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Autore: Vanel    11/04/2015    2 recensioni
Io: Prima persona singolare. Ragazza allegra e spigliata, si mette nei guai anche stando solo seduta, fin troppo euforica e praticamente impacciata con il genere maschile.
Lui: Terza persona singolare. Il tipico ragazzo nuovo, bello e dagli intensi occhi verdi, con il tipico carattere da bellimbusto, sarà la mia rovina.
Loro: Terza persona plurale. Sentimenti contrastanti, travolgenti e sconosciuti che mai avrei pensato di provare.
Dal capitolo otto:
La sua entrata snob e il suo sorriso malizioso mi fecero alzare un sopracciglio di disapprovazione mentre le ragazze della classe lo guardavano estasiate.
Portava un paio di jeans chiari e una maglia verde che gli faceva risaltare gli occhi, ciuffo ribelle, tipico abbigliamento da bad boy - fallito (a mio parere).
-"E' diventato ancora più bello"-Disse una di loro.
Ok che diamine stava succedendo!? D'Amico si stava dirigendo verso di NOI, cosa voleva?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Verso Venezia


 

Mia introduzione: La prima parte del capitolo è sopratutto introspettiva, conosciamo meglio Veronica, meglio di quanto magari l'abbiamo conosciuta in precedenza.
C'è anche molto di me in quelle righe.
Scusate per il ritardo, buona lettura care lettrici! <3



Venezia, la città più romanica del mondo per alcuni, una laguna infestata per altri.
Alla fine, l'importante non è neanche quale sia la vera essenza, ma la prospettiva dalla quale questa viene visualizzata.
E così sono le persone, relative per ognuno di noi.
Alcune azioni ci feriscono, altre ci spaventano, ma alla fine, tutte ci cambiano, cambiano la nostra vera essenza.
E neanche una differente prospettiva forse potrebbe cambiare la situazione.
Ad esempio, città romantica o laguna infestata, Venezia resterà pur sempre una città bellissima.

In questi mesi mi guardo allo specchio e vedo una completa estranea a quella che ero abituata a osservare.
I capelli sono più lunghi, gli occhi del medesimo colore di sempre, ma davanti a me c'era un'estranea.
Riflettevo su come la vita fosse diventata un casino, sulle pugnalate alla schiena che ricevevo, sui nuovi rapporti che stavo costruendo...
Ma nonostante tutto, mi sentivo sola.
Sola.

Guardo titubante la valigia ancora sopra il letto, vuota.
Devo riempirla di vestiti e tutte queste cose qui, non ne ho proprio voglia.
Non ho quell'entusiasmo che di solito si associa ad uno che deve partire in gita scolastica...
Tanto per dirne una, divido la camera con Manuela Pezzi (colpa della prof).
Prendo le mie maglie preferite, i jeans e tutto quello che mi serve.
Metto anche un vestito, lo stesso della festa al Light, scarpe e tutto il resto.
Ecco.
La valigia è finita.
Domani si parte.
Ho il cuore in gola.

