say NO!!
Genere: Romantico, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nessie's sister

Sono qui! questa storia mi ha preso davvero! 
Questo cap è dal pov di Bella, e narra dell'incontro con i Cullen. Il prossimo sarà narrato da Edward, che ci mostrerà alcune caratteristiche della piccola e piccoli segreti per fare il padre. un kiss!

a proposito, questo capitolo lo dedico alla mia sorellina, Arianna alias Minako chan in EFP, e al suo mondo di PIEK!


ledyang: Grazie, ecco il seguito!
Minako chan: tU SEI RIMASTA COSì O_O, EH? Ma se quando te le leggo le mie storie trovi sempre un pretesto per andartene! MA ti perdono, perchè hai inventatol il PIEK! Un kiss dalla tua sorellona!
Razorbladekisses: Eccomi tornata dopo un giorno, senza che le tue minaccie si siano avverate! ;), no scherzo. MI FA piacere che ti piaccia così tanto. Ho letto oggi la tua storia, è interessante e orginalissima! sono curiosa di vedere come andrà avanti!
Padfoot_07: Mi fa piacere che già stravedi per questa storia! E ancora di più se mi rivogi tnt domande! Vai, scrivimele e ti risponderò!

Bella’s pov
Era tutto così... perfetto.
Finalmente, dopo tanto tempo, tutto sembrava andare a meraviglia.
La mia Piccola Brontolona aveva finalmente raggiunto la piena maturità, e con essa tutti i vantaggi che ne derivavano. Non doveva più nascondersi dagli umani, poteva finalmente vivere un vita “normale”, almeno per quelli come noi.
Dopo tanto tempo, aveva finalmente cominciato ad andare a scuola. Si era integrata benissimo, e a differenza nostra riusciva a integrarsi alla perfezioni con gli umani; sembrava proprio che la nostra piccola Renesmee, al contrario della sua famiglia, avesse sviluppato capacità contrarie a quelle dei normali vampiri.
Riusciva a incantare gli umani con un solo dolce sguardo o un sorriso amichevole, doti che aveva acquisito dal padre – era lui il manipolatore della famiglia, e a quanto sembra era un bravo insegnate anche per la nostra bambina – mentre noi con la nostra natura e il nostro aspetto troppo perfetto non facevamo che allontanarli; inoltre, sembrava aver sviluppato una sorta di adorazione per tutti i membri del branco di La Push: certo, essendo legata al lupo alfa, nonché mio migliore amico, Jacob per mezzo dell’imprinting era più che logico, ma ormai, grazie al lei, non c’erano più ostacoli tra noi e i licantropi. Per le feste, infatti, spesso li invitavamo nella nostra casa, ed io ed Esme li deliziavamo con la nostra cucina; altre volte, su esplicito invito di Jake, ci era anche concesso di raggiungere la spiaggia di First Beach per assistere agli indimenticabili raduni dei licantropi, avendo l’onore di essere resi partecipi dei segreti dei lupi.
Finalmente eravamo una vera famiglia.
Con un sorriso poggiai il capo sulla spalla di Edward.
Il mio Edward.
Senza smettere di suonare, mio marito voltò il capo per lanciarmi un’occhiata curiosa, accompagnata da quel sorriso fantastico che sapeva sciogliermi.
“A cosa pensi?” mi chiese in un sussurro
“A quanto sia fortunata” risposi quasi sognate “E a quanto la nostra vita sia perfetta”
Lui chinò la testa e mi sfiorò la fronte che le labbra morbide.
“La mia lo è da quando ti ho vista, amore” sussurrò
Ecco, ora se fossi stata umana sarei arrossita. Ringrazio il fatto che i vampiri sono pallidi e rimangono tali, qualsiasi cosa si dica loro.
“Ehi, piccioncini, la piantate di sbaciucchiarvi in pubblico?” sbuffò Emmett spaparanzato sul divano “Esistono gli alberghi, per certe cose!
