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Autore: Kuroi Namida    13/04/2015    0 recensioni
La solita lotta fra luce e oscurità? No, per niente.
Il gioco è iniziato, Oblio con il suo compagno Kurmir hanno un obbiettivo estremo: il Re. Entrare a palazzo non è uno scherzo, lì risiede infatti una potente maga bianca, pronta a difendere il Sovrano.
Intanto un giovane cacciatore di taglie farà del suo meglio per catturare il Signore di tutti i ladri e assassini e combatterà per proteggere la donna che ama.
Chi vincerà questa partita a scacchi?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Tre giovani donne camminavano tranquille tra i sentieri ancora innevati dei giardini del palazzo reale. Due erano semplici ancelle vestite con abiti pesanti ma poveri e con i capelli raccolti, mentre la terza indossava un lungo abito crema coperto da un caldo mantello blu, aveva lunghi capelli viola e dolci occhi color ambra. Le piccole orecchie terminavano leggermente a punta e il naso finiva delicatamente all'insù.

Stavano passeggiando in direzione del castello quando la dama si bloccò e i suoi occhi scattarono oltre le mura.

-Tornate nel castello!

Le due la guardarono spaventate e ubbidirono.

È veloce e pericoloso, ma non capisco chi o cosa sia. Deve essere sicuro di ciò che fa per avvicinarsi in questo modo alla mia barriera e sperare di farcela.”

Con passo veloce si diresse al portone, chiamando a sé i soldati. Passarono alcuni minuti, poi le difese si attivarono: un lungo brivido la percorse mentre un'entità maligna si avvicinava di gran carriera alla fortezza. Anche la cavalcatura, un semplice cavallo, aveva qualcosa di strano. Sembrava che nelle sue vene circolasse una sostanza che le metteva le ali ai zoccoli, era stremato, praticamente morto, eppure non rallentava la sua corsa sfrenata.

Attraversò la città travolgendo passanti e animali, seminò il panico tr agli abitanti e mise in allerta le guardie. Il portone del palazzo si spalancò di colpo senza che nessuno lo toccasse e l'ospite entrò nella corte.

Il cavallo ansimava pesantemente, muovendosi sugli zoccoli impaziente e pieno di adrenalina. Teneva le orecchie piatte sulla testa, gli occhi brillavano di una luce folle, le narici erano così dilatate che ci sarebbe passato il pugno di un uomo e la bocca era completamente bianca di schiuma. Il pelo un tempo pulito e curato era ora sudato e mandido di schiuma e il vapore si condensava nell'aria salendo verso il cielo. Le zampe tremavano visibilmente e la coda sferzava violenta. Gli uomini del re dovettero fare un grande cerchio intorno alla creatura a causa dei suoi continui movimenti improvvisi e anche per la puzza che penetrò nei loro nasi. Rabbrividirono nel vedere l'essere orripilante che stava tranquillamente seduto in sella.

-Raramente le creature come te si avvicinano a palazzo come se nulla fosse.

Il mostro girò la testa verso la dama e ghignò.

-Il Mio Signore mi ha evocato e ha richiesto i miei servigi, non temo la tua magia strega, ne temo questo luogo. Ho ricevuto ordini e li porterò a termine.

Quando parlò i presenti ebbero un nuovo brivido e anche la dama dovette sforzarsi.

-Chi ti manda?

La creatura ebbe uno spasmo e gli occhi si ribaltarono, mostrando il bianco, poi con gli occhi in quella posizione tornò a guardare la donna.

-Io.

La voce era sempre quella graffiante dell'essere, tuttavia il tono era più freddo e pericoloso.

-Era davvero molto tempo che desideravo vedere come fossi fatta mia cara Yeüwat.

-Chi sei?

Il mostro rise.

-Non ti facevo così stupida colombella. Non sei stata tu a dire che pochi hanno il coraggio di arrivare fin qui?

-Persino Oblio non ha mai osato tanto.

-Eppure ora sono qui.

-Che intenzioni hai?

-Le tue domande sono sempre così stupide o è perchè lo sei di natura?

Il capitano delle guardie si fece avanti.

-Nessuno si prende gioco della nostra Dama!

Gli occhi dell'essere schizzarono verso di lui e un sibilo minaccioso lo paralizzò.

-Stai al tuo posto inutile essere umano!

-Non ti conviene trattarli così in mia presenza!

