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Autore: willow11    16/04/2015    5 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.18
Harry era morto.
Harry Potter era morto e lei non aveva fatto niente per impedirlo.

Alla vista di Harry disteso per terra, l’ispanica era rimasta impietrita.
Si sentì mancare.
Cosa avrebbe dovuto fare?
E perché non l’aveva fatto?

Un paio di lacrime le scivolarono ribelli seguendo tutto il contorno del viso, arrivando silenziose, alla sacca aperta che l’ispanica aveva con sé.

Un’altra goccia e qualcosa cominciò a luccicare.

Santana spostò lo sguardo verso la sacca dove aveva custodito il cappello parlante e rimase sbalordita.

-Mio Signore? State bene?- Chiese Bellatrix cercando di aiutare l’essere a rialzarsi.
-Non mi serve il tuo aiuto!- Disse serio Voldemort mentre si alzava con fatica continuando a guardare il corpo accasciato di Harry.

-Sebastian- disse poi.

Il ragazzo si girò verso il Signore Oscuro e annuì.

Santana ancora sorpresa per la scoperta appena fatta guardò il ragazzo spostarsi verso Harry.

“Santana”

Il suo nome pronunciato con fatica dalla mente di Harry Potter la fece sobbalzare.
Harry era vivo,
Harry era vivo e poteva comunicare con lei.

Santana guardò Harry, poi Sebastian, e poi la spada di grifondoro, luccicare dentro la sua sacca.

-A Santana Marie Lopez, lascio la spada di Godric Grifondoro… Nella speranza che il coraggio e la lealtà, nobilitino le anime di chi si metterà sulla sua strada…-

Santana sbatté le palpebre un paio di volte ricordandosi di un altro dettaglio che aveva fino ad allora trascurato.
Lei poteva influenzare il pensiero, glielo aveva detto Silente un anno prima.

-Ma professore lei crede che davvero che un uomo che ha manomesso il proprio ricordo fossa fornirmi la risposta?-
-No, è ovvio che il professor Lumacorno si stia proteggendo da qualsiasi tentativo di invadergli la mente… Tuttavia conoscendo Horace credo sia molto incline alla persuasione…-
-Persuasione?-
Silente sorrise.
-Quindi oltre a leggere la mente... Crede che possa anche riuscire a controllarla?-
-I genitori di Brittany sono morti, rammenti?-

-Il ragazzo? È morto?- Chiese Bellatrix guardando Sebastian che ormai era praticamente davanti Harry.

Sebastian si inginocchiò per sentire il battito.
La latina allora si concentrò su di lui.

“Sebastian tu non sei come loro…”

L’ex cercatore dei serpeverde, sentendosi invadere la mente si bloccò.

“Credi di non avere scelta ma non è così… Si ha sempre una scelta”

Il ragazzo vide la testa di Harry muoversi appena.
“Dove sei Lopez?” Chiese mentalmente Sebastian.

“Stai tranquillo Smythe ti copro le spalle… serpeverde una volta serpeverde per sempre” lo rassicurò Santana.

Il ragazzo sorrise appena per poi tornare subito serio.

-È morto- disse guardando Voldemort e gli altri mangiamorte.

Poi si voltò verso l’albero alla sua sinistra come se sapesse.
Santana gli sorrise da sotto il mantello tirando un respiro di sollievo.


--


In quello che era stato, in un tempo non troppo lontano, il cortile interno della scuola, si erano radunati praticamente tutti.
Da una parte l’esercito dei mangiamorte con davanti Hagrid che teneva tra le braccia il corpo di Harry, mentre dall’altra rimaneva tutto il mondo magico: auror, allievi, professori e sopravvissuti.
Precisamente al centro dei due gruppi, Voldemort stava osteggiando la sua vittoria.

Hermione con accanto Ron, Quinn, Puck e Dave si guardava intorno cercando Santana.
Sapeva che era viva, e in cuor suo, anche se il suo amico sembrava morto, sapeva che non era tutto perduto.

Non ancora.

“San… Amore… Dove sei?”
“Come fai a sentirmi? Ti ho oscurata” rispose con voce sorpresa Santana.

Hermione si guardò intorno continuando a non vederla.

“Non lo so, ma ti sento… San dimmi che sta succedendo… Stai bene? Harry?”

-Stai parlando con lei? Come fai a parlare con lei ti ha oscurata?- Le bisbigliò all’orecchio Quinn.

Hermione la guardò scioccata –come fai a sapere che sto parlando con lei?-

-Ti sei messa a fissare un punto imprecisato… Dov’è? Anzi aspetta glielo chiedo io-

“Per la barba di Merlino Lopez, dove diavolo sei finita?”

“Sentite ragazze volete lasciare a Paciock i suoi dieci secondi di celebrità?” rispose l’ispanica a entrambe.

