[Nota dell’Autrice: tranquilli gente non sono
sparita, devo portare a termine la storia, ormai siamo ad un punto cruciale e
quindi non posso abbandonarvi a metà strada. Sapete che spesso gli impegni non
lasciano molto spazio agli aggiornamenti, ma alla fine spero di deliziarvi con
questo capitolo. Un abbraccio a tutti. Baci baci!]
Cap.9 Occhi
Quanto tempo era passato, non lo
sapeva…ore…giorni…mesi…anni….
Camminava e camminava lungo un tunnel oscuro…niente rumori…niente vita…
Mai un tunnel era stato così lungo, eppure una luce
apparve in lontananza, una luce che si faceva più grande a mano a mano che si
avvicinava…
Sentiva voci, ma erano strane, non le capiva…
Sentiva freddo, terribilmente freddo…
Tremava e stava male, molto male…
Era viva...lo sentiva…ma dove si trovasse in quel momento non lo sapeva…
Iniziò ad avere paura, e se fosse ancora dentro al
carcere?
Ricordava di essere scappata… forse l’avevano
catturata di nuovo?
Cercò di aprire gli occhi, ma le palpebre
sembravano così pesanti e la vista era tremendamente offuscata, vedeva solo
ombre, ma non riusciva a distinguere di chi fossero in realtà.
Potevano essere quegli uomini e lei non intendeva
lasciargli fare con quello ciò che avevano fatto ad altre, piuttosto sarebbe morta;
cercò di muovere una mano e sentì del morbido come una coperta, muovendosi
ancora toccò una superficie fredda e rocciosa e poi percepì del calore, quello
di un fuoco. Rischiò di bruciarsi la mano mentre afferrava un bastone, ma
almeno aveva un’arma da poter utilizzare per difendersi; avrebbe lottato, fino
alla fine, non avrebbe ceduto facilmente.
Era ancora giorno, ma in realtà sembrava fosse
mezzanotte passata, tanto era buio; Naruto si era fatto sempre più irrequieto,
ogni tanto cercava di rilassarsi e di meditare ma la calma non era esattamente
parte del suo carattere.
Dal canto suo Sasuke ne aveva approfittato per
schiacciare un pisolino, ma dentro sentiva il sangue ribollirgli come mai prima
di allora; al contrario, aveva trascorso gli ultimi anni a frenare quella sete
di sangue e vendetta che lo aveva accompagnato per tutta la vita, ma dopo il
discorso con Naruto e la vista di Sakura dopo che l’avevano salvata aveva
risvegliato quel cane che era meglio lasciare dormire.
Stavano aspettando che la pozione di Ino facesse
effetto e fu allora che, per sconfiggere la noia, Naruto e Sasuke si era messi
a parlare; le parole di Naruto penetrarono come un fulmine a ciel sereno nella
mente di Sasuke tanto da non riuscire a smettere di pensarci.
“E’ stata la mia migliore amica e compagna di
team per anni, le voglio troppo bene per permettere che le facciano del male.
Non riesco ad immaginare a quello che ha dovuto passare in quella fortezza,
sebbene lei molto più forte di quanto la gente possa pensare. Ma quello che più
mi fa esplodere il cervello è il pensiero che una cosa simile possa accadere
alla mia Hinata. Distruggerei il mondo intero se solo osassero di torcerle un
dito”
Sasuke era già a conoscenza dei forti sentimenti di
amore e di amicizia che legavano Naruto a tutti coloro che incrociavano il suo
cammino; non c’era bisogno che dimostrasse di poter attuare quanto diceva, lo
aveva fatto anche con lui, aveva combattuto il mondo intero pur di farlo
tornare a Konoha.
Ma quello che più lo aveva colpito era la totale
devozione che aveva nei confronti di una donna, e non certo una donna
qualunque; iniziò a pensare, era in grado anche lui di provare un sentimento
così profondo verso qualcuno? Magari proprio verso Sakura?
Lei non aveva mai rinunciato a lui, forse le cose
non erano cambiate più di quel tanto, ma lui lo avrebbe accettato?
