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Autore: riverasbum    17/04/2015    2 recensioni
Le ragazze, dopo anni, hanno preso strade differenti ma alcune sono rimaste in contatto tra loro.
Le cose sono cambiate, Alison è fidanzata da tempo con Jess, Emily continua la sua storia con Paige.
Ma un evento speciale farà in modo che si incontrino di nuovo.
E chissà? Magari questa volta non ci sarà alcun addio.
[Nessun riferimento ad -A; tutti i ragazzi sono in buoni rapporti; storia principalmente (ma non solo) EMISON]
Che altro?
Buona lettura!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alison DiLaurentis, Aria Montgomery, Emily Fields, Spencer Hastings, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: PWP
Capitoli:
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Erano passati tre anni e mezzo dall'ultimo saluto di Alison alle ragazze.
Anche Hanna era partita via con Travis, dopo che Caleb era stato ucciso in marina. 
Il corpo non era mai stato trovato e i funerali non vennero celebrati. 
“Non sarà morto finché non lo vedrò con i miei stessi occhi” queste furono le parole della madre. 
Hanna, fino alla settimana prima della partenza, ancora sperava in un suo ritorno.
Ma niente. 

Il 12/10/2012, Alison si diresse verso New York con Cece e un ragazzo appena conosciuto. 
Hanna partì verso il Texas, Emily ed Aria decisero di restare a Rosewood con Paige e creare un futuro li. Mentre Spencer, dopo aver chiarito con Melissa, decise di seguire i suoi passi e trasferirsi per studiare all'università. Mona e Mike rimasero a casa fino ai 18 anni di Mike, poi sparirono lasciando una lettera a Byron ed Ella, raccomandandoli di non preoccuparsi. Toby ed Ezra decisero di trasferirsi in Italia, dove adesso hanno entrambi trovato moglie. 

Ma inutile divulgare. 

16/04/2015. 

Alison aveva un fidanzato da quasi un anno, ma le cose tra di loro non andavano benissimo. 
Cece le aveva già suggerito di lasciarlo, le aveva detto che così non poteva continuare. 
Ma Alison era dotata di un perdono tale da passar sopra ad ogni maltrattamento o litigio. 
Non chiedetevi perché, neanche lei lo ha mai fatto. 
Semplicemente passava oltre. 
Pensava che lui fosse quello giusto, giusto per dimenticare e non aveva intenzione ci cercare altrove. E per i primi mesi ci aveva creduto davvero, dunque non aveva intenzione di rinunciare a tutto ciò che con fatica aveva provato a costruire. 
«Cammina! Ho detto cammina!» disse Jess, stringendo il braccio di Alison con forza. 
«Sto camminando, per favore, non trascinarmi» rispose la ragazza cercando di liberarsi. 
«Ti ho già detto di non parlare con gli estranei!» il ragazzo aveva uno sguardo colmo di rabbia. 
«Andiamo Jess, era il barista. Sono obbligata a parlare con lui se voglio uno Starbucks!» Alison cercava di difendersi. 
«Sei il mio ragazzo, non il mio cane da guardia. So cosa fare e cosa non fare quando sono impegnata, quindi per favore, smettila di comandarmi» era uno di quei momenti in cui Alison avrebbe semplicemente voluto chiudere la loro relazione, ma non lo faceva. Aveva troppa paura della reazione che avrebbe avuto Jess. 
Un'infinita paura. 
«Io posso dirti ciò che devi fare, hai capito? Sono il tuo cazzo di fidanzato!» le vene del ragazzo si gonfiarono e mollò un ceffone ad Alison in pieno volto, seguito da un calcio e un paio di spintoni. 
«Tu sei pazzo.. tu sei pazzo Jess! Va via!» urlò Alison piena di terrore, con le lacrime agli occhi.
«Non urlare, porca puttana, NON URLARE!» e dopo averle dato un altro spintone che la catapultò con la schiena contro il parabrezza dell'auto, la trascinò fino al sedile del passeggero e chiuse le sicure. 
Arrivarono a casa di Alison, dove Jess decise di chiedere scusa per l'ennesima volta. Scuse che Alison accettò. 
«È solo che ti amo, piccola. Sono molto geloso» in quei momenti sembrava un bambino di sei anni che chiede scusa alla mamma per non aver prestato un giocattolo ad un altro bambino.
«Ok Jess, non importa» e con le braccia ancora doloranti e lividi su varie parti delle gambe, Alison tornò a casa. 
Rimase in giardino per quindici minuti, guardando le stelle e versando tutte le lacrime trattenute fino a quel momento. 

