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Autore: tini fray    14/04/2015    3 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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~~Isabelle continuò a guardare Jace come aspettando che lui esponesse il suo grande piano.
"David, o chiunque finga di essere lui" incominió Jace "potrebbe essere una macchina da guerra, addestrata dall'unione sovietica, per poi essere utilizzata per neutralizzare i nemici!".
Magnus emise uno sbuffo che doveva probabilmente assomigliare ad una risata.
"Se, Captain America"
Jace lo guardò confuso.
"America chi? È un gioco di società?"
Magnus alzó gli occhi al cielo.
"Mi dispiace ma credo di più all'ipotesi di Isabelle, è un vampiro"
"Però ci sono alcune cose che non mi sono chiare.." Disse pensierosa Isabelle.
"Cosa? Oltre al fatto che Alec lo conosce evidentemente da MOLTO tempo, che Alec in alcuni momenti è un peluche e in altri una pantera rabbiosa. E che Jonathan sembra aver sviluppato un certo interesse nei suoi confronti? E ovviamente non solo lui, anche la situazione fra David e Alec era abbastanza chiara..." Magnus guardò Jace sofferente, ma quest'ultimo lo ignoró "queste solo per citarne alcune".
Isabelle guardó Jace come se non vedesse l'ora che la smettesse.
"Jia non era assolutamente sconvolta, se in qualsiasi modo David abbia trovato un escamotage per poter rimanere alla luce del sole senza trasformarsi in cenere, e così riuscendo a passare per uno stregone russo, allora Jia ne era pienamente consapevole." Disse Isabelle, mentre Magnus rifletteva sulle parole della mora.
"E non dimentichiamoci che appena è arrivato qui ha chiesto immediatamente di Jia" aggiunse Magnus e Isabelle annuì.
"C'è solo una cosa da fare ora" disse Isabelle, alternando lo sguardo fra i due.
"Una gara di scarabeo?" Chiese Jace, sfregandosi le mani.
Isabelle guardó Jace come se fosse un demone particolarmente stupido.
"Dobbiamo parlare con Jia" disse Magnus.
"E subito, anche" aggiunse Isabelle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


I ragazzi si diressero verso la biblioteca, pronti ad entrare, quando Isabelle, che dirigeva il gruppo, si fermò di botto arrivati di fronte alla porta.
"Che c'è?" Chiese Jace nervoso.
Isabelle gli fece segno di fare silenzio.
Si sentirono dei rumori, come di cose pesanti che cadono a terra.
Sentirono delle voci dentro chiamare un nome.
Jace prese lo stilo e si tracció una runa sul collo per affinare l'udito.
Jace riuscì a strattonare il braccio di Isabelle un attimo prima che la porta della biblioteca si spalancasse sbattendo contro il muro.
Alec uscì dalla stanza senza degnarli di uno sguardo, cereo in volto.
Jace sbirció dentro la stanza e vide Jonathan alzarsi e inseguire Alec senza dare loro nemmeno una spiegazione.

 

 

 

“Alec, ti prego, aspetta!” urlò Jonathan cercando di raggiungerlo ma, contro ogni previsione, Alec era veloce il doppio rispetto a lui. Il Lightwood ignorò il ragazzo, come se non l’avesse sentito dall’interno della sua campana di vetro.
“Alec!” urlò disperato Jonathan, e si rese conto di quanto gli costasse inseguirlo. Cadde a terra stremato e sconvolto, era la prima volta che le sue forze cedevano in quel modo.
“Alexander Gideon, fermati immediatamente!” provò ancora a fermarlo ma con tono sconfitto, e non aspettandosi una risposta dal giovane.
Ma Alec interruppe improvvisamente la sua avanzata, voltandosi lentamente verso Jonathan che lo guardava sorpreso, dal pavimento.
Sicuramente non pensava che l’avrebbe ascoltato, ma Alec sentendosi chiamato con il suo nome completo si era fermato, sempre a debita distanza da Jonathan.
“Chi diavolo è Alexander?” Esclamò Alec, guardandolo come se lo stesse prendendo in giro.
Sentirono dei passi dietro di loro e Alec sbarrò gli occhi correndo via.
Jonathan era ancora a terra, scosso, e sentì vagamente delle persone avvicinarsi.

