The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
6 - Un posto al tavolo dei grandi
Quando
io e Sapphire ci sediamo a tavola, Amarillis sta già
chiacchierando con Ariel e
Marcus, i nostri Tributi per i Sessantottesimi Hunger Games, provando a
metterli a loro agio. Ariel è taciturna e ha l'espressione
di una che vuole
fuggire a rintanarsi nella sua stanza mentre Marcus sembra spigliato e
intenzionato a conquistare la nostra Accompagnatrice. Per un po'
restiamo in
silenzio, diamo modo ai ragazzi di rifocillarsi e di stare un
tranquilli, ma
dopo una decina di minuti decido di rompere il silenzio.
"Allora,
ragazzi... Perché non ci parlate un po' di voi? Avete
già qualche idea su come
muovervi durante i Giochi o c'è qualcosa che volete
chiederci? Rompiamo un po'
il ghiaccio!" esordisco, cercando di avere un tono incoraggiante,
accompagnandolo con un ampio sorriso. Ariel alza lo sguardo dal suo
stufato e
lo posa su di me per qualche istante, poi scuote la testa come se fossi
pazza e
torna a mangiare. Marcus invece posa la forchetta e si pulisce la
bocca,
alzando lo sguardo su di noi.
"Io
pensavo di cercare di capire che tipi sono i miei avversari durante il
training, per farmi un'idea di chi dovrò affrontare
nell'arena. Mi sono
allenato durante e sono pronto a fronteggiare chiunque, ma non escludo
che sia
così anche per gli altri" dice, accompagnando le sue parole
con un sorriso
scherzoso. Non mi sono ancora fatta un'idea su che tipo sia questo
ragazzo, ma
una cosa è certa, ci tiene a fare bella figura con i suoi
Mentori.
"E
pensi di allearti con qualcuno o..." credo che per Sapphire sia la
prima volta
che fa questa domanda, prima di me penso desse per scontata un'alleanza
tra
Favoriti, ma dopo l'anno scorso vorrà vagliare tutte le
possibilità.
"Voglio
allearmi" risponde subito il ragazzo. "Non tutti siamo in gamba come
Stella" aggiunge, spostando lo sguardo da Sapphire a me con un sorriso.
Ruffiano. "Pensavo di scegliere qualcuno bravo, ma che comunque non
costituisca un problema se e quando dovrò eliminarlo.
Qualcuno che mi aiuti a
battere i Tributi più forti di me, ma che non costituisca
una minaccia una
volta terminata l'alleanza" spiega dopo essere tornato serio e noto che
Sapphire è soddisfatto. Senza dubbio il ragazzo è
un Tributo valido.
"E
tu non ci dici niente?" chiedo ad Ariel, provando ad essere
incoraggiante.
Voglio che si faccia notare anche lei, è fondamentale nei
Giochi e le conviene
iniziare a farlo da subito.
"Non
ho ancora pensato a niente" risponde soltanto, con un'alzata di spalle,
per poi riabbassare lo sguardo sul piatto.
"E
avete già esperienza con le armi, qualche preferenza?"
chiedo cambiando
discorso e provando a rianimare la conversazione.
"Sono
bravo con le lame" risponde pronto Marcus con un sorriso compiaciuto.
"Che
tipo di lame?" gli chiede Sapphire.
"Ogni
tipo di lame" dice sicuro di sé con un guizzo di vanto negli
occhi. Questo
ragazzo ci sa fare, è innegabile.
"Qualcos'altro?"
lo incalza il mio collega, evidentemente soddisfatto del nostro Tributo.
"Sono
bravo con la frusta. So che magari potrebbe essere inusuale, ma sono
davvero
bravo. Posso bloccare gli avversari, ucciderli anche, cacciare... Se
riuscissi
ad ottenerne una nell'arena sarebbe grandioso."
"Tu
dimostra agli Strateghi che sei bravo e molto probabilmente ci
sarà una frusta
ad attenderti alla Cornucopia" rispondo con un sorriso rassicurante.
"E tu Ariel?" provo a coinvolgerla di nuovo.
"Non
sono molto brava con le armi" risponde semplicemente lei e io devo
trattenermi dall'impulso di schiaffeggiarla.
"Conosco
vari Vincitori che hanno vinto pur non sapendo maneggiare un'arma"
risponde Sapphire cercando di avere un tono incoraggiante.
Chiacchieriamo
ancora un po', Amarillis parla della Capitale, Marcus fa di tutto per
fare
bella impressione e Ariel rimane in silenzio rimasticando la sua cena.
Dopo un
po' gli altri si ritirano nei loro scompartimenti e restiamo soltanto
io e
Sapphire.
"Scegli
liberamente con chi ti senti a tuo agio, io prenderò
l'altro" mi dice,
riferendosi al fatto che ognuno di noi deve dedicarsi a seguire un
Tributo.
"Sono sicuro sarai un ottimo Mentore, sta sera sei stata bravissima"
aggiunge mentre si alza e mi scompiglia i capelli, per poi avviarsi
verso il
suo scompartimento. Poco dopo decido di avviarmi anch'io ma mentre sto
aprendo
la porta pregustando già il letto, una voce mi chiama.