“Io ti ho sopportato per quasi un secolo, e continuo tutt’oggi” replicò Edward
“Ehi, verginello, non è colpa mia se non ti sei mai dato una svegliata prima di Bella” disse lui facendo zapping “E poi, anche con lei, ti sei fatto dei problemi assurdi. Mi domando dove abbia trovato la forza di starti appress...”
Edward gli lanciò lo spartito, e di seguito il cuscino, tanto per essere sicuro di averlo colpito.
“Taci” gli intimò “o ti scateno contro Bella”
“Pauuura!”
“Giochiamo ancora a braccio di ferro, fratellone?” lo provocai ghignando
Era diventato il nostro passatempo preferito, oltre alla normale competizione durante la caccia; dopo il primo anno, in cui per giustizia, mi ero rifiutata di giocare ancora con Emmett a braccio di ferro, erano iniziate regolari sfide tra me e il mio fratello-orso preferito. Tutti partecipavano attivamente alla nostra competizione amichevole – all’inizio – alimentando la nostra rivalità e scommettendo sul risultato.
Era uno dei  nostri “Passatempi Famigliari”.
“A quanto state?” chiese Esme alzando gli occhi dal cuscino che stava ricamando
“Millecinquecentosettantaquattro a millecinquecentosettantadue per Emmett” ci informò Alice entrando in salone scortata da Jasper
“Emmett ne ha vinte due in più perché Bella si è lasciata distrarre” sogghignò Jasper guardandomi rassegnato “Eh, sorellina, devi concentrarti solo sul tuo obbiettivo, invece di pensare ad altro...”
“Certo, perché tu ed Quil non c’entrate proprio niente, vero?” replicai io
“Mah, forse...” ridacchiò lui sedendosi al fianco di Emmett sul divano
“Non ti scaldarti, sorellina, te la do la rivincita” mi promise sornione Emmett “Ma dopo, ora c’è la partita. Vieni Ed?”
“Eccomi” disse Edward intrecciando un attimo le dita con le mie e baciandomi una guancia
“Il cucciolo dov’è?” chiese Jasper “Aveva detto che sarebbe arrivato in tempo per l’inizio. Mi deve ancora cinquecento dollari”
“Arriverà, arriverà” gli assicurò Edward “Anche perché non vorrà rischiare di far alterare i genitori della sua ragazza. Lo dico per lui”
“Io invece spero sempre che faccia qualcosa che mi dia l‘occasione di pestarlo” sibilò Rosalie sfogliando con rabbia la rivista “Rubarci così la nostra piccola, maledetto cane...”
Sospirai andando ad accomodarmi al suo fianco. A Rosalie Jacob non era mai andato giù, in più il fatto che avesse subito l’imprinting con Renesmee non aveva migliorato il loro rapporto, anzi, lo aveva fatto degenerare. Era stata lei a scagliarsi contro Jacob quando ci avevano annunciato il loro fidanzamento; forse fu per quello che io e Edward fummo così misericordiosi con lui, o forse perchè Rosalie gli aveva fatto due occhi neri, tre costole incrinate e gli aveva rotto una gamba, in più punti.
Era davvero una furia bionda.
“Dai, Rose, non prendertela. Sai che Jake la proteggerà da qualsiasi cosa tenterà anche solo sfiorarla con un pensiero cattivo, proprio come faresti tu”
“Per favore, Bella, non paragonarmi a quel cagnaccio” mi disse con un tono disgustato
“Ok, allora fallo per la nostra Renesmee” riprovai “Sai che lei ci sta male, quando litigate sul serio. Ci proverai?”
“Uf... solo perché è la nostra piccola, niente di più” sorrise lei
“E ti autorizzo a picchiarlo ogni volta che farà una cazzata che la possa far soffrire, ok?”
“Andata” Gli occhi le brillarono all’idea.
“Ehi, perché noi tre non ce ne andiamo a fare un po’ di shopping?” propose Alice sedendosi tra di noi con un sorriso “I maschi stanno guardando la partita, non abbiamo da fare, mi sembra perfetto!”
“Alice, ci siamo andati tre giorni fa! Cosa vuoi che sia cambiato in tre giorni?” mi lamentai io
Come da umana, odiavo lo shopping in Alice style. Mi spaventava a morte.