Le due ragazze sorprese si girarono verso il centro del cortile dove si era appena spostato Neville.

-Vorrei dire una cosa- disse il ragazzo.
-Bene Neville sono certo che saremo tutti affascinati nel sentire quello che hai da dire- rispose Voldemort.
-Non importa che Harry sia morto, la gente muore tutti i giorni, amici, familiari… Sì, abbiamo perso Harry stanotte, ma lui è ancora con noi, qui dentro, e così Fred e Remus, Tonks… Tutti loro-

Santana sempre sotto il mantello e a pochi passi da Harry guardava il ragazzo ammirata.

-Non sono morti invano…- continuò il ragazzo prima di girarsi nuovamente verso Voldemort -Ma tu lo sarai-

Il Signore Oscuro cominciò a ridere.

-Perché ti sbagli! Il cuore di Harry batteva per noi, per tutti noi-

Neville allora alzò la bacchetta verso di lui.

Proprio in quel momento, Harry scivolò dalle braccia di Hagrid e Santana si tolse il mantello dell’invisibilità comparendo dal nulla.


-Potter!- Urlò l’ispanica lanciandogli la bacchetta.
Harry l’afferrò lanciando subito un incantesimo contro il serpente.


Santana invece si catapultò verso Hermione per stringerla con forza.

-ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!- Le disse velocemente Santana.

-Come se avessimo dei dubbi- urlò Quinn che insieme agli altri studenti stava rientrando velocemente nel castello.
Santana, non curante delle parole della migliore amica, si staccò dalla forte presa e guardò negli occhi la sua ragazza che sembrava paralizzata da quelle dichiarazioni così forti.

-E che sento che potrei scoppiare se non te lo ripeto duecento volte-
-Oook… Magari prima vinciamo la guerra- rispose Hermione sorridendo.


-Attiriamolo nel castello dobbiamo distruggere il serpente- disse Harry passando in mezzo alle due ragazze.

Santana allungò la mano per afferrare la sua.
-Andiamo!-


--


Tra saette e lampi colorati, gli studenti correvano per il castello continuando a scontrarsi con i mangiamorte.
Tuttavia, questa volta, erano in maggioranza.
Molte mangiamorte, infatti, scoprendo che Harry Potter era ancora vivo, avevano deciso di disertare e smaterializzarsi lontano.

-Dove sono andati?- Chiese Hermione cercando Harry e Voldemort.
-Harry se la caverà… noi dobbiamo trovare il serpente- replicò Santana.
-Abbiamo le zanne di basilisco!- S’intromise Ron facendo vedere le zanne all’ispanica.
-È un inizio- rispose lei.

-La testa!-
Santana si girò velocemente verso l’urlo del suo amico Dave, e abbassò la testa.

Un attimo dopo Dave e Krum erano passati sopra di lei volando su un paio di scope.



-Tu a destra io a sinistra!- Urlò il ragazzo appena fuori dal castello.
I due giocatori di quidditch si separarono planando nelle due direzioni opposte, disegnando un grande cerchio nel cielo.

Davanti a loro i fratelli Carrow volavano dentro due nuvole di fumo nero.

I due ragazzi tirarono fuori le bacchette cominciando a tracciare la loro scia.

-Ancora una volta!- Urlò Kurofsky.

Krum volò verso destra continuando a disegnare il cerchio magico, stessa cosa fece Dave verso sinistra.

Senza accorgersene i due Carrow erano in trappola, rinchiusi in un vortice di energia.

Dave guardò Victor e sorrise soddisfatto.


--


Sulla grande scalinata centrale, Santana ed Hermione stavano combattendo fianco a fianco contro tre mangiamorte.

Non poco lontano da loro c’era Ron spalleggiato da Kitty.
Anche loro erano impegnati a combattere contro un paio di mangiamorte.

Santana con un abile movimento del braccio, parò l’ennesimo attacco di uno dei tre mangiamorte.

Hermione, senza dire niente, fece uno scatto e agitò la bacchetta andando a schiantare il mangiamorte che aveva provato a colpire Santana.

L’ispanica a quel punto strabuzzò gli occhi e guardò Hermione con aria interrogativa.

-Che c’è?- Chiese la grifondoro con sguardo fin troppo innocente.

Allora Santana si girò a guardare i due mangiamorte rimasti e, senza neanche agitare la bacchetta, disse con aria seccata –mi avete stancato-

Un secondo più tardi, i due mangiamorte erano volati fuori dalla grande finestra.


-Potevi farlo prima- la schernì Hermione.
-Come hai fatto?- Chiese l’ispanica.
-Come ho fatto a fare cosa?-
Santana inclinò di poco il capo e la guardò –mi prendi in giro? Hai fatto un incantesimo senza pronunciarlo!-

Hermione sorrise appena cercando di articolare una risposta.