-Altrimenti cosa mi fai dolcezza, mi sculacci?

-Posso trovarti! Per possedere qualcuno devi per forza lasciare il tuo corpo. Se ti impedisco di uscire ho tutto il tempo per sconfiggerti!

Oblio rise di nuovo.

-Potresti farlo, ma così anche tu lasceresti libero il tuo corpicino dico bene? Questo significa che non potresti difendere nessuno, men che meno te stessa e sai che succederebbe? Il mio compare arriverebbe qui in un istante e ucciderebbe tutti!

-Il tuo amico?

L'assassino ghignò.

-Esatto.

In lontananza li raggiunse un'eco minaccioso: l'ululato di Kurmir.

-Sai, Kurmir ultimamente ha sempre una gran voglia di sangue, ma come biasimarlo, è ancora un cucciolo e per crescere deve mangiare molto.

-Un cucciolo? Non credo proprio che quel demone lupo sia un cucciolo!

-Credo di aver capito dolce pulzella, sei stupida di natura! Un demone potente come il mio compagno non ha per niente le proporzioni di un lupo normale, anche se ha due anni, quella non è la grandezza definitiva, diventa molto più grande. Uff, pensavo che sapessi qualcosa almeno sui demoni!

-So perfettamente che i demoni più potenti sono grandi come draghi, ma un demone lupo non raggiunge quella grandezza!

Di nuovo l'essere scoppiò a ridere, perforando le orecchie delle guardie.

-Tornando a noi donzella, dov'è l'uomo che si fa chiamare “Re”?

Yeüwat strinse gli occhi diffidente.

-Lontano da te.

-So che è qui, voglio vederlo!

-Mai!

-Se la metti in questo modo......

Oblio chiuse gli occhi e prese fiato, quindi aprì la bocca e lanciò un richiamo. Il suono trapassò come una lama i timpani di tutti nell'arco di almeno 3 km, le ossa, il metallo, persino i muri, le pietre e le piante tremarono e vibrarono, i vetri andarono in mille pezzi e la neve cadde dagli appoggi e dai tetti.

 

 

 

 

Nella sala del trono il Sovrano, ignaro di ciò che accadeva, sobbalzò di colpo quando il grido lo raggiunse. Rabbrividì e si coprì le orecchie guardandosi attorno. Quando finalmente tornò il silenzio, gridò alle guardie per farsi sentire attraverso il fastidioso fischio dei timpani.

-Che diamine sta succedendo?!

Gli uomini si scambiarono sguardi indecisi. Il Re capì che qualcuno era arrivato a palazzo, così si salzò dallo scranno e senza dar retta a quello che gli veniva detto andò alla corte.

All'esterno i più vicini al cavallo barcollavano confusi, tenendosi la testa. La Dama battè un paio di volte le palpebre e si massaggiò le tempie.

-Oh scusate, dovevo avvertirvi che il grido di questo mostro è pericoloso, non so come ho fatto a dimenticarmene! Almeno Sua Maestà ha deciso di dedicarmi qualche minuto del suo preziosissimo tempo!

In quel momento il portone si spalancò e il Sovrano fece il suo ingresso.

-Che sta succedendo?

Il Re era un uomo di mezz'età alto e muscoloso, attenti occhi grigi e pelle abbronzata. Il viso aveva qualche accenno di rughe, ma era ancora attraente, i capelli marroni avevano qualche ciuffo bianco ed erano leggermente ricci. Indossava una camicia di lana azzurra e dei pantaloni marroni. Ai piedi calzava eleganti stivali di cuoio e alla cintura era appesa una spada col fodero decorato.

Vedendo il mostro in sella al cavallo ricalcitrante si bloccò.

-Vostra Maestà, quale onore! Finalmente ci incontriamo!

-Chi sei?

Oblio ghignò e fece una reverenza con aria di sfida.

-Lasci che mi presenti come si deve: sono Oblio, Signore dell'oscurità.

L'uomo portò la mano sul pomo dell'arma.

-Perchè sei qui?

Yeüwat gli si avvicinò.

-Vi prego di andarvene Sire è pericoloso, lasci che me ne occupi io!

-No Mia Signora, voglio sentire cos'ha da dire!

-Ma....

-Non vorrai contraddire il volere del tuo Re mia cara?

Lei lo guardò con fermezza.

-Oh che paura!