‘Grandioso, mezzanotte. Tanti auguri a me’ pensò guardando l'orario sul cellulare. 
Si alzò, decisa ad andare a dormire. 
Così entrò in casa e posò le chiavi. 
Ma appena accese la luce, qualcosa le fece capire che non sarebbe andata a letto presto. 

«Tanti auguri a te!!» esclamarono un gruppo di persone, che ancora non aveva focalizzato bene. 
Il suono delle trombette e dei vari fischietti le rimbombavano nella testa, ripetutamente. 
Quando il casino cessò, iniziò a riconoscere i visi. 

‘Hanna, Travis, Spencer, Aria...’ il suo sguardo si posò da sinistra verso destra, mentre un sorriso inconscio le si posava sul viso. 
‘Ezra, Toby, due ragazze mai viste prima, Mona, Jenna, Cece.. Emily
Quando vide Emily, il suo sorriso divenne più ampio. 

‘Già.. tanti auguri a me’ disse a bassa voce, avvicinandosi a braccia aperte al gruppo di fronte a lei. 
Li abbracciò e ringraziò tutti, facendo commenti piacevoli ma anche ironici -ovviamente- sui vari cambiamenti di ognuno di loro. 
«Innanzitutto, grazie Cece per la bella sorpresa. Non me lo aspettavo affatto, ed è bellissimo rivedervi tutti» l'ultima frase le uscì fuori guardando Emily. 
«Prego tesoro, meriti un compleanno tra amici e persone che ti vogliono bene» disse Cece stringendo la mano dell'amica e regalandole un abbraccio caloroso. 
«Ma adesso apriamo i regali!» si avvicinò Mona con due pacchetti rosa tra le mani. 
«Non è meglio farlo domani mattina?» aggiunse Hanna. 
«Sai Ali, speravamo di dormire qui da te. Probabilmente ci caccerai a calci, ma Cece ci ha avvisati all'ultimo minuto e non abbiamo avuto il tempo di trovare una sistemazione» disse Emily, aprendo finalmente bocca. 
Alison rimase incantata per un po', prima di accorgersi che le aveva fatto una domanda. 
«Oh, certo, non ci sono problemi. Ho dei sacchi a pelo in garage e ci sono un paio di divani. Abbiamo due camere da letto» rispose, finalmente, con un sorriso. 
«Perfetto allora! Mona, posa i regali. E.. che inizi la festa!» urlò Hanna. 
Non ci mise poco a capire che le due donne sconosciute, che scoprì di chiamassero Danielle e Lise, erano le rispettive mogli di Toby ed Ezra e ne ebbe conferma dagli stessi. 
Rimase un po' delusa di non averlo saputo a tempo debito, Ezra ed Aria erano molto affiatati ed anche Toby e Spencer, nonostante i loro problemi. 
Ciò che non aveva ancora capito era dove fosse finito Caleb. Non che tra i due ci fosse questa grande amicizia, ma non se n'era parlato per tutta la serata e le sembrò strano. 

“Sono ufficialmente le tre e mezzo del mattino e qualcuno deve accompagnarmi a prendere i sacchi a pelo.. a meno che non vogliate dormire a terra!» urlò Alison, attirando l'attenzione su di se. 
«Vengo io» risposero Aria ed Emily in coro. 
Le due si guardarono. 
«Ok, io resto qui» Aria si sedette sul divano e posò il braccio attorno al collo di Spencer, sfoggiando un sorriso soddisfatto. 
«Ok, andiamo allora» Alison poteva avvertire il nervosismo da parte di Emily, così decise di rompere il ghiaccio. 
«Allora.. che mi racconti? Tutto ok con Paige?» disse tossendo involontariamente. 
Quelle parole le si bloccarono in gola in maniera naturale.
«Ehm.. si, è tutto apposto. Non andiamo sempre d'accordo, ma cerchiamo di far funzionare le cose. 
Invece ho saputo che hai un ragazzo..» disse Emily tirando su un sacco a pelo rosso. 
«Si, ho un ragazzo.. si chiama Jess.. tra noi le cose vanno.. vanno» ed anche Alison raccolse un sacco a pelo rosso, tenendone già un secondo verde sotto al braccio. 
Impacciatamente inciampò, cadendo di schiena.
«Ali, stai bene?” Emily lasciò cadere il sacco a pelo, precipitandosi ad aiutare Alison. 