 

 

 

 


“Era come se non mi riconoscesse” sussurrò sconvolto Jonathan, più a sé stesso che agli altri che lo osservavano in attesa di spiegazioni.
“Dobbiamo andare da Alec, non possiamo lasciarlo solo!” Esclamò Magnus stringendo i pugni.
“No, dobbiamo lasciarlo solo, ha bisogno di schiarirsi le idee” disse Jia, sedendosi al tavolo della biblioteca, molto provata.
“Non ha idee, non ha pensieri, non ha ricordi, non si ricorda di me, neanche di sè stesso” esclamò Jonathan.
Gli occhi di Magnus sembravano lanciare fiamme.
“E perché mai dovrebbe ricordarsi di te?” quasi urlò Magnus, Jonathan lo guardò sofferente.
“Ragazzi dobbiamo calmarci … Per il bene di Alec, non vorrebbe vedervi litigare” disse David cercando di calmare le acque.
Magnus si girò verso di lui, con le dita che lanciavano scintille colorate.
“E come pretendi TU di sapere quello che vuole LUI?” esclamò Magnus cercando di non fulminarlo.
David lanciò un urletto disperato, buttandosi su una sedia.
“Intanto, per piacere, potreste spiegarci cosa sta succedendo?” chiese Isabelle, poggiando una mani sulla spalla di Magnus per calmarlo.
David sospirò.
“Si, penso che le presentazioni siano di dovere” David fece un piccolo inchino. “Io sono Vladimir Tepes, primo fra i vampiri”.
Magnus si irrigidì sbarrando gli occhi.
“TU … quel libro … eri tu .. “ balbettò lo stregone, mentre David annuiva “ tu hai messo quel libro lì in modo che Alec lo trovasse!” David continuò ad annuire.
“Scusate, non sto capendo nulla” disse Jace, sedendosi al tavolo.
Jia, che aveva seguito tutta la scena, si girò verso Vladimir.
“Vladimir, mostraglielo”.
Il vampiro annuì e, con un lento movimento delle menai, delle scintille scoppiettarono fuori dalle sue dita, andando a creare una sottospecie di schermi di riproduzione e iniziarono a formarsi diverse immagini.
“Tempo fa” iniziò a raccontare Vladimir “i vampiri vivevano in Clan, e ogni clan era capeggiato da un vampiro superiore. Io ero a capo del gruppo dei maggiori esponenti russi, ero amato da molti e odiato e temuto da altrettanti. Dopo varie serie di pettegolezzi e dicerie assolutamente inventate e messe in giro da capi di altri clan che avevano creato una coalizione contro di me, fui costretto a fuggire, i vampiri mi davano la caccia. Diventai un reietto”
Tutti ascoltavano il racconto con il fiato sospeso, mentre delle immagini si formavano nell’aria.
Nel frattempo Alec girava per il castello, alla ricerca di qualcosa, o, più probabilmente, di se stesso.

~~

 


ANGOLO CRAZY:
Eccoci… *si nascondono* perdonateci, ma è stato un periodaccio, e questa parte della storia è la più complessa e volevamo scriverla per bene.
Nel capitolo ci sono alcuni riferimenti alla Marvel che non tutti capiranno XD stavamo ririririguardando il Soldato d’inverno perciò non potevamo non  mettere delle citazioni.
Finalmente iniziamo a scoprire nuove cose sul passato di Davi.. emm, volevamo dire Vladimir.
Alla prossima (speriamo presto)
-Tini e kiakkiera

  
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