Sicuramente non saremmo tornate prima di sera.
“Tutto!” replicò lei “Rose, sei con me?”
“Si, va bene” le rispose la sorella riponendo la rivista
“Non contate su di me!” mi tirai subito indietro “Non ho intenzione di essere ancora la vostra Barbie! Mi rifiuto”
“Per fortuna tua figlia non ha ereditato questa tua fobia dello shopping” sbuffò Alice “Lei si che mi da soddisfazione!”
“Già, ogni giorno ti assomigli sempre di più” concordai “Se non fossi sicura di essere io sua madre penserei che lo sia tu”
“Quella piccoletta! Il mio orgoglio!”
“E la rovina del mio conto in banca” replicò Edward seduto sul divano, concentrato sulla partita “Non so se riusciremo a resister un’eternità con lei e te, sai? Potremmo finire in bancarotta”
“Ma smettila! Le mie previsioni sono perfette, non avremo mai problemi!”
“Si, ma se escono più soldi di quanti ne entrano...”
“Ancora liti sullo shopping?” domandò Carlisle con un sorriso, entrando in salone
“Tua figlia vuole obbligarmi a subire La Tortura” spiegai con un brivido “Ti prego, dille qualcosa”
“Lo farei, se servisse a fermarla” rise Carlisle prima di scoccare un bacio sulle tempie ad Esme
“Grazie Carlisle. Sei incoraggiate!” disse alzando il pollice.
Le fusa dolci della Volvo di Edward sul viale preannunciarono il ritorno dei mia figlia e di Jake.
“Eccoli” sospirò sollevata Rosalie “Quel cane non ha il minimo senso della puntualità”
Edward spostò lo sguardo verso la finestra, corrugando le sopracciglia in un’espressione perplessa.
“Cosa c’è?” chiese Jasper
“C’è che tutti e due mi stanno escludendo dalla loro mente” annunciò lui sospettoso “Qualcosa non va...”
“Bene! Un’occasione per pestare il cagnaccio!” esclamò allegra Rosalie, alzandoosi e facendo scrocchiare la nocche.
Carlisle si avvicinò alla finestra e guardò fuori.
“Ehm, ragazzi... perché solamente Jacob si sta avvicinando alla porta?” disse a alta voce
Ok, adesso iniziavo a preoccuparmi. Dov’era mia figlia?
In un secondo, Edward fu al mio fianco e puntò il suo sguardo verso l’ingresso del salone. La nostra famiglia si dispose ai nostri lati, attenta.
“Buonaseeeeeeeeera!” Il vocione allegro di Jacob ci raggiunse dalla porta, mentre entrava. La voce era allegra come sempre, seppur leggermente tesa; poco male, significava che mia figlia stava bene ed era con lui.
“Ehm, gente! Ci siete? State tutti vedendo la parti... WO!!” esclamò, facendo un balzo indietro, spaventato nel ritrovarsi di fronte una famiglia di vampiri in attesa di spiegazioni.
“Accidenti, ragazzi, lo so che voi non ne avvertite il problema, ma io ce l’ho un cuore! Potrebbe prendermi un infarto!” boccheggiò portandosi una mano sul cuore “Perché lo schieramento in soggiorno? È forse il mio compleanno?”
“Jacob” lo salutammo tutti stranamente formali
“’Sera” disse lui titubante “ehm... va tutto bene?”
“A noi si” disse Rosalie con un ghigno “A te non saprei”
“Dov’è Nessie?” chiese Carlisle, cordiale come al solito
“In macchina, ora arriva” rispose Jacob
“Bene, così possiamo chiacchierare un po’, Jake” sogghignò Edward “Come mai mi stai escludendo dalla tua mente? Pensavo che tra noi ci fosse un accordo...”
Ed era così: Edward aveva dato il suo consenso alla relazione di Jake e Nessie a patto che potesse avere libro accesso alla sua mente; Jacob aveva accettato di buon grado, dicendo che tanto non ci sarebbe stata differenza... quanto si sbagliava!