"Stella?
Potrei parlarti un attimo?"
Mi
giro e vedo Marcus fare capolino dalla sua stanza così
faccio dietrofront e lo
raggiungo. Lui si siede sul letto e io prendo la poltroncina poco
distante,
tirando su le gambe stanche per la lunga giornata sui tacchi.
"Dimmi
pure" lo incoraggio sorridendo.
"Ecco
vedi... Non è che Sapphire non sia fantastico, ma...
C'è un aura di mito
attorno a lui, Vincitore della prima Edizione della Memoria, Mentore
dell'ultima Vincitrice... E poi è più grande...
Mi intimorisce un po', penso di
riuscire a parlare più liberamente con te. Sei una
Vincitrice e sei
incredibile, ma almeno hai la mia età, non so se mi
spiego..." mi dice
abbozzando un sorriso imbarazzato.
"Puoi
parlare liberamente con me, chiedimi tutto quello che vuoi sapere" gli
rispondo sperando di metterlo a suo agio. Non immaginavo fosse un tipo
timido,
ma d'altronde non lo conosco e il suo comportamento di sta sera a cena
potrebbe
essere solo un modo per mostrarsi al meglio.
"Volevo
solo sapere... Com'è l'arena? Devo andarci, quindi vorrei
sapere cosa
aspettarmi. Tu ci sei stata l'anno scorso, com'è
lì dentro?"
Il
suo sguardo è diventato serio e posso percepire la sua
ansia. "Vuoi che ti
indori la pillola o vuoi la verità?" gli chiedo con mezzo
sorriso.
"La
verità, voglio essere preparato" mi risponde sicuro.
"Quando
sei nell'arena passi ogni secondo allerta, persino quando dormi o mangi
ti
chiedi se quelli sono i tuoi ultimi minuti di vita, se stai per morire
a causa
di qualcuno o qualcosa. Non abbassi mai la guardia e la paura non passa
mai. Ti
sembra di impazzire, sei in balia di tutto. E pensi spesso di mollare
tutto,
pensi che non ce la farai, che tanto è inutile continuare a
sopravvivere, ad
aggrapparti alla speranza, perché tanto, tra un paio d'ore,
arriverà qualcosa a
cui non saprai opporti."
Mentre
parlo tengo lo sguardo basso e liscio un pezzo di stoffa della gonna.
"Ma
non molli mai. Continui a stringere i denti fino alla fine, soffri e ti
sembra
di morire per il dolore, ma resisti. La posta in palio è
troppo alta per
mollare" concludo, tornando a guardarlo e ripensando a quello che mi ha
detto Gloss. Chissà se Marcus sarà un'eccezione.
"Com'è
uccidere qualcuno?" mi chiede diretto guardandomi negli occhi, ma noto
che
la domanda lo innervosisce.
"All'inizio
provi un senso di sollievo. Probabilmente quello che hai ucciso stava
provando
ad uccidere te, quindi sei felice di esserti salvato. Ma poi ti rendi
conto di
quello che hai fatto, piano piano arriva la consapevolezza che hai
privato
qualcun altro della sua vita, qualcuno che aveva degli amici, delle
passioni,
una famiglia che ha visto tutto. La sua espressione, il suo sguardo, ti
perseguitano. Ma poi va meglio, ti inizi a convincere che dovevi farlo,
che non
è colpa tua, che è il sistema che ti ha
costretto, e torni a dormire la notte.
Non tutte le notti e non sempre bene, ma col tempo va meglio" gli
rispondo
guardandolo sta volta, cercando di fargli capire che la vita va avanti
dopo i
Giochi, in modo diverso, certo, ma va avanti.
"Era
mio amico, sai?" mi chiede all'improvviso cambiando argomento mentre un
velo di quella che mi sembra nostalgia gli scende sugli occhi. "Trevor,
eravamo amici per la pelle" mi spiega, vedendo il mio sguardo confuso e
io
credo di essere sbiancata. "Quando si è offerto volontario
non avevamo
dubbi che avesse vinto. Sono andato a salutarlo, ho scherzato con lui.
Quella
biondina non è niente male, gli ho detto, scopatela se ci
riesci, magari muori
nell'arena e quella è l'ultima occasione che hai per darti
da fare" mi
racconta scuotendo la testa mentre gli angoli della bocca gli si alzano
in un
sorriso tra il divertito e l'amaro.
"Non
avrei mai pensato che non sarebbe tornato, non avevo nemmeno
considerato l'idea
e non l'ho neanche salutato bene..." dice
alzando gli occhi su di me e io riesco a leggere il dolore
nel suo
sguardo.
"Marcus,
mi dispiace... Io... Non avevo idea..."
"Non
ce l'ho con te, non fraintendermi. Hai fatto quello che dovevi, l'avrei
fatto
anche io, è solo che... Lui era il primo del corso... Ed
è morto. Ha commesso
un errore da principiante e si è fatto ammazzare, lo
stronzo. Anche io sono il
primo del corso quest'anno. E se perdo la testa, se abbasso la guardia?
