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Autore: ivi87    15/04/2015    8 recensioni
In parte Stanathan, in parte la storia di un'amicizia.
#TrillionIsTheWay
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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# 6

 

 

Dopo svariati tentativi, finalmente Nathan aprì la porta a Mike.

“Ce ne hai messo di tempo, amico. Sono passato ogni ora a controllare se tu fossi ancora vivo”, Mike entrò nella stanza fermandosi al centro.

“Ho passato la notte in bianco, dovevo recuperare”, rispose Nate, poi guardò l’orologio “Wow, è già ora di pranzo!” esclamò stupito di aver dormito tutta la mattina.

Mike non aggiunse nient’altro. Restò lì impalato con le mani sui fianchi fissando un punto indefinito.

“Tutto bene? Dobbiamo aspettare Sandra?”, domandò dirigendosi in bagno per sciacquarsi il volto.

Non ottenne risposta, così uscì dal bagno con ancora la salvietta tra le mani.

Mike sembrava un’anima in pena.

“Ti devo parlare”, esordì infine.

Nathan sorrise “Anche io”, recuperò un bigliettino e glielo sventolò davanti al naso.

Michael lo afferrò sapendo bene cosa fosse.

I numeri di telefono delle colleghe di Sandra danzarono sotto ai suoi occhi.

“Già, a proposito di questo, Nathan…” iniziò Mike.

Nate lo afferrò per le spalle “Amico, avevi ragione! Grazie per avermi convinto a venire qui con voi. Mi ci voleva proprio!”, strinse la presa con enorme entusiasmo e si riappropriò del prezioso foglietto “Ora so cosa devo fare!!”, si allontanò verso l’ingresso e si infilò la giacca.

“Aspetta… dove stai andando?”, lo bloccò Mike.

Nathan sorrise “A cercare un ristorante per cenare con…” guardò i nomi su quel pezzetto di carta e scelse a caso “Mmm...Sasha!”, aprì la porta ma sulla soglia si voltò “Volevi parlarmi, ora che ci penso”.

“Ehm...Naaa, volevo chiederti se volevi cenare con noi…”, inventò Mike sul momento.

“Scusa Mike”, Nate gli fece l’occhiolino “Non aspettarmi alzato!”, scherzò infine uscendo dalla stanza.

Rimasto da solo, Mike si accasciò sulla sedia più vicina.

Una parte di lui era felice. Insomma, Nathan era un uomo adulto e poteva fare quello che voleva.

Cinque modelle? Ammettiamolo. Sarebbe stato il sogno di ogni uomo.

In quel momento il suo migliore amico era il Dio del rimorchio.

Avrebbe dovuto battergli il cinque e offrirgli da bere a vita invece di essere così preoccupato.

Già, era preoccupato. Perchè sognava per Nathan quello che lui aveva con Sandra.

Non era sicuro che Stana fosse la risposta alle sue preghiere, ma di sicuro nemmeno spassarsela con cinque modelle sembrava una soluzione.

Erano una soddisfazione a breve termine, ma poi?

O forse era proprio quello che gli serviva? Forse Nathan si sarebbe reso conto che annegare i propri dispiaceri nel sesso non l’avrebbe condotto da nessuna parte.

Forse non sarebbe andato fino infondo. Era una strada che aveva già provato altre volte, in fin dei conti.

Ci riflettè per qualche secondo.

E pensò a cosa gli avrebbe detto Sandra.

Sono fottuto.

 

***

 

 

Quella sera Sasha indossava un aderentissimo abito paillettato color argento che rifletteva ogni singola fonte di luce del ristorante.

 Da vero gentiluomo, Nathan le scostò la sedia dal tavolo permettendole di accomodarsi.

“Eravamo curiose di sapere chi sarebbe stata la tua prima scelta”, rivelò lei, senza il minimo cenno di disagio.

Erano modelle. Viaggiavano per il mondo in continuazione senza mai il tempo per fermarsi e mettere radici.

Una relazione seria...?!  Nemmeno a parlarne.

Non fu quindi una sorpresa per lui vederle così propense a cercare solo del sano “intrattenimento”.

Nathan sorrise. Poteva capire benissimo.

“Credo di aver scelto bene, no?”, le rispose sfoggiando uno dei suoi più disarmanti sorrisi.

Sasha sorrise di rimando “Ci sai fare pretty boy”, aprì il menu senza distogliere gli occhi dai suoi “Ma ci so fare anche io”.

 

 

***

 

Mike e Sandra rientrarono in albergo verso l’una di notte.

Mano nella mano uscirono dall’ascensore diretti verso la loro camera.

Trascorsero una piacevole serata tutta per loro, senza parlare di lavoro e della vita amorosa dei loro amici ma ripiombarono alla realtà quando videro Nathan uscire dalla stanza di Sasha.

Quando si accorse di loro, fece l’occhiolino a Mike e gli diede una pacca sulla spalla “Comincio a sentirmi meglio, sai?”.

Superandoli, lasciò i due a bocca aperta in mezzo al corridoio ed entrò nella propria camera.

Mike deglutì con forza preparandosi al peggio “In questo momento mi piacerebbe poterti dire che sono riuscito a dire tutta la verità a Nathan ma... direi che è piuttosto ovvio di no”.

Sandra si voltò verso di lui con estrema calma “In questo momento mi piacerebbe dirti che entreremo nella nostra camera e faremo sesso sfrenato come programmato ma... direi che è piuttosto ovvio di no”, disse candidamente lasciandolo lì impalato.

Michael fissò la porta della sua stanza e poi quella di Nathan decidendo quale delle due prendere a testate.

 

 

 


Ivi’s corner:

 

Mike, Mike...sei fottuto sì. E pure tanto!

Ho come il sentore che sia meglio andare a chiudermi nel bunker...riemergo mercoledì prossimo ^_^

 

Buon proseguimento di settimana!

 

Ivi87

   
 
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