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Autore: MerasaviaAnderson    11/04/2015    4 recensioni
•{Long ~ Joshifer ~ Incentrato sul rapporto Josh/Robert}
"Quanto amore potevano contenere gli occhi di una madre?
Josh li guardò intenerito, fiero dell’immagine che aveva davanti, fiero che quella fosse la sua famiglia, che quell’amore riempisse ogni giorno quella piccola casa di Union.
La stessa casa in cui lui era cresciuto.
Porse una mano a Robert, mentre con l’altra apriva la porta di casa, ricordandosi per un momento quando l’aveva aperta dopo la morte dei suoi genitori, cinque anni prima.
Ogni tanto quel ricordo riaffiorava, ma lo cacciò via. Doveva essere un giorno speciale, uno di quei tanti giorni passati con suo figlio."

•{Sequel di Indelible Signs e Indelible Smiles ~ Fa parte della serie "Indelible"}
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~ Indelible.'
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Indelible Scars:

 
Capitolo4:

The Hospital
 
 
 
Jennifer, assieme a suo fratello Blaine, era arrivata correndo all’ospedale di Louisville, senza una vaga idea di quello che fosse successo.
L’avevano chiamata e le avevano parlato in un incidente e le avevano detto cose confuse su Josh e Robert, poi le dissero di raggiungere l’ospedale di Louisville.
Non si erano spiegati bene, o forse lei aveva smesso di ascoltare.
Fermò un’infermiera, una donna di mezza età dall’aspetto garbato, era minuta, ma a Jennifer diede l’impressione di essere una donna molto forte.
«Scusi?» la chiamò Jennifer.
«Prego, mi dica. Lei deve essere la signora Hutcherson, giusto? Jennifer, se non sbaglio … » le disse cordialmente «Io sono Sarah Colin, piacere.» continuò, tendendole la mano, che Jennifer afferrò debolmente.
«Sì, sì.» le rispose con voce leggermente insicura e tremante, in quel momento non aveva certezze, le sembrò di aver perso anche quella del suo nome «Sono Jennifer. Piacere … » si bloccò un attimo, guardandosi attorno impaurita, mentre Blaine le teneva la mano «Dove sono loro? Dove sono Josh e Robert? Come stanno?»
«Con calma, Jennifer. Venga con me.» le rispose pazientemente l’infermiera.
La signora Colin le mise una mano sulla spalla, conducendola in un corridoio non troppo affollato, in un posto un po’ isolato dal resto dell’ospedale.
Lontano dai medici che correvano per le corsie e dagli infermieri che svolgevano le loro mansioni.
Il cuore di Jennifer batteva forte, il suo corpo tremava d’ansia, di paura che quella donna le dicesse che Josh e Robert erano morti.
«Ascolti, Jennifer» le disse, guardandola negli occhi «Mi ascolti attentamente, Josh sta bene.»
La sua voce era sicura, rassicurante, estremamente potente.
«E li posso vedere? Quando potranno tornare a casa?»
L’infermiera le prese una mano tremante, cercando di tranquillizzarla un po’, ma dai suoi occhi azzurri trapelava solo terrore.
«Josh sta bene» ripeté «Potrà tornare a casa anche domani stesso. Il punto è Robert … »
Jennifer aprì la bocca, ma non vi uscì nessun suono, era sprofondata in quel bilico tra vuoto e paura che nessun uomo era mai riuscito a controllare.
«Cosa è successo a Robert?» sussurrò, mentre alcune lacrime bagnavano il suo viso.
«Per Robert l’impatto è stato più violento. La macchina li ha colpiti in modo trasversale e Robert … Insomma è ancora molto piccolo.»
«È morto?»
Jennifer si portò le mani alla bocca, lasciandosi andare ad un pianto disperato.
Le mani le tremavano, le gambe sembravano esserle diventate di plastica, non riuscivano a sorreggere più il suo corpo.
«No, no!» la signora Colin le prese nuovamente le mani e la guardò in modo rassicurante, con i suoi piccoli occhi grigi «No, Jennifer, ascolti: non si preoccupi, Robert è vivo … È una in una situazione un po’ particolare, ma è vivo. È stato in sala operatoria, ci sono state delle complicazioni e … non conosco accuratamente la situazione, ma adesso gli stanno facendo degli esami.» continuava a stringerle forte le mani e a guardarla con quel fare di madre preoccupata e forte al tempo stesso.
«La terremo aggiornata, vedrà che andrà tutto bene … »
«Posso vederlo?» Jennifer si asciugò le lacrime che aveva sul viso con la manica del maglione «Posso vedere Robert?»
«Al momento no, cara» le rispose la signora Colin «ma può vedere Josh, se vuole.»
«Okay, grazie.» con un fazzoletto si pulì dal trucco colato sul viso e poi seguì l’infermiera verso la porta di una camera lungo il corridoio bianco.
Bussò alla porta e la voce di Josh risuonò da dentro la stanza.
Era come un toccasana, per lei.
Era vivo.  
La signora Colin si sporse dietro la porta, mentre Jennifer stava dietro di lei ad aspettare.
«C’è una visita, Josh.» disse con mezzo sorriso.
L’infermiera fece un cenno a Jennifer, che avanzò per la stanza mentre Sarah Colin chiudeva la porta con un sorriso triste.
«Josh!» esclamò Jennifer vedendolo.
Aveva un taglietto lungo la fronte e alcune graffi sulle braccia, ma a parte qualche livido sul viso sembrava star abbastanza bene.
«Jenn!»
Jennifer si gettò tra le sue braccia, accarezzandogli il viso, come se volesse la conferma che fosse vivo, che fosse reale, che non fosse solo un altro di quei fantasmi che aveva visto dopo la morte dei genitori di lui.
Quando Josh non era altro che un fantasma …
«Oh mio Dio!» sussurrò Jennifer, baciandogli le labbra e piangendo «Ho pensato che foste morti … »
«No, stiamo bene, tranquilla.» la strinse a sé, cercando di farla strare più calma, mentre tremava fra le sue braccia. “Farà male al bambino” pensò Josh … e già stavano rischiando di perdere Robert.
«Sai di Rob?» mugolò Jennifer.
Josh annuì silenziosamente «Starà bene anche lui, vedrai.» ma nella sua voce non c’era neanche un briciolo di sicurezza, si percepiva solo un terribile senso di colpa. E Jennifer giurò di aver sentito alcune lacrime bagnare i suoi capelli.
Non piangeva da tanto, Josh …
 