Era un vagabondo dopotutto, aveva bisogno anche di
stare da solo per conto proprio, lei lo avrebbe comunque accettato?
Fu solo per un caso che si accorse che Sakura si
stava muovendo e proprio quando Naruto si avvicinò per controllare se stesse
bene, Sasuke si gettò su di lei prima che lo colpisse con il ceppo infuocato;
Sakura iniziò ad urlare e a dimenarsi come un’indemoniata, non li riconosceva
ed inveiva contro di loro intimandoli di lasciarla andare via.
Sasuke si mise a cavalcioni sopra di lei, con una
mano le tenne fermi i polsi sopra la testa e con l’altra cercò di tenerla
coperta, Naruto dovette tenerle bloccate le gambe, ma si stupì di quanta forza
ancora disponesse la sua amica.
“Sasuke dobbiamo fare qualcosa, non so per
quanto riuscirò a tenerla ferma. E’ peggio di un’anguilla!”
Sasuke aspettava solo il momento adatto; aveva già
percepito che la pozione di Ino aveva fatto effetto e che il chakra di Sakura
si stava stabilizzando, era arrivato il momento di liberarle la mente da tutto
quello che ancora le stava facendo perdere il senno.
Le afferrò il mento e chiamò a gran voce il suo
nome, nel tentativo almeno di svegliarla; come scossa da un brutto sogno aprì
improvvisamente gli occhi e fu allora che lo Sharingan venne attivato.
“ADESSO!”
Naruto sentì il corpo di Sakura bloccarsi all’istante
ed allentò la presa sulle gambe, sembrava si fosse trasformata in un pezzo di
marmo.
Sasuke si alzò nel giro di pochi istanti e prima di
allontanarsi da lei si assicurò che fosse ben coperta.
Naruto lo osservò incuriosito, era riuscito ad
usare il jutsu su di lei? Non voleva chiederglielo ma voleva sapere la verità
“Allora? Ci sei riuscito?”
“Sì. Con lo Sharingan ipnotico i giorni si
trasformano in secondi. Ho visto quanto serviva dai suoi ricordi. E non era
esattamente ciò che mi aspettavo!”
Si diressero verso l’uscita della grotta, in modo
da poter parlare in totale tranquillità e Sasuke iniziò a descrivere quanto
aveva visto con gli occhi di Sakura.
Tutto
inizia dall’Ospedale di Konoha, anni di duro lavoro senza mai fermarsi…
le
pillole per dormire alla notte e togliersi dalla mente l’immagine di Sasuke…
l’ufficio
dell’Hokage, Kakashi stava consegnando un rotolo con i dettagli della sua
missione…
Il
viaggio con Sai e Choji, il Villaggio della Notte perennemente avvolto
nell’oscurità; il consiglio del villaggio e l’uomo nell’ombra… Sakura aveva dei
dubbi sulla sua identità e sui suoi modi alquanto ambigui…
Una
tranquilla cena al ristorante dell’albergo, Sakura si era allontanata dal
tavolo dove stava mangiando con i suoi compagni e si era diretta al bancone del
bar; il barista le aveva offerto del sakè e lei aveva accettato…
L’ultimo
brindisi rivolto a Sasuke prima di perdere contatto con la realtà per effetto
dell’alcool… o forse era per qualcosa d’altro…
Sai
e Choji le avevano dato la buona notte, ma non si erano accorti di nulla…
Sakura
cercò di alzarsi per andare in camera sua ma non le reggevano le gambe…
Il
barista la prese di peso e si offrì di accompagnarla, ma sul suo volto era
comparso uno strano sorriso; in cima alle scale una donna li aspettava e si
prese a carico Sakura, vestendola per la notte e mettendola a letto…
La
donna e il barista di scambiarono dei cenni complici; l’uomo prese
l’impermeabile di Sakura ed uscì rientrando poco dopo rimettendolo al suo
posto: Sakura non era del tutto incosciente, i suoi ricordi erano nitidi, ma di
sicuro avevano fatto in modo che non potesse muoversi e che dimenticasse
qualunque cosa che avesse visto, perché il mattino dopo Sakura si svegliò tardi
e senza alcuna memoria della sera prima…
Non
aveva nemmeno riconosciuto la donna, quando quest’ultima era entrata nella
stanza degli interrogatori con la tuta dei carcerati per Sakura, ma Sasuke con
lo Sharingan aveva visto tutto…
Forse
troppo…
Ormai era chiaro che si trattò di un piano ben
architettato per far sì che Sakura venisse rinchiusa nella fortezza; Sasuke
però non raccontò tutto quanto a Naruto, omise alcuni dettagli che preferì
mantenere per sè.