Se
commetto un errore o trovo una come te?" mi chiede con la voce
incrinata
dalla paura.
"Beh,
per tua fortuna non ci sono molti come me là fuori, quindi
fai del tuo meglio e
rimani concentrato. Si tratta solo di un paio di settimane. Non sei
impazzito
per diciotto anni, puoi restare sano e calmo per un altro po'. Mantieni
la
lucidità e ne uscirai. Hai capito?"
Ho
provato ad essere incoraggiante e a fargli forza, è un bravo
ragazzo ed è spaventato,
come dargli torto? Andrà a combattere e ad ammazzare gente,
per quanto provi a
mostrarsi a suo agio, nella testa avrà mille dubbi. Annuisce
e mi rivolge un
sorriso riconoscente.
"E
ora vedi di dormire, domani ti attende una giornata pesante" gli
consiglio
dandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo a quella che spero per
lui sarà una
bella dormita. La luce in camera di Ariel è già
spenta quindi non provo neanche
a bussare, me ne vado a letto, cercando di non pensare che domani
sarò di nuovo
a Capitol City.
La
mattina dopo mi sveglio con una doccia calda e dopo essermi vestita
vado a
bussare a Sapphire. Lui mi apre con ancora la camicia sbottonata e una
delle
sue stravaganti cravatte sciolta attorno al collo. Indugio un attimo
sui
muscoli tonici che si intravedono dalla camicia e penso che Eve sia una
donna
fortunata. Voglio anch'io un marito che arrivi a sessant'anni con un
fisico così.
"Sei
un fanatico della palestra come Gloss?" gli chiedo scherzando mentre mi
fa
entrare e vado a sedermi sul letto sfatto.
"Noi
Vincitori dobbiamo sempre essere al meglio, lo sai" mi risponde con lo
stesso tono scherzoso.
"Sono
venuta a dirti che ho preso una decisione" gli dico, non volendo
indugiare
oltre. "Prendo Ariel."
Lui
sorride. "Lo immaginavo. Siete amiche, mi aspettavo decidessi di
seguire
lei."
"Veramente
io e Ariel siamo ai ferri corti da un po' e qualche tempo fa abbiamo
litigato.
Non è per questo che l'ho scelta. Marcus è in
gamba e ha buone possibilità di
vincere, per questo voglio che lo segua tu. Sei il migliore, tra noi
due sei
quello più esperto e voglio che abbia tu il Tributo con
più speranze di
sopravvivere."
"Stella,
ascolta... Se tra te e Marcus c'è intesa e tu vuoi seguirlo,
non
sottovalutarti. Avrai gli Sponsor ai tuoi piedi, puoi aiutarlo a
vincere"
mi dice venendo a sedersi accanto a me.
"Ho
preso la mia decisione, Sapphire, sono sicura" gli rispondo con un tono
fermo per poi alzarmi. "Ci vediamo a colazione, non fare tardi" lo
ammonisco con un sorrisetto mentre esco e vado nella sala dove
mangiamo. Al
tavolo della colazione ci sono soltanto Ariel e Amarillis, Marcus
ancora non si
vede. Mi siedo e auguro il buongiorno ad entrambe ma restiamo tra donne
per
poco perché Marcus ci raggiunge.
Augura
una buona giornata e fa il giro del tavolo per andare a sedersi al suo
posto,
fermandosi prima a fare un baciamano all'Accompagnatrice. Lei lo adora,
si vede
lontano un miglio.
"Come
sta Gany, Amarillis?" le chiedo ridacchiando e lei mi rivolge una
smorfia
fintamente offesa. Non posso punzecchiarla oltre perché
arriva anche Sapphire e
iniziamo a fare colazione. Poco dopo riconosco il paesaggio fuori dal
finestrino e Amarillis annuncia che stiamo arrivando alla Capitale. Non
appena
il vociare dei Capitolini curiosi ci raggiunge Sapphire incoraggia i
ragazzi ad
affacciarsi e Marcus segue subito il consiglio iniziando a salutare e a
sorridere. Ariel invece rimane a bere il suo tè. La guardo
con insistenza finché,
sbuffando, non si alza e va a salutare di malavoglia anche lei.
Accidenti,
io cerco di farle capire in tutti i modi che deve iniziare
già da ora a fare
qualcosa, ma lei sembra essersi arresa ancor prima di cominciare. Se
non inizia
a giocare bene le sue carte non vedo molte possibilità per
lei, né nell'arena né
in tutto ciò che la precede.
Quando
arriviamo alla Torre del Centro di Addestramento i ragazzi vengono
mandati dai
loro Preparatori e noi abbiamo praticamente la giornata libera. Poco
dopo
Ganymedes ci raggiunge e io sono davvero felice di vederlo. Amarillis
ci lascia
soli perché deve organizzare qualcosa come al solito e
Sapphire va a telefonare
ad Eve. Noi restiamo un po' a chiacchierare seduti sul mio letto
guardando
qualche spezzone sui Giochi alla tv e poi lui torna efficiente come al
solito e
mi poggia sul letto delle custodie per abiti.