-Parla mostro, cosa vuoi?

-Ehi ehi piano con le offese, potrei arrabbiarmi!

-Sei in un'area pura, non hai nessun potere!

-Tu dici donzella? Comunque stiamo divagando. C'è una storia interessante che vorrei raccontarvi: giusto pochi giorni fa ho casualmente incontrato uno dei tuoi messaggieri. Purtroppo appena mi ha visto ha letteralmente perso la testa e il mio compare ha banchettato con il suo corpo. Tra le sue cose ho trovato qualcosa di mooolto interessante, si tratta di una mappa in cui erano segnati dei punti, non so a cosa si riferissero, ma ho pensato che fosse garbato venire di persona a restituertela. Ora scusate ma ho un impegno molto importante, divertitevi!

L'essere ebbe un altro brivido e gli occhi tornarono normali, fece un sorriso orribile e lanciò la pergamena verso il Re. Quindi splancò la bocca e degli insetti ne uscirono, divorandolo completamente. Il cavallo ormai impazzito scalciò e si impennò, scartò e morse l'aria. Di colpo si fermò e si accasciò al suolo, morto. Il cadavere fu divorato dai feroci insetti, che volarono via una volta saziati.

La dama si avvicinò con cautela alla mappa e la controllò con un incantesimo, quando fu sicura la raccolse e la porse al Sovrano, che la srotolò. Il messaggero aveva fatto un'ottimo lavoro: sulla mappa erano ripostati tutti i luoghi in cui Oblio aveva colpito ed erano uniti da linee precise, che cercavano di stabilire la sua tana. In grande erano segnati tre punti possibili, ma erano aree abbastanza vaste, troppo grandi da controllare. Poi lentamente comparve un segno: si trattava della spirale che usava Oblio come firma, era proprio sopra il palazzo reale.

-Quel Demone osa l'impossibile.....

-Dobbiamo stare all'erta Maestà, se ha deciso che questo è il suo prossimo obbiettivo è perchè ha la certezza di farcela e la cosa mi inquieta.

-Siete una maga potente Yeüwat, so che proteggerete gli innocenti a qualsiasi costo. Oblio non vincerà.

-Sì Signore.

L'uomo si rivolse ai suoi soldati.

-UOMINI! STIAMO PER AFFRONTARE UN NEMICO MOLTO PERICOLOSO, MA CONFIDO NELLA VOSTRA FORZA. NON DOBBIAMO PERMETTERE CHE L'OSCURITÀ PRENDA IL SOPRAVVENTO. PROTEGGETE LA VOSTRA TERRA E COLORO CHE AMATE, PROTEGGETE LA LUCE DELLA SPERANZA!

Tutti gli uomini esultarono e si fecero forza.

-Addestrate gli uomini meglio che potete Capitano, stiamo per affrontare il nemico peggiore di tutti!

L'uomo si mise sull'attenti e fece il saluto, poi iniziò ad organizzare gli allenamenti e i turni di guardia.

-Chiamiamo a raccolta tutti i generali, i maghi e i cavalieri più valorosi, è ora di finirla una volta per tutte!

-Mi metterò in contatto con il mio popolo e con i nostri alleati, li informerò della situazione.

Il Sovrano annuì e si rivolse a un soldato.

-Manda a chiamare tutti i consiglieri, tra un'ora li voglio tutti nella sala delle riunioni!

Mentre il soldato scattava, l'uomo si volse e tornò all'interno del castello.

Ti ucciderò Oblio! Fosse l'ultima cosa che faccio!”

 

 

 

 

 

Oblio tornò nel proprio corpo e mettendosi a sedere rise divertito. Gli occhi di ghiaccio scintillavano malignamente sotto il mantello fatto di tenebre e pregustavano già la sete di sangue.

Kurmir lo guardò con un ghigno lupesco e si leccò il muso con la ruvida lingua rossa.

Iniziamo?

-Oh sì, diamo inizio alla caccia ai pedoni!

Il demone scosse la testa eccitato e scodinzolò emettendo degli sbuffi con il naso.

Non vedo l'ora di gustare altro buon sangue fresco!

Il suo padrone si alzò e si rimise la spada al fianco, quindi si avviò silenziosamente verso l'uscita del nascondiglio.

-Andiamo!

Il lupo con gli occhi accesi e voraci lo seguì zampettando allegro.

   
 
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