“Ah, quello... è stata un’idea di Nessie” disse, a disagio “Vedete, io son qui come... ambasciatore. Vedete... nel bosco...”
“Jacob Black, non avrai fatto quello che credo con mia figlia, vero?” ringhiai, e appreso a me anche Rosalie.
Questa non gli l’avrei perdonata, neanche tra mille anni. La mia brontolona era ancora una bambina, non era pronta! E io glie l’avrei fatto capire, con le buone o con le cattive: quel cucciolo avrebbe imparato a controllare i suoi ormoni, quant’è vero che io mi chiamavo Isabella Marie Swan Cullen!
“Che? NO!” esclamò subito “Ma ti pare! È ancora piccola, e poi tremo al solo pensiero di quello che mi potresti fare nel caso in cui.... ma guarda in che situazione mi devi cacciare! E tenente la psicopatica!” esclamò, visto che Rosalie aveva fatto un passo verso di lui, minacciosa.
“Ho un nome, cane!”
“Anche io. Ma non è questo il momento di scontrarci, bella pazza. Devo dirvi una cosa” disse Jacob
“Jake, la finisci di tirarla per le lunghe?” chiesi spazientita
“Ok, però voi mettetevi comodi. E abbandonate a posizione d’attacco, se non l’avete capito io sto con voi”
“Questo dipenderà da ciò che dirai, cucciolo” sibilò Rosalie
Ci andammo a sedere tutti, rivolgendo la nostra attenzione a Jacob.
Speravo per lui che avesse una buona spiegazione, perché non ero del tutto sicura che stavolta avremmo potuto fermare Rosalie.
Jacob avanzò al centro della stanza, ancora nervoso, e iniziò a tormentarsi la felpa con le grosse mani calde. Fissava i nostri volte agitato, temendo uno scoppio.
Mi venne da ridere, e non mi trattenni. Ah, Jacob, sempre il solito!
“Dai, Jake, sputa il rospo!” gli dissi con un sorriso “Nessuno di noi qui ti farà del male, lo sai”
“Disse quella che la prima cosa che fece, dopo essere diventata un vampiro, fu saltarmi alla gola” ricordò lui
“Si, ma li avevo un buon motivo” liquidai la faccenda “Ora, mi sembra di aver capito che Renesmee sta bene, è dentro la macchina e non l’avete fatto. Quindi, per me non hai colpe, al momento”
“E tu, bell’imbusto? Concordi?” chiese a Jacob
“Per ora si, Jake. E se smetti di recitare a memoria la pubblicità dell’ammorbidente sarò più comprensivo” sorrise Edward “Mi sta leggermente bucando il cervello”
“È un’idea di tua figlia” sogghignò Jacob “Perché, vedi, siccome mi ama” e roteò gli occhi al cielo, come se non ne fosse più tanto sicuro “ha deciso di immolarmi al suo posto”
“Che vi è successo?” chiese Alice curiosa. La tormentava non poter vedere cosa succedeva alla sua nipotina, diceva che era frustrante.
“Beh, ecco, mentre giocavamo nel bosco, abbiamo sentito....”
“Jake, allora? glie l’hai detto?”
La voce soave della mia bambina mi distrasse , facendomi sbocciare un gran sorriso sulle labbra, così come al resto dei vampiri in salone.
Ci voltammo verso la porta.
“Ciao Nessie!” la salutammo
“Ehi... che cos’è questo rumore?” chiese Jasper
Tutti tendemmo le orecchie, in ascolto. Jacob si batté una mano sulla faccia.
I rumori più forti, in quel momento in casa, erano tre. Il rimbombare tuonate del grosso cuore di Jacob, più forte perché più vicino a noi, quello più leggero e veloce di nostra figlia – che mi era sempre apparso come la musica più leggiadra del pianeta – e uno nuovo.
Era simile al battito cardiaco, ma era... più basso, e veloce. Era simile al battito di un colibrì.
Nessie entrò nel salone con in braccio una cesta di vimini.
Si bloccò con un piede a mezz’aria, sorpresa di trovarci tutti a fissarla con un’espressione perplessa.