"Ti
ho portato dei vestiti per quando andrai al Centro di Controllo. Lo so
che mi
dirai che sono scomodi e poco coprenti, ma devi accattivarti gli
Sponsor"
mi spiega mente inizia a sistemarli nel mio armadio. Penso di non avere
scelta,
dopotutto il mio stilista non ha mai sbagliato un colpo.
La
mia fiducia in lui non viene smentita durante la sfilata dei carri,
dove
presenta i nostri tributi con dei meravigliosi vestiti di piume
arricchiti da
abbondanti gioielli. Vengono acclamati dal pubblico e, a mio parere ma
non
solo, lo dicono anche le varie trasmissioni di moda, Ganymedes si
riconferma il
migliore tra gli stilisti dei Giochi. Questa prima giornata capitolina
si è conclusa,
ma sarà da domani che inizierà il vero lavoro.
La
prima mattina di training si è conclusa e i Tributi sono
stati portati nella
sala mensa. Mi chiedo come si siano comportati Ariel e Marcus, che tipo
di
strategia abbiano scelto, ma temo che dovrò aspettare sta
sera per scoprirlo.
Mi aggiro tra le postazioni vuote, con tutte le loro armi e
attrezzature varie
in ordine, e mi fa uno strano effetto tutta questa calma. Non so
perché sono
venuta qui, cosa volevo vedere o provare. So solo che mi stavo
annoiando alla
Torre di Controllo, così ho deciso di andare a fare due
passi, che mi hanno
portata qui. Dal momento che per un paio d'ore i ragazzi non ci saranno
ho
avuto il permesso di fare un giro, non si rifiuta una cortesia ad una
Vincitrice.
Passo
un dito sulla parte piatta di una lama e nella mia mente si affollano i
ricordi
del mio training e, inevitabilmente, di Sam. Chissà se
riesco ancora a fare
centro con uno di questi. Prendo qualche coltello e mi metto in
posizione.
Concentrazione, è tutto quello che ci vuole. Per prima cosa
si mira al cuore.
Un respiro profondo, rilasso le spalle e prendo la mira. Se fosse stato
un
avversario vero non starebbe ancora in piedi. La testa è il
secondo obiettivo,
sento la mente che si svuota mentre il sibilo del coltello fende l'aria
e
raggiunge il bersaglio. Il terzo lo segue a ruota e colpisce la pancia,
ormai
con movimenti più sicuri e una mano più ferma. Me
ne rimane solo uno da
lanciare ma una voce alle mie spalle mi interrompe.
"Nostalgia
dei tuoi giocattoli?"
"Vincitore
una volta, Vincitore per sempre" gli rispondo con un tono sicuro e un
sorrisetto mentre mi giro a guardarlo, ma in realtà non mi
aspettavo di
incontrare Brutus qui. Non ho idea di cosa ci faccia, ma d'altronde
quasi non
ho idea del perché io sono qui. Accompagno la mia frase col
lancio dell'ultimo
coltello, colpendo l'inguine della sagoma. Di solito fa un certo
effetto sugli
uomini. Lui mi rivolge un sorriso beffardo mentre si avvicina.
"Perché
invece di startene al tavolo dei bambini non passi a quello degli
adulti? Mi
sembra l'occasione perfetta per mantenere una certa promessa...
Dimostrami che
puoi mettermi al tappeto quando vuoi" mi provoca appoggiato ad uno
degli
espositori di coltelli mentre io cerco di richiamare alla mente
ciò di cui sta
parlando. Probabilmente è qualcosa che ho detto durante la
festa al Distretto
Due, quando avevo già bevuto troppo. Comunque sia, non posso
tirarmi indietro,
ne va della mi reputazione e con i Giochi imminenti non posso
permettermi che
Brutus vada a raccontare agli Sponsor che mi sono tirata indietro
perché sono
una ragazzina fifona.
"Scegli
un'arma e cominciamo" gli dico facendo un gesto circolare col braccio
ad
indicare le varie armi che ci circondano.
"Dimentica
i tuoi giocattoli e vieni a sederti al tavolo dei grandi" mi risponde
però
lui con un ghigno mentre si dirige verso il ring. Spero stia
scherzando. Non ho
possibilità di battere Brutus in un corpo a corpo disarmata,
lui è almeno il
doppio di me, ma non ho scelta, devo raccogliere la sfida per forza.
