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Autore: Lady K    15/04/2015    2 recensioni
AU, ma non troppo: in questo mondo parallelo di Detective Conan tutti gli esseri umani sono accompagnati da piccole creature simili a gatti chiamate Nekodachi. I gatti come li conosciamo noi non sono mai esistiti.
Tutto ha inizio col Nekodachi di Conan. Mentre intorno a lui si diffondono i misteriosi Crazydachi, lui deve combattere con i suoi sentimenti.
Quello che prova è sbagliato? E' anche lui un Crazydachi, come Heiji o Jodie?
...E dopo un piccolo gesto, lì su quel divano, tutto cambiò...
Tributo alla AixConan, 1999-2004.
Rating giallo per la lieve presenza di sangue/ferite in alcune scene.
[FF restaurata: è stata ripulita da errori di grammatica/battitura/codice html e altro.
Lo stile di scrittura rimane comunque quello vecchio.]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Quasi tutti, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Pazzia assoluta: MODE ON!


The Nekodachi

Capitolo 10


-Ai-kun... sono riuscito a calmare Shinichi... ti vuole parlare...- chiamò Agasa da dietro la porta; ma da essa arrivavano solo i singhiozzi ormai deboli della scienziata.
Il Nekodachi del dottore ruotò le orecchie e guardò in alto verso il suo umano. L'uomo ricambiò l'occhiata e si rivolse al falso bambino accanto a lui con uno sguardo pieno di rimprovero. -Non dovevi urlarle quelle cose...-
Conan lo ignorò. -Haibara... mi spiace, io... io ti devo parlare, è urgente.-
Aspettò qualche istante, tuttavia i lamenti di Ai non accennavano a smettere. Agasa ebbe uno scatto improvviso. -Ora basta, adesso me la vedo io... Ai-kun, sto entrando... Shinichi, tu aspetta qui.-
Il piccolo detective lo osservò mentre entrava lentamente e socchiudeva la porta. Non aveva mai visto il suo anziano amico così agitato. Ma era ovvio, era preoccupato per Ai. Lei era diventata come una figlia per lui... Chissà se Ai lo aveva capito... E invece cosa sono io per Haibara? Di sicuro non sono stato un buon amico un attimo fa... Ma cosa potevo fare? Cosa avrebbe fatto lei se avesse constatato che aveva perso per sempre la sua Nekodachi? Se non facciamo qualcosa potremmo davvero perderli entrambi... Conan era ancora perso nei suoi pensieri quando la porta dello scantinato si aprì. L'unico Nekodachi del gruppo, che era rimasto fuori, appena li vide si alzò sulle quattro zampe e oscillò la coda a disagio. La scienziata si teneva stretta al fianco sinistro dell'uomo, mentre quest'ultimo la spingeva delicatamente in avanti verso Conan per incoraggiarla. La bambina teneva lo sguardo fisso a terra e aveva ancora gli occhi umidi. Qualcosa si mosse nelle viscere del detective alla vista del suo volto così sfigurato dalle lacrime. Per un attimo si dimenticò del discorso che si era preparato, e la fissò per qualche secondo. Poi parlò: -Haibara... mi spiace... tu...- deglutì. -Tu mi devi aiutare... dobbiamo trovare i nostri Nekodachi.-
Ai si limitò a tirar su col naso. Lui continuò: -Prima Hattori mi ha chiamato. Hanno rapito anche il suo Nekodachi-.
Il dottore aprì la bocca stupito. Il suo Nekodachi sobbalzò. La piccola si mosse impercettibilmente.
-Non... non è tutto... Mitsuhiko l'altro ieri è stato chiamato dal Nekodachi di Hattori attraverso il badge dei giovani detective. Ha accennato ad un elicottero molto... ehm... carino.-
Ai rivolse finalmente il suo viso verso l'ex Shinichi. Conan dovette fare uno sforzo enorme per ignorare lo sguardo tagliente e allo stesso tempo disperato della scienziata. Ebbe per un attimo la visione folle di lui che si buttava in ginocchio a chiedere perdono, ma lei fu la prima a parlare: -La Nekodachi di Yoshida-san... anche lei era sparita...-
-Ehy ehy... ma... saremo in tempo per salvarli? Non ci è arrivata nessuna richiesta di riscatto... potrebbe essere stato un pazzo omicida...- esclamò Agasa preoccupato.
-Potremmo... potremmo essere ancora in tempo. Il Nekodachi di Hattori non ha chiamato da così tanto...- disse Conan, gli occhi fissi su quelli di Ai, supplicanti.
Lei sembrò leggergli nel pensiero.
-Non so come ma... ti aiuterò...-
Il bambino fissò lo sguardo sul pavimento, così come aveva fatto Ai poco prima. Si sentì sprofondare dalla vergogna. Sembrava davvero che Ai lo avesse già perdonato, anche dopo tutto quello che le aveva urlato.
-Grazie.- non riuscì a dire altro.

