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Autore: IsabellaLilithLeto    11/04/2015    0 recensioni
Ci troviamo di fronte ad un Jared più adulto, a tratti più maturo e responsabile con la mente rivolta costantemente al vecchio amore della sua vita.
Un Colin che ha da tempo abbracciato la serietà e speranzoso comunque, di vivere una vita con il suo Lui.
Tratto dal Capitolo 2° "E' tempo"
"«Ci siamo sempre domandati anche, la verità sul rapporto con il suo collega, Colin Farrell. È pronto a smentire ancora, a distanza di anni, che non è vero il fatto che abbiate intrapreso una relazione segreta fuori dal set?».
Il respiro è fermo, la mente disconnessa, il cuore accelerato.
Sarà di nuovo pronto a mentire per salvare entrambi…? "
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Papà!» Jared Jr. corse verso di lui rischiando di inciampare, e Jared lo afferrò per le ascelle facendolo volteggiare sopra la sua testa. 

«Come sta’ il mio ometto?» chiese rimettendolo giù e scompigliandogli i capelli. 

Aveva deciso di chiamarlo come lui per una sorta di “eredità effettiva”, secondo lui la dinastia dei “Jared Leto” non sarebbe mai giunta al termine, e avrebbe impartito questa lezione anche al suo bambino una volta adulto. 
Manie di grandezza? Molto probabile, Jared spesso ne era affetto. 

Il bambino corrugo le sopracciglia, odiava che gli venissero scomposti i capelli esattamente come a suo padre; incrociò le braccia al petto indispettito, ma quando suo padre gli mostrò il regalino che gli aveva acquistato, non poté fare a meno di allargarsi in un enorme sorriso. 

«Grazie papà!» urlò felice il piccolo Jay e corse subito a dirlo a sua madre trascinandola in salotto dove si trovava il suo papà ormai seduto su di una poltrona. 

Appena Jared vide Lilyan le sorrise, ma il suo era un riso del tutto stanco, sfiancato e lei se ne accorse subito; baciò la fronte di suo figlio e gli disse di andare a giocare in camera così che potesse restare un po’ da sola a parlare con il padre. 

Quando finalmente restarono soli, lei gli si sedette sulle gambe e gli accarezzò la testa, lisciandone i capelli bruni. 

«Che cos’hai?» gli chiese sottovoce per paura di turbarlo, in un certo senso. 

Jared abbandonò la testa contro la sua spalla e sospirò pesantemente: «Va tutto bene..». 

Tre semplici parole non bastarono a calmare Lilyan, sapeva bene che il suo ex marito le stava mentendo e quindi ritornò alla carica. 

«Dimmi la verità, sai bene che io posso capirti». 

Jared meditò su ancora un po’ se risponderle oppure mentirle anche se sapeva che sicuramente non gli avrebbe creduto, Lilyan lo conosceva troppo bene, la sua recitazione era inutile e fuori luogo tra loro. 

Le cinse la vita con un braccio e la strinse di più come se avesse il bisogno di annullare la distanza fra di loro, deglutì e poi emise un mormorio che Lily riuscì a malapena a percepire: «Sono stanco». 

Lei sapeva bene a cosa si riferisse quel “sono stanco”, e non poteva dargli torto: effettivamente non aveva mai pensato così assiduamente a Colin come nell’ultimo paio di anni. 

Probabilmente perché avevano smesso totalmente di sentirsi o anche solo vedersi per sbaglio, in giro per strada, non si erano più inviati sms nascosti dai numeri telefonici delle cabine e nemmeno una cartolina per gli auguri ad ogni festività.. 

Avevano deciso di isolarsi l’uno dall’altro, come se fossero stati due completi estranei o soltanto vecchi colleghi di lavoro. 

Compagnia passeggera, certo. Questo è quello che entrambi avevano montato su per sviare i pettegolezzi che comunque avevano continuato ad issarsi sempre di più, soprattutto dopo la nascita di Jared Jr. , il suo secondo nome è lo stesso di Colin e Jared aveva decisamente osato a chiamarlo in quel modo sperando che la gente non se ne accorgesse. 