Sakura aveva patito l’inferno e nessuno, nemmeno
Naruto, doveva venirne a conoscenza; aveva capito quanto l’amico tenesse a
Sakura, doveva però agire con molta cautela, colui che aveva orchestrato tutto,
il vero e solo responsabile non sarebbe rimasto impunito a lungo, ma dovevano
prenderlo vivo, o tutto sarebbe andato perduto e non avrebbero avuto giustizia.
Alcuni movimenti nel bosco adiacente la grotta,
distrassero i due ragazzi dalla loro discussione e li misero in allarme; alcuni
ninja nemici erano ancora sulle tracce di Sakura e si stavano pericolosamente
avvicinando alla grotta dove l’avevano nascosta.
Naruto si propose come esca per distrarli e farli
allontanare, Sasuke avrebbe sorvegliato e protetto Sakura, nel caso portarla
via in un luogo più sicuro.
“Creerò diverse copie affinchè per depistarli e
tenerli lontani. Non lasciare che trovino Sakura. Non la abbandonare un’altra
volta. Resta con lei!”
[O questa volta ti ucciderò per davvero…]
Sasuke non rispose, si limitò a fissare negli occhi
Naruto, aveva chiaramente recepito il messaggio e non era certo una minaccia;
quando Naruto attivò la Moltiplicazione Superiore, diversi cloni si sparsero
per tutta l’area, era impossibile capire chi fosse quello vero, fortunatamente
il piano funzionò e i nemici iniziarono a seguire Naruto e le sue copie
allontanandosi dalla grotta. Ad ogni modo quel luogo non era più sicuro,
bisognava spostarsi, ma era necessario che Sakura camminasse con le sue gambe,
bisognava che si riprendesse e in fretta: le scarse ore di luce consentivano di
potersi muovere più liberamente, non appena calarono le tenebre, anche Sasuke
creò un paio di copie di se stesso mandandole in ricognizione nell’area
circostante vicino al nascondiglio.
Sasuke creò poi un jutsu illusorio a coprire
l’ingresso della grotta in modo che da fuori nessuno si accorgesse che, in
realtà, era soltanto una finta parete; doveva trovare dell’acqua e in
abbondanza, inoltre Sakura necessitava di vestiti, l’unico sistema era
infiltrarsi di nuovo dentro al Villaggio, nessuno avrebbe fatto caso a lui, con
lo Sharingan Ipnotico sarebbe passato inosservato e poi quale sistema migliore
per nascondersi dai nemici se non sotto i loro stessi occhi?
Incontrò una donna che affittava camere e che aveva
una figlia che aveva all’incirca la stessa età e corporatura di Sakura; chiese
in affitto una camera e se poteva prestargli dei vestiti della ragazza per
un’amica che si era ferita e che non aveva nulla per cambiarsi.
La donna fu molto gentile e riservata e gli diede
alcuni vestiti senza fare domande; Sasuke dovette cambiare percorso più volte
prima di riuscire a tornare da Sakura, la quale, con sua immensa sorpresa, era
perfettamente sveglia, seduta sulla coperta ed avvolta con l’altra da capo a
piedi che si massaggiava le tempie e il collo e quando lo vide per la prima
volta dopo che se ne era andato di nuovo, Sakura temette di avere le
allucinazioni.
“Finalmente! Ce ne hai messo di tempo, pensavo
che con le tue capacità ti saresti ripresa più in fretta!”
