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Autore: 50shadesofLOTS_Always    14/04/2015    2 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Richard fece fatica ad addormentarsi da solo nella propria stanza. Gli sembrava di poter sentire la pressione delle labbra di Kahlan sulle proprie. Il suo profumo gli aveva ormai invaso i polmoni, con una dolce fragranza. La amava con tutto sé stesso e la desiderava, ma sapeva di dover procedere a piccoli passi. Doveva andarci piano poiché Kahlan non aveva mai avuto una relazione come quella. E francamente nemmeno lui, come ammise a sé stesso. Lentamente, pensando a lei, prese sonno e il mattino seguente, si svegliò in forze.
Anche Kahlan, che finalmente decisa nei confronti della loro relazione, lo invitò a fare colazione nei suoi lussuosi appartamenti privati. Era riposati e di buon umore. La tavola era stata imbandita di pietanze, ma le domestiche non sembrarono entusiaste della presenza del Cercatore. Non era mai capitato loro di servire un uomo all’interno di quella reggia. Non appena rimasero soli, lui la guardò negli occhi.
«Qualcosa mi dice che il mio tè potrebbe essere avvelenato... » sussurrò giocoso,strappando una risata alla Depositaria.
«Sei un uomo. É strano per loro vedere qualcuno dell'altro sesso in questi appartamenti... In generale,in questo palazzo.... » ridacchiò divertita dalla situazione quasi assurda. Richard la osservò incantato. Amava il suono della sua risata cristallina e la imitò, prima che iniziassero a consumare il loro pasto mattutino.
 
****
 
Verna lisciò la gonna del proprio abito e lo guardò con severità.
«Devi venire con me al Palazzo dei Profeti... » disse rivolta al Cercatore.
«Cosa?! » esclamò stizzito e con gli occhi sgranati mentre le pupille si ingrandirono,più nere della pece.
«Se non sarai istruito, morirai per il Dono » lo ammonì ed il suo tono risultò quasi autoritario,come lo sguardo.
«Non ve lo permetterò... » dichiarò Zedd con decisione. Non avrebbe lasciato suo nipote in un tale momento.
«Qui é distratto... » disse la Sorella alludendo alla Depositaria.
Zedd strinse i pugni callosi ed invecchiati dal tempo e dalle fatiche della vita.
«Non vi permetterò di scatenare una nuova guerra... » insisté sempre più infervorato.
Richard li fissò uno ad uno con occhio critico,prima di volgere lo sguardo verso il nonno attendendo delle spiegazioni. Il Vecchio Mago prese un bel respiro e iniziò a narrare.
« Migliaia di anni fa,scoppiò una guerra fra due fazioni di Maghi. Alcuni di loro volevano mantenere le tradizioni, gli altri desideravano che i segreti della Magia fossero custoditi dalle Sorelle della Luce, un ordine religioso d’incantatrici, che oltre a detenere i libri e le indicazioni magiche, avevano il compito di dare vita a delle vere e proprie dinastie di maghi. Questo perché il Dono stava scomparendo. Poi però i Maghi Tradizionalisti non poterono accettare un tale oltraggio e così scoppiò un sanguinoso conflitto. Vinsero i primi, che uccisero i dissidenti e limitarono i territori delle Sorelle, che costruirono un Palazzo a Tanimura nel Vecchio Mondo separato dal Nuovo, cioè il nostro; da una valle di dune desertiche che si é formata dopo la guerra. I Tradizionalisti fecero un incantesimo su questa valle, che la rese arida e priva di vita. Chiunque la attraversi é destinato a morire nelle sue stesse paure più profonde. Per questo viene detta Valle dei Perduti... Nessuno ne esce vivo » terminò momentaneamente con voce criptica. Richard lo guardò confuso ed aggrottò la fronte.
«Che vuoi dire? » domandò senza comprendere appieno.
«L'incantesimo della Valle dei Perduti ha il potere di evocare le tue paure più recondite e le rende reali,fino a che non sopraggiunge la morte. Ciò che la tua mente immagina, diventa reale per il tuo corpo. Se hai paura di morire schiacciato fra due rocce, morirai fino a che due forze invisibili non ti schiacceranno... » si chiarì il Mago «Ciò non spiega perché non dovrei andare a Tanimura... » commentò Richard.
« Poco prima della creazione della Valle,i Tradizionalisti fecero firmare un patto alle Sorelle: esse avrebbero potuto istruire i nuovi Nati Col Dono,solo se tutti i Maghi si fossero rifiutati di prendere le loro responsabilità o più semplicemente,se tutti i Maghi fossero morti – prima che potesse fare altre domande,sollevò una mano per fermarlo - Ma bada bene,non stiamo parlando dei falsi maghi che avevano solo la vocazione,ma di Maghi Nati col Dono. Uno come me e te. Ed io sono ancora in vita,per questo non possono portarti via... » concluse il Vecchio,lanciando un’occhiata di fuoco a Verna,rimasta in piedi ad ascoltare.
Richard ebbe il naturale istinto di voltarsi e la vide.
Kahlan stava con una spalla appoggiata al muro e li fissava. Sul volto era dipinta un'espressione imperturbabile. Espressione che assumeva quando stava prendendo in considerazione qualcosa. Richard aggrottò impercettibilmente la fronte,gesto che notò solo la sua compagna che ora lo fissava preoccupata.
Le rivolse un lieve sorriso,poi tornò a Zedd e Verna.
«Mi impegnerò di più,ma voglio restare ad Aydindril. E poi il mio compito é proteggere Kahlan adesso,ho fatto un giuramento... ».
Gli occhi di Richard diventarono metallo e la Sorella non poté far altro che accettare quella condizione.
 