Arrossì di colpo e fece un passo indietro. Chiaro sintomo che ci stava nascondendo qualcosa.
Nessie ci guardò un altro secondo, e poi si rivolse a Jacob scoccandogli uno sguardo d’accusa.
“Ma non glie l’hai detto?” protestò
“Non ho avuto il tempo! La tua famigli mi aspettava pronta a fucilarmi!” si difese Jacob
“Nessie, che succede? Che cosa c’è in quella cesta?” chiese dolcemente Edward
Nessie sospirò, abbassando la testa, e si arrese.
“Va bene, d’accordo, ve lo dico. Però voi non arrabbiatevi” ci chiese
“Oh, tesoro, e come potremmo?” le dissi con un sorriso “Avanti, dai, diteci tutto”
Jacob, sollevato dall’enorme peso della confessione, sorrise e si mise al fianco di Nessie.
“Grazie, Jacob! Davvero, non so cosa avrei fatto senza il tuo aiuto” gli sibilò Nessie
“Dovere, milady” ridacchiò lui, lanciando un’occhiata dolce alla cesta
Ok, molto strano. Io e Edward ci scambiammo una veloce occhiata, poi tornammo a concentrarci su nostra figlia.
“Ok, famiglia, state a sentire” iniziò Nessie seria “Oggi, mentre giocavo con Jake nel bosco, abbiamo sentito un rumore insolito provenire dal folto degli alberi...”
“E siete andati a vedere” dedusse Edward con un sorriso “La curiosità è vizio di famiglia, eh?”
Nessie fece un gran sorriso al padre; chissà, forse aveva interpretato la benevolenza del padre come un buon presagio.
“Esattamente” annuì
“Quindi in quella cesta c’è il tuo nuovo animaletto domestico?” chiese Emmett curioso
“Ehm, non proprio” rispose Nessie “Vedete, quello che abbiamo trovato non è esattamente un animaletto...”
“È una cosa che non sospetteresti mai di trovare abbandonata in un bosco” disse Jacob
Alzammo tutti un sopracciglio, chiedendo spiegazioni.
Nessie sospirò tendendo la cesta a Jacob; si posizionò di fronte a lui, in modo tale che non potessimo vedere cosa ne stesse estraendo fuori.
Poi, si voltò verso di noi.
Trattenemmo il respiro.
Tra le braccia di Nessie dormiva beatamente una bambina meravigliosa.
La pelle di un bianco purissimo, leggermente rosata, priva di imperfezioni umane; il corpo piccolo e armonioso; un viso scolpito dagli angeli; i capelli neri, scuri come la notte; quell’espressione beata....
C’era una sola altra creatura divina che poteva assomigliarle: Nessie.
Quella neonata era stupenda, proprio come la mia bambina.
Non riuscii a staccare gli occhi da quel visetto angelico.
“Una... neonata?” boccheggiò Alice stupita “Abbandonata in un bosco? Ma siamo a ottobre!”
“Chi ha potuto fare una cosa del genere?” ringhiò Rosalie
“Chi abbandona un figlio fa una violenza su di lui e su sé stesso” disse Esme “Ma non posso proprio credere che qualcun abbia potuto abbandonare una creatura addirittura in un bosco...”
“Ragazzi, ma avete visto bene com’è?” disse Emmett rapito “Praticamente è identica a Nessie!”
“Una bellezza così sconvolgente avrà di certo spaventato gli esseri umani” disse saggiamente Jasper “Se ne saranno voluti liberare...”
“Ma nessuno potrebbe mai abbandonaro in un bosco una bambina così piccola!” protestò indignato Edward “è abominevole!”
“Soprattutto in questo periodo dell’anno” convenne Carlisle “A meno che non la volessero... morta”
“Ma è orribile!”
“Si, ma c’è un’altra cosa che dovreste sapere” disse Jacob “Vedete. La bimba ha...”
Ma in quel momento, infastidita dalle nostre voci troppo alte, la bambina iniziò ad muoversi tra le braccia di mia figlia, emettendo versetti assonati.