Appena
mettiamo piede sul ring è evidente che non è un
allenamento, facciamo sul serio
e lui parte subito all'attacco. Sono più veloce e leggera di
lui e riesco a
schivare molti dei suoi colpi, ma non tutti, e sento qualche costola
scricchiolare
sotto un suo pugno. Lui approfitta del mio momento di distrazione per
bloccarmi
un braccio dietro la schiena, ma io faccio leva proprio su quello per
saltare e
dargli una testata sul naso. Da come mi lascia andare e si porta le
mani alla
faccia deduco di avergli fatto parecchio male, quindi ne approfitto per
caricarlo e mandarlo a sbattere contro uno degli angoli. Tuttavia
questa mossa
sembra averlo fatto ripredere, più che danneggiarlo, e punta
di nuovo verso di
me. Lo schivo una prima volta e mi preparo al suo secondo attacco
quando
qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce. Ci voltiamo entrambi
e vedo
un'imprecazione morire sulle labbra di Brutus quando vediamo Atala, il
capo dei
Trainer, fissarci con un'espressione abbastanza contrariata e un
sopracciglio
alzato. I tributi con lei ci guardano, alcuni impauriti altri
elettrizzati
all'idea di vedere un vero scontro tra Vincitori. Ariel ha la bocca
schiusa e
una faccia incredula, mentre vedo Marcus guardami sorridente e fare un
gesto di
approvazione.
"Non
ringraziateci per la dimostrazione pratica, è stato un
piacere" ci congeda
Brutus col suo solito tono insopportabile e spocchioso e ci defiliamo
prima che
lei possa dirci qualcosa. In infermeria scopro di avere una costola
incrinata,
ma nulla di più, domani dovrei già stare bene con
le medicine che mi hanno
dato. Il naso del mio avversario non è rotto, anche se ci
sono andata molto
vicina, ma riescono a sistemargli anche quello. Siamo seduti su una
panchina
fuori dall'infermeria, io col ghiaccio premuto sul torace e lui sul
naso.
"I
tuoi sono interessati ad un'alleanza?" mi chiede di punto in bianco e
io
intuisco di essermi dopotutto guadagnata la sua stima, se
così si può dire.
"Il
ragazzo sì, gli dirò della tua proposta e
vedrò che mi dice, in serata dovrei
già farti avere una risposta. Con la ragazza invece-"
"Snow
te l'ha proprio messo in quel posto, non è vero?" mi chiede
con un sorriso
amaro mentre toglie il pacchetto di ghiaccio e lo lancia in uno dei
cestini del
corridoio, quello disegna una parabola nell'aria e atterra dentro il
suo
canestro improvvisato. Io imito il suo gesto e il mio ghiaccio va ad
impilarsi
sul suo. "Ci sono battaglie che non puoi vincere, nemmeno se sei un
Vincitore per definizione" aggiunge dandomi una pacca sulla spalla. Non
pensavo di sentire simili affermazioni proprio da lui, lo vedevo come
uno molto
più devoto alla Capitale ma col tempo sto scoprendo che
ognuno di noi cerca di
coprire come può le crepe di questa vita apparentemente
perfetta.
Ho
modo di chiacchierare ancora con Brutus quando andiamo a prendere un
caffè al
bar del Centro e quando torno ai nostri appartamenti alla Torre vorrei
dare
subito la notizia a Sapphire, ma lui mi sta già aspettando
in salotto e mi
precede. "Dimmi che gli hai fatto molto, ma molto male, ti prego" mi
saluta, guardandomi con un tono supplichevole cercando di non ridere.
"Gli
ho quasi rotto il naso" racconto, cercando di restare seria anche io.
"E lui era così felice che ci ha offerto un'alleanza"
aggiungo
versando qualcosa da bere per entrambi.
"Qualcuno
qui è bravo a fare il Mentore" si complimenta lui mentre
brindiamo e ci
sediamo sul divano, in attesa che tornino i nostri Tributi.
La
cena trascorre tranquilla, parlando in generale di come è
andata la prima
giornata di allenamento. Marcus è un fiume in piena, ci
parla di tutte le armi
che ha provato, di quello che pensa degli altri Tributi e di quello in
cui ha
intenzione di esercitarsi domani. Ariel invece è taciturna
come al solito e
devo insistere parecchio prima che ci racconti brevemente della sua
esercitazione alle postazioni di sopravvivenza. Amarillis le dice che
è stata
un'ottima mossa iniziare con quelle e cerca in tutti i modi di farle
tornare un
po' il buonumore. Lo so che lo fa perché sa che Ariel
è mia amica ed è triste
per me, me l'ha detto Ganymedes. Dopo la Mietitura era molto triste e
pensava
anche che io potessi essere arrabbiata con lei per aver estratto il
nome di
Ariel. Probabilmente in quella boccia c'era soltanto il nome di Ariel,
ma non
voglio dirglielo, mi limito a farle capire con piccoli gesti affettuosi
che tra
noi non è cambiato nulla.
"Come
vi sembrano i Tributi del Due?" chiedo ad un certo punto spostando lo
sguardo da uno all'altra.
"Sono
in gamba, senza dubbio" mi risponde Marcus, non che la cosa mi stupisca
molto. "Ma non sono impossibili da battere, ce la possiamo fare."
"Gira
voce che dopo la sconfitta dell'anno scorso Brutus abbia selezionato i
due
diciottenni più meritevoli e li abbia allenati per tutto
l'anno, quindi state
attenti coi giudizi, potrebbero non stare mostrando tutte le loro
capacità"
li informa Sapphire, serio.