“Che… cosa ci fai tu qui? E…dove sono
esattamente?”
“E’ una lunga storia che non mi va di raccontare
una seconda volta. Anche se alla prima ho dovuto fare un riassunto di ciò che
era essenziale!”
Sasuke le porse dell’acqua che aveva procurato,
nelle istruzioni di Ino era specificato che la pozione avrebbe provocato un
retrogusto amaro che induceva la sete e quindi Sakura doveva bere molta acqua
per recuperare anche i minerali persi.
Cominciò a raccontarle di come Kakashi aveva chiesto
a lui e a Naruto di venire in appoggio a Sakura, dicome avevano attaccato la
Fortezza con l’intenzione di liberarla, di come l’avevano trovata e portata al
sicuro, della pozione di Ino, dello Sharingan Ipnotico e di altri particolari
che fecero arrossire non poco la rosa, dato che, fin dal risveglio, si era
accorta di non avere vestiti.
Sasuke le allungò una borsa, aveva trovato degli
abiti ed un posto sicuro dove nascondersi senza il rischio di venire trovati.
Sakura cercava di tenere la concentrazione, averlo
così vicino era molto più di quanto avesse potuto desiderare, ma allo stesso
tempo era combattuta e confusa, non era sicura dei sentimenti che provava in
quel momento; rabbia, felicità, disprezzo, delusione, in definitiva Sasuke era
accorso in suo aiuto perché glielo avevano chiesto Kakashi e Naruto e non certo
perché ci tenesse davvero, eppure le sue attuali attenzioni sembravano dire tutto
l’opposto. Forse aveva davvero bisogno di più tempo per disintossicarsi e
recuperare pienamente le forze.
“Sono stata drogata diverse volte… hanno inibito
il mio chakra e le mie abilità… un’ulteriore ragione del motivo per cui non
capisco un accidente di niente sul perché o per come ti ho davanti a me in
questo istante. Ad ogni modo… grazie, presumo che sarei morta se non fosse
stato per te.”
“Non ero da solo. Naruto è andato via un paio
d’ore fa per tenere occupati i ninja della Fortezza che ti stanno dando la
caccia. Quanto lo hai fatto arrabbiare questo tizio per volerti a tutti i costi?”
“Quanto sei disposto ad offrire per questa
domanda?”
Sasuke si profuse in un ironico sorriso, in certi
momenti valeva la pena scherzarci sopra su certe cose; quella in particolare
era una situazione che aveva ben poco di divertente ma potevano sempre
sfruttarla a proprio vantaggio.
“A Konoha si staranno già organizzando;
Shikamaru, Kiba, Ino e Sai saranno già arrivati ed avranno fatto rapporto.
Naruto è ancora in giro da qualche parte a tenere occupati gli scagnozzi del
capo del Villaggio, non possiamo stare a qui, tanto vale aspettare in un luogo
più comodo così potrai recuperare meglio le forze e parlare di quanto successo
all’interno della Fortezza!”
“Pensavo che avessi usato lo Sharingan Ipnotico
su di me… di nuovo!”
“E’ proprio di questo di cui voglio parlare, ma
non qui e non adesso!”
Sakura sospirò, aveva mal di testa, sicuramente per
effetto della pozione che le stava ripulendo l’organismo dalle droghe che le
avevano iniettato, avrebbe preferito restare lì, in quella gelida e alquanto
scomoda grotta, ma allo stesso tempo dovette dare ragione a Sasuke; doveva
spostarsi in un luogo diverso, sotto lo stesso tetto di quell’uomo nell’ombra
che le aveva fatto provare le pene dell’inferno.
“Immagino che non abbia scelta che tornare in
quel Villaggio… nascosta in bella vista. Ironico oserei dire. Mi concedi un
minuto per vestirmi?”
Sasuke uscì di nuovo dalla grotta per lasciare un
po’ di privacy a Sakura, di recente non ne aveva avuta molta, almeno lui poteva
concedergliela.
