Ade
ci aveva messo un
po’ a capirlo, ma ora era chiaro.
L’amore,
la gioia e
tutta quella manfrina da innamorati portavano solo a quello.
Un’illusione.
Una dannata illusione.
Era
ironico che
proprio lui, signore dei morti- re dell’aldilà
eccetera eccetera, ci avesse
messo tanto a capirlo. Quante anime dal cuore spezzato avevano cercato
riparo
nel suo regno? Quante?!
L’amore
non esiste. Solo
i folli, unicamente loro, potevano
credere il contrario.
Ade
scoppiò in una risata amara.
Esattamente
com’era
stato lui stesso poco tempo prima. Un folle.
Un incontrollabile folle.
La
risata aumentò, mentre il dio si accomodava su
una panchina.
Aveva
dovuto
stringere tra le sue braccia il Suo
corpo senza vita per capirlo, alla fine.
Chi
poteva sostenere
il contrario? Chi?!CHI?!
Chi
avrebbe potuto,
dopo aver visto il corpo di Maria
esanime a terra, rotto, spezzato da
un fratello bastardo che teneva più al suo
potere che alla vita di
un essere
umano?!!
Ade
cercò di trattenersi quando una coppietta
innamorata gli passò davanti.
Si
sorridevano, erano felici.
Il
grande e
impassibile
dio dei morti chiuse gli occhi. Quanto tempo era passato
dall’ultima volta che
lei lo aveva guardato così?
Troppo.
Il
vezzoso capello della ragazza prese
improvvisamente fuoco,
seminando panico
e grida. Ade ringhiò soddisfatto e si alzò,
allontanandosi a passi felpati.
Maria
adorava
quel parco.
Spesso
lo costringeva a portarci Bianca e Nico,
mentre lei continuava a dipingere quel suo ultimo quadro, cominciato
all’
inizio dell’anno e che mai avrebbe potuto finire,
e poi, di solito, lo raggiungeva e il
pomeriggio lo passavano
così, abbracciati su una panchina, mentre il sole li baciava
e i loro figli
scorrazzavano tra gli alberi.
Ora,
Maria era morta e i due bambini erano richiusi
al Casino Lotus e, probabilmente, ci sarebbero rimasti almeno per i
prossimi
settant’anni.
Soltanto
lui avrebbe ricordato. Soltanto lui avrebbe
sofferto.
Il
dio sorrise malevolo mentre le fiamme avvampavano
intorno a lui e si propagavano per il resto del parco.
Si
allontanò ridendo, con l’odore di fumo nel naso e
con un cuore sbriciolato nel petto, perché solo i
folli possono amare e lui non
aveva mai smesso di esserlo.
ANGOLO AUTRICE
Si, lo so, questo ritardo è imperdonabile e questo capitolo è un po' troppo cortino e triste per farmi perdonare.
Cercherò di aggiornare più in fretta la prossima volta, ma non vi posso promettere niente.
Non mi odiate troppo. ToT
Tanti saluti,
_BiAnKa_