"Ma
lo può fare? Insomma, è una cosa legale?" gli
chiedo basita.
"Ovviamente
no, ma si sa che al Due non tengono molto conto delle regole" sbotta
Amarillis acida.
"Sono
interessati ad un'alleanza" spiego io e per un attimo cala il silenzio.
"Vi interessa?"
"Certo
che ci interessa, saranno dei validi alleati, no?" risponde Marcus
guardando Ariel in attesa di una sua risposta.
"Come
vuoi, scegli tu" si limita a rispondere lei con un'alzata di spalle.
Non
ci posso credere, io mi faccio quasi rompere una costola per procurarle
un'alleanza e questa è la sua allegria.
"Non
capisco, prima rompi il naso a Brutus e poi lui si vuole alleare?!" mi
chiede Marcus, sbalordito.
"Restate
al tavolo dei piccoli, ci sono dinamiche che ancora non capite"
rispondo
io cercando di imitare il tono di Brutus. "E comunque non gli ho rotto
il
naso, ci stavamo solo riscaldando" preciso ridacchiando, ma una fitta
al
torace mi ricorda che forse non dovrei fare troppo la sbruffona.
Il
secondo giorno di training è passato e io non sono ancora
riuscita a far uscire
Ariel dal suo stato di apatia. Sta tutto il giorno fuori e la sera
quando le
potrei parlare lei si rifugia in camera sua subito dopo cena. Domani
c'è anche
la sessione privata e io non ho idea di quello che ha preparato. Credo
che
Sapphire si sbagli, sono il Mentore peggiore di sempre. Per ora me ne
sto sul
divano della sala tv con Marcus, abbiamo spento da poco senza trovare
informazioni interessanti sugli avversari, penso dovremo aspettare le
interviste. Stiamo ridendo dopo aver visto il color prugna scelto
quest'anno da
Caesar e io gli ho poggiato una mano sulla spalla senza neanche
accorgermene.
Lui mi si avvicina e prima che possa accorgermene l'atmosfera
è cambiata e
Marcus si sta pericolosamente avvicinando al mio viso. Lo vedo
socchiudere e
gli occhi e riesco ad allontanarlo giusto in tempo, prima che riesca a
baciarmi.
"Non
possiamo" gli dico soltanto mentre mi allontano un po' e lui mi rivolge
uno sguardo risentito.
"Perché
no?" chiede sbuffando, cercando di avvicinarsi di nuovo.
"Perché
sono il tuo Mentore, non sarebbe appropriato" gli rispondo con una
risatina mentre mi alzo per mettere distanza tra di noi.
"Siamo
coetanei!" mi dice lui basito.
"Ti
dico che non si può, fattene una ragione, playboy!" ripeto e
gli do un
bacio sulla guancia per poi andare in camera mia. Gli ormoni giocano
brutti
scherzi quando sei sotto pressione, me lo ricordo bene. Mi metto a
letto e sto
per spegnere la luce quando suona il telefono. Riconosco il numero
dell'interno
del secondo piano e sollevo la cornetta.
"Mi
sono già messa a letto, parla in fretta" sbuffo. Di norma
sarei più gentile,
ma Brutus apprezza di più quando sei diretto che quando sei
gentile.
"Tutta
sola?" mi chiede e posso quasi vedere il suo ghigno.
"Meglio
sola che male accompagnata" rispondo a tono mentre sprofondo nei
cuscini
morbidi.
"Mi
ha chiamato Odair, propone un'alleanza tra Distretti favoriti" mi
spiega,
ma io non capisco perché chiama me.
"E
quindi? La gestisci tu questa cosa, no?"
In
realtà non ho idea di come si gestisca un'alleanza tra i
Mentori, avrei dovuto
chiedere a Sapphire.
"Sì,
ma visti i vostri trascorsi volevo prima sapere se a te andava bene
averlo tra
i piedi quell'idiota" mi dice come se stessimo parlando di una cosa
ovvia,
mentre devo ammettere che io non mi sarei mai aspettata tanto riguardo
da parte
sua. Forse Finnick gli sta ancora più antipatico di me.
"Sei
gentile..." rispondo e mi sfugge un sorriso sincero. "Ma per me va
bene, è lavoro. Basta che me lo fai vedere il meno
possibile."
"Lo
dobbiamo sopportare a vicenda!" esclama ridendo e io lo seguo. La
conversazione termina lì, ci auguriamo la buonanotte e lui
mi dice che parlerà con
Finnick domani. Brutus non è tipo da molte parole, ma
abbiamo stabilito questa
specie di tregua amichevole e a me va bene.
