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Autore: Miss_Sunshine    15/04/2015    1 recensioni
Post 67th Hunger Games
Stella si era illusa che una volta finiti i Giochi la sua vita sarebbe potuta tornare alla normalità, ma quello di Capitol City è un treno da cui non si scende facilmente. Questa è la seconda parte delle sue avventure, dal Tour della Vittoria al ruolo di Mentore, passando per tutti i cambiamenti della sua nuova vita da Vincitrice.
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Dal testo
"È bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue spalle. "Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre sale alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui mi ero abituata ha completamente avuto fine.
Dopo un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e sono tornata ad essere la ragazza d'oro di Capitol City.
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cashmere, Finnick Odair, Gloss, Nuovo personaggio, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 6 - Un posto al tavolo dei grandi

 

 

Quando io e Sapphire ci sediamo a tavola, Amarillis sta già chiacchierando con Ariel e Marcus, i nostri Tributi per i Sessantottesimi Hunger Games, provando a metterli a loro agio. Ariel è taciturna e ha l'espressione di una che vuole fuggire a rintanarsi nella sua stanza mentre Marcus sembra spigliato e intenzionato a conquistare la nostra Accompagnatrice. Per un po' restiamo in silenzio, diamo modo ai ragazzi di rifocillarsi e di stare un tranquilli, ma dopo una decina di minuti decido di rompere il silenzio.

"Allora, ragazzi... Perché non ci parlate un po' di voi? Avete già qualche idea su come muovervi durante i Giochi o c'è qualcosa che volete chiederci? Rompiamo un po' il ghiaccio!" esordisco, cercando di avere un tono incoraggiante, accompagnandolo con un ampio sorriso. Ariel alza lo sguardo dal suo stufato e lo posa su di me per qualche istante, poi scuote la testa come se fossi pazza e torna a mangiare. Marcus invece posa la forchetta e si pulisce la bocca, alzando lo sguardo su di noi.

"Io pensavo di cercare di capire che tipi sono i miei avversari durante il training, per farmi un'idea di chi dovrò affrontare nell'arena. Mi sono allenato durante e sono pronto a fronteggiare chiunque, ma non escludo che sia così anche per gli altri" dice, accompagnando le sue parole con un sorriso scherzoso. Non mi sono ancora fatta un'idea su che tipo sia questo ragazzo, ma una cosa è certa, ci tiene a fare bella figura con i suoi Mentori.

"E pensi di allearti con qualcuno o..." credo che per Sapphire sia la prima volta che fa questa domanda, prima di me penso desse per scontata un'alleanza tra Favoriti, ma dopo l'anno scorso vorrà vagliare tutte le possibilità.

"Voglio allearmi" risponde subito il ragazzo. "Non tutti siamo in gamba come Stella" aggiunge, spostando lo sguardo da Sapphire a me con un sorriso. Ruffiano. "Pensavo di scegliere qualcuno bravo, ma che comunque non costituisca un problema se e quando dovrò eliminarlo. Qualcuno che mi aiuti a battere i Tributi più forti di me, ma che non costituisca una minaccia una volta terminata l'alleanza" spiega dopo essere tornato serio e noto che Sapphire è soddisfatto. Senza dubbio il ragazzo è un Tributo valido.

"E tu non ci dici niente?" chiedo ad Ariel, provando ad essere incoraggiante. Voglio che si faccia notare anche lei, è fondamentale nei Giochi e le conviene iniziare a farlo da subito.

"Non ho ancora pensato a niente" risponde soltanto, con un'alzata di spalle, per poi riabbassare lo sguardo sul piatto.

"E avete già esperienza con le armi, qualche preferenza?" chiedo cambiando discorso e provando a rianimare la conversazione.

"Sono bravo con le lame" risponde pronto Marcus con un sorriso compiaciuto.

"Che tipo di lame?" gli chiede Sapphire.

"Ogni tipo di lame" dice sicuro di sé con un guizzo di vanto negli occhi. Questo ragazzo ci sa fare, è innegabile.

"Qualcos'altro?" lo incalza il mio collega, evidentemente soddisfatto del nostro Tributo.

"Sono bravo con la frusta. So che magari potrebbe essere inusuale, ma sono davvero bravo. Posso bloccare gli avversari, ucciderli anche, cacciare... Se riuscissi ad ottenerne una nell'arena sarebbe grandioso."

"Tu dimostra agli Strateghi che sei bravo e molto probabilmente ci sarà una frusta ad attenderti alla Cornucopia" rispondo con un sorriso rassicurante. "E tu Ariel?" provo a coinvolgerla di nuovo.

"Non sono molto brava con le armi" risponde semplicemente lei e io devo trattenermi dall'impulso di schiaffeggiarla.

"Conosco vari Vincitori che hanno vinto pur non sapendo maneggiare un'arma" risponde Sapphire cercando di avere un tono incoraggiante.