Quasi un’ora dopo entrò un medico panciuto, con pochi capelli grigi tagliati molto corti, aveva una cartella clinica in mano e guardava con aria seria Josh e Jennifer.
«Dottore, è successo qualcosa?» chiese Jennifer.
Il medico esitò un attimo, guardando la cartella clinica di Robert che aveva in mano.
«Come ben sapete l’impatto è stato molto violento, per Robert» iniziò a spiegar loro «Come già vi avevamo detto ci sono state parecchie complicazioni durante l’operazione e … » esitò di nuovo, appoggiando la carpetta blu su un mobile e avvicinandosi a Josh e Jennifer, che avevano assunto un’espressione più preoccupata di prima «Il bambino è entrato in coma.» dichiarò.
E fu come una bomba, come una granata che esplose dentro la stanza, disperdendo tutta la sua energia distruttiva dentro quei pochi metri.
Jennifer si coprì il viso con le mani, scoppiando nuovamente in lacrime; Josh si prese la testa tra le mani e strinse forte gli occhi, per colmare la disperazione e il senso di colpa che aveva dentro.
«Ma ci sono delle buone possibilità di risveglio» enunciò «Robert respira autonomamente e credetemi, se dico che potrebbe farcela. Guardate: » estrasse dalla tasca del camice un penna e un pezzo di carta e iniziò a disegnare la figura di un essere umano, come un omino sospeso nel vuoto. «Questo è Robert» disse, poi riprese a disegnare una linea corta, legata al braccio dell’omino e una linea più lunga, legata all’altro braccio. La linea più corta la segnò come “vita” quella più lunga come “morte” «Vedete, a quale parola Robert è più vicino: vita o morte?» domandò il dottore indicando le due parole alle estremità delle linee.
«Vita.» risposte Jennifer, mentre Josh sembrava non voler reagire.
«Visto?» fece il medico «Questa è la situazione attuale di Robert.»
«Possiamo vederlo?» chiese nuovamente Jennifer.
«Certo. La sua stanza è la n ° 27, e se volete potrei anche farvi un permesso speciale per venire a trovarlo oltre l’orario delle visite. Si fa spesso in queste situazioni … »
«Certo, certo.» rispose Josh «Vogliamo fare il permesso.»
«Bene, per qualunque evenienza, non esitate a chiamarmi.»
 
***
 
Entrarono piano nella stanza di Robert, timorosi di doverlo vedere attaccato a tutte quelle macchine che cercavano di tenerlo in vita.
Era lì, fermo immobile tra quelle lenzuola bianche, gli occhi chiusi, le braccia fasciate.
Jennifer si avvicinò cautamente al letto, con le lacrime agli occhi, si sedette sulla sedia accanto al letto e iniziò ad accarezzare i capelli del suo bambino. Josh stava in disparte, piangendo, mentre si copriva il viso con le mani.
«È colpa mia.» sussurrò tremando.
«Cosa dici, Josh?» Jennifer era preoccupata, mentre Josh avanzava verso di lei.
«Se fossi stato più attento … Se fossi riuscito a buttarmi dietro per proteggerlo … Forse … Forse … »
Jennifer lo abbracciò, mormorandogli di star calmo, che non era colpa sua.
«Ho fatto di tutto per salvarlo, te lo giuro.» mormorava, disperato.
«Lo so, Josh. Lo so.» diceva «Non è colpa tua.»
«Ci sarei dovuto essere io al suo posto … »
«Non dire sciocchezze, Josh. Smettila.»
Passarono tutto il tempo accanto a Robert, raccontandogli storie.
Gli dovevano parlare, avevano detto i medici: lo avrebbe aiutato a risvegliarsi. E c’erano buone possibilità per credere nel suo risveglio.
 
 
 
FINE CAPITOLO 4
 

Angolo Autrice:
*Fa ciao con _AnneMary_ che sta assistendo alla pubblicazione in diretta*
Bene ragazze, chiedo venia per ciò che è accaduto in questo capitolo, ma ci tenevo a precisarvi che questo è stato il primo capitolo di Indelible Scars ad essere scritto! *-*
Come sapete la colpa di tutto ciò che accade è della sopracitata _AnneMary_.
Okay, forse non dovrei essere così bella, felice e pimpante visto che – come avete visto – Josh sta bene, ma Robert è in coma. (ç_ç)
Ebbene sì, cari lettori, da quello che ho capito dalle vostre recensioni pensavate che fosse successo qualcosa a Josh, invece è stato Robert a pagarne le conseguenze.
Decisione difficile e dolorosa, davvero, non è stato semplice neanche per me.
So per certo che adesso mi arriveranno maree di insulti, ma va be’, dettagli.
Mi sa proprio che è arrivato il momento di svanire nell’ombra.♥
Ah, qui con me c’è anche la mia cara amica Anghelos La Vandala che mi sta facendo il cazziatone per aver mandato un bambino di 5 anni in coma, ma okay.
Alla prossima, cari lettori!♥
_merasavia.

 
   
 
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