Sono
da poco andati in onda i punteggi della sessione individuale e io e
Sapphire
siamo stati più di mezz'ora a tirare le somme. I Tributi di
Brutus hanno avuto
entrambi un undici e c'è da dire che non ci aspettavamo di
meno, pare proprio
che le voci fossero vere. Marcus ha preso un dieci e non possiamo che
dirci
soddisfatti, è un ottimo punteggio. Ariel invece ha avuto un
otto, che nei
Distretti favoriti non è un punteggio molto alto, ma
mostrando solo capacità nelle
tecniche di sopravvivenza è difficile avere di
più. Mi ha evitato in tutti i
modi sta mattina quindi non sono riuscita a darle i miei consigli,
Marcus mi ha
detto che gli ha confidato di non aver mostrato niente che avesse a che
fare
con le armi. Domani sarà il giorno delle interviste e ho
chiesto ad Amarillis
di prepararla, come aveva fatto con me, e lei è stata molto
felice di sapere
che ho apprezzato il suo aiuto, visto che l'anno scorso le ho urlato
contro
dandole della cretina o una cosa del genere.
Busso
alla porta di Ariel e lei non risponde, ma sta volta insisto. Alla fine
viene
ad aprirmi e io entro, andando a sedermi in un angolo del letto, lei si
siede
dalla parte opposta. "Quando sarai nell'arena stai con gli altri
Favoriti.
Procurati un'arma, quella che sai usare meglio, e non separartene mai.
Quando
sarete rimasti soltanto voi o quasi, approfitta di un turno di guardia
notturno
per andartene. Porta con te acqua e provviste e nasconditi, nasconditi
meglio
che puoi. Aspetta che si ammazzino tra di loro e sarai tu la
Vincitrice"
le spiego senza guardarla, fissando un punto indefinito del pavimento.
"Così
quando tornerò a casa sarò quella che si
è nascosta, bella vittoria. I tuoi
amici non mi accetteranno mai" mi risponde con un tono a
metà tra l'acido
e lo sconsolato.
"L'importante
è uscirne Ariel, non importa come. E noi siamo come una
famiglia, ti accettiamo
in ogni caso" le rispondo con mezzo sorriso.
"Mi
dispiace essere stata una pessima amica, non sono riuscita a capire
come dovevi
sentirti. Ora che sono qui e sto vivendo sulla mia pelle tutto, penso
all'arena
e a cosa hai passato... Mi dispiace non esserti stata vicina" mi dice
mentre si avvicina al mio angolo.
"Nell'arena
ho fatto cose che non ti puoi scordare e provato sensazioni che mi
perseguiteranno per sempre, ma ti auguro di trovarti nella stessa
situazione,
perché significherà che sei tornata."
La
abbraccio e spero davvero che lei ce la metta tutta per uscirne viva.
"Farò
del mio meglio per aiutarti ma tu devi impegnarti e non scoraggiarti
mai o
gettare la spugna, chiaro?"
Lei
annuisce e ricambia il mio abbraccio. Sto per andarmene ma lei mi
prende la
mano e mi ferma. "Stella... Se io non dovessi tornare, se non dovessi
farcela... Tu non ti abbattere, non ti fare distruggere di nuovo.
Continua con
la tua vita e dai il meglio di te, ok? Non voglio che passi le giornate
in casa
a deprimerti come quando hai dovuto elaborare il lutto di Sam. Vai
avanti,
anche per me, capito?"
Non
c'è tristezza nella sua voce, forse una nota di
rassegnazione che mi fa
pizzicare gli occhi. La abbraccio e le dico che le voglio bene, poi la
lascio
riposare. Ha ancora una giornata dura da affrontare prima di pensare
all'arena
e non voglio che si distragga con pensieri tristi.
Le
interviste si sono concluse da poco e siamo tutti abbastanza
soddisfatti,
Caesar Flickerman sa fare bene il suo lavoro, non c'è
dubbio. Marcus non ha
avuto problemi ad apparire pericoloso e divertente al tempo stesso, non
che
pensavo ne avrebbe avuti. Ariel invece era più timida ma
Caesar l'ha messa
abbastanza a suo agio, chiedendole della nostra amicizia e di cosa
pensasse
della Capitale, senza metterle troppa ansia parlando dei Giochi. Domani
è il
gran giorno e dovremmo tutti andare a letto presto, anche se dubito che
riusciremo a dormire, per questo mi stupisco di vedere ancora la luce
accesa in
sala tv quando finisco di parlare con Ganymedes del vestito per domani.
Faccio
capolino dalla porta e scopro che ad essere ancora sveglio è
Marcus, che sta
guardando una replica delle interviste.
"Non
è che guardandolo all'infinito diventerai più
affascinante" lo prendo in
giro andando a sedermi vicino a lui.
"Si
può essere più affascinanti di così?"
mi chiede indicando la tv, mentre
sta andando in onda la sua intervista.
"Si
può sempre fare di meglio" gli rispondo e lui ridacchia e
spegne.
"Ultimi
consigli per domani?"
"Non
perdere la lucidità, mantieni la concentrazione e uccidili
tutti."
"Anche
Ariel?" mi chiede con un tono un po' stupito voltandosi a guardarmi.
"Mi
hai chiesto un consiglio e questo è il mio consiglio da
Mentore" gli
rispondo con un sorriso.
"Sai,
pensavo avresti lasciato lei a Sapphire, visto che è quello
con più esperienza
e avrebbe potuto aiutarla più facilmente, senza offesa..."