***

-Uuugh...- mugugnò la Nekodachi di Ai. Stirò le zampe anteriori una alla volta e si arrotolò ancor più su se stessa. Ormai era sveglia; tuttavia non voleva aprire gli occhi, come se si trovasse ancora nel piacevole torpore che si prova dopo aver fatto una lunga dormita. Uhhh... Teemee, che ore sono? Poi come un flash ricordò. Il palo eolico... il cristallo... la Crazydachi di Yoshida-san... Conan...
-CONAN!- gridò Ai alzandosi di scatto sulle zampe. Rizzò il pelo e sgranò gli occhi quando scoprì di essere dentro una gabbia. Ma non si trovava nel secondo piano: non era una di quelle innumerevoli gabbie che aveva visto l'ultima volta, era nella sala del cristallo. Esso si trovava alla sua destra, sempre maestoso e scintillante. Dal buco del soffitto là sopra entrava la debole luce della luna. Poi udì un rumore dal lato opposto. Quando vide ciò che le si parava davanti si avvicinò alle sbarre, le afferrò e cominciò a urlare contro la figura in avvicinamento. Elvis avanzava lentamente trainando un carretto con sopra il corpo immobile di Conan.
-CONAN!! CONAN!!!!- gridava Ai senza sosta. -BASTARDO, COSA GLI VUOLE FARE?-
Il Nekodachi più grande posizionò il carretto a qualche metro dal cristallo, dopodiché si fermò a consultare una manciata di fogli che si era portato dietro.
-STO PARLANDO CON TE! CHE COSA HAI FATTO A YOSHIDA-SAN?-
Finalmente Elvis sembrò sentirla e si avvicinò alla piccola cella dove era imprigionata Ai.
-Tu sarai testimone del mio operato. Grazie a me, da oggi molte persone non soffriranno più.-
-E COME? UCCIDENDO UN NEKODACHI INNOCENTE?- La scienziata digrignò i denti e cominciò a sbattere la coda in preda all'ira.
-Uccidere? Non è quello a cui sto puntando. Tu non capisci...-
-COSA DEVO CAPIRE? HAI RAPITO DEI CRAZYDACHI E NE HAI FATTA IMPAZZIRE UNA!-
-Ah... quello è stato un incidente. Quella piccola Crazydachi si è avvicinata troppo al cristallo e... beh è successo quello che è successo. Non lo avrei voluto ma devo ammettere che mi è tornata utile.-
-COSA??- Ad Ai girava la testa.
Il felino ebbe un momento di esitazione.
-Beh, se un Crazydachi viene sottoposto alla forza del cristallo per qualche minuto rischia di moltiplicare la sua caratteristica peculiare. Quella Yoshida era classificata come Crazydachi violento e... pestifero. Basta che fai due più due e capirai.-
La piccola sgranò ancora di più gli occhi. -E lei vuole... vuole fare lo stesso con Conan? Ma lui... lui è solo...- disse Ai, la gola a pezzi.
-Sì, lui è un Crazydachi particolare. E' da anni che aspettavo questo momento. Sono stato fortunato a trovarlo. Il primo Lovedachi del mondo.-
Il cuore di Ai perse un battito. -Il... il primo cosa?-
-A quanto ho capito, l'umano di questo Crazydachi non è innamorato della tua Teemee. Un Lovedachi si innamora di un altro Nekodachi il cui umano non è amato dall' umano dello stesso Lovedachi. Non so come sia possibile che dei cuccioli come voi possiate provare amore, ma non mi interessa. Grazie a me da oggi non ci saranno più Crazydachi.-
La Nekodachi oscillò lievemente la testa incredula, la testa affollata da milioni di domande e pensieri.
-Che cos'ha... che cos'ha contro i Crazydachi?- riuscì a domandare lei.
Elvis la trafisse col suo sguardo. -Ti rendi conto di tutti i problemi che hanno creato nel mondo? Ti rendi conto che se non li fermiamo il nostro rapporto con gli umani è destinato a cessare?-
-Ma... ma perché?-
Il guardiano le diede le spalle e alzò le zampe al cielo teatralmente, gli occhi puntati sul cristallo.
-Osserva bene! Li vedi quei frammenti di cristallo? Col passare del tempo, molto ma molto lentamente, quei pezzi si avvicineranno sempre di più. E quando il cristallo sarà integro, i Nekodachi non saranno altro che un lontano ricordo! I Crazydachi sono il risultato del continuo avvicinarsi dei frammenti. Se non facciamo qualcosa tutti i Nekodachi del mondo impazziranno!! Ma ora... immagina! Grazie a me non ci saranno più Crazydachi! I Nekodachi non si separeranno mai dai loro umani!-
-Ma... cosa c'entra Conan con tutto questo?- esclamò Ai stranita.
-Purtroppo l'esistenza di quel Lovedachi ha confermato le mie paure. Ci stiamo avvicinando alla fine del rapporto uomini-Nekodachi. Se non faccio qualcosa, i Lovedachi aumenteranno e si separeranno dagli umani per sempre.-
-Cosa c'è di sbagliato nell'amare qualcuno? Se davvero il nostro rapporto con gli umani è destinato a morire... perché vuoi evitarlo? Se davvero la natura ha voluto così...-
-BASTA!- Elvis urlò per la prima volta.
Poi Ai sentì all'improvviso un odore familiare. Si voltò spaventata verso l'ingresso, ma si rilassò subito e il suo muso si illuminò.
-Bene bene, caro Elvis... ora te la vedrai con me.-

....

...Adesso riflettete: perché Ai prima di vedere chi c'è alla porta era spaventata? Eh eh scusate l'ho interrotto sul più bello u.u Ebbene, ora sapete la storia dei Nekodachi. Quanto fa schifo da 1 a 10? xD
Al prossimo capitolo! ^^
  
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