-Lopez attenta!-

Santana si voltò e vide Bellatrix Lastrange lanciare un pugnale proprio addosso a lei.

Successe tutto troppo velocemente, l’ispanica non fece in tempo a spostarsi che Sebastian si era già buttato letteralmente in mezzo, prendendo in pieno il pugnale della mangiamorte nel petto.

Bellatrix guardò il ragazzo scioccata –non è ancora finita, carine!– disse, prima di smaterializzarsi nuovamente.

-No!- urlò l’ispanica avendo realizzato solo in quel momento che il ragazzo era stato ferito a morte.

Sebastian barcollò e cadde a terra.
Santana gli afferrò delicatamente la testa.

-Alla fine, te le ho coperte io le spalle…- disse il ragazzo con un sorrisetto divertito, mentre dalla bocca continuava a sputare sangue.

-Hai sempre avuto degli ottimi riflessi Smythe- rispose Santana commossa.
Accanto a lei Hermione non sapeva cosa dire.

-Sai cosa?- Disse lui.
L’ispanica lo guardò interrogativa.

-Avrei voluto fare prima la scelta giusta… Proprio come te- disse spirando il suo ultimo respiro.
Santana abbassò lo sguardo e la mano di Hermione si poggiò sulla sua spalla.

-Harry è vivo grazie a lui… E a quanto pare anche io- disse guardando la sua ragazza.
-Che vuoi dire?-
-Silente voleva che cambiassi il suo pensiero… Era l’unico modo per Harry di sopravvivere-
-Ci sei riuscita…-

L’ispanica scosse la testa –no… alla fine ha scelto da solo… Come adesso-

Santana si premurò di chiudergli gli occhi e di accasciarlo delicatamente sul pavimento.
Hermione allungò la mano aiutandola ad alzarsi.



-Bombarda-

Le due ragazze si girarono contemporaneamente verso il tetto che era appena stato bombardato.

Santana guardò immediatamente Hermione schiantandola dalla parte opposta.

Un secondo dopo la cascata di pietre le crollò addosso.


--


Sulla torre di astronomia Harry Potter e Voldemort, combattevano la loro ultima battaglia.

-Sai avevi ragione!- Urlò Harry mentre Voldemort lo spingeva sul cornicione -quando hai detto al professor Piton che la bacchetta ti resiste e ti resisterà sempre-

-Io ho ucciso Piton- Replicò l’essere con la bacchetta puntata verso di lui.

-E se la bacchetta non fosse appartenuta a Piton… E se la sua lealtà fosse diretta a qualcun altro- disse Harry con le sue ultime forze.

Voldemort non rispose ma sembrò pensarci su.

Harry allora ne approfittò per afferrarlo.
-Avanti Tom, finiamola come abbiamo cominciato… Insieme-


--


Hermione aprì gli occhi, davanti a lei una montagna di pietre le ostruiva il passaggio.
Si guardò intorno e Santana non c’era.
Perse un battito al pensiero che potesse essere finita sotto le macerie.

-Santana? San amore rispondi!-

Niente.
Nessuna risposta.
Soltanto un sibilo fastidioso.

Hermione si voltò dal lato opposto dalla frana e, a pochi metri da lei c’era il grosso e strisciante Nagini.


--


-Ma perché non sei rimasta con nostra figlia… Reducto!- urlò Puck mentre lanciava l’ennesimo incantesimo.
-Dovevo combattere...- rispose Quinn dandogli le spalle.
-E credi che lasciarla con la McGranitt sia stata una buona idea?- chiese lui mentre continuava a combattere –Bombarda!-

Puck fece esplodere un pilastro e i due mangiamorte davanti, saltarono in aria.

-Ma certo! Minerva non vedeva l’ora… Experliamus!-
La bionda agitò la bacchetta e il mangiamorte davanti a lei si schiantò su un pilastro.


-Bene bene bene… Quinn Fabray… La compagna di stanza…-

Quinn si voltò verso la donna che l’aveva appena chiamata –Bellatrix Lastrange-

-Non sono riuscita a uccidere la tua amica, ma con te, stai sicura che non sbaglierò- aggiunse Bellatrix.

La bionda deglutì a vuoto, accanto a lei Puck aveva la bacchetta puntata contro la strega.

-Non ne sarei così sicura- replicò Quinn che tentò invano di agitare la bacchetta.

Bellatrix fu veloce, e con un solo movimento disarmò entrambi i ragazzi.

-Trasformati, scappa!- le sussurrò Puck.

-Non ti lascio- rispose la bionda afferrandogli la mano.

-Che carini… così innamorati… e così stupidi!- ridacchiò sadica la mangiamorte avvicinandosi sempre di più a loro.


-Incastra!!!-

Improvvisamente la donna venne immobilizzata da una pianta.
Prima le mani, poi il collo e mano a mano tutto il corpo.