Chiacchieriamo ancora un po', Amarillis parla della Capitale, Marcus fa di tutto per fare bella impressione e Ariel rimane in silenzio rimasticando la sua cena. Dopo un po' gli altri si ritirano nei loro scompartimenti e restiamo soltanto io e Sapphire.

"Scegli liberamente con chi ti senti a tuo agio, io prenderò l'altro" mi dice, riferendosi al fatto che ognuno di noi deve dedicarsi a seguire un Tributo. "Sono sicuro sarai un ottimo Mentore, sta sera sei stata bravissima" aggiunge mentre si alza e mi scompiglia i capelli, per poi avviarsi verso il suo scompartimento. Poco dopo decido di avviarmi anch'io ma mentre sto aprendo la porta pregustando già il letto, una voce mi chiama.

"Stella? Potrei parlarti un attimo?"

Mi giro e vedo Marcus fare capolino dalla sua stanza così faccio dietrofront e lo raggiungo. Lui si siede sul letto e io prendo la poltroncina poco distante, tirando su le gambe stanche per la lunga giornata sui tacchi.

"Dimmi pure" lo incoraggio sorridendo.

"Ecco vedi... Non è che Sapphire non sia fantastico, ma... C'è un aura di mito attorno a lui, Vincitore della prima Edizione della Memoria, Mentore dell'ultima Vincitrice... E poi è più grande... Mi intimorisce un po', penso di riuscire a parlare più liberamente con te. Sei una Vincitrice e sei incredibile, ma almeno hai la mia età, non so se mi spiego..." mi dice abbozzando un sorriso imbarazzato.

"Puoi parlare liberamente con me, chiedimi tutto quello che vuoi sapere" gli rispondo sperando di metterlo a suo agio. Non immaginavo fosse un tipo timido, ma d'altronde non lo conosco e il suo comportamento di sta sera a cena potrebbe essere solo un modo per mostrarsi al meglio.

"Volevo solo sapere... Com'è l'arena? Devo andarci, quindi vorrei sapere cosa aspettarmi. Tu ci sei stata l'anno scorso, com'è lì dentro?"

Il suo sguardo è diventato serio e posso percepire la sua ansia. "Vuoi che ti indori la pillola o vuoi la verità?" gli chiedo con mezzo sorriso.

"La verità, voglio essere preparato" mi risponde sicuro.

"Quando sei nell'arena passi ogni secondo allerta, persino quando dormi o mangi ti chiedi se quelli sono i tuoi ultimi minuti di vita, se stai per morire a causa di qualcuno o qualcosa. Non abbassi mai la guardia e la paura non passa mai. Ti sembra di impazzire, sei in balia di tutto. E pensi spesso di mollare tutto, pensi che non ce la farai, che tanto è inutile continuare a sopravvivere, ad aggrapparti alla speranza, perché tanto, tra un paio d'ore, arriverà qualcosa a cui non saprai opporti."

Mentre parlo tengo lo sguardo basso e liscio un pezzo di stoffa della gonna. "Ma non molli mai. Continui a stringere i denti fino alla fine, soffri e ti sembra di morire per il dolore, ma resisti. La posta in palio è troppo alta per mollare" concludo, tornando a guardarlo e ripensando a quello che mi ha detto Gloss. Chissà se Marcus sarà un'eccezione.

"Com'è uccidere qualcuno?" mi chiede diretto guardandomi negli occhi, ma noto che la domanda lo innervosisce.

"All'inizio provi un senso di sollievo. Probabilmente quello che hai ucciso stava provando ad uccidere te, quindi sei felice di esserti salvato. Ma poi ti rendi conto di quello che hai fatto, piano piano arriva la consapevolezza che hai privato qualcun altro della sua vita, qualcuno che aveva degli amici, delle passioni, una famiglia che ha visto tutto. La sua espressione, il suo sguardo, ti perseguitano. Ma poi va meglio, ti inizi a convincere che dovevi farlo, che non è colpa tua, che è il sistema che ti ha costretto, e torni a dormire la notte. Non tutte le notti e non sempre bene, ma col tempo va meglio" gli rispondo guardandolo sta volta, cercando di fargli capire che la vita va avanti dopo i Giochi, in modo diverso, certo, ma va avanti.

"Era mio amico, sai?" mi chiede all'improvviso cambiando argomento mentre un velo di quella che mi sembra nostalgia gli scende sugli occhi. "Trevor, eravamo amici per la pelle" mi spiega, vedendo il mio sguardo confuso e io credo di essere sbiancata. "Quando si è offerto volontario non avevamo dubbi che avesse vinto. Sono andato a salutarlo, ho scherzato con lui. Quella biondina non è niente male, gli ho detto, scopatela se ci riesci, magari muori nell'arena e quella è l'ultima occasione che hai per darti da fare" mi racconta scuotendo la testa mentre gli angoli della bocca gli si alzano in un sorriso tra il divertito e l'amaro.