Nessie e Jacob abbassarono immediatamente il capo verso di lei.
La bambina aprì lentamente gli occhi... e noi ringraziammo mentalmente di non avere un cuore che batteva, come aveva detto Jacob, perché a questo punto ci saremo rimasti tutti.
La bambina aveva due bellissimi, intensi occhi viola.
Era... stupenda.
I suoi occhietti vagarono assonnati per la stanza, mentre sbadigliava, e infine si posarono su Nessie.
“Ehi, ciao!” la salutò mia figlia con un enorme sorriso “Dormito bene!”
Gli occhi della bambina si illuminarono, come riempiti di stelle, e le rivolse un sorriso allegro, tendendo le manine verso di lei.
“Ecco, era questo che volevo dirvi” sospirò Jacob con un sorriso “A quanto pare, è degna di entrare nel club dei Cullen, per quanto riguarda le stranezze”
“Jacob, smettila!” lo rimproverò Nessie
Sistemò la bambina in modo tale le ci potesse vedere in volto, e ci rivolse uno sguardo speranzoso.
La neonata si guardò intorno meravigliata, e poi posò il suo sguardo su di noi. Gli occhi le si spalancarono per la sorpresa, e iniziò a ridere, tendendo le manine verso di noi, allegra.
“Che... bella....” sussurrai, totalmente rapita da quella strana bambina
“Allora... che ne facciamo?” chiese Nessie lanciando uno sguardo adorante alla bambina
Io avanzai lentamente verso di loro, senza staccare gli occhi dalla bambina.
Mi avvicinai a loro e Nessie la strinse a sé, temendo che glie la potessi portar via. Rivolsi a mia figlia un sorriso complice, e tornai a fissare la bambina, che ricambiava il mio sguardo entusiasta.
Respirai a fondo il suo profumo: sapeva di rose e fiori di pesco, mischiato all’odore di luna piena in una notte di stelle. Non avevo mai sentito un odore così buono, oltre forse quello di Nessie e di Edward.
Senza rendermene conto, la presi in braccio e le portai il viso all’altezza del mio. Ci studiammo per qualche momento, in balìa l’una dello sguardo dell’altra.
Poi, la piccola posò la sua manina calda sulla mia guancia, e mi guardò rapita.
Non resistetti più e me la strinsi al petto.
“È un si?” chiese entusiasta Nessie, capendomi al volo
“Ovviamente, piccolina!” le risposi con una risata
“Ah, mamma, sei la migliore!” esclamò mia figlia abbracciandomi “Ho una sorellina, che bello! Ho una sorellina!”
“Cosa?!” esclamarono piuttosto sorpresi i presenti
“Ma Bella... ne sei sicura?” domandò Emmett
“Non vorrai lasciare una piccola così speciale ad un orfanotrofio, vero?” replicò acida Rosalie, venendo verso di noi “Io non lo permetterò!”
Mi venne vicino e mi sorrise raggiante, rivolgendo poi un’occhiata dolcissima alla bambina, porgendole una mano; la piccola le afferrò un dito affusolato e lo strinse ridendo.
“Io sono d’accordo con loro, non possiamo lasciarla” disse decisa Esme
“Concordo!” esclamò Alice euforica “La famiglia Cullen da oggi avrà un nuovo, specialissimo membro!”
“Beh, a quanto pare siete tutte d’accordo” sospirò Jasper con un sorriso “Perciò non mi resta che dire: benvenuta in famiglia, piccolina”
“Jasper, ti ecciti troppo quando interpreti il ruolo dello zio” lo prese in giro Emmett “Ma anch’io non sono da meno, perciò... benvenuta, marmocchietta!”
Ci vennero vicino anche loro e le accarezzarono le mani con una delicatezza infinta.
Restavano solo Carlisle ed Edward.
“Beh, a quanto pare sono di nuovo nonno” commentò con un sorriso Carlisle “Meraviglioso, oserei dire!”
Edward continuava a fissare la bambina come incantato, senza proferire parola.
Nessie iniziò a preoccuparsi.