-Ma cosa?- Provò a dimenarsi la mangiamorte.

Da dietro Bellatrix comparve Sam con in mano la sua bacchetta.

Puck e Quinn tirarono un respiro di sollievo.

-Bel tempismo fratello… Ma… Davvero, una pianta?- Chiese Noah guardando Bellatrix assomigliare sempre di più ad una mummia.

Sam guardò prima Bellatrix e poi i suoi amici -è carnivora…-


--


Harry e Voldemort si schiantarono a terra facendo volare entrambe le bacchette proprio in mezzo al loro.
Harry aprì gli occhi e vide la bacchetta di sambuco.
Poteva ancora farcela.
Così cominciò a strisciare verso di essa.

Tuttavia anche Voldemort si era ripreso e stava già strisciando verso la stessa bacchetta.


--


-Che è successo?- Chiese Ron arrivando trafelato.
Hermione guardò prima il suo amico e poi il grosso serpentone alla sua sinistra.

Ron con in mano la zanna di basilisco si interpose tra Nagini ed Hermione.
Il serpente si mosse veloce attaccando il ragazzo.

-Dov’è finita la tua ragazza?- Urlò lui mentre evitava di essere morso.
Hermione cominciò a pensare intensamente alla serpeverde.
“Santana…”

Dalla parte opposta alla frana, l’ispanica era distesa a terra con gli occhi chiusi, priva di sensi.

--


Harry afferrò la propria bacchetta e si alzò da terra.
Contemporaneamente Voldemort fece lo stesso.

Entrambi puntarono la bacchetta l’uno contro l’altro.
-Experliamus-
-Avada Kedavra-

Un raggio verde ed uno rosso si scontrarono.

Voldemort sembrava stremato ma anche Harry non era da meno.


--

Dentro il castello, Hermione e Ron stavano scappando dal serpente che l’inseguiva.
Non erano servite a niente le zanne del basilisco.
Si erano rivelate troppo piccole per colpire l’enorme animale.

Hermione nel fremito della corsa, si girò ancora una volta verso la frana che aveva divorato Santana.
“Santana, abbiamo bisogno di te”


Dalla parte opposta alla frana, l’ispanica aprì gli occhi.
Le pietre le ostruivano la visuale e faticava a capire cosa stesse succedendo.

Poi abbassò lo sguardo e vide la spada di grifondoro dentro la sua borsa.

Girò nuovamente gli occhi verso la frana.



Intanto Hermione e Ron, rinchiusi in un angolo da Nagini, non avevano più vie di fuga.

Un’esplosione attirò la loro attenzione.

La frana non c’era più e da una nuvola di polvere comparve Santana con in mano una spada scintillante.

L’ispanica corse verso di loro e con un colpo secco divise in due il serpente.

L’animale si polverizzò non lasciando nessuna traccia.

Santana con ancora il fiato corto, lasciò cadere la spada e sorrise.
Poi allungò la mano verso Hermione e Ron e li aiutò ad alzarsi.



Un attimo dopo tutti e tre correvano verso il cortile interno.

Il tempo sembrò fermarsi.

Harry era li, al centro del cortile, completamente circondato dalle macerie.
Tra le mani, teneva stretta la bacchetta di sambuco.

Davanti a lui Voldemort, si stava decomponendo in cenere.

Con gli occhi colmi di lacrime, Santana si strinse forte ad Hermione, sentendosi per la prima volta, dopo tanto tempo, al sicuro.

Era finita, era davvero finita.





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Pare che siamo arrivati alla fine.
In realtà questo capitolo era più lungo, ma l'ho volutamente spezzato (il prossimo sarà corto) perchè volevo dare il giusto tempo alle cose.
e poi ci sarà l'epilogo (curiosi...)

Alla fine  San ha fatto una cosa molto semplice,
ma è una di quelle cose che nel libro mi ha sempre lasciato un pò perplessa... Comunque ho cercato di mantenere la trama e quindi la redenzione.
Ho nel cuore Sebastian e non so fino a che punto è stato compreso, ma per me rimane un gran personaggio.
Poi Hermione... avete notato qualcosa di strano?

Poi poi... Sam e la pianta carnivora...
Sono stata un sacco di tempo indecisa su chi avrebbe ucciso Bellatrix...
Dave e Quinn erano dei gran candidati, ma tra una cosa e l'altra avevano avuto il loro momento... Per questo ho messo Sam... Mi è sembrata una cosa carina pure nei confronti di Brittany.

Il resto si commenta da solo,
Santana ha usurpato il posto a Neville... lo so... Ma ci stava *_*

Fatemi sapere che ne pensate voi...
Ormai manca davvero poco :)
grazie a tutti quelli che seguono questa storia...

A prestissimo
Chiara











  
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