"Non avrei mai pensato che non sarebbe tornato, non avevo nemmeno considerato l'idea e non l'ho neanche salutato bene..." dice  alzando gli occhi su di me e io riesco a leggere il dolore nel suo sguardo.

"Marcus, mi dispiace... Io... Non avevo idea..."

"Non ce l'ho con te, non fraintendermi. Hai fatto quello che dovevi, l'avrei fatto anche io, è solo che... Lui era il primo del corso... Ed è morto. Ha commesso un errore da principiante e si è fatto ammazzare, lo stronzo. Anche io sono il primo del corso quest'anno. E se perdo la testa, se abbasso la guardia? Se commetto un errore o trovo una come te?" mi chiede con la voce incrinata dalla paura.

"Beh, per tua fortuna non ci sono molti come me là fuori, quindi fai del tuo meglio e rimani concentrato. Si tratta solo di un paio di settimane. Non sei impazzito per diciotto anni, puoi restare sano e calmo per un altro po'. Mantieni la lucidità e ne uscirai. Hai capito?"

Ho provato ad essere incoraggiante e a fargli forza, è un bravo ragazzo ed è spaventato, come dargli torto? Andrà a combattere e ad ammazzare gente, per quanto provi a mostrarsi a suo agio, nella testa avrà mille dubbi. Annuisce e mi rivolge un sorriso riconoscente.

"E ora vedi di dormire, domani ti attende una giornata pesante" gli consiglio dandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo a quella che spero per lui sarà una bella dormita. La luce in camera di Ariel è già spenta quindi non provo neanche a bussare, me ne vado a letto, cercando di non pensare che domani sarò di nuovo a Capitol City.

 

La mattina dopo mi sveglio con una doccia calda e dopo essermi vestita vado a bussare a Sapphire. Lui mi apre con ancora la camicia sbottonata e una delle sue stravaganti cravatte sciolta attorno al collo. Indugio un attimo sui muscoli tonici che si intravedono dalla camicia e penso che Eve sia una donna fortunata. Voglio anch'io un marito che arrivi a sessant'anni con un fisico così.

"Sei un fanatico della palestra come Gloss?" gli chiedo scherzando mentre mi fa entrare e vado a sedermi sul letto sfatto.

"Noi Vincitori dobbiamo sempre essere al meglio, lo sai" mi risponde con lo stesso tono scherzoso.

"Sono venuta a dirti che ho preso una decisione" gli dico, non volendo indugiare oltre. "Prendo Ariel."

Lui sorride. "Lo immaginavo. Siete amiche, mi aspettavo decidessi di seguire lei."

"Veramente io e Ariel siamo ai ferri corti da un po' e qualche tempo fa abbiamo litigato. Non è per questo che l'ho scelta. Marcus è in gamba e ha buone possibilità di vincere, per questo voglio che lo segua tu. Sei il migliore, tra noi due sei quello più esperto e voglio che abbia tu il Tributo con più speranze di sopravvivere."

"Stella, ascolta... Se tra te e Marcus c'è intesa e tu vuoi seguirlo, non sottovalutarti. Avrai gli Sponsor ai tuoi piedi, puoi aiutarlo a vincere" mi dice venendo a sedersi accanto a me.

"Ho preso la mia decisione, Sapphire, sono sicura" gli rispondo con un tono fermo per poi alzarmi. "Ci vediamo a colazione, non fare tardi" lo ammonisco con un sorrisetto mentre esco e vado nella sala dove mangiamo. Al tavolo della colazione ci sono soltanto Ariel e Amarillis, Marcus ancora non si vede. Mi siedo e auguro il buongiorno ad entrambe ma restiamo tra donne per poco perché Marcus ci raggiunge.

Augura una buona giornata e fa il giro del tavolo per andare a sedersi al suo posto, fermandosi prima a fare un baciamano all'Accompagnatrice. Lei lo adora, si vede lontano un miglio.

"Come sta Gany, Amarillis?" le chiedo ridacchiando e lei mi rivolge una smorfia fintamente offesa. Non posso punzecchiarla oltre perché arriva anche Sapphire e iniziamo a fare colazione. Poco dopo riconosco il paesaggio fuori dal finestrino e Amarillis annuncia che stiamo arrivando alla Capitale. Non appena il vociare dei Capitolini curiosi ci raggiunge Sapphire incoraggia i ragazzi ad affacciarsi e Marcus segue subito il consiglio iniziando a salutare e a sorridere. Ariel invece rimane a bere il suo tè. La guardo con insistenza finché, sbuffando, non si alza e va a salutare di malavoglia anche lei.

Accidenti, io cerco di farle capire in tutti i modi che deve iniziare già da ora a fare qualcosa, ma lei sembra essersi arresa ancor prima di cominciare. Se non inizia a giocare bene le sue carte non vedo molte possibilità per lei, né nell'arena né in tutto ciò che la precede.