****
 
La luna pallida splendeva in cielo,sgombro dalle nuvole,insieme alle stelle brillanti come diamanti.
I giardini del Palazzo Bianco avevano assunto colorazioni argentee mentre la coppia vi camminava attraverso. Richard camminava a fianco di Kahlan,che invece aveva gli occhi sui suoi stessi  piedi.
«Dovresti andare a Tanimura... » disse dopo attimi di silenzio e Richard si voltò verso di lei.
«Perché dici questo? » chiese lui fermandosi.
«Non voglio che tu muoia perché ti distraggo... » si giustificò strappando al Cercatore un sorriso irriverente. Le accarezzò la guancia.
«Sei la mia distrazione preferita...  » specificò intenerito dalla reazione della donna in bianco.
Lei sorrise lievemente imbarazzata e spostò gentilmente la mano del compagno.
«Sto dicendo sul serio... » disse in finto rimprovero.
«Anch'io... - la prese per le spalle e la fissò negli occhi - Non voglio perdermi nemmeno un secondo con te. Abbiamo perso fin troppo tempo... » dichiarò. Kahlan sospirò «Ma... »
«Niente ma. - la interruppe bruscamente - Ho preso la mia decisione... » rispose categorico mentre tornava a guardare il giardino,immerso nella serenità,se non interrotto dal gracidare di qualche ranocchio o dal frinire dei grilli.
«Forse posso aiutarti a studiare... » propose la Depositaria, attirando l'attenzione del Cercatore.
«Come? » domandò incuriosito e lei fece spallucce.
« Non lo so. Troveremo un metodo... » sorrise coinvolgendo anche lui.
«Mi é venuta un'idea a riguardo... » sussurrò roco prima di avvicinarsi a Kahlan.
«E quale sarebbe? » finse un tono ingenuo prima che Richard la bloccasse con le spalle su un muricciolo.
«Sto improvvisando... » disse prima di posare un bacio sulle labbra della donna.
Kahlan portò le mani dietro la nuca di Richard,che le avvolse i fianchi con le braccia. Improvvisamente,una violenta fitta dolorosa lo colpì alla testa. Il Dono esigeva un prezzo che doveva essere ripagato.
Il dolore era così forte che il Cercatore non ebbe le forze di restare in piedi. Le sue ginocchia cedettero e Kahlan lo prese per le spalle,senza però sapere come fermare l’emicrania.
«Richard... » mormorò terrorizzata al solo pensiero di poterlo perdere con le parole di Verna che la ammonivano,gettando un velo di inquietudine sulla situazione. L'uomo si prese la testa fra le mani e serrò i denti per evitare di urlare.
Si appoggiò con tutto il peso al corpo della Depositaria,che dopo essersi inginocchiata davanti a lui,lo accolse in un abbraccio confortante. Lo cullò dolcemente mentre Richard mugolava parole incomprensibili.
«Ssssh... Ora passa... » sussurrò lei al suo orecchio.
   
 
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