"È
il motivo per cui ho chiesto a Sapphire di fare da Mentore a te,
veramente" gli spiego suscitando il suo stupore.
"Quindi
punti su di me? Nonostante Ariel sia tua amica?"
"Io
qui sono un Mentore, niente favoritismi agli amici, non sarebbe-"
"Appropriato"
completa lui ed entrambi ridiamo. "Posso chiederti un'altra cosa?"
Io
annuisco. Mi chiedo cosa passi per la mente di questo ragazzo, io ero
terrorizzata la sera prima dell'inizio dei Giochi. "Ci sono buone
possibilità che io muoia in quell'arena. Quindi... Posso
avere un bacio?
Potrebbe essere la mia ultima occasione per baciare una ragazza" mi
chiede
con falso candore e io credo di avere un'espressione sbalordita.
"Un
bacio sulla guancia?" chiedo ridendo.
"Un
bacio vero, non fare la taccagna!" mi risponde ed entrambi scoppiamo di
nuovo a ridere. C'è da dire che questo ragazzo sa gestire
bene lo stress se
riesce a pensare a queste cose, potrebbe essergli utile nell'arena.
Credo di
non potermi tirare indietro, diciamo che se l'è meritato,
dopotutto. Sono mesi
che non bacio più qualcuno, spero di esserne ancora in
grado. Gli passo una
mano tra i capelli e lo attiro a me, posando le mie labbra sulle sue e
baciandolo lentamente mentre sento una familiare scarica di adrenalina
lungo la
schiena, ma quando lui si fa più vicino e prova a
stringermi, interrompo il
bacio e mi allontano un po'.
"Abbiamo
detto solo un bacio!" lo ammonisco ridacchiando e mettendo altra
distanza
tra noi due mentre lui alza le mani in segno di resa.
"Va
bene, va bene, ma se dovessi uscire da quell'arena tu vieni a cena con
me"
mi propone con un tono
fermo che mi fa
sorridere.
"Pensa
a vincere intanto" gli dico mentre mi alzo e metto a posto il
telecomando
della tv. Se Amarillis trova qualcosa fuori posto rischia l'infarto.
"Prometti!"
"Prometto"
gli rispondo con un sorriso per poi augurargli la buonanotte e tornare
nella
mia stanza. Dovrei smetterla di sentirmi attratta da ragazzi che hanno
buone
probabilità di morire, non mi fa bene alla salute.
L'atmosfera
al Centro di Controllo è tesa ed eccitata. Gli Spnsor sono
in prima fila sotto
gli schermi per seguire al meglio il bagno di sangue e decidere su chi
puntare.
Noi Mentori siamo un po' più sparpagliati ma comunque pronti
a fiondarci su di
loro non appena ci sarà chiara la situazione dei nostri
Tributi. Ganymedes ha
dato il meglio di sé col vestito, se così
possiamo chiamare la gonna vaporosa e
il top che indosso, e vari Sponsor non mi hanno risparmiato le loro
occhiate
lussuriose. Il conto alla rovescia parte e finalmente viene inquadrata
l'arena.
È un immenso deserto e non voglio ancora pensare a quante
creature pericolose
si annidano sotto quella distesa sconfinata di sabbia. La Cornucopia
è posizionata
al centro di un'oasi lussureggiante con palme e acqua in abbondanza,
mentre nel
resto dell'arena sono sistemate piccole oasi che possono comunque
essere usate
da rifugio, se un Tributo riesce a raggiungerle senza morire di sete o
a causa
di altro.
Allo
scadere dei sessanta secondi i sei Favoriti non risparmiano le
uccisioni e dopo
il bagno di sangue da ventiquattro che erano, i Tributi sono rimasti in
dodici e
al momento devo preoccuparmi solo della metà di loro.
Prevedo dei Giochi
veloci, anche se sono preoccupata di ciò che potrebbe
succedere nel gruppo dei
Favoriti non appena gli avversari esterni inizieranno a scarseggiare.
Ariel
al momento è al sicuro e suppongo lo resterà per
un po'. A noi Mentori adesso
tocca corteggiare gli Sponsor per far arrivare qualcosa da mangiare,
visto che
il cibo, contrariamente all'acqua, non è stato fornito in
abbondanza. Prendo
sottobraccio Publius McEntire, uno degli Sponsor di punta, e mi faccio
offrire
da bere. Si comincia a lavorare.
Author’s
Note.- Ciao a tutti! Sta volta ci ho messo di meno a scrivere il
capitolo, ero
stranamente ispirata XD Spero vi piaccia, anche se entreremo nel vivo
dei
giochi dal prossimo. Vi presento Ariel
e Marcus,
io me li immagino così :3
Questi
sono i vestiti della sfilata
e questi quelli dell’intervista,
mentre questo
qui
è il vestito di Stella per la sua prima giornata da Mentore.
Vi
ringrazio come sempre per continuare a seguire questa storia e vi do
appuntamento al prossimo capitolo <3