Quando arriviamo alla Torre del Centro di Addestramento i ragazzi vengono mandati dai loro Preparatori e noi abbiamo praticamente la giornata libera. Poco dopo Ganymedes ci raggiunge e io sono davvero felice di vederlo. Amarillis ci lascia soli perché deve organizzare qualcosa come al solito e Sapphire va a telefonare ad Eve. Noi restiamo un po' a chiacchierare seduti sul mio letto guardando qualche spezzone sui Giochi alla tv e poi lui torna efficiente come al solito e mi poggia sul letto delle custodie per abiti.

"Ti ho portato dei vestiti per quando andrai al Centro di Controllo. Lo so che mi dirai che sono scomodi e poco coprenti, ma devi accattivarti gli Sponsor" mi spiega mente inizia a sistemarli nel mio armadio. Penso di non avere scelta, dopotutto il mio stilista non ha mai sbagliato un colpo.

La mia fiducia in lui non viene smentita durante la sfilata dei carri, dove presenta i nostri tributi con dei meravigliosi vestiti di piume arricchiti da abbondanti gioielli. Vengono acclamati dal pubblico e, a mio parere ma non solo, lo dicono anche le varie trasmissioni di moda, Ganymedes si riconferma il migliore tra gli stilisti dei Giochi. Questa prima giornata capitolina si è conclusa, ma sarà da domani che inizierà il vero lavoro.

 

La prima mattina di training si è conclusa e i Tributi sono stati portati nella sala mensa. Mi chiedo come si siano comportati Ariel e Marcus, che tipo di strategia abbiano scelto, ma temo che dovrò aspettare sta sera per scoprirlo. Mi aggiro tra le postazioni vuote, con tutte le loro armi e attrezzature varie in ordine, e mi fa uno strano effetto tutta questa calma. Non so perché sono venuta qui, cosa volevo vedere o provare. So solo che mi stavo annoiando alla Torre di Controllo, così ho deciso di andare a fare due passi, che mi hanno portata qui. Dal momento che per un paio d'ore i ragazzi non ci saranno ho avuto il permesso di fare un giro, non si rifiuta una cortesia ad una Vincitrice.

Passo un dito sulla parte piatta di una lama e nella mia mente si affollano i ricordi del mio training e, inevitabilmente, di Sam. Chissà se riesco ancora a fare centro con uno di questi. Prendo qualche coltello e mi metto in posizione. Concentrazione, è tutto quello che ci vuole. Per prima cosa si mira al cuore. Un respiro profondo, rilasso le spalle e prendo la mira. Se fosse stato un avversario vero non starebbe ancora in piedi. La testa è il secondo obiettivo, sento la mente che si svuota mentre il sibilo del coltello fende l'aria e raggiunge il bersaglio. Il terzo lo segue a ruota e colpisce la pancia, ormai con movimenti più sicuri e una mano più ferma. Me ne rimane solo uno da lanciare ma una voce alle mie spalle mi interrompe.

"Nostalgia dei tuoi giocattoli?"

"Vincitore una volta, Vincitore per sempre" gli rispondo con un tono sicuro e un sorrisetto mentre mi giro a guardarlo, ma in realtà non mi aspettavo di incontrare Brutus qui. Non ho idea di cosa ci faccia, ma d'altronde quasi non ho idea del perché io sono qui. Accompagno la mia frase col lancio dell'ultimo coltello, colpendo l'inguine della sagoma. Di solito fa un certo effetto sugli uomini. Lui mi rivolge un sorriso beffardo mentre si avvicina.

"Perché invece di startene al tavolo dei bambini non passi a quello degli adulti? Mi sembra l'occasione perfetta per mantenere una certa promessa... Dimostrami che puoi mettermi al tappeto quando vuoi" mi provoca appoggiato ad uno degli espositori di coltelli mentre io cerco di richiamare alla mente ciò di cui sta parlando. Probabilmente è qualcosa che ho detto durante la festa al Distretto Due, quando avevo già bevuto troppo. Comunque sia, non posso tirarmi indietro, ne va della mi reputazione e con i Giochi imminenti non posso permettermi che Brutus vada a raccontare agli Sponsor che mi sono tirata indietro perché sono una ragazzina fifona.

"Scegli un'arma e cominciamo" gli dico facendo un gesto circolare col braccio ad indicare le varie armi che ci circondano.

"Dimentica i tuoi giocattoli e vieni a sederti al tavolo dei grandi" mi risponde però lui con un ghigno mentre si dirige verso il ring. Spero stia scherzando. Non ho possibilità di battere Brutus in un corpo a corpo disarmata, lui è almeno il doppio di me, ma non ho scelta, devo raccogliere la sfida per forza.