Ma era inevitabile: tutti o almeno gran parte delle persone, sapevano per certo che c’era stato qualcosa di più fra di loro e chi denigrava la cosa, in realtà lo faceva solamente per occultare la verità e non voler “tollerare” in qualche modo la cosa.  

Jared era solo stanco di tenerlo nascosto e dover mentire ripetutamente per il benessere familiare e lavorativo, Lily conosceva bene però l’oblio interiore e il senso di vuoto che avevano accompagnato l’uomo che stava ora abbracciando, per tutti questi anni, e anche lei era stanca. 

Stanca di vederli fuggire dal loro rapporto, stanca di veder soffrire l’amore della sua vita, perché lei ancora amava Jared come il primo giorno che aveva visto una sua foto su di una rivista Rock per adolescenti, amava ancora quell’ uomo eterno ragazzo che insieme alla sua band, aveva accompagnato la sua vita deliziandola con le note della loro musica e la voce prorompente di chi sta gridando cos’ha dentro. 

Ma aveva deciso di lasciarlo andare perché ebbe troppo presto forse, cognizione del fatto che Jared non avrebbe mai amato nessuno –se non i suoi figli, Shannon e sua madre che comunque avevano un rapporto affettivo differente- , come amava Colin. 

Le montò su la rabbia e si scostò da lui frettolosamente, Jared pensò di finire rovinosamente sul pavimento ma riuscì a trovare in tempo l’equilibrio; alzò lo sguardo verso di lei innervosito ma non appena la vide, il cuore sembrò riportare l’ennesima spaccatura: stava piangendo. 

«Lilyan..» cercò di dire ma la donna lo zittì quasi subito. 

«Ora mi ascolti una volta per tutte. Sono io ad essere stanca!Sono stufa di vederti in questo modo, di guardare come ti piangi addosso e di lamentarti con me se stai male. Siete due teste di cazzo, lasciatelo dire! Non ho mai visto due uomini comportarsi da cretini come lo fate voi; dici tanto di essere maturo ora, diverso, allora alza il culo da quella poltrona e dimostrami che sei cambiato! Metti da parte quell’orgoglio una buona volta e datti una mossa, vai a riprenderti il tuo uomo! Infischiatene di cosa possa pensare la gente sul vostro conto, continueranno a parlare male di entrambi anche se resterete separati!Svegliati!» stava letteralmente gridando e sperava che i suoi bambini non si spaventassero. 

Jared rimase a bocca aperta, annaspava in cerca di aria senza sapere –per la prima volta- cosa dire; Lily rilassò le spalle e si asciugò le lacrime con il dorso della mano che continuavano a sgorgarle copiose. 

«Non posso farlo. È troppo tardi. I miei bambini poi.. si riverserebbe tutto su di loro..» cercò di trovare un motivo valido, ma sapeva fosse una scusa perché in realtà aveva paura. 

Una fottuta e tremenda paura. 

I suoi occhi saettarono ancora una volta in quelli castani della ragazza che non accingeva a smettere di piangere, a causa sua.  

Era uno stupido, lo riconosceva e si sentiva tremendamente in colpa. 

Lilyan tirò su col naso e riprese a parlare: «Non è mai troppo tardi.. I nostri figli cresceranno comunque bene in futuro, e avranno in ogni modo i loro problemi con il mondo, tutti noi li abbiamo. Ricordi cosa mi sono tatuata sul petto, dalla parte del cuore?» si scoprì la clavicola mostrando il tatuaggio che avevano fatto insieme. 

Si ergeva la scritta: “Provehito in Altum”, celebre motto legato alla sua band del cuore; il giorno in cui insieme andarono a far tatuare la scritta a Lily, lei si sentiva elettrizzata e anche Jared era entusiasta per la sua scelta nonostante avesse ribadito milioni di volte che gli “Echelon” sono una famiglia e quindi era una sorta di incesto essersi sposato proprio con lei. 

Ma aveva trovato qualcosa di speciale ed unico che alla fine l’aveva convinto, quel tatuaggio era esattamente come il suo soltanto tatuato dalla parte opposta per un ulteriore significato. 

Jared osservò il tatuaggio, e corrugò appena la fronte. 