Osservò il panorama, dalla sua posizione poteva
vedere bene il Villaggio e la Fortezza della Lacrima, il luogo oscuro dove
presto sarebbe tutto finito.
I ricordi di Sakura gli martellavano ancora nella
testa; avevano usate delle droghe per tenerla buona, ma non soltanto lei,
anche a tutte le altre ninja detenute
veniva riservato lo stesso trattamento.
Temeva ciò che stava pensando in quel momento, solo
Sakura era la chiave per risolvere quell’enigma e dato che la stavano cercando
“fuori” dal Villaggio, nessuno avrebbe mai sospettato che in realtà lei era
ancora lì.
Come previsto, l’intera Konoha era in fermento, la
notizia si era già sparsa ed era già stata allestita una task force pronta a
partire al comando di Kakashi che nominò Shikamaru leader dell’operazione;
quando rientrarono con le ninja salvate dalla fortezza, tra di loro ce ne era
una proveniente da Suna e Temari venne subito chiamata in qualità proprio di
ambasciatrice, per essere presente all’interrogatorio della giovane: essa
confermò che era parte del team di kunoichi da Suna che erano state mandate al
Villaggio della Notte in missione, su richiesta stessa del capo del Villaggio,
ad un certo punto sono state arrestate e rinchiuse nella prigione con l’accusa
di terrorismo ai danni del villaggio stesso. Erano state drogate e torturate,
nella fortezza c’erano altre ninja e a tutte venivano fatti esami ed
esperimenti sul chakra, sul loro ciclo mensile e sulla loro forza fisica e
mentale; le sue compagne erano morte in seguito a alle torture, lei era
sopravvissuta abbastanza da poter testimoniare che le pratiche mediche che
venivano attuate sulle donne rinchiuse era di annullare loro la volontà in modo
da poterle rendere docili e controllarle e poi farle accoppiare con i loro
uomini migliori.
Kakashi ritenne che fosse abbastanza, Temari era
sconcertata, di fianco a lei Shikamaru stava dando grande forza di
autocontrollo, ma era chiaro che stava ribollendo di rabbia, sapendo che sua
moglie avrebbe potuto essere una di loro.
“Abbiamo informazioni a sufficienza per
attaccare il Villaggio della Notte e catturare il capo, liberando così anche le
altre prigioniere. Temari hai la possibilità di informare tuo fratello della
situazione attuale?”
L’intento di Kakashi era di sfruttare al massimo l’alleanza
tra i due villaggi per essere certi di poter sopraffare il nemico, senza
causare vittime innocenti tra la popolazione.
“E’ già in viaggio verso il Villaggio della
Notte. Quando mandai la prima missiva, ricevetti la sua risposta che aveva
radunato i migliori ninja di Suna e che avrebbe comandato lui stesso l’intera
squadra.”
“Come? Lui stesso come Kazekage in prima linea?”
“Te l’ho detto Kakashi; Sakura è nostra amica e
saremo sempre in debito con lei per aver slavato la vita a nostro fratello. E’
il minimo che Gaara possa fare se non agire lui stesso in prima persona!”
Sai ed Ino, da poco rientrati a Konoha si recarono
nell’ufficio di Kakashi per fare rapporto; Sakura stava bene ma le sue
condizioni iniziali erano critiche, Sai aveva fatto un disegno dettagliato
della Fortezza della Lacrima e del Villaggio, c’era la possibilità di evitare
di coinvolgere i civili e di poter dare scacco solo alla prigione: l’attuale
posizione del team 7, Naruto, Sasuke e Sakura era non molto distante dal
villaggio stesso, ma dato che il nemico stava ancora dando la caccia a Sakura c’era
la possibilità che potessero spostarsi.
Kakashi ordinò a Kiba e a Shino di andare al
Villaggio della Notte e mettersi in contatto con Sasuke e Naruto, in modo da
informarli che Konoha e Suna stavano arrivando e di tenere protetta e al sicuro
Sakura, fino al loro arrivo.
Ormai era solo questione di tempo, la partita stava
per chiudersi ed avrebbero fatto in modo di uscirne ancora una volta vincitori.