Appena mettiamo piede sul ring è evidente che non è un allenamento, facciamo sul serio e lui parte subito all'attacco. Sono più veloce e leggera di lui e riesco a schivare molti dei suoi colpi, ma non tutti, e sento qualche costola scricchiolare sotto un suo pugno. Lui approfitta del mio momento di distrazione per bloccarmi un braccio dietro la schiena, ma io faccio leva proprio su quello per saltare e dargli una testata sul naso. Da come mi lascia andare e si porta le mani alla faccia deduco di avergli fatto parecchio male, quindi ne approfitto per caricarlo e mandarlo a sbattere contro uno degli angoli. Tuttavia questa mossa sembra averlo fatto ripredere, più che danneggiarlo, e punta di nuovo verso di me. Lo schivo una prima volta e mi preparo al suo secondo attacco quando qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce. Ci voltiamo entrambi e vedo un'imprecazione morire sulle labbra di Brutus quando vediamo Atala, il capo dei Trainer, fissarci con un'espressione abbastanza contrariata e un sopracciglio alzato. I tributi con lei ci guardano, alcuni impauriti altri elettrizzati all'idea di vedere un vero scontro tra Vincitori. Ariel ha la bocca schiusa e una faccia incredula, mentre vedo Marcus guardami sorridente e fare un gesto di approvazione.

"Non ringraziateci per la dimostrazione pratica, è stato un piacere" ci congeda Brutus col suo solito tono insopportabile e spocchioso e ci defiliamo prima che lei possa dirci qualcosa. In infermeria scopro di avere una costola incrinata, ma nulla di più, domani dovrei già stare bene con le medicine che mi hanno dato. Il naso del mio avversario non è rotto, anche se ci sono andata molto vicina, ma riescono a sistemargli anche quello. Siamo seduti su una panchina fuori dall'infermeria, io col ghiaccio premuto sul torace e lui sul naso.

"I tuoi sono interessati ad un'alleanza?" mi chiede di punto in bianco e io intuisco di essermi dopotutto guadagnata la sua stima, se così si può dire.

"Il ragazzo sì, gli dirò della tua proposta e vedrò che mi dice, in serata dovrei già farti avere una risposta. Con la ragazza invece-"

"Snow te l'ha proprio messo in quel posto, non è vero?" mi chiede con un sorriso amaro mentre toglie il pacchetto di ghiaccio e lo lancia in uno dei cestini del corridoio, quello disegna una parabola nell'aria e atterra dentro il suo canestro improvvisato. Io imito il suo gesto e il mio ghiaccio va ad impilarsi sul suo. "Ci sono battaglie che non puoi vincere, nemmeno se sei un Vincitore per definizione" aggiunge dandomi una pacca sulla spalla. Non pensavo di sentire simili affermazioni proprio da lui, lo vedevo come uno molto più devoto alla Capitale ma col tempo sto scoprendo che ognuno di noi cerca di coprire come può le crepe di questa vita apparentemente perfetta.

Ho modo di chiacchierare ancora con Brutus quando andiamo a prendere un caffè al bar del Centro e quando torno ai nostri appartamenti alla Torre vorrei dare subito la notizia a Sapphire, ma lui mi sta già aspettando in salotto e mi precede. "Dimmi che gli hai fatto molto, ma molto male, ti prego" mi saluta, guardandomi con un tono supplichevole cercando di non ridere.

"Gli ho quasi rotto il naso" racconto, cercando di restare seria anche io. "E lui era così felice che ci ha offerto un'alleanza" aggiungo versando qualcosa da bere per entrambi.

"Qualcuno qui è bravo a fare il Mentore" si complimenta lui mentre brindiamo e ci sediamo sul divano, in attesa che tornino i nostri Tributi.

La cena trascorre tranquilla, parlando in generale di come è andata la prima giornata di allenamento. Marcus è un fiume in piena, ci parla di tutte le armi che ha provato, di quello che pensa degli altri Tributi e di quello in cui ha intenzione di esercitarsi domani. Ariel invece è taciturna come al solito e devo insistere parecchio prima che ci racconti brevemente della sua esercitazione alle postazioni di sopravvivenza. Amarillis le dice che è stata un'ottima mossa iniziare con quelle e cerca in tutti i modi di farle tornare un po' il buonumore. Lo so che lo fa perché sa che Ariel è mia amica ed è triste per me, me l'ha detto Ganymedes. Dopo la Mietitura era molto triste e pensava anche che io potessi essere arrabbiata con lei per aver estratto il nome di Ariel. Probabilmente in quella boccia c'era soltanto il nome di Ariel, ma non voglio dirglielo, mi limito a farle capire con piccoli gesti affettuosi che tra noi non è cambiato nulla.

"Come vi sembrano i Tributi del Due?" chiedo ad un certo punto spostando lo sguardo da uno all'altra.

"Sono in gamba, senza dubbio" mi risponde Marcus, non che la cosa mi stupisca molto. "Ma non sono impossibili da battere, ce la possiamo fare."