«Sai meglio di me cosa significa. Tu stai precipitando in un pozzo dove non posso più raggiungerti. “In defense of our dream”, lo ripetevi e ripeti di continuo. Appunto per questo, difendi il tuo sogno Jared, quello di poter finalmente vivere una vita felice circondatoti delle persone che ami, tutte. Dimentica per un secondo le conseguenze, quelle possono attendere e possiamo superarle, insieme, ancora una volta..»  

Abbassò per un secondo la testa e coprì la spalla scoperta.  

«Ti ho lasciato per vederti felice con lui, e non permetterò che il mio sacrificio sia stato vano. Ora va’ da Colin, chiamalo, mandagli un sms non lo so, ma riprenditi l’amore che meriti.. solo così troverai la pace e la serenità che tanto cerchi..» con queste ultime parole la voce si affievolì e persero definitivamente il contatto visivo dal momento che Lilyan, si coprì il volto con le mani per calmarsi una volta per tutte. 

Tutte quelle parole risuonavano nella mente di Jared come un eco lontano e continuo: lei aveva assolutamente ragione. 

Ormai aveva quasi cinquant’anni anche se ne dimostrava apparentemente appena trenta, c’era ancora tempo per mettere le cose apposto e cercare di avere una vita come tanto aveva sognato, con Colin al suo fianco. 

Non voleva più pensare, non aveva più intenzione di rimuginare troppo sulla decisione che ora era nata in lui con la stessa velocità in cui si era ripromesso di chiudere definitivamente i rapporti e prendere le distanze. 

Aveva un disperato bisogno del suo supporto, del suo amore, per potersi finalmente dire felice e irrimediabilmente completo; questo valeva a dire che il tempo di pausa era durato fin troppo ed era ora di mettersi sotto per riconquistare il suo Irlandese. 

Si alzò con uno scatto dalla poltrona avvicinandosi a Lilyan; l’afferrò per le spalle tirandola su e scostandole le mani dal viso, le diede un profondo bacio che proveniva dal cuore. 

Le doveva molto, se lo ripeteva di continuo. 

Era dispiaciuto dal fatto che non potesse ricambiare totalmente il suo affetto come lei aveva fatto con lui, ma aveva appreso anche, che un modo per renderla felice era che lui stesso, lo fosse. 

Si completavano in un modo che gli altri non potevano comprendere: era un pezzo importante per la vita di Jared, e non solo dal momento che era la madre dei suoi bellissimi figli ma perché.. semplicemente era Lilyan. 

L’unica persona al mondo, che riusciva a farlo rinsavire anche più di Shannon. 

«Sono ogni giorno fiero di averti sposata. Ti ringrazio per tutto quello che fai per me. Guarda che non lo dico a tutti, e non ti ci abituare, capito ragazzina?» Jared tentò di farla sorridere, e ci riuscì. 

Rise così forte che lui ebbe paura stesse impazzendo. 

«”Ragazzina”, a volte dimentico che potresti essere mio padre» disse lei dandogli un pugno leggero sulla spalla. 

Lui si mostrò offeso e cominciò a darle dei pizzicotti sulle braccia e sui fianchi:« È un colpo davvero basso signorina!» . 

Risero così tanto pizzicandosi a vicenda che si fermarono solo quando Jared Jr. fece il suo ingresso in salotto tenendo la piccola Constance per mano. 

Jared afferrò entrambi i bambini in braccio e baciò le loro teste. 

«Come mai sei felice papà?» gli domandò suo figlio mentre la piccola tentava di ripetere la stessa domanda in un linguaggio infantile, ottenendo così scarsi risultati. 

«Perché questo è il giorno in cui vostro padre ha finalmente ritrovato il senno!» scherzò ridendosela con Lily. 

Il bambino gli chiese che cosa fosse il “senno” ma Jared era troppo impegnato a coccolarli e a godersi il momento per rispondergli. 

Si sentiva ancora una volta, pronto a realizzare un altro dei suoi sogni, uno decisamente pericoloso, a tratti scomodo ma l’unico forse, in grado di donargli finalmente quello che aveva tanto bramato e perseguito per lungo tempo, un sogno che di notte si trasformava in un incubo, una visione onirica chiamata Colin. 

 

  
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