“Papà, che succede? Non la vuoi?” chiese addolorata
Io trattenni una risata e avanzai fino a mio marito, tenendo ben stretta la bambina.
Sorridevo. Conoscevo troppo bene Edward.
Mi fermai davanti a lui e gli tesi la bambina.
Lui mi osservò come sorpreso mentre glie la mettevo tra le braccia, facevo dietrofront e tornavo dagli altri. La mia brontolona mi guardò preoccupata
“Ma che sei matta? Adesso la sbrana!” esclamarono Jacob e Rosalie
Io ridacchiai, fissando mio marito.
Edward fissava venerante quella bambina, tenendola stretta al petto con dolcezza; era lo sguardo che rivolgeva solamente a una persona lì dentro. La nostra Nessie
Era lo “Sguardo del Papà”.
La bambina contemplava Edward con curiosità, incantandolo con i suoi occhi viola. Poi, lentamente, alzò una manina e la posò sul suo viso, sfoderando quel suo sorriso stupendo.
E finalmente, Edward si sciolse.
Le sorrise con il suo sorriso speciale, portandosela sopra la testa e mangiandosela con gli occhi.
“Ciao!” le disse allegro “Benvenuta in casa Cullen, piccola mia!”
Scoppiammo in un applauso.
Nessie corse verso di lui e lo abbracciò forte, stando attenta a non colpire la bambina; gli diede un bacione sulla guancia e lo abbracciò.
“Grazie, grazie, grazie, mille volte grazie!” urlava la mia bambina “Ho sempre voluto una sorellina! Grazie papà!”
“Prego, piccola!” rise lui stando attento a non fare del male alla neonata
Io mi avvicinai a lui e lo baciai.
“Ti amo” sussurrai “Sei stato bravo”
“Ti amo anch’io” mi sussurrò in risposta “E poi non potevo abbandonarla”
Fissò la bambina negli occhi, che intanto stava giocando con una sua ciocca di capelli “Mi ha conquistato, come con Nessie”
“La tua era solo la paura di un’altra paternità” lo presi in giro “Non volevi prenderti una così grande responsabilità, vero?”
“Oh si, guarda, avevo proprio una gran paura!” rise lui
“Però, sanguisuga, ti piace fare il padre, eh?” lo prese in giro Jacob venendo avanti “E bravo rosso!”
“Jake, piantala, o dico a papà cos’hai fatto” lo minacciò Nessie
“Che cosa hai fatto, cane?” chiese Edward
“N-niente!” si affrettò a dire Jacob
“Fammi indovinare... hai guidato la Volvo!” dissi ridendo
“Cosa?!”
“Grazie, Bells”
Edward sembrò voler ringhiare, ma l’euforia collettiva lo fece calmare.
“Ti meno dopo, Jacob. Ora ho da fare” disse solo
“Ah, a proposito della Volvo, c’è il mio zaino lì” disse Nessie “Torno subito”
Fece per uscire ma, quando era sulla porta, la bambina emise un verso strizzato. 
Nessie e tutti noi ci voltammo a guardarla stupiti: aveva gli occhi lucidi, le manine tese verso mia figlia, e muoveva i piedini come per andare da lei.
“Credo che sia un po’ contraria all’idea di separarsi da te, Ness” disse Emmett
“Non preoccuparti, piccola, torno subito” disse Nessie facendogli l’occhiolino e avanzando di un passo verso l’ingresso.
La piccola emise un singhiozzo e riuscì a divincolarsi dalle braccia di Edward.
Ma prima che  potesse riuscire a toccare terra, o meglio, prima che qualcuno potesse prenderla, si librò in aria e svolazzò con un sorriso verso Renèesme, che la prese in braccio sbalordita.
La fissammo tutti scioccati.
“Beh, Nessie... ecco un motivo valido per non portarla all’orfanotrofio” riuscì a dire Jacob, stupefatto.

Angolino - ino - ino:
Piaciuto anche questo? Fatemi sapere.
Il prossimo, dal pov di Edward, si chiamerà

The Perfect Name. 
un kiss dalla piccola Usagi

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Usagi Kou