"Gira voce che dopo la sconfitta dell'anno scorso Brutus abbia selezionato i due diciottenni più meritevoli e li abbia allenati per tutto l'anno, quindi state attenti coi giudizi, potrebbero non stare mostrando tutte le loro capacità" li informa Sapphire, serio.

"Ma lo può fare? Insomma, è una cosa legale?" gli chiedo basita.

"Ovviamente no, ma si sa che al Due non tengono molto conto delle regole" sbotta Amarillis acida.

"Sono interessati ad un'alleanza" spiego io e per un attimo cala il silenzio. "Vi interessa?"

"Certo che ci interessa, saranno dei validi alleati, no?" risponde Marcus guardando Ariel in attesa di una sua risposta.

"Come vuoi, scegli tu" si limita a rispondere lei con un'alzata di spalle. Non ci posso credere, io mi faccio quasi rompere una costola per procurarle un'alleanza e questa è la sua allegria.

"Non capisco, prima rompi il naso a Brutus e poi lui si vuole alleare?!" mi chiede Marcus, sbalordito.

"Restate al tavolo dei piccoli, ci sono dinamiche che ancora non capite" rispondo io cercando di imitare il tono di Brutus. "E comunque non gli ho rotto il naso, ci stavamo solo riscaldando" preciso ridacchiando, ma una fitta al torace mi ricorda che forse non dovrei fare troppo la sbruffona.

 

Il secondo giorno di training è passato e io non sono ancora riuscita a far uscire Ariel dal suo stato di apatia. Sta tutto il giorno fuori e la sera quando le potrei parlare lei si rifugia in camera sua subito dopo cena. Domani c'è anche la sessione privata e io non ho idea di quello che ha preparato. Credo che Sapphire si sbagli, sono il Mentore peggiore di sempre. Per ora me ne sto sul divano della sala tv con Marcus, abbiamo spento da poco senza trovare informazioni interessanti sugli avversari, penso dovremo aspettare le interviste. Stiamo ridendo dopo aver visto il color prugna scelto quest'anno da Caesar e io gli ho poggiato una mano sulla spalla senza neanche accorgermene. Lui mi si avvicina e prima che possa accorgermene l'atmosfera è cambiata e Marcus si sta pericolosamente avvicinando al mio viso. Lo vedo socchiudere e gli occhi e riesco ad allontanarlo giusto in tempo, prima che riesca a baciarmi.

"Non possiamo" gli dico soltanto mentre mi allontano un po' e lui mi rivolge uno sguardo risentito.

"Perché no?" chiede sbuffando, cercando di avvicinarsi di nuovo.

"Perché sono il tuo Mentore, non sarebbe appropriato" gli rispondo con una risatina mentre mi alzo per mettere distanza tra di noi.

"Siamo coetanei!" mi dice lui basito.

"Ti dico che non si può, fattene una ragione, playboy!" ripeto e gli do un bacio sulla guancia per poi andare in camera mia. Gli ormoni giocano brutti scherzi quando sei sotto pressione, me lo ricordo bene. Mi metto a letto e sto per spegnere la luce quando suona il telefono. Riconosco il numero dell'interno del secondo piano e sollevo la cornetta.

"Mi sono già messa a letto, parla in fretta" sbuffo. Di norma sarei più gentile, ma Brutus apprezza di più quando sei diretto che quando sei gentile.

"Tutta sola?" mi chiede e posso quasi vedere il suo ghigno.

"Meglio sola che male accompagnata" rispondo a tono mentre sprofondo nei cuscini morbidi.

"Mi ha chiamato Odair, propone un'alleanza tra Distretti favoriti" mi spiega, ma io non capisco perché chiama me.

"E quindi? La gestisci tu questa cosa, no?"

In realtà non ho idea di come si gestisca un'alleanza tra i Mentori, avrei dovuto chiedere a Sapphire.

"Sì, ma visti i vostri trascorsi volevo prima sapere se a te andava bene averlo tra i piedi quell'idiota" mi dice come se stessimo parlando di una cosa ovvia, mentre devo ammettere che io non mi sarei mai aspettata tanto riguardo da parte sua. Forse Finnick gli sta ancora più antipatico di me.

"Sei gentile..." rispondo e mi sfugge un sorriso sincero. "Ma per me va bene, è lavoro. Basta che me lo fai vedere il meno possibile."

"Lo dobbiamo sopportare a vicenda!" esclama ridendo e io lo seguo. La conversazione termina lì, ci auguriamo la buonanotte e lui mi dice che parlerà con Finnick domani. Brutus non è tipo da molte parole, ma abbiamo stabilito questa specie di tregua amichevole e a me va bene.