ORE 3:45, si parte presto.
Aspetto l'autobus con mia madre, ci sono alcuni "soggetti" della mia classe, rivolgo loro un discreto saluto e poi guardo altrove.
Non mi fido più di nessuno.
Loro sono stati i primi a venirmi contro con Greta.
Poi arriva Marco Lupo.
Diamine, perché voglio piangere?
Marco è uno dei saluti più belli della mattinata, sincero per davvero.
Lui! Doveva essere mio nemico. Dovevamo odiarci.
E alla fine è quello che più apprezzo.
Poi arriva Massimiliano, e la tristezza va via del tutto.
-Veeronica, andiamo a prenderci 'sta gondola?
-Beh, io ti lascio Vero, miraccomando! Non ti ripeto tutte le avvertenze ma le sai. Divertiti, tesoro! E chiamami appena arrivi.
Abbraccio mia madre che saluta Massimiliano e Marco.
-Che gita che deve uscire...-commenta Marco.
-Già.
-Oh, ecco D'Amico e... Greta.-dice Massimiliano guardandomi incerto.
-Sono parenti.
-WTF? Davvero? Allora la stronzataggine è di famiglia...
Marco ride, io mi limito a sorridere.
Non critico più D'Amico come una volta.
-Che freddo...-dice Marco.
-Decisamente.-confermo.
Nebbia, freddo, e ciao ciao sole.
-Veero che ti siedi vicino a me?-mi propone Massimiliano.
-Oh sì! Va bene.-rispondo sollevata, davvero. Non avrei avuto nessuno altrimenti.
Elena parla con Manuela, le due sono nuovamente amiche.
Poi vedo Christian che abbandona la coppia Greta-Luca e viene verso di noi.
Massimiliano e Marco si muovono a disagio, infastiditi.
-Buongiorno, Mancini.
Non riesco a trattenere un sorriso:-Buonanotte, dove lo vedi il sole?
-E' una metafora.-mi fa.
-Interessante.
-Oh... ecco il bus, comunque è successo di nuovo.
-Cosa?
-Non qui.
Guarda Marco e Massimiliano che non gli rispondono col più affettuoso degli sguardi.
-Dopo allora.
-Dopo.-mi dice e poi sale sul bus.

Capofila degli ultimi posti, un posto che preferisco.
Sorrido a Massimiliano grata, senza di lui sarei stata sola.
-Ma... tu e D'Amico...
-Io e D'Amico cosa?-chiedo confusa.
-Beh... sembrate più che amici!
-Oh No! Assolutamente. Siamo solo amici.
-Sapevo che lo odiavi.
-Sì però adesso è cambiato, ci vado d'accordo.
-Bene... che ne dici se ci ascoltiamo un po' di musica?
-Io dormo, sono troppo stanca!
-Allora... buonanotte.

Quando mi risveglio l'autobus si è appena fermato all'autogrill.
Massimiliano mi scuote per la spalla:-Buongiorno lady.
-B...buongiorno-dico sbadigliando.
-Hai fame?
-Decisamente, scendiamo.
Massimiliano mi sorride  e scendiamo insieme.
Mi suffermo un po' sul suo aspetto fisico: pelle chiara, occhi scuri e capelli castani.

All'autogrill, Elena, Manuela, Greta e Luca si siedono sui tavolini e fanno colazione.
Elena snobba qualche povera anima prendendola in giro, Luca scoppia a ridere e Greta si unisce sommessamente alla risata.
Per un attivo i nostri sguardi si incrociano.
La guardo severa, come per rimproverarla.
Lei sposta il suo sguardo fingendo la mia non esistenza.
Massimiliano mi poggia le braccia sulle spalle e mi guida verso il bar.
Gesto che mi avrebbe dato fastidio in passato, ma che adesso non recepisco come campanello d'allarme.
E la cosa più assurda di tutte è forse proprio questa.
Il mio rapporto con Massimiliano è fantastico! Non c'è quel pregiudizio... solo amicizia, grande amicizia.
Marco ci raggiunge mentre pulisce i suoi occhiali da vista stile nerd.
Anche Marco è da adorare, nonostante siamo sarcastici l'uno con l'altro, credo che se continua così, quest triangolo di tre pazzi amici possa continuare anche oltre il quinto.
-Cornetto alla crema, gracias...-dice Massi.
-Anche per me e uno alla nutella.-dice Marco.
Christian è con Davide, uno dei suoi migliori amici.
E mi guarda.
Continuo a guardarlo e sorrido.
Lui fa lo stesso e sento le farfalle nello stomaco...
No, è la fame.
E' passato troppo tempo.
E troppe cose sono successe.
Mentre mangio il cornetto, non posso fare a meno di pensare a come nel tempo, le cose siano cambiate.
  
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