A causa della caduta, la gonna di Alison si alzò di qualche centimetro, mostrando lividi enormi sulle cosce e su altri punti delle gambe. 
Emily non poté fare a meno di notarli, rimanendo sorpresa e scontenta. 
Per quanto ne sapesse, Alison non praticava sport. Quei lividi non potevano essere neanche indicenti, a meno che lei non fosse cieca e andasse a sbattere un po' ovunque. 
Così un brivido di preoccupazione le percorse la schiena, trasformandosi in debolezza.

«Ali.. quelli... cosa sono quei lividi?» le domando tirandola su.
Alison, sorpresa dalla domanda, rimase senza parole. 
«N..niente.. insomma, si, sono lividi, ma..» e prima di potersi spiegare, venne salvata dalla voce di Toby che chiedeva in lontananza a che punto stessero con i sacchi a pelo e se avessero bisogno di una mano.
«Andiamo Emily, gli altri saranno assonnati» disse Alison rialzando i sacchi a pelo, ed indicando alla mora di prendere i restanti accantonati all'angolo del muro. 

Rientrarono in casa.

Aria prese un sacco a pelo decidendo di condividerlo con Spencer e Mona. 
Jenna ne prese uno per se e Cece. 
Toby si sistemò sul divano con sua moglie, Ezra si precipitò nella camera degli ospiti con la sua, mentre Trevis ed Hanna si sistemarono in camera di Cece. 
Rimasero solo Emily ed Alison, che decisero di condividere il letto. 

La camera di Alison era completamente in rosa, molto simile a quella che aveva a Rosewood, ma più adulta. 

«Allora, tu dormi sulla destra e usi due cuscini, il lenzuolo per la schiena sta sulla sedia, l'acqua te l'ho messa sul comodino e di fianco c'è anche una merendina dietetica» informò Alison ad Emily. 
«Cavolo, ricordi ancora le mie abitudini Ali?» Emily guardò la bionda con estrema dolcezza. 
«Come potrei dimenticare i tuoi lamenti di notte per la fame e la sete? Se avessi il bagno portatile te lo metterei sotto al letto. Ah, a proposito, se mi svegli di notte per fare pipì, sappi che il bagno è due porte a destra. Io non mi alzo!» un cuscino colpì in pieno volto Alison. 
«Hey! Non sei corretta! Lo sai che da sola ho paura» Emily arrossì per la timidezza e una risata pervase la stanza. 
«Allora spera di non dover fare pipì, mia cara Em» Alison prese posto dal suo lato del letto, sistemando i capelli sul cuscino e tirando su le coperte. 
«Buonanotte, Em» sussurrò chiudendo gli occhi. 
«Buonanotte Ali» rispose Emily guardando bene il profilo della bionda come non succedeva da tempo. 
E spense la luce. 

Non passò molto ed Emily riuscì ad addormentarsi. Mentre per Alison era un tantino più difficile. 
Troppi pensieri le passavano per la testa. 
Jess, i lividi, rivedere tutti i suoi amici dopo tanto tempo, Emily nel suo letto dopo aver passato 3 anni separate senza neanche ricevere una telefonata. 

In quel momento avrebbe davvero voluto che Emily si svegliasse per andare in bagno, dato che il sonno non si decideva ad arrivare. 
Passò dieci minuti ad osservare le pareti che la circondavano, poi si girò verso Emily. 

Aveva un viso così dolce e pulito, le sembrava un angelo. 
La sua pelle era bella come sempre e profumava di qualcosa che neanche nei migliori negozi di creme e profumi avrebbe potuto trovare. 

Si distrasse per un momento e il corpo di Emily rotolò rovinosamente vicino al suo, mentre borbottava qualcosa di incomprensibile. 
Le mani di Emily si posarono sulla pancia di Alison, e la sua testa fece pressione sulle braccia della bionda, che l'accolse con dolcezza. 
Alison sospirò. 
Erano così vicine che aveva degli strani impulsi. 
Aveva voglia di stringerla forte, ma avrebbe rischiato di svegliarla. 
Così si limitò ad accarezzarla, finché il sonno non si fece vivo. 

E si addormentò così, tenendo tra le braccia ciò che neanche in un'altra vita avrebbe potuto dimenticare.
  
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