 

Sono da poco andati in onda i punteggi della sessione individuale e io e Sapphire siamo stati più di mezz'ora a tirare le somme. I Tributi di Brutus hanno avuto entrambi un undici e c'è da dire che non ci aspettavamo di meno, pare proprio che le voci fossero vere. Marcus ha preso un dieci e non possiamo che dirci soddisfatti, è un ottimo punteggio. Ariel invece ha avuto un otto, che nei Distretti favoriti non è un punteggio molto alto, ma mostrando solo capacità nelle tecniche di sopravvivenza è difficile avere di più. Mi ha evitato in tutti i modi sta mattina quindi non sono riuscita a darle i miei consigli, Marcus mi ha detto che gli ha confidato di non aver mostrato niente che avesse a che fare con le armi. Domani sarà il giorno delle interviste e ho chiesto ad Amarillis di prepararla, come aveva fatto con me, e lei è stata molto felice di sapere che ho apprezzato il suo aiuto, visto che l'anno scorso le ho urlato contro dandole della cretina o una cosa del genere.

Busso alla porta di Ariel e lei non risponde, ma sta volta insisto. Alla fine viene ad aprirmi e io entro, andando a sedermi in un angolo del letto, lei si siede dalla parte opposta. "Quando sarai nell'arena stai con gli altri Favoriti. Procurati un'arma, quella che sai usare meglio, e non separartene mai. Quando sarete rimasti soltanto voi o quasi, approfitta di un turno di guardia notturno per andartene. Porta con te acqua e provviste e nasconditi, nasconditi meglio che puoi. Aspetta che si ammazzino tra di loro e sarai tu la Vincitrice" le spiego senza guardarla, fissando un punto indefinito del pavimento.

"Così quando tornerò a casa sarò quella che si è nascosta, bella vittoria. I tuoi amici non mi accetteranno mai" mi risponde con un tono a metà tra l'acido e lo sconsolato.

"L'importante è uscirne Ariel, non importa come. E noi siamo come una famiglia, ti accettiamo in ogni caso" le rispondo con mezzo sorriso.

"Mi dispiace essere stata una pessima amica, non sono riuscita a capire come dovevi sentirti. Ora che sono qui e sto vivendo sulla mia pelle tutto, penso all'arena e a cosa hai passato... Mi dispiace non esserti stata vicina" mi dice mentre si avvicina al mio angolo.

"Nell'arena ho fatto cose che non ti puoi scordare e provato sensazioni che mi perseguiteranno per sempre, ma ti auguro di trovarti nella stessa situazione, perché significherà che sei tornata."

La abbraccio e spero davvero che lei ce la metta tutta per uscirne viva. "Farò del mio meglio per aiutarti ma tu devi impegnarti e non scoraggiarti mai o gettare la spugna, chiaro?"

Lei annuisce e ricambia il mio abbraccio. Sto per andarmene ma lei mi prende la mano e mi ferma. "Stella... Se io non dovessi tornare, se non dovessi farcela... Tu non ti abbattere, non ti fare distruggere di nuovo. Continua con la tua vita e dai il meglio di te, ok? Non voglio che passi le giornate in casa a deprimerti come quando hai dovuto elaborare il lutto di Sam. Vai avanti, anche per me, capito?"

Non c'è tristezza nella sua voce, forse una nota di rassegnazione che mi fa pizzicare gli occhi. La abbraccio e le dico che le voglio bene, poi la lascio riposare. Ha ancora una giornata dura da affrontare prima di pensare all'arena e non voglio che si distragga con pensieri tristi.

 

Le interviste si sono concluse da poco e siamo tutti abbastanza soddisfatti, Caesar Flickerman sa fare bene il suo lavoro, non c'è dubbio. Marcus non ha avuto problemi ad apparire pericoloso e divertente al tempo stesso, non che pensavo ne avrebbe avuti. Ariel invece era più timida ma Caesar l'ha messa abbastanza a suo agio, chiedendole della nostra amicizia e di cosa pensasse della Capitale, senza metterle troppa ansia parlando dei Giochi. Domani è il gran giorno e dovremmo tutti andare a letto presto, anche se dubito che riusciremo a dormire, per questo mi stupisco di vedere ancora la luce accesa in sala tv quando finisco di parlare con Ganymedes del vestito per domani. Faccio capolino dalla porta e scopro che ad essere ancora sveglio è Marcus, che sta guardando una replica delle interviste.

"Non è che guardandolo all'infinito diventerai più affascinante" lo prendo in giro andando a sedermi vicino a lui.

"Si può essere più affascinanti di così?" mi chiede indicando la tv, mentre sta andando in onda la sua intervista.

"Si può sempre fare di meglio" gli rispondo e lui ridacchia e spegne.

"Ultimi consigli per domani?"

"Non perdere la lucidità, mantieni la concentrazione e uccidili tutti."

"Anche Ariel?" mi chiede con un tono un po' stupito voltandosi a guardarmi.

"Mi hai chiesto un consiglio e questo è il mio consiglio da Mentore" gli rispondo con un sorriso.

"Sai, pensavo avresti lasciato lei a Sapphire, visto che è quello con più esperienza e avrebbe potuto aiutarla più facilmente, senza offesa..."

"È il motivo per cui ho chiesto a Sapphire di fare da Mentore a te, veramente" gli spiego suscitando il suo stupore.

"Quindi punti su di me? Nonostante Ariel sia tua amica?"

"Io qui sono un Mentore, niente favoritismi agli amici, non sarebbe-"

"Appropriato" completa lui ed entrambi ridiamo. "Posso chiederti un'altra cosa?"

Io annuisco. Mi chiedo cosa passi per la mente di questo ragazzo, io ero terrorizzata la sera prima dell'inizio dei Giochi. "Ci sono buone possibilità che io muoia in quell'arena. Quindi... Posso avere un bacio? Potrebbe essere la mia ultima occasione per baciare una ragazza" mi chiede con falso candore e io credo di avere un'espressione sbalordita.

"Un bacio sulla guancia?" chiedo ridendo.

"Un bacio vero, non fare la taccagna!" mi risponde ed entrambi scoppiamo di nuovo a ridere. C'è da dire che questo ragazzo sa gestire bene lo stress se riesce a pensare a queste cose, potrebbe essergli utile nell'arena. Credo di non potermi tirare indietro, diciamo che se l'è meritato, dopotutto. Sono mesi che non bacio più qualcuno, spero di esserne ancora in grado. Gli passo una mano tra i capelli e lo attiro a me, posando le mie labbra sulle sue e baciandolo lentamente mentre sento una familiare scarica di adrenalina lungo la schiena, ma quando lui si fa più vicino e prova a stringermi, interrompo il bacio e mi allontano un po'.

"Abbiamo detto solo un bacio!" lo ammonisco ridacchiando e mettendo altra distanza tra noi due mentre lui alza le mani in segno di resa.

"Va bene, va bene, ma se dovessi uscire da quell'arena tu vieni a cena con me" mi propone con un  tono fermo che mi fa sorridere.

"Pensa a vincere intanto" gli dico mentre mi alzo e metto a posto il telecomando della tv. Se Amarillis trova qualcosa fuori posto rischia l'infarto.

"Prometti!"

"Prometto" gli rispondo con un sorriso per poi augurargli la buonanotte e tornare nella mia stanza. Dovrei smetterla di sentirmi attratta da ragazzi che hanno buone probabilità di morire, non mi fa bene alla salute.

 

L'atmosfera al Centro di Controllo è tesa ed eccitata. Gli Spnsor sono in prima fila sotto gli schermi per seguire al meglio il bagno di sangue e decidere su chi puntare. Noi Mentori siamo un po' più sparpagliati ma comunque pronti a fiondarci su di loro non appena ci sarà chiara la situazione dei nostri Tributi. Ganymedes ha dato il meglio di sé col vestito, se così possiamo chiamare la gonna vaporosa e il top che indosso, e vari Sponsor non mi hanno risparmiato le loro occhiate lussuriose. Il conto alla rovescia parte e finalmente viene inquadrata l'arena. È un immenso deserto e non voglio ancora pensare a quante creature pericolose si annidano sotto quella distesa sconfinata di sabbia. La Cornucopia è posizionata al centro di un'oasi lussureggiante con palme e acqua in abbondanza, mentre nel resto dell'arena sono sistemate piccole oasi che possono comunque essere usate da rifugio, se un Tributo riesce a raggiungerle senza morire di sete o a causa di altro.

Allo scadere dei sessanta secondi i sei Favoriti non risparmiano le uccisioni e dopo il bagno di sangue da ventiquattro che erano, i Tributi sono rimasti in dodici e al momento devo preoccuparmi solo della metà di loro. Prevedo dei Giochi veloci, anche se sono preoccupata di ciò che potrebbe succedere nel gruppo dei Favoriti non appena gli avversari esterni inizieranno a scarseggiare.

Ariel al momento è al sicuro e suppongo lo resterà per un po'. A noi Mentori adesso tocca corteggiare gli Sponsor per far arrivare qualcosa da mangiare, visto che il cibo, contrariamente all'acqua, non è stato fornito in abbondanza. Prendo sottobraccio Publius McEntire, uno degli Sponsor di punta, e mi faccio offrire da bere. Si comincia a lavorare. 

 

 

 

Author’s Note.- Ciao a tutti! Sta volta ci ho messo di meno a scrivere il capitolo, ero stranamente ispirata XD Spero vi piaccia, anche se entreremo nel vivo dei giochi dal prossimo. Vi presento Ariel e Marcus, io me li immagino così :3

Questi sono i vestiti della sfilata e questi quelli dell’intervista, mentre questo qui è il vestito di Stella per la sua prima giornata da Mentore.

Vi ringrazio come sempre per continuare a seguire questa storia e vi do appuntamento al prossimo capitolo <3

  
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